La Rivista Popolare - anno II - n. 14 - 1 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE Come? Parlare tanto di redénzione e non essere redenti mai I Sbugiardare il Cristo ad ogni ora, far divenire ogni ora il verbo suo un'illusione atroce! Sbugiardare i profeti che prima di lui aveYano tuonato con solenne parola folgorante la perenne iniquità del mondo. Isaia, Ezechia, Geremia, An1os vibrano parole che sembrano strali roventi: non più re, cantano nei loro versetti, non più la giustizia venale, non più le usurpazioni dei ricchi, non più il dolore e la miseria. Oggi, se rivivessero, sarebbero condannati senza pietà, come istigatori di delitti, o deportati nelle isole ove si prepara ai coatti, onesti o no, miti o fieri, a tutti gli incomodi avversari dell'ordine presente, una vita peggiore di quella dell'ergastolo. In ogni tempo però, anche fra le tenebre più fitte, la giustizia sociale ebbe qualche eroico interprete. In ogni tempo vi fu chi si ritrasse sdegnoso dal presente e in1maginò il disegno di una città ideale. r Nella parte critica tutti i socialisti dell'antichità si danno la mano. Senza conoscer la formula della lotta di classe, veggono i pochi, talora uno solo, schiacciare imperiosamente i più, e si ribellano al pensiero di tante e continue iniquità. Non odiano classi, non odiano alcuno, amano il vero e il giusto, e cercano una società nuova, nuovi principì e nuove leggi. Se un fariseo li giudicasse, li chian1erebbe sobillatori e pervertitori; se li giudica un uomo che semplicemente in modo u111anopensi, li chian1erà buoni, generosi, santi. Un pretoriano dannerà Spartaco come ribelle feroce alla morte : un uo1no, che sia semplicemente uomo, vedrà nello schiavo, che tenta redimersi, un Cristo in arme. t1 1 Vedi l'Histoire des riformateurs di. L. REYBAUD, l'Histoire du comunisme del SUDRE, l' H-istoire du socialisme del MALON, il FER· RAZ, ecc. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==