Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 18 - 30 marzo 1896

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 279 cristianesimo che non à appoetato al mondo nessuna verità nuorn, à saccheggiato la filosofia antica: à preso l'unità della raz7.a umana proclamata da i cinici greci e l' à couvet'tila in un dogma al quale bisogna credere sotto pena di arrostire eternamente. Questa idea filosofica costituì la supe1·iorità del cristianesimo sulle religioni locali e nazionali pagane e gli impresse il suo carattere di religione uniYersale, Di già alcuni culti pagani mostravano una tendenza internazionale. La Chiesa disse agli uomini : voi siete tutti fratelli, tutti nati dal padre Adamo e creati a immagine di Dio; voi a,·ete tutti le stesse virtù, gli stessi vizi, le stesse passioni. Ed ecco gli antisemiti che gridano : - non è vero ! gli Ariani e i Semiti. sono due razze distinte· Così oppongono ai dogmi della chiesa la teoria de· gli antropologi liberi pensatori, i quali fecero far hancarotta alla loro scienza il giorno in cui proclamarono l'inferiorità dei popoli selvaggi e barbari per autorizzare il loro sfruttamento e il loro sterminio da parte dei briganti della civiltà capitalistica. Gli ariani, dicono gli antisemiti, sono la virtù e la bontà, e sulla tet0 ra ci sarebbe l'idillio se gli ebrei non avessero pervertito gli agnellucci inoffensivi. lo vi domando se questo è il linguaggio di un cattolico o di un franco-massone. Perchè se l'ebreo è il corruttore dell'innocente razza ariana, dio è un idiota o una canaglia dal momento che potendo scegliere fra i Celti i Latini o gli Helleni, rrese per suo popolo eletto l'immonda progenilura di Abramo e le promise il regno della terra. Gli antisemiti poi, non contenti di demolire quel dogma fonclamentate del cristianesimo. attaccano il sagra.mento della comunione stessa. Voi sapete con qual furqre essi svelano i misteri del ri luale delitto degli ebrei: una vittima umaua è-immolata a dio e gli astanti mangiano e bevono la carne ed il sangue. Se voi credete che con questo gli antisemiti denuncino gli ebrei ali' inclignazioue po· polare, avete torto; essi denunciano i cristiani. Infatti, ogni rnlta che il prete dice messa, perpetra simbolicamente il rituale clelitto. Immola l'uomo-dio, beve il suo sangue in forma di vino e dist1·ibuisce la sua carne in fom1a cli ostia. Cice1'one nel suo De .Vatw·a Deor-itm :;crive che agli uomini non resta che una follia a fare: mangiare il 101'0dio. 1t fatto. I cattolici mangiano e pe1·ciò... evacuano il loro dio. ll signo1· Drumont, per colmo d' i1·onia, ci dice ch'egli pal'tecipa devotamente a questi banchetti teofagi i quali ,·iproducono in piena civiltà i pasti religiosi e antropofagi dell'epoca selvaggia. ll cristianesimo è poi la religione della 1·inuncia; predica che la terra è una valle di lagrime e ch'è pii, difficile al ricco d'entrare in Paradiso anzi che a un carnello passare per la cruna di un ago. Il cattolico sincero, dovrebbe dunque benedire al banchiere ebreo che spoglia i cristiani e i suoi fra. telli circoncisi e trasfo1·ma la terra in una valle di lagrime. Il signor Drumont pe1·tanto non smette la sua collera contro il milionario ebreo che abbandona caritevolmente il paradiso ai cristiani i quali non potrebbero andarci se fossero carichi di ricchezze terrestri, Bisogna convenire che il signor Drumont e i suoi amici non sono così poveri di spirito e perversi da tradire la loro religione! E, quanto al signor Drumont, egli à preso le sue precauzioni: quando publicò in edizione illustrata la sua France Juir;e, fece ricoprire i muri di Parigi di immensi avvisi su i quali egli figurava mascherato da pagliaccio calpestante -le taYole della legge che, sul monte Sinai, Mosè aveva scritto sotto il dettato di dio. Con ciò il signor Drumont aYvertiva gli sciocchi che non prendessero sul sei'io "il suo cottolicismo scapigliai.o .... Ve lo ripeto, amico, gli antisemiti sono de' franco-massoni e dei liberi pensatori travestiti da gesuiti per meglio mettere in ridicolo e distruggere la religione cristiana. PAOLO LAFARGUJ.::. NEL BELGIO Disse un deputato belga e molti, dopo, ripeterono in coro, che nessun paese in Europa, meglio e più del Belgio, poteva ambi1·e al vanto di insegna/e agli altri per quali vie lentamente si prepari l'evoluzione, dalla società attuale a forme nuove più elevate e più belle. Con una frase che sintetizza il concetto precedente qualcuno chiamò il Belgio laboratorio so· ciale e tale verd.mente questo paese si presenta a chi l'osservi da vicino, ne studii gli istituti fondamentali, e, indagandone le origini, ne segua pazientemente lo svolgimento e le varie applicazioni. Non che il regno di re Leopoldo sia sempre stato una guida p<·r le altre nazioni. Al contrario, dal punto di vi~ta politico, dopo la cacciata de 0 li olandesi, e per un lungo periodo, il Belgio non fece che copiare dalla Francia. Il diritto pubblico belga, nonostante l'opposizione dell'elemento fiammingsi, elaborato fra lotte continue e serii pericoli, non oltrepassava quei limiti che in Francia avevano creduto di fissare sotto la monarchia di Luglio, quasi nuove colonne d'Ercole, i Guizot e gli altri ministri dottrinari di Luigi Filippo. Ma mentre in Francia l'ostinato rifiuto ad accordare all'elemento operaio c1uci didtti politici, di cui godev,tno ed auusavano le alte classi, aveva reso necessa.ria una nuova rivoluzione e preparato il terreno alla repubblica, nel Belgio il censo soltanto valse, ,

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