La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 19 - 10 maggio 1925

bi 78 LA RIVOLUZIONE LIBERALE Il Corriere della Sera Albcrtini avcrn raccolto nel 1900 una eredità ben custodita dalle mani di Torelli Viollier. Fu questi un ripo tli editore clic il µ;jornalismo italiano dimt'nlicherà difficjlmcnle. F'u lui a creare la sagoma del Cor,.;,l're con tulle le sue can.1llcristiche c8se1.1ziali, con una indipcn<l~nza ~l lulla prova, un gusto della propria 111issionc ronsidcral.a con1c fallon' di elevamento mora le. Il suo assioma era çhc il giornale dove:,~e esprimere Je sue opiirioni i] n1eno possibile, e che 11011ne dovesse farr troppo sciupio. Era il primo nu<'lco d'u11 giornale d'informazioll'i <'hc sorgeva in Jtalia. Albcrtini moltiplicò l'eredità. Il rif!ore nel lo~lierc ogni pcrsonaliti't al gion1alc portò il Corriere a una compressione e a un adallan1ento delle varie personalit~t clte vj f.anno parte. Si direbhc clic, ad eccezione di Barzin.i, Ja fama dei collaboratori del giorna.lc sia stata distrihujta in !liuti uguali. Tutti brillano uguahnenl<', e 1a loro popolarità ha lo stesso grado. Era stato Torelli Viollier a creare le prime condizioni sicure ai giornalisti, a istituire provvidenze che li rendevano tutti eguabncntc interessati all'opera per le garanzie che ne traevano in ogni caso. Queste condizioni dell'ambiente Albertini le elevò a privilegio, tanto da ottenere un· corpo di collaboratori che formano un nucleo a taglie. Si può d1n· d1c, mcnln"' gli altri gi,Jruali vivono dc-11«1compJirazion<- del giorno, il C(Jrrif're 11e i;;offre. La vila dnJ p:iornale lomhardo P la notizia e non la battaglia poJjtiea, r:rl <'f'AO in qualunque giorno pili vuolo ,1<,Jl'a1111011i;;ririt,·on olto o dic<·i pagi11r da l<',1!· :t;ere dalla prima .all'ultima rii:;a ,·on i11tPrC8"W. Quanto al n sto, malgra<lu le appan:n1:r. 11011 è un organismo di formazione dcJl'upi11io11c p11hblica 111a un valorizzatore rii C"crte tcnderrne di qw•,;;ta. ln politica e in arte llCJll anta prc-11dcre posizioni eccessivamente espo- ,;tc eS!,cndo sensibilissimo alle pressioni e aµ;lj spostamenti e:,terni. Scrivclc al µ-iornale bOlto qualsiasi prctcslo e vi risponderanno con 1111a Jettera che vi darà l'impressione come questo organismo s-ia squisitamente sensibile. Trovata una buona vi.a, il Corriere la hal.lerit con dilige11Za fino a qnanòo Jo spirito del puhhlico, per qucglj elementi vaghi che for• mano il progresso delle idee e l'atmosfera di dati periodi, non lo avvertirà chiara1uente che v'è una nuova via uguabnente buona, e la percorrerà con scrupolosa diligenza e compcLeDza. Che sia Lulto chiaro e ragionevole; questo importa; e, per esempio, l'inespresso. l'alogico clie sono caratleri dell'arLe 111oderna li vedrete giudicare con sicura incon1prensione uclle sue co]onne. Ma nello stesso tem- .,e !':,lC~bO nel Lrionf,J rJj 'flH;~lo or~<Jni~roo f•rl ha avuto fino ad og~i J'audacia r in-i(•nw il buon .,rJJso di adattarlo ai 1,~mpi. ~f'J t<'mpo rl1e pa~~ai a I Corrif•rt• r/f,/la ~,,_ ra non vidi mai Luif!i /\lhcrtini. /\ MiJan,1. allora. f•ra cAposla in uua vetriJJa la --.ua fùlfJgrafia ,·ol vrtn, f!raffìato dal ::;cgno di al,l,ac;sfJ co81 fn·qtwllL<' 11dle piazz<· d'Italia dw l1a11no -,,·mpre un posto per queste eone. f)ual,·Jw volta. 11r;r,endo dal µ:ior11ale, JJJÌ ferrnav,, davanti al ritraltfl in ,·ui il Dirr·IL<1n· r·,11 l-ll'J cranio n11dn 1• rou,ndù nii ~wnil,ra,a 1111 rilrallo di Arkipf"•nko. (J1w,-;toac<·,ir,tamcnl,, mi f'a,·(·\a 1111 po' rìden·; flJa tutff• f,. 1;0J1,~ ,,Ji,. hult<.no 1111'0,·<·hiat.a nPI <;ort·i]e del µir,rnal,· fimmagine ,·uhista drl Direttore i,j rne.-wola~ va a tulla J.a bellezza moderna e alla potenza di qu.clle opere. Il suo nom<-"lanciat<, nella sala della rcdazionr; faceva aJJihire. e senLirlo parJare al Pali ru capo del teJefono con un nostro t·ompaµ-no r1 i•ullava i'll e.lai-O di ma'lessere. Sapevo <li luj puch issin10 come ne .~ù ancor oggi. Ma nella stanza del fratello dove fui qualche volta ~uardavo la tenda della sua porta con preoc-cupazione. Una volta riuscii a mellere gli occhi di là. Sapevo che AlherLini ha nna raccolta di quadri, fra cui un Tiziano, mi pare. J l suo ufficio nella penombra senza a]cnn segno personale. La vista di qua"lche segno dell'arte mi avrebbe tolto di mente sè, compresi dell'i1nportanza di trovarsi in- po vi trovt:rete dei buoni surrog.ati nel testo quella i1nmagine inumana, come 11n fatto in- ~ieine a una così illustre azienda. Egli ha de1la terza pagina. Tnuo ciò che non con- discutibile davanti a cui il più umile e il creato sen1p.re i suoi 1101nini: li ha racColti elude, secondo Je norme delle calaslro-fì dei più alto sono nella stessa soggezione. Mi disnei modi più diversi, e quasi sempre in fil_e compqnime□ ti rontanlici, è veduto con uno sero che neJla sua terra di Pare11a aveva fatmodeste rlel giornalisino di provincia; li ha scetticismo troppo sicuro perchè non sia sin- Lo saltare in aria una co1lina che gJ'impediva sottoposti a un lavorìo inc·essante di perfezio- cero. UDite a questo una giusta considerazio- la vista del panoram.a. Ecco Llna cosa da 1·arna1nento, attraverso un duro noviziato nel ne di ciò che è milanese. Scrittori milanes·i contare. quale le doti di pazienza, di sacrificio, di r:i'- vi trovano un'eco pronta, conie arresti, lnor- Un'altra cosa bellissima è la cura e l"atflessione, si sono sviluppate attraverso prove ti, catastrofi cli milanesi a Milano O ne!le tenzione che pone al1a sua azienda. Dicono diversissÌine. Quest'uomo alto, quadrato, dal << paiupas » sono riferiti con una ammirevole che i soli ordjni di servizio ai corrispon<Jenti passo pesante e dal viso impàsSibile, pro- solidarietà. e agli inviati speciali costino al Corriere quafessa generalmente una discreta antipatia Che il « Corriere ,, e le sue pubblicazioni si centomila lire J'anno. Albertini muo e le verso ogni fonna di intellettualisu10. Tra i non abbiano fatto quanto potevano per il pro- sue n1asse come un direttore d'orchestra; anredattori destinati alla formazione anonima gresso della coltura italiana e per 1' affin.a- zi come un macchinista che in una sua cabidel giornale preferisce la pazienza alla vasta menlo di gusto del pubb.lico, è vero. Ma noi na avesse un.a batteria di campanelli cui ricultura. Tra i collahor.atori e gli scrittori, ptù pretendiamo forse. troppo dai giornali ita- sponde una evoluzione perfetta. Questo simprecisione che finezza. E .sovratutt0-J..:.in.t.ei;.a_l-i-atri--.i.-qu-a.J.i-se-no1.•~lm..o-·.a.u.o, r - coctoo..o..~olo è stato incarnato dal segretario di redache i] Corriere è lo scopo della vita di ognn- un confronto trionfale con i migliori giorna- zione che ha costruito sul tavolo una tastiera no, robiettivo costante e i] pensiero sovrano. li stranieri. E in modo speciale il Corrie,·e di campanelli, complicata come quelJa d'un Si sa che l'intellettualismo è padre delle di- del quale Missiroli dicev.a con un grazioso pianoforte. Difficilmente visibile, per avere v~gazioni e delle evasioni. Il gusto di A.lher- paradòèso: « E' il solo giornaJe che possa tu1 senso del su◊ prestigio neU'azienda basta tini è spesso al di sopra del collaboratore che permettersi di stampare delle notizie. Gli guardare gli occhi sbarrati del suo usciere offre alla lettura del pubblico, come un in- altri dovrebbero uscire tutti in bianco, col che nella sua gabbia incolJa con sacro ri- / dustriale può preferire un tipo di merce :: solo articolo di foudo, e io un solo esemplare spello i francobolli alle centinaia di, lettere in llO altro, senza peraltro fabbricarne uno a da attaccarsi nell'atrio degli uffici>). partenza. Credo che egli si compiaccia d-i preferenza dell'altro. Da ciò la sua cau_tela iu lnsotnina il Corriere segue la inoda, seb- questi segni di potenza intima, simile a quelogni più f>iccola modificazione del giornale. bene capacità creative non vi manchino, e la del costruttore di macchine che ne vede i E' un uomo che s"indigna se trova in tuia neppure i mezzi per ottenerle. Lo stesso J an- perni e le rw.ote girare con attonito silenzio. pagina, per esempio, la parola « CecosloVac- n.i è un critico che rivela, quando vuole, w1 'a- E' i) punto in cui anima e materia si con- • J T 1 vaccl1ia » o fondono. Nell'o1,era di adattamento al !rior- chia » scntta .anc 1e << cecos O cutezza e una comprensione che valgono ..., Cek l b . (O \ lasc1·ato la di ffi nale souo con1presi gli_ apparenti capYicci del " ·os ovacc 1a ». ra 13 ' • quelle di molti critici in fama di ra matissi- ~ rezione del giornale, ma il metodo è rimasto mi. E Sacchi ha scritto delle colonne di una padroile: un udine che impone di partire ·,mmutato). Di"fficilinente egli ardisce aiuta1 l - E 0 . . . l • a un <'ollaboratore entro mezz'ora, con l'oro- squisitezza e a invag nre, Jeltl VI Hl lll· d 1 t • • L troverete l logio alJa mano; un allro che~ ap1rnna l'in- re di posto a a cune no .izte. e trodotto un gusto della div.agazione e de la ,, sempre al1o stesso punto, con quella periodi- decorazione. E' che il Corriere, da eccellen- dividno è sbarcato, mettiamo a Cost.antinofi Il t es to meto poli, lo as1,etta all'albergo fissato Jler invi- cità uià ssata. cormneu O a qu - te servizio pubblico, coltiva le abitudinj e do in: lo ha fatto perfettan1ente LUJ buon cit- non vuole scosse. La sua cUltura generale, in tarlo a partire in giornata per il Cairo, dove 1 f 1• d" • diceva troverà uo altro tele.2:rannna con nuove di- tadino: << Io 10 atto g 1 stu 1 - nu un paese che ne ha bisogno, il suo in1pegno •., 1 d • h ·1 Corriere s1,osizioni e programmi di hn)xo. Credo che - ma non eggo, a amn, c e 1 • a creare e a mantenere dei luoghi comuni fa ' Ho il cervello diviso in varii compartimenti parte del suo eccèllente servizio rapido. E Je SOJ)ratutto occorra non inosture di gradi,·e nei quali il Corriere entra come in uno sche- mode letterarie, coi loro abiti disusati, vitro- w1 clima, Wl cielo, W1.a città.MoSlrarsi in• dario, argomento per argomento. E posso di- vano un ultimo e decoroso asilo con im prin- differenti a tutto perché le aiende che ri- . chiedono sacrifici temono gli asalti. dei con1re di sapere tutto>>. cipesco appannaggio. Albertini ha sperimentalo il suo pubblico in venticinque .anni di lavoro, e pur facenòo qualche concessione prudente alle mod~ let: terarie accogliendone i rappresentanti, gb procura quante minori scosse è possibile, lascianào esposti gl'idoli fino a che dura l'entusiasmo, ritirandoli in un riposo decorosissimo quando le curiosità cominciano a sp~- <rnersi o la loro efficaci.a è diminuita. La di- ;ezione del giornale non solo legge. il gior~ nale da cima a fondo tutte le mattme e v1 nola anché le più lievi sviste, ma assegna la misura da dare ad ogni parte, quale che sia ]'estensione delle notizie arrivate. Perfino le righe da assegnarsi ai libri della settimana sono fissale, e per quanto un collaboratore sia importante e popolare, o celebre addirittura, il suo genere di collaborazione deve entrare esattamente in queJla che si: crede la mentalità dei lettori di giornale. Assioma: « Fate conto eh,, il puliblico non sappia r:ulla di nulla. Bisogna spiegargli tutto senza Solo con la convinzione di agire in un ruolo importante, senza che il proprio nome nè la propria figura appaiano più dell'indispensabile, si può spiegare come all'impresa di Alhertini lavorino e-abbiano lavorato centinaia di giornalisti sacrificando la parte più appa• riscente di sè. Nomi oscu1·i sono dietro quelle colonne e figt1re note finiscono spesso col confondersi. Si può dire che il Corriere pP-nsi e scriva con una so1a testa, da New ·York a Milano e da Parigi a Mosca. Audaciss.i1110 fu questo capovolgimento delle abitudini degli italiani così propeusi alle parti di tenore. E in questo sac,ifi.cio della persona.li.là non si deve cercare soltanto quel segno di distinzione che nelle sue cose pii, piatte porta il giornale, ma il carattere di chi lo venne costruendo attraverso gli anni, nato da una fa1uiglia che aveva consuetudine con gli affari e i1nhevuto di caratteri e di idee anglo-sas- ficLire che capisca i sottintesi"· E' dunque uu vero peccato che un organi- ~oni. 91110 simile debba affrontare delle gravi buL- Albertini conquistò a cinquant'anni lutto piacimenti terrep-:i. Non v'è nulla che abbia quaU1e interesse che non sia segnalato alla direziue. Nel pomeriggio alcuni redattori pcrcoiouo tutti j giornali in arrivo, e sulla scort;, di quelli, se è sfuggita qualche notizia ai co;ispondenti, si n1andano ordini di p1·ovvedei entro la serata. Nè tutto il 111ateriale in ali.vo è su- ];ito sfruttato. Moltissime informtioni ri1nangono di riserva e di guida nel aturarsl degli avyenimenti, altre finiscono .archivio nelle caselle che a tutti gli u<uoi di qualche importanza sono dedicate, J)"nte ad ogni mon1ento per delucidazioni Lio~fiche e, infine, necrologiche. Resta il n11~rialc senza utilità che si chiude iu una husttutte le sere e che il giorno dopo sarà esain.ato dal segretario, insie1ue con le testate C telegrammi e le righe tagliate alle notiziche vanno ugualmente conservate. Il Corf!re non stampa altro che notizie originali, dvate, con l'ora dcll.a consegna scritta in trginc, nella giornata. Co1ne il giornale 110\i appropria 1IL1i delle notizie di altri ma~ cita la fonte, così esplica lutta una politl nella t--empJire citaiioo~ d. un giornale. Vi i,,ono qur1tirliani iJ cui noou.: non appa.rirà mai --u!IP ,·olonnc del (;orrierr:-. Fin rlal primo giorno cli lavoro al f;nrri.erf-' P un escrciziù dl adattamento r- di r.,.,->ttomi~sinnf'. (),Torre rhe iJ ~oµ;getto sia sator•, dell"atrnosfera del giornale prima rii J.>Oter muov<4 n; 'Jualche par;50. Tutto iJ. $UO iogegn<, f. affinato dai bisogni deJ giornale e 8.Jlo d 'fLH•JJi r•qj ~i deve dedicare .interamP.nte. Di ,,ualunque <•<1Jj},r,1 <sia~deve cs~erF- comf! an-21 ruota in 11n <>roloµjo, e compiere ~oltantv quei dati movimenti. E' incredihiJe la Sf"'uf.ibj lit~ r·on 1•ui .al centro di questo organ:is·mo ,_,;n~g-islrano le minjme scosse- e i pià Jjeyj 'iJJ<1~tamenti dPU'amhicn'F- i:1te1·no. Ricordo che fui c.,0Jpjto dalJ'attenzione con cui i poteri centrali erano informati dell'atti·,ità dei rf"dattori e perfino del loro omorP. r-na i~ienr· morale spinta a queolo punto iù r a- \·evo ris,'.ontrata nel!"e-ercito e neUe bao.nf" scuole dei 7c~ç,ujtj. E non ricorderò ~nz.1 prna J"ev.asionc d'un \Ccchio capo ufficio. AvP• va sessanta ann-i. Dopo quaranta anni di Javoro sedentario e oscuro lo osservai per moltF.: serP al suo tavolo co;Jri,e per lungo deJJe Iunµ:hissime carte11e con Ja trascrizione dei resoconti dPlla Carne:-a. J mprovvisamentflulli queili a11ni gli pesarono e smaniò di \.IJlare. Ottenne di partire malgrado tutti i di- \'!eti. Mori c;ui cielo di Verona in un d.isa- -,tro aP.:reo, al primo volo. Senza trist....-t:za. ma <·on forza e fedeltà, un altro prese il suo posto dopo pochi giorni, il temp-0 di .camb·iare il c-nscino aUa seggiola e i] tappetino al tavo1o. Queste cose mi facevano balenare alla meote verità che fmo allora avevo respinte. Ma credo che la specie degli uomini di quel genere si vada perdendo. con tutto il disperato amore di quella ribalta accecante chr" è il Corriere dove si rappresenta quotidianamente un dramma senza protagonb--t.i, ma duve è ugualmente bello stare, come il cittadino che di buon mattino si cerca un posto per assistere al passaggio del Re e aapetta delle ore per poter dire d'averlo ,·eduto da ,-icino e magari d'essere stato guardato per ca&u. __ COIUZ.ADO AL VA.HO. (Su Luigi. Alberti11i il nostro collaboratore Corrado Alvaro pubblicherà prossimamente una « medaglia» per l'editore Fonnigr;ini di Roma). PIERO GOBETTI - Editore Torino - Via XX Settembre, 60 SONO USCITI: B. RIGUZZI-R. PORCARI La cooperazione operaia 500 pag. - L 16 E' il primo studio critico completo snlJa Cooperazione in Italia. Una vera enciclopedia della, cooperazione; di consumo, di produzione e la-varo, di cooperazione agraria. Tutte le fasi dello sviluppo italiano vi sono indagate in rapporto con lo Stato, coi sindacati, coi movimenti politici, con le -tendenze della cooperazione straniera. E' l'ultima. parola della scienza, e della pratica sull'argomento. GAETANO SALVEMIIS! Dalpattodi Londra lla pacedi Roma 0011 ,ma storia della 'diplomazia italiana di,ran.te la guorra. 480 pag. - L. 16 I due volumi, contributi essenziali al.la nostra, cultura, politica, si spediscono ai nostri a,bbonati per sole L. :io, franchi di porto. IL BARETTI E' uscito il numero doppio (G- 7) dc'<.licato a,lla letteratura francese del NoYeceuto col seguente sommario: .-\.. Rossr: Valéry - G. Di;:m,:-nw=r: Proust - ORI!lSTE: fo rno-rte di J. Ri7'-ière _ 00 ·: A. G-ide - s. ALERAMO: Con.tesse de Noa·illcs - U. MORRA 01 LAVRIANO: G·iran.doua, - E. MOKTALE: V. Larbaud - A. GRAXDE: Mo-rarnt - L. Fr,mmmo: Il teatro - A. 0AruMr: l ci,itfoi _ s. 0ARAMI!lLLA : Il bergson.isrno _ L. EMERY : I ragionament-i di A.lana - N. J!'RANK: Poeti o,ibi.sti. L'abbona-mento al Barett-i, la sola rivista che dia il quadro completo della moùerna lettc1·u.tura. cut·opca, costa solo lO lire al1'a-nuo con diritto a.gli ttrretrati.

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