La Rivista Popolare - anno I - n. 5 - 15 settembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE compresa, che si ripetono per abitudine con un moto macchinale delle labbra; eppure molte volte qualche contadino, passando a caso per di là, l'aveva udita ripetere in quell'atteggiamento raccolto una preghiera semplice e sublime. « Perchè, povera mamma, fosti costretta a morire e a lasciarmi sola sola? ... E il babbo? Non lo vedevo quasi mai: usciva la mattina al lavoro dei campi, ritornava tardi la sera quando già m'avevi addormentata fra le tue braccia. Un giorno mi dicesti ch'era partito per un viaggio lontano e che non l'avrei più riveduto: poco dopo volesti partire tu pure, e furono persone sconosciute che me lo dissero. . . . La comare Menica parlava sere sono ai suoi bambini di un luogo delizioso detto il paradiso, dove sta un buon uomo che si chiama Dio e dove vanno quelli che muoiono cristiani .... M'avea permesso di starmene accoccolata in un canto per riscaldarmi e l'ho sentita .... È più buona la polenta del paradiso, mamma? Comunque sia del resto non m'importa, basta eh' io stia con te e con il babbo, e domandalo a quel buon uomo di Dio se permette eh' io ci venga . . . . Almeno fammi sapere se tu e lui e anche gli altri che sono poveri come noi, ci state bene, eh' io mi contento di questo ». Ma quel buon uomo di Dio avea intanto dato a lei l'inferno su questa terra in isconto de' suoi gravi peccati. Così dicono i preti alla canaglia cenciosa che non ardisce alzar la testa per vedere coloro che lautamente vivono, e non sa che la miseria dei piì1 deriva dalla cattiveria e dall'ingiustizia dei meno. * * * La stagione quell'anno si presentava spaventosa. La siccità avea mandati falliti i raccolti, l'inverno si mostrava eccessivamente rigido. Si dice che con tutte le facili comunicazioni odierne e con tutti gli odierni mezzi di trasporto non sieno più possibili i disastrosi effetti de-lla carestia. Ciò può essere per alcuni centri popolosi, non per i villaggi di montagna, nascosti quasi nel lungo inverno sotto la neve : senza strade _adatte, senza altri mezzi di trasporto che la schiena dei somieri, i disgraziati abitanti. di quei luoghi, conosciuti soltanto dall' esattore, son costretti a st~rsene entro casa a consumare quanto hanno potuto raccogliere, e se non basta tanto peggio. Il « tanto peggio » inéombeva. sul .villaggio di Fi'or di ginestra. Invano, sprofondando nella neve continua, andava di casa in casa, domandando con voce resa fioca un boccone purchessia: quei poveri BibliotecaGino Bianco

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