RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI 203 miei Taroni e Zavattari : arriva sempre un giorno, un bel giorno, in cui trionfa quello che l'Hallam chiamava diritto sopracostituzionale; e allora ad esso tutti s'inchinano riverenti - anche gli avversari e i derisori della vigilia, LA R1v1s·rA LA VITA POLITICA ITALIAr A. (Supposizioni e realtà). L'amico Merlino col !:UO articolo sulla Democ1·azia e il socialismo mi somministra propizia l'occasione di riprendere la discussione sulla vita politica del nostro paese e dei nostri partiti. Non se ne annoino i lettori della Rivista, perchè la discussione è utile, è benefica assai più di quello che taluni possano credere ed immaginare, facendo proprio quel disprezzo che Alfredo De Musset e alcuni socialisti apocrifi professarono o professano ancora per la politica. Invero se la politica è per pochi santa passione ed anche nobile ambizione, che li investe e li assorbe ; se per altri - e tra noi sono i molti - è mezzo losco per arricchire, per esercitare prepotenze, per soddisfare la vanità, collettivamente considerata è indice delle modalità dell'attività sociale, segna la salute o la !llalattia di un organismo; e la conoscenza esatta dell'una e dell'altra somministra le indicazioni opportune per perseverare in un indirizzo sperimentato buono o per consacrare tutti gli sforzi a mutarlo in meglio. Riprendendo questa polemica, che può essere talora vivace nella forma ma che non dev' essere mai interpretata come mancanza di stima e di affetto verso i contradditori, mi preme esporre due osservazioni preliminari. ·Anzitutto, tutto ciò che ho detto e dirò si riferisce principalmente al mezzogiorno, delle cui condizioni ho conoscenza piena, diretta, immediata; alle altre contrade d'Italia, quindi, va applicato con le dovute riserve - proprio cum g1·ano salis. In secondo luogo penso che si deve tenere per fermo che delle origini, della composizione e dell'~zione di un partito politico si deve sempre giudicare non con criteri assoluti, ma tenendo conto dell'ambiente generale in cui vive e si svolge il partito suddetto e mettendolo in rapporto colla condizione e coll'azione degli altri partiti accanto o contro i quali agisce. Tra gli uomini e tra i gruppi c' è una solidarietà da cui non ci si può liberare, anche quando tutta la energia venga spesa nei tentativi per romperla; nella nostra azione ci risentiamo del bene o del male eh' è in coloro coi quali ci teniamo in contatto; ciò che si spiega col contagio psichico e che fa riprodurre in altro campo i fenomeni della biologia. Forse che i ricchi, i quali pongono ogni cura nell'allontanare le cause d'infezione, nel seguire scrupolosamente le prescrizioni dell'igiene individuale vanno immuni dalle malattie infettive e contagiose che si sviluppano nelle altre classi sociali per abitudini e per condizioni fatalmente anti-igienicbe ? . Epperò il male, ch·e si può constatare e rimproverare alla democrazia parlamentare, che per confessione degli stessi suoi avversari, moralmente e intellettualmente rappresenta la parte migliore. della Camera, lascia intendere quello, che possono · essere e- sono gli altri partiti. * * * F. S. Me1·lino, costrettovi dalle persecuzioni italiche, è vissuto per qualche tempo in Inghilterra e di là è tornato con una ammirazioné per· i costumi politici del Regno Unito, che lodo e ammiro, ma che ci vorrà del tempo prima di vederli ritornati fiorenti in Italia, donde esularono per la servitù durata parecchi secoli. Egli ricorda che i cittadini inglesi oppongono una resistenza tenace ora attiva ora passiva, contro i violatol'i delle leggi e che difendono con meravigliosa energia i propri diritti. Lo spettacolo, che ci offrono è magnifico e suona rimpPovero aspro pel paese nostro, che ne offre uno tanto dissimile. Rammentiamoci, però, della profonda differenza dei due ambienti, se vogliamo Pettamente apprezzare l'azione di un partito politico; valutiamola alla stregua del possibile e non del desidel'abile. 11 possibile nel bene, pur troppo tra noi, è misera cosa, e così penso da parecchi anni senza preoccupazione di trovare difese o attenuanti al gruppo parlamentare di cui faccio parte dal 18PO in poi. L'osservazione quotidiana dei fatti mi rese pessimista da molto tempo; ma non mi tolse la speranza di veder volgere al meglio le cose e mi rinvigorì nella convinzione che bisogna muovePsi ed agitarsi e non attendere inerti buddisticamente la salute da forze arcane. Il Merlino rinfresca un antica accusa e rimprovera all'Est1·ema sinistra « di cil'coscrivere la sua azione nella sfera parlamentare - schivando il contatto delle moltitudini, rimanendo inerte davanti alle grandi convulsioni popolari di questi ultimi tempi ». In verita non saprei trovare dove quando e quali furono le g1·andi convulsioni popolari alle quali • rimase estrane~ o indiffePente la democrazia parlamentare ; la quale, se la memoria non mi tradisce, anzi, non poche volte cercò promuovere delle agitazioni, miseramente tePminate per colpa non propria ma dell'organismo flaccido, che non prestavasi neppure alla galvanizzazione. Certo è che i suoi membri promossero sempre, e se non segui-- rono altre iniziative ciò avvenne perchè le iniziative mancarono; accorsero dovunque furono chia-
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