La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 32 - 13 settembre 1925

b l H ··- LA KlVOLUZlONE LIIHmAU. /<~se, che la n:r<'-,.,ilà. Non ahbi,imo br.,ogno di .\pf-'ndere , nwstn df'fiari rwr nutrir,~ le ,'5U<•rr<•di altri, rru, !wrbarfl,Li pt•r dif,,,nd,,rci dalle vittorie; nott pt•r lrflntgliar,~ ,, m,~tt,,rP in. J~<•ricolo la i;Ìla e Ln ,·itlri' nui JJfll" ripa• ~arei e salvarci,, ( « Ri<'ordi aut()bi,,grafi<-i ,,, "' "Opere ini-dil<' », voi. X, p. 211). La ,ranrl,· Jll'rf)n:upa,i<n,,.. ,J,.J partit,, Jn -\.u..tri• t• la qu,• lionr d,·ttr)raJ,~ La 1,rima ,Jjm,),tr.-zionr- in fovor,• ,h-lla riforma rl,-ir,,ral,· i ,-t,l,,- J Yi~nna nP.l 1869. Ma 1'· primr "lrzion• a ul'Tragi,, uni,,n~aJ,. onf) d,·l 1907. Pn 'IU"·lÌ 1-0 .uini 1•,Jpf"rai,, :..u~trii.11".0 lottu irunti-rrr,ttarn,-111,, rwr il dirittr, di .,.,,t,,. Ftt una lfJtta a IJa ,. di dim,, trrui,,ni rum,,ro ,.. ,. turt,,.,. lenti", uni,·a orma ,,J,,. avt·-1<:t-f'P> in uri r1•giwP ,Ji <'.O ·1,itu:,;i,,nr patnnoli-,tif't1. fl l'' ma10'.io P,ra la data tic.dt.a ,jj prrff".rt:n~ pn QUf"•la propaganda pe..- jJ voto. Cr.,,,1 iJ mo,,·imento operaio fa, in queato ,-Jim.1. naturalm,:nt~ cocialdemr,,-ratico: wpratutto rfr,p<, il 189,J, all'accentuarsi della rriei delle naziooalit~, ogni raratt~rr, classi ta fu ma,,-berato. fnv,mma jJ 01,,.,imento operaio ;. i:-re!lidoto COD fo ">piritt, delta vecrhia Au•,tria hurncratica, nè io l'JU""~tip.,rhi anni ,J,.J dopr,guerra ha saputo aor..or.,;i li11"rar•'"llf", POLITICI D"OGGI: lo storico, <' non coniportc,vri rhe s'implircis5r. nella guerra tra questi pri1Lcipi grandi, ... att~ndcssi a schermirsi e rU'ornperarsi rla rhi vinceva secondo fp occasioni ,-, le n<'c<•ssitii. Non_ era ufficio nostro volcrf' dare foggt' a f talza, volersi fare niaestri e censori di chi llveva a uscirne; non ,nesrolarsi nelll' <J ui- $tioni rlP' maggior; re de' crislirwi: abbirunu bisogno noi rl'inl.rattenerci con ognuno, di fare che i rnercatant,i nostri, eh(' .,;ono la vita. nostra, passino a11dare sicuri per tutto: di non fare 1nai offesa a alcuno principe grwul<·~ se non constr<'tli f.' in modo cfu, la scusa arcompa~ni l'i11giurin. nP si v,,ggo pri,nu l'of. Qn<'sto Lingua1q~io di .•wrvitori e di mer• cwiti n,ostru qual < 1ra allnra le,, .wr.vir•zznde' pupuli italiani, ,, cfu, cuM1 (, l' 110,rio savio del Guicciar_dini. Non e,(, sp<•tlfwolo più misf-'- revole di tanta irnpoll--nzn ,, fiarclwzzu iu IL CARI)INALE GASPARRI Vita internazion.ale I minatori inglesi Lo .:;11uilibrio che !!i è avuto nella , itu ingle:h.: in qnesti mrsi non si connelle con una crisi di grande estensione: corrisponde a un momentaneo malessere delle classi operaie per l'improvvisu parità aurea non accompagnata da un nnalogo aumento dellu capacità di acquisto della moneta. Nell'industria mineraria la crii;i si ~ monife!>tata in tre clementi: 1) Gli operai dichiarano di non poter ~opportarc alcuna diminuzione ul loro standard o/ living; 2} l'industria produce a co.sli troppo alti: 3) l'esportazione è diminuita 1>erchè restero sostituisce il carbone, dove può, con olii, elettricità, ecc. La ragione più profonda della crisi dnnc1ue è tecnica e non si può togliere senza una riorganizzasione dell'industria C'he oggi è arri.'Lrata rispcuo agli altri paesi. Questa inferiorità è un effetto del vigente regime della proprietà privata. Per esso il sottosuolo ap• particn11 al proprietario della superficie soprastante. Succede che chiunque scopra una miniera ~i improvvisi im(>resario. Spesso la miniera è piccolo, il casuale scopritore non ha disponibilità di capitali mobili. Estrazione e lavorazione vengono allora fotte eon sistemi primitivi, non si introducono miglioramenti tecnici; non si possono tentare gli esperimenti sistematici della media e della grande industria; ma si ha ,;:olo lo sfruttamento non razionale della piccola industria improvvis:lta. Riparare a queste deficenze è problema di anui. Si tratta d_j creare un grande ente finanziario che possa monopolizzare almeno tutta la funzione della lavorazione, e magari acquistare io porte le miniere troppo piccole per sfruttarle organicamente. Questo ente dovrebbe riso] vere contemporaneamente il problema delJ'elettricità e delle miniere e nelle miniere penserebbe a utiHzzare i prodotti secondari, benzine, ecc. È un problema a lunga scadenza e intanto i buoni piccoli borghesi inglesi se ne de,·ono rimanere colla paura del bolscevismo di Cook messo avanti con scadenza n otto mesi! I negri negli Stati Uniti Nel dopo guerra si nota negli Stati Uniti un ac• centuato fenomeno di emigrazione negra dal Sud verso il Nord e l'Est. « Si tratta - scrive John Pepper - di una sollevazione spartachista disarmata contro la schiavitù e l'oppressione dei negri subordinati all'oligarchia capitalistica degli Stati del Sud. Questo movimento verso il Nord ha una grande importanza politica, economica e sociale per gli <fperai neri e bianchi di tutto il Paese ». Nel gennaio 1920 i negri degli Stati Uniti erano 10.463.131: otto milioni nel solo Sud. Prima del 1916 emigravano ognj anno dal Su<l 10-12 mila negri. Dopo il 1916 (!Uesta cifra è salita a 200.000. Dal 1916 al 1924 il Nord è stato invaso da più di un milione di negri. A Détroit, la città dell'automobile, v'erano 5700 negri nel 1910; 53.000 nel 1920. In una slazione di Filadelfia furono visti arrivare in un solo giorno 3000 negri. Per effetto di questa emigrazione la ricchezza generale della Georgia è discesa nel 1923 dj '1.7 milioni di dollari. Nella Carolina del Sud e nelJa Virginia la borghesia ha cercato di ostacolare questo movimento persino esigendo dagli agenti assuntori della mano d'opero nna speciale patente che costa 2000 dollari. ll fenomeno è dovuto alle condizioni penose dei contadini negri nel Sud, alla distruzione delle piantagioni di cotone causata dal punteruolo ( charançon), dal malcontento svegliato nei negri dalla guerra, da] progresso dell'industria nel Nord accompagnato dalla diminuita offerta della mano d'opera per le Jeggi restrittive sull'emigrazione. La vita dei uegri nel Sud. La coltiv.nione del cotone è fatta dai uegri per w1a percentuale che va dal 60 al 90 %. L'85 % dei oegri sono fittavoli, non proprietari; anzi è tolta loro ogni speranza di diventare proprietari, come riescono talvolta i fiuavoli birmchi del Nord e dell'Est. Abitano misere capanne e sono rovinati daJ sistema <leU'u. iura. Costretti a comprare a credito, pagano prezzi iuperiori ai normali del 70 °/ 0 e persino del 90 % (nell'Arkansas). All'affittuario spctterebte la metà del raccolto: ma il proprietario si rivale nel raccolto degl.i anticipi che ha fatto per merci (vitto, vestiti. medicinali}. Per questa via i proprietari esercitano C1D vero commercio con forte lucro. L'affittuario non riesce a far istruire i suoi figli. Nello Stato di Georgia. per esempio, i negri sono il 41 °/n della popolazione: uel 1923 si è speso 15.000 dollari per le scuole dei aegri, 735.000 dollari per le scuole dei bianchi. << Aggiungete a ciò - scrive Hovard Slyder uel North American Review del gennaio 1924 - Jo esec:uzioni sommarie, gli episodi di negri bruciati vivi 1 i col nomi non appariranno mai nei grundi giornali: pea.wate che il necro che lavora nelle piantaa:ioni del ~ud è un essere timido e impotente che trema al bOJo nome del Ku-Klu.x-K lan, e cornprenderete la seronda ragione che spinge la mu~sa dei negri ad ahban<lonare il Sud. Ogni giorno fii hnnno c~empi di contadini negri assaliti dai cuni, o foeiln1i in piazza, n bru• cinti vivi Ira le acc·l:trnazioni Jellu folla )). Uupu fo guerra. Our:.mtc la guerra, 3i6.000 negri rurono urruoluti. 200.000 furono mandali in Europa. f reduci portarono uuovc idee, nuove speranie, sco11sero lti: tradizionale inerzia della rau.n. Questo risveglio coincise con nuove esigenze del capitalismo americano. Durante la guerra era mancata l'immigrazione europeu. Dopo Ju guerra si ebbero le leggi restritth e. I capitalisti del Nord ricor- !iero allora agli Stati meridionali. l< L'immigrante - !,:ìpiega il giudice lileantou Fort• son - si trova a un busso livello di cultura e si distingue per qualità che sono estranee ui negri. È co111nminato di bolscevismo, non comprende l'inglese; si sposu con Americane, genera numerosi figli e se non ~i sta attenti ~compagineri1 e infine sostituirà i nostri vecchi quadri. Richiedere dunque mono d'opera alJ'Europa orientale e meridionale significa m.oltiplicare in America il numero di uomini di un tipo inferiore (sic). Invece Ee impiegheremo per questo scopo dei negri, nou fort:mo che rillistribuire una quantità già esistente di rnzu inferiore senza moltiplicarne il numero». Conseguen:z.e dell'emigrazione. Per effetto dell'emigrazione il livello dei negri emigrati è migliorato; e nel Sud i proprietari offrono .si rimasti condizioni più elevate per evitarne la partenza. La loro coscienza di razza, a contatto con nuovi ambienti si è rafforZata. Ora essi si organizzano, resistono alle persecuzioni. I linciaggi di negri sono diminuiti da 155 nel 1892, a 61 nel 1922, a 28 nel 1923, a 16 nel 1924. Nel Sud i negri avevano il diritto eleuorale soltanto d_j nome; ora nei centri industriali del Nord riescono ad esercitarlo di fatto: è più difficile addomesticarli. Un risultato oggettivo dell'emigrazione è stato l'impulso all'industrializzazione nel Sud. Le risorse minerarie e idrauliche saranno l'avvenire del Su,) che sino a ieri viveva tutto de11a coltivazione del cotone. .. Ma il movimento emigralorio, invece di risolvere, accentua il problema negro. Non è solo più un problema di rozza; colla proletarizzazione <lei negri, portati n vivere nella città moderna, diventa ttn protlema di classe. L'organizzazione dei oegri nei Sindacati è attualDlente assai difficile perchè i mandarini sindacali non vogliono saperne di ammetterli a parità coi lavoratori bianchi. Di questo dissenso approfittano i capitalisti che cercano di accentuare il dists.cco. Ma è certo che ~na volta messi a contatto con la civiltà moderna i negri non si rassegner:mno a fore soltanto la parte di krumiri. L'operaio austriàco li mgvimcnto opernio in Austria non presenta alcun i:arattere dvoluzfonurio. La socialdemocrazia ha gusti piccolo-borghesi. Dal 1880 al 1900 l'operaio socinl<lemoeratico austriaco cercava di imitare uncbe nei costwni lo studenle e l'artisl!l bohémie11. CappeUo democratico, eravatta al vento. Con la prevalenza della burocrazia prevalgono altri gusti. Il burocrate sindacale cercu di assomigliare al mercante di vino o al macellaio agiato. Catena massiccia al gilet, anelli brillanti alle dita, ecco le pro,c della rispeltabilità borghese. Il bl.lfocrate che gu.lrd::t piit in ;:alto sogna l'elegan::,;a Jel commesso viaggiatore. Di questa passività e (li qucstu leggerezza vi ~ouo ragioni storiche connei,,.sc con la :-lorin SICl!èll della monarchia di Absburgu. Anche ai primordi del socialismo europeo, quandu il proJewl'iato austriaco era ortodossamcnLe nwrxistu, le influenzP. borghesi si fanno sentire. Si hnnno fenomeni assai curiosi di ateismo e di nnticlericalismo operaio. I liberi pensatori proletnri, per. es .• formarono delle vere e proprie comuni1à mistiche i cui adepti invece di pregare Dio :uJor:1rono « H Bello, il Vero, il Uene ». Il loro leudcr propose in un Congresso socialdemocratico l'introduzione di una religione umana universaJe. Più tnrtli i socialdemocratici austriaci si entusiaEmarono pt!r la conversione dal cattolicismo al protestantismo. In seguito mostrarono simpatie per il cattolie'ii.mo. Uoa volta chiedevano 1& separazione di Chiesa e Stato. Oggi considerano la religione come un affare privato. Ma da un socialdemocratico ebreo in Austria ho udito que- :,ta significatiya dichiurnzione: « 11 purtito socialdemocratico vincerà so!o quando i cnralf rur•li :,:urnnno diventati liOcialdemoeratici .... Pif'tro Ga"ipurri ,. out,, u Cup,,vida;,za di L, ✓ .,itJ f Perugia) il :; ma~gio 18.32. Hu t11udiattJ nel Semim1rio di 'iepi, poi ,wl ~nuinario pontifi,·io rom:m,,. f<u 1,ul,ito 11tgreturio purtir,,ldre df"I 1·ardirial1> "ttt:rtel prorc,; ..ore di <lfrino rononiro alla f'r,,pa~anda, f' cJ; teologia nPI Snninurio HHnano. Nel 1875 al tem1,o delJu 1·0111''!'.l•ir,nJ-della JiLertà dell'ini,egnomento 1mpcriore in Francia, fu ricbieç.to a Romn dai VPIH"oviche avevauo fondato 8 Pari~ una 1·uttedra lil,cra cattolica, un 1,rofessore di dirillù canonico. Era necessario un profeHsOrf! romano chi~ in quel momento difficiJ~ fo~se gurorn,;ia inditH'U&r:1:,, di or1odos-hio. Le 11uc lezioni Jiveunero importanti 01,ere di dirillo canonico: Il Matrimonio (2. voi., Pari'-, 1892J: L'Ordine (2 voi., Paris, 1893); /.,'Eucaristia t_2 voi.. Paris, 1897). Queste opere latine fanno testo. Il trat• tato &ul Matrimo,1io ebbe due edizoni. Vi s.ono rarcohi i ris-ultati di decenni, consacrati agli '-ludi e ~ll'in11eguamento. In questo fondo solido di eF.perienze teoriche si fondava la 6icurezza del fului-o diplomatico. Solo nella Chiesa è possibile una preparazione bpiriluale COtiÌ metodica e lenta, ~enza inquietudini. A 47 anni l'abate Gasparri era uomo perrettamente a posto dal lato dottrinale, al sicuro :o fatto di premesse di fede; aveva potu.to stu.diare il mondo senza eisserv.i legato; era ijbero di agire. con dei punti e dei fini l:.en fissi, con la serenitia del teologo capace di manovrare per il fatto sleHo che non può compromettersi, assistito da una missione liberamente accettata che Jo supera. A Parigi l'abate Gasparri. ormai professore fran• cese dell' Institut catholic1ue. aveva cercato Plt.alUl, perchè il coiimopolitismo cattolico s'appoggia sempre su1Ja terra. su solide basi, e non respinge -gessuna Lradizione. La sua opera nella colonia dei diseredati itaJiani è ancora ricordata. Era, tra i più infelici degli emigrali, un'operu cristiana non soltanto una generica predicazione patriottica come si può trovare oggi tra i p,-di fìlo-fascis1i di Saffron Hill. Nel 1898 Leone XIH lo maudò delegato apostolico per il Perù, la Bolivia e l'Equatore: il Gasparri ebb~ aUora a titolo in partibus di :ircivescovo di Cesarea. Fu la consacrazione dellu sua abilità diplomatica e della sua esperienza jnrernnzionale, poichè il neo• arcivescovo risolse rapidamente le difficoltà del Perù e riusci ad avviciuurc alla Chiesa l'Equatore. Nel 1901 è di nuovo a Roma segretario degli Affari ecclesiastici 3traordi11ari, e intraprende fa gigantesca opera dellu codificazione del diritto canonico. Con quest'opera deciiia nel 1904 da Pio X, probabilmente per ispirnzione del Gaspnrri, si dovevano sistemare gli iofìnhi decreti o costituzioni di concili ponti6ci succedutisi attra, erso i secoli e quindi successivamente modificanti le varie materie senza che intervenisse mai in nesbun argomento alcuna esplicita abrogazione. Il metodo tissato dal Gasparri in questa imprcs:. 1 fu un mirabile esempio di prudenza e di serietà pratica e scientifica. Due commissioni sono chi::uuatc a collaborure. Ma deliberano separatamente. La prima, scelta tra specialisti era presieduta dal Gasparr-i. I membri ~ono incaricati secondo In loro compctehza speciale di prepara.n: paragrafo per paragrafo il testo da proporre su ciascuna materia. A mano a mano che 11 testo è preparato, canonisti di tutte le nazioni, •li autorità riconosciuta, devono preparare sulla materia di loro competenza un rapporto critico e vengono a sostenere le loro conclusioni personalmente davanti nJla prima commissione. Dopo questo contrad• tlittorio viene adottata la redazione del testo alla u11ariimità (l'uoonimità è di rigore: esiste ancora in qualcuno nel mondo una fiducia illimitata nel valore di convinzione della verità per ~è stessa!}: questa redazione stampata è e~:1n:inata. da una seconda com• missione di cardinali. Di questa ('Omruissione il Go. sparri ern segretario. Se la prima redazione viene corretto da questa seconda commissione, si slam• pano le correzioni e tutto viene ::ottoposto :il giudizio decisivo del ponte6ce. li lesto così adottato "iene spedito ai vescovi di tutto il mondo: essi sono legati al segreto e possono sol~ affidarne lo studio a due ecclesiastici per proporre eventuali mo• dificnzioni. Il segreto fu sempre rigorosamente coni,ervato da tutti. Le modificozioni giunte a Roma ::ono riunite, sotloposle a_lle commissioni e al pontefice. Il testo che ne risulta ottenuto coi tipici meni di una lcocrnzia rigorosamente democratica definilivo. A quest'opera colossale caratteristica della cautela lradizion:ile del V:1ticano non meno che del tallo di Mons. Pietro Gasparri egli ha legato definitivamente il suo nome. Non l"ha al:.bandonato neanche nel 1907 quando fu nominato cardinale. Nello stesso tempo :rnzi egli continua ad esercitare nella congre• gazione degli A.iari ,•ccl,,siastici straordinari un'influenza irnportanlissima. Qui, alle presi:: con tutto le granòi questioni JJolitiche mondiali che hanno inte• ressato la Chiesa per dodici anni, si maturava nel modo più completo la mente del segretario di Stato cui toccò la direzione Jella diplomazia vaticana negli anni difficilissimi della guerrn e <lei dopoguerra. Se!(retario cli Stato il curdinul Casparri fu dopo l'ottobre 1914. In que~to decennio ~ppunlo ii ha ùla grrrnd~ riJ:..rt!ijadtlla politica e~tera della (;hje~ ca.t• H>lii-a. "i"t;ll.a vita di fJU"~ti anni la ..,ua iniziativa ,i rrmfondr- ron ro,,erd tradizir,nale dell'i-;tituto milJ"nario. La '-ua Lii::,,rafia rit::ntra neU'a--unto di uno "torir11 d,·lla Chie5a. ~tJla tua ç.olida V- ta di umLrn --empliu e impenetral,ile, dal n.a~,, i::: daJle gwmce g.roi;;~e,r:.u un eollb tarchiat1J 1 c'e on'inteJligf!nza equilibrata e forte; occhi vivi ~,,tto Ja fronte ma-~ircia. f., qua.,i freddo, ma nella ~empHcità affal,ile. ~a tacere e a~ltare, noo r:iu<lira mai daJle r,rime impreuic,ni. Nella converisuione le .riue reazionj non Mono mai pers0nali; n,ell" sua fineu.a profeE'-ionale, acqui'-tata in un,a pratica di mondo rnimit.at.a, c·e l'impao,sihilità d.el perl~o uom1J di 'Jtato per il quale gli int.ere'iri sono tutti oggettivi. Socialismo libertario Il Sorel dice ,nolUJ b1-.'lu che e ti.al loro contenut. psicolog.ico-sentiroentalt: che nrJi Mbbiamu apprez,. zari> le istilu%ioni, per ,opere se esse hanno o non hanno fl/finità con le aspira:rioni del 1ocial.ismo. Tw.to ciò che tende u diminuire lo spirito di respon:UWU.ità., il valore della dignità personale, l'energi,a de.U'ini-- ziativu, det-e essere comùmnato, perchè tenderebbe " diminuire ciò che deve e.uere esaltato nella socieià futura. Perciò appunto noi con.danniamo i e,entativi del .$OCialismo di Stato. <\RTURO LABlnOLA in Critica socia.le, 1-900, p. 251. PIERO GOBETTI - Editore Tor·iao - Yia XX Settembre, 60 è USCITO, GUIDO DOR:>O LaRivolttzioneMeridionale E il breviario del meridionalista. Nella campagna di Rivolu%ione liberale per il Mezzogiorno-, questo libro rappresenta un punto fermo di propaganda e di azione. È un'opera caratteristica del nostro metodo di stud.io, d'indagine e d'impostazione poJitica. Le nuov~ generazioni del Sud possono tro-.,·arvi una lase di orientamento e di indirizzo. A qut:sta raccomandazione, che noD deve trovare inerti i nostri amici. aggiungiamo il sommario: I. · Gli aspetti storici della politica unitaria e la questione meridionale. ll Risorgimento e lo conquista regia Conservazione e rivoluzione nell'imminenza della guerra • La rivoluzione in atto: Il bolscerismo . La rivoluzione in atto: Il fascismo • TI Mezzogiorno e lo Stato u.ni1ario Mezzogiorno, guerra e fascismo. TI. partiti storici e la quesr..ione meridionale. Il falHmtnto reazionario e la nno,·a conquista regi11 • Il liberalismo e i democratici • r popolari - I socialisti unitt1ri • I socinlis1i massimalisti • I comunisti I repubblicani. 01. · lo Stato .storico e la Rivolu:ione me:-idionale. La Rivoluzione meridionale - L'nutonomismo. Ai nostri abbonati meridionali concediamo eccezio- "alme11w. su <1uesto libro lo sconto del 15 %. !.'opero di Dorso deve diffondersi in rutti gli strati della J)opola:ione meridionale a portarvi il nosiru preciso programma mnrxist.a-autonom.ista. G. B. PARAVIA & C. Editori - Libri - Tipografia TORINO·MILANO· FIRENZE· ROM4-N4POLI •PALERMO G. G. ROUSSE.Al LE CONFESSIONI Pav;ine scelte, t"On incrodu:ione, note e riossumo dei passi omessi, a cura di G. L. Arrigl:ii Traduzione di E. Aroca Un volume L. 12. Un libro questo che oggi è più citato che letto, sebbene sia tanto utile per uno studio del Rousseau., studio necessario ad intendere noi stessi e il grande cambi3.mento uvvenuto nel pensiero umano nell'ultimo secolo. Furono ~celte le pagine che più parvero atte ad illustrare le persone e l'opera del fil,,sofo ginevrino, e dei passi omessi èi fece un fedele e chiaro riassunto. Opportune note rendono il l.il..ro facile a tatti. PIIDRO GOBE'.J."l'l Direttore responsabile. 1.'lpogralla Oarlo Accame - Torlno.

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