La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 16 - 15 aprile 1924

62 Premessa a uno studio ~ul Mezzogiorno L'UNITÀ Le in.sufficienze ecònomiche e i ritardi sociali del Mezwgiorno banno alimentato - è risaputo - 11.1,a letteratura cospicua. Inoltre, le neccssi là di esso - rapportate agli atteggia.menti e alle possibilità costituzionali dello Stato Unilnrio cioè trasferite sul ttrreno integrale - son motiv~ rilevante ,li te11denz.ediverse, le quali si pougon come politiche ai1che quando intrinseca.mente si presc11taJ10 di carattere a.mm.inistratirn, per il coordina.mento insito nei. concetti <lelle varie wani[esta:1.ioni sociali, ,·aie a dire per la costrizione che oguj fallo, ancorchè tecnico, si i uqua<l.ri in tu1 suo clima politico dal quale non può (.:ssen~ avu.lso, pena la infondatezza. Le suddette tendenze possonc compendiarsi i11 tre mo,·irnenti distinti. 1) li popolarista: noi voglia.mo e restituita e integrala. l 'autOJ1omia dei Com11ni e delle Provincie; riconosci LLlol' Ente regione 11elfJU111là Stola/e,; e quiudi 1 ment.rc « si moltiplicano i tentativi cli ceut..ra.liz;,..azione e cli ù.1terve11rioniswo », clichiaf'a7ione di « lotta contro lo Stato accentratore e panteista , . ( A p. peUo della Direzione del Partito ai Popolari d'lta!,a). 2) Il federalista, 1nella realtà, esiguo e meramente letterario,) che inquadra i prohle,ni locali in u.ua ,·eduta complessa ed ampia di ordinamenti nuovi., e che - vitall.7...zato,per qu.a.nto io mi sappia, dalle elaborazioni dott,;uali di una rh.;staJ Critica Politica - si riattacca. alla tradizione federalistica del nostro Risorgimento. E tra questi due - come fatto subitaneo e tipicamente isola110, e con chiari motivi insurreziouali - il movimento sardista (ora falcidiato in misura rileYante), che, se pure cerchi dedu.rsi da u.n indirizzo posto come nazionale (noi sia.mo per « wi movimento autonomistico ai base regionale che assicuri a tutte le regioni italiane lWa vita propria, autonoma, svolta nelP ambito, ben si intende, dei grandi ordinamenti politici e generali •), è, nondimeno, atteggiamento propriamente localistico ,la qna.l cosa è lasciata anche intendere dall'affermazione che w-ge una rapida attuazione (del regionalismo) poichè esso se costittùsce « u.na questione importante di orti.i.ne stat.-ùe, per la Sardegna è questione di -vita o di morte • · (Il Sardismo, in un'iintervista di Lu.ssu). Interessante movimento, questo, perchè si sostanzia di due :mamlestazion.i. contrastanti : da tu1a parte, tLUa imponente esasperazione psicologica (che è, ab imis e come fatto qu.alitativo, nelle possibilità - mentali e di fatto - di tutta e sola l'anima meriilionale) ; dall'altra, la presenza di uu inesplicabile embrione di u.na certa classe dirigente, per la quale, usare il termine « combattentismo > significa dare un uome, ma nulla. spiegare, se altrove non è stato m..'U fortu.nato un movimento specifico di e.,-<:ombattenti. Occorre ricono&'.:'ere che, ad ogni modo, una certa consistenza. generate e una possibilità CQlstituziouale di attuazione l'ha soltanto l'affermazione regionalistica del popolarismo. Contro di e<;Sa, però, nella vita de11'oggi si contrappone trionaa.lmei1te il r,1 incip:io nazionalistico dello st.'tto accentt·atore. Ci par di aver accennato sobriamente ai c~rntteri del movimento regio11alistico. Ma esistt nel Méaogiorno u.ua tendenza che lo rigu&di? In altri termini, è in elabornzione u.na mentalità pel regionalismo? Vediamolo. • •• Sessanta e più anni cli con,;vew,,a llDitaria hanno comportato al ~1ezzogiorno u1:1acoppia di pregiudizievoli dittature burocratiche. Per la pri. ma, adesso che si comincia ad i.Jidagare con una certa se1·enità sugli avvenimenti che seguirono la mtificazione d'Italia, si riconooce che - dopo H 16o - l'Italia non si consolidò con. g1·acluali sviluppi di comprensione mentale, ma in modo esòso e volgare, grazie ad una classe di bu 1·0crati, che ven.ue quaggiù a padroneggiare - i , piemontesi • dell' a.nedottica popola.re -. Furono, è Yero, le Yicende del uostro Risorgimento che determinarono questo fatto. Comw1que, esso ha un peso non trascurabile, tanto più se si consideri che la burocrazia ripugna ai problem.i della terra, come ben disse il Treitschke; per la seconda, essa fu i.nstau.r'ata da Giolitti, mentre - cl'alfra parte - il ]v!ezzogiorno quasi niente gode,·a delle parentesi liberali del s,10 predomfoio. E sulle im,ponenti questioni giuridiche insolute - ad esenipio, la demaniale - e sugli avvelenamenti della vita m1n11lc-ipale,la corn1zionc, i soprusi e i favot'1tisnni, di 1111. fttnz.ionar:ismo esotico insensibile 1 per costituzione mentale, aUa realtà meridjonale, dovevan0 fatalmente man.tener basso il nostro costume ciYile delle plaghe meridionali. In qualche punto - come in Sicilia - si manif~tò a ,·olte ttna reazione in,·c]uth·a, ma, effimera1 per durata, fu solamente volgare. L'intellettualismo regionalistico è stato rappresentato da qualche isolatQ: mai come t.endenza di psicologie colletth·e 1 nonostante non mancassero provocazioni. Dunque, se il regionalismo esiste in qualche en.unciaziolle programmati-ca, 11011esiste ,invece, nell' «animo» medcl~onale. Vi sono i:n esso1 al contrario, manifesta.z.io11i tipiche dè esaltaz;ioni collettive. E queste si avvertono, ed è logie.o, in fonn.a. Ì11Sur,re7..ioua.le, LA RIVOLUZIONE LIBERALE principalmente Il ove le condi7joni ambientali rono ecce-.<iona.lmente favorevoli. Il fatto dell 'insularilà molto spiega dei moli diversamei1te sviluppati - di Sicilia (fasci sicilfa.11i)e di quelli recenti di Sardegna (sfociati nel « Sar,lismo •). Osservazioni 11011inutili ci pai<:110queste: che la Sicilia mai ha conosciuto Mnrx, mentre le si può riconoscere 11at.urale 1111ae<:rt.aprefercn1--a per la « forma mcntis • dello scriUorc di , J,a città del Sole•, ossia u11'aspirazicmc ncbulo~ e irrequieta. verso utopie umaniLaristic:li(~ (csist{.-1J7_,a, di plebi e pre<lominii solari • c.-cc.-ola spfogazionc concisa); che la SardegtLa s, iluppa tipi suoi propri, specifici: in sintesi ,sviluppa un socialismo che non aspetta le crisi spossanti rx-r far omaggio alla « realità ,. Il tro11co conlincntalc, invece, non ofire - cd l! s1>iegabile - cli quelle 1nanifcslal ..ioni, ma non prese-uta nè tm ti po evolt1to cli at.t.eggiamenti cousapevol-i, nè un comportamcnlo tendenziale di preferenze domestiche . L' atteggi.amento del mericlionale è mat.eriaio di equivoci che si possono comprendere o, megUo, dedurre da questa vivente situazione: intimità di • cafone>, che si ,•orrebbe strozzare sotto orpelli cli pseudo-cos111opolitismo; in clcfini✓.ioue - come tipo sociale - in w10 sterile sfogo--.'.:' superamento, meglio, cli ritrnegamenlo. • •• Si può anche suppone che il Partito Popolare potrà vedere attuato quell'insieme di ritorme che è nel suo bagaglio programmatico.Se persù,ie il tipo attuale ciel meridionale, che cosa avrà fatto il popolarismo con ciò? E' presto detto : avrà imposto al Mezzogiorno una nuova conformazione anuninistrativa, 1u1a nuova fonte di corruzioni. Sarà 1 insommma, deceutrame11to (di pa,te.Ji:lalisrui) e accentrainento (di mtw.icipalismi). E c:he il fatto che un pa.itito politico costitu,. zionale abbia posto il concetto dell' Ente Regione, non significhi considerazione cli qualche att.eggia.mento nel Pae$e, ma semplice integrazione programmatica, lo comp1·oya I'osservazione che esso partito mieteYa e miete (per quel che gli è consentito) in Sicilia (idealità cristiane) e in Lombardia-Veneto (quelle e interessi sociali). ;-;-eJ Mezzogiorno 11011 ho mai veduto adesioni ad esso pel programma régionalistico. E se non per noi, per chi dovrebbe servire il Regioua.lismo? • * • J1 M€:Z7...ogiorno,in quanto ha di meglio - Ossia nei gjovani - non manifesta nessun sintomo oouforteYole. ~e volete una prova: non son molti quelli che - non dico conoscano per familiarità di studi - ma almeno sappiano che vi sono stati degli studiooi del ùiezzogiorno; che esistono due palpitanti enciclopedie delle nostre condizioni mrali. .M:i domando: in questo ambiente è a parlarsi cli r'egionalismo? Credo di no! Secondo me la questi:one rnerixl:ioua.leè pnùna. cli tutta - e sovra tu.tto - questione di stato d'animo. Sono due o tre ostacoli mentali o due estremismi che bisogna superare pregiudizialmente: l'implicita tendenza fatalistica. (nonna.le) e la credenza (marginale) alla necessità insu.rrezionale, c!Je sono - piaccia o non piaccia - alla base della « forma 1nentis > meridionale. Spiegabili nella plebe, non lo sono in persone letterate. Questi estremismi vulnerati, è possibile mettere con proprietà la questione del l\!Iev...ogion10, e considerarne adeguata1nente i vacr-i problemi. Pt·esentemente non v1Jpuò essere che paternaliismo; non bisogna i.1lu.dei·si. Che i giovani leggano Da Verona o Zuccoli O Pitig.rilli, è fatto pei'sot.talc e di mere 1>refere1ne letterarie. 111.la che gli stessi, e clopo siffatte letture, se ne Yengano a sputar sentell7,.e che sau di sàclico vassallaggio, è fatto repugnante e idiota. ~on può non contristare, specie quando si pensa che non son poi pochi. l\Ia che per lo meno ·se ne vad.a.110 ! Che si avviino ,·erso ]a fan1eticata terra del loro sole artificiale, quale risulta dall'idear.ione ma.tu.rata attra,·erso il contrasto insopp1·imibile tra l'essere e il Yolcr sembrare. 11 problema del me.7,,zogiornoav,.à a giovarsi soltanto di chi si sente italiana nelilo spfrito ma domestico di mentalità. V' è m10 spirito, nobile qu..'tnto poch.i a]tri1, che possiede sapientemente fusi i clue caratteri: G-iustino Fortunato. Sconsolato ma. non pessimista, egli. ha dato l'esempio luminoso. Che lo si sappia seguire! Solo in tal modo ci p1·epareremo aUa verace rivoluzione unitaria! GIUSEPPE DEI.LA CORTE "b'Eao DEbbfl STAillPA " il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel rc)oI, ha sede 1,:scLUSIVAMF.N'fE in Milano (r2) Corso Porta Nuova, 24. IN MORTEDI UGO STINNES BERLI:-;O, ro aprile. La figura di Ugo Stinnes resterà per lo storico carattc.--ri&tica di tc.-mp:i dc.-ca.denti e matcriaHstici. Che Ugo Stinncs sia stato per i suoi contemporanei più importa11te e più celebre rii Einstein e di IIaupima,m è un fatto che basta per giudicare un 'epoca. Forse 11.€S6w1 uomo prima di Slinnc.-s ha avuto ma.i nelle mani una JX)ten,-...acosi granclc, sen;,..a che essa corrispondesse ad alcuna c-:,rica ufficiale. De mcrtuis nlhil nisi bene. Tutta\.·ia dov<.--ndo dare dello Stirrnes un giudiz;io stc,rlco oc-corre non nascondersi i danui che l'opc..-ra sua ha causato al suo l'ac.'-i<:.L'n giudizio sintetico, che non mancheremo di dimostrare in seguito, pub essere questo: la s.ua ricchcz,-.a favolosa non era cresciuta. con il lento sviluppo clell'economfa nazionale e tmi versale, ma c.--ra i] frutto della miseria della Germania vinta, il rL~ultato di quella catastrofe monetaria che la.sci.a\'a tutte le possibilità ad alcuDl uo·mini sew...a scrupoli, mentre le grandi masse subivano dolorosamenl.e gli effetti della crisi. ('go Stinnes, agile, energico, di un egoismo napoleonico ha saputo sfruttare tutte le occasioni del dopo guerra. Quale fu il motore d.i questo temperamento? ~ulla del parvenu, nessuna delle corruzioni che reca talvolta la ricchezza, in questo uomo assolutamente privo di passioni personali, lavorat:ore instancabile, cbe non si serviva in alcun modo per sè delle sue immense sosta.=..e. Viveva modestissimo, portando abiti neanche stirati tutti i giorni, privo di ogni vizio come di ogni predilezione. Veniva a Roma e faceva le sue visite commerciali sell.7..a ricordarsi! dei musei nè delle bellezze artistiche. A un giornalista che voleva sapere che eosa egli pensasse della let,. teratura moderna, i-Lspose che la sua unica lettura efa la « Deutsche Allgemeine Zeitung • il giornale di cni egli era proprietario. Il suo lavoro e il suo guadagno non avevano alcun scopo, fuori del suo stesso imperialismo commerciale. A chi gli chiese perchè lavorasse tanto, non seppe rispondere nulla fuori della frase banale : - larnro per i miei figli! - ~a è dubbio che i suoi figli si trovassero d'accordo con lui. La figlia Desia almeno ha pubblicato un dramma, piuttost'o mediocre e che viene recitato soltanto in qualche piccolo teatro di provincia, in cui si confessa pacifista e socialistoide. Tutta la sua vita senl:'imentale si esprimeva in un patriottismo 1niope, di quel tipo guglielmJno che ha b-atto a rov-ina l'impero tedesco. Stinnes ha appunto continuato a vivere nello stile del vecchio send.b:>re imperiale anche nella . Germania repubblicana. Fu lui, in prima linea, tra: gli ispiratori industriali di Ludendorl. Il suo piano imperialista tendeva alla Lorena lraucese per trarne la ghisa necessaria ai suoi alti fo1ni, al Belgio, dove avrebbe potuto estendere il suo impero _carbonifero'. alla Rome:nia., ,;~ile per la sua politica petrolifera. Anche a Spa p01tò la rudezza e la decisione dell'uomo di affari ; e fu egli solo, l'esperto per i rifornimenti di carbone, che osò alzarsi tra gli altri, fermi e s-il•enziosi, a prronwiciare il suo discorso contro la 'malattia. della vittoria : « Io mi alzo per parlarvi e guardarvi meglio in faccia ... > Questi gesti non gli impedivano tuttavia di peusare al p>rop,;o ,·autaggio. A Londra cercava spregiudicatamente l'appoggio degli ingiesi per il suo piauo di acquisto delle ferro,-ie tedesche. Si accordaYa parimenti col marchesè di Lubersac, capitano di industria francese riuscendo a guadagnare niente.meno che wia percentuale del 4 per cento per la mediazione tli rifornimenti in couto riparazioni che dovevano essere fatti da.gli industriali tedeschi. Bisogna notare che la somma veniva tutta a pesa.re sullo Stato tedesco. Louchem· ha raccontato pochi giorni fa come persino dtu·a1.1tela reS::i.stenzapassiva. Stinnes cercasse di trattare con i fraJ1cesi. Egli fu per la resistent' ...a passfra, perchè credette -inizialmente, da quel miope pclitico che è, al successo. l\1a appena com.prese l 'errorc non esitò1 approfitt..--mdo delle circostanze a valersi dell'esercito dell'occupazione, per peggiorare le condizioni dei suoi la,·c1-alori anche contro le leggi tedesche. Come tipo egli non è uu Selfmtu:te-ma11. Appartiene a una famiglia benestante già da be genera,-Joni. Il nonno ne a,·eva fondata la fortuna occupandosi del traspo1to del carbone sul Reuo. li giovane Ugo S6nnes si occupò più la1~gamente di vencUta, e di estraz-ione del carbone. Già nel 1901 aveva potuto fonda.re la Deutsch Luxemburgiche Bci·gwerks und Hu.tten A. G., nu'intpresa di proporzioni moderate, non disfanne dal lo sviluppo generale dell 1industria tedesca in quell'epoca. ~la la sua rapida ed eccezionale carriera. conuuerciale appartiene invece completamente al dopo-guerra. La sua abilità si dde tutta nella prontezza con cui si adattò alla 11uo,·a situazione. Kon solo egli riccnobbe subito le conquiste sociali del proletari~to: ma seppe dal 11110,·ostato <li cose trarre il massimo vantaggio. Fu Stinnes il fondatore della prima . .:\rbeitsgemcnnschaft (Stabile collaboraz-ione coi sindacati) nella quale le forze rivoluzionarie Ycnivano nddomesticate, potendo gli industriali accontentare facilmente con l'aumento dei salari le tendenze riformiste della cl:asse operaia (i prezzi si potevano infatti in forte mistua anmenlare per la indispen ...c:.abilità dei prodotti offerti). Il crollo del marco facilitò :I gioco di questi apparenti aumenti di salari. Gli aumenti degli stipendi e dei salari proc<rlevano sem_prc più _Ientam~te del giro della valuta, m•e 1n potevano attraverso la valuta Dumping esportare e guadagna.re sui margini del basso costo. Si è sviluJ>P8ta in qu.el tempo la strapoten,.a. dell'industria, per modo che Rathena.u poteva parlare di u.na mezza dozzina di nuovi Arciduchi che: erano pc-r le loro ri.cché7.:re i veri padrc,ru del paese. A determinare questa situazione contribui vano la grande quantità di mr.,n.eta cartacea in circola7.ione, le larghe indennità paga.te dal Go,·c.-rno tedesco per i beni di· proprietà dei cittadini nei paesi perduti, e finalmente i pagamenti che ricevevano gli industri.ali vendendo all'estero alcune delle loro fabbriche (per esempio nella Slesia): questi introiti potevano essere imr>iegati in sempre nuove i.accende. Vi fu. tutta una serie di speculazioni che· si pot.eva110 tentare a colpo sicuro. Le azioni delle grandi società anouimc, per es., erano quotate in marchi carta., !-,Cnt'..alrun rapporto col loro vero Talore, ~icchi: per prezzi minimi si pote\.·ano comprare fabbriche intere. Dato il continuo crollo del marco era ugualmente u.na speculazione sempre sicura l 'acquLstare grandi partite di azioni a termine. Il successo di Stinnes è tu.tto qui, nel continuo abbassa.mento del marco. La R.eichs Bank ne ha latte in buona parte le spese: egli dava in pegno una partita di azioni e ne riceveva denari con cui poteva comprar subito altre azioni e restituirlo in carta svalutata. Gli industriali erano così naturalmente interessati alla svalu.tazione del marco che dava loro la possibilità di esportare a prezw inferiore all'estero, pagando i costi di produzione all'interno con denaro cattivo. Colla moneta buona che ricevevano dall'estero e dalle banche (buona almeno nel momento in cui la ricevevano) era sempre possibile combina.re nuove imprese più vantaggiose. Perciò accadde che lo stesso Stinnes in un momento in cui si era riuscito a stabilire il marco, lo fece ricadere ancora buttando sul mercato u.na grande somma di sterline per l'acquisto di carbone per conto delle ferrovie dello Stato, proprio durante l'occupazioné della Ru.hr ! Stinnes comprava tutto. Il fainoso trust verticale è una invenzione a posteriori. Egli acquistava prima e combinava poi. Se si vuol trovare il tipo dell'industriale, dell'intraprenditore IDC>- deruo, bisogna pensare a Rathenau. Stinnes non è che un tipo di affarista in grande. Rathenau è in coltura, in politica, in industria 1a sua più netta antitesi. Stinnes si accontentava delle materie prime. Rathenau fu l'uomo dell'industria di seconda la,orazione. L' A. E. G., il grande trust di Rathenau è un bell'csempio di u.na sola industria, la elettrica, organizz.ata " perfezione in tutte le sue parti. InYece St:innes compra Ya tutto ciò che '""ede,a, carbone, te:rTa, accia.io, ghisa, nav-i, legnami, giornali, alberghi. Quest'opera poteva affermarsi e fiorire in tempo di inflazione. QIJalldo Stinnes avesse tentata la prova con 1'economia tedesca in condiz-ioni nonna.li egli sarebbe cert'amente fallito. La morte ha sottratto a questo esperimento il re assiro dalla barba nerissima. : e per sua fortu.na la sua eredità sarà di ,;sa tra diversi diadochi. PROCOPIO PIERO 60BETTI - Editore TORINO - Via XX Settembre, 60 Opere di Enrico Pea ROSA Ol 510N Dramma in tre atti, L. 4. PIU!VIE PIOGGIE DI OTTOBRE Tragedia in tre atti, L. 4. FOLE Rncconti e fantasie, L. 4. (rilegata L. 5). I tre Yolumi che rappresentano una delle più siguificatiYe opere di poesia della letteratura contemporanea, si spediscono contro assegno o dietro vaglia di lire dieci. GHERARDO MARONE DIFESA DI DUù.CINEA Saggi su Pea - Onolri . Papini - Unga.i-etti Di Giacomo - Panzini - Pet:raccone ecc. 1 vol. di r8o pag. L. 6.

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