La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 10 - 8 marzo 1925

/ 42 dei petrolii e grano rwneni verso l'Occidente, liete cli poter avallare la dubbia cbiarilà del sangue valacco con un gran parentado registrabile nell'Almanacco di Gotha. Basti citare, per tutti i casi, quello cli Madame de Kooilles, la più elegante poetessa francese, figlia di un latitoudista rumeno. Più interessante ancora, per le sorti di luita la nobiltà europea, la grande po:oprietà baltica. ln Estonia, circa il iO per c-ento del paese era a regime di latifondo; in Lettonia, quasi il 6o per cento; in Lituauia, quasi il 50 per cento. Di queste enormi estensioni di terreno arato e di foreste, erano proprietari i cos.idetti « baroni baltici »; un ramo della nobjltà tedesc:.a, discendenti o dai cavalieri dell'Ordine Teutonico, v dai cortigiani tedeschi degli Czar; aristocrazia tedesca sperduta in mezzo al contadiname slavo, isolata etnicameute, economicameut.e racchiusa nel fi<lecommesso; in.som.ma, nelle condizioni più propizle per SYiluppare appieno le proprie qualità signorili e dominatrici. Difatti, l'Europa uon \·i<le mai una aristoc,razia foncliaria cosi raffi.nata e orgogliosa, come quella tedesco-baltica. lmpaN11tati con ttLtta l'alta nobiltà tedesca 1 i baroni baltici erano 1 appU11to per il tra111ite della nobHtà tedesca, una delle più grandi Iiserve di sangue e di doti per tutta la nobiltà occidentale; è assai iutereSsante \"edere come 1 risalendo poche generazioni nell'albero genealogico di tutte le grandi Iamig1ìe europee di Occidente, si arrid infalhbihuente a trovarvi un innest0 proYeniente dalla grande nobiltà latifondista baltica. Perfino i Savoia• ne sono uu cospicuo esempio: Pa\·a di Vittorio Emanuele II fu uua p1·incipessa di Cu.rlan<lia. • Questo enorme ceppo· della nobiltà europea, stabilito 11el centro dell 1Ew·opa1 padrnne, come si è Yecluto1 della terra 1 con propaggini dì par rentele e di solidarietà in tutti gli albi paesi a pi·oprietà più frazionatai e.i~a una delle grandi forze conserYatrici del mondo, pi1ima del 1914. !\Iutamenti di gon~.rn:i, 1,ivoluziopi pvlitiche 1 aseensione graduale della. soci.a1ldemocraz.ia.i co11 taYano fino a un ceito punto dinanzi a questo blocco di tene 1 su •cui si ergeva un blocco di famiglie di discendenza germauicai imparentate coy tutta la nobiltà europea, e intatto nel· privilegio più g~lo.so, quello della propriet~ ~errier~. 1 L'Europa era un pc' come Ulla damig1a.na 1 1n c:u.i Riforma re1igio..~i liberalismo, socialdemocraziai versavanc 1 sìi tutto il vino delle ntiove idee-e degli S\iluppi del mondo moderno: ma non serdva. In fondo alla damigiana c'era qualche cosa che funzionava come funziona la « madre» del vino; il ,in.o nuovo :inacidiva presto so~ 1a sua influenza; 0 1 fuor di metafora, la grande proprietà terriera ren.deva inefficaci i fermenti delle nuove idee, l'antico regime resisteva sotto i colori e i nomi mutati, e gli effetti della rl\'oluzione liberale si chiarivaJJo essere piuttosto- meschini di nanz1 alle· cifre dei mi !:ioni di ettari di terreno, posseduti, con plenitudine di possesso secolare ininterrotto, dai discendenti dei compagni di sbornie e di canti del barbaro re Vitik-indo. LA TRASFOI!MAZIONE DELLA PI!OPI!IETA' TERRIEI!;\ , Ora, là guerra ha portato alla grande proprieà fondiaria del Centro Europa, e cioè al grande serbatoio di forze della Internazionale dell'air.L stoc.razia europea, un colpo mo1tale: di cui per ora restano nascoste le conseguenze, ma che è destinato ad avere la più grande influenza ·sulla democratizzazione e sulla americanizzazione del Continente. li libro del Lewinsobn, ci fornisce i dati fondamentali in proposito: ~ei paesi in cui i grandi proprietari appartengono alla stessa naz.ionalità della ma.gg.iora.nza dei cittadini - come· in Germania e in Ungheria - l'assalto, alla grande proprietà _non è stato drammatico. Così, in Germania, abbiam.o lo spossessamento fondiario solo paniale delle dina.stie ex-regnanti: certe dinastie, come i Wettini di Sassonia e i Wittelsbach di Baviera, haniI10 do- \·uto striderci; albi come gli Hoen-wllern, se la sono OijVati riccameutei e grazie ai tribunali della Repubblica, conservarono pt'oprietà vastissime. Anche la politica di colonizzazione nei territ01i' di Oltrelba procede a 1ilen~. Ma si sono yerifi.cati, in compen-c::o, albi due fatti, che a )ungo andare, spezzeranno il latifondo: r) Il fidecommesso è abolito. 2) La pic~q.la e media proprietà, che prima <lel 1r4 eran~ gravate di -ipoteche a. favore della g1~ande1 e ne formavano quasi una <li·peu-clenza,sono state liberate per la sYalutaz.ione del marco; hanno avuto u,u vero traltan;ento 'cli fa,,ore in confronto ai latifondisti. Inoltre le cessioni imposte dal trattato di Versailles, nella Fosna.nia e nella Prussia Occidentale, la cessicne dei distretti dell'Alta Slesia hanno smembrato le più g;randi J)<'oprietà magnatizie. Da parte della Polonia è cominciata la guerra contro-i p1'op:cie4ri e gli affittuari tedeschi; guerra di nazionalità, e quindi a coltello. li principe di- Pless, per esempib, Fwrst vow un,d zu Pless 1 ha dovuto trasfon:p.a.rs:i in « Kziaze na, Pszczynie », da tedesco farsi polacco, e rompere l'unità del suo dominio a favore di a.flittnari e <li coloni polacchi : e questa è stata la so1te di tutti i magnati slesiani. In Ungheria, la svalutazione del marco ungherese ba portato alla. piccola proprietà vaniaggi analoghi a que1li di Germania;· e in Runìenia 1 la necessità di rinsaldare in qualche mòdo la compagine statàle, portò a leggi agrarie che rid'u.eono a 500 ettari le massime proprietà fondia•ri.e1 e fissano l 'indennizw in moneta svalutata: e pe1· q_'l"nto la legge sia LA RIVOLUZIONE LJI.H,RAL.t! stata applicala con la eon.sueta mollc-zza e corru,. zione yalacca, oggi mez.zo milione di contadinjproprietari formano un primo cuneo nella m~a del latifondo dantLbiano. , Negli Stati poi, dove la grande 1,roprictà aristocratica era in• mano di tedeschi in mezzo a popolazioni slave, essa [u battuta in breccia implacabilmente. La piccola e media bo1'ghcsia di Boemia e degli Stati baltici, pottatrice, qui co. me iu tutto il resto d'Europa, del priucipio di nazionalità e• del concetto dello Stato nazionale,, si gettò addosso alla grande proprietà con provvedimenti legislativi feroci. Le leggi del l'arlamenl-0 di Praga contro i latifondi di Fiirstemberg e della grande nobiltà absb111·ghese, sono il degno contraccambio alle esprop1·iaz.iorU compiute 11ella guerra dei Trent'anni a danno della nobiltà cè-ca. Nelle repubbliche cli Estonia, di Curlandia e di Liv011ia i baroni baltici furo110 espropriati a colpi di marchi svalutati. Nella sola Lettonia nel primo a1u10 dopo la guerra, non meno di 100.000 contadini sono entrati in possesso della terra; e negli anni successh·i 1 lo spezzettamento del lalifondo è continuato in progression rigorosa. I baroni baltici - eh 'era.no forse la più ticca. e potente. nobiltà d1 Eu.ropa, sono stati estiqXlti, non esistono più: un ricordo) 11011 altro. Queste trasformazioni del capitale fondiario nei paesi del CcnLro Europa hanno colpito l'a1istocrazia europea sopra tutto nel suo asse, nel suo <."t-p'JX>, che (; l 'arktocrazia germanica. Quel complesso di trailizioni e di sentimenti conservatori, che faceva capo alla esistenza di una grande arist(.,(;fazia OC->t'tlera, e che si faceva sentire in tutta la politka europea, resta senza sostegno; la grande aristocrazia terriera scompare, travolta dalla guerra europea. Jl JJÌÙ forte puntello dell 1ordi11amcnto soc.-iale, com'era concepito prima del r9q, cade dinanzi alJc masre chiamate sulla scena dallo Stato nar..ionalc, e alle leggi cli espropriazione votate a colpi cli suffragio universale. Questo mutamento nell' assetto secolare della p-roprietà fondiaria nobiliare, è un fatto nuovo enorme, PQrtato dalla guefl'a, e dcdsd vo ·per le sorti di Europa. Che cosa import.a, in confronto, se in qualche paese prevalga un programma cli governo conservatore I E sopratutto, di fronte a questo fe11omeno europeo, quale importanza possono avere le voci e le velleità delle dottrine neo - molto 1100- assolutistiche, che oggi sono di moda in Italia 1 e che parJano cli " restaurazione integrale _. e cli ri valu taz1oue dell 1aristoct'azia? Bisogna guardare più al fondo, nelle trasformazioni economiche, nelle peripez,ie del capitale agrario; e allora si vede quale cammino abbia fatto la democratizzazione e la americanizzazione dell'Europa. LA CRISI BRASILIANA Il Brasile t11-ttraversa una grave 01isi da,lla qual.e non si intravede come e quando possa uscirne': crisci. politica, crisi economicai cri.si fìna~iar'ia : risiùtati di e1:rori e dl i mptevidenze dissipatrici. li governo della i:ep11bblica si sente minacciato nella stessa capitale federale e vive alla giornata mercanteggiaJl.<Ìo la fedeltà della' polizia e degli ufficiali super1io1i dell'esercito e della 1narina. Ridotto ad una logora cor;teccia di apparenze il governo resiste più col denaro delle facili céPruzivnd cb,e con l'autorità del proprio p<'estigio. Stato d'as<seclio, censura suJ.la stampa, vigil:all.7..a. poliziesca lungi dal sana.re La situazione l'aggravano. Le voci più allarmiste tro- ,-auo facile credito fra la popolazione, politicamente assente, rassegnata, spaurita e passiva spettatrice delle contese, dell'iru:lisciplina, delle congiure offerte dalle forze armate dello Stato. Il pFesidente Arturo Bernardes, temendo 1111 attentato, vive segregate nel palazw del Cattete circondato da l1ll abbondante cordone di fidate gu.aù1ie cl.i polizia. Benchè tra il palazzo e la st1·ada vi sia ll'Il Vasto g¼irdJno cintatoi il passaggio, lungo la strada che fia:nc.heggia la residenza presidenziale, è proibitv ai pedoni ed ai wicoli. Le truppe fedeli al règime danno scarso affidamento di. combattività ·e si teme. che .a~ contatto dei ribelli &i. sfaldi.no fuggendo o andan.d'o.ad ingr'ossan.~ le file avversarie. I generali inviati all'inseguimento delle forze ribelli comandate dal generale Isidoro Lopez hanno creduto esatu;ta la lor'o missione alle frontiere dello Stato di San Paolo e sono ri-entrati trionfanti agli oz,j tranquilli delle -città annunziamdo che i rivoluzio11ari erano stati schiacciati e dlspersi. Ma pochi giorni dopo si a,ppren!d.eva che il generale Lopez, entrato inclistw-bato nello Stato di Pa.r'ai11à 1 pa:'ocedeva a nuovi arxuolamenti ed aru..- nu..nciava u.t1J ritorno offensivo nello Stato di San P2olo. Il govérno della repubblica, non sapendo più a. qual gener'atle affidarsi 1 si è rivolto al generale Candido Rondou, tutore delle popolazioni ind'iane, e lo ha incaricato di distruggere i tibelli.. « L' i'l.npresa - mi drkeva melanconica.mente il generale Rondbn al.la vigilia della su.a part10nra- non è tanto facile perchè la ribellione cova dappertutto. Non sappiamo con µ.recisione dove si trovi il generale Lopez.1 quali forze abbia e quali intenzioni nutra. Si oo. solo che si trova nel Paranà ma il Paranà ha l'estensione di due te1:zi d• Italia ed è senza fenovie e senza strade 11. ,Da qualche giorno sono tornati nello Stato cl.i Minas clinemila solda,ti che avevano partecipato alla passeg.gia.ta nello Stato di San Paolo: sono. ritornati a riposarsi ed a godersi, i frutti del bottino razziato nelle case private. iìfa se San Paolo è apparentemente tranquilla un nuovo, vas-to focolare rivol1.1!ci.ona:riosi accende nello Stato di Rio Gronde do Su[ con l'improvvisa tibellione di tutte le forze militari e poliziesche finora fede:li al governo federale. Queste rivoluzioni, frequenti nello Stato <li Rio Grande il.o Sul-, immiseriscono le c.ajipaguei paralizzano i traffic:i1 scompigliano la (vita ec:onomicai -schiudono b:isti cronache di sperulaziond, di violenze, di rappresag,lie e cli ruberie. A Rio de Janeiro si attende di giorno in giorno qualche sorpresa. Un mattino la città si desta al rombo del cacr,,. none. Non si tarda ad apprendere - percbè la ce11su.ra non 1ies.ce a soffoca.re il fatto clamoroso avvenuto nella stessa capitale - che gli equipaggi di un, incrociatore e di una coutrotorpecliniera si sono a,mmutinati. I forti di Rio aprono iL fuoco su,lle navi ribelli. La popolazione spaudta si 1itrae nelle case; le strade diventan'.o squallide e deserte; il 1ombo del cannone ha bruSCaJnente interrotto il ritmo della vita cit.-- tadioo.. La controtnrpediniera Goyaz si ar.r'ende ma l'illCrociat.o·re San Paolo, quello stesso che sei settimane prima aveva condotto. il nostro ambasciatore Pietro Badoglio ed il ministro brar siliano degli esteri ad incontrare il principe Umberto nelle acque di Bahia, parte per ignota destinazione. Vi è un senso di srna.rrimento e cli disgregazione nei pubblici poteri consll'nti moralmente da decenni .di co,ruzioni. Le oligarchie politiche, isolate dal popolo e male assise su.l disordine amministrativo, vacillano sotto l'urto di nuove , cupidigie. Lo Stato dell 'Amazwne, dopo alcuni mesi di una caotica e incruenta ri volwione compiuta da ufficiali inferiori dell 1 esercito e della poJizia, confessa la propria, impotenza. a, darsi un governo ed invoca l'intervento federale. Sin.- gol.are rivoluzione quella di :i\lJ..anaos.Da _parecchi anni il governo dell 'A.mazrone era considerato quasi lUl feudo della famiglia Rego n'Ionteiro e dei suoi antici. Le malversazioni non avevano limiti; l1erario veniva dilapidato; i funzionari dello Stato da dieci mesi non percepi- ,ano pjù lo stipend;o. Scoppiata la rivoluzione tutti i beni mobili ed immobili del governatore Rego .Monteiro, compl'esi gli abiti cli sua moglie e delle sue figli11-0le, vennero messi alliasta pubblica .ed il riclvato venne disttibuito fra i funzionari come acconto sugli stipendi arretrati. Alle convulsioni rixoluziouarie, ai pubblici mercati delle l'eggi e della giustizia corrisponde un.a situazione economica tutt'altro che prospera e soli.da. malgrado le ricche risorse del paese e le ,,aste possibilità rii sfruttamento cb'esso pot;ebbe offrire ad uua saggia e sana amministrazione .. «· l,a ~t.ra intera vita economica, - seri-. ve (J brasiliano Alberto Totres --,. riposa sopra i monopoli, i privilegi, gli, azzard;i1 le eventuali valorizzazioni, sopra operazioni aleatorie 1 favori1 speculazioni ... 11. Una vita economica alta giornata con le imp,revidenze, c:on le dissipazioni, con le corq1-z.ioni d'ei politirantii con gli s,perper:i amministr'ativi, c:ou le speculazioni,' gli accaparramenti, i giuochi delle predominanti banche straniere. 1' governi che si succedono hanno per p1incipale obiettivo la distribuzione di illeciti favori alle 1oTo fazioni. Non vi è u11 organico disegno costnuttivo 1llill,gimi'rante. Senza l'intervento di capitali e dj iniziative straruiere il Brasile avrebbe ben poche ferrovie e pochissime industrie. La sola Inghilterra ba impiegati in compagnie industriaH e ·servizi pub- . blici u4 milioni cli lire sterline ed in )WeStiti fed'erali, statàli e municipali 141 milioni di lire sterlip.e. (;li Stati p,:òdiga,10 non poco denaro nelle apparen7..e fastose delle principali città. Rio de Ja~iroi con le su.e ampie e belle {lll)enide 1 con la lu,minosa col/a:n.a di perle dei &uoi globi elettrici offerti aJPoceano, con 1a sua opulenza, coi suoi diecimila automobili vi sembra, maJgrado le sue brutte architetture, l'es,pressionè di un ricco e b'ene organizzato tes&uto economico. Ma non tardaite ad accotgervi che è un, er't'ore trarre dalla grandiosità delle opere compiute a Rio un'immagine rappresentativa.i del grado di svifup,po e di progresso del paes,,. La capitale è 'w1 1 incrostaz:ione ilh1soria su un paese ancora prilnitivo pet grandissima parte. Andate alla. ·stazione ferroviairia di. Rio d~ Janeiro e non comprendete percbè si è speso e si spende tanto per la manutenzione di akwne. averuide di, lusso me11tre meschino-, sudicio, disb'r'dinato rima.11e l'edificio della stazione qim.S!i a di,rvi ·che qui finisce l'a,ppa,iscente mantello della città e si apre la porta effettiva sttll'interno de.I paese. Le strade carro~bili in Bra&ile sono rarissime; le ferrovie disorganiche, non. collegate o mal collega.te fra loro, in parte tr'acciatk: a gomiti per la via più lunga per sfruttare i sussidi chilometrici governativi, con materiale mobile insufficiente. Non vi è strada_, carrozzabile neanche tra Rio de Ja.neiro e San Paolo. Il mezzo più comuni_edi locomozione niel1'interno è la caval- · catu,ra. Nello Stato di San Paolo, il più progredito, pt'Oprio in questi giorni si abbatte una carestia di vivei; e la capitale e le città interne dev-ono importare il riso dall'estero, e pagarlo attravetso' la sfrenata speculazione intenned.iaria sei lire a1 chilo, mentre a cinquecento chilometri dalla capitale, sulla linea ferroviaria della No-roeste, quattrocentomila sacchi di riso depe, risc:ono e n.o"n•1.)ossono essere trasportati ai centri di con-sumo per mancanza cli locomotive dì vagono. e ... di strade 'carrozzabili. 1 Le finanze della Federazione, a clifferenza cli quelle degli Stati che traggono il loro principale alimento dai dazi di esportazione, si basano in gran parte sttl gettito delle dogane. 11 prote-.donismo dòmina in. tutti i campi dell'attività brasiliana. Le industrie, favorite da larghe concessioni, da esenzioni di tasse e da enormi dazi di entrata sui concorrenti prodotti esteri, realizzano lucri enormi. La dissennata politica protc:zionis.ta brasiliana pe'l<l dnramU1te &tLllagrande massa dci consumatori conda:twata a spogliarsi, hl questo esoso mercato chiuso, per arricchire avventurosi e poco scrupolosi industriali. 11 colono è la p,rincipale vittima. condannata a fare le spese di parecchie, protette industrie usuraie, non ultime qu.elle tessili. Lo Stato di Minas ha fatto <lelle ferrovie nno strumento prote-donista, anche verso gli a'.ltri Stati delJ·Unione Brasiliana, a profitto dell'agricoltura e <lelle poche industrie locali. 1 g<:n.et'i di importazione sul1e ferro\:i.e ct:ntraH pagano per tonnellata-chilometro un terzo cli più ùei gc~eri cli esportazione. Per aJcune vod le differenze sono assai più sensibili e la tariffa cli importazione giunge a su.perare perfino quattro volte quella segnata per l'esportazione. Le tasse indirette sono le più sviluppate e ricadono quasi escusivarnente sulle classi disagiate. L'agricoltura, che è la più redditizia delle industrie brasiliane, È: stata esdu.sa dalla tassa sttlla r<:n.- dita e parecchie industrie, ben.cbè prospere, ottengono esenzioni di imposte. Durante la guerra il Brasile fece ottimi affari con gli Stati belligeranti alleati., Dal 1915 al 1918 il saldo medio della bilancia commerciale ,.,visibile fu di 17 milioni di lire sterline e nel 1919 salì a 52 milioni di lise stetlin-e. :,Ialgra<lo queste favorevolissime condizioni della bilancia commerciale la Federazione e gli Stati ha= continuato a far debiti esteri, la circolazione cartacea ( con minima rise...-va aurea) è salita a due milioni e mezzo o a tre mili(!l.li cli contos di rei.s (un contos di reis corri5ponde a 2.700 lire italianej. Xessuno sa .lire con precisione quale sia Pemissione cartacea - e questa è un'altra caratteristica delle finanze brasiliane - che Yieue fatta oscillare fra queste due cifre, cioè, al cambio odierno fra sei e me-ao ed otto miliardi di lire italiane. Il cambio ha segnato un contin110 peggioramento: il J)<'ezzo del dollaro nordamericano -è salito da tre milreis nel r9r3 a 5 nel 1910 a 8 n.el 1922 a 9 oggi. GoYerno federale e go,·erni statali si tro,~ano a corto di quattrini : l1estero preoccupato per la sorte dei prestiti già fatti nàn si mostra disposto a· fa.me di nuo,i. e quanto ad un prestito interno le difficoltà sono anche più grandi sia, per la poca fidu.cia che ispirano i governi, sia per la scaISeZZa del risparmio pri,·atc, che rifugge, comunque, dagli impieghi in titoli di Stato cli minor reddito degli impieghi .privati che danno un'in1:eresse norma1e dal 12 per cento in su. 11 Brasile si trova in graYi imbarazzi nel pagare i suoi impegni esteri .che ascendono ogni a:nno a trenta milioni di lire sterline. La missione ,inglese presieduta da J\Ion~au e dal direttore della Banca d! Inghilterra ,·enuta a studiare la situazione economica e :finanziaria del Brasile, per im·ito del Presidente della Repubblica che sperava di ottenere, dopo questo esame 1 un nuovo prestito, ha steso una r.elazione che non è riuscita g:rnclita ai Brasiliani malgra<l'o il tono di cortesia che incorniciaYa le caut'e coUstata.z:ioni della .t'ealtà e gli energici consigli risanatori proposti. La relazione della missione inglese rile,-a i preoccupanti squilibri del bilancio, ritiene che al momento attuale debbano essere edtate le s~e per grandi lavori pubblici 1 consiglia la ò.iminuzione dell'en◊rme nt1lllerodi fu.n.ziom.ri pubblici e la severa repressione delle corruzioni. , Il senizio pubblico - dice la relazione - non .sarà m.ai efficente senza impiegati ben rimunerati e senza giustizia nelle promozioni che debbono essere libere da influenze politiche,. L'imbairaa.ante situazione :finanziaria del governo deriva..1 secondo 1a relazi.one 1 dalle condiziorui del suo debito fluttuainte, conseguenza di una serie cli bilanci in deficit e del sistema di realizza.re grandi lavori pubblici senza i rela- . tivi stanziamenti .e di pagarli con titoli a breve scadenza. La 1nissione inglese ha suggerito la vendita o l'appalto dei beni patrimoniali del1' Unione: ferrovie, imprese di navigazione, azioni del Banco del Brasile per ridurre, con queste riso-rs,;, l'importo del debito estero. Ha pro.po.sto inoltre il Ja.nciamento di un prestito interno, contempara:neo ad U!llo esterno 1 poi.chè u:Ua felice operazione interna s:i rifletterebbe su.l credito del Brasile come climostr,,zione dello sforzo di riscattare gli impegni con le stesse forze n=io;,,,ii. Con qi!este due operazioni - esterna ed interna - si consoliderebbe il debito fh1ttnante. lVIa la re1azione 1 dopo aver rilevato che il credito del Brasile è rimasto scosso all'esterr, dal fatto che Stati e MtLnicipi non hanno fatto fronte ai loro ...impegni, consiglia che. il governo federale si pron,mci semp,-e in caso di nuovi prestiti mu,nìcipali e statali, cland.o l'avallo morwle solo quando il progettato "Prestito sia degno di approvaùone. A i' mru:asma eoonomic:o e finanzia.rio si sono aggiunte le convulsioni rivoluzionarie 1 la lotta delle fazioni mil!itari, le competizioni armate per. la conquista del potere. Il paese è profondamente ammalato in tutti i rami dell' organismo statale e la sua salute non rislede certo nelle confuse sedizioni militari, promosse da clan politici di non altro preoccupati che delle. loro cupidigie e delle loro ambizioni. LUCIANO MAGRlNI

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