La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 33 - 9 settembre 1924

I J,A RIVOLUZIONE LIBERALE LA VITA INTERNAZIONALE bene prcci~ati. ~e (;J';:1 :vMirittura il me--✓.zo più appropriato per n:alizzare e più compiutamc..,i1t<: fim affatto 01,po-,.ti. :-,;<; i croati, nè gli l<.>- H:11i avi't:bbc:ro altrimtnli potuto pc:rccpfre più prepotente JrJ .&lim<Jlo a. schic:rar~i come tali contro i "{;rh1, riU.:nuti F,<>f1r'affattt.Jri,e a tc'TJt:irc cli fai -.i val<~rccon delle pretc:se nrJn s.<1n1:rrcmi -.urat<:. Ed in Croazia il fo·nomc:no Radk so1'sc in fori.a d<:ll1es:.1:--.pcra7.,ion<: d'una stirpc, c.:hc.:le 1,c:r..;<J11ali i11dina1.i<>ni:illc concé"'.doui vi• sionaric: c,I il 11.;1turak:tono d'ispirato nei dis<:ors-i d'un uomo, ,l'altrondc <"oltissimo e "";,·~ corrit.orc:: st.·mpr<: 1n·<>ntoe S<.-'1lljJre largo della gente: umile, rite:-nnc :-:rt"j(nie:\"identi d'un affollo più si11n:ro e fallivo JJ<..--1' la caw;a croat1. Fra gli s.Jovcni, educati ,tià Wl lunga se,--riedi anni nd una politica pili pratica <..-sJ,rcs-,;a. in una superba organiz.1,azi<mc C:.COJV>mic:a, fur•mr, rese illusorie le -cric intenzioni coJlaborazionistc cldl'ahatc Kcrost<, il due<: rispc.-ttato dellt 1n:1sse Hrr>anc e rurali, al quale il sCJL'il'J della dignità 1u.m t·onsc-nth·a di spingere le dctl.c· i11l<:nzio11isiuo alla clcdizione e:::dal servilismo. L'attuale situazione balcanica l'icnna, agosto , 924 . Anche a chi segua superficialmenk gli avvcnimen~i balcanici ~on devono eS.lìcrsfuggiti i pro• fonch turbamenti e le frequenti crisi che nou disgiunte da forme violente e da colpi cli 'stato sanguincsi, sconvolgono i popoli della vicina pcnillola. La sconfitta microasiatica elci g, cci ebbe 1x:r ?onsegu~nza un radica.le cambiamento di regime lll Grecia che ora, sotto la veste repubblicau . ..1 non meno che sotto quella monarchica di ptima, passa da sussulti in sussu1ti che denotano uuo stato pennaneute e pericoloso cli tu, bameuti t eh disordine. I rapporti bulgaro-jugoslaYi contribuirono 11011 poco all'improvviso prodursi di quel colpo di stato iu Bulgaria che ebbe tulle le carallciistichc di un vero pronunciamento, gravido di cause· guenze impondcrabili 1 che ha finito per sommergere la Bulgaria in una complcla anarchia ap,reu. do una crisi cosliluzionale senza. fine e se111..a uscita. La Rumania pure non \·a immune dal male che lra\'aglia i Balcani: la minacciosa attitudine russa per la questione della Bessarabia, l'agitazione dei Zaranisti (contadinisti) e del generale Axerescu, fierissimo capo dell'opposizione Rumena, non fanno sperare giorni lieti c tranquilli alla , Grande Rumenia • d'oggi. Nè l'Albania si distacca dal quadro generale eh~ si presenta torbido e oscuro in tutte le parti della penisola balcanica: il malcontento delle masse popolari albanesi contro i bey feudali e le agitazioni nazionaliste sboccarono in una rivoluzione n1morosamente vittoriosa, che portò alla cacciata di Acbmed Zogu e dei bey e all'iustau. razione del Governo liberal-nm•ionali..t del \'escovo Fan ~oli. Per ultimo la sorda ed irriducibile lotta degli elementi antiserbi ha indotto la Corona j ugoslava. per e\'itare maggiori complicazioni, a chi.amare al potere il blocco delle opposizioni il quale, ·come è noto, oltre a chiedere la cad~ta del ,·ecchio Pasic, miraYa e mira ad un n[tovo ordinamento statutario, ispirato ai principi di decentramento, di tollera117,..._'l reciproca e cli auto. nomic regionali. Dal Monte Nevoso al Capo Matapan, dal Duiester 41la Voiussa, tutto è in ebollizione e in oscuro fermento. Una volontà ferma ed una mente direttiva unica si è proopsto un programma ed una méta che persegue irriducibilmente, seuza esitazjone alcuna. È 1a nuoYa politica russa che si affaècia per· riconfermarsi e riprendere il suo posto nella penisola balcanica. Senza reclamare professione di fede bolscevica o mutamenti sociali radicali, essa cerca di avviare i popoli balcanici verso la coscienza di un fine comuue e la concezione di un piano solo: la federazione balcanica. E' questa un'idea che ba guidato e iuspirato alcune menti illuminate de11a penisola balcanica anche nel passato remoto e recente : dalla memorabile rivolta (1828) dei cristiani balcanici contro l'oppressore comune - il turco - ai movimenti dei giorni nostri. I Ma negli . ultimi anni non pochi elementi di prima linea han fatto proprio 1'ideale della Federazione balcanica: Radic in primo luogo . il capo dei contadini croati, il partito di Stamboliisky una volta, i montenegrini, qualche eminente uomo politico albanese e Jj.nalmente una frazione dei rivoluzionari macedoni. Ora questi due elementi sembra.no decisi ad andare uniti alla realiz1,a.zione del programma comune malgrado le molteplici e no11 lievi clifierenze che li disuniscono quanto al metodo da seguire, ag1i scopi ultimi da raggiungere, al regime sociale da instaura.re. Epperò anche gli elementi non federalisti CO· me: i rivoluzionari della Ma.cedonia, capritanati da Teodor Alexaudroff e Peter Ciauleff, i nazionalisti montenegrini e quelli albanesi di Kos· sovo, che propugnano l'indipendenza assoluta dei loro paesi, hanno finito per aderire al blocco di coalizione delle fon,e rivoluzionarie balcaniche che-, unite, si preparano ad abbattere 1'attuale stato di cose nei Balcani, inviso ed intollerabile i11 egual misura a tutti. Il programma della nuova coalizione balcanica, come si vede, è concotde e chiaro, per quanto concerne la parte negativa. Raggiunto lo scopo non è p:revedib1le come le va.rie con·enti politiche ed i vari aggrup·pa.menti etnici potranno collaborare per la ricostruzione e per _1'instaurazione di un nuovo edificio sociale e statàle sulle rovine del vecchio regime demo1ilo. Ma certo tutto l'assetto politico dei Balcani avrà a subire ~rn mutamento reciso e radicltle. Sa'l'à questo nuovo ordine la bolscevizzaz.ione dei Balcani? Oppure la Federazione Balcanica, cli tipo piccolo-borghese e democratico, sarà composta cli una infinità cli Stati nazionali e cli pro. vincie autonome? O piuttosto i vecchi piccoli Stati balcanici coll'aggiunta del Montenegro ri. sorto, di una lVlacedonia e Ull3J Croazia indipendenti e di una Albania ampliata e ricostruita? A qua.le fine tende la politica balcanica Italiana.? E quale corrente e tendenza essa ineferirebbe e seconderebbe fra. le tante esistenti nel1'ambilo della coalizione attualmente costituitasi sotto gli auspici della Russia? Giova tener present.e thc, nwlgrado un <·t-rto malumore: contro la n;<.·<.-ntcpolitita italiana di amici,-,ja e di soslcgno al g<>V<:1'110 di 1':u;.ic che sembrava diretta a contribuire al <·011solidamt11to della Jugoslavia del vccdiio n:gi111ce 11011o:sta11tc i cosi detti « errori clclla diplomazia italiana•, l'Italia 11011 ha tJcmid nei Halca11j 1 1tè j compo11c:11lila nuo\·a coalido11c hakanita 11utr0110 sogni impe.riali~ti o di 1i\·incitc ro11lro chicche~ sia e tm1tome110 contro l'lt:ilia Bisogna. almeno che nessuna lusinga di sogno rc;:1ziouario venga opp<1sto alle nuO\'C Ione baka11khc. deve essere ben cttiaro che queste hanno JX!r sé l'avvenire. I>. 1,0~1.\TJCII Da Pasic a Davidovic (dalla dillatura al regime democratico) Eta in trn fYc\e.-;cd'Europa un capo di Governo che si dichiarava i11dispc11sabilc: intorno a lui s'era creato il milo clc:ll1i11sos.tiluibilità. Si affermava che via lui, il pucsc sal'ebbc precipitato nell'anarchia e 11cl ca°". Epperò si cer. cava. cli far colpo sugli auimi pavidi, per quanto sinceramente p1·eoccup0ti delle ~rti nazionali, facilmente suggestionabili, con l'ine~orabile di. lcmm'}: per la salute dello 8t~to e ciel popolo o lui, o nessun altro. r'.,(Ia dire il \·ero il capo di go,·crno in parola possede\·a w.1a risorsa inesauribile di abilità politiche, {Xlrlamcntaci e di esperiem',e per dirigere la cosa pubblica. Difalli lo si era visto affrout.are mille sede sitaazioni, molto spess0 con successo e comunque mantenendosi sempre a galla. Kon si dimenticava soprattutto la sua capitale benemerenza: quella cioè che si dové\'a ' a ln1 {)'ÌÙ che ad ogni alti-o artefice la lras{01·- maz.ione d'un paese pkcolo, povero ed insidiato in una pctenY...avasta, ricca di energie e rispet· tata. In motnenti più recenti egli era divenuto l'uomo <l'ogni c1isi, apparendone anche il dominatore per eccel1en7.a. Si gitmge,;a ine'v;tabilmente a lui anche quando ·nel corso d'una. soluzione lo si sarebbe Yolentieri. lasciato da parte. Della sua posizione di signoreggiatore politico i. segni forieri d'un imminente tramonto si retidevano sempre più lontani. Da ultimo anzi apparin1 audacia JXl7.,7...e5Ca pur anche- il tentativo di scopri re una .sola traccia <Lei detti segui foderi. M:a Nikok Pasic (parlo di lui e non d'altri e 11011 violQ: i limiti dello Stato Jugoslavo entro il cui àmbito voglio soffermarmj)i affacciato ricolmo di forze e cli ,~rtù taumatu~giche e re:16 mito, che incombe e SP'J.venta, per quanto si~ stato lUl genuino capo costruttore della grandezza. e potenza jugoslave, quando in fine più che mai si lusingava che il suo potere di dominatore non SM"ebbe cessato che con la morte, si è visto - con sua stessa. sorpresa - messo da parte e costretto a cedere le redini del g<>- verno ad un uomo di Stato, dalle pretese molto p-iù modeste e molto più lungi da ogni velleità dittatoriale. E per questo muta.mento che colpiva inesorabilmente il gigante nou si è m.ini111an1ente commossa 11 opinione pu.bblica jugoslava. Neppure i serbi, che sono orgogliosi del possesSd. d'un Pasic, considerato come la più schietta esJnes&ioue delle ,~~tù politiche della .stirpe; e neppure gli « oriunasi a, o fascisti jugosla\'i, che· minacciano il fi.11di mondo ad ogni piè sospinto e che avevano trovato nel vecchio statista la tollerama. più benevola, per ogni loro bravata - au001~ più che n~ gabinetto Pasic collaborava con tanta influenza il loro protettore e padre spirituale Svetoza.r Pribicevic - seppero accenna.re un solo gesto che dimootrasse una couttarietà al matamento subentrato. Ed il mite e colto Davidovic, con tutta la su.a. calma di professore in ritiro, veniva ad assicle.rsi al governo del paese, deciso coscientemente di avYaJ.entisi di quei metodi democratici, con cui si cerca nella maniera la più larga possibile di ottenere le partecipazioni e. cli clistribuire le responsabilità per l'esercizio del potere pubblico. * * * Pasic nel go,·ern~rc la Jugoslavia aveva. va. gheggiato una dittatttra. di stirpe. La stirpe serba non doYeva confondersi, con le sue precise caratteristiche, fra le altre stirpi che avevano concorso alla formazione dello Stato jugoslavo, m.a vi doveva all1incontro eccellere, come quella alla quale le altre doveyano essere semplice. • mente debitrici clella libertà. Anzi queste dovevano riconoscere in quella la vincitrice, che le aveva trattate con generosità frate111a e le aveva, chiamate ;ad ass1dersi al desco d'utt..'1.stessa famiglia,. I,a dittatura di stirpe diveniva. una dittatura di partito solo incidentalmente, quando unico il partito ra.clicale serbo - nella sua stra.grande maftgioran7..a almeno -, acccdc\'a, per quanto tratta.vasi di chiarire la posjzione dei setbi nei riguardi dei croati e degli slo,·cui, al ptw.to di vista di Pasic. Ed una r'agione ancora più incidentale determinava ad essere una dittatura 5('mplice1nente personale quella che dove\·a essere una dittatura di stirpe prima e di partito poscia. Non a.Itri che Nikola. Pasic poteva essere ricouosciuto ca.pare di essere tut dittatore per una. dittatura, quale erà qttella da lui coucep~ta. 1Vla la dittatUJra eta anche per Pasl.C' l' f!,rma me.110efficace al raggiungimento di fitù sia pure C'n po' d-i riflc..-<;sioncavr<:bhc fatto comprenùerC' agli uomini nl pott:r<: d1<: perfino con i radic-iani sal'<:bbe st:,to da parte loro una molto facile impresa l'intendersi. E l'intesa con K<>· rosee, più ,·olte a11che tc:nt.ata, era condit..ional:t soltanto all'abbandono d'ogni mir-d. an.nientalrice. Itn·c.-cc dcrh·ò, risultato logico e naturale, l'opposizione, destinata a rendersi sempre più recisa, contro qu<:lli, che::per i loro fini e metodi di go\·crno, ne c.-rano escltLsl\·amente responsabi Ii. Come l'opposizione contro la dittatura di Pa. sic prese co11sistcnr.a, si vide inasprirsi il disagio interno della Jugoslavia con una di quelJe aberrazioni politiche che se perseguite, sono fatali ed inesorabili piaghe corr0<litrici clellc sorti d'un 1x1cse e d' un popolo. Pasic\ cla \·ecchio parlamentare, pure assumendo nel governo il carattere e le ftmzi011i cli tlll dittatore, si face\·a scrupolo di presentare il sno ministero al di fuori di una qua1e certa base parlamentare. Osò solo per alcun tempo di avvalersi della collaborazione unicamente di uomini del suo partito, ma poicbè i radicali da soli costituivano ana minoranza troppo palese nella Skuptciua, essi, per rnl& di Pasic, si riunirono, in ttn modo che pan·e definitivo, con i così detti democratici dissidenti, capeggiati eia Sn~tor,ar Pribicevic. E' da notarsi che originariamente vi era un solo partito democratico, che si proponeva di sostitui1•e - ancve contro, come abbiamo già compreso, alla stessa coucez,icme su.lJ I ordinamento delle stirpi entro lo Stato di Nikola Pasic - alle tre stirpi serba, croata e slovena con le rispettive differeuzi37..ioni, u11a ·sola nazione jugoslava entro la quale non sarebbe stato più il caso di distinguere nè lo serbo, uè il ct'oa.to, nè lo sloveno, tiia di ricoouscere invece niun altro che lo jug05la,~o. Era un tentatfro questo che avrebbe dovuto cozzare contro la possibilità pratica, e quindi, pur- 'tnru1teuendosi il programma teoricamente 1 quale cr'a stato fissato in origine, nella realtà esso doveva mauifestarsi in seguito, secondo L'l mentalità ed il temperamento degli uomini che lo propugna.vano .. E si prccisnr01101 anche sotto la pressione delle vicende politiche, le due diverse ,correnti democl'atiche denominate dai nomi dei capeg- ~ giatori, co11·ei1te di DadidoYic e corrente di Pribicedc; ma mentre per il primo tratta.vasi cli accomtrnare i cittadini jugoslavi in un complesso fraten10, av\-alendodsi dei mezzi più efficienti della persuasione, per l'altro trattarnsi invece di perseguire un'attività spietata• mente sopraffattrice e dolentatrice ad un in. tento di livellazione. Epperò il clistacco fra i davidc,;ciani e i pri. biceviani si accentuava sempre più netto; anzi e negli uni e ngli altri et'a sempre più acuta l'ansia di mettersi recip:rocamentc in aperta antitesi. Pribicevic ed .i suoi \'Ollero, u11 brutto giorno, es-sere il ptmte11o più sicuro per garantire la dittatura di Pasic. Questi, nel momento che accettava l' inco11clizio11ata collaborazione di quelli, ebbe il torto di trascurare quanto il leader democratico dissidente si 'f)ropone\·a cou l1allean7...,1..Alt1·imenti Pasic non si sarebbe non accorto che Pdbicedc intendc,-a instaurare come metodo di goven10 ]a_ \tiolc.nr.a per provocare uno stato pennanente di guerra civile fra i citt,_1.clinijugoslavi. In qltesto stato permanente di guerra ci vi le sarebbcto pullulati i profittatorl per repri111ere e dominare g1i altri cittadini. I quali ultimi avrebbero dovuto essere paghi cli servite in sil~nzio. E natu.ralme11te i pochi 1>1-Ì\'ilegi:1ti assettori della Nazione ::;i sarebbero schiera ti an11ati contro tutti i rimanenti allatti inermi e costituenti l'antinaz.:ione. Imma11cabilmcnt(! lo stesso Pasic &1.J·ebbe stato prima, o d'opo, soppiatato da Pribice\ic, la. cu.i collaborazione avrebbe intanto servito 3 dedare dai fiui intesi ed a compromette.re in sensi non voluti l'attività politica del Yecchio uomo di Stato serbo. E fu un'aberrazione politica e pa1-Yeun'odiosa tirannide questa. p1ù recente intesa di governo fra P.asic e DadicloYic. l\1la di fronte ad essa le opposh,ioni non ebbero più riserve o scrupoli. Caddero anche iu esagerazioni, su.lle quali d'altronde si shi,r...,.-~rrìla speculazione dei domiuatod. Ed il J)lroposito identico <l'.i tutte le OJ>PO" sizioi1i di abbattere il governo conculcatore ne recò 1'ìnfrangibile solidarietà ed il fronte =ico d'ùppc.,.:;izim1t::,cht: s' impt.:miava suJ tnnomio lJavidovw-Koroscc-Spaho; rii Daddo\.ic-, il lea- <k-r clc·l gruppo democratico che disponeva d'un magg-i<,r n11merù rlj mandati alla Carnera; d: Korosc-<, .il c:1rx, <lei <1istiam:,.:,c,cia)j sloveni, < di Spah<,, il più antorevolt esponent,, dei mu,;. !ò.Ulmani~><J;,,niaci,che, come partito té.ngono nel l'arlamc--11to uu numE:To cO!->picuc, di rapprCS<..""ll.- LJinti. \prx:u·(..-11tt.-m<:nte i ra<lidani c.--ranofu,,ri del blù<•c-oddl<: <JJ>JJfJSizkmi,ma in S<Y.-.tanr..-"J ne: co- ,;tittdva110 il n<---rbo;gjaccht qut.."tc p<:r il con. ,-,,r~,, cli q11eIJi \·ennerc, a. cfr..p,.,rre d'un 'incontra~t;Jta maggioran,r.a parJamc.-ntarc. I radieiam difatti ~Jlo qu:mdo videro che avrebbero e-on 1'app<,rt,, ,]e) ](Jrr.1 numc.--roalle <Jf>r.,,oc;izfoni mess<, in min<Jran1..a all:J Ca.mera i ç,..6tc.-nitmi dj Pa.,;.kq < 11 J•ribk<•vic n<m :,j a..-.tennl-'l'O più <lai lavori 1.r:1rlamc,-ntarie qua.'Ji si f.lTtt:ipitar,.mr, :illa Camc.-ra appunto per a.-;.sicurare la mag-gir.,ran.1.a alle Of!J)('> i1,ir.1nie per <;ost<.--nt.-•rle n<-lla !otta 11(:"• <·c..,;.;;.aria JJ<~r afferrare la :.;.uccc.....__ ir,n, al J..<,t,-r,· • . . Jl fronte unico delle oppr.>Sizion-in,u la mng-- gior:uw,a ormai garantita alla C.ame:ra e <''On il <:001~11~ !';<:mpr<:più largo che an<lava at·quisl.:1mlo fra tutte l<-"....tirp-i <lella Ju~o-,J:nda, anche pt:~rchi• oltre ('hc un ci.JmfAtt, di u,nrih:i..- :zionc si pr<,1igge\·a pur quello di rig-t-neratl,n.• d~lla , ita pubblica, dtsiderandola epurata <la <Y..{ni•mmoralita e <la ogni corruzione, ~i afia<·· ciò ad un tratto quale una tenih11t- minar-ria alla d1ttatura. Epperò gli uominJ dd g-,.,,·"--rn" non e;itarono a decidersi per Jo ~ugJlmento clclla Ca.mc-ra e per le nuoYe elezioni, che. fatte con i meloclj propri delle dittature ,arebb<:rr, ,·al~, secondo il loro pensiero, a debellare i partiti d'opposizione. ).fa la Corona non si lasciò convi ttc(:'.fedi scostarsi dalle vie costituzionali più immediate, quando con 1' incamminarsi per le ~tesse era possibile <li rimediare ad un disag-io politico parlamentare. ~eancbe di fronte ad una. cri:-,.i ministerial~, prm:ocata, a quanto sembra, a bella posta, il Re jugO"larn rnlle consentire allo scioglimento della Camera ed alle nuoYe elezioni. Pro,·ò in,·ece ad associare in un.ri concorde atti\;tà di go,·erno, confonr.e i :rigidi principi costituzionali, e i sostenitori •iirt:tti di Pa~-ic (h~ciando da parte soltanto quelli irriducibili di Pdbice,-ic) e gli oppositori. E certo la fatica generosa del \·enerando Lplba Jov.,noYù·, il radicale presidente della Camera, uomo di indi~sa autorità, di esemplare:J rettitudine e degno di generale estimazione,· sarebbe riuscita ad accontentare il \'Oto della Corona, se:: la disciplina del partito, in maggioran.z.1. condividente il punto di vista di Pasic, non lo an,sse sopraffatto. Venne allora così improY\°i~ alla luce t1 gabinetto David.odc, gabinetto dai precisi principi democratici e di schietta collaborazione, che richiede dagli uomini che lo compon. gono acl un fine cli vantaggio collettirn, chiara responsabilità e rinuncie anche dolorose e che si imJ>eeonarisoluto di raggiungere un'indi~rut. tibile unità di spiriti e cli forze di tutti gli jugosla,·i, a\·,·icinando i programmi, conciliando gli intenti cd armonizzando interessl ed aspirazioni. Le op,po:,izion.i sono oggi paghe di av\.:re stretto un patto, che resiste a.Ila terribile pro,·a del potere ai radiciani anche senza la <liretta partecipazione al governo, ne danno l'apix>ggio Yerso prome&-.e di compensi misurati, che :non tangono affatto nè l'u11.ità, nè gli ordinamenti statàli .. Ed i radica.li? Anche fra questi fedeli soldati di Pasic, si notano dei sintomi d'una clisposiz.ione a trattare con tutta benevolenza, che può mutarsi in breve in fiducia., il gabinetto Daddodc. lu ogni modo il risultato più concreto raggiunto con l'aYn~nto al potere del nuovo ministero, è l'irolamento, che sempre piu si rimarca, cli Pribice\;c, il fanatico assertore della ,;olenza per spuntarla con i diritti della nazione, che maschera il pri\·ilegio, contro l'antinazione, che in questo caro 11011 è altro che la stra.grande maggioranza dei cittadini. E un isolamento quale è quello di P1;bice,;c, non è la manifesla7.ione più cddente cli una morale ben meritata condanna. \'l)ICEè\ZO ~!.\RUSSI G. B. PARAVIA & C. Editori • Librai - Tipo1!r11fi TORINO- MILANO - FIREIZE- ROMA- NAPOLI - PALERMO Biblioteca dei Classici Italiani , .. D..\XTE ALIGHIERI IL CA·NZONIERE a cura di GksEtPE ZONTA j L. 90g-ni p~sia, in qne-sta ed.i7✓ione, viene iutro~ dotta. da uua noti,-~ia storica circa. il moonento della vila di Dante, 1n cui ,·enne ~critta, alla quale !-li aggiunge nna bre·e ~in1 :e-i '-1cl contenuto di essa; .finalmente \;eue notato il valore estetico che ha sia in se stessa, sia relath-amente alle altre composizioni. Segue I_X>i1a esplicarione di parole mal note o che abbia.no QUO speciale significato, oppure la minuta parafrasi di w1 periodo o di una strofa,. per illuminare chi legge rntorno al significato a.et passo difficile. è da 1ironoscere in questo uovo commento ddlo Zcnta il pregio di una finezza non comune. Studi Da11teschi diretti da ~tCHELE BABBI, \~olumo settimo, Firenze 1928, pag. H.6. GIUSEPPE BARETTI PROSE Scelte ed annotate da LUIGl PICCIONI L. i2-

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