I I 280 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI fino all'anno scorso, come norma e misura d~lla capacità necessaria per prender parte alle lotte politiche. Assai elevato dapprima, variando da un massimo di 100 fiorini nelle città, a un minimo di 20 fiorini nelle campagne, il censo venne nel corso degli anni successivamente modificato. Tuttavia un simile principio era siffattamente radicato nelle classi dirigenti, liberali o cattoliche poco importa, che si considerò da molti cosa troppo audace un articolq di un certo programma liberale, propugnante l'estensione del suffragio politico ai laureati delle Università. e -scuole superiori del regno. E solo quando in Francia si proclamava il Sllffragio universale, nel Belgio si riusciva a far passare a stento il principio che la capacità deve godere dei diritti politici, anche indipendentemente dal censo e quosto veniva roso uniforme sulla base del tasso minimo, fissato dalla costituzione, vale a dire 20 fiorini. Da quosto momento tutti i tentativi di riforma elettorale, con revisiono doli,, costituzione troppo rèstrittiva e non più rispondente ai bisogni del paese, cadranno infruttuosi. Invano protestuanno i radicali, intdligcnto ma scarso manipolo di giovani usciti dalle file del partito dottrinario. Scorreranno infruttuosi quarant'anni innanzi che i discep~li di De Paepe, moltiplicatisi prodigiosamente in tutto il paese e sorretti da una or 6 anizzazione economica, unica al mondo nella storia dei movimenti operai, riescano a far piegare la Camera o i rappresentanti delle cbssi ricche colla dichiarazione dello scioperJ generale. Questa mossa inaspettata doi lavoratori della città e della campagna, raccolti in partito, aveva sorpreso gli avversari alla sprovvista. I\essuno aveva mai supposto cho i « becchini dolla società capitalista » potessero essere cosi folti di numero e cotanto audaci. :W o-n mancarono le velleità di r.isisten za, le ridicole ~rotostc, le accuse, ma almeno una volta gli schiavi dol salario, quelli che avevano sperato e do- . mandà.to indarno di far udire la loro voce nello pubhlicho a'sscmblee, seppero imporsi. La revisione della costituzione, per tema di peggio, fu decisa; il criterio del censo fece posto al suffragio universale, quantunque monco, quantunque adulterato dal sistema del triplice voto ai ricchi o ai titolati, del duplico agli ammogliati. Cangiata la legge olottoralo politica, si imponeva ancho la riforma di quella amministrntiva e il ministero Dc Burlct si accinse, dOJJOaver nicchiato alquanto, alla bisogna. It noto "!uali siano le lince fondamentali di questa riforma compiuta per acquetaro li'nsoflerenza del ceto operaio, ma nello stesso tempo studiata e preparata così cautamente, ravvolta in tanti viluppi, da mostrare anche ai ciechi come il partito cattolico, pur concedendo qualche cosa ai tempi o allo idee nuove, in fondo si preoccupasse e con tutti i mezzi procurasse di assicurarsi una forte maggioranza nei futuri consigli. Nè questo fine si palesa soltanto negli articoli più importanti della legge, dove si sanc'iscono , flagranti ingiustizie, come l'attribuzione di quattro Yoti ai 1,r0priotari del suolo e ai re dcll' industria, mentre l'operaio non ne ha che uno; come l'elovar.ione do! limite d'età, per e$sero elettore, da venticinque a trent'anni ; come l'obbligo cli tre anni di residenza in un comune per esercitarvi il diritto di voto. Queste infamie sono troppo conosciute per insistervi, quantunque la pubblica esecrazione e il disprezzo a cui vennero fatte segno durante lo discussioni parlamentari, siansi rinnovati nel periodo elettorale e fortemente mi tentino di lumeggiare le deleterio conseguenze sull'educazione politica della massa. Ma vi sono altre disposizioni nella legge c-he pur semb:carebbero di minore importanza e, ciò non ostante, hanno avuto per effetto di privare d'ogni rappresentanza il partito progressista. Sotto il nome di progressisti vanno quassù le scelte ma diradate schie1·e del partito radicale, rigoglioso un tempo, ai bei momenti della lotta contro la onnipossente inframmettenza dei vescovi da un lato e il dottrinarismo rigido cieco, ostinato dall'altr.>. Per esempio, quale principio di diritto pubblico più giusto in sè e più logico di quello che informa la rap1,;resentanza prop<-rlionale? Eppure quando se ne consideri ben bene l'applicazione cho nel Belgio ne hanno fatto i cattolici consenatori, salta subito agli occhi che la rappresentanza proporzionale, avversata scmpr0 dal partito cattolico, venne accettata questa volta e tradotta in leggo .per impedire ai partiti avversari di conchiudero quella grande allçanza democratico-anticloricale, che si andava ventilando da un pezzo. In fatti, mosso da ba,nda il principio più razionale a cui si ispira la r.i.pprcsontanza proporzionale, cho cioè og11i gruppo ha diritto ad essere r.ippresentato nelle pubbliche assemblee da un numero di mandatari I roporzionale al numero degli elettori, si ammisero i vari partiti in lotta a pa,r·teciparo al beneficio della rappresentanza- proporzionalo solo quando raggiunsero un numero di voti pari almeno al sesto doi votanti. Così avvenne che nelle grandi citt:ì, ora l'uno ora l'altro dei quattro, quando non cinque, partiti in lizza - cattolico conservatore, democratico-cristiano, dottrinario, progressista o socialista - o non potesse avere alcun rappresentante, oppure, cd è peggio, venisse privato di quelli che già aveva prima, quantunque fosse più ristretto il suffragio o quindi di gran lunga minore il numero dei propri elettori. Valga per tutti l'esempio di Bruxelles. Quivi radicali o socialisti non addivennero ad alleanze perché convinti che il numerJ dei rappresentanti, eletti con una lista unica, sareùl,e stato inferiore alla somma degli eletti dei due partiti qurindo a vessoro lottato da soli. I radicali più ancora doi socialisti, divisi in duo opposte correnti pro e contro !'alleanze, insistettero sulla necessità di una lotta a parte, e male loro ne incolse. Allo scrutinio essi non raggiunsero il quorum, vale a dire la cifra di 4,500 ,-oti necessa1 ia per beneficiare della rappresentanza proporzionale e i loro candidati, dei quali taluno si ebbe 4350 voti, soccombettero tutti. Come a Bruxelles i radicali, altrove, conformemente a quel che si disse sopra,, furon altri partiti che nau- _fragarono ma, fenomeno sintomatico, tranne a Gand, dove ebbero la ventura d'allearsi ai socialisti, in tutte le grandi città. la sorte dell'urna fu segnatamente avversa ai radicali e ai democratici cristiani
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