La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 45 - 2 dicembre 1924

184 I COMUNISTI ELOSTATO 111 • Se lo Stato ipocrita volesse abolire l'impo. tenza della sua amministrazione dovrebbe abolire l'attuale vita prirnta. Se volesse abolire la vita privata donebbe abolire se stesso,. Crediamo che il Dal Pane non abbia tenuto nel dovuto conto le sopra ripo1i.ate parole del suo autore, nell'esame ch'egli ha tentalo della concezioue marxistica dello Stato. Precip,itare in tutta fretta come ci sembra abbia fatto nei quattro punti basilari dell'ortodossia comunista, cioè che: « Lo Stato è 01·ganò di classe », che a: La democrazia botghese 11011 è una \·era democrazia :1, che « Lo Stato dev'essere cauquistato dolentemente dal proletaiialo )l e che « La dittat,u-a del proletariato è il prpletariato organizzato a classe dom-inantc per la necessità della sua difesa » 1 pare a noi che sia un. rinunziare all'indagine per dare sfo'go al premente bisogno di manifestare la p,roprla fede. Anche come confessione il libro del Dal Pane 11011sru·ebbe privo di p1·egi se non fosse la riaffcnnaz-ione cl'uno stato d'animo, e la prova della. mattu-ità politica dei nostri comllllisti. I quali in vero, se anche non peccan di logica, pe~can di realismo, per il fatto che non tengono calcolo d.Ì molti fattori che pure hanno la loro parte nell'assieme della Yita politica, Spaccare; come il Dal Pane e molti altri comunisti fanno, Ja società in due parti per mettere nell'una (la borghese) la con:,ervazione di tutto il male, e nell'altra ,(la proletaria) il prog,;esso di tutto il bene, è troppo semplicistico per non clire arbitrario; quanto il ricorrere a tali mezzi per drammatizzare la storia, ci sembra YOler per forza ricadere nella dialettica me. tafisica dell'idealismo hegeliano e nei suoi immédiati derivati : il dilettantismo ed il romanticismo, in virtù dei quali il socialismo, anzlchè aee<;>starsi alla scienza ed alla realtà com'è sovente affe.t1nato dai comunisti, va ognora più a confinar.si nell'astrazione e· nell 1utopia. Quanto e come la « forma mentis » comunista sia imbevuta di romanticismo si è veduto nei confronti del fascismo al potere, il cui colpo di Stato non ha saputo meglio considerare dal levrursi, da parte della borghesia, la maschera della democrazia, peT meglio costituirsi· in Comitato d'affari, ed in clas~ che a viso scoperto e· sul terre.no esclusivamente della forza accetta la lotta. Codesto niezschianesimo se fa, cli diritto, penda.nt con quello fascista maturato dalla letteratura .decadente del D'Annunzio plebeizzat.a dall'on. Mussolini: non esaurisce ciò non perta,nto nè la realtà nè le aspirazioni morali della nostra epoca; che non può supinamente acconciarsi a diventare cinica (come per errore e concordemente credono i fascisti ed i comunisti), per straniarsi sempre più dal novero delle for,.e vive e fattive della storia; nella quale oramai ti.gurano quali motivi anacronistici, e quali tentati,·i di un ritorno alla preistoria. Il pensare che la lotta di classe possa essere una lotta a corpo a corpo di due atleti nell 'a.re- • na, o, meglio ancora, di due abitatori delle caverne contendentesi il cibo; è dimostrare la più completa incomprensione ddla dialettica inairxista e del socialismo scientifico, per la affermazione del quale condizione neèessaria è che il capitalismo abbia èompiuto la sua traiettoria traverso i fatali sviluppi degli istituti ad esso connessi : primo fra tutti lo Stato, supremo regolatore dei rapporti sociali fra gli individui, come lo stesso Marx afferma allorchè ammette che 11amministrazione dello Stato è fa custode della vita privata dei cittadini, Ora, i comunisti hanno'. cli.mostrato di non avere per l1appunto sufficiente sensibilità civile, allorchè la livragazione della vita privata compiuta dal fascismo, non ha suscitato in....loro il necessario sdegno, contenti di mantenere w1 olimpico quanto comodo contegno di fronte alle ripetute offese arrecate all'umanità, col farle rientrare negli usuali e perciò legittimi mezzi di lotta della borghesia. Il veder ciò nella violenza fascista è un far troppo onore e al fascismo stesso ed alla borghesia di cui sarebbe l'espressione: molto p-iù semplicemente: il fascismo non è come, pensano e il Dal Pane e i comunisti, la difesa postuma di una classe ,µ culmine della sua parabola: poichè ciò non sarebbe avvenuto in Italia dove l'economia. è ancora allo stadio famigliare e pre-capitalista; ma sarebbe invece avvenuto in altre Nazioni dove l'economia ha raggiunto gradi più elevati di sviluppo. A tal proposito crediamo di dover rilevare come iL Dal Pane non abbia, secondo. noi, sufficientemente studiato il fenomeno del concentrarsi dei capitali e dei mezzi di produzione in poche mani ; essendosi accontentato d,i ravvisate in ciò una riconferma delle previsioni mairxiste. Con meno ortodossi intendimenti avrebbe,riseontrato in essi la capacità di un totale rivalutamento delle teorie socialiste e della recente ideologia della dittatura proletaria, la quale sembra formare la sola possibile concezione comtmista dello Stato, stando a quel che ,ne dicono i suoi recenti teorizz.atori. Qui 1l11 maggior senso storico ed una maggiore_.:.,esperienza, anche dialettica., avrebbero grandemente aiutato il Dal Pane. Poichè, ,se è 'vero che queste grandi formazion( capitalistiche, van sempre priù assumendo l'aspetto di enti politici, quasi Stati agenti entro ed al disopra dell'orbita dello Stato di cui• si LA RIVOLUZIONE LIBERAL);( scn·irebbcro pe.r i loro pmticolari interessi; con questo solo lo Stato verrebbe ad essere efletti vamente soppresso (e con esso la possibilità d'una dittatura proletaria) per 11011 lasciare il posto che al muluo soccor&O a11arcl1ic-o(prouclhonlano: e thache-rayano) non appena dal tirocinio liberale della libera ço11co1-ru1'l,a s-ia a ciò pervenuto. Che cosa rappresu1lcrcbbc allora la diltalura del proletaria lo, a111messo che potesse essere! ~011 altro che inciampo e li1-a1rnia. I due problemi eia noi posti ad obbiezione dell'ideologia comunista, ment1·e rivelano una deficienza logica ed w1 iuaclegualo senso storico uei suoi formulatori, infirmano alctwchè delle stesse teorie ma!f"xiste nelle loro conseguenze estreme : in ciò che dovrebbe essere la sintesi della loro clialett..ica, vale a dire il collettivismo. Invero l\1:arx può vantare molti diritti nella critica della statolatria idealistica; ma bisogna ptu dire che non ha lavorato pe1 sè e per i suoi seguaci 1 ma per i suoi avve1·sari, come spesso viene in politica; per Proudhon cioè e per gli anarchici, non meno che pet i liberali. Detto ciò, da questo punto può incomi11ciarsi a prurlare della concez.ione marxista dello Stato; se pensiamo coll' Engels che non aJtro sia che la risultante delle formazioni economiche della società, dovremo per questo solo fatto concludere che la teoria informatrice del Marx riguardo a questo problema, non altro è che la teoria contrattualistica rousseauiana del patto sociale, concezione - 1nadre "tanto del liberalismo, che dell'anarchismo, il quaJe, per questo solo fatto ven-ebbe a cletermiuare la sua ragion d'essere. e la sua giustificazione scientifica, nei confronti del marxismo che sempre gliel'ha negata; se ragioni ancor più profonde non venissero qui in Italia'. a b:ova:re nella esL genza regionalistica e fé<leralista chiarament~ fonnulata dai positivisti, dal Proudhon e dal Cattaneo, meglic- che dal Fen-aii,'· durante il Risorgimento, ed ora dai repubblicani di Cr1tica politica e dai più consapevoli fra gli anarchici come Malatesta, Molaschi e Bemeri; la cui azione, sfrondata degli ,inutili contorni di un umanitarismo sentimentale e femmineo, va più ser'iamente considerata fra i fattori politici, giacchè non ha mancato e non manca d'aver la sua importanza ideale e p-ratica nei riguardi della nostra vita culturale e civile. Dopo quanto s'è detto bisognerebbe conclud.e,reche il libro del Dal Pane è un libro man,- cato ?' Tale conclusione sarebbe inesatta. 111a dire che il Dal Pane, e con lui i comunisti ita1.ia;ni, mancano di esperienza, nel tempo stesso che abbondano di dogmatismo; sarebbe quanto si potrebbe giustamente ammettere, se :q.on volessimo proprio con altri affermare che in quanto emissari di una razione estera interessata ad avere l'Italia fra i suoi alleati, non .. meno de-i na.zional-fascisti e~i comunisti sono dannosi, non essend<YVi troppa differenza fra una schiavitù e l'altra: fra l'asservimento alla Francia e 1'asservimento alla Russia; trattandooi in ogni caso della nostra refrattarietà alla indipendenza politica, e della nCIStra miseria. Il comunismq, quindi, e con lui il fascismo, non SQ-noche reazioni al n06tro dovere di essere liberi: evasioni dalla realtà e diversivi, buoni per la nostra neghittosità e vigliaccheria; sempre bisogn.oo\ del bastone e del pane straniero : da quello di Francesco Giuseppe a quello di Lenin, da quello del Papa a quello di Barrère. Contro tale conclusione starebbe però l'osservazione che una parte delle masse ba pur trovato in questa forma di azione diretta almeno un incitamento alla volontà di autonomia e di responsabilità. ARMANDO CAVALLI. (r) LUIGI DA1, PANE: Bre'Vi note into-mo~alla concezione 1narxistica dello Sta,to. Con introduzione di Teresa Labriola. - Faenza, Coop. Arti ç;ra.fìche, 1924. PIERO 60BETTJ ~ Editare TORINO - Uia XX Sellembre, 60 Imminente ": GAETANO SALVEMINI DAll PATTO DI lkOf-lDRA AlklkA PACE DI ROlVI.A STORIA DELLA QUESTIONE ADRIATICA 400 pagine. Ai prenotau:i,ri L. 12 Le prenotazioni si accettano solo sino al 15 dicembre. Il libro del Salvemini è uno dei più belli eseml[li di metodo di discussione dei prD'blemi internazionali. E' indispernsabile per. chi vuol capire La politica estera dell' Italia da Sonnino a Mussolini. MUSSOLINISMO Al punto in cui le cose sj trovano oggi, ci è concesso dare del fascismo il seguente giudizio che cre<li.runo st.orko e definitivo. Il fascismo (più propriamente lo squ.a.drismo) i: la cliga colla quale la vecchia classe clirigente italiana 11a tentato d'impedire l'avanzare e l'aJfermarsi della nuova cl.asse clirigente, qual' è scaturita clall.a guerra e clalla lotta civile. Lo squ.a.drismo fu specialmente rivolto contro la propouionale e contro gli enti sindacali; poichè tanto l'una che gli altri (.(.'lldevano a· limitare la sfera d'azione e d 'infl uenz.a, delJa vecchi.a cla.&se clirigc-nte, vitalmente legata alle clientele, alle sette, ed ai gruppi finanziari. Da ciò la difesa del collegio uninominale, delI 'autonomia individuale degli uomini politici contro la tirannia dci partiti, e del pr'oter..ionjsmo. Campi01ù di tale storica lotta : Sturzo e Giolitti. Eserciti cli tna.novra: i partiti politici, ma. specialmente il popolare ed il socialista, da una parte; e la borghesia. grande e piccola, i reduci e la Mona.i'chia, dall'altra. Pattuglia d1au...ioneunica: lo squadrismO* .fascismo. Adesso che la vecchi.a borghesia erede di aver partita vinta, per me-,zo di Salandra, di Orlando, e cli Giolitti, s'affaccenda per guidare a maturazione il Yecchjo proposito di sgonfiare il fascismo; in ciò grandemente aiutata dallo stato d 'animo prodottosi nel Paese in seguito all'eccidio del 10 giugno. L'ultimo atteggiamento normaliu..atore di Ylussolini semh1'a confortare questa loro speranza: a cui la proyerbiale paura degli , spettri , dell'uomo di Predappio sembra debba fare da garanzia. Ad un disin.te1·essato ossen,atore, 1' ultima scena della commedia parlamentare, sa molto di do ut des. Contro il pericolo che le vecchie zitelle del conservatorismo vogliano salvaue Mussolini, dopo il sagrificio d'el fascismo; bisogna sin da ora sentire il dovere cli alzare la voce, per far chiaramente intendere che gli italiani non sono soltanto contrari al fascismo ed alla sua probabile ulti-ma incarruIBitme : il mussolinismo, che sono il meno; ma che sono invece principalmente con.. trari alla classe che ha voluto e rese possibili tali politiche espressioni. La nostra maggior lotta è quindi ri~olta contro la vecchia classe dirigente italiana impersonata era Orlando, da Salancl.ra1 da Bonomi, da Giolitti e . d'agii altri minori animali politici; anche perc'hè ci sembra che la recente evocazione del mussolillismo, abbia per iscopo d'ilnpeclire l'auspicata moralizzazione della nostr'a vita politica; che rimarrà ognora oscurata- dalla nube del delittc del 10 giugno, fintanto che i 1'esponsa.bili t1,tti non avranno regolato i loro conti con la Giustizia. Se in Italia il sentimento giudirico fos~ più radicato e vivo, queste ultime pa.I'ole non sarebbe toccato a noi di dirle, ma. al comm. Tancredi. In ogni modo Salandra ba capito: gli italiani gu~dano a-i variopinti evocatori del mussolinismo, come a dei cmnplici. Si regoli quindi, e si regolino i suoi amici! a. c. ijrui~ienaRivolmione li~erale Sono costituiti sinora, oltre il gruppo di Torino, i seguenti gruppi di cui si indica il segretario: BOLOGNA: Avv. A. PEREGO, via Osservanza, 2. BRESCIA: M. AGOSTI, via Solferino, 46. CATANIA: C. PUGLIONISI, Riposto. CATANZARO: Avv. G. CAPPA. FAENZA: A. CAVALLI. \ FIRENZE: M. ROSSELLI, via Giusti, 18. GENOVA: Prof. S. CARAMELLA,via Casaregis 36-7 IVREA: Prof. P. ZANETTI. MILANO: Dott. R. BAUER, Foro Bonaparte, 67. NAPOLI: E. PERSICO, via Pica, 18. T. RISPOLI. PALERMO: G. SCIORTINO, presso L'Ora. ROMA: M. LIRONCURTI, via Po, 72. Con questi segretari tutti i nostri amici delle rispettive città devono mettersi solle-- citamente in comunicazione. Nelle altre ci,/. tà i gruppi sono in formazione. Quanti possono contribuirvi con la loro opera sono pregati di scriverci subito. Ristampiamo per l' opportunità dei ]N9" pagandisti il programJJna del nostro movimento: Gli aderenti a.i gruppi della R'i,voluzione Liberale riconoscono di avere in comune le seguenti premJBSse: 1. Pietra di paragone della serietèt, politica e morale degli italiani deve essere la irreducibile repugnanza al fascismo, e al mussolinismJo. ll fascismo portando alle•sue ultime conseguenze un fenomerw di ditta~ tura burocratica già prevalso con le corrotte sedicenti democrazie dell' ante-guerra, ha preteso di risolvere la recente crisi dei disoccupati, degli, spostati e dei plutb.crati, organizzando un esercito di'parassiti dello-Stato. L'opposizione contro il fascismo perciò deve poter contare, specialmente nell' Italia settentrionale, sulla formazione di un'economia moderna forte di un' industria libera; da ogni JYrolezwnisrrw e d(I ,;,gni p(lternalismo di Stato e di una classP proletaria politicamente intmnsigente r-lie nell' educazùme della fabbrica impara il senso della libera cita sr,rirtle. I rapporti tra qveste /orze dr- ?JfJ'ftt) es.,ere rr[Jolate dalla legqe infr,Uibile e ineluttabile rlr-Llolotta di cta.,sP. 2. L!I /orm(Jzione di f/'11'.Sl!I Prrrn,rn,,.i" irwderna dr,L Vord nrrn deve fJ1J1JPnirea rfr,. trirrwnto dd Sud storicamente agricolo r-1,e non f/ttendP la -,oluzir;ne dei svo-i prr.,b{Pmi r/(li pmgdti d,,i teorici r,J, dollP etemosin" dei r;oi;erni p(Iterrd alta 1;igilia delle elezioni, ma da ,,n' ozv.me avtorv,rn,a /rl'fvfata sv ,,na polilica di pacr,, di la})oro e di risparmio. I Grv'jYpi delta Rivoluzir,ne f.,iberale nel Sud dewl'fw condurre La boft(l,g/ia contro LP oligarchie ministeriali che proteggono LPcricchP locoli P aiutare il ris,;e[Jlio e la. partecipa-zione alto lotta politica d ,,z proletariato agricolo. 3. Prima condizione pPrcl1À si possa iniziare quest'opna di risarucmen[()deve PSsere l'eliminazione dei go1Jerrdpersonali e la lorro sostituzione con un regime di moderna democrazia diretta laica fondato svlla raJY!Yl'esentancaproptYrZV.J'fUJleed esp-rPsso dalla libera lotta dei partiti, 4. Nei rarporti internazwnali UntJ politica di dignità nazionale· de1Jeessere condotta da qyeste , democrazie le quali rm.r essendo per definizione e per interessP pacifiche sono le sole capaci. di interessarP tutti i ceti sociali alla difesa naziorùlle. Abbonamenti 1925 Ogni anno tra novembre e dicembre Rivoluzione Libffi'ale raddoppia i suoi abbonati. Ci affidiamo agli amici. perchè quesCanno la tradizione veng11,,felicern,ente superata, Ormai la nostra rivista va diventando la più inesorabile e vigorosa bandiera di intransigenza e di serietà; politica ; che noi siamo nel vero che la nostra battaglia sia seguìta è dimostrato luminosamente dalla tiratura triplicata in un solo anno. Chfrdiamo un'altra conferma ai lettori: ognuno ci. trovi,1.lmeno un nuovo abbonato. Chi ci trova un nuovo abbonato riceverà in dono, se lo richiede mentre spedisce il vaglia . Hebbel AGNESE BERNAUER Preghiamo gli amici di rinnovare sollecitamente l'abbonamento. Chi lo rinnova prima del 15 dicem• bre riceverà in dono (a richiesta) : Fiore EROE SVEGLIATO ASCETA PERFETTO o altl'o volume di nostra edizione, dello stesso prezzo a scelta. ,. I nuovi abbonati del 1925 riceveranno anche gra• tuitamente il giornale da oggi al 31 dicembre corr. G. :S. PARAVIA & C. Editori - Librai • Tipografi TORINOMILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO Biblioteca Paravia « Storia e Pensiero» VOLFANGO GOETHE TORQUATO TASSO Traduzione, prefazione e note di BARBARA Al.LASON L. s Barbara Allason - ben nota agli studiosi per i, suoi studi sul romanticismo tedesco - ha nuovamente tradotto per la nostra collana degli o: Scrittori stranieri tradotti • il T01'q1wto Tassa di VOLFANGO GOETHE. Grande è l'interesse per il dramma del massimo Poeta te{i-esco, sia perchè è la rappresentazione dei dolori di un Poeta fatta da un Poeta, sia perchè in questo dramma si vuole vi sia.no accenni autobiografici. In una dotta e non pesante prefazione Barbara Allason esamina brevemente la genesi del dramma e ne fa un originale commento critico specie per quanto riguarda le figure femminili di Eleonora D.' Este ed Eleonora Sanvitale. O.G.E.B. - Corse Principe Oddone, 34 - Torino. Pnmo GoBETTI • Dirett01'e-responsabile

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