La Rivista Popolare - anno I - n. 2 - 1 agosto 1893

LA RIVISTA POPOLARE Tu lo sai dirò col dottore tedesco della leggenda - il popolo della montagna medita ora incessantemente decifrando le note della natura e del gra~ito. E allora? Allora avverrà con la forza ciò che non hanno saputo o· voluto prevenire con sincere ed adeguate riforme. È vero o no che il lavoro è legge per tutti? È giusto o no che tutti hanno il diritto di vivere? È certo o no che le regole della vita, per ciò che riguarda l'igiene, l'istruzione, il riposo, la ricreazione, sono uguali per tutti? Non capisco adunque perchè, a causa di queste profonde e odiose divisioni sociali, i nove decimi del genere umano vengano costretti a soffrire in un lungo, in un lento suicidio. Io non veggo che una divisione sola, quella degli uomini del lavoro; del lavoro in tutte le sue manifestazioni intellettuali e materiali, ed una sola soluzione possibile, del reparto dei frutti di questo lavoro a1 lavoratori secondo giustizia. Si dirà che è socialismo! Io so eh' è la meta comune agli uomini di cuore, repubblicani, socialisti, o schietti democratici che siano! Quanti spaventi suscita fra i timidi una parola rncompresa, e peggio quanti avversari accaniti, prepotenti, interessati! Perchè? Goethe fa dire a Mefistofele: - Ciò che non toccate è per voi lontano cento leghe, ciò che non possedete è come non esistesse per voi; ciò che sfugge alla vostra mente lo chiamate falso, ciò che vo1 non pesate non ha peso, e la moneta, se non è battuta da voi, non ha valore. Inutile negarlo. Ciò che commuove 111 oggi l'ambiente sociale è l' idea repubblicana-sociale, che s'impone alla mente dello statista come un imperativo categorico, che si sostituisce alla speculazione metafisica del filo- . sofo, che illumina le concezioni dell'arte, che dà una fede alle masse, che riempie di sè tutti gli organismi sociali anche 1 pitt vecchi e refrattari, papato ed imperio. Chi è che guarderà neghittoso, aspettando il novo giorno, tutte le grandi e potenti manifestazioni degli uomini del lavoro? Io sono con Faust: « - Lottiamo là dove pitt incalza la corrente del tempo - ». CETEGO. BibliotecaGino Bianco

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