La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 20 - 17 maggio 1925

84 f.A lfVOLITTlONJa; LlBlt,JU.J.i;; PA SIC Politici d'oggi tura ligia alla Cortr di Vi~nna, in ~l!Uito al di~a"'trn militare ""'rbo. dovrtte ahdicar,!. dopo .tv"r dat,, un nu,,v(J ,. al<piant,, pii, Jj. heralP 8latuto aJlo Stato. C,Ji ,;-urr,.1~~~f"npf 1889 il fi~Jio trf'dif•<-r111f•/\1,~,,andro, ,-,,ottouna n"gg,•nza. rlH· <·om,, primo att,, ,:Jj gov~rn() promulgt', 1111 • amni$,;tia JJ''I" tutti i delitti pnliti(·i, ,. indi--i~(• n11ùv<· dezi,1ni parlamentari. <·<,n~iurw;ro i rr<.1ati e gli 5fovPni. "ieanche Pa~ir ~perava un tal rii;ultato. J."11nifìcazion,~ ~erha si rr-alizzò pntro la più \a-,ta unificazione jul,!osla\-a. ma quenta oon parv,. in un primo momento de~tinata ad "".,Wrf' rluratura <·om,; 'JUPlla . .\"ikola Pa.sic-. v,;rwr.ando pPr eti:f e ,·arie<_,d'esp~riPnza, ehhP neg.li 1dtimi anui ,~<I 1,a an,·ora 'J~gi una mi-.. ..,ion<· da rompjr;re. r- ,·ic,f" <Juella di r,imP,nt:trr la compa.rdnr dr.I nuovo Stato d-P.:i Ka• rag,;orj'.!~vfr:h <'OTTtro og.ni pericolo rii ~~.r1;:t0Ja- ,nr•nt<, ,, ,J"in"lahilita. "i,Jn r dohhi<J d1e P.:gJi da hu<Jll v-•rh,.J. anzi !'Ome il pii'., autenliro infr-rprete dello ~chiPtl<.Jpen"iero ~rbo, tenga ad ac:-,irurarr alla ,-ua .,tirp,; una posizione di prcminPnza ritspf"•tt<>ali<>altr~ duf" ;tfrpi deJJa Nel 1868 a Z11ri~o f,·a i giova11i !if"rhi dw in b1lon numero frpqucnlavano quel Polih·- cnico si trovò per la prima volta a11<'11e il ventiquattrenne Nikola Pasic. Na,,, il 6 dicembre 1844 a Zajecar, picroln borgata al confine bulgaro, cln modesti ma a~iuti pos!iòiclcnti di ca1npagna, aveva percorso il gin- •.1asio a K.raµ:ujcvae rd f'Ssendogli stato assicurato dal Governo di Belgrado uno ,Lipendio. s'er1' iscriuo n Zurigo ai corsi di gncria. ing('- Ma in quegli anni 111>flamai;~iorr cittì1 deUa Svizwru i ~iovani erano attratti 11011 soJo da ragioni di , tudio. ma ben anche- rial <lesi<lerio di vivf"r~ .in un amhientr- politiro. rlovr si f11rinavano <' si alin1c-11tava110 IC' idee più moderne ed ardite. Michele Ilaknuni11e- ed altri emiµrati l't18si erano querli chf' con la loro predicazione rivolnzionnria raccoglievano co]it -i maggiori proseliti e che assicuravano dei surcessi :insperati. al movimento internazionale socialista. A tale movimculo "la gioventù serba u Zurigo aderiva con t1.1ttol'entusiasn10 del suo focoso tem.peramento meridionale, spinta pure da un jstinto naturale in quanti da uuo stato di inaudita oppressione si trovino a respirare ad un tratto in un'atn1osfera di vera libertà. Nella dottrina di carattere internazionale agitata a Zurigo era la promessa sì d'un nnovo assetto politico e sociale per il mondo intero, al di fuori di tutti i confini, ma per la gran parte dei giovani serbi era una promessa pure di liberazione per la loro patria gravata dalla doppia servitù del vassallaggio turco e deJla reazione governativa. Per questo sorse tra essi un circolo socialista nazionale serbo e si favorì da essi la costituzione della Federazione repubblicana dei Balcani. Ed all'uno ed all'altra Nikola Pasic si associò, per esserne tra i soci uno dei più fervidi e fattivi. Inoltre, guidato sin d'allora da uno squisito senso pratico e rifiessivo, pur da convinto socialista, sosteneva che si dovesse pensare come a cosa molto lontana al trionfo dell'Internazionale, per il quale si .assillava e si tormentava Bakounine e che si dovesse invece intensificare l'azione per affrettare la liberazione dei popoli balcanici dal giogo turco e da Of!"ni altra dominazione straniera e la modernizzazione degli Stati balcanici. Con l'impegno di dirigei-e ogni sua azione a questi p1·ecisi intenti, Pasic - divenuto ingegnere - nel 1873 ritori~ava in patria, s'impiegava presso il Ministero degli edifici pubblici e come impiegato statale elaborava il tracciato della prima linea ferroviaria serba. Dopo un solo anno però rinunciava spontaneamente all'impiego presso lo Stato e si stabiliva, quale ingegnere comunale, a Pozarevac. ei,~it, prima o dopo. fatai, ... ,. di ,•1,r11..i•g111·11z<t preo,·,·upata rii mantencn• i o:.,f•rhiin 1111 <·o- <,lant,· i..lato rli 111i~<'ria n1()r.:tl<· ,. ma1rriaJ, •. Q11indi Pasic prt'Rf! il 8110 poHto 11(•/la l,,1la ro11Lro gli OhrPnovi<', partccipundo al nio1;irncnto sociali.Rtu <'hf• rnt sorto in Sr.rbiu 1t111·or.a prima rh'cgli ritornafH3e da Zurigo, p<•r opera principalm<'nl<· di Svctozar Mark0vi,· altro reduce dalla città -;vizzf'ra ,. ,·11,· ~ ";4ff,~nuava 11011 osla11tt• I,· p<'r~t·11zio11i '1.<•111pn· piì1 inesorabili de~li uomini al p')lP1·f•. al !-irrvizio dc-gJi Olircnovit·. Anzi ncllr <'IPzio11i politit·lu .. d<'I 1871I qu,altro rapi d<-1 rnovi1tH·1110 rnrno riusciti df'pulal i Prl aVf'\ ano an<'l1<'a\ulo la fortuna di intenrl<•rsi <·011diP<·i dil"isidc111idel gruppo ~ovrn1ali\o alla Skupcinn, costituito da alc11ni scdi,·enti Ji!J<'r<1li " da csponrnti di rli<'nlrlf' pii, ,, mf'no ',f)r<'Z· zabili. Pasic nel mo\ imf';1to ~ocialist.a S('rbo, 11011 ancora disciplinatosi in un vero C' proprio partito, si fece tosto notare per certe enunciazioni rea'listicl1c, clic eruno già indici di promessa d'un fortunato avvenire per l'uomo e per la corrente politica che da lui si sarebbe ispirala. In lui, non ancora deputato, si delineavano già i tratti d'una chiara e contpleta concezione politica, concezione che realizzandosi non solo avrebbe fatta sorgere una Serbia~ retta cla sovrani scrupolosarnente costituzionali e da principii 1noderni e de1nocratici, ma una Serbia che si sarebbe saputa formulare il più dignitoso e cosciente programma di politica estera, sorretta dal quale si sarebbe incamminata verso i suoi definitivi destini. Senza gli Obrenovic e con altri appoggi, che non fossero quelli viennesi, e se era necessario mettendosi addirittu~a contro l'Austria, doveva iniziarsi la nuova era nazionale serba. Dal 1876 .al 1878, a cagione della guerra contro i turchi, i serbi si sentirono uniti al disopra dei partiti, e perciò anche nel movimento al quale aderiva Nikola Pasic subentrò una sosta. Ma nel 1878, con il ritorno della pace, il Governo dittatoriale di Jovau Ristic, fedelissimo a Milan Obrenovic - il quale, proclamato da principe re nel 1875, eccedeva nelle prove del suo attaccamento ali' Austria - imhaldanzito anche per i risultati elettorali politici, appunto in quell'anno ottenuti, spiegò contro le correnti Oppositrici una reazione ancora peggiore delle passate. Ristic però si co,npromise per non avere fatto. ,·alere le aspir.azio,1i serbe, durante il Congresso di Berlino, che fini con il •sacrificio della Bosnia Erzegovina a favore dell'Austria-Ungheria. Quello che più valse a scuotere la posizione poJ~tica di Ristic furono gli attacchi logici e serrati di Nikola Pasic, che con le elezioni del 1878 entrava per la prima volta al Parlamento. Il gabinetto Ristic si dimelleva nel 1880 e lo sostituiva un gabinetto Pirocianaz-Garasanin non meno reaz.ionario. Cdntro .la reazione l'opposizione parlamentare, capeggiala da Nikola Pasic, si spiegava formidabile e non rin1aneva senza ripercussione ne] paese. Non si fece quindi scrupolo nel 1882 il Governo di dare apparenze fantastiche ad una sommossa circoscritta e facilmente 1·epressa di contadini nella regione di Timok, determinata da motivi fiscali, per ce1·care di sbar:azz.arsi in rnodo inaudito ed inesorabile degli oppositori. L'umnistiu (Jffr"1alr,-~ul,.: Pasj(• la JJOF,~ibiJità di ritorn~u(• in patritt e I<' d,~zi,Jni l,J rip,.,rtar,m,, a I Pa rl::un,·11t,J. r,(· el~zioni r,tr-i,P fSeiznal',JllO purr la ..,,.,Jufìua d,!i;di au,triaf'anti t; qucgla -:,confìlla lu 'ii pr•rr·cpi an,;ora meglio <JUando n<>l I R90 \'ikola Pa,ic f11 nominalo prf"sid1;111<·<irlla Sk11p<·i11af•d m1 anw, dnpo fu in<.:arÌ(•at,) ,lella t·or,tituzio,w fr1111 µ-al,incllo di (•oalizio11f'. rh,· avrcl,1,P dovuto. in grazia ad una "i11N·ru inte,a di tulle le corrcnli politid1P i111,·rn<>,·i:iserP /"invo<·ata ~alvezza r!Pl JHH'"f" tra\ a~liatr,. Pa-ic <·O',litui il gal,inruo di f•,,::dizi,,n<' ,. '-ii a<·<·in"ead oi,nu-,· di propOF,Ìlù pPrch,· ,..pari'l'-<•,1µni traN;ia di tutela austriaca cd ''l!"i peri,·ol,, di intritz,, ahshurgko dalla vita politica 'icrl,a. E poid,è vide nitida1n<·11tc·rl,e al mat11r.arP dei <if'5tini deila Serbia er.ano indi~pensahili J"appoµ:µ:i,J e Ja materna sollecitudinf' della graode Ru'-- sia, iniziò quell'avvicinamenlo fra Belgrado e Pietroburgo, (·lie stabilitosi in seguito, in grazia pure ai 1n1oi sforzi, fu la fortuna impareggiabile e :,upcriore ad ogni aspettativa del popolo serbo. Un indiriz1,0 politico francamente progn:ssista ed un deciso oricntamenlo di po1itica estera verso la Russia s'affacciarono a1Iora come i cardini d'un programma di governo, dopo essere divenuti già da tempo i cardini d'un programma di partito, e precisamente del partito radicale serbo. L'originario n1ovimenlo socialista importato dalla Sviz,.era, come meglio si era adattato alla n.atura_, alle necessità ed alle aspirazioni del popolo serbo, aveva assunto una sempre più spiccata fisionomia propria, e s'era infine trasformato nel partito radicale serbo, che l'abile guida di Pasic, il suo squj. sito senso 1natico ed una eua limpida visione di fini, avevano rivestito di forza e d'autorità ed avevano associato per sempre, come una solida compagine, alle fortune delJ'Uomo. Il primo Ministero Pasic non ebbe lunga durata, perchè l'Austria trovava ancora i] modo _di f.ar decidere la Corona serba secondo la sua volontà. L'ex-re Milan, dopo l'abdicazione, non si era allontanato dalla Serbia e da prernuroso e servizievole agente della Corte viennese, jn.f1uiva, nou senza risultai-o, sulle decisioni dei figlio, re Alessandro, che aveva appena 1·aggiunla la 1naggiore età. Nell'estate del 1899 Milan sfuggì ad un attentato. L'attentato non parve serio e si credette da molti preparalo da lui stesso, nell'interesse della politica austriaca, per eliminare l'opposizione dei radicali all'approvazione parla1nentare della convenzione doganale che asserviva la Serbia all'Austria. Sta il fallo che dallo stesso Milan i radicali furono denunciali, come colpevoli dell'attentato e fra gli arrestati si trovò anche P.asic. All'arresto seguì la sua condanna ad otto anni di carcere, carcere cbe tuttavia per in• lervento personale dello czar di Russia, fu trasmutato neH'esilio. .I U.'!fJSlavia. Pa~ir ,. pn,pul!nalon· ( ed O~J,.!i ormai n·alizZt,t,,r'!J d" 1111r·onc·,·LL,.J unitario deJJo Stau., ja- ~o'.lavo. pr-r iJ fJLialPnon tP,ndP - (•omc i pri1,ic·r-vi<·iani alla NJnf11~i0n~ ~,-1 alla livel1azi,,11e dPIJ,: ~tirpi ,·Jw Jr, "ùffiJJOO!!ono. <·iò chFcon•idcra aJtr,=•ttant(J JJf;ricolo-so come i 3-eparali~mi intr·rni. Croati. ~lovf:!ni p ~rhi vanno fwnf• di~tinti J!li uni tla;rli aJtrii ma non df"- \ ,,no crear,.: riegli -~Lati entr<.J lo StaU,. JI <·onr•ptto unitario di Pasic ~ eminentemente conciliatore. Il suo ~iooo n.aturalmenu- /. il ,rioco della monarchia. Il vecchio statista. entro rlei ben fis•ati Lerruini, prudente ed al ea.so temporeggiatore, opra per accomodar~ " conciliare 6Jj eJementi contrastanti. Al fedele ministro della Monarchia restano naturalmente estranee Je nuove tendenze delle masse. Di fronte alla crisi dello Stato egli assume alleggiamenti autoritari, dittatoriali. vessato.-i, e arriva a valer.;-i di certi metodi di governo, come quelJi usati recentemente contro Radic e i radiciani. che non sono certo di tono più elevato del solito stile balcanico. Si tratta però di semplici mosse in un calcolo esattamente ponderato per meglio spiegare, affermare e .avvantaggiare nna politica di conciliazione. Pasic non spaventava ieri i rad.ician.i con la fine del mondo per averli oggi pronti addirittura a collaborare con lui nel governo della cos.a pubblica? A parte i to_rti della sua concezione politica, le sue qualità fondamentali appaiono la calma e la riflessione anche nell'ardimento. La virtù di saper dominare ognora le situazioni, anzi di poterle facilmente mutare. pur serbandosi in mezzo ad esse indispensabile, con;ciunta ad uua incomparabile scaltrezza baJcanjca, contribuisce a mettere il vecchio Premier jugosla,o nel riliern d'un uomo di Stato che ha saputo dominare i suoi tempi piè, con la lucidità operosa che con i gesti. G. B. PARAVIA & C. Editori - Librai - Tipografi TORINO· MILMO - FIRENZE. ROMA -NAPOLI -P.UERAIO Biblioteca di Classici Italiani: GL\.COMO LEOPARDI Operette morali e altre prose introduzione e note di VALENTINO PICCOLI una serie di prose del Recanatese fatta da :"al:ntino Piccoli s'annuncia di per sè degna dell Autore. Il caldo illuminato amore delJ"opera del Leopardi è in Valentino Piccoli germe fecondo di opere nobili. La scelta delle prose appare iu tulto degna di chi in questa sles_sa collana avern pubblicato, prefazionandoli e annotandoli. i Canti. PIERO GOBETTI - Editore La Torino - Via XX Settembre. 60 È USCJ!'O: B. RIGUZZI-R. PORCARI cooperazione operaia 500 pag. - L. !6 A determinare il giovane ingegnere a quella rinuncia concorrev.ano il desiderio di essere più libero n".l perseguimento di quell'allività politica che si proponeva di svolgere e l'avversione al Governo come tale e ai metodi di governo di aUora, che recavano l 'in1.pronta più genuinamente reazionaria e che avrebbero quindi sempre immancabilmente ostacolato il trionfo di quegli ideali che stavano a cuore al reduce dal soggiorno svizzero. Il Governo di allora era il Governo autocratico degli Obrenovic, che trattavano il paese come un fendo, esigendo dai sudditi la più cieca ubbidienza, senza riconoscere loro i più elementari diritti d'ogni e qualun<j11e cittadino. Non è che gli Obrenovic non si curassero di emancipare sempre pii, decisamente lo Stato vassallo dal giogo turco, ma non si sarebbero 1nai indotti a guidare la nazione serha su11a vi.a del progresso, e tanto meno a dare al loro popolo. una vera e 111oderna costituzione. Inutilmente si sarebbe sopratutto alleso che essi si muovessero per emancipare il loro popolo da Ua dominazione straniera, che non fosse quella turca, e per cougiunge1·e in un solo Stato tutte le terre serbe. Milan Obrenovic specialmente, che era divenuto principe regnante nel 1868, si era troppo legato all'Austria e troppo assecondava le direttive viennesi, per sentirsi ardito sino .a prendere posizione contro la Monarchia degli Ahsburgo, assolutamente decisa ad impedire il ri.sÒrgimento nazionale serbo, ohe sarebbe stato pei, Fu iustau1·ato u11 lribu11ale u1arziale, che con procedinrento sommario condannò ben 794 persone, di cui 94 a morte e 567 a ,,ita. Con la condanna a 1norte si colpirono ancl1e pa1·ecchi deputati dell'opposizione e fra questi P.asic. Ma egli, assienie all'amico Aza Stanoievic, fuggì d.aJ territori.o serbo e si stabilì in Bu]garia, di ·1à recandosi a visitare altri paesi d'Europa. Venne anchP in lta]ia e si trattenne pèr qualche tempo a Firenze. Intanto nel J 887 la Serbi.a, trascinala dalJ'Austria e per compiacere acl es a, si met~ Leva in guerra con la vicina Bulgaria. La guerra ebbe per la Serbia llll esito iufelice, tanto pil] grave1neutc sentito, percl1è essa al mo1nento d'ingaggiare la lotta si vide giù vit.- loriosa in grazia de1J'efficace aiuto auslriaco, cbe fu invano alleso. li re Milan, quale ere.aIl secondo esilio di Pasic non cessò se non con l'avvento al trono serbo di Pietro Karageorgevich, dopo la strage degli Obrenovic del giugno 1903. Re Pietro accordò tutto il suo appoggio al programma politico di Nikola Pasic e questo appoggio, che mantenne costante per tulla ]a· durata del suo regno, avvalorò il dello programma politico, facendolo apprezzare dall'unanime opinione pubblica, come il solo capace di unificare i serb\ in uno Stato tetnuto e potente. Pasic, con l'appoggio del !\fon.arca e con la fiducia della nazione, cotnpl il miracolo attraverso tappe di dolore, di sacrificio e di gloria. Fu da prima la crisi bosniaca (1908-1909), che si risolse con un n101uentaneo insuccesso diplotnatico per le richieste serbe, ma con un successo morale di straordinaria importanza per la nazione serha; fu quindi la guerra ba1canica (1912-1913), che si concluse con l'emancipazione dei serbi dal giogo turco, e fu infine la grande guerra mondiale. I ris111La1i che ne deriv.arono per la Serbia sono troppo noti. Non solo si comp\ l',uuficazione di tutti E' il primo studio critico completo sulla Cooperazione in Italia. Una ,·era enciclopedia della, cooperazione: di consumo, di produzione e lavoro, di cooperazione agraria. Tutte le fasi dello s1-iluppo italiano ri ~000 incla,ga.te in rapporto con lo Stato. coi irindac,1,ti, coi movimenti politici, con le tc.ndenze della. cooperazione stra.aiera. E' l'ultima parola. della scienza. e della pratica s-till'argoi serbi, sotto lo scellro della dinastia nazionale dei Karagcorgcvich, ma con i serbi si mento. PIERO GOBE'l'TI Direttore resporu,abile. 'l'ipogruful. Cilrlo .\ccame - Tori.no.

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