La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 6 - 8 febbraio 1925

bib LA RlVOLUZIONE LLBERAL!i Vito merid.io:n.a1e LETTERE DA ALTAMURA <la.Il'Am<:nca, come indubbia.mente l'America ha dato al nostro cont«eli namc: una sveltezza ed uno ~pirite, di inì,.iativ,,, c-h, quaggiù n.c,n av:rehbe mai acquistato. Ma il libro è cli loro e S<:1"Ve per loro: il mio amico ha accalastau, i suoi filosofi i II llll angolo remoto, per lui solo. .\ ltamura, 15 gennaio 1925. l'aro eobeili, '1'11i1i.sisti dunque per la coHaboraz.ione mia e tli ~11111(.'1 di qu.aggiùi attribuendo a m.c non so quali atlitudilli e preparazione, e che io conosco la Puglia o che so io; e sembri amareggiato del nostro s.ilc1uio. :Cegli altri non so, anche p<:1d1~·non ci si vede quasi p-iù ed io nou bo meni nemmeno per recarmi a :20 chilometri di di:-t;rn.la, e la gente pare che abbia snie.c;.c;od1 s<:rinTe, e ad ogni modo non è cosa molto pru. <leale affidare i prnp1ii pensieri alla carta e alla poMa ! Figurati che l'anno scorso all'incirca, per un 'i11chie.~ :-utle condizioni della nostra vita nei L'omuni della Pro\.;ncia, non mi ritL"¼".l,pur rh-olgcndomi ad :unici fi.dalis.c:;imi, tulti gran clivo1alori di fa::;cisti, di ottene.re più di tre o quattro risposte, nalu1almeu.te Ml paesi che g.ià conoscevo. E' probabile che i miei amic-i, per 11011fan1e niente di niente, sieno allucinati, come lo si,u110 noi tulli cli quaggilt che 11011 vcd.imno nulla fu01i del Comune, dallo spettacolo appllllto della Yita delle nostre cittadine, ormai ridotta 11~llcmani di d'ltc o tre agrad. assenteisti, di due mauic:ri e cli qualche avvocato o anche professore alle prime armi. Tu non immagini, per esempio, che nella mia città, che minaccia in que:--t.i tempi di sopravalutaz.ioni senatoriali di i-ag-ginngere una notorietà _politica più che nazio. JJalc, si agiti nel circolo dei signori la quistione se debba essere consentito ai soci la lettura di giornali sov"·ersivi quali quelli del Vettori e del sen .. 1lbert:ini, chè quello del filosofo di Sarno nou trova unnai più. un cane che, pubblica.- mc11tc, voglia esporsi alla respousabi lità di difenderlo. E tu, mio caro amico, e voialtri sognate ... o che cosa? Quanto a me, mi llispiacc che l'Italia non abbia tante letterature e tanti alfabeti quanto la Cina, e così cunplicati: bisogna che ci affrettiamo a ritot'oore all'ideale del letterato cinquecentesco e clel suddito fedele, a non ,·oler passare per pazzi e perdere il poco p011e. Tanto, i figli delle spje borboniche e dei ' carncficiJ scomodati appena un poco i I 160, riottenevano qlfalcbe anno· dopo cariche ed onori. Tanto è assw·da quaggiù l'idea di 1u1a. qualSlas:i ri,·oluzione o mutazione di cose t ?\!a insomma, d:i che cosa debbo seri verti ? Speravo, queste vacanze sco1·se, che tu arrivassi quaggiù, come ne avevi mostrato desiderio. 111 genere quello che manca a voi, non è la couoscenza dei nostri problemi, ma pjuttosto del colorito speciale di essi e delle nostre cose: Yoialtri fate degli schemi, ed io ne leggo di ottimi ,in cui il Mezzogiorno entra come quadro in ulla bella cornice: dopo qualche giorno tu vedi che la figura è un po' di traverso. Insomma, se vuoi, .ti scriverò qualcosa, come mi viene, :Sui nostri uomini, sulle nostre cose e sui uostri -p0esi, senza nessuna pretesa di teori~menti o .d:i solttz:ian.i definiti~ e con 1-acautclosa parsi. monia che è propria del mio temperamento, senza peraltro assicunuti di poter continuare. Anzitutto la Puglia è un'espressione archeo. logica. L<i. nostra vita fu. Pochi riooJgono alla M-agna Grecia, 1na a Federico II e ai suoi castelli, alla cattedrale di Troia ed a Nicola De Apulia pare che ci si pensi spesso. Per quel che io sappia molti stranieri, negli ultimi vent'anni 1 banno frugato nel nostro ,eassato, insieme con parecchi del paese; non so chi &i sia occupato di andare a vedere le cantine di Cerignola, i pomodori di Palagiano, le ,·erdure precoci del Leccese o che so io, i metodi cli pesca di Mo!. fetta, i marmi del Gargano. Il problema della irrigarione t ancora quasi allo stato mitico ed io che, ultimo anivato, mi affiancai due o tre anni fa, per dovere di ufficio, ai JX>Cbi che se ne occttpano, fui gTatificato delle più spiacevoli .barzellette degli amici. ' Tn d:ev'id11;1quesapere che la Puglia., più a.neo. ra che per questi suoi sforzi cli redenzione eco~ nemica, è conosciuta pel suo passato, anche meno sip1ificativo. Avrai certo sentito parlare dei nostri trulli 1 diamine! Tu n◊n sai però che la zona dei trulli ad Alberobello è stata dichiarata mon.um~tale, nè più nè meno che la pas.seggiata archeologica di Roma. Ma quanti si sono occup,iti di far qualcosa per i contadini di Alberobello, cli Conversano e vicinanze? Di qui anzi •è quel giovine deputato Di Vagno, che fu am. mazzato come tm cane, senza che l 'op:inione pubblica si commuovesse gran che. Cosa perfetta. niente logica in i:egime feudale. Ora seguimi <l11nf!ueverso questi paesi. Non bisogna anelare molto lontano per trovare la terra dalle casettine lillipuziane. Si prende la piccola ferrovia che da Bari risale verso le Murge di Conversano e Noci. Il paesaggio è dap. prima soffocato dalla densa vegetazione di ulivi 1 n1andorli, fichi, carrubbi, vigneti, nel cui folto Sertilissimo le cittadine sono sommerse, se nou si annunziano dai pioppi d'un cimitero, da qualche campanile aguzzo ed alto sulle case basse, da qualche lone. Questa zona era già tale o quasi sul finire del sec. xvnr~ quando il resto della Puglia era pascolo regio o bosco o cerealicultw·a. Dopo Rutigliano 1a scena si snoda; numerosi e spe~si s'affacciano i muretti a tagliare i poderi; si sale lentamente sotto Conversano con l'occhio alle Linee dei primi colli a nord, all'immensa / <l:iste"a a sud, che è un, lLDicogiardino cli ulivi e mandorli, sino a perdita d'occhio; si precipita verso Castellana e per la "rmpagna mossa, non pi1ì tutta verde, ma gialla qua e là di pascoli e di 1isloppìe, grigia e ferruggigua di petrame, si scoi·gono i primi trulli, le , C'JS<.-sl<lc ,. Sono minuscole casettine rotonde, dal letto a cono agu'l,ZO,in cui pare che non po.S.<,a' <.'11.trtLre s non tm popolo cli omini minuscoli, ognuna con un piccolo comignolo ed una fi11<.-";tl'ettada bambola, e con quella buffa inlol,ac:alura in cima al cono, che è la civetteria della pulizia, e dà la impressione di Ull berretto eia notte ritto sul cocuzzolo d'llll pagliaccio, 0011anche ulla croce o una stella in front.e dipi11ta con ca.Ice! Ma che cosa c'è in cima a ogni Lrullo ì Qualcosa come due imbuti uno nell'altro, con la punta in giù, o come tu1 imbuto sonuoutato da una palla, cosi per gioco, o eia uua forma bianca di formaggio, per ischerzo. Anche qui i coalaclini, pcl maggior sp'asso dei signori, avranno usato per lo pas. sato la ga.ta dei caci rotolati e ... Ora, dopo Putignano, tra la folta vegetazione, e dove nou è qualche straccio cli boscaglia di quercia, i trulli spuntano innllIDerevoli da1 terreno, non più soli, ma aggruppati come frateL 1ini per uia.no, a due, tre, quattro; due eguali e gli altri più piccoli, perchè a.ttche nel lillipuziano c'è sempre il più piccolo, e dovunque muri e muretti, non dieci, non venti, ma più, molti di più, allineati su i fianchi cli ogni rilievo di terreno, orizwntalmente, alla dislan?..a. anche di pochi metri, a contenere il terreno, a raccoglierne e ,:-eggen1e un po' fra tanto calcare. Mi chieder-.:ti come ba fatto questa gente a scava.re ed allineare tanta pietra. Io penso che la cosa avreb. be spaventato un popolo di giganti. Questa .è la 1v!urgia più aspra e pit't sassosa; per ridw-la a coltivazione, facendo le terra1..ze, come mi dicono si sia fatto nel Genovesato, nelle colline di S. Giuliano, tra Pisa e Lucca, stù lago di Gurdo, nelle Cinque Terre oltre Spezia, e in qualche altro luogo, non ci voleva meno della labori<r sità d'w1 popolo di formiche. Alberobello, il paese dei trulli, è sulla costa del monte Zampino, a 416 metri. Si sale ma non si 1;esce a ,·cderne: ai due lati della provincia.le le case ,moderne dànno l'impressione di lindura e di operosità di cittadine vicine, Castellana e Putignano, p. e., dove subito dopo il '6o1 fu tentata la nuova ,ila industriale, prima che altrove. Ecco ora la piazzetta ben composta, con un minuscolo monumentino pe:i Caduti, che, se 11011J fosse 1'l riverenza, i monelli scal7i clovrebbero arran1p'icarcisi. Comunque, quanto a rivel'euza, so dei discorsi di tito pronlw.ciativi per l'occasione ... Purtroppo la generazione che oggi siede sulle panche scolastiche non ci offrirà più u.ulla. di simile: nè qui ci son<>monelli che ancot'a, come in troppe parti da noi, si servano del lastricato come di moccichino, ma ragazzetti pu. liti, ben calzati e ben vestiti, con le loro cartelle, se.rii, compresi del loro compito, orgogliosi, si vede subito, della loro grande città, incuriositi, ma non troppo. Decisamente bisogna sperare nei nostri figli : noi abbiamo fatto la guerra ed ho paura clte non sapremo fare altro. Per la grande strada che volge a destra e si chiude armonicamente iu una maestosa cattedrale moderna, con· due bei campanili aguzzi, io vado in cerca. del mio aIDico, un esemplare raro piuttosto della specie mericjionale , homo Ìnetaphy. sicus •· A proposito, leggo in questi giorni ancora delle cousiderauoui a riguardo : non si trat. ta più èlel sangue germanico del grande ducato Beneventano, ma della solitarietà selvaggia. delle nostre lande, su cui spuntano come i nostri ca.tÌl· pan.ili i nostri .6.!oso.6..Alla buon'ora.! Naturalmente il mio telegramma a&pettava di essere recapitato e son io stesso che, gira e rigira, riesco a pescarlo e m'incarico di recarlo a destinazione. Una contadina linda ed intelligente mi accompagna; voltiamo a destra, fra i trulli final. mente! Si allineano irregolarmente, ai due lati della miu.uscola stra.da tutta pulita, le casette basse, sulla base non più rot011da, ma rettangolare, col piccolo tetto di , cltiancarelle , a· portata cli mano, che vien voglia di salta.rei su, per vedere che dice la gente. Porticine con sopra nn arco aguzzo, formato di tre pietre, chiuse per il sole, alte appena quanto llll uomo; finestrini all'altez.. za del mio fianco, con la minuscola tendina hian ca, dietro il vetro, ricamata. Poi stradette laterali anche più piccole, dove le Conne m'invitano ad entrare in casa, a vedere, con una franchezza anche superiore a quella pur comune quaggiù, che è grandissima in esse; quella clte mi accom. pagna mi avverte che le casette non sono èi dentro c~me di fuori, che la pulizia vi è mas- • sima; ed io, che lo so, mi affretto a sorridere. Il mio amico è in campagna e il padre mi guida. Giù a valle, dov1mque l'occhio si spinge, fino alla selva di Fasano, altro miracolo di labo. riosità umana, che biancheggia su.ll'orizzonte, agglomeramenti di trulli, collicelli a terrazze, grigio di petrame, verde pallido d'ulivi, querce e noci giganteschi. La casetta del mio a.tnico, non occorre dirlo, è una casa da contadini, auteIÌtica, ma sembra l'opera accurata di giapponesi. Dovunque, per terra, sui muri intonacata 1 al palco, splendore di pulizia, di decenza; cuscini bianchi sui cassettoni, tendoni nitidi per ogni vano, mobili di quercia, porte graziosamente dipinte di grigio, noce e verdino. Son questi i nostri contadini, che uon c'è un cane che voglia conoscere: il volume di Shakespeare che trovo su di un tavolo innanzi allo specchio, viene li podere, come pii.t o meno tutti gli altri, ha dinanzi a sè un cortile con p<:s<:hi,sn.sini, gel.si, querce, pergole, ed.<.-re, fiò1i; a un lato la piccola aia recinta da un murL'tto basso, ad un a.11golo il po-1.zetto che raccoglie l'acqua dai tdti. Gli altri trulli s<.--rvonoper cucina, per forno, per pollaio, per ovile, per stalla, ognuno per un dato ufficio. ~ulla =nca, ncs&llll locale disturba o comunica sudiciume all'altro. L<: donne esrono ed entrano, richiudono subito, lucenti come api. Sono nate qui, come le loro mamme; qualcuna avrà forse negli occhi la visione dell'/Jceano e di New-York; i figli forse ci andranno, chè ogni sera se ne parla, ma quanto a loro non pare che desiderino altro. Vorrei fare una vi.sita alla cava di ~la.bastro, del quale vedo molti oggetti, e che ho letto esse. re uno dei più belli e rari di Europa e, r<clati. vamente, anche economico. Purtroppo non c'è tempo. Poco prima della guerra c'è stata a Bitonto una lavorazione dell'alabastro estratto di qui, ma oggi la cava è chiusa, perchè la vena è eamita. Studi importanti a riguardo ha fatti, se ben ricordo, il prof. Dell'Erba; bisognerebbe ora frugare nella zona vicina, chè ce ne deve es5e1·e. Allora andiamo in giro per la campagna. C'è vicino un ricco avYallameuto, il torrente Cane, che prende Yia da i nom:i di varie contrade, Calcara, Volpe, Populeto ... Ma, nonchè volpi e cani. e boschi, non c'è nemmeno l'ombra di un filo d'acqua. Tutta la vasta plaga dei trulli, compresa Castellana, ricca di grave e di grotte, così laboriosa 1 cosi nitida, non ç-ono.sce il bene. ficio cli una sola sorgiva, vive all'asciutto come il resto della Puglia ed anche più. Esperimenti e ricerche ne han fatte i De Bellis di Castellana, ma poichè l'acqua, secondo i risultati scientifici 1 dev'essere a livello dell'Adriatico, cioè circa a 400 metri di prof011dità, il problema non sarà risoluto facilmente. Già ora, da due anni in qua, non so più che cosa se ne faccia cli questo problema. Ptima, al direttore della stazione agraria di Bari erano devolute simili ricerche, e, dietro l'esempio di Foggia, si preparava anche da noi una mostra di elevatori I che non so poi perchè non si sia più tenuta. D1iniziativa privata non è a parlare; per lo passato qualche proprietario s:i è servito degli idrom.anti 1 e ce. n'è uno qui che ha avuto una qualche notorietà, e i risultati non sono stati da corulao.nare. Ma da un anno mi si dice clte tutto il problema dell'irrigazione in Puglia è stato avocato all'Acquedotto PugJie. se, che certo avrà buou.i tecnici ... Ad ogni modo nessllll segno cli v:it.asinora. Tra parentesi, concessioni per uso agricolo or sì or no, a capriccio 1 col pretesto che acqua non ce n'è! E già l'acquedotto donebbe riso! vere per conto suo il pro. blema delle acque sue stesse clte qua e là, usci.te dai nostri paesi, appanta.nano ... In mancanza andiamo a vedere u:na piscina di acque accoglilicce e, più degna cli nota, una -vora. Quest'ultima è un ridicolo inghiottitoio ostruito è1a.l teniccio, di appena un metro di diametro, che bene adempie però alla funzione di rendere anche pjù arida la terra. Nell'allagamento del 1914 e in quello del '15, poichè, pare incredibile, anche gli allagamenti ha la Puglia, le acque, per la grande vallata, si lev-arori.oa più cli due metri; dopo un giorno erano scomparse. Qualche altra vora dev'essere vicino, anche più piccola; nulla ad ogni modo che equivalga. alle altre cosi pittoresche della regione. Ma io ho bisogno di vedermela tutta, passo passo, qttesta teml redenta dai contadini, nes,. suno dei quali è senza il suo pezzettino di terra ed i suoi trulli sopra! I quattromila ettari di territoiio del paese appartengono loro quasi tutti, e qui mancano quasi i nostri deliziosi agrari che fan vita a Napoli e di ll si occ-upano di agricol. tura 1iscuotendo le rendite. Mi dicono che i grossisti vi posseggano circa un ottavo del territo. rio; ma è a credere che sieno contadini arricchiti in un paio di generazioni; ad ogni modo1 quali si siano le loro idee, tl'Oppo pochi per poter pretendere al domirtio del ·paese; sicchè i loro tentativi di fascismo interessato, a difesa. solo dello , statu quo , e dclla loro prnprietà, vincitori dovunque da noi, qui non hanno attecchito. I contadini poi polSseggono un'ampia zooa dell'estesissimo territorio di Mai-tina: sono quasi duemila, costretti, per 1uanca.nza di adeguati provvedimenti, a lavorare fuori del proprio ter1itorio e quindi, _è da credere, sballottati in quistioni di competena.a per tasse, pagamenti, diritti, ecc. Ogntw.o vive in campagna, fiero del suo lavoro e del1n sua. indipendenza, e grande è Pamore pel loro paese. Non oserei dire che arrivino più in là; acl ogni modo l 'Amministrazione 1 di carattere socialista bonorn.iano in origine, ha dovuto far del fascismo o del filo, perchè non lo facessero gli altri. Non mi attardo a dipingerti una escursione oltre Locorotondo, Verso il Laureto, u.na delle nostre tante gravine che rom. pono la spiaggia, sinò al mare, ancor più ricca di trulli, a gruppi sempre, e a breve distanza gruppo da gmppo, tanto la proprietà v:i è spezzettata, densa di villini signorili a forma di trulli, qua e là selvaggia ed aspra giù tra i colli dolcissim.i, con il <"anale di Pirro, da un lato e la selva di Fasano, UDA delle nostre mern.v:iglie, dall'altro, uno sterminato paes,iggio a presepe, iudimenticabile, che mi richiama a certi quadri del Casciaro, più deuso di abitazioni che non la vali<: del Sel-chio; e in cospetto del mar<, ,ulla pianura Anazzo ciò che resta dell 'a.ntica hgna.- tia, e ~ strada ~ zig-zag sull'orribile scoscend.t. mt.··11tomurgioso, e le colline dei paesl ",cini. 'fieni pr(>;<;nte che a Locorotondo il 63 per Cttito della popolaz;ione v:ive tutto l'anno in campagna, nei trulli, e immagina qual somma fantastica di lavmo per tutti, uomini e donne, "quale benessere. E' questo l'• impiger Apulus, : qu.,- si dovunque la roccia, divelta, è stata interrata a un paio di metri di profondità, in modo da rostituir,c un'altra. atmosfera per le radici. Che poi questi paesi della ,.ona dci trulli, che si stende all'indentro sin oltre Noci e ,ul .\lare da .\Ionopoli a F3.S:0noJcome quelli più rir:chi e progrediti della striscia marina, debbano di nec.e;. sità rappr<:Sentare anche l'avanguardia di un movimento politico è cosa ch,c va esaminata -u• luoghi e giudicata con pruden7..a e non so s... riesco io stesso a capire. E' assurdo .,tabihr-.: cosi senz'altro l'equazione, ricchez;;r..a. t uguale a [.>rogresso j>Olitico e a spirito di libertà ed ,..._ipendenza, sebbene la creazione della ri~-chezza è tale opera di spiritualità che non va mai scr.,m. pagnata dalle altre manifestazioni dello spirito; ma troppi. altri fatt.ori entrano in ghu,,ro, e mr.1t te plaghe delle nostre zone più ricche sono, almeno per ora, politicamente più arretrate di altre più povere. In genere le plaghe rOS6E:da noi sono quclle delle grandi masse di giornalieri impossidenti, meptre molti dci paesi più ricchi sono il barbicaio del conservatorismo più vieto. Permettimi però: la conquista di un vero ,pirito politico i: opera di seccli e il caso spesso vi ha miglior gioco delle leggi e di ogni buona volontà, e la necessità ancora <li più. Questi trulli, vedi, d,cvono la loro origine alla fe:rocia dei tempi e alla bestialità feudale; non essendo pemu,sso di fondar case e città, senza speciale autorizzazione regia 1 nel 16oo, il Conte di Conver52no, il famoso Guercio noto per le sue infamie di cui ancora qui si novella, permise queste costruzioni rustiche ai suoi servi, per poterle abbattere in poche ore, ad ogni ispezione governati va. Cosi i contadini furono costretti ad imparare l'uso della loro ottima pietra a strati. Ma non so qua;i altri uomini della terra avrebbero compiuto ,, miracolo degli ultimi 30 anni, contro ogni a,- versità ! Siamo tornati in città appena tempo a poter vedere il camposantoJ che è una e.osa belli;:;sima, dovuta al Curci, uno dei maggiori architetti del Mezzogiorno, un analfabeta fattosi da si:, che ebbe tempo di diventa.re so=o architetto, non già d'imparare a scrivere. Una visita alla Banca, per qu<akhe notizia, e poi vorrei vedere il .:;indaco, di cui il mio amico dice di gran bene, ad ogni modo una rara • avis :a, se è riuscito, malgrado tutto, a superare la bufera. di questi anni ed a mantere su l'Amministrazione. Non ~ molti quelli di quaggiù che restano ar-1'0ra in piedi dal '20 : furono spazzati ,ia, nel.L bufera del '22; tra gli altri quelli di Ba:rletta.J ·rn chi. mico formatosi a Milano, e di Andria, un mae5tro, dei quali non si diceva che bene, per non citare altri. Un altro ne è in piedi, a Tribgiano, credo, e credo abbia abbracciato anche lui la croce del fascismo, così, • pro bono pacis :a, per non veder le cose cambiate nel pa.ese, pe:-chè di. cono sia un buon amministratore, e perchè in fondo, bisogna dirlo, molta genterella di libertà vera llO'll ha bisogno, e quel tanto di lustra che ce ne veniva dal giolittismo e che il fascismo, se f.ossero soddisfatti certi Slloi interessi, credo che sarebbe disposto a lasciare nei nostri paesi, sodd'isfaceva alle sue esigenze elementari. Dolo. rosa.mente il sindaco non c'è ed io non pc::«> in coscienza intrattenermi del suo socialismo fascista. Proprio cosi : egli è uno dei pochi clte comparve in quel movimento appena iniziato di socialismo nazionale tentato due anni fa dal! 'onorevole .'\.lessandri e non ricordo chi altri, e dunque una specie di fariseismo xenofobo o se vuoi di cristianesimo per redenzione dei soli giudei, in odio ai gentili. D1altra parte tu comprendi che la virtù d1andarsene, cioè di mollar Posso, non è virtù italiana; anzi, da noi, anche gli avversari darebbero dell'imbecille a citi lo faces. se; ed è sapienza politica curvarsi tanto e abbicarsi cla confonderst con_,ogni nuova forma e colore. Ma ho finito per oggi. Addio. Tuo: TOMMASO FIORE. G. :B. l? ARAVIA & C. Editori • Lib'l•ai • Tipog1·afi TORINO • MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI · PALERMO ... le pagine più adatte a far conoscere in modo dirett.o nn autore, sono raccolte nei nitidi volumetti della nuova collana SCRITTO~! ITAltIAN I con notizie storiche ed analisi e&letiche di DOMENICO BL'LFERETTI Non le pagine più note sì bene i passi lHÙ tipici e più rappresentativi Lra.ltianche dagli sorilti rari o inediti. GIUSEPPEaESARE ABBA letterato - soldato - uomo, appare simpaticamente e vivacemente ritratta la sua intera peroomalità. Una. lettera inedita ed un lungo squarcio dell'Arrigo qua e là ritoccalo dall'aul.o1,e, e solo ora pubblicalo, accrescono pregio al volwne.

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