La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 30 - 22 luglio 1924

124- LA ltIVOLUZIONE LIBERAL~ L,etter~alla Romagn.~ REPUBBLICANI E FASCISTI Il fasC'ismo in Romagna è un geHere d 'impvrtazione. ~on <~ nato da un bisogno cli reazione contro la mjtica « degeuerazione bolscc\·ica » d1c non c'è mai stata per la lolla dei partiti vice11cle,·0J. mente equilibrnntisi colla cdlic'.l e col libeiismo sindacalist..1; e non è sorto quale espressione d'una milizia dl classe, poich0 nel 1919 l'Agraria era già organizzata. e la piccola proprietà pure, nei partiti repubblicano e popolare (clericale), runbidue scbierati coutro la massa del bracciantato, il quale, pel fatto solo della grande quantità de' suoi componenti costretti a trovar lavoro nello sfrutL.·unento deHa terra, costituiva un serio pericolo per la piccola p1·oprietà agricola. La lotta per la conquista delle trebbiatrici è appena UDO degli aspetti della lotta a coltello che dall' '8o le orga.uizza.1ioni operaie sono costrette cli combattere contro la piccola borghesia repubblicana, che in Romagna rappresenta il fior fiore dell'equin,co e del consen·atorismo, la più potente diga contro l1avanzare clel socialismo e del. l'industrialismo, e di conseguenza il pit't potente ostacolo contro il progressivo avanzare delle masse dallo stato di sudclita117,a; poiehè i repubblicani nel loro odio di pie-coli borghesi toccati nell1iuteresse non hanno mai voluto capire che.. la rotta di classe era ed è scuoh di dignità civile e di libertà: per lo meno quanto l'insurrezionismo dei riYoluziouari vecchio stile, la cui prh-ath·a han sempre tivendicato, traverso la di- .scendeuza del :Mazzini. Capovolta la posizione del repubblicanismo da riYoiuzionaria a, conservatrice, ci rie,:-:cemeno difficile di capire la lotta politica romagnola. Uno sguardo tetrospettiYo ce la chiarirà ancor meglio. E' noto che i signori di Romagna O prop-rietari) specialmente agricoli, come in altre regioni, poco o nulla hanno contribuito alla formazione unitaria dell'Italia, per diverse ragioni, ma specialmente per neghittosità e per misoneismo. I borghesi che v'han contribuito non eran proprietari, ma professionisti: avvocati, p-roiessori, dottori, intellettuali insomma', che nulla' avevan da perdere ma tutto da guadagnare coJl'avventura patriottica. )?uron costoro che ad unità conseguita ed a Yauità non soddisfatta, fonuarono i quadri diretti,·i del partito repubblicano. E' nato in quel tempo il mito postumo del gariba1di uismo, il quale, come oggi il combattentismo, fu l'arma di difesa ed il ricatto dei catti,i italiani conb?o la patria; e da.allora son corujnciate le litanie sul] 'inesistente eroismo, e sugli eccelsi 1neriti dei ,·olontari garibaldini che la 1\1ouarchia avrebbe traditi ne11e loro aspirazioni più care: ]a repubblica, e l'instaurazione del più perfetto ateismo colla soppressione della Chiesa Cattolica « madre d'ogni schiavitù». Da ciò il mai smentito rivoluzionarismo pescanel-torbido dei repubblicani e il loro anticlericalismo, ma da ciò anche e dal1'abbandono dell'ideale mazziniano il fatale e progressivo C3dere nel1 'ampie braccia della 11fassoneria. Questa non piccola quantità di gente, per correre dietro ai fantasmi d'una. vuota ideologia, sembrava Yo1esse P.€r ciò ignora.re la realtà çhe frattanto urgeva e c:he si faceva sentire colla mise1ia e colla disoccupazione. Subito dopo l'unità, la neghittosità dei Signori si tramutò in aperta sfiducia verso ii nuovo goYerno non sorto da una rivo1uzione oppure dal loro sforzo; e questa sfiducia ebbe la sua csp-ressione nel chiudersi che i proprietari fecero in loro• stessi, e nel negare ai braccianti il lavoro: il che determinò, colla. disoccupazione-, la crisi economica e, in parte, la carestia : occasioni tutte delle solleYazioni popolari contro 'il caro-viveri (r872) e contro. il GoYeruo, capitanate dagli elementi socialisti (internazionalisti) che da allora cominciarono a farsi vaiere in seno alla massa. Furono questi elementi il primo nucleo del partito socialista romagnolo, ed ebbero per loro capi Andrea Costa, Gaetano Zirardini e Nullo Balclini. . Lo sfruttamento delle periodiche agitaz.ioni popolari iu presto lasciato agli internazionalisti seguaci di Bakounin. ed ai repubblicani, i quali furono perciò tagliati fuori dal lavoro di organizzazione proletaria, che cominciò attorno al 1880 ed ebbe subito l'ostilità dei borghesi e dei repubblicani. Un altro fatto cui sinora si è fatto poco cenno è quello relativo all'introduzione delle ferrovie. Plima del r859 la Romagna era un assieme •di po-polese bo}'gate aventi ognuna la :fisionomia di centri commerciali, nei quali convenivan8" i prodotti delle città vicihe, ed a cui la lentezza dei primordiali mezzi di comunicazione favoriva il fluire di considerevoli cespiti di 1icchezza. Gli alberghi pullulavano e prosperavano nel continuo movimento da paese a paese, per l'arrestarsi forzato dei viaggiatoti; le scudelie, le rimesse, i magaz.zini di deposito eran sempre pieni, causa il ]ento ma non interrotto passaggio delle merci e delle derrate; i negozi anche nelle J?•iùpiccole borgate facevano buoni affari. Vi era insomma tutta una popolazione di vetturali, di albergatori, di piccoli negozianti, i quali vivevano agiatamente del loro 1;.:i.voroe, accanto' a questa massa fluttuante tutto il personale complementare ne. cessario alla tr~duzioue delle derrate dal produttore al compratore. ob1an Bisognn. subito n,;tnrc che qu<;.-ta popoLizic,nc <li _,·ctturali, albergatori, negozianti ecc.·., di piccoli borghesi urbani insomm.a, era ntlla sua pjù gran parte repubblicana, come repubblira110 era il personale eia essa dipendente, gli operai della città, che coll'introduzione delle ferrovie vennero a trovarsi sul lastrico. I centri commerciali dalle borgate popolose vennero spostati nelle città facenti capo alle linee ferroviarie: i traffici furono concentrati ad Ancona ed a Bologna; e la Romagna per un periodo cliscrctame11te lungo - sino a quando cioè per l'acquistata fiducia dei signori, i capitali cristallizzali nella proprietà fondiaria non ricominciarono a fluire e ad essere impiegati nell'industda (1) - 1 imasc in balla della disoccupazione e della rivolta, in basso, e della demagogia e della retorica, in alto1 cioè negli strati professionali i quali naturalmente e per ragioni non sempre pure tenevano vivo il malcontento popolare, per ricavare da esso una forza di cooptazione co11tro il Governo e.cl un piedestallo elettorale. Abbiamo con ciò schizzata la fisionomia della Romagna repubblicana di 40 anui fa: della sua arbitrarietà e negatività; e ci basterà aggiungere che nessun partito s'è mai 0011 più tenacia al1ba1·bicato alle Provincie ed ai Comuni per distri_ buire ai suoi adepti posti e favori, per capire il. protrarsi di esso sino ai nostri giorni. E1 w1 fenomeno cli succhiomismo rivoluzionario quello che abbiamo osservato e non è molto dissimile da quello fascista di cui è padTe. In Romagna il Fascismo s1è prima manifestato come combattentismo. « Se i'1 Governo ha voluto che noi facessimo la guerra, non può oggi ab. bandonarci: posti vogliamo, onori, soldi e medaglie». Quindi la conquista tentata dei Comuni, quindi le agitazioni pro-mutilati e combattenti, quindi l'assalto alle orgaill.21..azioni per trovare in esse le ultime prebende. Tutto questo fatto con un istintivo sistema, tendente arl allontana1·e dalla vita amm.inistrativa ogni criterio selettivoi nonostante i1 deniagogico vociare d'instaurazione delle ger.1rchie. Nel combattentismo la. media cultura uscita dagli istituti tecnici e dalle scuole medie trovava il passaporto ed i titoli gentilizi per la via dell'impiego; allo stesso modo che nel garibaldinismo i repubblicani d'una volta avevano trovato i titoli per carpire cattedre ed impieghi, anche se, appena alfabeti. Collo stesso fatto si ripeteva. lo stesso fenomeuo: nella retoricà finiva anche oggi il radiosomaggismo interventista, nel trionfo dell' ignoranza e della mediocrità. sbocca·va anch~ oggi l'esaltazione combatteutista; come nell'anticlericalismo stile Umberto I0 era ieri sbocciato il garibaldiuismo. . Così, grazie al 11uovo bel "tenebroso del rorna.- gnolismo, siamo ritornati indietro di 50 anni, con questo di peggio che anche le organizza- :doni op~raie sono inquinate dalla demagogia e devastate dal farnbuttismo. Non sono -più gli organismi rivoluzionari di classe dei prim-i tem.pi, o gli organismi indnstriali di prima ~ella 1'1:arcia su Roma; ma una povera cosa striminzita e logora, ed una buia fabbrica di voti e di odii; o, peggio ancora, un postl'ibo-lo nel quale i caratteri vengono distrutti e resi inutili. I risultati delle elezioni son là per dimostrare J:a nostra asserzione: la più parté dei voti socialiSti- e comunisti sono stati cl.ali dagli organiz7,ati dei si11ela.catinazionali; cosa ~he fa discre. ta111ente pena e paura, perchè non solo dimostra che il fascismo è stato un esperimento inutile, ma che gli operai sono inYasati da una specie di muto furore con.tro gli oppTessori della loro lib~tà ed i concu.ssori della loro ricchezza: furore che non è certamente la vicilenza. sorelliana del p1·o]etariato organizzatp, ma lo spirito di vendetta del plebeo. Nenui perciò, e con lui gli altn socfalisti umanitari ed anarchici, non è imp-robabile che siano ancora gli uomini del domani; colile lo pOtrebberé essere quei repubblicani che si sono ora riacccstati ai fascisti per insufflar loro di nuovo il famoso tendeuzialismo. Contro queste due possibilità noi dobbiamo però senz'altro schierarci, se non vogliamo fra pochi anni aver di nuovo' a the fare con un fascismo di nuovo genere, e perchè 1a minaccia repubblicano-fascista scompaia è necessario che la realtà dei fatti sia riconosciuta e praticata •dalla nuova classe dirigente, la quale, feroce:.. mente anti-ret01ica non dovrebbe p~ù aver p0.1t11'0. nè della lotta cli classe nè del decentnamento amm-inlstrativo, nè dell'in.dustdalismo, nè d'el liberis.mo, e dovrebbe sin da. ora. esser fonnata da quegli elementi selezionati e nuo-vi che in questi qu.attro anni di madell.amento fascista si sono preparati e rivela.ti. Questa è la riYoluzione liberale che auspichiamo e pre:pariamo. ARMANDO CAVALLI (r) Parallelo a questo fluire dei capitali verso l'industria è nato il liberalismo; il quale, contro la demagogia repubblicana, ha subito avuto la missione di ra?'l?resentare l'ordine e l'unità, come l'ordine e l'urutà ha pure rappresentato il coope- . rati vismo nato anch'esso in quei tempri. A noi pare pertanto che l'odio dei repubblicani contro socialisti e moderati venga perciò defillitivamente dichiarato quale incapacità sociale. GlAGO(tMiOATTEOTTI Un a1nico di G. ~1atteotti ci m,anda questi cenni bfografiri prerili e com,pùti che ci sembra utile pubblicare a complemr:nta di quanto s'è rlf'lto a/Ire -volte. -acque- a Frntta f'olesinc il 22 ... \faggio 1$%5 ria 1amiglia di rkthi borg-hc.-sioriunda del Trentino. Stwli<', al ginnasio-Jic-e:o II Cdio • di Rodgc, poi :.dJ'r·uin:1·sità <]i Bologna hmrc:.andosi in giul'isprudun,1. Continuò gli studi di diritto ,;<;lto la guida ddl 'onorevole Alessandro Stoppato dcl quale praticò lo studio legale. l'ubolicò UD grOSSo ,·olumc (« La recidiva• - Saggio di revisione critica con rlati statistici) e scrisse altri studi penali e cli procc-dura su , La Rivista c]j diritto e pr<x:wura, diretta clall'on. Eugen.io Florian, ed altrove. Era sua intenz:ione conseguire la libera docenza in clii-itto penale e stava prepa.- ran<losi da lungo tempo, come le sue molteplici occupazioni Gli c01Jsc--ntiYano,per sostc--nere la te.si per la <locenm. >011 esercitò mai l'avvocatura, però sostenne brillantemente le ragioni dell'on. Galileo Beghi presso la Giunta delle elezi011i in contraddittorio con illustri a,·\·ocati del foro 1~omano ottenen,- done la convalidazione a d<epUtato per il col. legio cli Rovigo (Legislatura XV) invece del comm. ?lfaneo già proclamato eletto. Fin da giovanetto si senti attratto alla politica e si i nscrisse nel partito socialista. Era già socialista ·il frate! suo maggiore dott. Matteo - uno studioso di problemi sodali, autore di opere su!ba disoccupazione, ecc. - il quale, insieme a Tullio Yraniezzo e ad Emilio Zanella lo iniziò alla vita politica ed ebbe su di lui qualche influenza. Giacomo Matteotti fondò Sindacati operai, Cooperative, Circoli socialisti, riorganizzò in di- ,·erse riprese la camera del Lavoro del Polesine. La sua assistenza alle organizzazioni operaie fu assiduissima per oltre vent'anni. JGiovanissyno, -esordì come amministratore eomunalc a Villamarzana nelle funzioni di Sindaco e fu poi, prima e do~ la guerra, Consigliere comunale e Assessore a Fratta Polesine ed in un'a1tra decina di comuni della provincia: Rovigo, Lendinara, Badia, San Bellino, ecc. Partecipò assiduamente ai laYori del Consiglio Pro- ,·inci~tle d'i Rovigo come Consigliere per il mandamento cli Occhiobello: leader della minoranza. socialista. Rieoprl la carica di presidente della Deputazione pt·ovinciale nel breve periodo di amministrazione socialista nel 1914. Al Consiglio pro,·inciale pronunciò un discorso contro la guerra il 5 giugno 1916 che gli valse la denunzia e la cond'anna per disfattismo. Fu poi assolto in Cassazione dove col patrocinio di G." Gua.rnieri-Ventimiglia sostenne la tesi della immunità dell'oratore in sede di Consiglio Provinciale. Escluso dal c'onsiglio provinciale per sopraggiunte sue incompatibilità, vi ritornò con le elez.iou1 dell 'autuuno r920 che diedero ai socialisti 3S seggi su 40. I probleruj scolastici furono oggetto di suo assiduo studio. Oper'a diligente ed assidua diede in favore della scuola nel Consiglio provinciale scolastico di Ro·dgo. Il Congresso dei Ccmun.:i Socialisti - tenut06i in Bologna. il r6-17 Gennaio 1916 - gli diede occasione con due discorsi di farsi conoscere ai compagni di tutta Italia per la prnfonda competenza ed esperiew..a dei problemi amministrativi delle AIDJ1-1inistraiioni locali. Fu quindi nominato segretario del Comitato direttivo della Lega dei Comuni Socialisti. Pubblicò pa1;ecchi saggi sulla :finanza comunale, e w1 p-iano completo cl'i riforma. La , Critica Sociale ))' «l'Avanti!», « La Giustizia .:s, « La lot-- ~ta n, di Rovigo, lo ebbero a collaboratore assiduo. Dm~ante la guerra fu per tre anni soldato sem_ plice, perseguitato ed internato a Campo Inglese per i suoi precedenti politici. • Nel r920 egli istituì l'ufficio di consulenza legale e di ispezione amministrativa per i 63 Comuni del Polesine allora. tutti. conquistati dai socialisti, facendone affidare la direzione al deputato prov;nciale Enea Ferraresi, già sindaco di Stienta, competentissimo in materia . Fu appassionato dei problemi della pubblica istruzione. La fondazione di biblioteche popolari e scolastic-he e il riordinamento delle scuole primarie de-i com.uni rurali P,el Polesine è precipua opera sua. Fu eletto deputato al Parlau1euto per la p,;ma volta rel 1919 per il collegio di Ferrara-Rodgo e 1ieletto nel 1921 per il collegio di Padova-Ro- ,·igo. Nelle elezioni di quest'anno era stato eletto in· due circoscrizioni (Veneto e Lazio). A11a Camera frequentò i lavori legislativi pr0- . nunciando ap,p-rezza.ti discorsi in materia finanziaria. Come membro della Giuntà del Bilancio e della COllllnissione di Finanza stese parecchie relazioni. Rigido difensore de1l.' Erario in materia di spese e della. libertà in materia doganale. Fu. Segretario della Commissione per la riforma burocratica e relatore della minoranza contro la concessione dei pieni poteri al Governo di 11ussolini. Ftt tra i deputati più combattuti c.L1f.lascismo, oggetto di dimostrazioni ostili e di violenze a Ferrara nel gennaio r921, quando in momenti difficili vi soggiornò per assistere quelle organizzazioni operaie e le A.mmlnistrazioni locali ; a Castelguglielmo, a Siena, a Varazze, a Palermo, ecc. (;ra<luali~ta, militò sempre ne1J'ala l~tra del partito.i,_,.5ocfali~ta.Era Segretari0 del P:-rtito Soci~li,ta l'nitario fin dalla sua fondazione Ottobre 1922). 0,me tale partecipò anche a Congressi internaziunaH a &~lino, a Bruxelles ecc. in ra_p.- I,re, entanr..a dei .c.ociaJisti italiani. L'ùtt. ~\fatU;otti m:eva spo~....atola signora Velia Titt:1, SùrelJa aJ cekbre baritono Titta ~uffo,. uJ c:ra padre di tre bambini. PIERO BOBETTI - Editore TORINO - Via XX Se!lembve, 50 Opere di TOMMASO FIORE EROSEVEGLIATO SCETA PERFITTO Lire 4. UCCIDI Lire 10,50. Opere di lirica e di tormentoso pensiero nate dalla guerra. Rh-elano un tempera.mento di scr.i.t.- tore eccezionale. Giov~nni Papini ne scriveva all'autore così: • La sua opera nella desolata • glacialità dei dolori rattenuti - asciutta ma • piena cli sottintesi e cli arti - merita c]j es5€Te « conosciuta•· "Ib rnonoo <3.5E5<3RIUE,, RASSEGDflBIBhIOGRAFl<!fl Direttore: MESSIKA Piazza Terranova, 3 LGIGI CRGCILLA' . Una delle più diffuse ~ bib~afiche 1taha~e. - V, collaborano i nng-liori scrittori e c:nticr. - Pubbhca un vasto nobziario snl movimento. erlitoriale e intellettuale internazionale e recensioni sulle migliori novità librarie. G. l3. PARAVIA & C. Editori - Librai - Tipografi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO Biblioteca di Classici Italiani VI:\"CE:\"ZO GIOBERTI 17AQINESC~LTE Edite ed inedite con prefazione ~ note di PIER _.\__'>;GELO )IE.xzro Lire 20 « Precise e sicure le notizie date nella densa e serrata introduzione, aUa quale accrescono pregio molte note, ricche di indicazioni bibli◊Qra fiche e di .notizie spesso non comuni, talo~ nuoYe. Diligenti e fedeli i rias.sunti cielle opere giobertiaue. }folto bene scelti i pensieri numerati.. Quèsto Yoiume. non è soltanto un libro che possa essere letto con profitto dagli allien delle scuole medie di secondo grado e dag:.i studenti di UniYersità, ma può anche es.s~e una facile guida a coloro che per ragioni d istud.io deYono compiere rittrche giobertiane ... I1 Men.- zio è giltnto a questo \olume doJX>uno .stu.diorigòroso•e disciplinato di molti anni,_ e anche per questo senso di responsabilità di fronte alle esigenze della critica e della storia questo libro potrà in più casi essere utile ai gio\~.-- ». CARLO C.U.CATERR\ in Gionza/.e Storico della Lett.er. Italiana v"ol. -LXX..,'ì:II,pp. 208-209. "b'E<30 DEbbfl STACDPA,, il ben noto ufficio cli ritagli da giornali e riviste fondato nel I90l, ha sede ESCLUSIVA~ENTE io Milano (12) Corso Porta NuoYa, 24. O.G.E.B. - Corso Principe Oddone, 34 - Torino. PIERO GoBinTI - .Direttore-resportsabile

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