La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 12 - 22 marzo 1925

b 62 LA RJ VOLUZIONE LIBERALE La Vlta In.terrlla.zion.ale LA FEDERAZIONE BALCANICA Q1<esto saggio di un nostro collaboratore bal-- candco offre un quadro e "" tentativo di soluziane dei problemi politici della penisola. Senza wn11,sistemazione popolare degli Stati balcanici la pace europea sarà sempre 1ni1111cciala.Oggi gli Stati prevalenti nel/' eq"ilibrio balcawico, Se1bia1 Ru111.ewia,Grecia.1 cercat1w di risol1Jere le tU[Jicoltà interne sempre più tragiche col diversivo dell'iniperialismo: ossia rendono più. grarve La minaccia alla pace. Di fronte al pericolo di qw,sta reazio11e la politica dem.ocratica deve essere analoga a qu.ella. scguìla dal 1815 im, poi co11tro L'A,.stria: opporre ai popoli oppressori i popoU oppressi. Anche q"esta 1,oUtica mazziniana non è senza pericoli; sopratult,o 11011, potrà dare Jru,tli iinm.ediati: ?na in,debole·n.do gli i?npe1iolis111.,i domintt:n.ti P.u.ò p-repa·ra:re la soluzi011e democratica dello Stato federale balca11ico E' -vero che anche i SO'V'iet la1Jm'a110 per q1testa soluzio·n.e; nia non ci par questa ztna buona ra,. gione per di-venta,re austriacmiti e reazionari. Furono ne<:e&Sarisecoli di lotte, di sofferenze, di prigione, cli fame e cli schiavitù per distruggere due nemici della libertà e del progresso dei popoli balcanici : l'impero feudt1le di Turchia e L'impero feudaLe-ca,pita.Lista de/l' A "5triaU-ngheria. Con l'annientamento di questi due nemici i popoli balcanici credettero di conquistare la loro libertà nazionale, l'indipendenza dei loro Stati e insieme la liberazione sociale e le condizioni favorevoli per il loro svilupl_X) culturale, economico e tecnico. Essi speravano la fi_ne delle guerre e dei massacri reciproci; desidera va.no la pace nei paesi balcanici e l 'aittuazione del principio: i Balcani ai popoli balcanici. Lottavano, in una parola., per l 'annient.amento di ogni reazione e ·per la vittoria della libertà - nel senso più largo della parola. Ma oon la distruzione éli ques~i due nemici i popoli balcanici non videro tuttavia realizzate le speranze delle loro lotte secolari. Base dei loro Stati rimanevano l'oppressione nazionale e lo sfruttamento sociale; l'ordine giuridico si fondava esclusivamente sulle baionette militari, l'ordine economico ripqsava da un' lato sulla fame e sulle sofferenze delle masse contadine e operaie, dall'altro sull'aniccbimento cli una casta privilegiata, gli usu.rai delle città e delle campagne. La scienza, il diritto, la politica, la filosofia, la re1igione e le arti erano rivolte soltanto a comsolidare il loro potere. Alla fine della grande guerra imperialista, i popoli ba.lcanid formarono cinque Stati artificiali, reazionari, imperialisti: la Jugoslavia, l'a Rumania, la Grecia, la Bulgaria e l' Albania: Ma in verità i loro nomi dovrebbero essere - malgrado il trattato di Versailles: la GrandéSerbi(t!, la Grande Runiania, la Gr{l(nde Grecia, la Bulgaria 1nutit.a.ta e L'A Lbania ridotta a:Llamiseria .. 'La roviùa degli ìmperi turco e autr0-1mgherese e la loro sostituzione con cinque su~ri è senza dubbio una conquista storica, una tappa verso 1'emancipazione completa dei popoli balcanici. M:a i cinque successori hanno ripreso dai predecessori i metodi di governo e di domini◊': .f' oppressione delle nazioni e la sfruttamento • delle masse contadine e operaie. 1 cinque odierni Stati balcanici si fondano sul' -inilitarismo e sull.a reazione sociale e politica. Un nuovo dovere s'impone oggi ai popoli balcanici : in nome degli' stessi principi che li guidarono afla distruzione degli •imperi ,turco e autrò-u,nghere5e, in nome dei }oro interessi vitali,· devono distruggere I.a Jugoslavia, La R-umania e la Grecia imperia.liste, la Bulgaria reazionaria e l' A Lbania. feudale; e sulle loro rovine realizzare l'unione dei popoli balcanici liberi e indi pendenti, fo marcia v~rso il progresso· e la civiltà: si tra-tta di costituire la Federazione Balcawi.ctt. Insistiamo ~ulla necessità di distruggere le cittadelle della reazione balcanica, poichè chi è capace di abbateere uno stato di cose d:annoso, sarà ugualmente capace di costruire pietra su pietra un· ordine nuovo, più giusto e progredito. L'epoca attuale impone enormi doveri ai popoli balcanici. I cinque Stati faranno sforzi inaucliti per rimanere al potere e continuare- ad opprimere i popoli, ma 4t disfatta avverrà ugualmente, e ben presto vediremo la scpmparsa della Grande Serbia, della Rumani.a dei Boiarcli, della Bulgaria reazionaria. La guerra flra, le nazioni, la lotta di classe e la guerra civile sono nei Balcani al loro pu.nto oul11iinante. Pasic, Zancoff, Bratiano, Miailopulos e Ahmed bey Zogu ncn potra.nno resistere alla collera, popolare e combattere con successo la rivoluzione che si ava:o.7..a. Se i popoli balcanici dunque non hanno ottenuto ciò che era lo scopo delle loro lotte, hanno tuttavia conquistata l'esperienza di cui furo:10 privi finora e cbe è inclispensabi1e per vincere il nemico. J{anno compreso che invece di obbedi;-e, come fino ad oggi, alle classi privilegiate, debbono unirsi ne1la lotta comune per la. libe~-aziom.2ài tutte le nazioni schiave nei Balca11.i, per la Fccienizione Balc.a11ic:1e il ?.,'O'- <'rno degli ope .·.a. i e dei contadini. Nessuna idea è mai stata accettata con tale unanimità e entusiasmo da milioni di o~rai e contadini oppressi dei Balcani. Per la /prima volta nella storia i j,opoli balcanici si accordano e si. iinis4iono per la realizzazione d.i una grande idea po!i,tica, Serbi, Jinlgari, Albanes~, Sloveni, (;.rc...-ciC, roati 1 Rumeni, M;1cetJoni1 Turchi, ecc., Lutti s1 raccolg-<;110con fede e <·(111 si<...,trt"',r,,r.,a sot.to la bandiera della F<.'<lcraz.ion<:B: alcanica, w1ione ehc. ha grande importanr,,a e valore 111ùrale e politico. Lo spirito di combattività e; di sacrificio delle masse è il ]Xgno migliore della sua. vicina reali;:zazione. Per una superficie cl.i 8oo.ooo kilomcti-i quadrati, che comprende la Jugoslavia, la Rumauia, la Grecia, la JJulgaria e l'Albania, vivono circa 40.000.000 d'abitanti, appartenenti a più di 1.5 nazioni, • storicamente sviluppate e in lotta per il cLirit.t.o di autogoverno, per la formazione delle unità nazionali libere ed indipendenti. /n alcune regioni, come ad esempio nella M.ace<lo1ti.a oppressa, sotlo i Serbi e i Greci, in BosniaErzegovina, in Voivodina, a Erdcl, nella Bu.covina, iu Bessarabia, in lJobrugia, in Tracia e altrove le 11.az.ionalttà sono mjste a tal punto cbe la delimitazione geografica è impossibile, senza. danno clcll 'una o d.ell'altra w.1jtà nazionale. Prima deJle guerre balcaniche del 19r2, la Serbia, la R1t1nania, la Grecia e la Bulgaria erano Stati di 17.000.000 d'abitanti. La nazionalità dominante comprendeva il 95 % della popolazione di ogni Stato. Dopo le guerre balcaniche - e sopratutto dopo la grande guerra imperialista - per l'applicazione del trattato di Versailles, la Serbia, la Rumania, la Grecia e la Bulgaria hanno più che raddoppiati i loro territori e accresciute le loro popolazioni di 20 milioni d'abitanti, appartenenti a diverse nazionalità. Le nazioni oppresse daU'imperialisme serbo sono: i Croati, gli Sloveni, i Macedoni, gli Albanesi, i Turchi, i Tedeschi, gli Ungheresi e altre minoranze na.7Jonali 1 in tutto olio 1nilioni; sotto l'i1nperialismo rwmen.o: .gli Ungheresi, i Tedeschi, i Russi, i Bulgari e miuorang...e nazionali, in tutto ci11que tnilioni; soUo I'iniperialismo greco : circa d,11,etnilioni di Macedoni, Albanesi e Tw-chi; sotto la reazione b11,lgara : 650.000 Turchi, Greci e altri (r). FATTORI D'OPPRESSIONE Il trattato di Versailles, concluso in nome ·della , libertà delle naz.ioni », della , liberazione dei popoli oppressi ,, della pace euiopea e di in:fiuite altre menzogne, che nascondono l'imperialismo della Piccola e della Grande Intesa, in realtà ha avuto come risu1tato la servitù e l'oppressione di circa dieci nazioni e minoranze nazionali;' ha stretto con le catene della schiavitù circa una metà della popolazione dei paesi balcanici. Il trattato di Versailles ha creato una situazione cosi intollerabile che nessuna critica è sufficiente per smascherarla., L'·u.nica critica effi,c~ce sarebbe la sua. pura e. se1nplice abrogazione. Il trattato di Versailles è il primo nemico delle naz.ioni e d~ popoli balcanici ; le loro lotte pei- 1' autodecisione sono nello ~tesso tempo lotta contro il trattato di Versailles, lotta che non sarà abbandonata prima che sia riportata la vittoria Su quanti impedisc0110 il cammino verso la completa emancipazione. I secondi <nemici delle nazioni e dei popoli oppressi sono il militarismo e l' itllperialismo balcanico : le camarille e le dinastie di Serbia, Ruman~a e Bulgaria, i feudatari d'Albania e 1?, cricca dei condottieri greci; i poliziotti e gli spioni, capaci di tutte le infamie. Su 40 milioni della popolazione dei paesi balcanici, i governi reazionari trattengono almeno d-z.ie rnìli011i di so/.daU e poliziotti sotto le a-nni. Si è calcolato che su ogui ventina d:i abitanti c'è un soldato o un gendarme sotto le anni. La Serbia, la Rumania ·e la Grecia spendono la metà dei loro fondi per l'esercito; la Bulgaria e l'Albania per mantenere le bande l'eaziona.rie e la polizia segreta. Questi fatti ci provano che i governi dei paesi balcanici mantengono eserciti enormi per nuove guerl'e che vengono prepa.raudoi per- nuove carneficine e nuove devastazioni.: la pace nei paesi balcanici è quindi impossibile con le attuali condizioni politiche e sociali : i popoli imperialisti dei Balcani si armano fino ai denti per disputarsi la Macedonia 1 la T10.cia1 1'Epiro e Salonicco, la Dobrugia, 1a Volvodina, la BosniaErzegovina, ecc. Pasic 1 Zancof, Bratiano, MiailopuldS e Zogu, sostenuti da una folla di funziona.ii stipendiati, fanno credere in Eu1·opa che tali eserciti sono 101·0necessari per difendersi dal nemico inten10 ed esterno - ipocrisia di moda presso tutti 1 governi reazionari. Il né·mico interno di cui essi parlano, sono le nazioni opp,esse che lottano per la loro libertà nazionale, sono le grandi ntaSSe conta-dine e aperaie che lottano per la libernzione ec0110mica e politica, per il prodotto intero del loro lavoro e coritro ogni forma cli sfn1ttamento. Sono 30 milioni di contadini poveri di tutti i paesi balcanici e 5 milioni di p1·oletari industriali e di artigiani, che lottano per i loro diritti alla vita. Il ne1nico esterno contro cui si a-nna la reazione balcanica dovrebbe essere l'imperialiesmc, dell'Intesa, che ordina ai suoi vassalli balcanici di anuarsi e prepararsi per la nuova guerra. Ma i popoli balcanici comprendono onnai che non avranno 1nai libertà e iudipendenr...a nazionale, nè pace e tranquillo progresso se non distruggeran110 per sempre il loro più pericoloso nemico: il 1nilitniismo bakaJ1ico. Il terzo nen-iico - e non meno pedcoloso - dei l'opoli balcanici, dei loro <liritti sociali e politici, l· l'rJli,{ardH:1 fi.11anziarfa e r.,lu..tocratica, le cric<hc t1kgli -rx-cubit<JTie dei capitalisti, che rubano la r!Cchcz~ del JJOf.J(.Jk,t,utti quei parassiti c<'JJTICi bey, i b<Jj:JnHe i proprietari fanrli:.1ri che nella maggiùr v.1.rtc dei µir.:.-,i bdcaniri., dispongono dcìla vita, di'!'l JavcJro, deUe donne <; ùei fig1i dd loro r·<Jntadùij fI_-rvi. Qucste1 bande di ]a,Jri e dt t;1rutV1V.J11de' p<.J[,olr., scompariranno flfeslo nel fa.ng<.1 e uell:i rmtrc• dine: in c.ui vivono; Pinc:..1.padU::dt i rui ,.lannc.., prov:1 li aiuU..--rà ~t prec.-ipitarvi. Accanto a questi nc..-mid dei pop<1li balcani<-i ve ne sono altri: professori, kttt-rati, avv~1ti 1 gioruali&ti, funzionari corrotti, organ]z.7_.az.iùni rcaziona.rie; coi loro id<:ol<Y;5ip, arr(J(--i, preti cd emigrati 7,a.risti russi che tutti, <:oscj€:ntc.--m<..--ntt o incoscienU:me;nte, con o sc.--tn.a. [ffcme::ditaz.ione, si sono venduti ai nemH1 dtl f.)()JX,k, mesf:ii al servizio del regime r(:'d.z.kmario bakaJJi<'o e <lt:1l 'oscurantismo medioevale. l·A"/JO/U /Jl L/HlsR1A' Sono anzilutto dfoci nazioni e niinOranze nozionali oppresse, la cui lotta pc1· la lib<ertà nazic,- uale non può essere impedita da alcuna rea.- zione, nè vinta da alcuna forza. Il diritto <lell'auto<lisposizione dei popoli, e la loro volontà di entrare nella Federazione Balcanica, sotto governi popolari sarà una delle loro maggiori conquiste politiche. IL secondo fattore della distruziOne della reazione balca11ica> più esattamente il principale fondamento su cui si costituirà la Fc:derazione dei popoli balcanid, I: lo slancio irresistibile dei contadini verso la conquista della terra che coltivano e il godimento dei prodotti del loro lav,oro. Jl contadino acquista ora una coscienza di classe si rende conto della sua forza e della sua poten~. Le rivolte dei contadini rum.eni contro il go-verno dei bojarrdi, te in.surrezioni armate dei contadini bulgari con,tro il go·11ernoreazionario del professor Zancof, La resistenza organizzata dei contadini croati contro l'iniperialis1no pan.serbo, le rivolte incessanti e le eroiche lotte dei contadini di Maced01i,ia c01itro gli oppressori d.i Belgrado e di Atene> le insurrezioni dei contadini albanesi contro la casta dei bey feudali, la forrnazi011e dei fronte unico ri-volwd01i.ario del/e nazioni oppresse con Le classi oppresse delle nazioni d.oniinLZnti contro gli oppressori com:u.ni - tutte queste lotte e questi 1ncri.rim.enti sono segno di ris-oeg/.io e di maturità. IL regolam.ento defi, nili110 dei conti con gli oppressori non tarderà a -venire. Con l'impri"gionamento d~ cinquemila contadini in Jugoslavia, il massacro di quindicimita contadini in Bulgaria, le persecuzioni e i massacri dei contadini rumeni e albanesi, le • cinque cdcche dom-in.a.nti scavano la propria tomba, in cui 1 popoli balcanici le sotterreranno. { trenta niilioni di conta.diwi po1Jeri e 1nedi ài tutti i paesi balcanici sono una riserva inesauribile della forza e della potenza popolare in lotta per 1a Federazione l3alcanica. I governi balcanici speculano sul loro basso livello culturale sapendo ehe vi sono più di -25 milioni di contadini mi.al.jabeti. E questo per merito dei regimi balcanici che, quando giwrgerà l'ora, i contadini sapranno ben giudicare. Le masse contadine sanno che i loro goYerni non hanno la· capacità di risolvere la grande questione vitale per essi: la R.ifonna. Agraria. A&olire le graudi pi-oprietà fondiarie, dare la te1ra a chi la lavora, perfeziona.re l'economia rurale e il livello tecnico, elevare l'idolcgia dei contadini, liberarli dalle grosse imposte facendole pagare dagli speculatori e dai banchieri, p1oibire la speculazione sui prodotti agricoli ; sono questi problemi che i g@verni balcanici sono incapaci cli risolvere. I contadini degli Stati balcanici, sia delle n'1Zioni oppresse ché delle nazioni domin..1.I1ti 1 non banno nessun iutèTesse a1la conservazione de.i iegimi esistenti, nel cui quadro non potrebbero mai ottenere concliz.ioni economiche e cultuirali favorevoli I dirigenti della reazione balcanica nella. misura iu cui furono costretti a compiere la Riforma. Agraria 11011 fecero ntùla nell'inte- , resse d·elle masse contadine. Lasciarono quantità enor.mi di te1Ta ai proprietari fofdiari e ai feudatari è quella che fu èonfiscata, venne. p<tgata e indennizzata sotto forma. di diminuzione delle impos·te e di altri contributi, che gravano d-i nuovo sui contadini. La terra non fu data ai contadini poveri, 1na ai privilegiati delle cricche dominanti e ai membri delle organizzazioni reazionarie. Nella maggior parte delle provincie i contadini sono ridotti alla fame mentre la terra coltivab-ile pob·ebbe nutrire il doppio della popolazione esistente. L' emancipazione econO?nica e c-zdtu.ral.e dei contadini sarà opera loro e non dei parlamenti falsati o altre riunioni ingannevoli. La conquista del potere e la costituzione delle repubbliche federali operaie e contacline sono la sola sal\1ez1..adei contadini balcanici. ll terzo fondamento della fede=ione delle repubbliche operaie e cont.c1.dine libere sono i p:roletaJ.i delle città, gli operai industriali, gli artigiani e i piccoli funzionari dello Stato, in lutto 6 milioni di uo1niui. La bo1·ghcsia reazionaria dei Balcani credeva, con la proibizione del1'atth·ità Jegale dei partiti proleta1i, di sopprimen.'! 1e ri venclicazioni cle11emasse operaie e di impedire le lotte per la conquista del potere e la creazione delle repubbliche federatiYe operaie e contadine. :Mettendo fuori della legge i partiti proletari, i reazionari credevano di poter arrestare l'ondata rivoluziona.ria 1 ma si sono grossolanamente ingannati. La volontà degli operai e dei contadini <li sterminare i tiranni, conquistare il potere e lib<.-ran: le nazioni e le clas6i soggette, in nna parr,la la lotta per la costituzione della Repubblica federale rlei Balcani è piil forte che mai. La cricca reaziunaria rlominant,, nei Balcani crede che noi godiamo dello s,-..oppiare delle guerre ci vili e (-j chiam.- pe:""-,catoii in ac.-qua tr.Jt'bi..-Ja. EpfJUté u,.,n sono ·or* i nostri fratelli uf'dsi ,;; torturati, 110n siamo noi i per.&e"'6']ltati, i fur.,ri k;.;;.;e;: In·~c.--ce di 1amet.IUtrei, teniamo co11tr, della realtà, qualunque essa sia. Vw.iamo r:-he: Ja reazir.1ne contro-ri voluzion.,,'.lT.i.araddoppia il tc.."I'rore,1:he H caos va sempre crescendo; e ci LE..:...-iamc,,..;.n, trc, questa reazione-, poicb~ sappi.amo eh<: essa non può governare con mctodi diversi da qu.<:lli usati e che .son,, simili - la stari.a insegna - pr'::55'J tutti i gove-rm che opprinrono 1e n.az.ic:ma.litàe le 0:l.assi. I c01,tad.ini e gli r,pera.i dei Balcani sr.mo <u.lla via che cr.md.-ucedal vecchio ai nuovo m.on<lo, daJJa vecchia alla nuova StJCietà. E finalment,, dobbiamo c=tare ancora tra i combattenti della Federai.ione delle Repnbblic·he operaie e contadine ba)eaniche gli i:JteJlettuaH onesti, coscienti dei lor<, duì.-eri verso i} i:npojo. co. ·cu;sw_ E I popoli balcanid, ben co110S<:enclo i k,m nemici, non abbandoneranno la loti.a prima t:e!- l'annullamento del Trattato di Versailles, 0.dl'impc.-rialismo e del militarismo cli Serbia, Rumania e Grecia, della reazione bulgara e del feudalismo albanese. J...-e rivolte, ]'azione illegale, l'insurrez.l.Otlé e le rivoluzioni non avranno fine che oon 1a ccnquista della loro libertà ecODOmica, s,.,ciale e -,1_ turale, condizioni in<lispensabj]i ai progr{%;.5ùdi 30 milioni di contadini e 5 milioni di vper.:.~ Le prossime lotte richiederanno :;acr:fi::.d e~,..:.- mi che soli renderanno possibile la • itto-ri.a. I popoli balcanici sono certi dell'aiuto m,;:-ale e materiale dei contadini e degli operai del ruondo intero, e di quanti seguono con sim~tia i movimenti di libertà. La rovina di tutto il sistema della vecchia società europea è prossima; mutamenti economici ed i<leologid profondi s'impongono ali'umanità oontemporanea. Abbattendo i nostri nemici è necessario che, • dal cao.s e da11a miseria. cli oggi, riusciamo a formare la libera, ricca e forte Federazione Balcanica di domani. Sofia, gennaio 1925. H. (r) Ecco i dati: Jugoslavia 250.000 km. q. 13.000.000 abitanti Rumania 300.000 17.oco.oco Bulgaria Grecia Albania 100.000 120.000 35.cxx, 8o5.ooo 5.000.000 5.000.000 8oo.ooo 40.Boo.000 Jugosla--,;ia: Serbi 5.000.000, Croati 4.500.000, "'SloY'eni 1.000.000 1 Macedoni 1.000.000, Albane5i 450.000, Turchi 150.000, Tedeschi 200.000, Lngheresi 400.000, diversi 300.000. Rmna?'lia: Rumeni 12.500.000, Ungheresi 2 milioni, Tedeschi 500.000, Russi 8oo.ooo, Bulgari 400.000, di ,-ersi Soo.ooo. Bulgaria: Bulgari: 4.350.000, Turchi 500.000, Greci e di Yersi 150.000. Grecia : Greci 3.500.000, Macèdoni 300.000, .~1banesi 200.000, Turchi 500.000, diYersi .500.000 . A lbm1ia : Albanesi 8oo.ooo. G.B. FARAVIA &, C. Editori - Librai • Tipografi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALEW Piccola. }.Jiblioteea di Filosofia e Pedagogia OAVl·O H UM E TRATTATO DELLA NATURA UMANA E RICERCHE SULL'INTENDIMENTO UMANO Un volume Prezzo L. 7.50 Dall'opera del filosofo inglese, Carlo ~lazzaalini ha sce~to e, trad_ott<?i pass~ principali, premettendo ad ~ss1 un amp_ia mtroduz10ne storie>,critica e un sobno cenno biografico sul Hnme e cenni teorici e storici _su Il problema della conoscenza, Il tempo e Io spazio, 'Il problema della causalità. Il problema del mondo esterno, I problemi dell' Io. BACONE F. • Cogita et Yisa. De dignitate augruentis scieuttaru.m. Libri I1 e LX. Versione italiana a cura e con note di Antonio Bozzone . . . . . . . . . L. 7.50 BERI\ELEY G.• Trattato dei principi della Conoscenza umana, a cura di Carlo :\Iazzantini . . . . . . . . . . . . , 3.5,) CIC.ER.ONE M. T.. Della na.tura degli Dei. Ef1 1 ~\?Efo:':agf~~afe~ ·f~!~~~n~s~- , 3 • 50 corno Leopardi, con introduzione e note di Gusta,·o Balsamo-Crivelli . . . . . , 3,5..,. GIOBEl{TI V. • Protologia. Estratti riYeduti su gli autografi da Gusta,·o BalsamoCrivelli con introduzione e note di Santino Cai::.amella . . . . . . . . . > 10 - HUMBOLDT G.• Saggio sui limiti àel• l'azione dello Stato, a cura di Giacomo Perticone . . . . . . . . . . . :. i,sv KANT. E-. • . Critica . della ragion pratica. l~!i~n:c~lt~or~'ldditii~v~ 0~~g~nda~in. ~tr~ :. 8 - KANT E. - La pedagogia. Proemio e traduzione di Angelo \"aldarnini . . . . . :. 5 - MANZONI A.. Appendice al capitolo lii della Morale cattolica: del sistema che fonda la morale sull'utilità: con introduzione critica 1 \·aria.nti delle diverse edizioni e raffronti rosminiani, a cura di Domenico Bulferetti 1 con 2 illustrazioni . . . . ., ROSMINI A. • Introduzione atla filosofia 5 - (estr.), a cura di Carlo Caviglione . . . :. 7 - - Sistema filosofico. a cura di è. Caviglione :. 7 - - I! principio del diritto (estr. dal 1° vol. della o: Filosofia del diritto D) a cura di Michele Barilla.ri, della R. Università di Me!--sina • ::O IO-..: PIERO Go~ETTI - Direttore-responsabile 0.G.E.B. - Corso Principe Oililon~ 34 - ToRrNo

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