Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 2 - 30 luglio 1897

32 JHVISTAPOPOLAUEDI POLITICALETTERE R SCIENZE SOCIALI retroattivo; il pareggiamento cioè agli impiegati governativi io quelle restrizioni che questi ultimi stimano un danno economico e m01·ale ! Le critiche avere, cui l'azione di cotesti agitatori fu fatta segno dai colleghi ai quali non occorrevano sanatorie del passato, e la domanda dei governativi che si ba a su principi diametralmente opposti ai loro, li ha obbligati .... non a ritornare sui propri passi, no; ma ad aggiungere alla richiesta dell'assoluta insequestrabilità con carattere retroattiYO, l'emendamento che il quinto'rimanga solo cedibile, limitatamente ai sodalizi accennati. L'emendamento è recentissimo, nè salva i principi già infirmati dalle richieste fatte al legislatore, e tuttavia mantenute in tutta la loro integrità; richieste che combattute rla una parte (1), furono sostenute con violenza dall'altra, in nome del diritto e della morale! * * * Per avere un criterio della verità e della erroneità d'un principio, fa d'uopo considerarlo nelle sue conseguenze; ebbene quale delle due voci, integranti i desideri di due classi e reclamanti l'azLo• ne legislativa, è informata alla vc1·ità, s'ispira a concetti alti complessiri ed opportuni, se l'una anela ai vantaggi dell'altra, ripudiando i propri, che pur rappresentano concessioni dal governo ottenute in nome di principi ? L'insequestrabilità totale è dunque un bene o un male?, la sequestrabilità parziale un vantaggio o un pericolo ?, le nuove concessioni domandate esauriscono finalmente la questione? Esaminiamo. I sostenitori della intangibilità degli stipendi adducono in loro appoggio, come ma sima ragione di indole morale, che all'impiegato onesto non occorre che lo spettro di mezzi coercitivi ricordi gli obblighi suoi, tali coercizioni umiliandolo, non addicendosi a quella presunzione di fiducia e di estimazione che egli dovrebbe ispirare in altri ed avere in sè medesimo. A me non pare. L'impiegato onesto, pensoso del suo benes ere e preoccupato delle sorprese di domani, che campa sulla misura delle sue ri orse, non teme le coercizioni, nè l'offendono, quando derivano dalla legge comune; anzi ripudia qualsiasi privilegio, perchè sente che l'onestà non ha bisogno di barriere, come l'equilibrio dei due termini etici nell'uomo sociale, diritto e dovere, non cli correttivi, nè di restrizioni. Queste e quelle invece, sottoponendolo ad un ordine cli cautele giuridiche e morali, destituite d'ogni senso di ragione e di giustizia, gli fanno perdere non solo quello affidamento cli solvibilità che nell'uomo sociale è con- (I) Vedasi il mio opusrolo: Per la insequestrabilità degli stipendi. L. Pierro. Napoli, i895. dizione cli benessere, se non di esistenza, ma ancora, coperto com'è ciel noli me tangere, mal predispongono gli altri cittadini verso di lui Che libito fa licito in sua legge. * * Gli agitatori che in linea morale stimano un'umiliazione per l'impiegato rimanere sotto l'impero della legge comune, affermano, ed è la loro ragione d'indole materiale, essere un danno il libero illimitato uso di parte della co a propria, il quinto dello stipendio, perchè l' u ·uraio avrebbe già senza pietà addentato quello dell'impiegato che rientra nella legge 1888. L'usuraio? l\Ja chi dunque è costui che, forte di una potenza arcana, t1·ascinerebbe l'impiegato nell'orbita sua e ne succhierebbe, non il sangue che non ha, ma la povera liofa? Se una legge costante razionale, che in Economia ha trovato sempre la sua affermazione pratica non fosse ... dimenticata' dagli agitato1·i, quella cioè che pii1 salda è la garanzia, più a buon mercato è il credito, non si direbbero certamente delle eresie da far rnrriclere gl' interessati di buon senso, ~P, preoccupati, non ne intuissero le finalità poco confessabili. li quinto dello stipendio, cedibile e sequestrabilé, avendo il carattere e l'essenza di cespite capace d'ipoteca, è per sè stesso una garanzia solida, e chi bene sa usarlo, chi sa il fatto proprio, non cade in mano all'usuraio. L'usura si afferma laddove il prestito corre alea, quando cioè la sicurezza del rimborso si basa sulla parola, ma si concepisce appena, quando chi domanda possiede cosa che può cedere o dare in ipoteca, e che per gli effetti legali, può essere colpita, ové il debitore manchi agli impegni assunti. In questo secondo caso, fra gli elementi d'una perfetta mutualità di servigi fra le parti contraenti, essendovi quello costituito dalla solida materiale garanzia, il contratto esclude il mercato immorale, il contraente capitalista potendosi scegliere fra cento e discuterne le pretese, quando ne avanzasse. Chi dunque picchia alla porta di Shylock, quando, forte della garanzia che possiede, può volgere i passi dove l'aere è pi11 spirabile, o è un pazzo, della più cattiva specie, o già fruttò tutte le vie oneste. Il pazzo non sarà tutelato dalla nuova legge, perchè questa non darà a lui nè la misura. nè la coscienza etica; nè strappera all'usuraio i molti suoi egreti, che sfuggono alle previsionì del legislatore; anzi più saranno le re 'trizioni, pi11 l'ingegno si acuir~\ per violarle: le cambiali con fi,1'mefalse, gli alti di deposito, le cambiali lasciate in bianco informino. Il di ·onesto, invece, quegli che agi in mala fede,

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