La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 13 - 29 marzo 1925

.i4 LA RJ\'fJI.UZIONE UllERALli Vita Meridionale LA BANCA REGIONALE g-ionH> \ttnl fare opcra <..:<mc-n.:tadi contnbuttJ, c ·rca11<lo eh agc:v,,lan· il , (,mr,it.1J ali<' banrbf..: reg1011ali, c.: ~rveglia1Flole , oukm1x:,raneamente, per far ~ì eh,_· 11011 1bbia11,-, ad abu..i:;an: ,Jtl credilo morale: che ,]';iltra parti·, /. )(Jro <'011,..-;e11t1to p~r un inkn __ ...,,,..;,(•UJ)(;rion-1 \t:1';:um..11te ru-1z-io11ale. Ricon-0110 sm·e11tc •mi gionlclli rr:1si come quc- ~t.c: « 11 ".'\or<l «pompa• i capilali del Sud! i1; ( i tlenari ~lel « cafone » vanL10 purlroppo n fc. condare le i11duslrie: protette del Setlc11trione ! 11. ~11;,,a dubbio sono frn~i colo1ile e rapprcsentati,·c. Clii le pwmrneia, e non clemagogicame::11lc 1 vuole i11clm re a far notare, con i pn:supposli ed il bagaglio di consegt1enz.e, una cosa L"C'Onomica: Jlindirizzo, dan11oso al i\lez.zogiorno, che piglia il risparmio mcridion~lc. Chi le rice\·c, e ci fa c.a~o, le piglia sov<:uk in qu<:l sen:;o che poi procura qualche atto~<.;icaulc esclamaz.io11c dl ,terile a,·,·...:n,ioue iutern.~giouale. 1..;c1in w1.a valuta:1.ion1_•co~ì L rrouea clelie cose, le banche del Sunl • pompano • ed il :\k/./.,ogiorno 5i esauri- ~cc nelk sut.· hiu.c i~terichc, 11011 guadag11andod <.:erta.ml:11t,11l: in !-:.:rictà nè i1t b\.:iJc;:-:crc. Dalle g'('.t1erali tc11denzc cconomich<:.' (e: quindi anch~ banc,.irieJ del presente non può alLe11dcrsi Llll , olo11tari-;tico1 auticcouomico inlere.-;~--a..me11to pt:l ~Ju.:1..ugjorno.. \ nchc se domani, però1 ragioni 11011 utilitaristiche in<ltuTanno ad m·cre a cuoi-e pot<:nLiali risorse del :tlez.z.ogiorno {e ciò sia anche da cn.-der~i s11bspecie ceten,il(ltiSL ogni auimo dabbene dt,·c sentire la pochezza dignitosa della pro:-.petth·,1. 1 perman-endo 1 altscsì 1 u11a .::iO· ~tauz.i~1.lcinsufficieUL.a economica. Il :tlczzogiorno <le,·e ri,·ahttarsi ecouomicarnente pe1· un sei:io moYimeuto etiologico, che ponga mente e s1 incorpo1i 1 per non essere utopislico, in aspetti attuali concreti. Impossibilità logiche non esistono. Son numerose, -inYecc, clan. no::;e so,Ta,-:;trutture di fatto ed inveterati p,re- _giudizi. ~ello scritto che segue (intenzionati a far opera positi,·a) cercheremo di esporre nn aspoetlo dell'indirizzo che crediamo proficuo peiun'eleYazione clell 'economia meridionale. La pi-esente di,·ersificazione tra zone d-i ricerca e di raccolta del 1isparmio e di conseguenti inve~timenti del denaro rip<.6a sul concetto psicologico-economico dell'istituto «·banca»~ « La banca è strumento d~ intennediazione nel mercato del denaro 1 che presuppone, per il suo tecnico funzionamento, valutazioni utilita.1istiche marginali cli esso molto differenti, così che si determi11i 1 come in tutte le operazioni di scambio, tu1 accrescimento cli utilità e pe:r chi p1'esta ad essa il det~aro (operazioni passive della banca) e per chi di es.so fa 1-ichiesta principalmente per scopi industriali o commerciali (operazioni atth;e). E la banca trae i suoi utili nell'appropriarsi, per i serYizi che rende, di parte di que-· sta produzione di utilità. li. • Utilizzando delle pregevoli considerazioni già 1atte, ci pare d'aver sufficientemente stabilito la funzione tipica della banca. Ciò fatto, si spiega come avYenga il « pompaggio • del risparmio meridionale 1 perchè Sud e :-.rord fungono, siuteticrunente, come due categorie di individui ~ ,-alutazionl molto differenti. Sul terreno econ<r m.ico, non hanno ora tortt. nè il rispal'miatore meridionale nè la banca del ~ord che pone quaggiù 1·::i.ppresenta11zeper la bisogna. Il torto iicade su chi, in condizioni mentali adatte, non si ingegna a suggerire gli indi1izzi nuovi, più gio1.'evoli, della. selj-made-coirntry, nella loro storica elasticità; e ciò nella prospettiYa finale di un più serio affiatamento unitario. l\nzitutto, in che cosa differisce, oltre che in una minore familiarità con le operazioni creditizie, l'e,·oluzione bancaria del Sud rispetto a quella del .:(orcl?; in questo: Kel ~ord Ja banca s't da tempo cr. impersonalizzata »; si pon mente al fatto obbietti ,·o dell'intermediazione. Nel }.lezzogioruo 1 ed in ultima analisi, è una banca ,.-he si piglia faticosamente la fiducia del pubblico. :\'e segue che quando un disastro bancario <:ome quello della Banca di Scout9 si abbatte sulla Nazione, il danneggiato del Nord lo riguarda come disastro di ·u.-na banca e fr'ancheggia ancora la funzione delPintermediazioue crediti- .zia; qu~llo del Sud, invece, col crollo di quella, banca, nel più benevolo dei casi, circonda di molte, sospettose diffidenze la tecnica banca.da. UrdinaJ·iamente, però, è un ritrarsi da qualsiasi rontatto con le banche, verso le quali si coucep-i- -Sce l'odio dei vigliaccamente traditi. Anche il 1'onl sente, t \·c1'0 1 le con..segueuze del crollo di ·una grnnde banca. l\Ia oltre i grandi benefizì -collettivi di cui esso solamente ha goduto, vi-ve, .ancora, le ,·arie fasi della dta dell'istitttto 1 co- ~iccbè un dis:1stl'o, oltre cbe esse.re obbiettivamente pe11sato tra i ((casi ,i sfortw1ati della p1·artica bancaria, (-; sminu.ito 1 pratica1nente 1 da un certo presentirne la viciu.auza. "Nel Me-bzogiorno, invece, il risparmiatore è ciecamente fi.ducioso1 11t: s'iIJtende troppo, poveretto, delle.. malizie figurati ve. Un mio amico incapp,.,ò nel disastro della .Discanto per un notevole deposito fatto nell'ultimo mese di ,·ita che essa ebbe, e fu -pt:rciò pagato in moneta di liquidazione. Provatevi a consigliargli, al presente, fiducia. negli .ordinamenti ùegli istituti liberi 1 e sentirete che giudizi lusinghieri! E1 come quest'amico appar~ tiene alla c1asse cittadina, cercate di por mente e di immaginan·i le conseguenze in rispetto ai INSsjdeutj. rurali. C'è da ricordarsi della mentalità della tesaurizzazione ((domestica» 1 nel pen: :-are ,:1,lfanatico ritrarsi psicologico di costoro ,falla prntica bancaria, cosl_ faticosamente raggiunta. a Le banc.:he ttgionali, pen:1ò, accanto alla flinziouc loro l}ropria, ne ha11110 uJJ'ulli:.t gr;111cJissima e specifica, nel Mca.,ogior1Jo d'Italia. Si t.ratL1, come méta finale, d1 creare, altravtn,o uu'.alliva acquisizione spint11.al<:, la fruttuosa coscienza della ba11ca moderna. Ques-lo, per quel chC' presuppone e procura, e com<; dire ri",Juzionc economica de;l 2\lczzogi<J1no. (Jl letlc11t: htn capirà eh~ qui perliamo per sintesi, <.: cerchiamo di veden:: il fenomeno nelle s.uc li11C'c~generaJi). Solo i11 questo modo sarà possibih.: rc-alia ....1re i miglforamenli ag1an ed ag-rario-l1J11dia1i dei quali ora. si IYJ.rla i11fo11dalame11lc:. Questa sensazione di po~sibilt' rrnrn,\ ,lllil·11lo dc,c preoccupare,; ugt1..al111c11l<.· d.iL' ~·l:li di1Llll\i: r.) chi nel 1',Iez.zogiorno è alla t1.;..;la <..'.·:~li 1slilnti baucaxi regionali nel s<:11sod1 renderli cauti (per le ampliale, prc:giudizievoli ,;1x-1·cus-- sio11i annullatrici) nel le11t.arc operazio11i pocu nien che ::.icure, e di promuo,·erc con p,re:muroso intercs8amento tutti quei provvcclimc:nLi che valgano ad age,·ol.are il pubblico, facendolo accostare nlla vita bancaria, c perciò dc:bbono ptu·e meglio mostr~re, e ne sarau giustamente favoriti 1 la ci: poesia li, prima ancor che La positiva garanzia, che l nella raccolta e nel reimpiego locale del dènarn; - 2.) chi per l 'eleYflzio1h: d<.:l :\lcZ'lo- ~ella realth 11011 dispctiamo. Ili U::mp-i in cui un s<:ri,, 1stitnlJJ rr:gfrmaJi.,tito, il < redito 1/eridionale, pur l,,Lf.:tn<l,J 111 un ambi<::llk d1c: l· autora cliffid(..-'1Jtcp<.--rl.a tri.._,le esperk'ln..a delia Disconto, rie!;<.ca far bene c:d a prospc..-'t"an.·,guatlagnandfJ,;i progrcs..;i ,·anw11t..ela maggior fiducia del pubblico, i:. a eredersi che agendo &e<·cmdo le preoccupazioni sopra ,lette, chi voglia far azione mcriclic,ualc 11.ousciup<.-rcblw la .-;tt,--i attività, c-onfortan,Iolo ddla su.a fiduda, <:. vagheggiandolo alla te5la di una fiLl.:i rete di 1·obtL';ti istituti locali, in un .\lcz'lo~iorno ('h<; ha alfinc trùvatt.1 e valutato ::.è: ste;, !,O, organiz.'l.andosi, storic;.i. mente, ad unit-1. pro<lutti,·a. H.iassumiamo le: n0<;ln: note:: t.'"Si.sto110al pre::- scnll: banche me, idlonali : quel che t da creare l 1'adesione:: psicofoJ.;ica alla " banca 1·egionalc •· Quando questo, p<:1 u11a più sana cmnprensione elci :tkzzugiorno e cle;i suoi bisogni, sarà, sul terreno concreto si avrà: I.) 1i~fYJ.rmiom(:::raviglios-ameute favorevole pt1' le: OJX:razioni e migliorame:nli agricoli; 2.J ancora, ri:-.parmi atti a fayorire un industriale::;imo della. proda.zinne terriera; ossia il clima per ia <.:lc,·azione economica mc:riclif'1talc. G-Jt'SEl'PE IJEr,r,.\ CORTR NITTIMERIDIONALISTA ::\'ou si può pensare alla ((quistioue meridionale», se11za ricordare con gtatitudine segn.atameute tre nomi: Giustino Fortunato, Francesco Save1io Kitti 1 ::-,Japoleone Colajanni, ::--Japoleone Colajamll morto sulla breccia, non poco amareggiato, Giustino Fortu.nato ora.mai appartatosi, Francesco l\itti esule.. Pare p1·op1;0 il caso di dire.. I{ simili a sè la terra gli abitator produce». - Destino avverso, quaggiù, <1lla terra ed a.gli uo1nini ! Dedicarndogli uno dei nwnerosi suoi libri sul1a quistione meridionn..le, Francesco ~itti scri,·eva a Giustino Fortunato: «Io. non posso, mio caro amico dedicare questo libro se non a voi; leggendolo, vi troverete una parte di voi stesso•, senti rete che è in esso quello s,[orzo <li ve1ità che vo-i amate. In un tempo in cui la illusione fioriva voi siete stato l'uomo della realtà; ognuno d.:inori vi deve qualche cosa.. Sono parecchi aunj che la questione meiidionale è l'oggetto di tutte le nostre ri. cerche e uno stesso spirito d.i redenzione della nostra terra ci anima : per diverse vie tendiamo alla stessa meta. Non senza tristezza tendiamo: perchè, fra la nostra gente sopratutto, il linguaggio delle cose offende e il pregiudizio non è solo un errore, è una tradizione.. .Molte volte la mia voce fu ingrata: e l'aver cercato premurosamente 1 quasi tormentosamente 1a verità, l'averla detta sempre non fu senz.a do,lore. :._ Che importa? - Quando io penso a tutte le cose buone che si possono fa1·e, a tutto il, male che si è fatto; quando vedo ciò che sia.mo e ciò che possiamo diventare, ni uno sforw mi pare eccessi vo1 ninna pena gran-de. Durerà forse a lungo questo regno dei mediocri? Saremo forse sempre gli schiad degli stessi errori? - Oggi come ieri è tristezza, iiia nell'aria sono i segni della riscossa e il malconteµto, p-recursore della rinnovazione, comincia a conquistare gli animi... Se Patmosfera è ancora fosca, qttesti rossi bagliori non sono un tra.monto di saugue 1 ma un'alba di 1innovaz.ion·e. - E noi vedremo il mattino 1 poi che l'abbiamo atteso con animo fidente,. E uno dei meriti m.aggiori di Frnucesco Nitti nel rigu.a·rdi d'ella quistione meridionale è questo appunto·: che essa 11011 è stata per lui oggetto soltanto di studio 1 ma benanche cli sincera passio.ne e di fede sicura; pe1· cui se molti potranno atteggiarsi a interpetri, a paladini, a be. nefattmi di questa Ten-a, pochi 1 pochissimi, specie se quivi son nati e vissuti dolorosamente, potranno sentirne la ,·era, acre, tormentosa passione. Alla quistione meridionale in vero Nitti ha dedicata tutta la sua an.ima, tutte le sue energie 1 µerchè l'ha couside:i-ata sempre come il più grande problema italiano, al pari di Cavour, che diceva: (( Co11,stituer l' Jtalie, j()ndre ensemble Ies élé111ents di'vers do11-t elle se com.pose1 metbre en fi,ar,nonie le Nord et le Midi, offre aut:ant de difjiculté q•n'une g1,erre a'Vec 1/A·ut-riche et la tutte a1.1ecRome ». - La libertà e l'avvenire d'Italia. sono1 secondo il ):"itti, nella soh.1.iione del problema meridionale. Fra le taute teode fonnulate per spiegare la inferi01ità del ìVIezzogiorno, parecchi scrittoriJ con la loro teorica etuico-anti·opologica avevano creduto di pronu.nzia.re nei no.stri riguardi Ll.l.la mortificante sentenza: in Italiai vi sarebbero due razze diverse e gli abitanti del :Mezzogiorno apparterrebbero alla razza inferiore, a quella mediterranea, la quale porterebbe in sè i germi della propria decadenza. Sarebbe vano quindi per noi oiericlionali lottare contro una tl'lste invincibile fatalità! Ebbene iT Colaja.uni piima. e più pac1:icolarJrnente poscia il Nitti combatterono acutamente questa. pseudo-teoria. « Niente è pit'1 dannOSo, scriveva il );itti, che, in nome di una falsa scienza, stabilire cause d'inferiorità che non esistono. Le attuali diffet'eme fra il >ord e il Sud non hanno alcun carattere di neees5ità e di fatalità; esse sono l'effetto di parecchie cause, fra cui !}1incipali il regime finanziario e il regime doganale, che sono stati di grande vantaggio per il ;-;-ord e di grave danno per il Sud. - L'unità ha fatalmente· tolte al Sud le sue maggiori risorse. Ma pure 1 in proporzioni di gran lunga minori di frcnte al ;\ord, l'Unità - soggiUJnge lealmente il Nitti - ha, senza dubbio, assai giovato all 'Ita.lia meridionale, giacchè le sue provincie 1 prima impenetrabili, si sono aperte al soffio di una Yita nuova e più umana; vi è, infatti, un maggior nwnero di s·trade; la coltura media e la, coscienza. generale si so110 più elev·ate; il popolo sopratutto è più l1bero •. L-0 s,·iluppo del Settentrione - continua il )Jitti - è dovuto a cause s.toriche e alla sua posizione geografica. Per circa mezzo secolo è stato tw drenaggio continuo 1 ttn trasporto di ricchezza dal Sud al Korcl. Tale iiccbezza ba perr messo la. formazione di grandi capitali che han reso possibile la educazione e la trasformazion~ industriale del Settentrione. La p_osizione geografica. di quest'ultimo, l1essere cioè situato ai con.fini dei paesi più ricchi e colti di Europa 1 ha inoltre aYuto la sua enorme e benefica influenza. Tutti questi elementi, un.iti insieme, hanno determinato lo s,viluppo della gr'allde industria che, fino al r8601 mancava al ·Nord . ..._ Nel r887 è venuta la pùlitica doganale e il Mezwgiorno, da colonia di contribuzione .si è tr'asfo-rmato in colonia di consumo in. ·favore dei pro. dutto1i settentrionali. Al Sud non rimaneva che un solo privilegio: quello di pagare 1~ maggiori imposte. Il goven10 prende le imposte e impone la corruzione politica. Sì - perohè tutta la penosa condizione del ..\Iezzogionw è doYuta 11011 solo alla configurazione topografica, alla politica economica e dog?nale, ma anche e specialmente alla politica interna. Cavour aveva intuito che la 1igenerazione del lHezzogioruo dipende,·a in gran parte dalla forz:i. e dalla onestà del Governo; ed inYece, sopratutto dopo il r876, l' Italia meridionale è stata considerata come un « feudo politico», come il paese destinato a fonnare Je maggioranze ministeiiali. I Prefetti qttasi non hanno avuta, altra funzione che di fare le elezioni· intere regio11i sono state abbandonate a cliente!~ infami; in molti paes-i il Go,·eruo non è apparso che sotto le fonne della violenza e della prepotenza; spe&>o solo il carabiniere e l'agente. delle imposte banno rappresentato lo Stato. looltre, la rnppne.sentanza politica del Mezzogiorno 1 fatte poche eccezioni, è stata per lo più formata di persone che han fatto servire il me- <laglino a procurare affari, a rendere p1iccoli faYori e-a corrompere la giustizia. • Può i i .i\Iezzogion.1.0 risorgere.? - La depressione del Sud - risp011de il Nitti - non deriva da al~una uecc.ssità 1 ma da condiz-ioni che possono e devono mutare; gradualmente, pe.rò1 lentamente, anzi penosamente. La salvezza. è negli stessi 1neridionali, nel loro spi1ito di opposizione, nella insoffcrenz..:'1de1l'abuso, nel più grande spidto cli solidarietà; la qui.stione del Mezzogiorno non è solameute una qui.stione economicn, ma è anche una quistione di educazione e di morale. Deg·ne altresì di particolare me~one sono le sue pagine e suoi peusieti sttlla nostra e11iigrazio11e, cli cui 1 ptu- mettendo in luce i maravigliosi Iisnltati, nou tace gl'incouvenienti; è il :fior fiore delln. uostr'a gente quello che emigTa; que-Uo fra i 20 e i 45 anni; è qttindi come un fiume di gioventù e cli forza che l'Italia riversa all'estero. « Noi speriamo - egli disse quindi alla Camera, uhito <lopo la guerra, nel famoso èiscorso del 26 novembre 1918 - di conservare ,df'Jtaha, con un \·a.:;tr, progra1nma di lavoro e dj upere, la yiu gran parte dei lavoratori; ma , ogliamù che :-,ia ben chiaro per i n05tri amki di Europa e fuori di Europa, che- noi c011Sideriamo 01,,r:niemigrante d'Italia come una fc,f'l..;J. [X.'Tduta r,d n0<,tro paese ~ c.ome una riC(:he'aA ,vrpfr-t...1ta dagli ~ltri. E però noi 1>(:tlsiamo che all'antica c:mignizirme povera sia necessario SO- ;;titnire una <.-migrazione di qualità; noi de.sideriam<.>che il tlfx.1 di lavoratori in cerca di tn.<.,- cJesti .-;a.lan e spc.~ in c1mcorre11.7,,.a cc:,n gli oper,. i dd J~.Je.s1 1nU ricchi, rkbba sparire. .\[a ,<.1vratutto Xitti vuole c:-he.il no=,tro paoe ;:;i tra.~formi <la e~rJl'..trtatore di uomini, in t-:,portatore: di merci I tht- éS5f..> diventi, cir..k, un gralJ'Je f.,a~c: industriale. E non d-i lie-n: m0ment0 1 uei riguardi <l-e-11 quc,-,liom~ merirli<.Jnale, fu la atti vi:-;,oimaparteei- {r.-1.Zi<Jncdi Frances-.v ... itti alla Inchiesta l'ar, 1mentnre del H/.'i sulle cr..mdizion.i dei contadini nelle pro--..:1ide 11ieridionali e nella Sicilia; a'b quale il '"'tt~"Js,,.ritto collabor<J quale Delegato tccniu,. ~itti fu il H.t:latrrre per la Basilicata e la l.~.1lahria e i <lu<::\'Olumi che egii -;.c.-ri:,(':.>e formane, una n:ra 1:1iniera di acute r.l':>servazioni e di ,:;,agg-ié yrvf.>Cr.,tC:,che non solo ogrii mtridionalc, ma CJgni itali.ari..-,,dovrtbbe leggc.-n::e yr.mderare, per C:Oll\'inccrs;. q_uaJJto la qui-,tione mtli<Ji.(Jn.alc ia quistlvne p-ic.--namC::Dt.e i aliana. , l'er l' lzalia mc:ridionak: - egli scris.::,e e ri- [Atc· nei 11oi di::;cor::.i jYdJJamentari - e -0pro;- tutto per la Calabria e per la Basilicata, il pn,- blema più importante è di aumentare la i-,ro<lu. /,lune. Ricostruire il ter~torio: questo è il i,unW c::.:;enziale. Lna politica di acque e di boschi so- ,·rasta come utilità ogni altra forma di atthità; combattere la malaria è problema vital;e. li rimboschimento de,fe costituire la base di qual:iiasi rinnovamento e:conomico1 gi.acchè è op<.;ra folle far precedere le opere di bonifiche che i torrenti e la ma.lari a si curano di tra ,·olgere o cli inutilizza.re. ì1 ~itti ;;.uggerisce quindi la formazione di UD ,·asto demanio forestale, ritenendo che in simile materia sia del tutto insufficiente l'iniziati •:a priYata. Di questo demanio boschivo nazionale) per rompere il iicomposto latifondo, donebbero far parte, dopo la relativa ricostituzione, anche i demani comunali. Si potrebbero rimboscare circa Socr.ooo ettari e i capitali occorrenti non potrebbero tro,·are un migliore e più sicuro in- \·esti..mento. E ciò senza tener conto e.be il rimboschimento della Basilicata potrebbe anche anre la su.a influenza. sulla fertilità e sulla distribuzione delle acque della troppo densa Campania e della troppo arida Puglia. E suggerisce ancora la form..azione di un grande demanio delle acque. La Calabria, per le sue i1nmense energie idrauliche, potrebbe diventa.re una grande regione industriale. :'..\elle due regierni esistono molti luoghi adatti per la costn.tZlone di grandi laghi artificiali. La Sila, da sola, potrebbe dare il più grande impianto idroelettrico di Europa. In queste regioni, dice il ::\'itti, piut. tosto che introdurre la\·oratori esotici 1 bisogna introdurre il capitalista e l'acre piacere delle lotte economiche: lo spirito capitalistico è sempre nelle società moderne la sola scala per cui si sale alla ricchèz.za. In uno dei suoi ultimi discorsi Egli dis~e : - « 11 Mezzogiorno ha a\"l.1.to tutti i dolori della guen-a e niuno dei benefizi che si sono largamente diffusi nelle wne industriali. Le popolazioni meridionali hanno tutto dato e nulla av-uto1 e non è possibile che non Yenga anche per esse tu1 giorno di giustizia e di foce •. GrgrA~"KIDR.-\.xoDo:snTo PIERO GOBETTI - EDITORE TORINO - Via XX Settemb:ce, 60 So no usciti : GIUSEPPE G_.\:\'GALE RIU.ObUZIODEPROTESTAilTE L. 6 JI, 1,!ALE CATTOLICO. - I. Il popolo sacerdotale. IL Equivoci della politica assoluta. - III. L'illusione giovanil-cattolica. - IV. La crisi del! 'anticlericalismo enciclopedistico. - V. L., doppia Yerità. LA :S-OSTRA GENERAZIOKE PROTESTA_:,.;TE. - \'I. L'idealismo d'anteguerra. - VII. Il fenneuto della guerra. - VIII. \Vilsonismo, bolscevismo, fascismo. - IX. Travaglio morale. LINEE D1 'UN'tDEOr.OGIA PROTESTANTE. - X. Idea della storia della filosofia. - Xl. Idea d'una filosofia calvinista. - XII. Significato del iitorno alle origini. - XIII. Punti· fen.nì sulle- eresie. LINEE nJUNA PRASSI PROTEST.-\::,.;TE. - XIV. La coperta del lavoro. - XV. a\.ntipaternalismo. - XVI. Il problema del Sud. - XVII. Democrazia misogallica. - XYUI. La religione borghese. - XlX. Le due paci. CARLO RICCI P□hlTICR SflNITflRlfl 500 pagine • L. r 6 problemi di uu medico, (igiene, sanità assistenza, scuola 1 ecc.) visti di fronte al1a presente crisi politica. Un libro di grande oiiginalità.

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