La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 40 - 28 ottobre 1924

164 LA RIVOLUZIONE LIBlcRAl.1· IL POLESINE li territorio della l"'oYincia di Rovigo sta fra l'Adige e il Po ed ha una superficie di ettari 162,940, La popolazioue resideute nel Polesine è - secondo i dati del censimento del r92r - di abitanti 287.514. Il l)olesine non è una unità etnografica vera e propria. Mentre la su.a popolazione settentrion.ale (mm1damenti cli Badia, I,endinar'a, Rovigo, Adria e Loreo all'i11circa) è per usi, costumi e dialetto Yeneta, quella v;- Ye:nte fra il Ta.rtaJ·o e il Po può considerarsi fensarese. Il cosidetto , Polesine cli Rovigo , fu dominio secolare dei duchi di Ferrara. Anche .attualmente i polesani riYiet'aschi de-I Po, da Crespino a Massa Superiore, fauno capo a Ferrara per gli interessi economici. Nel Polesine si hanno le stesse speciali condizioni della economia agricola del ferrarese e del basso bolognese: un sistema di lavoro e di produzione vincolata. Nell'alto polesine, però, la piccola proprietà terriera a conduzione famigliare ha trovato ambiente favorevole. E' questo il territorio. redento dalle acque da più antico tempo, la plaga più produttiva e più ricca. Per contro, terreni poco redditizi scarsamente arbo- .rati si troYano nei mandamenti di Lendinara, Badia, Loreo ed in alcuni comuni dei mandamenti cli Ad.ria, Rovigo e Crespino. Nel Basso Polesine dove La bonifica-è più recente (ed in alcune zone la bonifica apricola non fu ancora compiuta) si hanno grandi tenimenti. Grandiose le opere di bouifica eseguite nell'isola cli Ariano. Tentati,·i di appoderamento eseguiti non razionalmente in comune cli Donada diedero risultati negatisi. I lavoratòri agricoli sono divisi in due grandi categorie principali: boari e bt'acdanti avventizi. Nel basso e medio Polesine le grandi aziende hallllO alle loro dipeudenze braccianti fissi (che lavorano sul fondo e vi abitano) d-,tti obbligati perchè ,incolati da speciali contratti di lavoro. IL boarn costuclisce il bestiame ed eseguisce le arature. Alcune colti vai.ioni si eseguiscollO in compartecipazione fra conduttori dei fondi e lavoratori (canapa, granoturco, bietole ecc.-). Nel 1923 (vedi relazione della Direzione della Cattedra ambulante di agricoltura di Rovigo in d.a,ta 1° agosto 1924) La produzione agricola in Polesine diede i seguenti ristùtati: frumento quintali 831.250, era. cosi fortemente sald:i..lo cd tra :-.provvisto di vah·ola di sicurcua e di sfogo, il rx.-1icolo veniva avvertito dai conlathni ride...:.ta11ti~inel grido caratteristico cli F-ollcva/,ionc: la bo1e.. Su queste povere folle, attraverso le quali pes..<;ava un mow.lo di convulsione e ùi ignoto, che cominciavano a balbellare le prime parole di resurrezione umana, il govcn10 agi difen.<leuclo il privilegio padronale e 111ru1claudoi saldali a mietere il frumento. Tutto il paese ne fu commosso, incuriosito, allarmat.o, sorpreso e so.spe.... so ... Da quel tempo La situa,.,ione è <li molto mutata e si è fatta l'abitudine a movimenti oollettid più vasti e meno ginstifìcati che non fossero quelli di otto lustri fa nell'agro polesano. 11 movimento dcli' 82 fu seguito da a,ltri con vado stile e altenia fortuna fino al successo prpletario del '20 e alla vittoria degli agrari nel ':21. Durante la guerra gli ag,rari fecero una se.rie di fortunati affari - di qttegli affari che La guerra ha cons_entito in favore di col.CYroche resta- ,-ano a casa. - Abbandonarono i lavori di bonifica e di 1ifiuime:nto invernale sfruttando la mano d'opera con orari gravosi di lavoro e sca-rsissimi salari. Alla corsa pazza ai grandi guadagni degli agrari risJ.X>ndeva in corruccio la mortificazione economica e spjrituale dei contadini senza rivalsa contro il crescere dei prezzi e per il senso acuto del rapito precipitare senza rimedio. Fra agra.rio e contadino la distanza spirituale si allungò disperatamente ... Nell' irumedi.ato cloi>oguerra l'atitività sindacale fu ripresa e si ebbero agitazioni che trovarono componimento nell'accordo fra capitale e lavoro stabilito da una settantina di patti locali per i quali i lavoratori ottenevano aumenti alle mercedi .laddove gli agrari si impegnavano a fa7e il P.ossibi/.e per lenire la disocçu,pazione. Il mosaica dei settanta patterelli fu una babele generante in mezzo ai contadini una confusione di lingue dannosa alla uniformità del movimento sindacale al suo sviluppo ed alla sua forza. Ne approfittarono gli agrari per ,iolare frequentemente i patti e per ridurre al minimo l 'assunzione dei braccianti avventizi al lavoro. Le conquiste sindacali nel ·1920 granoturco q.li 443.584, avena q.li 40.000, bietole - Nella primavera del 1920 la_Camera del Lavoro da zucchero q.li 9.162.650, patate q.li 39.0CX),ca- confederale riuniva sotto le sue bandiere cinnapa q.li 25.000, fagioli q.li 18.040. Si coltiva- quantamile lavoratori della terra, mentre i porono a;ache iiu, proporzione inferiore il tabacco, pola"ti organizzavano con fottuna i fitta.voli ed i 1'aglio, Lasaggina, ecc. In comune di Porto Tolle pkcoli proprietari. fiorisce la risicultura ,~alliva. Nell'inv~no la Camera del lav01·0 presentò Il problema agricolo in questa provincia-;' den- agli agrari un progetto di patto di lavoro agrisa di popolazione e poYera di industrie, è di pro- colo a base provinciale .nel quale per altro si d'U.'Z.ione.Pesa che. 13;.oompetizione fra agrari e tenevano conto delle di verse condizioni di am- • lavoratori sia ridotta, da-quel che dovrebbe es- biente. Seguirono Lunghe trattative fra i rapprese-re - per una. maggiore pr,;a_uzione del suç,lo sentanti dei lavoratori e del!' Agra.ria che si t:ra91 cui fosse partecipe anzitutto il lavoratore - scina,rouo fino a Roma ed ebbero il loro epilogo ad un contrasto, che non conclude e non risolve, dopo pochi giorni cli sciopero ~ limitato al solo fra assuntore e prestatore cli mano d'opera: a mandamento di Loreo (quattro comuni su sesdetrimento cl.i quella produzfone che sarebbe in- santatrè) - nell81conclusione cli un patto agriteresse di tutti incn;mentare. Il contrasto fra colo provinciale per la durata di un anno nel lavoratore e agt'ali., più che in materia di sa- quale le condizioni morali generali, i regola.- Lari, è divenuto vivo nel dopoguerra per stabilire menti di lavoro, il fuuzionamento degli uffici La quantità del lavoro da eseguirsi e le modalità di collocamento ·erano identici per tutti, mentre di collocamento delle braccia. Gli agrari negano variavano il carico <li maa:io d'opera minimo, i i11blocco La funzione del collocamento. Vogliono salari per i bovai e le tariffe delle mercedi ora.rie. 5' fare I.a piazza it con tutte le su.e indecorose con- Il carico giornaliero della mano d'opera avseguenze. Vogliono scegliere la mano d'opera e Yentiz.ia eia in media stabi1ito nella piroporz.ione non ricliiederla ad uffici delle organizzazioni di tlll uomo og.ni cinque ettari di terreno. Le operai~ funzionanti come sindacati monopoli- mercedi orarie per gli avventiz.i variavano d.1. stici. Non vogliono saperne nemmeno di impe- zona a rona e di stagi011e da un minimo di gnarsi preventivamente ad occupare mia deter- lire J,~o a un mas,;imo di lire 1,75 all'ora. Le -·minata quantità di braccia \u pmporzione alla leghe confederali ottenevano il monopolio assoestensione della terra ed a seconda delle varie luto della clistribttzione del lavoro eseguita dai colture, della maggiore o minore produttività loro uffici cli collocamento di classe. Durante le dei fondi. Non sono pochi i proprietari che obbedendo ad una gretta valutazione trascurano le terre. Per contro l' ufficio cli collocameuto funziona per i lavoratori come wia specie di coçperativa di distribuzione di Lavoro e nel carico di mano d'opera essi trovano una garanzia minima ad essere effettiv.amente occupati. Non è qui il caso cli ingolfarsi in una discussione in~ argomento. Però la civiltà di queste riv~<lica.zioni dei lavoratori ci sembra evidente. Giovano a pe:rleziroiare, almeno meccanicamente, l'ordine presente della conduzione de:i fondi. Gli agrari per far leva sugli egoismi più gretti dei coutadini hanno fatto assidua propaganda per il frazionamento dei fondi. Ebbeue, nel dopo guerra le masse lavor-atrici non ne sono state lusingate. li demagogico < La terra ai contadini , non ha fatto esca. I Lavoratori polesani si sono lasciati guidare dai socialisti che esplicitamente dichiaravano di non volerla per i contadini bensl di aspira1·e con forme associative alla sua gestione colletti.va. Già si iniziavano esperimenti di cooperazione agricola nella tenuta Spalletti (Trecenta) e a La Fraterna (Porto Tolle) quandl) la violenza fascista distrusse i presidì confederali. Inizi sindacali " La bole,. :-,;et 1882 La povera plebe del Polesine - ingenua, grama, malarica, pellagrosa, ricca di passioue e di istinto - usci dalle scorie del suo dolore, della sua passione, del s_uo servaggio e venne per la prima volta alla ribalta del mondo chiedendo condizioni più lunane di Lavoro. Si ebbe allora il primo sèiopero a~co!-o nel Polesine che •fu. anche il primo attuato da contadini in Italia. • La pentola bolliva, ma poichè il coperchio le trattative non si ebbero a lamentare tuTbative. f;olo a Bergantino ebbe ht0go La pacifica temporanea invasione delle terre. Il dirigente della Camera del lavoro seppe contenere 1 'impazienza delle masse per oltre quattro mesi. E si badi che gli estremisti andavano predicando per lo "sciopero ge?era,le e che esercitava alquanta suggestione l'esempio dei ferraresi che in una settimana dii violenta agitazione eran riusciti a conquistare, dopo brevi discussioni, nn patto cli Lavoro vantaggioso. Il patto concordato nella su.a st.ruttu.ra fu uno dei più elaborati e, dal punto di vista tecnico, uno dei migliori concordati -nell'annata ill Italia. L'on. i\1atteotti per assicu- 'rarne la buona interpretazione lo postillò, commentò cliffusamente illustrandone ogni suo parti.colare in una specie di 1Jade-1necwm destinato agli organizzatori locali. Nell'aprile del r920 fu anche concordato un patto di lavoro per i risaioli del comune di Porto Tolle: il prime, del genere concluiso in Polesine. Lav·oratori e padroni delle risaie compirono in questa occasione un atto squisitamente collaborazionista eseguendo in comune pmtiche p.t'e&5d il Commissariato degli approvvigionamenti per ottenere l'aumento del prezzo del risone limitatamente· alla loro plaga. Gli uffici di collocamento e • l'imponibilità della m.a,no d'opera • se assicw-..rono una più equa distribuzione del lavoro contribuendo con maggiori sala,rl ad elevare il tenore di vita degli operai agricoli, non risolsero il problema della disoccupazione determinato da cause comp•lesse. Molti uffici di collocamento funzionarono egregi.arneute. Gli agrari però non ne furono soddisfatti e li •avversrurono. L'avversione non riguardava ìa funzione, ma l'istituto ed era suggerita da evidenti questioni economiche e per la prefercli./,a alla ;bsu11zio; 1e libc-ra che mnlg1ad'> inton,·c:uic.11U toni-cnlc la1ghez;,..a di scelta e determina la c·,,tKorre11z;1fra l la,·oratori. 11 malcontento degli agrari derivò rl' altronde anche dalla instabilità delle imprcsc agrarie dovuta alla crisi del mercato la quale a ,ua volta in quel- )' annd rese difficilmente ~opportabili i maggiori ~lari e le.: con.dizjoni di h1voro concordate co11 i lavoratori. );l'cl 1920 si inhiarou.o in J-'ole~ sine anche, e.sperimenti <li affittanze cooperative e p,:rosperavano intanto cooperative cli lavoro e cli consumo sorte in ogn.i comune, malgrado le vi- , issimc: ostilità degli agrari e dei commercianti. :\l1e conquiste sindacaJi seguivano le ammlnistratin: e tutti i f.i3 comuni della 1-'rovincia, la DepuL1zio11eprovinciale, le Opere i.tic:., ecc. pa.-;- s.n·ano dagli agran a.i sociaH~ti. Le org,mir...zazioni confederali <lette • leghe rosse • non abusarono dei poteri derivanti <la] monopolio del lavoro agricolo e dove minoranze popolari (come a Gnocchetta cli Porto Tolle) vollero rima.11erenella Unione del Lavoro i:: bianca• I" ufficio di collocamento distribuJ loro egu.almeale una parte propor,..ionale di Lavoro. Niente taglie, rarissimi i boicottaggi ed ampia libertà agli agrarj cli riW1ione, di organjzza;,Jone, cli attività politica. Il patto (n rispettato nelle sue linee generali e funzionarono attivamente le oo,n.... missioni locali miste di agrari e la ,·oratori e quella provinciale (presieduta da un giuclice del Tribunale) munita cli pote,-i arbitrali c011feriti in precedenza dalle parti - incaricate cli rontrollare per La buona applicazioue del patto e d-i dirimere le vertenze derivanti da interpreta7ioni cou traverse cli esso. Gli agrari si disposero a malincuore a11'osservanza del patto e con cadlli e soprusi ne resero djfficile la e&ec117ione. Contro La infrazione palese del concordato vi erano l'arbitrato e le commissioni cli controllc, ma contro la infrazione si~iematica, s.ubdola, fatta cli scaltrezza e di mal volere degli agrari, 1l lavo;ratore rimaneva senza.idifesa. La rlseossa degli agrari Dandone diritto le eia.sole del patto l'Agraria ne daYa La disdetta uel novembre 19:ro prima che lo si ritenesse confermato daJla Ca.mera del lavoro e prima che· questa a\·esse ad agire chiedendone la revisione. Le brevi trattative che si ebbero per la rinnovazione rlel patto - mentre approdorono ad un accordo provvisorio fra Camera del lavoro e associazione piccoli proprietari e fittavoli (popolllri) nel senso che rimanesse prorogato provvisoriamente il patto scaduto - determinarono La rottura fra la Camera del la- '\'o.r◊' e l'Agaria che si ritirò dalle trattative e rimase te:tragoua agli inviti delle autorità goYernati ve a riprenderle. Pretendevano gli agrari che i lavoratori consentissero a rinunziare agli 1tffi.ci di colloca- • mento e alla percentuale cli occupazione delle braccia. I lavoratori che pnr eran disposti a concessioni sulle modalità del collocamento sulla portata del carico minimo di mano d'~pera ed in materia tariffaria, tron accettarono il pw1to di vista degli agrari. ProponeYru10 i Lavoratori che le parti si impegnassero - nell'interesse superiore della produzione - ad eseguire i lavor.:i di preparazione dei terreni per le semina,- gioni primaverili prescindendo dall'esito -delle t1attati ve. Ancl1e questa proposta fu respinta dagli agrari i quali (fine febbraio 1921) pubblicarono con manifesto le conclizjoni alle qùali avrebbero assunto direttame11te la mano cl' opera. Niente uffici di collocamento, niente carico minimo di braccia e dimiuuzione alle tariffe e ai salari. Insomma 41 ritorno allo stat1i q,w a?1te. Accettassero i lavoratori direttltmente e singolarmente se no avrebbero proYveduto i castigamatti a metterli a posto : i fascisti. I rappresentanti delle leghe riuniti in oltre trecento, dopo avere confennato tul.allimemente la 101·0 fiducia nei dirigenti camerali, decisero la resisten1..a passiva. Si sarebbe continuato a lavorare alle condizioni del patto scad,uto per quanti agricoltori avessero-- continuato a richiedere la mano d'opera agli uffici di collocamento confederali. Niente scioperi, nessWla violenza. Gli agrari impressionati dalla civile resistenza dei lavoratori chiesero aiuto ai fascisti per Yincere con la ,iolenza. Bande di assoldati accantonate nei centri principali e cli cmnionisti provenienti dal ferrarese spalleggiati d.alle..autorità governative, inclist:urbati da.Lia pubblica forza in meno .di due mesi costrinsero alle dimissioni le amministrazioni comunali socialiste, devastarono, clistrus~ sero sedi della camera del lavoro, case del ~ polo, sedi di leghe, di cooperative e di circoli, case cli privati, bastonarono, sequestrarono, sbai1clirono i dirigenti <lel movùnento opera.io. L'on. M:atteotti fn rapito, il segreta1io generale della Camera d~l lavo.ro sequestrato tre vqlte in quindici giorni ! Dodici lavoratori furono assassinati barbarrunente. Per questi omicidi gli assassini rimasero irreperibili o se rurresta.ti, amnistiati poi per avere agito per fini nazionali. Nessuno degli assassini e dei loro mandanti è attualmente in carcere, tutti vivono indisturbati. Compressi, ,iolentati i lavoratori finirono per adattarsi alle condizioni imposte dagli agrari. Il nou accettarle vole_va dire la fame. I dirigenti del movimento sindacale operaio, riuniti segretamente, decisero l'abbandono della battaglia e diramarono un comunicato redatto dall'on. Matteotti e dal Segretario generale della Camera del lavoro (9 aprile 192-1)nel quale la d~cisione veniva così motivata: « Pensavamo cli potere rondurre la lotta sul terreno civile che è abituale per le nostre organizzazioni e per i nostri lavoratori..... Gli agrari poleS<1ni hanno prdcrito portare il brigantaggio ed il krrorc nelle nostre campagne e nei nostri paesi con l'aperta cornplic-ità di tutte le Autorità e del Governo. Cos.ì che.-l'esercizio anche dell'ultimo diritto dei cittadini di riunirsi, di circolare, di vi,·erc l'('.r6no t: divenuto impossibile. _.\vremmo foroe dovuto rispondere alla vio]enr. a. c011 la violenl'.a. l'rcfc.-1'immo mantenc.--re immacolata la nr,..tra banclicra e dimostrare che soltanto dal di,hcimento dC:1JaJ1Cr.;traorganizzazione e: della JI<.J:-,tr.a d:iscipJina i.,otranno risorgere i....,tinti,Ji rappresaglia e di vendetta. Dalle barbare e sanguitl(.6t follle agrarie germogliano odio e delitto .... ,, Anche se il proletariato temporaneamente cede, le ragioni ideali e im·incibili dd Socialismo ne a,- ~icurano la prossima re:;urre-/4ione tanto piu che oggi si cede soltanto di fronte alla dimc,strazi,,nc più orrenda della barba.rie agra.ria che nulla lasciò intentat.o, nemmeno l'assassinio, per contrastare un pane meno gramo ai contadini. Saµ,- piano que-ti, anche s,e ,dnti per ora1 mantenere integra la loro dignità e La loro cos-cienza, cosi che col sag.rilcio momentaneo dd 11.ç~tri migliori, restino le fondamenta della imman<:abile ricostruzione •. Il Sot:t<,segretario agli Intemi on. Camillo Corradini rispondendo ad interpellanze degli onorevoli Merlin e :v!atteotti ebbe a riconoscere: « a.) che i conflitti in Polesine sono <let.erm1nati dalla lotta agraria che vi si svolge; b) che i fascisti sono assoldati dagli agrari per influire sui contadini e spingerli a cedere ai dw.Ien degli agrari; C) che gli ajl'rari, in questa latta, non hanno tenuto un contegno corretto • t,·edi e: Corriere <lel Pole;ine,, n. 6o del 12 marzo 1921/. L'avve~o dei sindaeatl faseisti Sciùlte le organizzazioni confederali, i lavoratori ritnaser'o alla mercè degli agrari i quali talvolta non mantennero nemmeno le conrlizioni cli lavoro da loro stessi offerte. L'alleanza a.gra- _rio-fascista si rinsaldò ricen,ndo i fasci &llSSidi dagli agrari (un tanto per ettaro - L. 3 per ettaro in alcune località). Nell'estate declinante i fascisti, d'accordo con gli agrari 1 si diedero ad organizzare « sindacati. economici :1 sostenuti daJl' Agraria. Anzi alcuni propagandisti erano degli stipendiati dagli agrari. I contadini non ne rnle-rnno sapere-<li organizzarsi nelle Corporazioni sindacali e opposero un persistente astruzionismo. Dove no.n potè La persuasione seni il mangan.ello e ai primi di settembre l' Gnione dei Sindacati fascisti era già forte di una trentina cli organizzazioni. La dire7Jone dei Sinrlacati fu affidata ad Enrico Hoennig (nobile tedeséo di nazionalità ungherese, già agente di Carlo I0 d'Absburgo e dei circoli reazionari austriaci, espulso dal partito comunista come pubblicò l'A-vonti! n. 294 del 7 dicembre 1921). Alla fine del settembre si concluse un patto di la rnro fra i dirigenti delle Corporazioni sindacali (i quali uon si erano nemmeno curati di convocare i S'!n- <).acati locali per conoscere il loro parere in argomento) e l'Agraria. L'odiato patto socialista del 1920 nella su.a struttura, nella su.a dizi=e, meno s'intende quanto riferi""a il collocamento e la. mano d'opera, veniva rinno,ato. Le tariffe imposte dagli agrari col manifesto cli febbrai<> subivano = nuova falcidia del 15 per cento. Tale diminuzione non era giustificata. dal .eo:,-to dei prodotti i quali si venderono anzi a prez.20 più elevato de11'anno precedente. Secondo e: La lotta )I (8 ottobre 192r) eran 25 milioni in m\.'.no ru. la-voratori della terra di cui anda.Ya110 a b;:{].eficare gli ag,'ari-fascisti. La notizia della conclusione del nuoYo patto 1921-22 risuscitò vivo malcontento. Alcuni Sindacati (Pontecchio) io:tsorsero, protestarono, si ribellarono. In alcuni comuni si scioperò (Loreo). Gli agrari-fasciai' risposero con la serrata e con. la mobilitazione degli squadristi manganellatori. E il patto • mase: Applicate- generalmente durante la su~ durata 1 fu rinnovato per l'anna.ta 1922-23 e nell'iuven10 di quest'auno con una diminu7ione del 10 per cento sui salari. E' stato rinacvato pochi giorni fa con una variante : la parificazìone dei salari in uso nel Basso Polesine a quelli più elevati delle altre wne. Kel triennio 192r--19Z4-"'1lascisti riuscirono ad imbrancare nelle Co~ot~oni sindacali la quasi totalità dei lavoratori )_"11esani cioè circa 75 mila tesserati che pagano attualmente circa un milione e mezzo all'anno per quote di associa.z.i.one. corrisposte con una percentuale dei prodotti in uatura loro 'tifiati a norma del patto di lavoro (, edi « lJ- .. ?opolo • 24 settembre 1924). I Sindacati ù.ir~ da ttomini di fiducia (<SI 'Agraria non hanlTO brillato per atti,;tà clll'tlndooi più di non, d:ar fastidi ai padroni che di difendere gli interessi dei lavoratori. Il tenore di ,;ta ,li questi· si è abbassato col diminuire dei salari. L'emigrazione in America va ripTenclendosi come ai tempi tristi in cui la pellagra e la malaria spingevano i contadini a cercare pià umane condizioni di vita in altri Paesi. Qualche volta, però, i Sindacati si fan vi,; ed asstllllono atteggiamenti cli energia contro gli agrari, ma raramente. Singolare il caso dei vallicultmi di Rosolina che negli anni in cui i lavoratori erano diretti dai confederali si videro chiamati a comparire davanti a commissioni arbitrali e in tribunale per rispondere dell'inosservanza ai patti mentre per queste ebbero a, subire l'im·asione delle valli con atti di sabotàggio e minaccie di peggio dai sindacalisti fascisti ! DUCCIO O.G.R.B. - ('orso Principe Oddone, 34 - Torino. PIIIRo G0BXTTI- Direttore-responsabile

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==