La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 31 - 29 luglio 1924

bi ' LA RIVOLUZIONE LIBERALE H7 UNA DIFESA DI MUSSOLINI larvato ciò come un provvedimento d' indole sociale anzicbè quale è, morale e religioso. Figure della politica italiana .I.ti recai a trovare il Conte Clemen\e Solaro della Margarita in una mattinata della scorsa settimana, e malgrado l'ora quasi antelucana lo troni già sollecito nel suo gabinetto da lavoro. Non si meravigli, mi dis.sc vcdeudomi, quasi risponde.udo ad ttua mia tacita iuLcrrogazionc, dcli' ora '.'°'l in.solita <la me fissatale per up.1 con •crsaz1011e, ma le ntie OC'CU~oni nella giol'. nata sono lante che, malgrado la mia uon più giOTon<.' età ho dovuto 1iprende1c le :1..Dticheabitudin1 dando udienza nelle prim<.: ore del mattino. Del resto posso oggi mostrarmi ben lieto - !SOf,rgiunse meulrc co11 un affilato collcllino temperava ttna penna d'oca - uel vedere che a.nch-c l'alto spirito clel Signor Mussoli11i Belle p.rilTlL': ore del mattino esamina e decide i più gravi e podeiosi problemi politici. Ella 1-icorderà eè io 50110 rimasto lietissimo nell'apprenderlo che la riforma della legge clellorale (riforma che finalmente in qualche modo, forse noi miglior modo possibile, incamminò lo Stato - che· voi all1i gio\"aui tah·olta illutlcuclovi chiamate Nazione alla soppressione di qutll'in. fausto 1stituto che è il Parlamento) venne dal Signor MussolitJi esaminata e decisa. alle due de1 m. .1.tti110. Si ritorna con ciò alle buone tradizioni e questo potrà, io spero, sigi1ificare il riscatto della Patria dalla servitù nella quale oggi le insa11e teorie quarantottesche l' hanuo spinta. I I potere è stato strappato ùa un vento cli lllsa11ia a chi solo legittimamente e per divina volontà Ja deteneva. Ma, dirò con l'alta mente del Conte di Montalembert: , li y a certaines spoliations pour !es quelles il n'y a point de pardon,. Queste parole che il mio grande amico ha pronunziato alla Camera dei Pari il 16 aprile 184-4 mi 1itoruano alla mente mentre il deplore. vole en·ore commesso allorquando si o·edette di • largire :o una cositletta caita. costituzionale o Statuto (errore scontato amaramente in questi ultimi settantasei anni) sta per essere riparato. 11 Re Carlo Alberto, del quale fui piimo ministro negli ultimi tredici anni del suo regno, precedenti le infauste riforme, debbo riconoscere che e'opponeva frequentemente a provvedimenti non proposti per altro fine che per gloria· al suo nome e per ,·autaggio dello Stato. crSuadere Pri11cipi quod oporteat, multi laboris >; la verità di queste parole di Galba a Pisone l'ho provata coli' esperienza e ne . serbo memqria ma non rancore. La. storia II magistra vitae li rimetterà certo lo Stato .sulla giusta via. li governo fascista ha già iniziato il suo proficuo lavoro, e non dubito, data l'energia spiegata, che raggiwigerà lo scopo. Qualche sconsigliato, a proposito del1'incidente Matteotti, ha potuto insinuare che, continuando in tal m.odo, dei fascisti normali~ zatori potrebbe dirsi « solitudinem faciunt pacem appe]lant li. Errore, errore enorme. Difficile sem.. pre fu reggere la politica di uno Stato, indirizzar1a al suo lustro vantaggio e decoro; ma difficilissimo quando il principe ha due volontà ed è forza .ad una opporsi, l'altra seguire coll 'intento che prevalga. Non esiti quindi il Duce - lo chiamate cooì voi altri giovani? - prosegua nella sua via e lo Stato ritornerà in breve a qnel lustro che aveva p1ima dell'infausto 1848 -e DOD più i n.ostri figli L-unenteranno il funesto errore per cui furono spente le speran.ze di gloria :e di felicità ond'era quell' epoca promettitrice. Io ho seguito con occhio vigile le grandi iniziative del governo fascista, e spesso la commo. z.ione mi invase nel Yedere sì bene rispecchiati i grandi concetti che sempre mi ispirarono conie -devoto servitore del mio soyrano e posso con .sereno spirito di equità - ora che la mia età piuttosto avanzata nou- consentendomi di aspirare ad un ritorno al potere, toglie ogni carattere meno che obbiettivo al mio giudizio - congratularmi col Signor Mussolini e coi suoi compagni di un governo che può davvero dirsi re- ~tauratOre. Non è il caso di discutere se dal 1848 in qua i.1 Piemonte, governato da una vera turba di scav-ezz,acolli, dal Conte Carnillo di Cavour a quel -piccolo siciliano calvo dalle tre mogli, abbia fatto veri ed apprezzabili progressi; nè m 'im~ J)Orta negare che l'aver riunito sotto un solo -sovrano le varie città d'Italia sia stato un vantaggio. Del resto Re Carlo Alberto aveva un de.si-derio che non celava, e che io in fondo ap. provavo, di essere indipendente <la ogni straniera influenza. Egli che era sin nel profondo dell'animo avverso all'Austria. Nia Egli era pieno di illusioni sulla possibililà di liberare l'Italia dalla dipendenza austriaca. Non pronun- :;,jò la paro-la di scacciare i barbari, ma ogni cli. scorso palesava il suo segreto. Ebbene, giovinotto mio, .a Vete visto? Può I' ltalia d'oggi pretendere d'aver raggiunto la propria i11clipenden1.a quando qualunque incidente M~1tteolti può <bir occasione alla i;ta.mpa estera, e, peggio, Hi Primi Minìstri esteri cli ficcare il n.aso nelle cose nostre -interne pretendendo, non soltanto che venga mantenuto l'online, ma che venga mantenuto a -quel modo che i delittuosi, delittuosi per davvero, principii della rivoluzione di Francia han- -no impooto? Ed allora, dov~ ,·a a finire l'i11dipenden1..a? D'altra parte se l'Italia sotto il peso cli tali principii non è andata in rodna ciò è dip-~so -dal fatto che anche gli altri Stati si sono 1ascinti governare sotto 1'i11flt1en1,a clcgli stessi p zzi principfr. Quei pri11cipii cioè che hdJJ permesso Amico mio, io sono ormai vecchio e non aspiro per tanti anni che 11011più ai , sudditi , si ri. a riprendere, dopo una piuttosto lunga parentesi, volgesse il Re 11ei suoi proclami, mai ai , cit- il governo della pubblica cosa. Sebbene ormai Figlio di gente del popolo, orfano di patadi11i •· Vocabolo questo, come osservò il Conte l'esp<.,rlc:n7,a bbia eloquc:ntc:mc:ntc:climostrato l'er- dre e ricoverafu in un istituto di benefiIl. NENNI di Maistre che non può essere tradotto in alcuna rore dei regimi liberali, e si stia, in ltalia al- ccnza nella sua nativa Faenza, sino ai seluugua; proprio sol dalla Francia assai prima men.o, r~-staurando il. grande regime che solo può dici anni e cioè fino a quando fu cacciato che la ,ivoluzione lo facesse suo per disonorarlo. d.ar'e gloria e gran<l<:7.zaallo Stato, nn mio rù per rtbellione ai superiori ed alle ideologie Ora, mercè il fine intuito del Signor Mussolini lorno al pot.,1·e non lo clesidern poichè 110n iu che irnr,ersonavano, Pietro Nenni è il rapalla parola barbara è sostituita quella di , lasci-• tutto amora è la vita italiana normalizzata. presentante tipico del popolano romagnolo, sli • parola schiellame11te italiana che richiama Normaliz7,ata cioè ricondotta a quei &'lni prin- ma bfJéCialrnénte faentino, ribelle per istinquei legami e quei vincoli che i popoli saggia. cipii che facevano f<:lici i popoli prima che •·er- to e fuori legge per la cattiva educazione di mente liberi non clebbouo dimenticare. peggiasse fra di c,;si quello che in mia gioven~ù riflesso ricevuta dalla classe urbana diri11 Signor Mussolini ha ristabilito anche un po' chiamavo il • tifo costituzionale•· Quando ciò geni.è, repubblicana, anticlericale, mat.eriadella clig11ilà perduta. nelle nostre n..sscmblce po- che inesorabilmente dovrà avvenire sarà avve. lista. litichc ordinando ai deputati fascisti di inter- nut.o, ve<ll"emo. Ora è intc:resse suprem.o dello ln gioventu !\enni è stato repubblicano, venire in frnk alla seduta i11augurnle della kgi- Stato proseguire nella ,ia iniziata s<:1na p-r«,c- perché i, fatale in Romagna che tutti i rislatnia. Questa clisposizioue, giustissima, chec cuparsi <li quanto i nemici dello Stato possono belli facciano il loro tirocinio rivoluzionario chè ne abbia pensato, a quanto intesi dire, il dire. nelle Crise repubblicane. deputato Lanfi-anconi, mi ricorda i provvedimenti L'opinione pubblica, l'bo detto altra. volta, è Quale, sia il repubblicanesimo predicato che clovclli prendere allorchè la signora cl'Obre- una chimera, è uno di quei S[)'dUracchi <li cui in queste ultime si può immaginare dalle solT, moglie del Ministro di Russia si preseutò a si servono per indurre i pochi ledeli d' Israek a SOl!JHJOS;;(j antimilitariste del 1911 e 1914, Corte con i merletti pcnde11li dall'acconciatura sacrificare alle Divinità Infernali. L'opinione per la famosa « settimana rossa n originaÙt, del capo in color bianc0 1 mentre l'etichetta p-lù pubblica è come un torreutc senza sponde che corne è noto, da un comizio anf;irnilitarist.a naturale eçl evidente presc,iveva il color nero si getta a destra o<l a sinistra, allaga e copre tenuto il 7 giugno ad Ancona da Enrico Maiiscrvando il bianco alla Regina e alle reali cli limo, di selci non meno il campo ubertoso latesta e da Pietro Nenni; nùnchè dall'adePrincipesse. ' che le lande incolte; acconciate I "alveo ed il sione dei repubblicani all'anarchica AlleanNon polete poi ben comprendere, mio giovane torrente non minaccerà Jc campagne; cosi se za del Lavoro, avvenuta, oom·è pure noto, amico, con quale gioia io abbia scguìto l'opera l'opini011e si abbandona alla sfrenatc:zza delle nel 19i2 e diede luogo all'uscita dal Partito ciel Ministro Gentile, il cui allontanamento dal passioni diverrà elTerata; se si dirige diverrà di una non esigua minoranza di inscritti, pote,·e m' ba arrecato grande dolore che trova sostegno a generose imprese; ma nè in un caso ora aggruppati attorno al manipolo di mthlsolo conforto nella speranza che il Minist,-0 Ca. nè nell'altro non è regina; la forza le è supc- lettuali facenti capo alla ravennate Italia sati sappia rip·arnre agli errori cotnmessi quasi riore, 1a cambia o le impone silenzio. Come ve- del Popolo e guidati dall'ex-on. Gomandini. involontaiiamente dal suo buon nonno dopo che dete, la mia opinione collima perfettamente con Le simpatie che i repubblicani non han traviò dalla buona educazione milanese di au- quella del Signor Mt1ssoliui senza che occorra mai negato di provare nei riguardi delst,iacante persecutore della perfidia cli c. Cat- troppo dilungarmi. Potrei dire, se non temessi l'anarchismo, dei suoi uomini e dei suoi taneo. E' evidente infatti che l'intimo concetto che le mie parole suonassero allusione al depu- metodi, si spiega col riconoscere che una del Ge,1tile - ed egli ha fatto bene a non mani. tato Lupi che il Fascismo ba plagiato il mio non comune radice li ha espressi e li esprifestarlo troppo apertamente, perchè ciò avrebbe programma. Chi potrebbe dopo ciò disapprovare me: l'insurrezionismo, ereditato dai rivoluallarmato gli avversari nostri - è stato quello il telegramma a Spalla, grande campione del zionari del sec. xrx, ma specialmente da di disorga11izzare l'istruzione per poi grado a valore e della forza che è la. più grande e bella Mazzini. grado sopp1imerla. In proposito io bo chiara- prerogativa dei governanti? Poco vale se l'insurrezionismo repubblimc:nte espresso il mio pensiero nel mio Mem.o- ;,ion occorre che mi dilunghi troppo per <limo- cano dopo la caduta di Porta Pia, esprime randwn Storico-Politico. Quando io scrissi riepi- stra,e la necessità d1 sostituire a<l una stampa '- l'mcapacità da parte della piccola borghelogando il mio punto di vista, d'aver prOCUJ"ato 111qu111.at11cedell'optu10ne pubblica quella che , sta cittaàina di uniformarsi al nuovo r1~mo d'influire presso il Re perchè non fosse cosi fa-'· può per antonomasia dirsi • la buona stampa•· economico e politico rappresentato dall'unicile a permettere Asili d'infanzia e scuole ele. Ripeto, chi lavora non occorre legga giornali e tarismo delia Monarchia; e se invece mentari nelle quali si educassero i figli del po- si distragga con aspirazioni estranee al suo còm- l'insurrezionismo internazionalista-anarchico polo non a diventare buoni cristiani e buoni pito sociale. Pochi giornali, pochissimi libri e esprime la sommossa delle classi piccole sudditi, ma a diventare inclifferenti in reli. con idee chiare, semplici, .rispettose del Sovrano contro le classi ricche, dei plebei contro i gione e intollcranti di ogni autorità, preparati e della Chiesa soprattutto. Frattanto, poichè non patrizi: il mezzo accomuna nell'azione ana <lar mauo a qualw1que ribellione nel gran <ll potrà un tale risultato raggiungersi d'un tratto, che se gli altri si propongono fini antitetici. che fossero maturi i piani di chi quelle istitu. è bene aiutaJ"e la buona stampa. Approvo perciò Non tutti però: in basso la comunione 7.ioni promoveva, fui chiamato il nemico dell'i- l'~ttment~ dei coside~ti fondi segreti, ed in atte~ non è solo nei m•ezzi, ma anche nei fini; gli struzione del popolo. Leggete, leggete, giovi- di soppnmere questi quando saranno soppressi operai repubblicani non sono soltanto connotto, ciò che allora scrivevo esprimendo un vero i giornali sovvertitori della pubblica morale con_ tra la monarchia, ma anche contro la borsenso cli cornpassio"ne nel vedere i fanciulli espo- siglierei cli aggiungere un articolo brevissimo al ghesia. Di questo fatto, che il Nenni appena sti ad una vera corruzione nelle scuole. fa uno decreto sulla stampa. Basterebbe limitare il for- avvertiva allorchè - inutilment.e - propose dj quei libri di lettlLl"a stampato a Genova si mato ed il numero delle copie dei giornali. Perchè in seno al Partito Repubblicano una reviinsegna va alle gio,·inette ed ai ragazzi che • da- per esempio un giornale di opposizione deve sione dei postulati economici attinti dal Mazgli occhi escono le lagrime >, che « con essi si avere un formato ed una tirntura superiore a zini ; Errico Malatesta (che, com'è noto, in distinguono i colori>, che e chi non vede è crnella di un giom<11e amico del governo? Evi- gioventù è stato repubblicano) aveva piena cieco>. Ciechi voi che insegnate ciò ~he avete deJitemente percni- i mah-agi souo in mag~ior coscienza, e non volle infrangere questo taper scienza infusa conosciuto fra le braccia della numero dei buoni. E' quindi giusto determinare cito patto di masse, come invece tentò fare nutrice! Oh forse è necessario tanto dispendio che ogni a11no, o<l anche ogni semestre la tira. dal i908 al 1914 Mussolini (in ciò si vede di maestii per imparare che , l'orecchio è !'or- tura ed il formato dei giornali sovversivi si la sua faziosa inconsapevol€zza), che pure gano dell'u<lit.o ,, che , le rose e le viole man. iiducano alla metà. Cosl i11 breve si raggiun- c9nservava in sè molto dello spirito repubdano odore ,ecc.? Io ho sempre avvertito il Re gerebhe senza troppe difficoltà lo scopo. Capisco blicano e giacobino, in quel suo volontaridel pericolo di ciò. Temo, gli dicevo, temo quei che il mio sistema è mene rnp-iclo e semplice cii smo alla Blanquì. protettori di scuole, di asili, di alberghi d'onde quello proposto clal deputato Faiinacci (quale Se quanto ha fa,tw Mussolini può essere 'si von-ebbe escludere la religione, e proponevo uomo! e qnnle mente! fosse vis..<:iutoai tempi rii una riprova della sua faziosa impulsività e di fondare nuovi Conventi e nuovi Istituti reli- quel rammollito <li Beccaria!), giaccbè mentre :o della sua scarsa ctimestichezza colla logica, giosi. Non mi si cliede retta! E Oporto fu la scorcio i gicmiali, egli preferirebbe scorciare i quanto ha fatto il Nenni nel 1920 quand'è conseguenza. giornalisti, ma in fondo il risultato non cambia. passato al socialismo, potrebbe essere la E qui non posso trascurare il ricordo cli quanto Giovinotto, il sole è già alto ed io devo recarmi riprova della sua onestà, e d'una fatalità male arrecò al popolo la cosl detta , libertà di agli Uffici Divini. Devo lasciarvi non senza però che già altri aveva esperimentai-O. Abbiamo stampa ,. Io sono entusiasta del nuovo decreto manifestare la mia approvazione per la nomina ricoràato Malatesta. Senonché, ciò che è dal Signor Mussolini emanato. Lo avrei anzi 9-e- di nuovi nobili. Si riconosra dunque la nobiltà, inesplicabile è il fatto che il Nenni ha sensiderato più esplicito, ma bisogna pur fare qual- sia presso al Trono, ne riceva i primi splendori, tito il bisogno d'inscriversi al Partito Sociache concessione alla iniquità dei tempi, e prece- e siano redivivi i maggioraschi. Ciò non piacerà lista, anzichè chieder di far parte di un dere per gradi. a molti, ma elevano rassegnarsi, non vi pa.re? qualsiasi gruppo anarchico, come avrebbe La libertà di stampa, come ho sciitto altra In una sola cosa io dissento <lal Signor Musso- volut-0 la logica stessa delle cose e lo stato volta e dopo tre quarti di secolo posso ripetere lini. Io 11011 approvo la sua insistenza nel ,·oler d'animo da cui era mosso. con sicura esperienza, è assai temibile in ogni mantenere la Milizia. Alle caserme io preferivo Invero, mai il Nenni si è discostato dalla ordinato Governo. Non si proverà mai che ba- i conventi. Ma ove ciò non sia possibile, fran- con'cezione democratica. Il mazzinianismo stino le leggi repressive degli abusi per ovviare camente non mi riesce simpatica la camicia 11era. della sua prima gioventù 1 che poi s'è tramuai danni; uè le multe, uè le carce1; sanano le Mi fa pensare che non sia facile accorgersi quando t.ato nel bissolatismo e \Vilsonismo prof es ferite degli avvelenati strali del1a cattiva stampa è sudicia, e questo ha i suoi inconvenienti. D'a1- salo durante e dopo la guerra, non ha mai aperti in cuore alla società. tra parte Costantino il Grande ha clato un imita. avato modo di tramutarsi, per esempio, nelD'altra parte non dà la storia la miglior prova bile esempio toglienclo al De Ilono dei snoi Pre- l'antipatriottismo dei comunisti, ma ha condei clanui della liberlà di stampn? Chi 11011 ri- toriani l'autorità militare, istituendo la nuova servat.o, anche dopo la inscrizione di Lhi lo corda la perniciosa cliffusione che volle darsi guardia imperiale dei Domestici. Ciò gio,·erebbe professava nel Partito Socialista i caratteri all'ingiusto giudizio sul goven10 Dorbouico, dato anche per utilizzare una parte dei deputati della del federalisrno mazziniano e garibaldino, da quello sciagarato uomo di Stato inglese che ni.aggioranza, delle comparse voglio dire. auspicante 1 com'è noto, la federazione degli tanto danno arrecò ali' Europa con Ja sua dema- Vi lascio; se avete occasione di vedere il Si. Stati Uniti d'Europa. gogica. iutetnperanza larvata cli legalità? Ed una gnor 1viu.ssolini, salutatelo per mia parte, e, se Che la Società delle Na.zioni propugnala volta compiuto il male della divulgazione di è permesso un consiglio a chi col baciare le da Lloyd George e da Wilson, e il Patto rii un tale giudizio non riusd possibile alcun rime- Sacre Reliquie cli Santa Rosalia in Sicilia ha Roma voluto da Bissolati 1 siano stati scam• dio, per quanto i valenti clifenso1i del Governo dimostrato la sincerità e il fervore del vero ere- biati dal Nenni per l'espressione del rediBorbonico abbiano chiaramente e &<:11za riguardi dente, ristabilisca nel bilancio dello Stato il vivo federalismo mazziniano, può essere la messo a posto lo sconsigliato calunniatore. La fondo già stanziato pe,· le spese di be.cotilìcazione testimonianza della sua ingenuità e della caduta del Regno di Napoli è in g,·an parte do. della Venerabile Regiua Clotilde, fondo incon- sua scarsa profondità politica; ali i3le;so vuta ad uua tale calunnia che con~cntl il crearsi siderntamente soppresso quanclo si aveva la su- modo che la sua adesione al socialismo docli una opinione pubblica europea contraria atl perbia di ritenersi indipendenti dal Cielo e dai vuta, più che al riconoscimento della verità un Governo rispettoso cli Dio e della Sovranità. Santi. Ciò gioverebbe ad ottenere dal Divino marxista, alla commozione davanti agli orPerciò ho anche approvato la limita1.ione che Creatore quella grazia che oggi si ha la noia di rari della guerra, può teslimonia1'e la sua al commercio delle sb1mpe ecl alla loro diffusione provoca.re con amnistie e condoni per fini na.. sentin1entalilà di popolano romagnolo. si è data con l'accresci111cnlo delle tari/Te postali. zionali. Qui tornerebbe opportuno far parola delAi miei tempi la poota era tollerata soltanto per Con giovanile sveltezza il Conte Solaro della la tanto decantata generosità romagnola; le lettere, e ricordo ln lott.1 Silcro-.;auta che so- ìVIa1·garita si levò dalla sua poltrona accompa- oggetto, così spesS-O,di rettorica. Una specie stenni per impedire che si distribuisse la posta guandomi fin sùll'uscio e, porgendomi la fine di generosità esiste infatti in Rom.agna, ed nei giorni festi,·i. Una deputazione di Genova aristocratica mano ripetè: , Salutotemi dunque è la facilità colla quale, per cav):llleria, si si presl'ntù i11,·a110 :rnche al Re per ottenere 1a il Signor .Mussolini, e se l'opinione cli un vec- accetta di difendere la causa d'un amico, rc,·oca di 11utale orclinc. W ,·ero che allorquando chio che meritò la fiducia del Priucipe di Met. anche se per caso, questo amico vi è idealt~mpi tristi soprnn,·em1cro si distribuirono nelle ten1ich vale quakhe cosa, rilegga Tacito e l'An- mente nemico. Nel suo libro Lo spettro del llqmeniclre.uou solo le lettere ma anche le stam,. timachiavellus del Grande Federico. Non si sa Comunismo, pubblicato nel 1921, Nenni, pe ! Ora ,la qualche anno la sm1a, morale, catto- mai; vi possono essere dei giuclici anche fuori senza saperlo, dà la più bella dimostrazione Jica usanza è ristabilita, sebbene dolga che sia.si cli Berlino,. UNA GUARDIA NAZIONALE di questa ingenuità, allorchè confessa che

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