La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 43 - 18 novembre 1924

17 4 ah:• ... cume tale tk.,,1...tc11<..:rconto delle.. debolt:1,i'-<.: di queste 1O11,e. E 111. ..:ssu110111 1Lalia. ne lè110 conto quanto Lui. .\l..mcando 11 pe1uo ca<lc tutta la combiuazio11!..!:b qual<;:dd re:-.Lonon regge aache per altri motin. Le lOrt~ parlJmc11la1i (;cl c1ctlorali su L:Ui c~a ~l appoggia S<JllO d<:llc iorz.c.. più deboli e.li quelle altrc. \..lit: cu~a iapprci;cutauo ucl paese i ltbe;rali l' uoi <li d1.!.-;Lra 1 ntoi dj si11islraJ, i clcdco ed i den10cratico-nazio11ali e a.ggitlllgiamoci pun.: i naz.iuualis.ti ed i rcd.sio11bti t Zero, qualtro caporali ~en1.a tlll !-iOldulo: gli mdtL..;,trLdi, qualcbt banca più u meno spe<lata, qual..:hc foll{\o di loggia, <.Jttalche clientela perso. nal...:, e ba.sL.1: come nussc 11ieutc, ...:JdloraJmeutc nn bottouc butlato in a1 ia: i11 una dcz.io11c fatta in libertà do1n.am 1·csi<:rebbcro a terra per qu,attro qLtinti. La loro lor;r-<1e la 1010 risorsa è :>t.alo e lima11c il i;1scis1110: o padroni col lasci- :;.mo o pohe1~. Ed essi lo sanuo e prima di 111ollar ti l,a::;d~mo ci pen.::.cranno due \·oltc Lutti (ptauti, e Jo mollcra11110:,olo quando abbi,1110uu altro .i..u,cisrno d.J.. metkrgli cunl10 e da mettergli in vece. , 11 quale :-:nnogalo ùi L.iscismo :,;p..:ra110quei signori ccspin-tlori di<.:sia il co111batte11lismoJel1' .\. ~. L. e della _,I.ntilati. E' 11ic11t'altro che il diseg;nc già accarcz;r_,alo ue;:l '19, al tempo ddk J( leghe anlibol::::.ccYichc:•, quando da ogni {Xtrk !'-i i1n it.a\·auo i reduci ad entrare ili qnest(: leghe a palli d'oro: adesso è mutato l'obbietti,o, o meglio c't: u11 1also obbiettivo ed è il fascismo seh·ag-giu, ma resta l'obbiettivo ,·ero che ?: quello del modmento operaio i11tra11sigeute . .:il.a il tc:ntati,·o fallirà anche qnesta ,·alta. 11 moYìmenlo cOmbattentista ora come, ora è fon.nato di gregari generalmente antifascisti ma politicamente: eterogenei, e di capi· che per ne- ('(!ssità :;ono stati \.: deYono rimanere « go,·eruati\'i » e « miuisteriali • pena la rovina economica <lelle dne .\ssociaz.ioni. Ad ogni modo i combattenti e i mutilati, dirigenti e gregari, sono, come tutti i \'eri guerrieri, geute molto pacifica e Che i11 nessun caso mai si procurerà dei mali di IY&nciaper togliere dal fuoco le castagne fasciste per amore dei fiancheggiatori delusi. Per queste- e per altre infinite ragioni che qui si omettono noi crediamo che la congiura parlamentare Salandro-Giolittiaua sia destinata all'insuccesso. ~la se domani la congiura riuscisse e clav\'ero la successione del ·fascismo fosse raceolta, con la soluzione cosidetta di centro, dalla coalizione sopradescritta, domaui la nuova situazione e il nuovo ministero tipo Sarrocchi-SoleriDel Croix troverebbero in noi i loi-o più fieri nemici. ~oi deprechiamo con tutte le nostre forze la soluÙOnecfi"c"ent;o clestrocoÒ eventuale puntai-ella a sinistra : si sarebbe fatta la guerra contro l' Ausfria al fronte e la guerra civile in casa, dieci anni di guerra atroce, per ritornare politicamente al punto in cui si era prima del '14, con l'unica differenza che allora, nel governo di centro si11istro con puntarella a: destra, i padroni. del vapore erru.10 gli organizzatori operai del socialismo riformista, adesso i padroni irresponsabili sarebbero gli 01-ganizzatori dei sindacati nazionali.: e con questo in peggio che il !riolittismo redivivo con o senza Giolitti, avrebbe, ~r tener a bada le sinistre, il ma..1.2ieri~mo di Stato della l\lilizia e dell'organizzazione fascista. Una soluzione cli questo genere sarebbe per l'a.\,·enii-e dell'Italia politica addirittura disastrosa. l ori.mi a deprecarla de,·ono essere i consen·at01~i veri e autentici. La soluzione, per riuscire doYrcbbe staccare dai partiti cli masse gli elei'nenti lil)erali e democratici; e allora 1 per la solita fo1-;r..a e.I 'attrazione esercitata dai nuclei più intransigenti, le masse finirebbero ,in braccio ai comtut.isti 1 i borghesi della democrazia in braccio .al nazionalismo, e l'w-to che i cent1isti credono ora di evitare, non saa·ebbe che <liffe:iito, e a\'\ ..errebbe a non lontana scadenza più fonnidabile che mai. Il vero nemico Criticare le congiure altrui è facile: meno facile è proporne una migliore. La « Rivoluzione Liberale.,, la sua congiura ce l'ha anche lei. Niente tli nuo,·o da dire: solamente ci dobbiamo dpetere, magari fin,o alla sazietà. Il uemico vc1·0 e veramente pericoloso non è il fascismo per :;?:. La « situazione pericolésa ,, non i.: quella prodottasi con la marcia e aggra- ,·atasi dopo il delitto Matteotti. Il periodo più fune,,i:o del dopoguerra è quello che precede la ~1ascia e che ,~a dal gennaio del '21 al secondo ministero Facla. I nemici sono gli u.omiui che ebbero la responsabilità del gÒverno in quel perlodo. ~ella prima metà del '21 il fa..-;cismo non era nè: pe1-ic-oloso nè minaccioso : movimento corridoniano in qualche centro, movimento agrarioscfiia\·ista iu qualche pro\·inci:a, ef;so era ad ogni modo nn mo\·imcuto privato ed autouomo cli efficienza circoscritta e definila: il venir meno dell 'esaltazionc bolscevica anelava togliendo a questo fasci.simo gran parte della sna ragio11 d'essei-e i1llmecliata; e ne assicurava la graduak esti1nione. E' in quel momento che Giolitti nota l' esistenza di questo movimento e, d01nato il daununzianesimo a Fiume coi carabinieri e con l'esercito oeu..:;a di stt-on.care socialismo e popol.arism~ ~on le squadre. Incominci;:: allora una 11t1ova fa~e nella storia del fascismo: la fase g01.Jei·11.ati1:a: sotto Giolitti si trasformò il fascis-1110di movimento privato in movimento govcruati,·o. E' il tempo in c1,ii dopo ltll rapporto LA RIVOLUZlONE LIBERALE di carabinie::ri in congedo tenuto ali.a le:ncrv-..a, sorge nella sede della tenc:11;,,ail primo fase-io, composto, per caso, qua~i per inticro di ex~ ca.r.abinieri; è il tempo in cui uno studcnlaccio qua.hrnquc dopo una quahU1quc ~p<.:di.1.,i<Jn..e p11 niliq1 t" chiamato 111questura e qui invece cli ,icc,·ere dal delegato 1111a lavat.a di capo ne ricc,·c in ,·ccc clei com pii menti cd i I grazioso <lono di nn.a.. bcrctta; è il tempo iu cui nelle prc:- feltu.re.. democratiche ~i organiz;, .av.a110le prime elc.z.ioni amministrative sollo gli auspici dei fa'>ci; &. il tempo in cni sui ra1nùms della bc11cmerita ccmpaiono, accanto alle lucerne e aj colletti ros..c;i,le prime camicie 11cn:; è.- il kmpo it1 cui i giudici ... giurati dblribuiscono secoli di galera agli antifascisti innoceuti e secoli di ru;- soluzione ai fascisti C'onvinli di.. fascismo. Qu.ando il fcL-;cismo è ritenuto bene.:... govertlftliz;r..ato(ed era in realtà il go\·enio che si mostrava appunti110 fascbtiz;r.ato} si indicono Jc, elezioni. Le elezioni ciel '21, quelle della stella col fascio, quelle dei blocchi ttazionali : la pro- \·a generale delle elezioni di Cesarino Rossi. 11 colpo non riesce: per la prima volta Giolitti sbag·lia anche le elcr.io11i; nonostante il. fascismo, an.7..i mercè il fascismo, popolari e socialisti, in una magnifica ripresa, mantengono le loro posi;,.,ioni. Le forze politiche borghesi, dopo quell' ù1~ sncresso traccian più chiara la loro via. Con le elez.ioni non si fa più niente : neanche el 1..iecio l'ha spuntala. Occorre dell'altro. Fascisti. .. a noi! Avanti, chè la via è libera. Ministero Bo1Jomi : auche le armi e gli uo1ni11i del1 ·esercito a disposizione del fascismo. Ministero Facto.: la fiducia della creatura di Giolitti buttata fra le gambe dei ministri àntifascisti impazienti di agire. E siamo - finalmente - alla Marcia. Comincia il governo dichiaratamente fascista. Orbene : l'opinioue comun~ è· che il periodo' gra,·e, pericoloso, intollerabile, per l'Italia sia appunto quello del governo fascista dall'ottobre '22 in qua. L'opinione comwie è in errore. Il periodo più grave, più pericoloso, più mo1-tificante è quello che precede la Marcia e che va, co1ne s'è detto, dai primi mesi del '21 alla Marcia. Dopo la Marcia è un pugno di faziosi che governa fuori delle norme costituzionali, in proprio nome, sotto la p-rop,ria responsabilità; e, in quanto governa male, lf\.vora anzitutto a minarsi il terreno sotto i piedi. ù1a nel periodO antecedente è Giolitti, è Facta, sono i costituzionali, sono gli uomini cl 'ordine, sono i rappre- _ sentanti dell'antic-a. Italia ufficirale che ad un6 ad ttno tolgono tutti i veli che cop,·ono il Ioni scheletro di reazionari, che ad llllO ad uno consegnano nelle mani dei facinorosj gli org;au~ più delicati dello Stato italiano, che sostituiscono alla lotta politica la lotta è.i clas.se, che mettono foori della legge metà, del popolo italiano, quella metà che ha mostrato nelle aperte lotte amministrative e politiche di vole1- adoperar la scbeda per costituirsi nello Stato di nessuuo il suo Stato, nella Patria di lor signori la Patria sua. E poi è successo che la biscia ha morso il ciarlatano. E ,poi è successo che il fascismo non ha voluto saperne di lavorare per il Re di. Prussia: e arrivato a Roma per la breccia delle istituzfoni ha eletto an.ch'esso romanamente « qui sta:re·mo da papi ,,. E adesso gli uomini d'ordine.. del « Giornale d'Italia ,, trn~ vano che il gioco ha durato troppo per esser ancora bello, e che, mangia e mangia, ,se continua così per chi \·errà dopo non resteràn neanche le gmnbe •delle tavole: e spaventati, atterriti, pentiti, si hattono il petto 1 e invocano l'aiuto ... dei ·combattenti .. , e degli Aventiuesi, Aiuto per far che? per salvar che cosa? Chi Yi ha messi in codesti pasticci? Quei combattenti che nel 121 non han v-oluto entrare nel blocco uazionale? Albertini ed Ameudola che son state le \·ostre Cassandre e che voi. per poco avete lasciato accoppa.re davvero come la Cassandra Eschilea? Da voi vi siete messi in codeste peste; sfangatevi da voi. - Ma si tratta cli. salva,re 1'ItaJia ! La nostra congiura Un momento. Voi, al solito, confondete l' Italia con le fortUJ.1e e con gli interessi \·ostti. Oramai dell'Italia finalmente una voi col vostro co-n.tegno siete 1-itL'5c-itia farne cli nuovo due: la vostra e la nostra: quella dei fascismi e quella delle opposizioni. E fra le dtte c'è una fossa, anzi tm abisso, e questo abisso siete voi che 1 'avetc ~avato, o sono stati i vostri giannizzeri, •che fa lo gtesso. Alla vostrn Italia pensateci voi : noi oenseremo alla nostra. E -la nostra Italia ve lo diciamo noi quale sia. E' l'Italia degli operai <li Torinu, cli Milano, di Molinella, che p1·emuti, minacciati, braccati cla oo-ni parte han resistito ad oltranza e si son difesi da s~ con le sole armi de1la loro ineduci.bile fedeltà alle loro idee, 111.agnificoesempio di carattere agli invertebrati delle classi più alte. E' 11llalia delle pove're donne dei 11ostri contad!i, a cui gli scheraui clegli ag,rari t1ccidono 0 sbandisCono figli e tna.riti e a cui unico sfogo e sollievo e conforto è rimasto l'umile nostro parroco di campag;1a 11011 sempre sicuro neanche lui nel segreto della sua squallida casa parrocchiale. E' l' Jtnlia dei Combattenti <li Sardegua rimasti fedeli a Lussu, dei Combattenti di. Puglia rimasti fedeli a Salvemini: dei Combattenti di tante parti d'Italia che eran vessati ed angariati in mille modi mentre Viola Savelli e Rossini a Roma collaboravano con J.\10..-;solini.e commemoravano la Marcia, E' I' Jtalia di quei borghesi, fulgido esempio cli fcrmez;r..a Jra l'innominabile bassez;r..a riel lfJro ceto, ,·he uon vollero mai piegar!",i al vincitr.Jrc, e ht:, sintcramcntc, fit:iamentc.: se;ppero riscattare l'ill11sio11<.:o la dcbolcz;r..a di un'ora, con anni di rc!->i!",tc.:u:,.a pc:n:icace e cli lotta implacata, La nostra l insomma l' Jtalia seria, au:,tc.--ra, l'ltalia 1110<lén1.a,europea, che n<1iqualche volta nell'angosc.:ia rklle giorn:itc più scure, ave::vam pi.into C'Vmc 111vrta in sul nas«:rc, e the invece la ra.fTi,·a fai,;ci'-;ta ha 1110iS<J allo scoperto, come il d1h1vio del nubifragio, dilavando da il terriccio più moIJc, :,;.copre e rivc:la sui fianchi del monte l'armatura eterna della roccia <li granito. I,a 11oslra è: anche.: p<.:i-chèno? l1Jtalia che: si n.astonde in pot.cn;r,a nelle plebi rurali di tntti i mczr,O(ll d'Italia, a cui il travaglio della g-u<;rra ha 111es.soindoSbO ccl ha acuito quell'inquieta sete ,li meglio che i..· foriera di ogni moto <l 'indipendenz.a. ~oi che que:.sta Italia abbiam ritro\·ata e scorta più cbiaramC'J1te in questi ullimi h.:mpi, noi che, povet'elti per il rnarsttpio, siamo dei signori per la coltura, noi, che settentrionali per 11.a.Scitae per educazione, siamo meridionali per sentimento e per elezione, noi che crediamo di rappresentare in sintesi questa Italia una e diversa, antica e nuovissima 1 <li ieri e di <lontani, noi ci assumiamo il còmpito di ricon.os<:ere sempre meglio questa Italia, di ricercarne e di connetterne le parti ancora disunite, di eliminarne i motivi di diverge1n..e, di metterne in evidenza i bisogni comuni, di immettere in un alveo solo i di\·ersi rivi, di .iare una c0sa sola di quegli elementi che la comune repugnanza al regime non ha ancora perfettamente amalgamato, cli contenere le impazie1ne degli uni, di sostenere i 111.a1lcamentidegli altri. E anche noi ci proponiamo di condurre fra questi Italiani quell'opera cl1 pace, di cui tanti van predicando da ogni parte : ma un 'opera di ~ce fatta w1 poco a modo nostro e consistente essenzialmente in questo : nel persuadere gli antifasci~ti di questa del 1-esto o,·yia verità: che i nemici non sono i fascisti dalla camicia nera e dalla faccia feroce, ma sono invece quelli dallo sparnto bianco e dalla faccia bonaria che hanno guidati e pagati e protetti i p-riml : quelli erano o degli esaltati che sfcgaYano il 101·0ardore o dei disoccupati che ave,·au trovato un inipiego, e ad ogni modo erano degli incoscienti, degli impulsivi 1 .degli irresponsabili, e come tali meritano attenuanti e magaii perdono: mentre invece nessun •attenuante, nessun perdono potrà mai essei' concesso a quei po1iticanti, a quei Afunz-ioi;ari, a quei ~-i.echi,a quei beati, che freddamente, premeditatamente, hanno scatenato in Ita1ia la gue1Ta civile, e dove sarebbero bastati J rigori della legge, ad arte hau_messo in disparte, come catena.cci inutili, i mezzi costitwjonali, e per cHfendere il loro ordine, la, loro Italia, han creato, aclclcstrato, annato e stipendiato le squa.- cll-e dei uuovi sanfedisti. E a costoro uon mancava la coltura, e costoro non eran più spinti ad agir così dalla legittima difesa, e costoro non erano spinti sulla vi.a della violenza nè dalle ideologie incendiarie, nè dal bisogno, nè dalla fame, uè dal desideri.o di ,·endicare secoli di abbiezione e dì misei-ia. 11 n~ro nemico è in quei ceti che il nostro Comitato Centrale ha bollato a doYere nel suo lll?-nifesto: e questo nemico è veramente ancora il pacLrone della situazione. Contro questi ceti, per il bene dell'Italia, si deve ricostruire la situazione che era stata creata per \·ie costit1,1zionali dalle elezioni del 'n: In cosicletta situazione di sinistra; popolari, socialisti e democratici; mas,,.<-adi opposizione prima, base di gove:rnv poi. I. 'esperienza di questi. tre anni non sarà stata inutile: certi errori noi.1 si tipeieranno, certe incompatibilità cadranno, i programmi sa.ranno riveduti, gli uomini vagliati, la tattica concordata. E il campo di manoYra non può, non ~1-eYessere la Camera del sei aprile, e non deve essere solamente il Parlamento: arizi se si vedesse che il mandato parlaineutarc appesantisce certi esponenti delle oppcsizioni e ne limita la libertà d 'azioue e li segreg-a dal rimanente delle opposizioni, si do\·rebbe anche giungere al punto di rinunziare al mandato, sen1..a temere perciò la taccia d 'illegali là, perchè solo chi l· seDò,1 peccato può lanciar la. prima p,ietra, e suJ terreno della illegalità si son messi per primi appunto gli 01-todossi della costituzione. E le opposizioni ngiscano per conto prop1io, sen1.a cerè'ar di infhtire Stt quel che accade.. di 1~ clall 'abisso: quello È' un altro mondo. E se i fiancheggiatori h-au panra del fosci!.1110sbrighino loro d~ :'-Oli la partita. E se intanto qualcosa di alto e di sacro ,·iene ad es....;e1-co·n1!)'fomesso, e qualche idolo cade, e qualche frutto ormai pili che maturo si stacca dall'albero e cade spappolandosi al suolo.. buona notte souatori, la colpa non .sa.rù la nostra, no·i ,·ediamo soll"'l.nto di non lasciarci cogliere sotto la ruina .. Online, pazienza, disciplina: chiare7,za cli pr01Y:;.siti, moderazione di parole 1 prnde11'A-a e.li atti, deC'is-ione di mo\'imenli. Quando quegli allri :-:i ~arnn be-ne bastonati fra cli loro, c si saranno rcciprocamcntt• esauriti, allora \·errà il momento nostro. Che potrà esser tra due me.c:.i 1 come potrà esser fra c.luc lustri. Che potrà es.-;er per il 1925 come potrà essere per il 1945. Esser pronti per domani: :,::aper nS~)ett.:·wcpe1· dieci an11i. I più giovani cli noi sona già pronti; i p1l1 vecchi 0011 hanno paura di perder la e-orsa. .\UGrSTO lVJo:,.;-TJ. Il Paese è stanco ~ JI Pc.esc i· stan<-o ~- Anche ora la solita voce, la .solita in,oc:aziom, alla pa,:e, al disarmo degli ,piriti pre,i nella lotta politica .• \nche oggi, all1inizio di 1111.a battaglia di riscc,osa e cli ric.onqubt:l t: quindi proprio nel mom<...--ntrJdelicato d1 coru:cntrar.ioue e di rinasdta di tutte le energie e volontà, d;l Jnuti diverse sorge il monito che w1n·e:bbc u..-;cre :;aggio, che vorrtbbc risonare C<.;mc- solenne av\:crtimento aJie ma-.C?(:che si prc:r.J"dranoa scender nella mischia, c:he cerca di avviare tutti sulla stra,Ja media e ba,;sa della rinunda e dell'urniliaz.ione_ :-;on è un pericolo effimc..-ro la ~c.--rie di <:(lt]SC..--guc.-n'l..e che vengono dal radicarsi te1n<:c rli uno stato d1animo di viltà e di grigiore uniforme pro<lot,o dalla falsa convinzione che f->iannun<-ia con questa voce: generica. Dar c:rc:dito ad C;:SSa significa ancora una volta la Juga di fronte alla d.iificdta e ali 'impc,- 11en;r.,adelle risoluzioni virili, delle lotte aspre e J/4.K'CJ illuminale da pronti s-ucces:>i. Ricono:;.cere verità a que.,ta mi.:;era valut.aziont:., a questa. vergognosa confessione di impotenza e <1i pigrizia morbl<h, sarebh<: oggi tradire forse in m<J<lo irreparabile la causa del nostro futuro politiro. li paese é staw-o. Vc.-ramente questa ,oce non i..· tanto una valutazione politica quanto la constatazione di UJ"'...O stato d,a.nimo personale; quasi la confessione e I 'esibizione di una crisi spiri, tuale dl scetticismo e di abbandono morale, non sappiamo quanto seria e consistente. E' la paura dolorosamente umana, che prende quasi con forma fisica l' indh-iduo non troppo sicuro di si: quando consideri le fra~ e vol... ga,i vicende della piazr.a italiana. La voce cli questa paura stenta ad uscire da sola, ma appena sente vicine vibrazioni simili, si ripet.e, :;; conforma., si costruisce una logica, si definisce, acquista infine il coraggio del numero apparente ed allora eccola al sole, trepida bandiera bianca al tentati,·o cli indurre gli altri a riconoscerla come l'unica \·era realtà attuale, a ,·oler coniun dcre neU 'unico bri ddo ~he toglie la forza e fa abbassa;e lo sguardo tutti gli spiriti vigili e consapevoli. Cosl si dovrebbero preparare le condizioni per la pace, per la normalità della ùta politica. Voi GoYerno e partito dominante, ,·oi opposizioni tenaci e accanite nel perpetuare sotto mille forme, e in mille circostaw...e il vostro aspro dissidio, ,·i allontanate dall'anima vera del Paese, della gran massa, Yi alienate lo spiriw genuino degJi italiani. I quali oggi amano la quiete, amano il silenzio, amano i passi ca-:.J.ti e modesti, i toni somme...c.si, il respiro calmo e prudente, si sentono estranei alle pretese tragedie costituzionali e imperiali, non vogliono wt.endere di sommovimenti e di audaci restaura.1jooi, in.fine, essi, tutti gli italiani che l2xcrai111, eh.e producono, sono nauseati di questo vostro conti.ruuo pandemouio sterile, di questo inutile palleggio di latti e di parole. Stanchi, stanchi e sfiduciati di cgni parte, di ogni forza, di loro 1 stessi forse. Amano la quiete, 1a pace, il sonno sen;r...abrusche interruzioni. Questa voce di stancbeZ7...ache ,·orrebbe essere la voce del Paese dene fuori ogni tanto nella dta italialla, specialmente quando, dopo una serie di avvenimenti note,·oli 1 sembra dciuo un fatto gra,·e, immin~nte qualche oscuro, indeterminato pericolo, necessaria una decisione virile. Si forma su tu~ la naz.ione come un incubo pauroso e allora ecco i disinteressati, ecco gli imparziali, gli spiriti sereni e pensosi del bene comune della patria ad iunal7...ar la Yoce lamentosa. e Il Paese è stanco ,, si d:isse nel maggio del 1920 per stroncai gli effetti della proporzionale. e Il Paese è stanco • si proclamò solennemente un anno dopo quando ~i firmava il patto di tregua tra fascisti e socialisti. Il sangue della guerra ci\·ile pareva che do,·esse sommergere tutto ed il grido sah·atore ebbe il suo trionfo passeggero. Cna delle parti sottoscrl\·eya la pace con la menzogna .. « Il Paese è ::-tanc:o• si anda\·a gittrando da tutte le parti nell'estate del 1922, dopo lo sciopero legalitario e la crisi Facta rientrata. Così $ta:1co che il 2S ottobre uel n06tro beato paese all'ombra della fllallonnina si inaugura,·a il modernissimo sistema della canozza a letti per fare la ri,·oluzione. Oggi di 11ao\·o sì la\·ora per l 'tllt.'lnimità in omagg-io alla stanchezza. lln Paese .stanco e nauseato della sua \·ita politica i: nn Paese che ha perduto ogni fede, che tralasci3. ogni ultimo a\·anzo di energie spirituali, che sj abbandona inerte alla sopraffazione altrui, .alla brutalità cieca, confessa che le sue di,·isioni .di pa1iito non sono altro che miseri no-crreo-ati cli uomini ambiziosi 1 che nessuna idea p~Ò s~turire dal suo spirito infecondo, che oramai nulla può aYere il diritto al consenso delle magg:ioranze, al 1ispetto degli avversari. Un Pae~e così fatto precipita nella china spavente- ,·ole del compromesso, della corruzione clande- ~tin:t della infamia perenne, rinuncia ad ogni bellezza cii battaglia e ad ogni fervore di apo- -è'tohi.toper mlagiarsi nell'alveo ristretto e facile llcJ se1·vi.lìsmo e della basse;,..1...a,allontana. da sè i problemi che sctl7...atregua lo sYolgimento della Yita nmana p1·opo11eai popoli, chiude gli occhi iu faccia all'a,-venire per afferrare tremante i sostegni ingannevoli della pace apparente. 1t• fascismo è il regime che nasce da queste rinunee,è il regime perfetto dei popoli stanchi .. :i.\Lm10Lrno:-;-cur.:Tr.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==