RIVISTA POPOLA.REDl POLI'J'ICAL. ETTERE E SCIENZE SOOIA.Ll 473 essa saprà equilibrare questa sua qualità di osser- . vatrice delle cose e delle situazioni, per diventare efficacemente e sentitamente educatrice, non possiamo dire. Certo sulla via si è incamminata e non potra per nessuna ragione retrocedere. OAESAR. li Socialismo nei Belgio Anseele. Come i nostri lettori sanno il palazzo della grande cooperativa socialista Vooruit di Bruxelles è stato distrutto da un incendio. In Italia poco si sa di questa cooperativa e meno del suo fondatore, Anseele, uno degli uomini più popolari nel Belgio, un grande uomo di azione pratica, che nel Vooruit ha forse raggiunto il maximum dell'applicazione che, in ambiente borghese, possono avere le teorie socialiste. Edoardo Anseele nacque di genitori proletari a Gand, fa, vecchia città fiamminga. Suo padre, un povero ciabattino, lo mandò a scuola fin che potè e il ragazzo si aiutava guadagnando delle borse di studio; ma a quindici anni dovette smettere, e fu commesso contabile presso un grande industriale a 30 franchi il mese. Anseele aveva 18 anni quando nel 1874 cominciò a sorgere il movimento socialista a Gand. Egli aveva allora delle idee liberali; ma una sera il destino lo condusse a un gran meeting in cui Van Beveren parlava di socialismo. E fu là che Anseele ricevette il colpo di folgore. Usci dalla conferenza violentemente preso dall'_ideale socialista, risoluto a farsi campione de' suoi compagni proletari. Da allora, con ardore di neofita, l'adolescente si gettò nella bufera rivoluzionaria. Con. grande e indignato stupore de' suoi, Anseele, rinunziò allo scanno di scrivano e si fece venditore del giornale socialista il Werker. Dopo essersi spolmonato a gridare : il Werker mezza giornata, Anseele faceva il tipografo e di notte vegliava a studiare i pensatori e i riformatori sociali. Col suo maestro e amico Van Beveren fondò il Volkswil (la volontà del popolo) e messosi così a scrivere, pubblicò anche un romanzo che ebbe grande successo : Un sacrificato per z"l popolo. Ma dopo la propaganda scritta egli si diede, anche con maggiore efficacia, alla propaganda di discorsi raggiungendo un' influenza grandissima sulla popolazione operaia di Gand. Fin qui egli era stato un agitatore socialista, come tanti altri ; ma ecco che la sua personalità singolare comincia a mostrarsi. Anseele disse che non bastava gettare a piene mani la semente rivoluzionaria fra le masse ; bisognava anche e sopratutto cercare di giungere a qualche risultato pratico ; bisognava strappare il proletario al parassitismo commerciale, che elevando abusivamente i prezzi, gli succhia il sangue: bisognava dargli, al proletario, innanzi tutto il mezzo di mangiare un pane buono e a buon mercato. Ecco lo scopo che Anseele si propose e che raggiunse. Secondato da volonterosi amici egli riuscì a fondare un embrione di panatteria a forma cooperativa ch'egli chiamò Vooruit. In capo a quattro anni migliaia di famiglie si nutrivano di « pane socialista». Ma Anseele non si fermò quì. Attorno alla panetteria si raggrupparono rapidamente altre cooperative; sindacati di resistenza che permettono al salariato di difendere la sua paga dalla rapacità padronale; mutualità che lo mettono a riparo dalle conseguenze della malattia o di altre disgrazie. D'anno in anno la bella e fiorente organizzazione operai11,di cui Anseele era l'anima, si arricchiva di creazioni nuove per costituire infine un vero piccolo stato socialista. Questo stato possedeva un magnifico palazzo popolare, con un artistico frontone, sale di concerto e di conferenze, dove il lavoratore veniva a riposare, a divertirsi, a imparare. E questo è bruciato; ma risorgerà dalle ceneri. Nel 1886 l'anno dei grandi scioperi sanguinosi, Anseele fu condannato a sei mesi di prigione per un manifesto pubblicato nel suo giornale il Vooriiit. Eccone un passo : « A Seraing e nei dintorni si comanda ai soldati di tirare sul popolo. Noi non possiamo impedire questa guerra fratricida. Ma voi padri, madri, fratelli, sorelle, amanti, voi lo potete. Scrivete presto, subito, a tutti i vostri parenti o amici nell'esercito; supplicateli in nome di tutto ciò che è loro caro, di non tirare sul popolo». Questo appello inaugurò la campagna antimilitarista che i socialisti belgi ora proseguono così attivamente. Anseele è deputato di Liegi, e anche in Parlamento è una delle personalità più caratteristiche. Egli ha la franchezza rude del vero tribuuo : lo chiamano il « virtuoso della b1·utalità». Lo sfruttamento padronale ha trovato in lui un formidabile accusatore. Egli fa da pendant nel partito socialista belga a Emilio Vanderwelde, l' intellettuale del partito. Terminiamo con uno schizzo di Anseele. È sulla quarantina; testa quadrata, faccia quadrata, spalle quadrate. Sotto i capelli biondastri s'apre la larga e bianca fronte, e le sopracciglia che si corrugano di frequente fanno arco agli occhi grigio-azzurri come un cielo del Nord ; lo sguardo è acuto traverso il pince-nez ; le labbra sono forti sotto i brevi baffi rossastri. In riposo la fisonomia di Anseele rimane chiusa ; ma nel calore di un discor~o
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