La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

400 LA RIVISTA POPOLARE defunto; è lui che richiama l'attenzione sull'imminente stagione delle pi oggi e pe~ le riparazioni ali' ombrello ed alle scarpe; è lui che preavvisa l'epoca della potatura e della mietitura per affilare la roncola e la serrecchia; è lui insomma la divina provvidenza. Quando poi si desse il caso di qualche matrimonio, allora diventa tutto gentilezza e tutto cavalleria ... usuraia. Incomincia a frequentare la casa un mese prima degli sponsali, arrischiando nel frattempo qualche motto pornografico che crede spiritoso perchè fa ridere lui solo, e vantando la sua abilità nell'arte culinaria. Capito il gergo, finiscono con l'invitarlo per quel giorno a fare da cuoco. A tale effetto ha sempre m pronto un berretto di carta e uno zinalone bianco di canavaccio. E quando la sera ritorna a casa con la pancia gonfia e la testa confusa per il vino bevuto, con un superbo gesto di soddisfazione per la sua trovata non manca d'esclamare : - Imbecilli ! oltre che mi sono mangiato e bevuto il loro meglio, m1 dovranno pagare anche la giornata. La moglie lo guarda e sorride di compiacenza. Pensa che per la mattina di poi potranno risparmiare la colazione. l\tia dimenticavamo una cosa. In ogni festa religiosa del villaggio egli reclama la fattura del globo aereostatico ; e a tal uopo si serve dei suoi debitori perchè magnifichino la sua valentia al proposito e ne parlino ovunque, poichè in un villaggio il globo aereostatico, se si alza o non si alza, se grande o piccolo, è una questione di capitale importanza. È vero però che ne pagano la fattura . . . 50 centesimi. Ma è appunto questa la somma che la moglie permette a Valentino di sciuparsi il dì della festa. (Continua) CETEG(J. BibliotecaGino Bianco

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