La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 14 - 5 aprile 1925

b ,,,, RI V<JLUZIONT LIBERALE POLITICI D'OGGI ASQUITH In questa nua-va.rubrica pu,bblidie,·enio WK. centwaiCI di accurate biografie di uomini della politica i11,te·rnazionalt: cantem,po1'anGa. A collezione con.-clusa.lltln'trnio cosi of/e.1·to -u.-n materiale impor. lonle P.er lo studio d-<i lcmp,. I Jvlr . .-\squ_itb è dotato cli t,,tte le qualità che sono_ ~ieste da.l si.stetna. inglese di scelta. degli u_om,111di governo: qualità di amministratore di capo-partito, di u_omo da discussioni parla'. menta.ri. Nato da tilla famiglia non conformista imparò in ttna scuola di Lo1u!Ta a scrivere buona prosa latina e ad osservare la vita. della città. A Oxford, studente, fea, le sue prove oome pres,dem.te della società di discussioni L'Unione e udl dal grande Jawett la profezia della sua futura grandezza. Dopo parecchi anni di noviziato legale andò nel 1886 al Parlamento dal]' East F'ifesbirc come , homc rouler ,. Seguiva Gla.d. stone e il suo primo discorso fu un attacco tagliente contro la politica balfourista di coerci- ;,Jone in Irlanda, che gli valse l'approvazione di Chamberlain. Nello stesso tempo come av,'ocato egli difendeva Parnell. Iu questi anni il pensiero di Asquith non è tonta.no dai 'radicali: nel 18&, lo troviamo fautore dell'indenn,ìtà ai membri del Parlamento, nel 1892 vuole destinare alla collettività gli aumenti di valore delle terre nou determinati dal lavoro. Giorgio Meredith lo notava allora come uno dci più abili luogotenenti di Gladstone. Segretario d_i G ladstone dovette seguire la maniera forte ai tempi dei turuuJti dinamitardi irlandesi. Ciò andava coatro le sue simpatie, ma gli valse la popolarità nel paese. Gli anci del segretariato presso Gladstone sono di intensa attività legislativa ed amministra-. ti\.a: si preoccupa delle assicurazioni sociali delle condizioni igieniche degli stabilimenti dei danni nella lavorazione del bianco di pio~bo, del lino, ecc. Liberale della scuola di Manchester, non voleva, rilllanere indifferente ai più delicati problemi di umanitarismo e alle più ~ sa.rie ispirazioni filantropiche. L'influenza di Asquith fu ancora più notevole quando Rosebery successe a Gla<lstone nel r&,.i. Egli sembrava predestinato successore di Rosebery. Invece nel 18()6 Vernon Harcou.rt prevalse su di lui e ancora nel 1&J9 si ebbe la successione di Sir Henry Campbell Bannerman con significato di opposizione alla guerra sud'-africana dl,lla, quale Asquith era stato fautore ~ Lord Rooebery. I • La guerra sud-africana determinò la formazione di un'ala imperialistica liberale intorno ad Asquitb che non voleva lasciare ai conservat01; il monopolio nello sfruttamento degli interessi dell'Impero. Per qualche tempo l'unità del partito parve in pericolo, ma la salvò il tatto cli Asquith. Propugnando l'unità dell'impero egli fu sempre un seguace convinto dell'autonomia loca.le, del self-go-vernement. Ma solo nel HJ02 al tempo del nnovo esperimento unionista. Acquith tornò ad essere -una figura di primo piano nella lotta politica inglese. Glie ne offrì il modo Chamberlain con la sua tariffa -preferenziale per l' Inghilterra e le colon;e. Ciò equivaleva a scindere il partito e a obbligare i liberali alla vecchia battaglia in nome del libero scambio. Asquith divenne il capo di questa lotta; la su.a cultura economica ·era note- \·ole sin dal tempo dell'Università; egli conos,:eva le complicazioni della tariffa meglio d; Chamberlain. Segu1 Chamberlain da un capo all'altro dell'Inghilterra esponendo i sofismi di lui con frecciate e polemiche, sicchè la sHuazione politica si ridusse al loro grande duello. Asquith non aveva doti di dema~ogo o di bancl:itore, egli mirava a convincere con la sottigliezza delle argon1entazioni. Il suo successo in un ambiente politico sensibile e maturo gli valse 1111 posto nel Ministero di Bannerma,n nel dicembre 1905. Andava Cancelliere dello Seacch iere con la fama di radicale. Ma in tre anru riusciva a· colmare un deficit di 47 milioni di sterline~ &,lo dopo il secondo bilancio, nel I<;JYT, passò dalla politica delle economie a una politica di riforme sociali. StabiH U!D.a differenza tra i redditi guadagnati e i non guadagnati, diminul la tassw..ione sui redditi di lavoro; aumentò i premi delle assicurazioni operaie e annunciò nuovi aumenti sulle pensioni di vecchiaia per l'anno dopo. Questa politica era audace perchè contemporaneamente si dimezzava il dazio sullo zucchero e si annullava il d.a7Jo di esportazion·e del carbone. D'altra parte le spese navali erano in aumento: era evidente che nel deliberare le nuove spese Asquith contava su una possibilità di aumen_to indeterminato dei redditi, a meno che non avesse in mente di dcorrere a forme 1'adicali di tassazione. Nell'aprile 19()8 Asquith raccolse l' eredità di Bannerman: m.runtenne il Gabinetto quasi immutato con Richard Haldane, Jobn Morley, Edward Grey, Jarnes Bryc:e, il Collte di Crewe, Lloyd George, Winston Churchill, Johu Burns. Lloyd George fu Cancelliere dello Scacchiere. La questione più importante del nuovo Ministero divenne presto la questione della Camera clei Lords. Nel 19o6 il partito liberale era salito al potere impegna.n</osi ad accettare una legge sulPinseguamento intesa a diminuire 1'ingerenza goven1.ativa nelle scuole sostenute dallo Stato. Nel 1908 una sewnda legge offerta ai conservalo-ri C'Cll11.e ttrt <·ompt'omcseo era c;tduta, ed 1\squith aveva clrJvuto adatt1rs.i CO'lJ grave d1saprnrnt" a tma lcr"t;t lcggr. Per la pt·cvalell'1a clel partilo coJJsc1vatore ali.a Camera dei J ,onl.s i\s4uith avcv<.1dovuto am.:hc ri11unciare a una riforma <Id ,·oto nel scn.'>Odi dare un sol voto anche al citta<li110 eh(." avesse molte rc.--si<len:,_.e. Poichè la questione si faceva sempre più grave, no membri liberali firmarouo e presentarono al_ Primo Ministro lUl memoriale che proponeva d1 sottomettere al popolo la questione elci Lords riferendrei al discorso di commiato di Gladston~ del man..o 18Q4. ,\sqWth ricorse a una manovra degna di Disraeli. li Cancelliere dello Sc-acchiere stava p1·eparancio uno sc::hc1n.,'p.Ler il bilancio del 1909. Si trattava. di un b-ilancio destinato ad apparire rivoluzionario perchè portava sui ri~hi tutti i nuovi pesi, tassando i terreni non coltivati, gli aumenti dei valori t.crricri non dc-rivati da lavOf'o, e innal?...ando i premi di assicurazione. I finanzieri conservatori che avevano applaudite le economie cli .f\squith e la sua sapiet17.a amministrativa nel 19()6-1908 incom.i.n.ciarono a ritirargli ogni fiducia, e gridarono allo scandalo dell'influenza deplorevole del demagogo gallese che già diventando Cancelliere dello Sca.ccbiere 1 aveva fatto allusione ai e pollai II che si proponeva di derubare. In realtà il governo aveva bisogno di trovare 20 milioni di sterline per le pensioni di vecchiaja e per le extra-d.readnougtbs. Piuttosto di toccare i d'12i clogana.li Asquith preferiva ricorrere a una finanza radkale. D'altra parte la legislazione finanziaria era compito dei Comuni: i Lords i.ntromèttendoseaic venivano a trovarsi dalla parte del torto. I Lord& caddero nel tranello. Lloyd George disse, in quell'occasione, che l 'artig1icria era stata ben, manovrata nelle posizioni. I,a gioia del governo alla noti~ia che i Lord!; avevano respinto il bilancio diede occasione a una delle più felici caricature del Punch. Vi s; vedeva il volto di Asquitb illuminato da un sorriso di ineffabile soddisfazione. Egli aveva ormai partita. vinta. Annunciò che il partito liberale si sarebbe presentato agli elettori ponendo insieme alla questione del bilancio la questione del veto dei Lords. Era il solo mezzo per interessare gli elettori a u.na. questione come quella del conflitto delle dÙe camere, che da sola sarebbe stata. trascurata. Asquith si accontentò di ttn espediente già suggerito dal Brigtb, e anzi già nel 1835 da James Mili. Una proposta respi,nta due volte dalla Camera dei Lords sarebbe diventata legge in qualunque caso alla terza volta purchè fosse passato un intervallo di due anni. Non era nel temperamento d; Asquitb dì tagliare le difficoltà alla rad.ice; egli non ::;i avventttrò mai per mari inesplorati. Quando si trovò iu incertezza si accontentò di chiedere al re di· creare nuovi Lords in numero bastante per far passare la legge. O addirittura. si impegnò a giocare d'astuzia per superare la resistenza dei Lords coi compromessi. Alla. morte di Edoardo VII si_ può dire che egli era arrivato a vincere completamente le ostilità. La difesa delle autonomie locali fu sempre un caposaldo del pensiero politico di Asquith. Egli la inquadrava in una serie -di argomenti storici e teorici. Tuttavia rispetto all'indipendenza irlandese non si può dire che il suo pensiero sia sempre rimasto perfettamente coerente. Sin dal tempo in cui come segretario di Glatlstone egli si era dichiarato favorevole agli Irlandesi, Pamell, profetizzando la grandezza a1 giovane Asquith, aveva notato con !'ammarico che Asquith noll sarebbe stato il ministro capace di proporre reaJmente !'hOme rul.e. E infatti nel.- l'autunno 1905 Asquith con argomenti da. uomo pratico si opponeva in questo terreno al J.iberalismo di Ba.nnerman. Invece nelle elezioni del 1910 il partito liberalè s'impegnò a porre la questione. Esso si trovava ad aver bisogno dei voti irlandesi. Da « uomo p1'atico > Asquith sentiva di poter tornare alle prime simpatie. Cosl ebbe l'aiuto irlandese nella lotta. contro i Lords. Con I' introduzione della legge del r912 egli intraprese una campagna più difficile d; quelle di Gladstone. Si propose di dare all'Irlanda un Senato e una Camera dei Comuni con facoltà legislative per l'Irlanda in questioni che non fossero pace, guerra, armamenti e assicurazioni sociali, s.alvo al Parlamento Imperiale un diritto di veto contro le leggi approvate dal Parlamento di Dublino. La difficoltà più grave in questa materia era di fare una legge che non lasciasse fuori l' l.nster; chè l'Ulster non avrebbe mai accettato una forma di liome rule che lo abbandonasse ali' Irlanda. Di fn,nte alla rivolta delti Ulster Asquith dovette ricorrere a una serie di compromessi e finalmente alla legge emendativa che lasciava da pa.rte sua l'impressione di una debolezza. Questa volta sulla prudenza del Premier, sulla sua politica conciliati va fu pronto a giocare Edward Carson. Tn po1itica estera l'azione di Asquith fu più coerente. Sin dal 1899 nonostante l'ostacolo della questione dell'Afganistan, egli fu fautore di u110. politica russofila che allora era contrastatissima dai radicali. Appoggiò Sir Grey ai tempi dell'accordo persiano. Cosl si mostrò sempre an1ico della Francia. Invece le sue aspirazioni imJ)f>riqlistiche lo portarono a guardare con diffidenza all,a Germania.' Credeva nella , superiorità della forza <lisciplinata , sulla , disordinata intelligenza delle razz.e non c-:iviliz'l..:Jt.e.. AJien.o da nuove avventure, 51 mc,strò invt"{'"Crne&>rabile nt·I volen: che l'Inghilterra (·unservas&c di, che.:pct.,6<..--dev(a'.li. ticava Lord Salis!,ury per il suo att<:ggiamcnto troppo remissivo verso gH Stati Uniti nella qu.e. stir..,11.deel Vcncz.11.da, insi5teva perchè l'Inghilterra si fac.:csscm<..-gJio v:ikn~ nella politica vrientalc. In rt'2.ltà /\squ.ith ha J,. su, r<·sp,msal,ilità dirette e indirette ne:IJa g-uerra. europea. La sua romlotta i stata fatta segn,, ad attacchi dalle due p-J.rt1. Lord Uercsforrt ha condotù:, una campagna contro Asquith rimpruveraruk,gli di .1011 aver pcn.sato abbastanza "gli arnuunenti navali, Morel invece ha mtsso a fXhtv le eos<: mostraH<lo come A.squ.itb abbia fatto con Grey il g-ir,w della politica ru,;,;a. Certo c1,:,po Agadir la pau:a del pericolo tedesco gli impedl di ffi<.-TCÌtarequcll'azion.c per I.a f.13.reche gli ~,rebbe stata p,-15sibile. :'i'el 1912 l'accordo dell'Jnghilterra con la !J-uplice in caso di gu.crra era cc,;a decisa. J,'Inghiltena non avrebbe più potuto esercibre nessuna azione di mediatrice per la c-ausa eurorx-J. Asquith accettò allora tutto il pro~ram!'l;a -JJ:'Jvale di Churchill. Scoppiata la guerra continuò a dirigel'e la politica inglese sino al clkernbre 1916. Ma il ministero lilx-rale era ormai diventato UD minist.ero di concentrazione. Asqnith non era più al suo posto; c'era bi~rno di un propagandista, di UD uomo che parlasse alle rolle e gli successe Lloyd Geurge. La carriera di Asquitb polna considerarsi conelusa. La politica di unione nazionale cli Lloyd George preludeva al tralllOllto del partito liberale. Asqu.ith ha segnato UllJ momento di transizione nella politica inglese. E' ancora in parte un uomo di stampo antico, freddo, riservato, si rivolge all 'inteUetto, non ha immaginazione, non sa parlare alle folle. La sua qualità fondamentale è la pmdenz.a, la sua idea fissa è la necessità di rimaner fedele alle dottrine di Manchester e alla politica liberale tradizionale. L;istinto dell' orclinaria amministrazione prevale ln lui contro ogni bisogno di originalità o di improvvisazione. Per questa serietà e severità la sua figura rimane un modello. Del wo opportunismo si devono cercare le ragioni nel còmpito che gli assegnavano i tempi. Egli ftt destinato a inaugurare la politica che Lloyd: George applicò poi COII più clamorosa demagogia. ~ell'epoca dcll 'industrialis-mo e del movimento operaio Asquith non poteva non seguire i.nel.i rizzi radicali. La sua abilità fu in ciò che pur fac:encl.o iI radicale egli riusci a tener unito il partito liberale ottenendo anche l'appoggio degli elementi p-iù destri. '!\'aturalmeu.te egli giocava su.I favore popofare. La cosa gli era facile a patto di rimanere inattaccabile in politica estera.. Di qui la sua dleplorevole condiscendenza ai conservatori in ta1e argomento e il suo imperialismo. Gwµdato da un pu,nto di vista storico il nuoYo indirizzo del liberalismo accentuato da Asquitb è una specie di attesa del laburismo. Le ma.sse operaie stanno per intervenite direttamente nella lotta. politica; premono per realizzare i loro diritti. La loro f=ione storica sarà in di.fesa, di tutte le libertà; esse sono le naturali eredi del liberalismo. P0IERO GOBETTI - EDITORE TORINO --Via XX Settembre, 60 li uscito: G.A.ET.R.f'I_OSAùVENl!N.I OAu_P.ATTO DI liONDRA Altlt.A PACE DI ROMA t>oeomentdlella polltleaehe non fa fatta 450 pagine - L. Hi L'introduzione (p. i-LXXX) studi.a La. diplomazia italiana nella grande guerra e contiene i sequenti capitoli: I. La neu~ralità assoluta. - II. Triplicismo imperialiB!a e tripli~ismo neutralista. - III. L'interventismo di Bissolati. - IV. L'interventismo di San Gt'llliano. - V. Dal Libro Verde aJ Patto di Londra. - VI. Fra Austria e Jugoslavia. - VII. La. « nostra » guerra. - VIII. Le nootre responsabilità. La polernica 'e la impostazione dell'intervrmto sono così rievocate e studiate a fo'TIÒ.() alla luce di documenti inediti. Questo libro del SALVEMINI è la prima storia della pohtìca estera italiana dal 1914 ad oggi. Chiunque vorrà conoscere i risultat·i della critica storica sul pensiero e S11ll'operadi Sonn:i:no, di Salandra, di Bissatati, ecc., dovrà ricorrervi. Vi sono sfatate le leggende e i luoghi comuni del nazionalismo. . Tutto il libro poi rappresenta il più serio e il più meditato programma della politica estera italiana. Non è solo una valutazione di fatti del passato, nè una raccolta di profezie: il Salvemini studiando la politica estera ha di fronte il carattere degli italiani, le risorse e i doveri della nazione. La sua è Sem'[l'fe una visione integrale. Il program, ma di Salvemini fu combattuto con ogni violenza: ora lo si riconosce e lo si accetta come il solo serio. Il libro dimostra « che anche il nostro paese può produrre un gruppo di uomini, capaci di resistere per tempo 1w,n breve alle minacce dei nemici, all' abbandono degli amici, alle calunnie dei malvagi, allo scherno degli sciocchi, rimanendo fedeli al culto della verità, e alla voce del dovere ». Dichiarazioni PremeW> che nel N. f> dj Ri-z;obuzio-n, l.t•erl) e in data. il kbbrnio 1925 il 5ii. Gionnn.i \.li•l,'o 1,ubblkl, u_n articolo in cw, riproducencl,, -.,,a :::l'✓..L _notizia. c-he gli e:Ta. :-;tata. data. de, pen-,na 1n M.11 crC::.;l,-va. di _potere ave:r f,-.ck., e , W;.. ~- h_r:..i.v,a·,mu·rm..;t.a rn un for~tliettc, ~.non.ano, bia- ,,m;,va a.spramente il prof. Er~ldr, M.-tdli p<-r aR-re wld1tato a certe squadre di ba,t,:,o,,.tori gli studenti . ,ospetti CUessere as<-ritti ~u~ , f 'n.io.- ~ gr,liarrUca. per la Jibert.à :it, e prcm:fe'f;.i o,,:~- ,1,">Tif" <la questa accusa per a.ssaJire in dett.o Mii- ' ùlv, con i remi.a e violenr...a, il r,n-of. ,Pistelli .i..oche C''>mca::utore de11e e PistoU di Onura •; Preme~?-' rhe in COD5e"6UL.-ndzcal detto arLK-ol,(), li_ prof. f,aclano Salvemini, mll.ef;,i n.ell'Uui.versita fiorentrna del Pi&telli, ma di idee /;ciiti.che a-..,,-,lutam.ente oi:,poste a quelle del Pi&te ti, i iò al Dm,ttr.JTc dellà f<ii•otuzion, Ubaak, una. lctu:.--ra,fAlf.1blka.tan.d numero d.el 15 Febbraf.J'J r!el Giorna!e, in rUJ dlCe'-~: "N,-lJ'articok, dJ Aru.aldr,, • Pistola W Om ... r,., • L'i:: • un'affermazione assolut.;mente infrrodata •·b.. non • so e-enne sia pervenuta all'Ans.;:,Jdo. t' ~{JJ] è in alcun mr...idoverr.1 che il 1-'roL Pi.;te:i!i 'additasw gli alunni da ba&tonare ai fa:,cj._b b>J:,i<,- • natrn-i, Qnei:;tc, è smentito da tutti l pn-.f"Dt1 ,v- "11Unciando dagli aJanni f...astonati, Chi crm<J;;u; jJ ., Pisttlli, sa c:he in astratto l""gli puo ritenn~ ~4fit1• • le ha.stonate; ma sarebt--..e di5perato c..bt u.n..i, per'Y)na • concr<:ta fosse bast.r.m..at~ sct.to i su(/] CO"hi; e m-ero • che mai sareU,e capac(• di diriger,.; i ba tvna.tr.,r'.. t' L'Ansaldo - ne ~{m.c., certo - ,.;,arà Jietr, ,ii u-e11 sta smentita;11. Premesso che in conseguenza. di questa !«tera J'Ansaldo pubblicò su Ri-.:oluzU:m.eLibera;~ é.e' 22 febbraio una lettera che diceva: , L'aQtorità del nostro illustre ami<.o Sahea:ir..i ._taglia corto ad ogni contestazione di fattr.1; eri ::=i ~~~i.il fatto, cad;'ll° anche gJi aop>t?,.- « Prima che mi pervenisse l'jnfonna;,-Jont: arr.,:,-,.( 1 • di cui si tratta, non pensai mai ad attaa:a..e i: « Pist.elli, Nello stesso articolo polemico traopa:-e • qaale precisa memoria, e non ingrata, i<J aV ia « co_nS(,.-rvatadi Omero Re?i; e la vivacità -.t.e<r.,a d,..l « rruo attacco è l'espressione di cna indiznaziry,,-:: « resa più pungente dalla vi·.,acità dei ric:,:;rd.i d-eI! e prima giovinezza, e di care letture km.tane. Le-!:;•- « Salvemini prevede nella sua lettera, --000 p,::-rta·;~,.,. ~ lieto di riconoscere che il Pistelli n.-m desi~n'J !?•--- « su.no ad essere bastonato,.. Considerato che le dic:hiar--..zioni d.ell'Ans,.ldo furono spntanee, non subordinate a ru:ssuna :r..:ttativa_ di nessrm ~ere, e furono spontaneament..e pubblicate dal Direttore di Ri-,;<>~ U.'1ercle • Considerato che la vertenza è nata tn.tta ~ una falsa notizia da cui fu sorpresa la O!lOD2 fede del!' Ansaldo, e che la spont.llle:ità dd1a trattazione rende possibile e legittimo un cr-rr.- P."=ento della vertenza, onorevole tanto. p,cc il Prof. Pistelli quanto per il sign.cr _'UlS2.lJ:k; IlJ s,gnor Ansaldo dichiara che, essendo ri..,ui_ tata falsa. la_ no':izia che dette ori.gin,, al ~u<' articolo, tulli gli apprezza.men.ti 3fuvore'\·oii 0 : Prof _Pistelli che gli furono suggeriti da qu,,-:C, not= non hanno ragione di sussistere; Protesta. di non aver voluto in alcun ~ace ll:2.sinuare che il Prof. Pistelli, nelle < Pf.s:.c;(' d'Omero, abbia es-posto dottrine immora.i;. " s:01tc o comunque accennato propositi meno cne g10...-evoli alla educazione de:i suoi eiovani ~~::- tori, e di non aver perciò affatto volufu insiuuzce che il Pistelli sia moralmente o indiret!ameme respon.siabile dell'operato è.ci snoi lettori di 1an tempo, e meno che mai dell'incitamento cli Dùmini ad azioni criminose; Si duole di essere stato tratto in ingaw,, - <la una informazione falsa ; E dichiara di riconoscere che caduta la :al-a notizia da c1? fu tra~ in inganno, egli n~n ha altro motivo per disconoscere la mcnalità e:' ci_ttadino, di sacerc).ote, di insegnante nel Pn:>f. Pistelli, salvo ogm diritto nell'Ansaldo ad app..'e:ZZare il fascismo ed i fascisti secondo la pc~ pria coscienza politica e morale ; TI Prof. Pistelli prende atto delle dichiara,;ir;ni dhl signor Ansaldo, ammettendo che le espre-- sioni da lni usate nell'articolo JX)SSailO e,;sere • state dettate ali' Ansaldo da una eccitazione ;:r.odotta dalla falsa notizia delle bastonattrre : e dichiara di ritirare la querela; riserbanda;i naturalmente i I diritto di procedere contro i bugiardi informatori dell'Ansaldo, se riuscirà a scoprirl:. Le presenti dich.iaraz:ioni saranno pubblic--ate S-U Ri-voLU2ione Liberale. Firmati: GIOVA:--:fI AXS.-\.LOO EJ<M:Jt.,,,-gGILDO PrSTELLI ENERGIE NOVE 1918 - 1920 Rivista quindicinale diretta da PIERO GOBE'!'Tl con ~critti di S. Caramella, L. Einaudi, U. Formca. tini, G. Gentile, A. Gramsci, Balbino Giulia.no. A. Loria, G. Prato. U. Ricci. (Numeri speciali :3ui ~ialismo e snBa qaestione scolastica. La collezione completa L. 50. (Le ultime 3 copie rimaste) G.B. FARAVIA & C. Ed.tori - librai • Tip,.grafi TORIN- OMILA-NFOIREN-ZE ROMA - NAPO- LPIALEm J grandi viaggi di esplorazione ADELE ALBIERI Cristoforo Colombo alla scoperta dell'America llluslrnzloni in nern e ta11ole a colori di 6USTflUll'IO Prezzo L. 12 Più che il titolo non prometta, l'A. espone ili fresca forma italiana tutta la v-;ta del gr--,,,nde genovese da quando - fanciullo - guanlo rn sognando al mare che poi doveva vittoriosamente solcare scopritore di un mondo, a. quando, pi.igiene, pro'v·ata l'umana scon.oscenz.a, l'anima Sna volava a Dio. Pl•IOO GOBUTl Direttore-respo,i.sabile O.G.E.ll. - C0<30 Princi~ Oddon.- 3; - TORINO

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