Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 2 - 30 luglio 1897

30 RCVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SClliNZE SOCULI vono abdira1·c alla loro volontà; sistema che riccYcttc. un puntello da Napoleone 1° coll' islituzionc dcli' Internal, dei collegi. Gli scarti, che non riescono ad afferrare l' .impiego, si danno al commercio, alle industrie cd anche all'esercizio delle prof'cssioni liJ)c1·ali, senza una co,n-cnicnte p1·cpan1zionc Non è u1)e1·iorc il ,·cgimc scolasliro te(lcsco, la cui Ct'itica più fiera dal punto di vista prntico, politico e tecnico venne faUa - sebbene con intendimenti interessati e dinastici - dello stesso l111pcraL01·cGu- ~iclmo n•. Chi non vede n rolpo d'occhio rhr i. dif'clli dcplornli nl'I t'('g'illll'scolastico. nel sistema l'ducativo dei francesi e cll'i le<ll'Schisono p1·ccisame·111cquelli, che si rirnprm'l'rano al rcgin,c scolastico cd all'educazione degli ilaliaiù? Chi non deplora la superficialità elci nostri studi, lo clta11/fagc per gli esami, preparatori alla caccia dcll' impicg·o? E chi non a che le norme per sopprimere la volontù e fare drgli eunuchi mo1·.1b11entctanti anni or sono f'urono esposte mirabilmente nel Gi11gilli110 dalla buon anima cli Jleppe Giusti? * • Divc1·samcnlc pensano gl>inglesi: diversnmente clhLc..tno gli Anglo-sassoni in grnr1·c inspirando i agli insegnamenti della scirnza sociale. La quale in fallo cli educazione trova la ragione delle 11·asforrnazio11inecessarie nella incessante trasformazione dei mezzi di produzione e di trasporti, in alld termini dei mezzi lii esistenza. .\lt,·a mila tullo tenclcva alla tradizione e ali.i stallilitù colla pl'oduzione n('I pitcolo opificio, in f.1111iglial' a ()0111icilio.Oggi tutto 1e11de al n10\'i111rnlorapiclo e intenso. Alla vita calma e pacifica di ,wa volla col gra1Hll' opificio·e colla grande procluzionc, si L' sostiIuila una vila cli rapilla e continua tras!ornwzi0II('. Qursta la r·ausa (lc•llacrisi odierna; la sua direzione è verso uno slato nuovo. Deve falli1•cqualun- <1uceducazione inquadrata nell'anlico e che non ticuc conto nè dell'una nè dell'altra. L'educazione i1115'lcscè la più adatta ad otlcnerc il risultalo piìi soddisfacente : essa ra degli uomini !orti, elci cri liani intcLLigenliche si appoggiano sulla propria volonlà. In questa spiegazione dello adattamento clcl1·egimc scolastico al regime della prodttzione perchè quello dia un a,·moDica cnicicnza cclucaliva ci si scnle I' inllucnza clella concezione materia lislica cl ella tori a : uon si può dire, pc1·ò, ch'cs a sia sbagliata. Certo è elle il criterio clircllivo degli inglesi in fallo di scuola e di educazione clilfcriscc da quello dei Ialini e dei tedeschi; è lulto vita è tutto movi111c11toe tende a trasforni.11·ee adallarsi continunmente alla C\'0luzione sociale per influire alla sua \'Olla su quest'ultima. Si noti, intanlo. che gli anglo-sas oni i quali ai fini pratici della vita uvenmo già un regime scolaslicoeducatirn di tanto superiore al nostro, non ne sono picnamc111e ocldisliltti e ,·ogliono 1·ilormarlo e perfezionarlo. La scuola e il collegio inglese nel programma e nella pratica si propongono da tempo di preparare i giornni a Cl'carsi eia loi·o stessi u11a posizione. Ora e' è stato chi in Inghilterra non si è dichim·alo sodd isfalto della prcpa razione che si otteneva pcl 1>assato cd ha proposto ccl in parte ha attuato delle ri• forme. Cccii Jlccldic, l'educatore lipico inglese, è questo 1·ilormatorc, che non solo vuole migliorare il collegio, ma mira sopratutto a riformare le università. Qttestc, a suo avviso, come tutte le vecchie corporazioni non sono padrone di loro tesse; uno spettro invi ibile e intangibile sta al clisopra del rettore e degli insegnanti: lo spirito del.la tradizione e della rouli11e. Il Rcdclic, le cui idee sono state tradotte in pratica colla fondazione di una scuola i11Abbotsholmc (Derbishirc) in Ottobre 1889 pc,· opc,·a sua, e co11un'altra sullo stesso tipo a Uctlalcs (Sus cx) per iniziativa di Jladley, Yuole una educazione che evita il s11rme11agc intcllcuualc e quello allelico - o fisico - eh' ì.· stato 1·irnpro\'crato agi' i11glesi,e che possa riuscire ad u110 viluppo armonico cli tutte le facoltà umane. Chi \'i ila le suddette due scuole 1·iccvc la scnsazionr della vita reale e non artificiale; ivi si riproduce l'aspetto della casa patema e non quello della cnscrma. J/ istruzione classica, manuale cd arlislica è ripartila così: lavori intellettuali cinque ore; e, e1·cizì fisici e lavori manuali quall1•'orc e mezza; occupazioni arti tichc e ricreazioni cluc 0l'C r mezza; sonno non: ore; pasli e tempo libero tre ore. li mcto(lo nrgli studi è clomi11ntoclai p1·inc1p1seguenti : « l\lctlc1·egli allievi i11rapporto colle cose e colle pm·olc che le esprimono, in modo da ))l'0CCclCl'C dal concreto all'aslrauo; educare i giovani ncl1'idea di fare II o di ciò che loro è Lato insegnato e col desiderio di app1·cndc1·ceia loro tessi, cnza lo stimolo delle ricompense, e dei premi ». Secondo le iclcc p1·cvalc11Liin Ingltiltcrra e negli Stati 11ili, il metodo che consiste nello spingere al lavoro coU'cmulazienc trn gli allievi è dif'clloso: esso foncla il progrcs o sulla mutua gelosia e 11011sul sentimento del dovere. Nel!' in egna111r11lodella storia si segue un metodo che tcnclc ad eccitare r interesse « per mezzo della osservazione della ra11sa e clell'effe//onei caratteri e nri mo,·imcnti del dramma, invece di far lare alla mcmoi·ia una passeggiata attravcr o ai n,lli e alle date. U D1·.ncdclic considera come un punto importante r i11izial'Cgli allievi alla conoscc11zndegli alfari esterni; perciò, ali esempio, confida loro clcgli incarichi scriissimi, li manda a 1·itirarc clcnari dalle Banche etc. Gli colari pubblicano un giomalc (Scltool 111aga- .:;i11e) eh· è una specie di c1·onaca degli avvenimenti della scuola co11illustrnzionc e parte lcttcnu·ia. Infine le massime seguile dagli anglo-sassoni e dagli scm,ctinavi 11cll'cclucazio11c,generalmente, sono le seguenti: 1° I parenti 11011co11sidcrano i loro figli come appartcne11ti a loro, comr la loro cosa, come una semplice continuazione della lol'Opersonalità, u11aspecie cli soprawiYcnza di loro stessi; 2° i parenti t1·attano i figli, sin clagli inizi e sem-

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