La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 34 - 16 settembre 1924

LA RIVOLUZIONE LIBERALE IL SIONISMO A parlare clegli ebrei in Ilalia, si corre sempre li rischio di sonare su un tasto falso. Ci cr~o'. nei. loro riguardi, cosl liberi da prc- ~udiz1aJ1 odii e timori, che ci sembra di poter disoorrcre dei loro problemi con perfetto di. fiHnteressc e con chiare--.,:;z.ascientifica. Viceversa, o.ppc:na ci si è un pochino addentrati, ci si ~ge <li mettere in luce part.icolmi, aspirauaru, di fctti che, non si può negare, ci dàn110 fastidio e<I evocano quasi un islinto di diffideJUB e di difesa che è come l'embrione d'uu irri'Tdato antisemitismo .. Queste cose mi son rivenute ia mcut.c nel legg,ere un chiaro e ouesto libro (1), scritto da u.n egregio fu1nionasio del Ministero degLi Esteri : i1 comru. Romolo Tritonj. Due anni di permanenza a Gerusalemme come Console generale gli hau dato agio <li os~ervare un mome11t? a.s~i iutei-essante dell'esperimento siouistico, e ili frequenL1re molti dei suoi guidatori. Una buona. couosceuza del molldo arabo, d'altronde, lo po11gono in grado cli Yalutare giusl.c1mC11tcle rec;ist~1ne iudigeue. Sotto la struttura :;lrcUament1.: logica e documentaria, uu umano scuso d'ironia ravyi,·a i particola1; e ser\'e quasi da crib....~io dt .-;celta. L'estesa traltaz.ione storicopsicoJ... 1gica su l 'cbreo e il s.uo mondo prepara a Yalutar~ gli elementi morali e fatali di quella spinta ,·erso Gerusalemme di cui poi si narrano i deplore,·oli resultati. Buon libro di infonnaz.iOnc e di coltura, llllito, rapido. Dove sono, dunqu~, le sue manch~xolezze? E' una domanda a cui sarebbe difficile rispcn1derei per chi non possiede ricche infoTmazioui su la complessa e vruiop[uta storia ebraica. 1Ia forse, anche col socco1·so cli poche pubblicazioni, e riascoltando certi echi d)una lunga tragedia che è gillllta fino a uoi e qual. che volta ci ha scossi, si può indovinare qualche altro aspetto del sionismo e tentare d'individnarne meglio la necessità, la spontaneità, tanto da riuscire a togLiergli quella taccia di « c:reaz.ione, inglese, e quindi di riparabile errore politico, che nelle conclusioni del libro -accennato gli viene attribuita. Pcchi ebrei di quelli non assimilati e fedifraghi e, certo, nessun sionista son disposti ad accettare la cli dsione storico-geografica del popolo elette, in due stirpi : la Seffardita (spagnnol;i.) e la Asckenazita (germanica). I nomi indicano soltanto due diverse correnti a traverse, cui si manifestò la «diaspora» (dispersione) e nascono in tempi relativamente recenti : spagnuoli si chiamano gli espulsi dalla pe:risola Iberica (fine del 1400) che popolarono i! 'l..evante, l'lnghilte.iTa, Venezia, le città libere e anseatiche dell' Impero, la stirpe insomma dei Rothschild, cli Spinoza e di R.ica.rdo. German:ici, in secoli più tardi, furon detti i nuovi immigrati in Gennania, gli esuli dalle pe:r&eeuzioni orientali, gl'inventori del linguaggio • jiddisc •, e i creatori, in questi ultimi decenni, del nuovo ghetto di Kuova York. Sembra però oppc,rtuno di segnare nna distinzi011e più profonda, che non si limiti ai dtte di versi riti e ad alcune discusse caratteristiche somatiche. Qttesto popolo che, per vivere, ha bisogno di considerarsi sacro ed eletto, p:roìbisce il co11D11.biocon persone d'altre schiatte e riconosce la sua. patria in un solo tempio d'una sola città - oggi è diviso in due grandi rami, non più geografici, ma spirituali, che non trovano terreno di consenso, non hanno interessi vici:ri e intendono in modi opposti la tradizione che a loro è comUlle. Le. separazione è molto ante1;ore alla nascita dei nomi che la indicano. Fin dal tempo della <:attività babilonese s1inizia la •diaspora». Con Eedra (quattro secoli av. Cristo) non tu.tti gli i&ra.eliti rient.rauo in Palestina, ma anche quelH rimasti i;i Caldea si considerano popolo eletto, rimangono fedeLi alla loro religione e inassimi- ·labili dai loro vicini. In Palestina, terra più aperta alle de marittime, a commerci con popoli affatto diversi, all'influsso fenicio-grecoro.mano; dov'essi souo in maggioranza e quindi· non banno ragione nè modo di segregarsi, di costituirsi di fronte al mondo e.sterno in unL tè. chiuse e ostili, si può stimare che le mod.ificazion.i dell'antico spirito ebraico siano avvenute più facilmente: già ai tempi di Cristo il comune linguaggio era l'aramaico. Che già dai primi secoli dell 'èra cristiana. l'ebraismo fosse acie:so in due centri, lo dimostra. la contemporanea. duplice: redazione del « Talmud :a, avve. nuta l'una a Tiberiade, I 'altra a Babilonia; e anzi questa è considerata più import.ante. La , dispersione» dunque, che non fu mai simultanea nè totale, ma avvenne secondo periodi di maggiore e minore intensità, spesso per e50di volontari, e seguendo correnti determina.te e p1·ofìctte, parte da due nuclei già notevolmente diversi. Il centro babilonese si espande verso l'Arabia., l'India, il Caucaso e •l'Enropa Orie11tale. Il centro di Gerusalemme ,.-,gue le ,ie del ma.re, popola le ri,·e del Mediter.raneo; con ;la conquista araba penetra,, e mette profonde radici, in Spagna: donde poi trarrà i I nome. Le lunghe e iITequiete vicende di queste genti sono sommariamente note; ma si pecca certo d'eccessiva compassione se si considerano come ae; dannati alle persecuzioni perpett1e. I ghetti prima d'essere u.na costrizione imposta dal mon<lo cristiano si fonna.no per la loro segre- ~ne rnlontarla. Città nelle città, sono come dei nuclei d'ebraismo puro, delle spiriluali Sionn: l'una all'altra c-011tigL1e,tra t'Ui s'inlrc.--cciano rapporti che sono già srx,cificatamente commerciali. l'er molti SC<'oli la persecu7;ionc non c'è, ma anzi un ambie11tc di libC'rtà dove le colonie ebraiche prosperano e svolgono ampi,imente le loro peculiari aUitudini, ulilis~ima forma di vita internazionale nello scisso mondo del Medioevo. L'espulsione dalla Spagna è appttnto l'e/Ictto di quest'C<'cesso di pace e di prosp~rità. J duecentocinquantamila ebrei rappresentavano una tropl)(l \'iva forza nella sconfitta civiltà araba (al dominio d(:lla quale enmo assai più vicino che non fossero alla ch·iltà cdstian.a}, una troppo rx,ricolosa testimonianza del passato perchè i conquistatm; cristiani li potessero sopportare. .Ma gli esuli se ne vanno dalla Spr,gna uon come un popolo cli paria, perpcluamente avvilito e illcapacc di incuter rispcU.o, ma come una cJ.as.. se dirigente colta e abilissim.a. di cui non si a.ccclla.no più i servizi 1 la quale non iiconoscendo una patria tcneua è pronta a rifarsi la sua vita in qualunque luogo cd è skura d.i meri. tarsi dappertutto posizioni di prim'ordine. « l.'n.a stirpe con speciale vita. interiore e cioè con accentuato intellettu.alismo ossia con un istituto religio~o razioualist.ico e non ascetico, detenni nato da una dottrina 1;gidamente int.ellett.ltale; con una mentalità utilitaria a base cli rapporti tra uomo e Dio per cui l'uomo si sdebita cl i certi doveri e riceve in cambio dalla Divinità ricompensa corrispondente 1 il che induceva a un.a continua. valutazione contrattuale del Yantaggio o del pregiudizio di ogni azione; con un apprezzamento dell'u.tile e dell'importanza che la morale ammetteva. al guadagnò pecuniario; con un'immaginazione fertile in combinazioni; con nno spirito agile, penetrante, spesso cavilloso, pronto a rendersi conto delle situazioni, a comprendere le possibilità ed afferrare le occasioni, a freddamente calcolare. e freddamente riflettere; con una facoltà notevole ad assimilarsi idee e sentimenti degli altri ossia ad! adattarsi; con una volontà tenace e un sog• gettivismo accentuato che tutto riferiva al1 'utile, (2). Questo è l'ebreo che non si conosce più da vicino. . •• Se non che queste carattedstiche non coni. spendono più al vero quando si osservano gli eslùi d1oggi, gli scampati ai «pogrom• o alle orribili condizioni cli vita che li sospingono, a milioni, in A111e1ica. La storia della «diaspora:a nord-orientale, che è netta.mente divisa dall'altra, e soltanto ora, per essere respinta col terrore verso occidente o verso il sud I in qualche modo tenta di riconnettersi e, di solito, viene a bnssare a una porta che non le sanno più aprire, è ancora, c.re<lo, oscura. Perchè, in che modq un nucleo cosi ingente trovasse fucile dimora tra Polonia, Russia e Romani.a 1 ma. nello stesso tempo come mai non ri.usciSSe a operare nella società che l'ospitava e restasse per secoli retrivo, appartato, odiato, senza escogitare a propria difesa quelle benefiche forme d'attività che gli pacificavano altrove tutti i vicini, è cosa che non si spiega, forse, se non col ricorrere a una più antica. differenz.a. spirituale. Non siamo più tra banChieri, medici e matematici, ma tra rab. bini e cabalisti, profondi, squisiti conoscitori della Legge, vibranti di speranza nell'attesa del ìviessia. Non sanno aver p,resa sul lento mondo che li circonda., perchè non sono consci d'una propria missione terrena, repugnano ali 'azione, si considerano attendati emigranti. A ogni capo d'anno si augurano e imp10'rano il ritorno, entra l'annata, a Sionne. Questa gente non occidentale, dispersa in un mondo p.rivo d'istigazioni ed attrattive, tra indolente e fanatico, che rinnega a sua volta qualunque forma di solidarietà contingente, poichè non riconosce norme e necessità di vita pratica, era 11.atura]mente condotta a esultare ed a estendere in sè la vita religiosa. Quindi è priva di adattabilità, ignara delle forme scettiche che possono servire da riparo e da astuzia ai deboli, incapace di crearsi comunque un diritto, e convinta di dover subire persecuzioni e sacrifici. Se ai correligionari d'occidente s:i può rimproverare il culto dell'abilità, llll eccessivo materialismo (pervaso però eia elementi mistici), lo assoluta incapacità creati va; tra questi invece la fantasia e La fede spronate di continuo trovano vivaci espressioni e pullulano, nella segreta vita del villaggio, i poeti 1 i visionari e g-1i utopisti. « Egli è un ve1·0 poeta, con una straordinaria potenza del lingu.aggio e un dono infallibile elci ritmo. Scriveva nello stile medievale, prdondendo gli acrostichi e le rime doppie, sdc•g-na;_ido le nudità del parallelismo dei primi ti vi pceti ebrei. Nel campo delle idee, indovimt·ia o:;ni cosa come una donna, con una rapidità e ur.a penetrazione stupefacente, ma con la stessa mancanza di criterio... Qu.ella medestma. ten. deuza del suo spirito contorto lo attirava ad esporre ingegnose spiegazioni su 1a Bib1l1a e sul « Talmud », a chiarire di nuova luce quistioni di storia, di filologia, di medi-..:tna., ili tante altre cose, di qualunqu.e genere. : : credeva. nelle sue idee perehè gli erano proprie e in sè stesso a cagione d; qu.elle idee. Gli sembrava talvolta di crescere di statura fino a tocca~ con la testa il sole, e questo gli accadeva dopo una lunga argomeuta.zionc o dopo tJna dL clamazione appnssion;Jta; il suo cer1,e1Jo 1,c.rbava, da. r1u<:st.i crmtatti, tome una V-,--rpe::tua fi..1mma». Poesia e utopia ebraica, e soltanto nn ~bn-o può mescere insieme nelle sue parole l'ironia, il co-nv1ndmento, la simpa..tia a q_uest.o modo. Per Ja storia Ù(d sionir-.mo è opJXJrtuno parlare un momento <l'J&radc Zang-Hill. La famiglia Zangwill - il nome la dice askenazita <:ra da un p<.:1...zw, da più di una. generazione st..:1bilit.a in Jngbilt<~ra. Se Wcininger ha ra1,rione di paragonare agli ebrei gH inglesi, si capisce. che il mondo britannico sia stato ad.atto alla csprCS6i<m.ed'un tipico ebreo, rom 'era stato, poco prima, oggetto del governo d'un IJisrac:li. Eglt s; trovò in una ,,oc-ìetà che accoglie,·a e 0110rava alcune famiglie di banchieri e baronclt.i, gli ebrei di palazzo c:he non compravano un litolo con una conversione, ma si confondevano con 11alto mondo ufficiale te11ei1do per sè il segreto di qualcuna delle sue attività; e relegava poi nei più sordidi quartieri, oltre Whitechapcl, nel nuovo ghetto, le migliaia rli scampali dai "pogrom• che non sapevano ancora tentare le terre americane. Zangwill si rivela co11 questa nuova esperienza della sua slirpe; di fronte agl'immigrati orientali fa da. inglese; ma intercede per loro presso i magnati israeliti, scri,·endo. E' artista., è (passaporto necessario cogl' inglesi) u.morista; coglie i lati comici dei suoi quasi compagni, crea o ripete mo! te delle tremende e dolorose sto1ielle ebraiche. Ma nello stesso tempo è un infaticabile bussatore a quattrini, il provocatore e l1intennediario delle- larghissime munificenze. I Rothscbild, i Montefiore, i Sassoon si sdebita.no degli obblighi della ricchezza, creano le loro « fondazioni 11, le benefiche colonie in Argentina e in Palestina. Ma intanto Zangwill capisce. che il rimedio pecuniario è inefficace: son dodici milioni di esuli, presenti o futuri. Sono esuli, dice Zangwill, perchè non si sanno far rispettare. Se ·avessero coscienza di sè com~ popolo 1 sarebbero forza1 sarebbero « Stato•, W1 tutto organico, capace di 1esistere, di dettare patti. Lo sforzo che deve fare il hu.on ebreo è di ottenere la formazione di questo stato. La storia di questo barlume di coscienz,, statale è esposta chiaramente nel libro del Tritoni. I pTinri congressi di delegati P.anebraici rivelano che « il popolo » ba però una sola mira : lo Stato antico, Siouue. E' una preghiera, è quasi una parola magica 1 non capiscono altro, :sdegnano le ·altre proposte: la Patagonia, l 'Uganda (offerta da C!tamberlain dopo la guerra boera). Non si poteva sperare di costruire effi. cacemeute lo Stato ebraico fuori da questa premessa. Questo lavorio di speranze e d'incita.menti che è durata vent'anni era a Lonclra1 nel seno del Governo inglese, un po1 una spina, un po' un adescamento. •Tirattative col Kaiser e con il Sultano erano andate in fumo; si sa che le speranze , liberali , s'appuntano sempre a Westminster, e in questo caso. c'era anche il giuoco cli sommi interessi. La Palestina s'andava ar- ,;cchendo di volontari immigrati ebrei a decine di migliaia. Il giorno della conquista. il Governo inglese era qua.si impegnato ad offrirla a lo:ro. Che quel Governo non si sia dato pensiero delle condizioni di vita in Palestina e della possibilità d'un simile esperimento è cosa che s1 ca.pisce; direi che è cosa logicamente politica, se appW1to doveva aver importanza. quest'atto di volontà e di protezione, e il resto, l'attuazione _pratica, era affar loro. :Ma ci s'im1nischiarn inoltt-e uu interesse attivo della politica. britannica, quel senso « imperiale » ò 'espansione nella forma protetti va che le è classico, che la fa apparire nel mondo in funzione di fecondatrice e di 1;paratrice, di creatrice d' « errori » se cosi si vuo1 dire donde poi traggono origine esperienze di storia. Sarebbe stato assurdo e compromettei1te far della Palestina una , Colonia della Corona, ; perciò l'Inghilterra ass11111eil mandato di governarla, creandovi « il focolare nae,ionale » per gli ebrei; dominio sicuro, non su un piccolo ten;torio ma sulle coscienze di una stirpe sparsa per il mondo; funzione quasi d-i giustizia, e in tutti i modi d'arbitrato in con. tese di r'eligione e di razza. che non si prevede possano rappaciarsi; previdenza forse del giorno (secondo le profez:ie del medesimo Zangwill) in cui il bolscevismo crollerà sotto una insurrezione antisemita, quando sarà utile per poter manovrare una valvola di sicu;rezza, che è poi proprio qttella che han saputo inventare gli ebrei come rimedio ai loro terribiLi, e spesso volontari, guai? • •• Ma l'esperimento sionista è fallito alle ST>eranze degli stess; ebrei. Non è da far marnviglia che essi - chiamati con l'istituzione del e Zionist Executive :a a funzioni dì pseud.:> l,!Overno in terra ignota - non siano riusciti nelI 1opera impossibile, e abbiano creato altre impossibilità psicologiche intorno all'esperimento vagheggiato; gettato semi di lotta religiosa e politica in Palestina, trattandora come , terra di conquista,, lotta che volgerebbe-di certo ai lord danni. E' invece più strano, e può sembrare co>11traddittorio, che essi considerino fallita la, causa del sionismo in seno alla loro razza, come propaganda di unità nazionale ed effettiva costituzione di Stato. 139 1·n sc,gno ebraico c.~a que]lo di crc.":Jr.-.iXazionc, cok,mzzando una t.erra non propria con r,<><'herlaina di migliaia d'individui, proclamati rappresentanti d'Wla Unione Spirituale sparsa !)(:T il mondo. Le stesse forze che tengono unita - a suo modo - la , dia.spora , , la stessa tradizione rdig-ioso-casuistica che non ammette in li11<:antoncnnia c-ivile e limita il campo della attività individuale all'lllliverso astratto e alla casa, si oppongono a questo compromesso: dove una. ragione di dif0,a c.ontingentc, un principio occattato alla pratica occidentale =- si insieme vogliano condizionare e qnas, dar nuovo fon<la.mento alla profonda ,rit.a messianica e SUf.>(,"Tllazionale.La delusione dei sionisti è &tata g-rande; &econdo loro tutti gli ebrei ahban<lonand,-, le patrie prese in prestito dovevano farsi cittadini di Sfonne. La tragica confessiù11C si ba dalla bocca di Zangwi11. In un numero (que1lo del 12 marw 1924) della llivista americana < Tbe Xation, è pubblicato un sno articolo (in contradditt,,rio wn un altro di Chaim Weizmann, membro del « Zicmist E.xecuth·e )•: • 11 giudai~mo n<.m è un cosmo, ma un caos,. e L'unico senso di unità cui s'avvicina è J'unità del sacrificio che soffre in vaste e numerose re-,sloni d'Europa>. Nemmeno ]'unità de] sacrificio s'impone. I sacrificati non dtttan,, legge, non piegano a sé la coscienza <legJ>ignavi, ~61i assimilati o dei beneficati da 1111 lungo esilio. Tra il Seffardita e l' Asckenazita, pigliando i termini g= 6 rafici in senso morale, c'è una distanza immensa e non s'intc.--ndono. Tra gJi Orientali stessi, a _-UO\,'a York 1 s'è scelta una casta, dcminante e americanizzata. Otto Kahn disprezza e non ca.pisce il LeYitzky che è sbarcato l'anno scorso; e vota la legge che, d'ora in po;, gli -rieterà d'approdare. Il Sionismo do,·eva, nel pensiero dei capi, uccidere e sostituire la •dia.spora,. Ma la diaspora, che non è solo sofferenza ma anche gloria nella· disperazione, partecipazione alla vita delle singole Xazioni in un ge1oso sell.SO d'unità che le su.pera, osserva il falLiméllto del sionismo ed è indotta a approfittare da = lezione d'errori. Zangwil! spera che agfaca nelle patrie - che pènnei di spirito ebraico le terre doYe ba allignato, e, sopra tu.tte, quella della moderna prosperità d'Israele, la terra incolta che può fruttificare eo1 suo seme. L'America ormai è il cçntro della vita jiddisc, Parte ebraica s'è manifestata, si conosce e conta solo a Xuova York. 3!a, naturalmente, nasce nello stesso tempo e prospera I'antisemitismo. L'avvenire, come si vede, è oscuro anche di queste minacce. Occorre (per il tra.nqu.illo riposo dell'animo informato) prospettarsele, ma non è da pensare senz'altro al peggio, a forme estreme di ,·iolen.z.a e a remote vendette. I problemi d.i solito non si risolvono che mediatamente, suscitandone degli altri, magari opposti, a tra-ç-erso le modificaz;oni e gli adattamenti. DegLi errori propri alle menti ebraiche, importa di rilevare quello della • logica catastrofica> per cui non si 1 conosce che l'ottimo e il pensiero, e si è sem .. pre pronti a ideare palingenesi e ri"t"oluzioni. Sarà pur qu.esta la fiamma che li riscalda da secoli, e saranno preferibili questi ebrei eccitati a qu.ella specie di mollnschi pratici e cavillatori che siamo avvezzi a trovarci tra i piedi. Ma di loro non c'è troppo da fidarsi, come di· gente che tira le somme sempre maggiori del totale degli addendi. Dicendo questo, non si ,ogliono menar per buone le fantasie su i Saggi Anziani e su. i complotti secolari. )1.a opporre a certe seduzioni romantiche., al facile sentimentalismo, magari al senso di rispettv per una razza che non è soltanto afflitta, querula e meschina, le obbie1Joni del nostro buon senso, le ragioni della vita occidentale che costruisce oltre la pietà e le utopie. U. MORRA DI L\. VRIA"O (1) Romelo Tritoni : Il Sio·nìsm.o e le su.e d.ifji.co/tà poli/.iche in Palestina. Roma, Edizione della Rassegna Italiana, 1924. (2) op. cit. pagg. 19-20. G. B. PARAVIA & C. Editori • Librai - Tipografi TORINO IILANO FIRl!l1E BOMA- NAPOLI - PALER■ e Biblioteca di Classici Italiani N. MACHIAVELLI ISTORIE FIORENTINE commentate da AVERARDO PIPPI L. 10 150 Di tutte le scritture del MachiaYelLi questa delle lsto-rie ji.o-reiitine fu assai bene giu.dicata da Vittorio Fiorinii per il suo contenuto la meg-Lio adatta per le scuole secondarie superiori, dove potrà giovare a render più compiuto nella mente degli alunni e a colorire con maggi.or vivezza ed efficacia. quel quadro della vita fiorentina. nei secoli decimoquarto e decimoquinto sul quale tanto di frequente studiando la storia letteraria e politica italiana sono chiamati a gettare uno sguardo. AvERARDO PIPPI~ valendosi specialmente degli studi di Pasquale Villari, forni gli otto Libri della. Storia di un utilissimo ed accurato commento. In prepar<tZione : M. CESAROITI I CANTI DI 05S11\N a C'tlra di GUSTAVO BALSAMO CRIVELLI

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==