La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

LA RIVISTA POPOLARÈ 393 È un grosso errore, nel quale vediamo che si persiste, quantunque sia stato ripetutamente co1nbattuto, concedere e favorire l'affrancabilità delle concessioni enfiteutiche. È bene, anzi, ricordare qui come questa affrancabilità del canone enfiteutico, non ammessa nella enfiteusi originaria romana, ha denaturato il contratto stesso, ed ha impedito che avesse una maggiore diffusione ed applicazione. Si_ . comprende facilmente la repugnanza che può avere un proprietario a concedere, con quel contratto, delle terre, per la probabilità di vedersene escludere, come proprietario compartecipante, da un momento all'altro. E si osserva pure che, dove si è inteso il bisogno di servirsi di un rapporto contrattuale, rassomigliante alla enfiteusi, senza averne quel difetto, si è ricorso alla colonia perpetua, che non è affrancabile, e che riproduce esattamente ·il tipo della enfiteusi dei Romani. E vediamo la colonia perpetua estesissima in molte regioni d'Italia, specialmente nella provincia di Roma, la quale si può sicnra1nente affermare che deve la massin1a parte dei n1iglioramenti agrari (specie vigneti), esistenti in essa all'applicazione della colonia perpetua. Basta ricordare i castelli romani e l'agro viterbese. Ora, in seguito alla legge sulle decime, è .dubbio se la colonia perpetua sia affrancabile o no, Noi crediamo che sarebbe n1olto opportuuo o dichiarare non affrancabili in perpetuo queste nuove concessioni, ovvero s_ervirsi dell'art. 15 7 I del Codice civile, per la locazione delle terre incolte, che può aver la durata fino a cento anni. Bisogna persuadersi che l'idea liberale di concedere e favorire l'affrancazione delle concessioni enfite'utiche è un errore: primo, perchè la legge troverà tante maggiori an - tipatie ed opposizioni da parte dei concedenti; secondo, perchè quello è il modo· più spiccio di far sparire le quote * BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==