La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 32 - 2 settembre 1924

130 Gl'industriali Le parole con le qua.li alc,mi rappresentanti deg1' 111dustriali chiarisfono il loro atleggiamen_t.opolilico non recano punta sorp:rcsa. Se foss11no in un'ora più consueta, e sembrasse opera di buon gusto cercare gJj scagioua111c11tie volger gli a.11.imi a un sereno ottimismo, direm- ~o- ~be gl' industriali, teorizzando, peccano cLl msip-,ell7.a ma non cli malvagità e cbe il loro ten1peramcnto è assai più retto o molto meno iniquo delle loro conclaniate i11te11ziotfl1. Ma oggi, cerca.re di scusarli uou sarebbe QOSa degna. ;on si vuole però denjgra1·li personal- -!]lente, con atto di bassa demagogia, denunciru,·t..! uno per uuo gl' insensibili e: cinici • plttlocrat.i • cui uuioo limite del lecito è la so,-ra.Irnpaw·a. C_'è da prender di mira una vasta compaguia di gente, legata, ancor più che dagl' interessi, da.i gusti e dall'(..'Xlucazioue,cbe vige e dòmiua in quel famoso triangolo « moderno•, Torino Genova .Milano, sede cli diritto, secondo taltm.i, della presente vita italiana. PigUaudo a Llpo la meulaJjtà del ragioniere, diciamo allora che ba.ll.1Ioragione. Devono, prima cli tutto, tornare i conti. Su i mezzi non si discute. La politica è un'iniqua speculazione, Iun assurdo logico, un 'inframmettenza. cli da.ti eterogenei nel campo dci loro calcoli, una cattiva consigliera con que' suoi profetici richiami che ban quasi sempre l'ufficio cli gettase il pànico in borsa. Se non ci fosse il Parlamento s~ non ci fossero i giornali, tutti gli oratori dei cçmi7..i (quando c'era.no) tutti gli agitatori sovversh; starebbero buoni, poichè non tendono ad altro che alla popolarità personale, a risorbirsi l'eco delle proprie parole diffuse lontano dalla fama. Per questi il governo despòtico è ottimo, an,. che se si mantengono onesti e non ne apprnfittano per condurre illeciti affari. E' la prima volta che possono « vivere in pace,,, sottraen• dosi a quelle condizioni di lotta cbe non sanno riconoscere per necessarie. I guadagni sono molto più saporosi; percbè è scomparsa una parte del rischio, e giungono quasi per elargizione, con grazia, invece di essere un premio agli sforzi e agli stenti. E' uno stato d'animo quasi .identico a quello dei soci delle grasse e ·sussidiate cooperati ve • piovra dello Stato , degli antichi tempi. Essi certi fa,·ori (se non cbe era.no minimi) li ottenevano senza nessun loro merito o lotta, per atto quasi prammatico, un 'iscrizione e il rilascio d' ttna tessera} e coll'assumere una certa qualifica, che era investitura di dignità e accampamento cli diritti per godersi pochi e meschini beni attuali, ma sperandone dei fantastici pel futuro. Anche gl' industriali noµ filibustieri - e vorremmo conoscerne di quen • fililpustieri per documentare la loro candida psicologia! -, si potrebbe giurare, banno fatto affari piuttosto • magri. Ma sono grati e fedeli a un governo che ha fatto tra.vedere regioni inesplorate pur dalla più acce.sa e romantica loro fantasia, e· li nutre delle più rosee speranze. « Un 'industria libera da ogni .protezionismo e da ogni paternalismo cli Stato • ? Per carità ; bisogna prima aver mutato, a UllO .,a uno, i cnori dei suoi capi. E per ora non ci resta da far altro che laconica.mente protestare, umiliati, in nome dell' intelligenw. • Il Giornale d'Italia È onna.i doventato lo. specchio della nequizia. Tra· le molte malefatte di Cesariuo Rossi - cbe si dimostra ormai tanto privo delle basse arti politiche e incurante d'accomodarsi alibi e ripari da costringerci a stimare che fosse un « purissimo • in perfetta buona fede - tra le sue malefatte vi è quella di non aver voluto eleggere Vettori deputato. Per una medaglietta che ..... non vide, quanti sospiri e quanti guai! L'arte con cui la dabbenaggine e la bonarietà si fa, nel su.o giornale, nemmeno ironìa, ma atroce satira, e, se un poco il tono s'alza fino ad _accennare uno sdegnoso ammonimento, crudele vendetta., è diabolica. I fascisti col giornalismo tocca.uo le più amare delusioni; come supporre che nei sotterra.nei dell'addc.rmentato palazzo Sciarra ci fossero nascoste queste tremende artiglierie? Non importa da che parte sparino quando colgon nel segno; e, per le funzioni della polemica, tutti gli atteggiamenti e gli accaparramenti sono leciti. Sarebbe forse più iuteressa.ute domand:ire : cbi c'è sotto? Ma forse sotto non 'c'è nulla.C"è la tiratura del giornale, cbe è una nobile e sempre rispettata istituzione e, dav- .vero, il dspetto alla mutevole; opinione pubblica; cioè il senso psicologico di non w.ia1·e i lettori, anzi d'intonare il coro più accetto. Roma che dopo le sagre resta quella di prima, e ripara al peccato di retorica con una. precisa arguzia; che, senza scomporsi, sa trov'are ne11'anima. arguta una ragione di dignità, perciò si fa inafferrabile, quasi ribelle; educata da un 'esperienza cosl lunga e viva, 111.aga.ridi servaggio, ma al contatto e in cospetto d'idee e forme universali. La nostra coscienw però nega che questo atteggiamento sia liberale. Una delle esperienze liberali più vivaci della nostrn storia banno con. tribuito a stronca.ria. Il testo critiw del liberalismo era l'anno 1922. In questo il fascismo ha ragione. Gettar l'anatema su. quegli anni del dopoguerra e rivendicar lo Statuto è un proposito senza senso - o è u,n tentativo d 'annebLA RIVOLUZIONE LIBERAL~ bi.a.re le coscienze e di preparare, sotto la lustra del Uberalismo, altri domlnii personali. );on m,ij come ora ci si può convincere che, per noi, H libera1ismo è rivolt11.ione. Diciamo la sola. dvolll.7i◊1H: che conti, fatta. s<..--n'l....a par te, sen.1...a urli e senza can'l..oni,ncll'anjmo d'ognuno, contro consueludin.i e interessi erista.llizzati, lotta e conquista d' ogni giorno. l liberali in Italia uon c'erano e 11011 ci sono. L'uomo moderno, la classe dirigente, la lcmp-ra e la figura dell'uomo di Sl.ato che 11011 l un padrone, ma non ha <la essei· nC"mmenoun servo. A dominare, a sopportare la lotta politica degli a.uui scorsi uou potevano ,·enir<!avanti rhe i Bonomi e i Facla. Non si dice che altrove il moudq liberale sia in allo. Probabilmente è proprio il Gi0'1'1U1/e d/ Italia quello che eccede nell' ammirazioue per certe fonnc, int~ staticamente, cle1Ja vita po. litica nci paesi occident.lili. Da per tutto il liberalis1110 1 più o 4.ncno diffuso, combatte; e deve far i conti con le nuove e diverse forze che ha spronate e rinnegate. Il proble.111adelle masse, rifuggenti a] metodo e alla mistu-a liberale, ma eccitate dallo stesso libera.ljsmo a p;g!iar coscie11z" e farsi stato, è il problema massimo, è il tono non soffocabile della vita politica. Per c:iò il liberaliSilllo cbe ci pare vivo non è dottrinario; è: un'esperienza che si compie, pri~ ma di tutto volendo compierla. Se diciamo cbc è piuttosto metodo cbc tc:orla non ci pare di diminuirlo; in quanto, non irrigid.ito in punti fissi e pn...-cisi, impegna cli più g1i animi, e a ognuno s'ad:illa meglio; js.pira educa e form;..i, non appreso come lezione e a scopi p-ratici ma vissuto; crealo, per parla.re romantica.mente, da ogni mente che lo ix-usa. li Gior1uile d' Italia potrebbe anche entrare nel variopinto novero degli oppositori; non JX--T •qu.csto ci si sentirebbe più vicini. Crediamo che finch~ esso rappresenti I.a meclia mentalità borghese, ei sia un poco da disperarsi, e molto da fare per riconoscere e isolare il buono e il nuo\·o tramezzo alla pigrizia e ali 'incoscienza generale. E con questo discorso si rende a.Ila borghesia il massimo degli onori : quello di crederla tltttora capace di farsi classe dirigente. u. M. DI L. LA VITA INTERNAZIONALE Lettera americana E' lecito ritene.re superato negli Stati Uniti lo stadio acuto della reazione. Chè nell'ultimo ventennio, se si esclude la parentes~ Wjlson, no11 si poteva uon considerare con molta tristezza. le sorti di quella democrazia nella qua.le Tocqueville aveva riconosciuto e descritto wi ideale di modernità. Gli istituti deruoçratici americaru si erano venuti asservendo alle forze plutocratiche; la lotta dei partiti si riduceva a uu. alternarsi di gruppi cli uon1ini, qua.si indifferenti ad ogni elrtborazione i<leale; lo stesso incremento di benessere economico uon si accompagnava con un allargamento degli orizzonti politici e sociali. Si potè anzi notare un bisogno allarmante di isolamento .quacquero e cli misoneismo egoista. Nel protes6ntismo che non aveva mai asservito la. politica, ma sembrava aver realizzat~ l'ideale della pratica di tolleranza, vennero prevalendo tendenze dogmatiche : Brya.u, tre volte candidato democratico· alla prcsidenw, ttomo di p-,imo piano nella politica b.az.ionale, giunse a condurre una campagna percbè si proibisse cli parlare nelle scuole della teoria dell'evoluzione come pericolosa per la fede. Nei primi cinque anni del dopoguerra questa reazione politica, sociale1 religiosa si sviluppò nei modi più estremi : le delusioni e le crisi provocate dalla guerra • non vi furono estranee. Si ebbe la politica più crudelmente aùtisocialista e antioperaia. Le persecuzioni contro l' r. W. W. (Lavoratori dell'industria di tutto il mondo) non ebbero esempio in nessun 'altra situazione reazionaria. Si riempirono le prigioni sebbene poi succedesse che magistrati indipendenti assolvessero gli imputati delle colpe immaginarie. Il proleta.dato si trovò indifeso ai fronte a questa bufera, perchè esso è più immaturo che nei paesi europei. Un Partito socia.lista non esiste. Gomperz è una caricattira di organizzatore: gli industriali lo trattano da buon amico, lodano il suo buon senso, lo tt·ovano squisitamente immune di deploreYoli illusioni e di indegne utopie. L' I. W. W. raccoglie l'esasperazione delle classi più umili, un •:sasperazione violenta anche se non è giunta mai alle intemperanze di cui l'accusano gli avversari. Ma questo partito manca di capi autorevoli e di ogni tradizione di lotta rli classe e sorge piuttosto da un'esigenza umanitaria ed elementare cli miglioramento economico e civile. Il fascismo ha avuto nella reazione americana un precu.rsone: il J{:zt,-1{.lux.Kla-n. Questa società segreta, di cui come della massoneria non si conosce la forza e si può sempre esagerare l' influenza, sorse in America nel secolo scorso, dopo la guerra civile per fronteggiare il pericolo uegro. Un pericolo per metà immaginario, e appena delineato in pochi Stati del 'Sud. Kt4-Klu,x.](la,n non significa nulla in lingua i11glese : è una riunione di suoni che voITebbero incutere timore: una specie di ai noi, o di eia, eia ad uso dei barbari. Gli affiliati a.Ila società portavano mascher~ bianche da capo a piedi, manganelli, pistole. Tuttavia non si giungeva sino al delitto di Stato e il movimento tra gli uomiui principali della poUtica an1ericana non ebbe mai troppo credito. Negli ultimi anni ha esage.rato'il suo nazionalismo: è diventato oltre che autinegro, antiebraico ·e anticattolico e il suo sogno è di creare cleglF americani al cento per cento. I partiti uon riuscirono a sottrarsi alle i11Hue111.edella setta segreta. Nel congresso dei repubblicani non si tr6vò chi osasse affron- "tare la questione. Nel partito democratico invee-e .la lotta. fu lunga e violenta tra il genero del presidente VVilson, che con buoni sistemi massonici faceva gli interessi della setta affermando che non era il caso di occuparsene data la sua scarsa importanza, e Smitb, goven:iatore dello Stato di New York, cattolico, uomo di primo ordine,, cbe sarebbe forse oggi àlla presidenza se in America fosse concepibile l'idea di un presidente cattolico. Beuchè la lotta tra runici e nemici del Ku-Klux.Klan non sia stata.. decisa si può ritenere che il movimento vada perdendo sempre più credito nella vita pubblica, dove rimane soltanto a incutere un po' di paura per il prestigio del segreto. Dei partiti politici tradizionali non si saprebbe che dire. Indeboliti di uomini, si sono anche venuti vuotando di senso. E' ormai difficile in· dica.re che cosa distingua. i democratici dai re. pubblicani. Le idee politiche sono state sacrificate ad uu generico buon senso; i due partiti indulg<,nO a una. tendenza dell'opinione pubblica all'isolamento, all'orgoglio americano. C'è un desiderio cli cristallizzarsi nelle posizioni costituite, di attenuare la lotta: il paese classico della tollerallza attraversa una. crisi di dogmatismo, proprio mentre nelle sue classi dirigenti si constata una notevole decadenza. Se si volesse spiegare la situazione con dati esclusivamente psicologici si potrebbe pensare all'indecisione che sopravviene in un ingenuo ottimismo sorpreso da una realtà cruda. L'origin.e di tutto il turbamento è una vera e propria catastrofe economica.. Una malattia imper- ••:ersa da cinque anni sulla produzione del cotone nel Sud e I 'ba •ridotta cli 15 sedicesimi ; nel Nord i coltivatoti dj grano sono per metà rovinati ; la classe dei proprietari terrieri che costituiva la base operosa della vita nazionale si trova in una condizione cli viva inquietudine e incertezza. Ma dell'entità del. disastro non si ba un 'idea sufficiente se non si tien conto del. l'assoluta impreparazione ad affrontarlo dello sipirito americano, gi.oYanilmente sicuro ed audace non mai sorpreso da un dubbio o da una difficoltà insuperabile. Di questa improvvisa proletarizzazione delle classi agra.de, cui tenne dietro un forte mod. mento emigratorio verso le regioni indust,iali . dell'Est e del Nord, bisogna tener conto se si vogliono prospettare sin d'ora gli elementi della futura politica. americana. Il vecchio equilibrio col15el-vatore è infranto. Agrari e operai si troveranno presto alleati nella lotta contro la prevalenza, delle classi industriali e bancarie. Di questa lotta le classi .medie si mostrano ignare: a.uche negli Stati Uniti esse sono complici della plutocrazia, e vanno ad ingrossare i quadri dei partiti repubbUca.ui e democratici cbe pur si sono rivelati inadatti a superare la crisi pre• sente. E' difficile che le nuove elezion.i presidenziali lascino affiorare tutto il malcontento .che fennenta: perchè nomi e formule sono ancora troppo vecchi. Il partito repubblica.uo ripresenta Coolidge e propone alla vice-presidenza Dawes. Coolidge non è un uomo eccezionale. La sua fama è dovuta per metà al suo rise, bo nelle assemblee: m~ i maligni dicono che egli usi tacere per aver tempo di orientarsi tra le opinioni altrui. Comigciò ad avere fortuna per w1 caso: perchè seppe conciliare uno sciopero della polizia a Boston); per un caso fu presidente a11a morte di Harcliug. Dawes celebre per il rappo1-to degli esperti nella questione delle riparazioni è un banchiere arido e spregiudicato, che ha rasentato parecchie volte il codice, ed ha sacrificato sino la politica agli affari. ·Da.vis, candidato democratico aila presidenza, è ce1-to meglio dotato di qualità poUtiche, sebbene sia anch'egli l'uomo della banca e della grande industria almeno quanto Coolidge che ha parlato in un suo discorso dell' industria come. del più importante fattore di grandezza per l'America. Dads porta poi la sua esperienza di ambasciatore a Londra, è meno estraneo alle grandi correnti popolari, sarebbe forse capace di dare uu nuovo indirizzo alla politica europea. Gli è compagno per la carica cli vice-prcside11te Bryau, in rappresentanza dell'agricoltura del. l'Ovest, fratello del tre volte battuto candidato alla preside1na. E' un uomo secondario, di istinti conservatori. Non è più giovane 1 ma si può considerare come ltll uomo nuovo, dopo tante battaglie, La Follette, il terzo candidato alla presidenza. E' u.n radicale, che rappresenta appunto la situazione prima accennata e che avrà i voti di operai e di agrari. Si pnò parlare cli questo bel tipo <li combattente ostinato come di uno degli u0mini migliori della politica americana. Anche se egli sarà battuto è probabile che dalla campagna nasca un terzo grande partito di tendenze liberali e radicali.\ Verso questa nuova forma.· zione guardano negli Stati. Uniti gli spiriti p1ù preoccupati del domani. E. SM!TH La Bulgaria dopo Stamboliisky Vienna, Agost.. Per molti buoni e pacifici cittadini bulgari, non affetti da spirito di parte, il colpo di Stato del giugi,o 1923 doveva significare la pacificazione generale, la collaborazione tra i partiti e le classi e la fine delle lotte poLitiche. Tanto piu forte e pen06a. dunque fu la delusione di Lutti gli elementi moderati e sani del paese allorquando il nuovo regime continuò, inasprendole ed esacerband-Ole le vecchie passioni partigiane, portando nelle vita politi.ca bulgara un disorientamento generale - ca.Il.Sa. di disagio e di malessere moltolpiù insopporta. bili e molto più funesti cl.ella prima. I pochi militàri, ebe, unitanlente a qu.alehe rappresentante della grande industria, dell'n.niversità di Sofia e del partito popolar-p,c,,,sressista., riuscirono, in un batter d'occhio, a rovesciare il regime di Stamboliisky, si dimostrarono sprovvisti di tatto e di senso politiço, inesperti ed incapaci come uomini di governo ed ignari della realtà della vita bulgara .. Jngenuamente ma sinceramente essi, gli artefici dd colpo cli Stato, si illusero di poter tener unito tutto quel blocco di forze politich<c e SOciali che volevano, vivo Stambo1iisky, la sua caduta, anzi la sua testa. Epperò rovesciato il governo cli Stamboliisky ciascuno credette di poterne approfittare a scopo di partite, di clan, di classe. Invece di assistere al consolidamento dclla • Concordia Democratica , (cosi si chiamava il blocco delle opposizioni al Gabinetto Stamboliisky) si ebbe un'unione eterogenea. e inattnale che il popolo chiamò ironica.mente , la Discordia Democratica.•· Infatti bastarono pochi mesi perché gli alleati di Zankoff, disgustati cli non vedere assicurati a proprio vantaggio tutti i frutti dcl1 'avvenuto cambiamento di regime, passassero uno ad uno all'opposizione, divenuta più aspra più impaziente e più accanita che mai. E Zankoff coi suoi collaboratori si vide isolato, incalwto, attaccato da tutte le parti e da tntti gli alleati cli ieri. I congiurati del 9 giugno, nel breve volgere di tempo, sono giunti a.dunque a risultati diametralmente opposti a q_uelli voluti e si sono trovati in mezzo ad un isolamento completo. I nemici di Stamboliisky erano una società costituita al solo fine della successione; mancato il nemico è mancato ogni legame, ogni interesse ed ogni ragione d'essere della società medesima. Il più grave errore cli Zankof! è stato indubbiamente quello di non aver fidato nelle proprie forze e di non aver tentata la co.stituzione di un nuovo partito sulle rovine dci vecchi partiti già demoliti e debellati dallo Stamboliisky. I quali, risorti inopinatamente, non mancarono di rivelare il loro egoismo e il loro appetito di potere. L'oligarchia militare, sentendo il vJoto sotto i piedi, non volle arrendersi nè far compromessi con chichessia. Volle il potere, tutto il potere, contro tutti e contro tutto. Cosi dapprima venne sciolto il partito comunista, poi quello del lavoro. lndi cominciò un periodo di persecuzione contro gli uomini più in dsta dei vari partiti. ma sopratutto del partito cli Stamboliisky, minacciato anche esso di scioglimento. Di guisa che per virtù di queste misure ecce-- z:ionali e odiose, avvenne ciò che si do'\·eva e poteva evitare: una specie di alleanza a roves_cio, alleanza tra tutti i partiti perseguitati dal prof. Zankoff. Di qui l'invasione in massa dei comunisti uel partito di Stamboliisky, il sorgere di nuove combinazioni e coalizioni politiche, il formarsi di società segrete, il pullulare di fogli e bollettini clandestini, il ripetersi di assassini politici, il rifiorire di bande armate. Gli effetti degli eITori di Zankoff non mancarono di manifestarsi. Nelle elezioni amministratiYe di maggio scorso abbiamo assistito in Bulgaria alle più ibride e alle più inverosimili coa.. lizioni, fusioni e confusioni. Hanno votato liste concordate difatti secondo le condizioni locali e le circostanze comtlllisti e contadini, comunisti e democratici. contadini e democratici, democra. tici e contadini e via di seguito. In tutta questa baraonda una sola cosa è da rileYare: le masse popolari, sconcerta.te e sm..-iriite, hanno cercato di orientarsi Yerso il cosidetto fronte uni'co del lavoro in opposizione al Governo. • I risultati delle elezioni, il disagio generale 1 e l 'ecdtazioue estrema degli spiriti farebbero credere alla necessità assoluta di un largo rimpasto miuisteriale sulla base collaborazionista con nn orientamento Yerso i democratici, i radicali ed i socialisti oppure verso il ben agguerrito e forte partito liberale. I fr~queuti consigli dei ministri, i colloqu! tra i leader dell' opposizione ed il recente consiglio della Corona ne sono indizi sicuri. Si parla con iusisten,.a di un Gabinetto Liapceff, capo dei dissidenti democratici, uomo navigalo ed esperto della vita politica cui non sarà difficile attirare taluni elementi, raccolti tra i diversi partiti del centro e della sinistra moderata. Solo a questa condi7ione e attraverso 3. quest..."l. prima tappa, la Bulgaria potrà uscire finalmente dall'attuale penosa e difficile situazione interna, creata ·dopo il fatale colpo di Stato che ba scombussolato tutta la vita politica economica. e sociale del paese. Altrimenti si lavora per la rivoluzione. D. LOMATICH

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