La Rivista Popolare - anno II - n. 7 - 15 aprile 1894

LA RIVISTA POPOLARE 1 97 Chi, in mezzo alla sin1patica e grande manifestazione, intromette pensieri ed atti di vendetta individuale, chi ne trae pretesto per la cosidetta propaganda di fatto, chi turba i canti inr1eggianti a un avvenir d'amore con attentati che gittano lo spavento d'intorno e sui lavoratori maggior discredito, non sa l'origine di quella festa, non ne conosce il carattere, non ne sente il significato. Non ne conosce il carattere anche chi vorrebbe farla vessillo di parte. Non e' è parte quando si tratta della giustizia per il proletario, quando si tratta, ben può dirsi, dell' un1anità stessa. Noi, piccini, talvolta ci palleggia1no gli uni cogli ·altri il 1nonopolio di questo movimento, il privilegio di quel sistema, la proprietà letteraria di questa o di quella teoria. E ci chiudiamo, alteri e sprezzanti, entro l'ideale edificio sociale che altri coll'ingegno profondo o bizzarro costruì, dicendo al mondo eh~ il vero è tutto nelle nostre biblioteche e il buono è tutto nei nostri magazzini. Una manifestazione, come questa, dovrebbe avere carattere non esclusivo, 1na universale e umano. E se, come è già avvenuto, riassumesse tutte le aspirazioni comuni a quanti il lungo e doloroso lavoro opprime, avrebbe importanza assai 1naggiore. Maggiore pure l'avrebbe se iniziasse in seno all'umanità stessa una vita civile di più sincera concordia e tolleranza, di 1naggiori studi e di maggiori sforzi per la comune civiltà. Intanto ad essa si associò, qua, l'agitazione per il diritto al voto, là quella contro il militarismo, 'altrove altre. Con1e una favilla si muta in fiamma e dà gran luce, così questa festa dovrebbe avere in sè non solo, oltre al1' inizia.le suo carattere, anche un carattere generale, quello dell'aspirazione alla pien~ redenzione umana, nell'alto significato della parola, che non è certo la rappresaglia o la vendetta, ma qualcosa di più degno e di più grande, ·Biblioteca Gin© Bianèo ....

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