La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 15 - 12 aprile 1925

LA RIVULUZJONJ<; LJJ.!EKALI--, RISORGIMENTO RICORDIDELLAREGINADINAPOLI )_.i;J,'. ia-Sntìa- .\ meli a regina delle due Sicilie, 11101ta.qu:1s1 no\·antcunc a Monaco di Bav'-1a pan:('l:hie -.cttinLtnc or sono ru uua dontrn. si11golariss1m:1 sia per inteJligCJJ7.a che per belk1-1..,a. I napoletani e i sidliaui ,·eramcntc coJti b ~ompte!--t.'l·oe l',nnarono. Finchè Maria.Sofia- \ m<. ~1:1 , i!,: .... c il suo popolo la ci.rcondò d.i fauati ...mv. lkt1,>ni1.1.. . 'lla e quindi e;ule la regiua non d1mi..'2l~KÒ· più i suoi sudditi <: conltnuò fin che n-..:--e ,td am,1rli da lontano come figliuoli. Ma ~idli.;.ini e napoletani non fccCJ·o lo st.csso, si dii! la hL'lla rq.tina di Xapoli partitasi, rimase all'ombm, climcnlicata e invano sperò cli tornare nd Golfo Incrnlaio. ''L'!'.·Jnto il ll'.!.!110, "\laria-Sofia-:\mcli.a ::;i sentì più :'.i prima rc:gin:1 e nessuno glielq to]se dalla h.-.,t.'1,.:he a\Tt:hbt.: iiconquistat.o il lrono. E pia11- .!..!.1..'\3 cc1mc unn fanrinlla quando Je si ricoYdaY;mo ~li :--ph!tHlori tramontali. Spesso ripeteva: ile, a\uto lre gra.d <lttsgraz.il!: un breve re- '....li•', aJJ 111arito zotìc-01 la lunga ,ila. . *. '.\dl.l prima, era dell'anno 1922 la regiua di \ 1 "-.1Ji dimora,·a ,1 Parigi 1 iu uu'ampia e deserta l al.ì,zÌna del vi..ùe di );euilly. Sola, con il suo _1..1leks1.:~reLlrio Barcellona e la sua servitù comµo:--t<t <li due n,1polet..'ln.i, tre messinesi e una siracu6aua neghittosa alquanto. 11 vecchio papp0- ,galIC'IToledo dalla Yoce rauca era l'unico spasso di questi otto esuli. Maria-Soti;1 . .-\meli:1 ,·isse però una vita agitatis.;..ima. Suo marito Francesco duca cli Calabria, di,·en.uto poco tempo dopo il fastoso sposali7..io, ~~·x.,.ranodelle lJlte Sicilie, era stato il grande motivo delle sue .amarezze e inquietudiu1. Ne- ' r:~tenico e capriccioso si mostra\'a con MariaSofia-Amelia, gentile e remissivo ron i suoi com1>ag-ui_di bagordi. La poye,.--a regina rimasta , còova non si scnti,·a di dir bene dello scompaffiO sposo. _\v'{:Ya conservato di lui ricordi tropi: meschini. :VOD , oleYa Fraucesco che la consorte suonas· "l,. il ..:embR1oiu certe ore del giorno e le a,·eva prnibitc, di eseguire la quarta e la metà della quint..1 ~infonia di Beethoven insieme con altra mu.sica classica. Se Sofia aveva voglia di sedere al ce:mbalo do,·eva scegliere i motivi popolari di Posillipo e di Santa Lucia .. \llora il re si Jt1nm:ansiva e andav::i. a trovarla. per coJ?rirle di J;,· rimè le candide spalle. ?an...-cc.-bic\·olte ialsamente pregandc,la di suoIh,<e .Beetboven1 al moment.o che la regina si l.:h"...t¼na. per sedere SlÙ seggiolino, questo le toghei.·a di sotto per farla stratna7..za.Te a terra. 11 duca <li Calabria era anche gelosissimo e fino ~l punto di farle cretlere d'essere una donna ~ingolarmente brutta e stupida. ]; ciò le faceva dire con a~tuzia da tutti i messeri della corte. T;m.to che durante una intera settimana la re. _gina rimase chiusa nelle sue sta11ze a guardarsi ,1.a mane- a sera negli specchi e a domandarsi a o,;.!ni istante con le lagrime agli occhi : - Ma sono vera.mente una donna brutta? E dopo q\lel • b -:ettimana Francesco 1e fece pervenire .Wl inno ,nitto e dedicato a lei dal famoso poeta napoktano Pasquale Lèpore, un inno della lunghezza <:i o:.·•enlo otta,·e in versi ottonari struccioli 1 ove la satira e l'elogio si confondevano con mali- ~nità tutta partenopea. Poco mancò che per ouesto )1.aria-So6a-;\melia non tentasse il suici- ·Ù,). Tuttavia la regina gli ;alvò il trO'llo e la peìle numero:;e volte. Quando nci qnartieri popolari si preparavano le ::,0mmosse, :Maria di Possenhofe11 montava sulla bianca giumenta e correva là ove i rivoltosi si adnna,·ano e ,cen-deva da cavallo e si confonci<:va.tra i rivoluzionari dicendo loro: - Volete la testa ciel re? Eccovi la mia. che ~ molto più hd1a, ma lasciate il re sul suo trono: Nessuno però a\·12,·a in animo di uccidere la i-•.:b--jna,ani.i tutta ); apoli era innamorata cli lei, bdhs..c.ima donna e amazzone. E i rivoltosi le r:sp<.md<.-,ano col baciarle la lunga veste bianca e: col bagnargliela di dolci lacrime. La rcgiua si lHòetava per:-ino baciare in viso dai più scalma- ' .•ti pescatori. Indi la folla scortava la bianca •.:nalla e accompagnaYa Nlaria-Sofia-Amelia fin sotto il palazzo reale. Scendeva <li sella la re- ·..:,'Jna, più di nna ,·olta regalando ai capi del1a kntata rfrolta la sua magu.ific--d. cavalcatw·a. Subito dopo fat:eva affacciare al balco11e grande il re ocllato e gli faceva sr.h+tare tr·e volte la iol1n iu delirio e gli J.X>rtasaagli occhi un largo ,~lt..7...0lctto,fingendo con questo di asciuga1·gli cùj)i.o-...c:e lactime cli pentimento. ~elle notti seguenti si intreccia vano le sere- ?I<. le sotto la reggia e quantc belle C3.117.,onis :~anca,·ano in onore di lei! La regina ne ricor- ~Ja·~,aancora una a ottant'anni e la insegnò a ,100 dei ~uoi napoletani sen·itori il qttale la cant~,va iaCC'ndosi accompagnare dalla languida chit2.n:-a di 13..'U"cellona. 1 durante le notti estive nel giardinetto del villino di :Xeuilly, a volte alla r«sew~, <li Zita e cli Sisto cli Borbone. Anche il vecchio e rauco Toledo era riuscito a impara;re due versi della prima strofa : L'tWcchic tue, regina bella, sun,i1, /un-ne corne o' 111..Grf'e ... . . . i\lari;l•Solìa Amelia, qut.·..,l~ 1n·odigios.a i cgina che c.r:t !-,'1.ala fino a cinquaul'anni ama:1...zot1e invincibile, die. a S<.:ttant'atrni aveva l.c.-nt.ato di impar,u·c ad andarli! iu biriclctta, qu<>~ta donna coraggiosissima, mo<l1.·nm,colt~,, <l.alJa mcnta.1itit .sq11isit.amcnte polilic.t, dalla natura maschia e lcmpral:1 1 diveniva una <..'OS.'l fragile, un cencio madido di L1.crimc lnltc h· ,·olle che le si ricorcLwano i fasti del regno di l\'apoli, I 'incaat,, del Golfo Partenopeo, le mw-dche cli Santa Lucia e di P06illipo 1 il chiaro di luJut tli Chiaia <: 1a M:- rcnilà delle ville mediterranee. Face,·a veramente J>en., il solo vederla sperduta. nel passato, \'agank coi larghi occhi immobiJi nello splendore cli u11.1 inutile- \i~ionc . .Mezzo secolo visse ill.mgui<lenclo cli 11oslalgiL•. Ilarcellona avvertiva il visllalore: - Di tu:lo parlale a Sua .Maest:'1tnmnc che di );apoli. ;-;e abbiamo fin troppo noi che ci siam denro della ~ua melanconia. Po,cra regina, se Ja ,·olete far piangere ricordatele la bella città che era la sua. ll1a1ia-Sofia-Amelia ospitava yolenlie1 i uella botta dlb cli è\eailly tutti i curiosi siciliani e napolelaili che a\·evru10 espresso a Barcellona il <lesi. dcrio <li baciar la mano abbrustolii.a della So· ,·:rana. Siciliani e n.apolel111i erano ancora i figlioli della deposL1 regina cli Kapoli. E quanti di essi residenti iu Francia ricordano di aver passato w1'ora Q. colloquio con lei!! Veudito1i ambulanti di stoffa da Casori,a (son quelli che porta110 casco e màglia dn marinai inglesi), da lVIardanise, da Ca.se1-t.a, da Sparanise, da Pozzuoli; agrumai cli Sicilia e di Calabria; tr:ifficanti d'oro e di corallo ionico; giocolieri e lotlatoii messinesi e palennitarni; fiore di mafia e di e.a.morra del :Messinese e del Siracusano; feudatari dell'interno selvaggio dell'Isola; centinaL:'l.di questi emigranti. hanno baciato un lembo della ,·cste di :.VI.aria-Sofia-Amelia e hanno segt1ato il loro cognome e nome uniti ;i. ttn gentile pensiero »el pesante album cli ;Neuilly. La regina li rice\·eva in piedi e li trattene.va circa un 'ora ognuno, e parlava loro come madre a figlio tornato dopo lunghi anni da lontano paese e li congedava siughio7..zando, indi si ritirava nella sua cameretta per lasciarsi calar le lacrime sulla lunga veste di cotonaccio affumicato, fino a quando Barcellona non veniva a d.istrarla con le ~uc smo,-fit e piroette. Avrebbe voluto torna.re a Napoli e non senti va di poter vivere a lungo senza il suo regno trapunto di stelle, odoroso di ma.re e cli zagara, tuttavia non moriva, anzi lasciava che morissero gli altri sovrani; lei si stn1ggeva e s'alimenta.va col d!Òsidedo infantile di tornare regina a sessanta, a settanta, a ottant'anni. E nelle odorose e stellate sere cli primavera inoltrata Maria-Sofia-Amelia s'ammalava addirittura cÌi malinconia e di nostalgia. Allora si presentava dinnanzi ai suoi occhi incantati una continua visione di Napoli; la povera regina delirante chiamava a sè tutta la servitù e sotto il profumo delle acacie e delle false zagare, a un sedile di marmo del giardinetto di Neuilly, rievocava i ricordi della sua avventurosa giovi.- ne?_,.zae del suo tempestoso passato cli regina) sen7.,a stancarsi li raccontava ai servi addormentati e al vecchio Toledo agonizzante, dal sorgere della h1ua fino al tramonto delle stelle. Poi clava la buona notte a chi non l'ascdltava onnai da tU1 pez.z.oe con gli occhi umidi di lacrime se ne ancL.1.vaa dormire in w1 letticciuolo umile di suora, non prima però di aYere accarezzato con le brw1e e scarne dita la lunga axgentata veste di regina delle Due Sicilie che :tvlaria.Sofia-Amelia custodiva in un grande forziere antico insierne con gli altri regali intlume:Dti e i ricordi personali. .tÌNTONlO ANIANTE PIERO GOBETTI - EDITORE TORINO - Via XX Settembre, 60 Di IGIN0 GIORDANI collaborato1,a di Rivoluzùme Liberale, uno dei più forti scrittori politici cattolici, pubblicheremo tra breve un volume originalissimo: RIVOLTA CATTOL1CA E' una sintesi di pensiero cattolico nuovo. Se ne può dissentire: ma non si può non ammirarne l' audada polemica, la vivacità incalzante. In un mondo abituato a sistemi scolastici questa è una voce nuova. Ai prenotatori che mandano L. 10 il volume si spedirà franco di porto. I'mminente: IL BI\RETTI nwmero di otto pagine dedicato, alla pi,ù recente letteratura francese. WINDTHOR:5T .\Ila politiu1 imperialista, cgoc-c:.ntric-a, di"'pollc·a eh(• H1~marr-k ui.augurava nell' Jmpero da lui errato n·nnt ad or,r.10rs1 un nuovo part.itr;, {'hc· .,j ·,,,ttr:ic,·a ali 'orbita <11lui tra<'ciata, piaz- /a11<lcsi nc.:lh, , ila nazionale con u-n programma !mlo1wmo di rivc.:ndic-;v..io11idemocratiche e soci~li : il Cc·ntro, r.-apcggialt., d:i Win<ltborst. Bismarck <:h<:non nn11ne;tlcva ,,~t.1,oli e si vantava di !iap<:rli ',pa;,,1..an•,an,h1ndù sino in fondo, oome (·oi Frame ,i, c·ome c'Qi P0Litd1i, volse tutte le forze a -.1,araz,..ar..,j dj 'J11t..~tiantago11ic,.ti 1 t vok·ndo str(Jn,·arH alla rac:1frt, C'hiamati a racco]t1 nazionalisti e liberali, c-onc<:ntrb i fulmini sulla Chic.:s:1 J<.om:111a,Poid1i~ qll.Cbla non si prestava a lib<.-rarlo d.1 qm·sti catlolid, rae<:olt.isi in partito 111dipl.:ndc11lc 1 scatenò, JX-"1' causa cli Windthorst, Li grandC:' perc.;ecuzion<;liberticida contro clero ~ Clrn.:c.a c-hc si ùis.sc • Kullurk:'.impf •· :,..;c11alunga schc:rmaglia -.cguìtanc: t.ra JJismarck e S. St:<lc, la J><>Slache: <:gli s<."1nprechiedeva era \\'i11cllhors.t, <: per es.so il CcnlnJ. • Sbaraz7.atemi di quesl't101110 egli chiedeva a tutti i fiducia1i del l'ap~1 e: io abroghe:rè, il • b:ultu.rkampf,. 2\aluralmcnh·, malgrado io scatenamento di , c:;..o;azionie cli iugiurit, alle quali tutti i cliC1Jti dei clitL1to1i :-.ono particolarmc.:nte portati, nè: Pio J;\ 1 lll: I.eone XIJi sc-onfessarono mai nè: il Centro llè il suo capo; e si limitarono a far rispondere eh(: il Vaticano non si immischi3va nella politica inlcrca degli Stati. Ciò e.o;~perava il Canccllic:n.: di ferro il quale intonava per la sua tro11,f'e coribanlica il motivo calunnioso: • I cattolici del Centro sono Guelfi contro l'Impero, sono spie frauccsi 1 gregge senza patria, alleati di socialisli: il vescovo Kcltler è un dem.agogo1 v,•indthorsl (! u11 anticristiano .. •· -· Tutto questo, -- rimbeccava il piccolo Guelfo - pc-rcht 11011 siamo deputati.. bismarckiani ! - lJue cose - asseri va Bismarck 1 - mi consetTano, due cose mi abbelliscono la dta; l'amo-- re cli mia moglie e Podio di \Vindthorst. Odio che accendeva folgori grandiloquenti, le quali non turbavano il leader ca.ttolicb; alle concioni passionali e ,-ontradittorie del Cancelliere, egli opponeva la sua dialettica caustica e precisa; spietato, ironico, cavalleresco, col suo filo di voce, ttii:ellava le costruzioni retoriche dell'antagonista pomposo e ne logora va col ridicolo e con la logica sfavillaute i sofismi. Intransigente e tranquillo sopportò tutte le arti con cui il Cancelliere tentò disfarsene: 1e carezze per stac- ~rlo dal Centro, le mauo\-Te ~r metterlo conho il Centro 1 i 1 icatti contro la S. Sede, le interpretazioni arbitrarie di documenti pontifici per contrapporlo al Papa; P'ressioni su nunzi apesto. lici; travisamenti, acrobazie, menwgne montate dalla stampa imperiale. Il corpo mingherEno serrava UJl 'anima consapevole cli potere presto o tardi sottomettere il colosso. David e Golia: ma, in attesa di colpirlo in pie-no, se. lo tirava dietro, facendogli ripercon-ere a ritroso tutta la via del • Kulturkrunp,f ,, . Bene spesso 11elle discussioni paa-lamenta1i su progetti di legge, eof'e quelli contro il socialismo, poichè Vliudthorst si rifiutava di assecondru·e le mire reazionarie del Cancelliere, questi, abilmente, per molto tempo - sino a qua.udo il sistema non fu ... denicotinizzato dall'abuso - mescolava nelle questioni politiche l'elemento relig-ioso1 onde suscitare imbarazzi alla coscienza cattolica dei deputati del Centro. Senonchè, mentre ,\., Reicllensperger, di fronte alla minaccia di recrudescenze antireligiose stabiliva : « Accada quel che pot:.rà: noi dobbiamo essere ·anzitutto coerenti, - : Windthorst precisava l'aconfessionalità del Centro; e nel 188o, alla '"igilia della discussione di emendamenti alle Leggi di )faggio - fondamentali del « Kulturkampf '» - fissava con la Curia alcuni accordi, di cui il primo diceva: « Nelle questioni puramente politiche il Centro è affatto libero e indipendente dall,r Sauta Sede,. E stette sulla breccia, sino alla vittoria, per Yen.t 1auni, sostenendo contro la dittatura u.na politica di 1ibertà1 cli riforme, di autonomie. Con che ironia faceva constatare ai liberali come la difesa della libertà fosse lasciata tutta e soltanto agli « oscui-autisti romani », e come rideva quando i cattolici conservatori - cattolici ài Stato del.ti meglio: Cattolici Nazionali - alleati natu_ rali del più forte, lo chiama\·ano demagogo! .--\veva la coscien1.a di tuia missione: sovvertire il principio pagano hegeliano d'infeudamento della Chiesa nello Stato e di prussianizzazioue del catto1icismo,. Sereno quanto più- roco grandinava sulla piccola persona. lo scroscio cli vilipendi, caricature e tutle le espressioni, onde la mediocrità si Yend,ica di chi osa. sormontarla; ironica.mente sprez.1..aute contro la ciurma dei reggipcune del Ca11ce1liere, sciamata poi con la cadtt"tc.'l.di costui; pur quando obbligava l'avversa.tic alle prime concessioni, dopo nove anni <li lotte, e quando le tranSaz.ioni potevano risparmian: ai cattolici prigione ed esilio, rimase inflessibile suJ postulato: abrogazione intera assoluta delle Leggi di Maggio. Sotto la pressione di quella intransigenza Bisuiarck allacciava dispet·atamellte trattative con la S. Sede e.. cede,·a; e intanto nelle suecess-ive elezioni il suo partito segnava tkcimaz.ioni e il Centro una progressione irrefrenabile, non avendo il dittatore, benchè ... Bismarck, pensato mai a un sistema , totalitario , . { / Stnikga farmidabii<:, prega\a il Cardir.. e Jd- <·nhrni che· :i Roma nc,n si allanna.s&ero pd i_g-orc con rui attaccava il Cancelliere, pc:ich~, diceva, c·oc,Lm 1u..m c:tdc che alla paura. « Con una periodfrità tt:nacr- scrive Goyau, metti-va in linc-n i sur.,i :1rg,,mo1ti 1 poi li menava aJl'a. ;.alto, lulli iusie11w, semprt gli stessi, ma sempr<· agili, rinfn-sr-ab, zagliardi, u·.mtro l'edificio giii tra• lx,llnnt,• delle lA.:ggi dj \!aggio,. E 1nta:. u, che ~ardina:va le leggi, obbligava Bi<,,marck ~d aY- \irmar i C<1n--1.l'.v\ok ~ a lanciare ponti al Centro t'ht 1.,.-r tanti anni, so-_,mr..,.-1:tndostr.1na e leologia, 3\'CVa qu;JJifir..:.at.o nc.--mkrJdclJ' Impero. il sub sole nlY'.;i... Vt:do in 'JUE:gli anni puJJuJ 1n·, ~<Ato il fr"fmcnto del Centro, wia ~ •nern~1<m<· ahi, nQn ~pcmtauea ! - di sr.JYri ,j u:,rt1g-ia.m_.-:;chi:tlla Chit:~ romana, gi3- opp,•;.,·nata frag-oro-,ament(ì in nome rklla Kultur Che n,·méf.i scnti\'a n,~11a sua alacre anima Windth<., •t ! I 11c:micirJi Rvma si prùfornlwan.o in s.alanu•l CTchi ,c-rso i1 Papa e verso i princ.1y.tii <lella Chiesa, c-<.r-,1 t<imc: j figli d'Aretino in Italia, ba.<,tardj dell'ateo Mau.rras di Francia, tra un 'ak·,-..va ,. una rou1ette ;..ratifirr,n,J: i cattl)Hri di lc:.idoni c.,techctiche !... • I giorn,tli!,ti ,1 i Bbmarck - udite.! udite' • -.i facc•·,o1n<.J, c.-dc.-rein giro e.on rosa.rii i cui. g-rani erano grossi come n.occiòle , : e ciiJ per mostrare oome il cattolicisrno fos.:;e contro il i'. l'. I. .. , pardon_,, contro il Centro. Bismark, di fn,nt~ al1'ostinazione di questo contro i1 setten11; .to, rniziù una campagna elettorale sfn:ttando il nome cli Leone XIII contro Windthorst, cui la KOlni-sche Zeitung 1organo competente come alcuni gro,nali di Roma!) definiva , l'antipapa guelfo • ; mentre gli aristocratici e slesiani ,u s1ib sole ... ) tentavano e in pieno accordo (OTI gli seritti pontificali , I! ) di fondare, contro il Cen. tro, un partito eattolico eonservatore ! ~on riuscirono, naturalmente. Fu quella una campagna elettorale tremenda, iri cui Bismarck con abilità satanica si adoperò a mettere in piedi - lni l - un1antitesi tra il Centro e la S. Sede. Ma i cattolici, sgombrati degli elementi pitì retrivi e pavidi 1 non si lasciarono fuorviare. Windthorst, benchè malato e contro il di, ieto del medico, si gittò nella mischia con una. vigoria impetuosa: e l'ultima battaglia elettorale' fu la sua massima vittoria. , Vinto dalla Chiesa a cui aveva ced~to per isolare da essa il Centro, Bismarck aveva creduto almeno di poter vincere WinJ.tborbt ,. Fu un disastro. Egli dowtte ,e- .llire a patti col piccolo Guelfo. Questi, in un colloquio drammatico, gli chiese nettamente: ritorno dei Gesuiti, ristabilimento dello statu quo di prima del I8io. Bismard: cedette e intanto domandò chi ...-olesse per successore: (da uomo intelligente, direbbe Lahriola, li preoccupava della successione). Windthorst Ieee il nome di Capri,-i. Poche ore dopo Guglielmo II congedava i1 gran Cancelliere e gli sostituiva Capri,;,;. L'imperatore raccoglieva il programma socia.1e del Centro a favore degli operai, vantandosi di essere d'accordo con Leone XIII. Ai chi torna"" a chiamarlo socialista, \1/indtdhorst risporu:ìeva : , Ma allora. il Dio del Sinai fu il primo dei socialisti? •. Un anno dopo la caduta dell'avversario di tutta la sua Yita politica, \\'i.ndthorst mori,a. Ebbe onori imperiali al suo funebre. E si disse: ,·\\·indthorst è morto e ,;,•e; Bismarck \'1....-e d è mort.o! ». « Bismarck - conclude Goyau - a\--eva iniziato il , Kt1lt.urkampf • per sbarazzarsi del piccolo Guelfo; e il • Kulturka.mpf , invece ingi. gantì la sua potenza; mirando a sopprimere il Centro, non l'Ì uscì che a mòltiplicarne le ragioni di esistenza , si che nato debole ed eterogeneo « il Centro - constatava un aYTersario - -;otto il martello bismarckiano si è forgiato in un bloc<:o solido, vigoroso, omogeneo ». 1GINO GIORDANI PIERO GOBETTI - EDITORE TORINO - Via XX Settembre, 60 LUIGI STURZO PENSIERO ANTifASGISTR 300 pagine L. i2 Tutti i problemi essenziali per una CO· scienza politica moderna sono studiati in questo libro con indagine profonda e nuovi dati. Particolarmente importanti sono gli studi sulla sociologia, sulla politica, sullo Stato, sulla Monarchia, sulla Regione e sui problemi amministrativi, sulla Scuola, sul Fondo Culti, sulla questione Meridionale e in particolare siciliana, sulla questione agraria, sul laburismo inglese, sulla politica estera di Germania e Ungheria, e sopratutto sulla presente crisi morale. Non è soltanto essenziale per i popolari. E' indispensabile per gli uomini di tutti i partiti che vogliono conoscere l' Italia e l' Europa d'oggi. E' nota la forza e la competenza che porta Luigi Sturzo nello studio dei problemi politici. Egli non è solo ll'Il condottiero; è un tecnico, un pensatore, un polemista di prim'ordine.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==