La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 18 - 3 maggio 1925

bi' 76 l,A RJ VOLUZIONE LfDhRA Ll:! VITA MERIDIONALE Il problema agronomico del mezzogiorno « Ancor oggi il grave P.roblema alimentare ilo1.-ianorisulta strellamente c01inesso con l'imponente problema agrario meridionale e questo -costituisce, j>er comune riconosci111e11lo 1 uno dei punti j)iù deboli dell 1econo1nia nazionale; d'altra parte le angustie meridionali 1wscono anzitu,tto dalla bassa prod11tli1Jità agraria di quelle re. gfrmi • cosl Vincell.7..oRivera inizia il suo ultimo, poderoso studio sul Problema agronomico del Mezzogio-rno (r). Infatti mentre il Sud <là trn 1>rodoito medio di meno <li olio quintali di frumento raccolto ad ettaro, l'Italia settentrionale dà un prodotto medio di circa 13 qu..i11lali 1 a sua volt.a, assolutamente iuiei;ore a quello delle allre regioni di .Europa) che arri vano a produrre (Danimarca) 6110a 31 quintali per ettaro. Perchè, clunque, n11a così bassa produttività? Forse perchè non si a{lope.rano i mezzi culturali, già iu onore ne1la valle padana, e 1'agricoltore mericliona le. è restio a fare largo uso di macchine e di cou.cimi cbi1nid? No, anzi l'agricoltore me1·idionale è uno dei pili tenaci ed eroici agricoltori cle.l moudo, e gli stessi metodi culturnli dell'Italia setteutdonale, trasportati nel Sud banno costantemente fallito lo scopo. 11 problema è un altro, cli nattLra essenzialmente tecnica, completamente ignorato :fìnoggi dalle classi diti.genti italiane, le quali non hanno saputo far altro che creare il mito dell' intensificazione della cultura del frumento, per emancipare la nostra );"azione dall'importazione straniera. Quest.o mito, fe.tiilizzato dal << pensiero embrio. n.ale, clie induce i contadini nostri a seminare grano a tutti i costi, fin su.Ile impervie pendici sassose,, è divenuto la di\·isa dei passati go- \·en1i, i quali hanno creduto che il basso reddito dipendesse da scarso amore del contadino per il frumento; ignorando invece che l'estensione dell'e terre at;dc, dedicate a tale genere di coltivazione nell'Italia metidionale, superava di gran lunga quella di ogni altra regione cli Eu.ropa. Così il problema è rimasto identico ,immutato, e la retorica politica, esacerbata in questo campo dai dolori della guerra, non ha mosso un ragno dal buco. E perc!Q oggi s'impone di reagire contro tale mentalità semp1icistica, affrettandosi a studiare il gravissimo p1·oblema da un punto cli vista scientifico, per poter pervenire a quelle soluzioni Yeramente adatte a raggiung~e lo scopo. * * * Iniziando tale esame è facile 1ilevare che tutti gli scrittori, che si sono occupati dell' argomento, hanno unanimemente identificato come principale causa di riduzione dei prodotti di piu che mezza Italia, il difetto di piovosità .. « L1 ltalia settentrian.ale - scriveva il Cuboni - col suo i1ViJerno rigido e l 1 estate caldo-piovosa non ?! molto ciissinz.ile, qiurnto alle condizioni cli1natiche 1 da quello dell 1Europq 1nedtia. L'Italia meridionale in.vece, col suo inverno rnite e la sua estate asciutta, tranne le z011e ·montiwse, appartiene a qu.eUa che ·i bota11ici chimnano regione mediterranea 1 che fonna un t·utto coll' Africa settentriona.fe e le coste dell'Asia minore fino alla Palestina». E' perciò cbe, mentre a Torino cadono ogni anno 994 millimetri di pioggia e v-i sono 84 giorni piovosi, mentre a Milano ca.don.o ron miL limetri di pioggia e si notano ng giorni piovosi, a Foggia cadono soltanto millimetri 476 e si . * • l na brillanLc applicazione cli questi conce;tli I',\ utore fa all'Agro rornnuo, the; mcutre 11011 rie11lra complet.amcnlc nel clima meridionale, ha già dovuto sublre gli esperimenti dei novatod, i quali, dopo aver profuso 1uolLi capitali, si sono accorti che l'aumento di rcdd.Ho, che pur si riusciva a ricava1·c dal I' i11Lensifica.zione colturale frumentaria, no11era proporziouato alle spese, ed hanno co1lbegue11t.c111<:ntcabba11douato l'impresa. Ora il paragone Lra le mee,Ue della pioggia e della tem1x-·ratura, mese per mese, raccolle a Torino e le medie mccolle nell'Agro romano porla a conclttd.ere che mentre nella p1·ima località il pe,;odo anauale vegetativo è w1ico (aprile. ollobre) con un solo massimo di altezza <lei due rnez.z.i considerati (acqua e lemperatura) ed una grande rcgola1;tà di dec01·so della curva che ne raffigura 1·utili;,,zazione, cosicchè, in maggio ed in giugno, prima, clunmlc e dopo il momento critico della vegelazio11e frumento, si ha il massimo di mezzi <li a111bienlc presenti; ne11a seconda località il periodo vegetativo dell'anno è nettamente spezzato in dtte curve, con un minimo più elc\·ato in gennaio ed uu alLro più basso in luglio, e con un massimo più basso in aprile e l'altro più ele\'ato in ottobre, delimitaudo così due netti periodi utili per lo sviluppo dei \·egetali erbacei, l'uno ricacleute da febbraio a giugno, l'altro da settep1bre a novembre. Ciò spiega perchè nell'Agro, anche con terreni ottimi, ben p1·eparati e lavorati, ed in annate particolarmente felici, uon si ri.csca a superare 20-25 quintali cli raccolto per ettaro, mentre il raccolto di 30 quintali è più e-be normale nella piai1tu·a del Po nei terreni di migliore costituzione, e perchè il terreno dell'Agro sia più adatto alla coltivazione dei prati ventili. L'attaccamento, perciò, di quei coltivatori al pascolo non dipende da pigrizia, neghittosità od imperizia, come tutti gli orecchiamti grandi e piccoli di nrte agraria meridionale dicono ed anche stampano, ma rappresenta bene spesso per gli agdcoltori e per il paese stesso, una raziouale e proficua utilizzazione dell'ambiente agronomico locale, contro la quale è in-azionale e non patt;ottico lottare. A tal uopo l'Autore paragona i1 reddito di 100 rubbie cli terreno a pascolo col reddito della stessa estensione di terreuo a fn.1mento, dimostrando così che vi è tw utile maggiore di circa 28 mila lire annue con la p1i1na fonua di sfn.1.ttameuto, e che, data l'alternativa del pascolo col fntmeuto, quest'ultima ctùtura beneficia per lo meno per u.n terzo dell'ingrasso del le pecore. J\1a ciò che più conta è che 1'industria del bestiame alimenta la nostra :fiorentissima esporta. zione cli formaggio ali 'estero. Oggi i I cacio pecorino romano è venduto in America a circa 50-6o lire, ed il nostro esportatore-importatore con poco più di un Kg. di formaggio può caricare circa un quintale di grano. Quanto poi alla produzione cli tutte le 100 rubbie di terreno coltivato a pascolo si vedrà che il pecorino 1;cavatone e venduto in Amedea permette di acquislare più di 300 quintali cli fru- _mento, cioè circa il 65 % in più della p1·oduzione di frumento ottenuta in agro, e che tutto il reddito ricaYato dalle 100 n1bbie cli tetTeno calcolato in oTo è Circa tre volte quello .otten~1to con la cultura grnnaria. . * * notano 82 giorni di pioggia, ed a Bari ne cadono La irregolare distribuzione delle acque è, dtLD- . millimetri 583 e si notano 103 giorni di pioggia. Yia non soltanto questa caratteristica si rileva que, secondo il Rivera, la causa principale delle nello studio del clima meridionale percbè v' ha difficoltà di colti ,·azione del frumento nell 'Itadi più, ed il Rivera lo mette in luce con gran Iia Meridionale. 11a ad essa si aggiw1gono al. copia cli dottrina. tresì due fattori non meno importanti quale la V'ha che mentre il 1naximwin di p,recipitazione luce ed il caiore, ]e di cui vc.u-iazioni occoi·re annua cade nel]' Italia settentrionale p1·oprio tenere assol11tamente presenti. nella primavera, nell'Italia meridionale vi cade Ora, a tale riguardo l'Autore, sulla base di osil 111,ìtùf..miim, cosicchè nel 1VIez.wgion 1o la siccità se:;·yazioui sperimentali, da lui condotte cou còmincia con l'inalzarsi della temperatura, quan- grande severità di metodo scientifico, cYede di do nel settentrione s'inizia invece u.n periodo cli poter concludere che il clima meridionale p1·epioggie abl)ondanti. senta, confr0ntato a quello settentrionale, la seTutto ciò porta quindi squi1ibd nella crescita guente caratteristica: intensità lumiuosa niagdella p-ianta, perchè questa svilttpp:a solo quel giare e numero delle ore cU luce minore. Questa poco che ~nnette il più basso dei due fattori, caratteristica porta J)rofonde modificazioni sia secondo un fenomeno espresso in ,agronomia dal- nella formaz.ione fogliacea che in quella radicale l3 così detta legge del 1nfnimu,m. della pianta e consèguentemente detennina delle Paragonando, quindi, i dati di Torino con profonde a.Iterazioni nel bilancio alimentare cli quelli di Girgenti si rileva che mentre nella essa, interrompendone assai spesso l'altività foprima località, nei mesi da gennaio a luglio, i tosintetica. due fattori, acqua e temperalurn 1 si presenta110 ,. E se si tiene presente che molte volte Pinain continu9 au1ue11to, concordando conveniente- sprimento del clima estivo nel Sud sopraggittnge mente, nella seconda località la qualltità di ac- quasi imprO\-dso si vedrà come sia giustamente qua di pioggia si presenta gradualmente decre- temuto dai nostri agricoltod il precipitare della scente,- man mano cbe 1a temperatu-ra dell' am- stagio 11e e la conseguente stretta del fnunento biente cresce, discordando marcatamente. nel mese cli maggio O di giugno, cosl uota e Xe deriva che la vita vegetativa, più intensa temuta in Sicilia ed in Puglia, 1na non scono- • nel No rd , viene rncchiusa nel periodo che va da sciuta completamente pei-fino in Toscana ed, in marzo a novembre, offrendo alla cultura del f.ru- Umbria. mento ogni possibilità cli sviluppo, ment•re nel Sud {; stretta dal settembre all'apt'ile, segnando Aggiungasi poi che tah·olta al calore estivo si invece nei mesi di massima attività de11a pianta, aggiuuge l'azione dei ,:enti essica11ti, la cui maggio e giugno, una precipitosa cliscesa nei fat- azione è capace di cambiare, in un sol giorno, tori della produzione. Ciò, forse, spiega certe l'aspetto ed il colo1·e dei seminati, e comprop.,redilezioni dei nostri agricoltori per le culture mettere l'esito brillante cli lll.la annata favoreche, come il prato invernale e forse anche l'olivo, \"Oie, e si vedrà con quanta ausia il nostro agripossono giovarSi della ripresa della vita clell'ot- coltore spdi nel ciclo terso i torridi annuu.z.i del tobre e del novembre. favonio ostiuato. d • •• 1Jctermi11ati to:>i quali Y->no i fattori biologici di depressione del reddito l'Autore passa a dise. gi;are 1<:lince ddla ricc,&truzir.Jllc. Si tratta naturalm(.."tlte di atc<::nni perchi: questo è: un argomento c{,sj gnnc da ricbicdere l'altenzicmc e lo studio di intere gencra ✓.;ioni. Intanto una prima conclusione s'impùne: ostacolo gravé allo sviluppo razionale dell'agricolturn del Sud /; stalo il pregiudfaio del grano. Era cosl generalmente e g<:.n<.."TicamenteammesS<> che auchc le terre aride del Su,] pùtéssero e do- \.essero sottoporsi alla 1ntensificaz1one che non si 1wtavano le c:011scguc.-nzedannose di tale pregiudizio. Ora questa dfrcttiva, appa.n;a errata al lume dc:gli stmU compiuti <lall',.\ut.ore, ha fatto pcrdC're;:al nostro 1.rrogrc~ agricolo molti anni di t.cmpo e molta lena e minacdava di disorientare in-modo quasi dcfinilho, i più auclaci e ver lonterosi innovatori. Sgombrata cosi la strada eia tale oslacolo;Tntorno a cu.i si era incrostata una vernice di iaLso patriottismo 1 l'agricoltore meridionale è in cont!izio11e<li progredire. Ma in qual motlo? Prescindendo dalla ricetta classica dell'agricoltura mt-ridiona1e: il prato artificiale di medica, tdfoglio, lupinella, sulla e foraggere tropicali, scritta forse a caratteri [Yre. romani nel sillabario del nostro agric.o!tore, è onnai risaputo che in molte ;,.one deJ :.\lezzo. giorno è possibile ottenere l'acqua per irrigazione o estraendola dal suolo o conservaru:1.ola nelle gole montane. «Allora l'agricoltore del S-ud, q-uesto pigro e retrogrado coltiva.tore di grano, si trasforma in pochissi1ne battute nel più acuto ed attivo aniatore e cultore di lavo-razioni intensive, consumanda con.cime nella più alta p1-oporzione unitaria che s'i possa inz.niaginare : allora vedete gli orti ca,111panii ed i giardini sicilA.ani, per portare dtue esem,Pi qual-1u1,que,'Vero gaudtio della vista, 1nostrare il toro ~aerde robusto, restituendo il sor- ,riso, che sembrava perduto, ai ca·m,pi ed agli uomini che lo cofth1ana:e. « Oh, qua:nto acut-o, moderno e liberale, in approntate i 1nezzi maggiori e niigliori alla vita del-la pia11ta, diviene l'agricoltore del A!ezzogiorno al contatto dell'acqtta d'il'rigazion.e 1 che sa utilizza-re con 1•a.rabrainira: oh lezioni di agrononiia rie1>trate ai cospetto di un ca1Jo!ogigante e prosperoso della magnifica piana irrigua di Su!- 1nona.J « Date acqua, d.CYV11,nqueè possibile, alle piane riarse del Sud e strozzerete la -miseria del reddito 1 la 1niseria 'del colti'vatore e la niiseria dello Stato nella maniera più assoluta e definitiva. « Afa perchè la PTJ}Paganda sciupata, nell 1ini- . porre pro1Jv1.denzedi dtt.bbia efficacia 1t-01isì volge busca,nente e si dedica al problema dell'acqua per il Sud.1 problema che ha soluzio·ni p.-aziali e locali, fo-rse neppure 'Vistose, nia così freq-uenti e di efficacia che 11-on si. disè-ide? Perchè il Go-verno della Nazi0ne, che oggi si chiama nazionale, non fa stud:iare un ~Jero piano di guerra per la con- 1 quista dell'acqua per il S1ui, che darebbe tanta indipendenza eco1101nica a qiiesta Nazione, che pure tutti a111anoe vogliono servire 'f E1 possibUe che non si trovi 11,11, serio ed operoso servitore de[.. l'acqua p_er t'Itali.a? « Epp1ire 11elle tradizioni agricole del nostro paese è conseruata u,na traccia l1miinosa. nella tecn:ica della 1dilizzazio·11e delf.' acqua d.el sottosuolo: 1na oggi, più che in passato-1 per Uestrazionè, dal fondo delle terre, o dal letto dei torrenti, d.elle acq11.efreatiche, le trivelle moderne e le moder-11ecentr-if1.Lghe 1 azionate dai nwtori elettrici, possono contribidre In 111a11ieradecisa ed efficace a ridare la vita d'estate alla nat11.ramorta o in letargo di zone vast,ssime deU' Italia calda ed arida: q11,esta.riconquista del suolo nazionale non sorride a quei n11.merosi cittadini che s011,0 oggi i detentori ufficiali del patriottis1no gen11,ino? Orbene, per quanto mi -viene 1·iferito, nell' Ita.!ia. dei Sud so-no numerose ed importanti le zone nelle quai-i esiste· -ualorizzabile. a:cqua nel sottosiwlo a s·u.lle quali si può arrivare di prima1:era e di éstate con le acque dei serbatoi di monte; in tu,tte qlt.elle zone il problema- del basso rendimento sarà ali.ora, con l 1 acqua, au.to-matica. mente e radical mente risoluto, piire senza bisogna ·imnz.ediato del soccorso di studi e di ricerche biologiche ed agrono-miche ». * * * « .\Ja per quel resto d'Italia del Sud, e sarà forse seni,P.re la pa·rte magg-iore, che del.Pacq1ta d1 irrigazione non potrà gi01J0•rsi, rinuz.ne inz.ponen te e nz.inaccioso il problema del reddito, nascente dalle disa-vventure della vegeta.zi01l'e in qnel clima, di Jnolte piante di vasta zona di cultura c01ne il grano. « Per queste i.erre aride e calde la 1JUl' della salvezza è stata prospettata successivamente in forme difjere11ti: una parte degli in11ovatori --vorrebbe estese le culture arboree oggi praticate e, principalmente, l'·ulivo e la vite, le q1.ti1li, pure in. mezzo o gravi disavventu,re biologiche (Parassiti v·egetali ed ani1nali, deperimenti fisiologici, ecc.), dàwno margini ec<!_namicisufficienti e dà.-n110 a.l Paese bit.0ne entrate d1 o·ro per la esportazione che anco-ra se 11e fa, sebbene in mezzo a difficoltà. sem,P.recrescenti; altri propongono rii.e sia a,pprofond.ita e perfezionata !q, ricerca e ia creazione di razze di cereali adatte a] clima meridio-11-ale, cercando-le per esempio fra quel!e a precoce maturànza, carattere capace di sottrar-re il 7Jegetale al periodo più ingrato, che comparisr ~ per so!ilo 1Jerso !'epoca normale della spigatura o poco prima; allri suggeriscono di cercare, tra le cotture industriali, caP,aci di essere accolte nei mercali dei mondo, quelle che alle c<>ndizi<>nidel clima meridi.Onale d'Italia si adattano cOn risultati conforlanU nel rendimento (come ad esempio, tra le molte, pomodoro primaticcio, senape, cipolle, carciofi, soia, ecc.); altri --.;o-rrebbe insist.ere nell.a coltura granaria, cercando m.ttodi cullurali, inspirati anche a pro1Je fatte all'estero, capaci di proteggere, almervJ parzwlmente, c<>n risorse deUa tecnica, i 1Jegetali daUe influenze nefasle de/l'ambiente e perciò di pre-ven.ire o atle1.uare il disagio nello sviluppo sui quali più (11,anti aòUamo ri/erilo; finalment.e altri pensano a cercare nelle stesse colture erbacee in uso, Per il periodo e l'epoca del loro ciclo -;;itale quelle a s1!iluppo non contrastante con le con.dizioni am.-- bienlali più generali d'llalw, le colture de!Z'avvenire, perfezionando queste ed il sistema di colti1Jazione di esse e tenlando la via dell'alto reddilo nell'ambilo di quelle a reddito mediocre (come il pascolo invernale). Comunque, o che tutte quest,e strdde possano essere tentate, o che ad alcune di esse si debba dare I.a preferenza assoluta, unica è la chia1Je deUa rinascenza per il Sud, la -ricerca sperimentale. 41: La stessa enunciaziane delle diverse stradepossibili di miglioramento deUe sorti della coi.. tura arida lascia scorgere quanto incerta e d.efi. ciente per il Sud sia ta nostra preparazione agro. nC1mica; qui la scienza agronom.ica ?Wn. è fatta 1 ma è, più che per le altre ione d' llalw, quasi completamente ancora da fare . .Yell' Italia de[ Sud incertezza di procedere 1 alea finanzi.aria ed a"•.rversità di ogni genere fermano qualunque audacia. No-n 1Ji è cioè troppo campo a propagandare conoscenze assodate1 quanto a -ricercare, nell'ambito delle scienze biologico-agrontJ1n.icke, -resuttati di pr01Je app_osite condotte suJ. posto, i quali ci diano innanzi tutto la conoscenza di fatti •e di doti, rapportati 0U'a1nbiente particolare delle pro--ue, fatti e dati inconfutabili 1 che servano a costitii.ire per il pratico il dettame sicuro, su cui fondare senza esitazione l1i'ndustria agraria no- ~,.:ella,che deve far risorgere l'Italia,. Questo còmpito nazionale - aggiw.ige l'Autore, orinai alla fine della sua magistrale disamina - è essenzialmente cònipito di governo e dev'es. ~ere assolto urgentemente se si vuole giovare alla Patria. Pro'Videant consules ... Così termina questo arido libro di agronomia soffuso di poesia, in cui le ricerche sperimentali e gli studi di biologia vegetale si mescolano ai dati dell'economia politica., per arrivare alla \·i• sione panol'amica di un avvenire del Mev..ogiorno meno leopardiano. Era questa una reazione spirituale necessaria dopo tanto pessimisnio in materia. );on più il mito vergiliano della fecondità inesauribile delle nesti-e terre, ma la coscienza delle pcssibilità di s\·iluppo che sapremo \·olere. Tutti i meridionali sa.ranno grati a Vincenzo Rivera di avere sgombrato il terreno dai pregiudizi ed aYere additato le linee di soluzione del p-roblema. Il resto do;Tanno farlo i politici. GUDO DORSO (1) VINCENZO RIVERA: Il prob[enw agronomico del 1''/ezzogiorno d' Italia. - Editore Bardi, Roma . "h'Eao DEhhA SCAffiPA " il ben note ufficio di titagli da giornali e rivist, fondato nel ICJOT, ha sede ESCI.USIVAMENTX h.... Milano (r2) Cor,o Porta Nuova, 24. G. :B. PARAVIA & C. Edito1•i - Lib?'ai • Tipegrafi TORINO MILANO - FIRENZE- ROMA - NAPOLI• mmrn Per le Biblioteche •agistrali Per la preparazione dei concorsi a DirettorA didattico e a Maestro Eltmentue Per le JJersone coli e È iisèito il vol-1.ime : GIUSEPPE LOi\rB,\RDO R.·\DICE AGGANTO AIMAESTRI ~uovi saggi di propaganda pedagogica Pag. XY-583 L. 25 E..:.so tratta dei più interessanti proble111i attuali della pedagogia italiana ed è il più adatto di tnlti per domiu.:1re le questioni che possono es· sere oggetto cli trattazione scritta e di discussiobe orale nelle inuniuenti prov'e. - Si richieda con cartolina vaglia indirizzata all'Editore: G. B. Parav-ia & C. - Via Garibaldi, 23 - Tonr-.:-:o. PIERO GOBET'fl • Direttore-responsabile O.G.E.B. • Corso Principe Oddone, 34 - TORINO

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