La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 18 - 3 maggio 1925

74 nolle di Ronchi fn il fattore dccisi,·o; il mo,imenlo an<lava slringendosigli iut.oruo, impersonanùosi in lui. Egli chiamava il popolo ai • colloqui notturni•, accompagnava i legionari nelle marce su per le erte colline carsichc: in faccia al mare azzutTO. Le sue parole limpide e !,Ouore passavano sulle folle e le agita\'ano di consensi. Nel crogiuolo ·delle frasi sonanti si mcscola,·a tuLto l'estetismo decadente della sua arte minore con la retorica più abusata ; e, d 'i1np1·ovvi~o, pr0rompcYa nna insospettata sinc~;tà, iu u11 bisoguu represso di confidenza e d'intimità. Egli poh.:,·a radunare così iutorno a sè la esasperat..1. ncn·osità dei legiouari e l'entusiasmo ingenuo, e un po' slupllo di quello che accadeva dei fiuma11i; la sua sincerità di poeta 11011era intesa e nella sua insincerità verbale lrovava appagamc11to l'ufficialità piccolo-borghese che lo circou- <laY~ e a cu_i la .-morale eroica 11 rona\·a come disgusto e stanchezza per la piccola e mcschiua \'ila quotidiana a cni le opere di pocc l'an·ebbero costretta. Sorge\·auo così i colpi di mano, le beffe aud.aci e le ardile imprese, che tro\·a\·an.o poi ucll'dogio del Comamlanle le prop,~e palenli di nobiltà. .I itLughi mesi di ozi e cli altesa logoraYauo gli uomini, si forma,·ano cricche di pé.ila;,_.zo 1 piccole iu\ ic.lie e Piccole cougiw·e: per qualche gio1110 la truppa ignara e la popolazione vhcvano iu un'atmosfera di allarme e di sospetto, poi tutto aborti\·a e la piccola sedizione si risolvcYa in uu allontanamento improvviso cli capi noti e di qualche grega1i.o; la voce chi.ara e metalli'ca del Comandante chiamaYa a colloquio i fedeli e dispercle\·a le nebbie. E' difficile sceverare tutta questa partc 1 un po' coreografica e molto decadente e abbastanza meschiu:i., dall 1ingenuo proron1pefe di passionj veen;enti che travagliano l'impresa. Sotto il linguaggio artificiale e stonato si brancola alla ri. cerca di una da d'uscita. A poco a poco ci si sente staccati dal resto della penisola: , il popolo è tradito dai capi imbelli, l'Italia è tradita dagli alleati e dal proprio goven10 •. Si è pa1·Jatc, di .- una causa più vasta•, si tenta ora concret.-tre una più precisa ideologia. Biscgua liberare il popolo dai demagoghi, restanrarlo alla libertà e al senso dei valori eroici 1 chirunare alla ribellione tutte le razze oppresse. i\Ia l'ideale di libertà a cui ci si appella è un ideale amorfo, buono per eroi n:iancati. InYano si fa un' affennazione di de\·ozione•e di sacrificio: la volontà di sacrificio si prova 11011 in un eroismo decorativo, ma nella rinuncia e nella lotta di ogni giorno - e la lotta chiede non irr'ealità sogt1anti 1 ma previsione di prepositi e di méte. L'« eroismo" preso come mito perde ogni valore eroico. :,.Jel pGeudo sinda- ~Lai~,g½P-JtilF.~.t~,ffit2.n}t,sL~ ~ gno di stanchezza : illusione di anticipare lotte nuo\·e e fondamentale inerzia di chi, adoperando fraseologia violenta e dinamica, per l'incapacità di affrontare m11 seria lotta, si rifugi in forme politiche sorpassate. L'osteutato disgusto per il parlamento non era certo ribellione di una severa moralità personale, era debolezza e impotenza politica - quella debolezza e impoten,..a che face\·a rifiutare a questi « amici del proletariato 1 le /oTme sincere della lotta di classe, per innovare ul] paternalismo retorico e lilla falsa solidarietà patriottica. E' la via pet' cui si incamminerà il fascismo. , Il cardo, bolscevico fiorirà in rosa italiana• è la parola d'ordine i Pafrermazione anti.inglese sarà l'eco in tono minore e senza risouau;:,,e - tentativo mazziniano senza lo spirito di l.Hazzini - della reale opposizion, dei So\·iet; la proclam.azione della Regge11za ItaliaJta del Can1c1ro sarà l'ultimo tentativo di risolvere la contraddizione interna che tortneuita l 'ililpresa di Fiume. Alla « città di vita» viene chiesto un .- atto di vita », sul territorio conteso si vorranno geltare le fondamenta di quello che dovrebbe ess~1e o: l'ordine nuovo». L'ultimo dissidio col Consiglio Nazionale rinrnsto fedele all'aspetto puramente adriatico del1' iml)'resa è risolto con. la proclamazione dei uuovi ordinamenti fatta a voce di pòpolo nel ptimo anniversario della marcia di Rauchi. ìV[a ormai Fiume era isolata e straniata alle stesse forze politiche e allo stesso stato d 'auimo da cui la spedizione an~va avuto origine. I consensi giungevano ancora e i telegrammi cli plauso e di entusiasmo, ma come saluti che si mandano ad uu assente. I legionai-i erano prodotto di una caotica e veemente situazione fatta di esasperazioni e di entusiasmi. Oramai erano chiusi nelle loro formule e nella retorica dannun.zia1ia come in un cerchio magico e, mentre cercavano innalzare e allargare la loro visione 1 perdevano contatto con la loro stessa realtà. A Fiume i legiona.ri ne avevano la oscura sensazione e si senti\·ano come staccati dal paese, come viventi in un altro mondo; i fattori po1itid dell'impresa cadevano: spoglio di superstrutture politiche non rimase che il fondo sentimentale e psicologico che ali' impresa aveva dato origine. Ritornarono allora le pat-ole... infiamtnate dei primi giorni, si riproposero abbandonate pregiudiziali politiche 1 il so-vversivismo legionario in. vocò· la th·oluzione: .-purchè sia una rivoluzione»; ma la disperazione malcelata cbe anima questo nuovo sovversh·ismo ci rivela come ag1i stessi protagonisti apparisse il seiiso di inimediabile incapacità politica che era nella loro azione. Siamo ad una svolta della storia. Se il socialismo si è risolto in sterile bolscevismo 1 cu1 seguirà - espressione della incapacità delle ,ccchie classi politiche -- il fascismo, il sovversi\'ismo fiumano non potrà uscire dalla I.A RIVOLUZIONE LIBERALE irn,anabile hit.uazio11e, t'ui d'altronde aderinL per tutte le sue origini psicologiche, e sa1à L111 altro l·p1sodio della pc:110-;a incapacità italiaiu. « Cosl noi pochi - ma sen;,~ numero ci leviamo conti o la cecità di due continenti; e ne avremo ragione•, ma queste - nella bella frase sonora - rimarranno parole. Come punto di misura del lltl(J\"O sov\'ersivibmo si potrà prendere l'i11capacilà n 1~11etrarc la tragica. serietà elci 111ovimc11loproletario. Sollo l'apparente meschi11a e pc:ttcgola camp:1g1ia socialista contrc l'imp-rcs..i di Fiume e'<:: un senso profondo e sicuro della. realtà: il sovversivismo fiumano poteva servire al più come massa <11 manO\Ta rivoluzionaria, arma d'altro11de a doppio Laglio, ma le le11den1-ialità repubblicaneggiante e socialista 11011 potevano illudere. Lo sde~ gno e la disillusione cli molti legionari per l' incomprensione socialista erano abbasta.nr.a i11genui e iudizio di nua ben più grave incomprensione: jJ movimento operaio vhc di 1ealtà precise e s'impo11e attraverso la lotta Se\·era. Le ribellioni sdeguose, i grandi sogni confusi e precipitosi conclucono 11011 alla rh·olLLzione ma al colpo cli Stato. Gabriele d'A1111unzioche per uu momellto l.: parso I 'ou.ts'ider della l'h·oluzionc, ha lavorato per altri. La 1ivoluzione non è fatta di colpi di mano e 1a ri\·olta ideale scaturisce dalla lotta e dalla tenacia quotidiaua, tlal combattimento di ogni giorno, anche per conquiste materiali : solo attraverso questa disciplina, fatta di necessità matedali e morali insieme, si \'incono le batta. glie dello Spirito. Eppun! i legionari potranno i11udersi per un momento cli essere - quasi e1·edi del socialismc - i rappresentanti della nuo\·a era storica; 1a fallita occupazione delle fabbriche invece 11011 solo segnerà l'arresto del socialismo: sarà il seguo all'inizio della reazione. LA REAZIONE• GIOLITTIANA porte aperte.: t· caw-a vinta. sarà il giolitti:;m,, me;.sc in campo dai materiali~ti so110 vamp;!' cl 'in- \"iolento <lei.dopo guerra. Le riforme sociali non c.cn<li fatatissimi, sono rninatt-ie cli sovvC:.r~ionerli avevano stroncala la volontà di rinascita e di ogni r,rdinc civile, morale e religioso; delle scienazione polilic:a <lei pro! tari,.t,-,: \'errauno le s<1ua- ,,'" naturali <: fisi,·he vuol farsi monopolio un laidre cl'azio11e che inquadreranno contro le istitu- cat,, miscredente, per condurre, con lusinghe di z.io11i proktarie lo ste.-;so sovversivismo fazioso un mendace progresso, a completa rovina l'umache que.i.;.tea,·evano accolto. nità •· J pigri, i conservatori, i rea.zionari, djOra che i tempi erano maturi ed era gettata rncnticando che le ide,: darwiniane erano e sono la maschera, I'alalà dannunziuno muL.iva di buon rintracciabili anche in Ta1ete, Anassimandro, diritto a Giolitti e l'impresa fiuman.à.1 aspetto \ristotele, Linnc:o, Giordano Bruno e... padre esteriore e palrioltico della ribellione delle classi .\gostino Gemelli, negarono la biologia darwidirigenli contro le nuove che sorgevano - pro- niana in nome della filosofia <: per conto della letarie e (le più odiate) borghesi - era ridotta teologia; i progressi:,ti, i liberali, i democratici, ai suoi fragili elementi di politica estera. Una i socialisti per contro, esaltarono la legge di politica estera vaga e imprecisa, fatta non di c:.voluzione e di .:.ele--.l.ionecon argomc."llti di sofot'7..a ma di clc:bolezze, che si risolvono in odi ciologia e di politica. Il fraintendimento. Xon si c-d in sospetti. [n rea1tà di fronte ai vasti pro- capì che, in fine, Darwin non aveva fatto afuo blemi della politica mondiale d'Annunzio c..i si che raccogliere e ordinare una notevo1issima presenta come un .- rinunciatario• e ~itti, di- somma di osse::rvazioni e di con.••,tatazir.,ui, che remo come un inte-rvenzionista; ma Nitti uomo ~intetizr.-are l'opera dei predec:essori 1 che spiegare di slato in un'Italia immatura era stato impotente di fronte a1l'impresa fiumana. f.amark e interpretare l'evoluzionismo con sonc<:tli limpidi e deduzioni stringenti. Ma non di In Italia il male non si cura che, giolittiana- più. Il mistero era chiarito, non risolto. Si volle mente, col male. La soluzione che Sforza pre- invece il rlarwinis.Jno a base dell'ideologia prosentarn col traltato di Rapallo era ,·isultato di ".,res;;ista. E dalla biologia così si passò alla psiuna visione europea di problemi italiani, nelia condnzione che solo una politica di liberi accor- cologia. Ernesto Haeckel, dopo avere ree ,to al di potesse dare all'Italia prestigio morale di darwinhmo un non dispre7...Y..abileaiuto di espegrande pote117 ..a; ma il trattato di Rapallo non rienze e perfe1-ionato la legge di sele-,,ir,ne che la fu nemmeno discusso a Fiume e forse non 58 _ scienza oggi accetta, raccolse in sintesi i r.,nrtati rebbe stato neppure accellalo anche se avesse ultimi delle sc-ienze, li collegò in un friabi,e sidata l'annessione di Fiume e di tutta la Dalma- sterna filosofico e proclamò che il principio della zia. l legionari si erano posti ormai su di una selezione naturale errt ed È: neces~ario t, dunque, strada da cui solo cou le anni -- in una dispe- sufficente a spiegare l'o;-igine e l'e\'oÌuzione, rata partita - poternno uscire. Il conflitto sa- non solo delle specie, ma della ,·ita stes;,a. E, rèbbe stata nella logica delle premesse quando così, si illuse, implicitam<:nte adererulo alla afcontro la rib~llione dannunziana stava ~itti, ma fermazione fatta dal \"ogt al congresso di Gotoggi se d'Annunzio è ancora capo della rh·olta tinga (1854) • l'attivifà spirituale È: eme-:-5a dal annata e dall'altra è Giolitti a capo dello Stato, cen·el10 1 come il fegato secerne la bile, di avere le forze faziose e sovversive sono clall 'altra parte, dimostrata la serie genetica che dal microbo e non più con d'Annunzio. Le catmonate del ̾a- giungerebbe, attraYerso tutti gli animali, alErn sorta in Italia uua forza nuova. Cmi po- tale fiumano daranno il sanguinoso aWJunzio l'uomo. J socialisti furono 'a cavallo. Enrico chissimi aderenti da principio, mentre Fiume si della situazione cambiata: il fascismo si prepa- Ferri, sempre geniale, dopo a\·ere ridotto il maisola\·a nel suo fragile SO\'Yersivismo, il fascismo ra\·a alla conquista del potere e Giolitti, attirate terialismo storico al meccanico determinismo eco. si era ingrossato e si preparava a dilagare per a sè quelle forze da cui l'impresa fium.~Il1 a\·e\·a uomico, dimenticò che il monismo del )1.arx non tutta la penisola. avuto origine 1 poteva isolarla e, ridottala nei era e non è da confondersi con il monos e...,JX>Sto Sorti dal medesimo stalo d'animo da cui uscì suoi elementi di politica estera, presentata una . 1 • • negli Enigmi dell' Uni-verso, identificò addiritla spedizione da1111.1,u11z1aJ.1a, a questa eappnma 1 soluzione, soffocate con la foi-za gli oppositori. fasci di combattimento si affiancaro110, riunione Fiwne rimarrà un episodio isolato nel tra.,2'1co tura evoluzionismo e marxismo. La fusione di I • • • li l • • d 1 • queste due posizioni mentali diven;e se non proancora di poc 11 uommt, e ne e e eztoni e 19 capo\·olgimento di valori. Legionarismo e fascila lista delle .- teste di ferro• raccoglieva solo :-mo erano due faccie della medesima situa.zioue prio antitetiche, Iu celebrata dal Ferri in una • • • 1· • s.erie di conferenze naturalmente e: scientifiche • qualche mighato l l voti. fatale ella lo.,~,·ca storica, due aspetti del mec.'1esimostato d'animo 1 ìVla Papera rea;:,jonaii.a era ~• ., . . . h d. e sostenuta e difesa con quella ri\1sta Sociadel fascismo. Storicamente il fascismo non ap- e 11 fascismo non poteva nncere c e a patto 1 lismo che fu di sollazzo nutriente alla scarnifir¼'lre come esp·ressione cli una ma.rxista lotta cli annullare la lotta eS t erna - la « passione adria- cante ironia dj Benedetto Croce. Ferri e i ri\·clu1~- . . . . tica » - e l'iniziale mito di libe1-tà; solo a patto class~ che armi 11.cap1ta1e co~1t_ro 11 l~vo1·~, ma di abbandonarlo nell'ora tragica il fascismo po- z.ionari del suo stampo non s'erano accorti che quasi fenomeno dt decompos1z10ne a1 lati del teva raccogliere l'eredità del fiwnanesimo. jl marxismo, esaminato in sede filosofica, non ~a~~I8;%r1?iViirog1~~~~~~1~:----:.1 r~cli_uplle.. o--.iornaie_di Fiume - tnru:ti in- era nè naturalismo, nè materialismo. Il pensiero lotta in un clima. storico immaturo. l\Iancani \·ano - sono il peguo tragico di questa dtt-o-n"'a~.-~•..,;-•,-c~nte---pi""\-ù~h-e -<li :\Ioleschott. l ·b 11· d. F. · • 1 In filosofia, :Marx è idealisb. Per lui 1 l'oggetto è una seria Yolontà e wia intransigenza nei dnc n e t 1 mme saranno stati i precursori de campi in lotta e il moYimcuto fascista _ domi- fascismo e con la loro resistenza ananno aperta un prodotto della conoscenza del sogetto. ::IIatenato da pochi uomini di battaglia, agitanti nn la strada alla i·eazione fascista. Gio1itti, masche. ria e spirito, l'io e il mondo sono uniti in quemito confuso e contraddittorio, ma p,reciso di rato cli impassibilità piemontese, appan·e il do- sto principio. Di fatti, pare argomentare il ~Iarx, poche formule _ potè dilagare in quelle masse minatore e il restauratore dell'ordine. In realtà se l'io e il non io non fossero la stessa cosa, il etti affollarsi dietro il mito socialista non era il \·ecchio nomo cli gow·n10 la\·orava per il sov- non apparissero come due momenti dialettici frutto di una cosciente adesioue 1 ma esp1·essione di uno stato ll'animo sedizioso e sovversivo. Pas. sata La clamorosa ondata rivoluziona.ria, tutto questo sovversivismo che prima aveva urlato, non co111prendendolo1 il mito cli Lenin, poteva svelare finalmente sotto le formule fasciste la sua vera essenza reazion.aiia, e si poneva contro le ultime organizzazioni proletarie che, perduranti nella lotta anche dopo la doppia sconfitta, mantenevano ancora vive le premesse per una futw·a seria e vigorosa rinascita proletaria. Fiume era stata uu episodio di questa crisi gravissima che minacciava in Italia il cro1lo di tutta l'impalcatura dello Stato e l'am1ullarsi deL le stesse basi per una vita civile in un pauroso insorgere di forze faziosamente sovversive : ora 1ima11eva da una parte isolata. La ribellione di cui Fiume era stata l'episocHo a1-mato1 se era sorta agitando in apparenza una bandiera di patriottismo e cli libe1tà, in realtà preparava la dbeilionc delle vecchie classi dirigenti che a egoistiche difese insorgeranno e si arn1eraJ1.no piene di odi e di paw-e. Di fronte al cedere del socialismo la baldanza aumentava, scompalivnno gli ultimi pudori: anche le istituzioni e gli ultimi uomini che apparivano destinati alla difesa dello Stato moderuo 1 si preparavano a gettate i ponti, a dare anni al nemico. Sulla scena politica tornava Giolitti. Giolitti era il rappresentante della tradizione italiana quale ~i era formata dopo CaYOur, tradizione di burocratica e paternalistica dittatura, corruttrice politica di uomini, dissolvitiice di partiti che impongono la responsabilità di troppo precisi problemi politici, n1a 11011pdva di benemerenze per la tranquillità economica, l'online e la prosperità del paese; e la definizione di , uomo dell'ordinaria amministrazione» che era stata data per accusa a Giolitti potrebbe riYolgerglisi a lode. l\'Ia se, spinte c1a1Pesempio del socialismo 1 for;:,,e nuove decisamente politiche parvero scendere in campo, per questo solo si annullava la possibilità della yecchfo. politica giolittiana, Giolitti non poteva che trovarsi contro queste fon..e nuoYe, e presentarsi come alleato del movimento di ti.volta che avevano suscitato. Ornwi anche la vecchia tradizione d'ordine che Giolitti pareva rappresentare era spenta, trnvolta nella crisi grandissima: le vecchie classi del tufto esautorate erano solo capaci di esprimere da sè rancori e incapacità. I1 « taumaturgo» riton1ò quasi per tiportare il paese stanco alla rimpianta tranquillità di prima della guen'a; in realtà, con lui il fascismo ha versi vismo di destra. della. stessa real là non si intenderebbero mai. MARIO LA:\IBERTI MARX E DARWIN Una delle ragioni dello sfilacciamento e sbandan1ento delle file socialiste verificatosi nell'ultimo decennio, va ricercato nella mancanza 1 nei capi, di uu sicuro orientamento filosofico. li fatto che Thla1~xsia pervenuto agli studi economici per un bisoguo del proprio spirito imbe,·ulo delIn dotttinn hegeliana, più per rispondere ai quesiti che la filosofia poneva che per affermare nuoYc categorie della e<'Onomin1 ha indotto molti ad equi\·oca.rc su la posizione mentale del filosofo di Tredri. Positi\'ismo e materialismo \·ennero fusi e confusi nella stessa costruzione dottrinaria. l\,Iarx e Darwin collocati su lo stesso alt.are, determini::nno economico ed evoluzione biologica scèlti a base di ogui c1·itica storica e a fonte cli ogni prassi politica. Se non fosse intervenuto il fascismo, povero socialismo! Qnesto errore cli interpl'ètaz.ione e di condotta, fu possibile per i caratteri sociali che, impensatamente, ven11c ad assumere la dotttina del Darwin la quale 1 semplice enunciazione e precisazione scientifie:-i. nel campo biologico, di una tendenza già osservata in Linneo, assurse, la politica aiutando, a dignità di dogma per og11i progressista. E' ce1to che L'origine tielle specie, apparsa per la prima \·olta nel 1859, dove\·a suscita.re e suscitò, poi che 111·tayacontt·o il cocciuto 1igido inintelligente tradizionalismo fern.10 ·ail.a. interpretazione letterale della Bibbic1, una serie ùi dvaci clis-cussio11i. Katu1almentc più poliliche che scieutifiche. La dottrina del trasfonnismo, così presentata con rigore di esperimentati termini :,;cie11tifici 1 venne o esaltata o combattuta, sen;:,..:tessere profondamente penetrata e intesa. • Agli entusiasti fautori Cancstdni 1 De Filippi e Lessoua 1 si opposero il l.\Iamiani, il L--imbru.schi e il Tommaseo. Dalle equilibrnte prudenti affermazioni darwiniaue,si tt'asse.ro 1dall'una e d::i.ll'altra pa.rtc, illazio11i esagerate ed asstude per sostenere questo o quelP assioma politico, per potenzi-are questo o que,1 sistema filosofico. Si pensi che lo Stoppani, nel suo libro: Jf dogma e le scienzt' positi1Jc si lasciò aucbre ad aHcrmazioni di qL1esto ge11e1'c: « Le scienze naturali 1 corrotte dal sensismo 1 sono miserabili corruttrici; i loro cultori sono materialisti, miscredenti, atei, che tutta la verità cauce1lano i le tèsi li mondo è la percezione della nostra atti,·ità sensoriale, la estrinsecazione dei nootri sentimenti. L'esperienza è l' attl\'ità concreta che S\·olgiamo entrando in diretto rapporto con l'esterno. L'esperienza attraYersa e vh·e un luno-o e complicato processo, mediante il quale n:i conosciamo il mondo e 1 conoscendolo lo fog-Q'lamo storicamente. 11 mondo reale, 1 dunqu'"e7 è quello che l'atti ,·ità sogetth·a ci ha fatto conoscere e, conoscendolo, ha creato a sua im..m.agine. La realtà così detta materiale è prima di tutto u11a realtà di cuscie_nza, il modificarsi, cioè della coscienzo. psichica di fronte agli 3spetti esterni: donde l'enunciazione che la realtà è il concetto che il nostro io si forma dell'oggetto della propri:t attidtà sensibile. i\Ia Ferri, lo « scie11ziato • Ferri non pçteva distinguere. Il suo socialismo era fifsato nella equazione: detenninismo biologico, detenni11ismo economico. Dalla materia allo spirito, dal pitecantropo ali 'uomo ... socialista. Posto, a guisa di indiscutibile Yerità S<..'icntifica1 a base di un pesante sistema filosofico 1 era uaturale che il darwinismo - e il socialismo così i11teso - seguisse le sorti del sistema stesso. Cosl quando la filosofia di Haeckel iniziò la parabola discendente, contro il danvinismo e l'e. Yoluzionismo in genere si accanì lllla decisa reazione proclamante 1;} crisi e la bancarotb del1 'iclea s\·olta nell'Origine delle specie e conseguentemente del sveialismo che ne era scaturito. Gli « intellettuali » socialisti, colti di soq)l·esa 1 11ou seppero nè reagire, uè approfiltare dell'attacco per meglio sistemare quel nucleo di idee che aYevano accettato e non revision,to e non \·issuto. I le,ro strumenti dialettici si frantumarono. Rimasti indietro di almeno Ycnt'anni di coltura, si limitarono o a biascicare formule yuote <li contenuto Yitnle o a starsene zitti. Fu la clisintegrnzione della clasSe dirigente socia.lista. La disintegrazio11e e il superamento. l\Ia come il marxi.smc - e lo dimosrammo in altti a1iicoli - confenuato dall~ ultime esperienze e realisticamente interpretato dalla scuola ideali-stai è ben lungi dall'essere s.mentito, cosi il darwinismo, riportato alla sua esseuza e circoscritto alla biologia, è ancora in piena nttività c!i elaborazione. Da dccenui, infatti, è nella fase sperimentale. GUIDO MAZZALI

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