La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 8 - 19 febbraio 1924

LA LIBERTÀ T<>rhio, 8-II-1924. <faro Gobetti, ho letto con grande interesse e <hlott.o il nmgu.i.fico • pamphlet., d:i Giovanni An, S"t ldo stùl 'ult.imo 11umero della RhJolu.~""1-0ne J bero/e; d.ilctt.o gjrn,lific,t.o da du.e orduu cli mJÒtmi : ~Lllv...ituUo percht.' Ansaldo è. m10 &c:ritt.orc di gr.Jndj mez:,j, un ironista finissim.o cd un ~ervatore profon<lo e originale.; in~ luogo pcrchi: la, pubblica,joue del saggio ansald.iano mj J>Tovaad USW'3. come i11 questa l tal ia, dove og,ù gion10 si piange stille pubbliche libertà clist.i.u.tt.e, su.I diritto di critica concu.lcat.o e sulla impo,;i:z.ione di svariati bavagli agli oppositori politici, regni viceversa tanta libertà da tolJerare \;\, stronca.tu.ra. in pieno condotta <l...'l. Ans:ùdo su} filo taglientissimo d.clla sua ironia. nci confronti del presidc.n.te clcl C011siglio, o clitk1.tor come dite ,'Um.ltri, messo sul medesimo pi:lllo in politk·a interna cdi intenUU'...ion.-"tlecli tm av- ,·ontn..ricro cafone e prepotente. !J saggio di .i.\.Hsaldo è:, d:icevo, uno elci più poderosi ed efficaci esempi cli "tronca.tura politica . .'\.mmiro chj lo h..'l. scritto: lo a1run:irerei di più se avesse rinwiciato ad' alcune immagini fallkhc, cli pwese yoJgarità, uscitegli clalla, fantasia nel calore polemico che toglie il controllo :ul-C'bc, a.i più equilibrati; e se avesse poggiato pas- ~ogg_i ed argomentazioni fonda.me.11talisopra bat-i 1)111sol.iùe che non siano i frequenti • mi si riferJsc.c •, « persona clegDa cli fede mi assicura. .. •, • so da. fonte ineccepibile. .. li, mez:z.idei quali si pnò servire la superfici.-ùe polemica. giornalistica, ma che ad wi saggio conipatto e infuocato come quello cli Ansa.Ido tolgono efficacia di persuasione ed inducono il legittimo sospetto di 11ra disinvoltura a buon mercato. :i'.L"t ant'è, caro Gobetti, il modesto rilievo non clisconoscc alla prosa cli Ansaldo la fo&.a clern.oHtrke ed il ,;gore che fanno corpo con la sua robustezz:a letteraria e la, rendono degna di essere classificata tra i più caratteristici clocumenti del) 'epoca. U mio onesto riconoscimento non giunge tuttavia più in là: e d'altra parte non voglio entmre nel merito della polemica ansa.ld.iana., che considero come una brillante esercitazione di un brillantissimo ingegno. La polemica mi interessa, caro Gobetti, per il tema della libertà. Come avrete il coraggio cli. ritornare domani alla carica contro i violatori di coscienze e i mortificatori di spirito che si a.nnicla,no nei covi ro- :1r..qni della reazione? Come giustificherete le vostre invocazioni generiche alla libertà,, se in Italia ce n'è tanta da penuettere invettive personaJj del genere cli quelle che Ansaldo scaglia contro il capo del governo? l.a vostra commovente nostalgia degli allegri Mempi nittiani v:i ha fatto proprio scordare quel po' po' di restrizione alle pubbliche libertà inotaurato dal basilisco con la censura preventiva sulkl stampa in periodo elettorale, e poi con lo sciopero tipografico organfa:z::atod'accordo con la F€1leraz:ion.edel Libro, sciopero che soppresse cli colpo e per tre mesi, twtti i giornali romani? O v; sono per voi due mocli cli considerare la !.ibertà, a secor;ida degli1eventi e degli uomini, se ,;.ia console Nitti o Mussolini? Del resto guardiamoci, intorno, caro Gol)etti, in questa Europa senza. pace, per usare u.na defini- :.ione cara all'uomo politico del vostro cuore. Sapete che il governo socialdenwcratico tedesco, qnello medesimo cbe intervenne militannenre nella Sassonia comunista, ha soppresso da sei mesi l'organo comunista Rote Fahne senm che nessuna Vestale sorgesse a gridare per la libertà d:i stampa conculcata? Sapete che il meclesimo governo ha soppresso uno elci più diffusi giorruili di sinistra della Germania, diretto dal noto òemocratico e pacifista Gerla.eh, solo per aver pubblicato un blMlclo articolo di critira ro provvedi.menti finanz.ia.ri governativ:i? (Natu.ralmente i giornali della , variopinta , opposizione italiana si sono ben guardati dal diffondere queste notizie). E r:inu.nc:ioa perlare di quel che è avvenuto ed avviene in Russ-ia ed in altri paes1. .. La socialdemocratira Genuania ci illumina in pieno sul concetto cli libertà professato dalla socialdemocrazia. Or dunque, per concludere, io mi clichiaro pronto 3l1 am.m.irare senza. ri~e h_1~ i ~ p~- phlets ,, le esercitazioni iromche e 1 saggi entici che la, Rivoluzione Liberale andrà pubblicando purcbè cessino una volta le cann.evalesche lamentazioni sul tema della libertà. Il • cafone , romagnolo contro il quale Ansaldo av:ven~. i su?_i strali fierissilni mi pare un uomo tb spu1io ptu cl~ quanto voi non sospettiate. Jl profilo ansaidiano potrebbe meritare tra pocl11 1:n.c.s1 qualche ritocco, qualche rettifica di tiro ... Jn politica 111ternazionaJe, per esempio, .il « cafone li pre1Jotcnte ha Tealizzato proprio oggi l1accor<lo cou la Russia, uscendo vittorioso dall'agguato t-2&>gli con tanta commovente solidarietà dal1'iuten1?- zionale massonica e socialdemocratica fhl D:1 puntato su ~facdonald. . . E voialtri della Ritvoluzione L1beraie, che 10 runmiro per la vastità della coltura, l 'origin .. 1.- lità dell1ingegno e la costanza piemontese con 1a quale vi battete, continuate nc~le v0$tre esercitazioni estetico-politiche-lettera.ne, a<lesso che siamo iu periodo elettomle, sell2)3 sofisticare troppo sul prese11te perchè qualcuno _non v, nehiami al rècente passato: le elez.iom del 1919, LA RIVOLUZIONE LI:IIERAL~ per cS<.>JDpio, magari quelle elci JJ<;riod.o giolittiano (chiedetene a Salvcm.ini...). E poichè io sono devoto alla lib<:rtà, lodo Mussolini che v; la.scia \-iverc: e sfogare. I vostri sraggi d-i critica politica e <l:i demolizione sono, io fondo, dei diletti solitari <lei quali vi compiacete nella vostra cerchia limitata. Ogg:i, caro Gobetti, cbiooo alla vC&tra amici.7.ia il penlli:Sw cli aggiu.ngere il mjo povero nome a que.lli dei complim.entatori di Ansaldo. <..'onliali saluti. l,oR>:no G1Gu. l OST'ILà.A. ll ll'arn.ico Lorenzo Gigli, wn Liberale corrierino o socialdemccratico, risponderebbe così : e L'articolo di Ansaldo f1, to/.lerato perchè lo pi,i,blicò la Rivoluzione Liberale, mia ri-v1sta di critica diffusa in t<n pubblieo di intellettuali. Per mollo "'e-no il Corriere della Sera fu minacciato di disbrn:ione. Si possono far parla,re le sUitistiche delle "Uiof-enzeto/.lerale e p1·omosse in qitesti rn.esi: L'elenco che ne ha fatto MatteolN è assai eloqnente. Lo Stato opera.io fu sospeso, soppresso, ostacolato. Al Mondo si rispose con. l'aggressiane ad il mer1dola. In molte città non è penn.essa La -ve,tlf.it.adei gi<>rnali socialisti e del Comere cl.ella Sera. Si perm,ette la conferenza Twrati e la domenica dopo si bastona Gonzales. Le organizzazioni proletarie sono stroncate. Canitro i non iscritti aUe Corporazio-n:isindacali si pratica l1, boicottaggi.o. Non c'è dubbio che le restrizivni alla libertà in Italia s{J7U)più gravi che in Ger1>1-0nia.Sopratutto si S{J7U)-venute fc,rmam,do in Italia condfaioni di isolamento, di difficoltà addirittura materiali ed ecq,w,miche di vita per chi è. dichiaratamente antifascista, siechè soltanto una minoranza intransigente p1.tò resistere, in questa terra maiala di pauperismo e di cartigian.eria , . La nostra risposta è ancora più radicale. Lorenzo Gigli dimentica che l'opposiziOne al fascismo di Rivoluzione Liberale non. ha m.oi sfrutta,. to il tema delta libertà. Noi ci siamo lamenta.ti sin dal novembre 1922 perchè Mussolini è troppo demccralico, perchè n.cm tien fede alle ùt,e e alle posizioni assunte, n.on conserva stile e dign:i-tàdi ,unno di Stato, perchè non è neanche tiranno sul serio. La mancanza di libertà in Italia è soltanto un aspetto alla mancanza di dignità e di carattere e La colpa pwrtn-oppo ne risale più agli Italiani che a Mussolini. La-voranào a migliorare i cosl14-- mi e a smascherare le l,u.singhe del bel tenel>roso ci sembra di fare IA,tt'altro che delle esercitazioni letterarie. Lorenzo Cigli non ci parli di Nitti, Che non è mai stato it nostro u.omo poUt:ico, chè anzi a lui proponemmo e prop<>rremo oblriezioni ben. più serie di quel/e avanzate dai fascisti. ' Più che la 1Jiolenza ci ripugna in Mussolini l'istinto giolittiano di corrompere e di diseduca.re; e non sappiamo co-nie il nostro {l(J11,ico miussolinia110 ri-uscirà a classificare le basse astuzie del suo trasfarm.ismo, le pose gladiatorie, la spec-ulazi= sui vizi più doiorosi degli Italia,,1,1: -viltà, cortigianeria, retorica, pOIU,perismo. LA VANDEA D'ITALIA Le clifficoltà elettorali del Fascismo nel Mez,- zogioruo d'Italia hanno richiamata l'attb.zione degli scrittori cli cose politi.che sul perchè le nostre contrade resistono cosl accanitamente alla permeaz-ione delle varie correnti ideologiche che, nate nella Valle Padana -· cioè in una re,,oi.one ove il capitalismo ha già fatto i primi passi - pretendono allargarsi nel rimanente d'Italia ancora in una fase pre•capitalistica. Secondo il sen. O. Malagocli (La Trib11.na, 7 corrente), i critici della, questione meridionale mordono nella realtà quando attribuiscono la mancanza. di penetrazione delle grandi correnti politiche contemporanee nella Vanàea d'Jta/.ia - cosi come con appellativo .socialista viene tutt'ora indicato il Mezzogiorno d'Italia - al predominio del personalismo e sentimentale o interessat.o, e conseguente provincialismo o campanilismi •. E maggiormente mordono nella realtà quando aifermano che • questa polvere di eletti, non impegnati in tu1 programma di idee e non inquadrati in un'organiz7.azione di partito, ~va. fatalmente, a cadere a Montecitorio, sotto le mani sapienti dei diversi governi » per cui • ne proveniv"a.D.odei capi autorevoli nel loro isolamento, e degli ascari per la semplice schennaglia parlamentare•· Ma questi rilievi e queste critiche che • fondamentalmente corrispondono alla realtà , sarebbero spinti, secondo il M.aJ.agodi,.ad una conseguenza assurda, perchè erroneamente si asserirebbe da. parte dei critici 1 'inferiorità del sistema politico persc,n.alistico rispetto al sistema di partito. Invece lo scrittore propone - appoggiandosi, cosi confessa, a-d un.a preferenza istinti11a - una revisione di tale clommatira a.flennaz:ione considerando , la politica mer:iclionale in blocm, pei. suoi effetti generali sulla• v:ita della :nazione , che, secondo l'autore e nel loro assieme, so.no stati « salutari ed in certi 1notnenti a.ttèhe j)i"ovvidettziali ,. Infatti, aggiu.nge subito lo scrittore, il Mezzogiorno d'Italia ha rappresentato il baluard:o del regime durante due elezioni generali post-belliche ed , ha imposto !'alte, là alle farneticazioni ideologiche, ec1 agli egoismi interessati della vita, indubbiamente p,iù fervida, del Settentrione. Per queste ragion, il tranqui'llo, il bonario coÙservatorismo meridionale, constellato cli personalità riccamente ittitellettuali, ha esercitato uei nostri settanta e più anni di storia; nazionale, u11a funzione di primaria impo-rta»iza ( ?) com.e moderatore cli ideologie troppo facilmente accettate, e conlro gli intéressi; particolari ( ?) che nella passione dei loro contrasti obliavano quell 'int.eresse generale in cui pure erano fatalmente inclusi. E ,·ende,uio possibili dittat;u.re legali necessarie, anzi indispensabili nelle n1W1Jecondizion,i di s-uilu,ppo, ha riaffermato e consolidato traverso l'appoggio dato ai goverru, il principio fondamentale della concezione e della pratica stata1e. E non c~è 1iess1{:na -ragione che cotesta sua opera non continu.i nell'a-v-venire 11. Tralasciando, a partito preso 1 il fondamentale htnnus antifascista che circola nelle intime fibre dellf' r".>UCC/io11e malagodiana, e la sostauziale siJ:11 1,1~ia per ] 1ultima « dittatura legale» esistita iu Italia. (quella gioliitia11a) e 1·estri11gem· 1 O il nostro esame a1la corretta interpretazione del uuovo aspetto assunto do.U.. 1, questione 1neridio11ale, non possiamo non rilevai~ l'arbit..rari<'tà rlt:l quesito- proposto <laJ 1lal tgodj, e più ancora la a, bit.r:uietà della soluziuth:! ~dottat't. Anzitutto non è possibil~ nemmeno in ~ede di romauw discettare _del S<' fo&;~ stato 1ne0g1io che il :Mezzogiorno, 11.scendodalla fase precapila.listlca - cli cui il trasfo1mismo pohiico è la massi.ma espressione ù.i cereh,-alità colletti va - avesse partecipato, se nou alla elaborazione 1 per lo meno alla collaborazioue co11 le altre regioni italiane nel campo dei grancli miti politici e delle !onne istituzionali inerenti, oppure se fosse restato - come solo in parte è restato - ilnmobile nel vecchio qua.clro delle dittatu.re legali, perehè non si può nemmeno per ischerzo istituire paragoni tra una riccnwsciuta realtà di imma.- turità politica ed una ipotetica forma cli maturità c-ollettiva. E' poi evidente, che mentre il Malagoli, per ragioni cli preferenza istin.U11a, è portato a tentare l'elaborazione di un fatto, quale è la, staticità meri<jionale, stùla cui inferiorità la scienza politira, dopo le inchieste del Jacini e cli SonrunoFranchetti e dopo i libri del Fortunato, del Ciccotti e del Nitti, aveva formulato u.n giudizio certo e definitivo, con tale teoria non riesce a spiegare il perchè ciel fallimento fascista nel Mezzogiorno, specialmente quando si pone mente che il fascismo ufficiale, attraverso gli ascari meridioualv tenta ogg:i di sboccare in u.na di quelle dit,. tature legali che richiamano la preferenza istinti-va del JVI alagodti., e al cui sostenimento, secondo la teoria in esame, il Mezzogiorno è destinato a prestare opera anche per il futuro. Non si spiega, perciò, perchè il Mezzogiorno contro la sua tradizione ed il suo genio si ostini oggi ad impeclire la formazione della nuova dittatura legale fascista. La verità, invece, è p-iù complessa e non può essere nota se non! a coloro che nel Mezzogiorno vi vouo, ec1 all'illfuori delle semplicistiche generalizzazioni, conoscon,-, la varia realtà mericlionale €1 le ,me sfumatu.re. Del processo t:rasfonnisti<Xi infatti i1 Malagoli ha ciel tutto trascurate le com.- pUcazion.i verificatesi in conseguenza dell'azione fascista. Io ho descritto ampiamente in due stucli pubblicati su questa Riv:ista (N. 32-34) l'infantile tentativo cli emancipazione esplicato nel Mezwgiorno dai combattenti prima, e dai fa.scisti padovaniani poi, ed i mocli e forme attraverso cui la realtà trasfornùstica, preesistente oo aderente a quella, tale dittatura legale di cmi pru:la il MaJagoli, è riuscita volta a volta a frustrare od impadronirsi del movimento, e perciò non credo utile 1:ipetermi. Dirò, soltanto, perchè sia possibile una rapida e completa comprensione del fenomeno, che il fascismo, da un anno a questa parte non h,i, fatto altro che tentare <li duplicare la rappresentanza trasfonnistica del Mezzo. giorno. Credendo cli creare u.na nuow classe dirigente unitaria, cioè - come sogliono di.re gli scrittori ciel nord- di settentrionali del Mezzogiorno, non è riuscito ad altro che a creare una nuova classe trasformistica, la di cui forza è tuttora riposta nell'opera di mediazione tra il Governo centrale e le masse inerti. Ne è derivato, quindi, un gioco assai interessante, perchè mentre la vecchia classe dirigente fimaneva legata. a11a dittatura l.cgale passata, la nuova classe dirigente si reniva a prospettare come longa mawus della d.ittatu.ra legale ln formazione. Quindi non si tratta, come pretende il Malagodi, della lotta b·a cl11epriucipii opposti, di cui un.o, e cioè il fascismo, ideologicamente intemperante ed avverso alla possibilità cli instaurazione di una dittatura legale, e l'altro, cioè il trasformismo, ideologicamente temperante ed aderente alla dittstu_ra stessa, ma si h"atta. invece. della lotta di due sistemi identici e forse, pen~iò, più ficr.:une11ieavversi tr:i loro. In conseg-uc11:z1. di ciò si dete.nnitnva questa strnua po- ;izioue ldc.-ologic.1. c:lle due cvnenti politiche perfcit.arueute ideutiche come origine e con1-efunzioni da assolvere, si nresent.:1.vano al Governo Centrale e<l alll" mas$e c01ne rivaL. llcJl'opera di med-iazione tra i favori governativi ed i veti delle popolazioni, ed /offrivano contemporaneamente loro servigi ro due poli della catena politica. 31 Senonchi: il giuoco si presentava fin dal pri=o momento più ~ vorc...-ole aj vecchi che ro nuovi trasformisti, sia percbi: i primi uscivano da. u.na. libera selezione ed erano i più adatti all'ambiaite, sia perch/- il Governo Centrale non potev._ ind.efìnitam.ente a.t.tendere la formazione per cl,,- creto nùni.stc.,nale rii u.na cla.sse dirigenù: meridionale, (spedalmente quando le vere étites del :\1e-i..7..(Y,!UJrno si ma.ntenevano os.tinatarnent.e e-- strance a tale specie cli c-oote;a politira). O.Stretti infatti i vec:chi trasformisti a bandire rom.e a.nna di clifesa la ;nsizione della coerenza. politica, ogni offc:sa loro r<,<:alaS<.'Dlbravadiretta alla 6tes6a volontà popolare che, per effetto di w,a pttra illuaione ottica, appariva aver sempre costitu.it.o l'unica ba.se elci deputati uscenti. D'altra parte pot il giuoco d'i.mJ)<.6izione delle rappresentan.7.e local.i amiche del nuovo Governo, svolgendosi non per via politira, ma per via militare, scopriva troppo apertamente l'essenza. della questione m.erid.ionaJe e trasmutava impro-vv:i.sam.ente i facili =- tusiasnn della prima ora per il Governo in apert,, deplorazioni. Attraverso tale giu.oco, qoindi, IlOll è riuscito dlfficile alle vecchie classi trasformistiche meridionali cli rivendi.care il loro d>ritu a legarsi alla nuova ditta.tura legale, =-i dopo la dittatura militare, il fascismo u.f!iciale sta p..- pervenire. Tenendo presenti qu,:sti rilievi ed. ampliandoli con quelle osservazioni che la realtà del momento suggerisce non è dlffic:ile intuire la precaricii di ogni soluzione che i politici governanti SLpranno dare alJa qu.estioneCerto, come avviene sempre in casi consimili, si tenterà di fondere in sintesi eclettica gli inteJ:essi più rumorosi e le aspirazioni più andaci ma non si potrà più sanare l'errore-base, deri- ·cante per nostra f<>rtuna dall'inwm,prensio-n.e fa,. scista delle cose meridionali, in. cui si è a.ggira!4 il GrrJerno Centrale fino ad. oggi: cioè di 1W1< a-ver rin.saldata subito la nUO'Vadittatura con. U rappresentanze meridionali ed a-vere scoperl-0 il regi.me anche ne.l .~ezzogiorno. Questo errore politico che forse renderà impossibile il ritorno di u.na nuova dittatu.ra legale tipo giolittiano, non avTà reso completamente vano l'esperimento fascista nelle nostre regioni. Ma, da tutto ciò a1Ja semplicistira teorizzazioue dell'ascarismo giolittia.no ci corre assaL GUIDO DoRSO. Anche noi, i,n omaggi-O alla. chiarezza politica, ci augureremmo le conclusioni dell'amico Do-rso. bi-vece è quasi certo che awemc De Naoo in camicia nera : ossia i! trasfo-rmismo legale compl~ della 11i0Lenza. E Michelino sarà l'erede di Colos-imo, come campare di battesimi~ p-ronubo di nozze, delizia e consolazione dei suoi più grandi elettori. PIER□ 6□BETTI - Editoriz TORINO - Ula XX Settembre, 60 J(ovifà LUIGI EINAUDI LE LOTTE DEL LflUDRO 300 pagine, L. 10,50 La prima storia d:el movimento operaio e dr:t conflitti fra industria e organ:izzazjon.i prolet:e.rw in q11esti venti anni. • G. SCIORTINO L'EPOCA DELLA CRITICA L. 3 (Simtesi degli sti1d.i critici contemporanei). GRILDRIG LE GE!iERHZIOHIH~L fHSCISMO L. 3 E. BERTH LA. FRANCE A."C MILIEU DU :MONDI! L. 3 (Rappresenta il pensiero della sinistra si:rodacalista sulla Francia contemporanea). L. SALVATORELLI NAZIONALFASCISMO L. 7,50 F. HEBBEL AGNESE 13E~l'.J.H.UE~ L .• 6 T. FIORE UCCIDI L. IO

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