La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 8 - 19 febbraio 1924

b 30 intransigenza., a orienta.re son le contingenze, il « particola.re ,. Ministro di Facta, compromesso nelle giornate cli ottol>re, 1'on. Amcndola ha ila via tracciata: capo dell'Opposizione, in questi tempi, è robusto ufficio. Cosi Gobetti a.e• centua certi motivi, in cui 1a su.a originalità, crede scopri.rsj. Ma GioLi.tti., ma il Re, com.e potrebbero I Co-,, co-rdia dis co-rs. Non temete che! 1o spirito demiurgico dissolva l'opposizione, e con essa la lotta politica, e la vita. Ci sono, a mata-iarla, gli interessi, ci sono i sentimenti, le forze di natura, irreducibiili. Esso è ap-peru. qualcosa che tende a rego- / \arle. E' solo .in sede etico--politica 1 come processo spirituale, che no.i giudichiamo questi fenomeni, col1aboraz-ione e intransigenza.. E', 11.el p:iù vasto quadro dello Spirito, al clisopra dei Partiti, la coscienza. cleUo Stato: e Ll suo giucw..io esprime, oltrechè 1'unive:r,;ale = ,Li ffuso, la c!Bsse poLitica per quel tanto che, uon premuta. da motivi economici, o casta.li, o ù:leologici, essa ha di Libertà. Informi, o non, I'a7ione pratica, quest.'l, dello scritto politico, è la sua. sede. Detto ciò, credo che le cose sian più chiare. FILIPPO BURZ!O. NOTA DELL'AUTORE Questa prima parte cli un saggio .intitolato: e A·ntifascismo 11, può forse, da sola, indurre Ull L"011retto non esatto del punto di vista dell'autore. Essa ne riassume, principalmente., la parte etica, i.spirata a due suggestioni, o dirretti ve-base : 2n.dare senza pregiudizi incontro alle forze che la. vita esprime in Jibc-rtà; non credere troppo facilmente che il bene stia tutto & una parte. Ma le suggestioni etiche., se orientano (escludendo; ad esempio, l'apriorismo intransigente) non determinano completamente l'atteggiamento politico. Se dispongono cordialmente ,-er-so il Il/Uovo, occorre poi ancora fare t111 duplice passo : esaminare 1B p-ossibrlità concreta di questo nuovo nell'ambi ente in cuj opera, è date le aJtre forze in gioco (sarebbe 1 'anali$.Ì obiettiva, scientifica, sociologica alla Paxeto) ; esaminare i. vantaggi e gli svantaggi, il bene e il male che questo nuovo p.resenta rispetto allo Stato, second·a il concetto che se ne fa colui che giudica (sarebbe l'a• naJisi soggettiva, ideologica). Contrariamente a q,rnnto credono i passionali, gli ideologi arrab· biati, che giurano nell'assoluto delle loro « idee » (le quali lsono, spesso, sentimenti bruti), che di· cono: jìat ·ve-ritas (o justitia, o libertas) et pefieat ... Stato, questa seconda parte non è indipe.ndendente dalla pri:ma : lo Stato è fU'IJ.ZÌonestorica, non idea platonica, le sue opportumità sono variabili. Onde la grande complessità ifel problema che l'empirismo risolve oscuramente, cui l 'aziOne bruta. sfugge soro perchè è cieca. • E' dalla sintesi, o fusione organica, di questi tre momenti che emerge il giudizio politico; in funzione del quale, ma non di esso solo, si ha poi' l'atteggi.amento pratico. S'inserisce, anco.ra, genera.lmen te, in mezzo un elemento essenziale, a trascu.rare il quale, per ingenuità o ipocrisia, non si capirà ma.i la politica: il tormento personale, il e: particolare >, che i1 nostro 3.mico An~ saldo, e tutti quelli di • Rivoluzione Liberale , , e a.n,zi tutto il· mondo, hanno tanto in disp-etto. A to,;to. Può essere cosa vile, ma· a:nche seria. Un clip-lomatico che serva con passione il suo paese all'estero,· può dar giudizio politico sfavorevole di certi rivolgimenti• interni, ma dire ai nuovi ~rigenti: io qu!i servo, lasciatemi sta.ire. Cosi, m generale, crollando le spalle, ogni potente volontà di fare, che abbia a, noia le azioni. Ciò apre t1110 spiraglio sulle forze demiurgiche che possiamo· chiamare seco-ndarie, che sono tanta, se pure occulta, parte del funzionamento degli Stati : che operano, non al sommo, bensl lù.ngo li rami; comunque, sempre fuori dei quadri 'di Partito. La continuità, accanto al mwtament.o. Ma ciò porta lontano. Ne dfremo poi. F. B. L'amico Burzio trova in 1wi un tem.peramento di ideologhi (la sto-ria tt;;l fuscello e del tra-ve!). e nan si a-v-vedeche i suoi scritti so-no niente qLtro che l'ideologia del giolittismo e del 1m<ssolinÙmo. Del resto i suo procedi-menti dif,lettici appaiono più che e'llidenti : 1nissirolis11w capo-volto per giustificarre interessi e modi d'agire rea.ziona-- ri. Reaziona-rio è U pMticolarismo di Burzio, a cu1, sfugge il senso ti.tto moderno dei partiti, che non so-,io le fazioni, come egli le chiama indifferentemente. Dietro il nome 11:u,o-von,ella sua politica demiurgica, c'è una cosa vecChilT, e tradizionale con,1,elo spfrita gu,icciard-i-nia-n.o in u1t m,o-ndo um.an:ista.. Ma a./lo-ra scopriamo le carte: ideologia per ideologia., Burzio reazionariO, noi rirvoluziona,,i la questione non è più di piani teorici ma di giudiz~ co1?creti e quando ci tro·ueremo discorcii co11r testeremo al Biirzio il diritto di rifarsi alla sepa, razfone di etica e polit:ica. E aL suo de1n:irit,rgo-·uonw di urrJerno non potrà sta·r di fro-nte con funzione di de-rn.i.iirgo, o a-dd'iritt'lwa di diplom,alico jJer 1neglio intenderci, l 11wtno d'ell.,o-pposizione? Sianio anti-ntussolin..iani app1unto perchè non trovia1no in M·u.ssoUni il politico, o ne t-ro-vùvm,ou:no d1..scarsa serietà ( V. Diplomazia m·u.sso/.iniana a Ter,ifot e a Corfù!). NoiJ abbia?lW dato a suo le'm• po il nostro ritratto !};i i\fossoUni, con ricche documentazioni: ora sta al Bwrzio l'obbNgo della prova. Qui occorre constatare che la sua teoria da sola non serve.: tanto che con la politica de-- LA JUVOLUZIONE LIBERALE miurgica non si spieli"a pere/tè Ca-vowr è più gramde di Deprelis e Bismarli d,i Giolitti: e faremo poi a mo tcm,po i conti colle risorse del psi,;ologo che ci 1.1olesse giustificare il suo mu.ssoUnis-mo. /11t(]htt;o e/te Mi.ssolini rest-/, ctue o vent'anni al potere non sarà ·wna pro-va buona, ma chi<!derenio argomenti di sostarnza. E già Burzio ci 1·ic<moscecom.pita de-niiurgico quando ammette che il nostro autifo.scismo etico serùe ad infrena.rc quel che negli avver5ali. è di belluu10; ecco eh.e am.che la nostra t opera politica, o contradditore dism·mato. insistere su un distacco di coscie11zae su 1t-na questione di dignità è nel nostro stile di politù;i_ I m.odi di parvenu di Mussolini e dei suoi non seno soltanto un.. a. tara morale, ma, a non lunga scadenza, politica. Il nostro riservarci per il futuro è wn, calcolo ma.tu.rato, di gente conscia che ai periodi d,; disoccupazione falli apposta, per i falsi profeti, per gli umanisti e />e,· i cortigiani, non ta.rdam.oa succedere i 111,0111.enti di prosperità eco-nomica, propizi alla ripresa d-h1novintenti proleta-r-i. Ci a-u,guriamo che Burzio non ignori la impo-rtmiza che ha per la politica la pa,tecipazione di nuove 1nasse, e anvmetta la differenza cii istinto e di rau~~ lm uno Stato di straccim,,i chp cercano impiego, e uno Sla.to in cwi abbiano il loro peso /.e esigenze della produzione. Chè se noi non riuscireni.o a vede1·e i terntini del -nostro calcolo, a-vremo servito il nostro Pae· se, come politici e non sol.tanto com.e.perSone oneste, pre.pa1·aind,0per doni.ani classi .dirigenti che o-vmnno d,iritto di essere rispettate. p. g. DELIZSICEOLASTICHE La Diocesi La Diocesi diventa una circoscrizione signàiìcativa 1 nell'ordine d'egli studii e della istruzione pubblica. La lettura ,della Go.zzetta U{ficio·le del Regno non è sufficiente, per documentarci sul come saranno istruiti gli italiani: occorre la. Ri- -vista Diocesana. Io La leggo. Ecco, per esempio. I maestri elementari di 'Genova si erano· concordati per attuare, essi, e tutti, l'insegnajnento religioso imposto per Decreto Legge. Da galantuomin.i, aveva.n; detto: Poichi: il regolamento ce ne lascia. facoltà, noi cercheremo di spiegare meglid, che ci sia possibile jl catechismo e la storia sacra ai no.stri raga.z.z:i,: in fondo, il ministro, o le autorità scolastiche, debbono ficla:rsi di noi auche- in questo, g-i-<'lcchcèi dàn.no già in man.q gli scolari tutta la giornata, ce I.i affidano per tutti gli altri .insegnamenti,, ce li lasciano p-erchè educhiàmo 11 loro cervello," perchè apprendiamo ad essi il disi:erni1nento_, ' Ma il Vicario Capitola.re della Diocesi, e con lu.i la Rivista Diocesana, non è soddisfatto: ed ha già inviato in proposito ai Reverendi Pwroci una circolare - ma sicuro : proprio come i1 Ministro! - Il Vicario Capitolaxe entra & padrone in ogni scuola elementare: egli si fa forte dell'art. 4 del Decreto Reale r0 ottobre 1923, il quale cl.ice: e: Il R. Direttore didattico e, do'Ue manca il titolare della direzione didattica, il R. Ispettore scolastico, c<mferirà personalmente co'Ua Autorità , religiosa più elevata del Circolo, didattico per definire la scelta degl> insegnanti di religione ed invierà al R. Provueditore l'elenco di essi fi,1·• mato da lui e dalla, suddetta Autorità, con sigm-- fi,cato di pare-re fa-vo-rc-voleat/a, scelta fatta , . Questa disp-osizione è chiarissima : essa sanziona il controllo dei vescod e dei parroci sulla scuola elementare. In linea di principio, è come se il re, capo dello Stato italiano, al principio di ogni anno si recasse a conferire e personalmente , col papa, capo dellB Chiesa, sottoponendo alla sua approvazione la lista com1>leta.degli, impiegati dello Stato. Gli Absb111·go·Lorena e i Borbone noni sono mai arrivati a queste dedi7.,ioni di fronte alla. Chiesa. Gentile vi ha già piegato, ormai, il nome dei Savoia e l'Italia. ~ella sua circola.re, dunque, Monsignore Reverendissimo precisa i Cl'.iteri pratici secondo cui essi dovranno, concedere il loro benestare agli .insegnanti di religione. Ecco qui i criteri, precisati d:,. Monsignore Vicario Capitolare: r. 5• potrà concedere l'appro-vazion.e definitiva ai maestri ,che sia?to Sacerdoti, o che sia.n.o forniti di titoli speciali, rilasciati daUa com.p. etente A it-torità Ecclesia.slica. 2. Agli altri maest,,i, dei qi.ah sia nota ·in qualche 1nodo la id'oneità, si potrà co1iced.e1'ela a,pprova:Jione solta:nto in. 1.ria prcn. 1-visoria. 3. E' condizio•ne essenziale ptr tutti i niaestri che consti aU'Atttorith Ecrlesia$li.Ca, che si.a1J1p0er portare neU'insegna1nc11to umo spirito crisiw,1,0. Com.e« consterà» questo, :ill'.\.uto :iti.i. Ticcir,si..1stica? Certo, ìnl base a delle $11.e i11dag-ini. La Curia Arcivescovile può controllare la vita privnta ckgli irn;cg1..anb I\ co11 Hit'zzi jJtopri ». ~'\ nchc l'on. Gentile usa, per l'ideutic-0 fnc, tlci me-,> zii propri. Qua.nte pol.i7,ie s.•gret.e ! Voi \'t....a.eten, ella prntica, il colloquio, poniamo per esempio, deJ Rcve1·e11cloParroco .JeJlc Vigne col signor cUrettore del1a Scuola, Civica Vincenzo Troya che è andato a visitarlo cou l'elenco dei suoi insegnanti. Di,rà il direttore : - EccQ, signor parroco, l'elenco dei miei ma.estri : sono dei buoni insegnanti, degli onesti cittadini i qua.Li c:ichiar=o dj voler fare essi le rlu.e ore di catc.-cb..i.,,msoettiil.na..nalc. Son.o cli tutti i partiti : aie-uni kgg&.o il J,,a-,;oTo, altri lo aborrono: ma sono pc-i-,;onedi coscieru.a., e in quelle due ore spiegheranno del loro meg.Lio, ciò che la legge impone agli scolari di apprendere. RepLica il Reverendo Parroco: - Non per nie11te, caro signor D.i:rettore, non per nient.e ... Ma io vorrei veclère l'elenco <k-i signori insegnanti... Il Reverendo Vicario Capitolare me lo impone... Jl mi.o ufficio ... Il parroco si impadronisce dell'elenco, e kgge: e mentre legge, f.a qualche boccaccia, alza. gli occhi al ciclo, sj arrcst.a mc,±itando, con delle leggere, pie e untuose fregatine di mani. - Ecco, per C!-;é.ffiJ)']o, questo nome, signor Dl· rettore ... " quest'altro ... l'hm, uhm ... Sarà cliffic:ile... Sarà rischioso .. - Ma come, come, reverendo? Ma quest.o è t1.11 ottimo io.segnante, veda., inscritto al Partito fascista, abbonato al ... - Sarà, sarà, caro Direttore: ma vede ... Mi· risulta.. M; constei-ebbe.. da certi episodi della SU...'l vita. privata potrebbe- risultare ... che non è per portare nell'insegnamento t1110 spirito crib.tiauo... Oh, certo, certo, signor Direttore: Wl ottimo cittaclino, devoto al governo della ri.costn1zione nazionale... ?ila... E il nome di ·quel rnae;tro sarà depennato. E fc;~ello di alt:i e, di altri. Oh, , i mezzi proprii, "'1?.'i parroci funzionano, forse meglio dello scheclario e delle fi,clies deU'on. Gentile. Dietro a Monsignor Vicario Capitolare ci sono tutti i confessionali della Diocesi: l'on. Gentile si perleccherebbe le Labbra dal gusto di, avere un servizio di polizia cosi sicuro e discreto. Per adesso, questa sen.iz.io si esercita solo per vedere chi p,uò ottenere l 1approvaz.ione definitiva o provvisoria per l'insegnamento d'ella religione: poi, si vedrà. Un passo dietro l'altro.. La Chiesa non si unpa.dronirà delle scuole: ohibò, no: !'on. Mu.sso1-in~ non vuole che si d.1Ca,e bisogna, non far dispiacere all'on. Mussolini. La Chiesa si accerterà, semplicemente, , che tutti gli insegnanti portino nei loro insegnamenti uno spirito cri• stiano ». Va bene, così? E poi, un passo dietro l'aJtro ... E pensare, che due anni fa, molti italiani perdevar.o il lume della ragione quando si sovvenivano del potere del « prete » Sturzo! Quante declamazioni stereotipate dli liberali contro la tirannia del « prete , Sturzo! Quante tirate di massoni filofascisti, contro il e: prete ~ Sturw ! Adesso Gentile ci pensa lui. A1La.Minerva rin• nova il Congresso dei birri, e degli emissari : e a tutti gli· scolari e a tutti i maestri d'.Italia .insegna_ a vivere messà il m-u.sonel capestro del messe, Padre Maestro (Paà-re nel-la to-,wca.). G. A. GLI ANARCHICI E' quasi opportuno parlare UD momento degli anarchici!. Non so se ci sia aa:icoramolta gente, dopo circa dieci an,ui che siamo in ballo tra guerre e guerriglie, disposta a .inorridire per il racca• priccio delle teorie che uega.no la santità della vita umana. Una tendenza: appena pessimista nel giudicare le cose di questo mondo basta perchè ci si, accosti al e: movimento • con tutt'altro interesse di quello del borghese furbo o del poliziotto dilettallte, AJla p1~ma impressione che ci tocca, esser quelld un fenomeno squisitamente roman· tico quasi sensualmente necessario alla salute ·morale de' suoi adepti, ne succede un'altra, di maraviglia: perchè non s'immagina come faccia a mantenersi una coesione tra spiriti• così fini e quasi: esangui, che dovTebbero manifestare ini forma di dissrdi dii.sperati la· loro intimità contrad• ditoria. Ci Si convince che l'unica loro disciplina è la carcere, l'tLDica regola che conoscano la paura dei traclimenti' e delle delazioni; che sono 'retti e tenuti in vita,, come orga.uismo, dalle persecu'l.ioni, e che veramente si sfascerebbero quando all'atto d'i• terrore non seguisse una repressione formidabile. E forse a questo modo riesce di capire la vera illogicità della violenza; e specialmente di quella e: qualificata ll, cht mira all'in<lividuo o all'istituto, che serve a11'ocl.1oe all'interesse personale. Non si può odiare se non queUo che si sente fortemente, che è parte della propria Yita e dello. propria anima, e così radicato, da dolere conti· n;uamente, da non poter esser com.posto e superato con la coscienza e con h1 riflessione. Di quest'odio ~i fa un fantasma, che ha nome e: fo~ di oggetto, e così pate di poterne aver t}tgione, oppm1cnd.olo a sè e rin11ega11dolofino a volerne vrocuxare la morte. Ma si corre alla morte propria, uccidendo la' causa. delle proprie cure e dei proprt tormenti. Il gesto di liberaz:io11e non più cl'uua scarica nervosa, cl 'un cieco impulso dell'a• nimo inquieto che non sa ad.att...1rsia, 1l'arduo dovere delh: rass..::gnala accettazione. Tutti ,in Iondo si c.:.ai'ebbeano.t'chici; ma non tutti si è tanto p1v~li·\71a. esaurire &rngionatnmc.n• le le fon.ti della uostra vita. E' una conquista della quoticlia1ia sagp;ez?..a.quella che C'i pe.Tsuade del vant.-iggio, della necessità è.elb. dialèttica. C'è un pian.o del pensiero h1 c..li davvero nesstt.na • avversità si sente 11en!ica; c'è una visuale in cui nessuna forma può ripugnare. Se si crede a qtte-- sti beni, anche .il più vile degli attentati rit1C2sce: perchè togli,; qna.lche .possibilità al .na!ll:m mondo, e chiude tl.11 avvenire del quale in ~ ignoti avremmo pur pruteci.pa.to anche noi. u. M. Dl L. Ca-ro Mvrra, anche per te il carattere più salk1ite dcll'ana,- cbismo, còme movimento politico, I: quello <ld.f.. ,iol<:n7.a. Ora qn.est'idee a bra.ccett,:,: a.na=hio e bomba, mi pare ..arebbe l'ora di metter],: i-11. soffitta. Cc:moscendo prolondam<:nte la storia dld mo,:i.mento anarchico, anche nei paesi latini ~e la .iolenza ebbe, per rag-ioni economiche e di t:empc-ram.c.--ntou, na parte non trascurami,:, nou si può clisconoscde che la viol.enw n= i: clu t111a piccola parte ed ecce7jonaJe del.l'attività =- chica. Se appare grande e permanent,c t percJ-.è solo l'atto clamoroso attira l 'atu:n.z.io:ru: dell'opinione pubblica, che ignora quella attività che 3i svolge pac1ficamente,dalla rivista al circolo di stucti sociali, dalla casa editrice alla scuola F·,,.-- rer. Le teorie anarchiche negano la santità c1ell.i vita? O non è in n.ome della vita degli oppr"65i, delle vittime, non i: d.all"esasp-eraziont: senti=- tale per il dolore e la violenw che I: nd mondo che alcuni anarchici hanno colpito a morte? Lo. posizione degli anarchici è qne!La.di tutte le minoranze che non banno nei momt.-11tidelle sitw.1.- zi.oni ecce-;:ionali altra fov.a : quella dcli.a v;,,.. len7..a. L'omicidio politic-o DOD è stato tec,ria e pratica cli tutti i mo ,i menti patriottici ? Gli anru:chici cond-<'lnn.ano la violenw., in qwrnto es.<;a è una forma estrema di autoritarismo e no quanto la considerano una extrema.. ra.tio che 60gna.no eliminata. Ma gli anru:chici si levano oo,,_. tro il rigorismo etico, come Jacobi .si ponev-.. contro Kant, in quella famosa lettera al Ficht<c: e: Sl, io sono 1'ateo e l'empio che vuole mentire come mentl Desdemona morendo; che vuoJ me21tire ed .ingannare come Pilade presentandosi pez Oreste; che vuole uccidere come T"unoleon.u, ecc. , . Contro l'etica scolastica che qualifica .le opere degli, uomin.i giudicandole buone o cattive in disparte dal fine, l'anarchico afferma impp,>- sibile l'amore che non si connetta. con l'odio e crede che « chi ,iene mandato drul'amore giu.nga armato di scure », come diceva il Bovio, che pax d.ic<evaagli anarchici: giù il coltello!, qu.andio questi si abbandonavano a violenze inutili. L'anarchico, du.nque, odia perchè a.ma. E il suo odio, in colu.i che ha il senso della storia, trascendo l'individuo, la categoria., la classe. Ma non ~ per questo di sentirsi giustificato moralmente ncl compiere la oiole=..a. Si potrà discutere se o q=- li atti cli vi&lenza anarchica furono utili, ma llPll si può condannare que!IB senza condannare qualsiasi violenza, da quella dell'Orsini a quella del Battisti. E veniamo alla meraviglia che tn. provi nel vedere una certa coesione tra spiriti così in.di:,iduali. L'unica clisciplina è il carcere e l'UDica R" gola la necessità di clifendersi : ques+-<>tiene ia vita secondo te il movimento anarchico, com& organizzazione. Anche qn.csto punto cli vista dipende da una inesatta conoscenza del IllOVÌin.en· to. Gli anarchici-romunist.i hanno = program· ma, che non è rigido e dettagliato, ma presenta delle linee di finalità e di tatti.ca che po660DO UDire molti ind:ividu.i. Se tu fossi stato al Congresso di Ancona, in cui erano presenti i rappresentanti dell'Unione Anru-cltica ltalia.na, che contava allora 18.CXX> organizzati, ti saresti certamente stupito dell'armonia che '"i regnava. Una caratteristica delle riunioni aaarchkhe è la calma, l'affiata.mento. Intorno al movimento ana.t'- chico organizzato vi. è un vasto alone cli elementi varii, anarchici di un anarchismo amorlo, che va dru. ravacoLismo alle rimAsticature stimerianc e nietzschiane.- Ma, storicamente, il movimem.o a=ci,ico va considerato in rapporto alle for76! organii.zate e che presentano Ulla continuità cfi pensiero. e di azione. E questo movimento no11. i: che l 'al-<'l estrema del socialismo. Le persecuzioni, invece di rinsaldare e miglio-- rare il moviment.o, l'hanno sempre disorgann:- zato e peggiorato. Ben è vero, però, che la sc::ucla del sacrificio ha conservato agli anarchici certo qum.ità combattive che mancano a tutti gli altri partiti. Tu opponi, poi, la posizione romantica. dell':iinarchico in un piano inferiore a que!IB àia.letttca del liberale. E' questa una soluzione storicista del problem-<'ldella vita come dovere di azione. Ma anche da questo angolo visuale mi pare eh.e la tua posizione sia errata. Poichè nella ca.tena delle cause un anello vale l'altro, per chi veda solta.uto le possibilità di storia. Nell'ingranaggio dialettico della sto1ia l'atto di u.n re o di un ministro può rappresentare tante possibtlità q=to l'attentato di un anarchico. Tante altre osserrnzioui mi suggerisce il tuo a: gindizio », ma la R. L. è troppo stoiicista. per dar tanto peso ad una forza politica che oggi è sui mar'giui della storia. Ed è questa. una delle cause 11011 secondarie della diliicoltà del movi• mento anarchico di acquistare un respiro più ampio1 che lo tolga da. qucl ristretto cerchio di vitalità in cui si arrovella e da cui scaturisce cli qua.udo in quando l'atto di clisperazione, che i più chiamano delinquenza e follia. La....---ciandaolla sto1ia di domani il compito cli r.iiare i conti. Tuo c. B.

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