La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 7 - 12 febbraio 1924

2i non è un eroe. cUnantico. lo mi penso la morte W un vero eroe cli11a.micoe moderno. Ci vuole tma cam(...-ra clcll'Excelsior e una poct..c..~...:,.,-1 di ver-,;i liberisti a dire le nenie o a sugg<:rirlc ali 'attrice del giorno, espresi;amentc chiamala., per ,·icordo <li antichi fayori. L'eroe din.am1Co non dc\·e m(>- rirc Lranquillo 1 ma cU~peralo per la sua. sete, per la sua a.iid.ità invauo 1L;·1.sco~t.ad J <li11t.1u,io melodramma. Wilsou statista di ulla grande politica moudiale ha la s1rn casa, la caniera prcdilclfa, al terzo pian.o, nella parte posteriore della casa, cn:e q·uasi no-n. gizWROno i riwl-O'Ti dl'lla strada; le finestre dan.. no sui gi,ardini ... Nello stile di \.\iilsou c'è posto per il silenz.io: e leggendo della sua morte si caJ>isee come egli dovesse trovarsi fuor cli posto a Parig'i, tra i nuovi costumi dei reduci esasperati dalla guerra! La Ouleinea di Giovannini • Quel povero Giovannini che ,·a in giro come un don Chisciottc in ritardo alla ricerca della Dulcinea introvabile dell'idec'l liberale, qtu-ùchc volta mi suscita un sentimento di sincera pietà (ilarità) pc.rchè la s,,a opera dimostm eomc sia vera l'affermazione che fra liberalismo e organi1.- 7..azioue csi:;te.- un fatto personale assolut.amentc insormontbile ,. (Dal d.iswrso di Mussolini). La Dtùcinea de.I professor Gio,·annini fu, quindici anni or sono, l'idea repubblicana. Poi La Libertà economica gli fece. dimenticare la prima fiamma e lo aeered.itò preso gli uomini di scienza che candidamente lo accettarono come ave,·ano accettato Borelli 1 quale apostolo, e cavaliere dell'ideale. Dell'apostolo Gi0Ya1mi11i a,·eya appunto la massiccia tenacia bolognese, implacabilmente affezionata alla ta,·oL-t come alla popolarità. Mussolini accetta la leggenda di ttn GioYannini macerato, tonnentato e asceta. Altro che Don Chisciotte ! Frati Godenti fum,,no .. In questo senso Gio,·annini è un tipo, e riuscì a creare insieme il mito della sua intelligen7..a e del suo disinteresse. Per un uomo affezionato alla politica in ragione iuversa della sua attitudine <'-capirci, l'essere battuto successivamente in tutte le elezioni potè sembrare un.a prova di nobiltà. L'inettitudiue gli diede un'aureola <li ma.Ltirio. E GioYannini non fu eompromesso neanche dai suoi isterismi di deputato mauc:ato. Durante la campagna elettorale La libertà econoniica (esce tre volte al mese diretta dal prof. Giovan.nini) çonfinava in terza pagina gli articoli di Borgatta e le recensioni. Per un mese ogni legislatura, l'asceta face\·a del suo cilicio un 'anna di offesa e di difesa. Tiratura doppia: il discorso det projessor Gicn.,a11.1t.in.i;ccrme giudica-no il professor GiO'Va11nini gli scienziati italiani. In, prima pagina ritratto monumentale del candidato perchè egli s'illudesse almeno per un giorno di essere uno dei 5o8. Gli elettori non al::>boccavanc,: LA libertà econ01nica tornava a dimi11tll1e la tiratura; Borgatta ripassava alla prima pagina, ma il professor Giovannini nel rimettere il cilicio sentiva di aver bene meritato . della stima pubblica per il suo sacrificio. La eolpa nou era delle idee; era dell'orga• niz=azioue. La religione c;:'e.ra, c'erano gli apostoli, mancava l'inquadramento dei seguaci. Con <presta bella trovata gli italiani furono divertiti durante tutto il dopo-guerra e per risolvere il problema del suo eollegio elettorale, Giovannini [ere parlare la filosofia del diritto. Giovannini si era accorto di aver sbagliato mestiere, che le idee 1.1onerano per lui, che 1a libertà eccnon::tica bisogna.va metterla in soffitta perchè non servfra neppure a guadagnare un collegìo 1 e si mise a vendere specifici e a cereare pubblicità per il sub giornale. Dulcinea è di ,·entata. una donnina equh·oca, servizie..-ole e compiacente -anche. nelle cure più segrete e nei maneggi più gelosi. Succedono i fatti più inenarrabili e le pratiche più proibite perchè il perieolante pudore di tlll intellettuale bolognese se appena dimentichi u11 istante di sorvegliarsi non trova più limiti al L'l propria immodestia. Gio\·annini è l'uomo della g-enera.1ione che cominciò .alla garibaldina, sindacalista, o seguace del! 'azione <liretta, e si attribui un compito di illuminazione perchè aveva letto Speucer e Comte. Cultura di segretario di sezione o di mandarino sindacale. Cio\·a1mini invece è divdnt,1.to un «leader• e, mezzana Dulcinea, s.arà deputato dopo 1a decennale astinen;,;a. Mussolini lo umilia ma lo' metterà nel listone, in omaggio alla nobiltà della schiatta. e della terra. Anche Don Chisdotte dopo la marcia su Rema i,mpara, a realir,zare e offre i vezzi dc-ll.a sua ultima Dukit1ea liberale per lusiug~•·e il vincitore. U torto di facchinP.:Ui L'Alba Ri:pu.bblicana lia com1ncnt.:~Lo aspramc11Le:-il fatlo cl.H"' Cipriano Facchinc-tti ab!;;:,_ac~ cettato cli n...-carsi 1. Roma, a pa.lazzo C!Jigi, chianiatovi a colloqnio da MtLc;solinl. Oppo11c Facd1inetti: « Per~iste nel ritenere imme-ritc,·ole di una qu~lsiasi risposta chi ha potuln ;•11<:l:esolo supporre che, in una situazione trag:ca qua.le è quella in cui si trova il uostro paese, 110n si possa. Yarcare la soglia di Palazzo Chigi se non per far mercato della propria cos.cienza ». LA RIVOLUZIONE LIBERALE Noi non conosciamo C1priano Facc.b1nctti se non attraverso le lodi e-be te 11c h.-1m10 f:ttLc, i nostri 1>iu<.."'a-ri amici, mn qu ·le: pa_rolc ci stmbr-J.J10 <Jj < olore (J6<:11ro. Jl torto di Facchi.t1ctt1 e lo c.;t<:sso rlcll'oppo-;i'l.ionc c-ostituzionalc. Egli c"Ontinua a non capire che non ~1 tratta rli salvar<: il pacsc nt.'l l;t propria anima. Son. ù può 1Jarcarc la sa- ,f;lia di Palazzo Ch1.~l scu1..a comprom.cltcrsi. La lotta. contro il fas..-is.mo dc.-vc (-SS<:re a11d](• k,tLa ad hotnt11r1n; il rcp11bblJca110 Cip1LJ1110Fa.cthiuclli clic iu w1a silua,--;1mu:lra1;ica quale i· quella in. fu.i si lnr::a il nostro paese ritiene utile conferire col pn:sidcnl<.:, forse pcrchl· il pr<:sidc·11t..cgli ~- stato amico rx-n•,<,n:dc, (· untifa.'i<"ista com.e 1'011. Corgini e JX>lil1L"o eomc l'ou. Morga.1i eh<: mi confidava, nel dirc111brc 19z2: - :Spero hc Mussolini non si d1rncnlichi di CS"><:rc stato nostro compagno. E tulto il tono dd colloquio Mu!-SOli11i-FacchinclU fu, per quel che ci riusci di saperne, il non pl,1s ultra del mm;soliui:,;1110. .\ FncchineUi che gli rimprovctava la crisi della lc-galità e le; violenze ì\'lussolini rispondeva candidamente facendo anche Juj l 'a11Llfascista e rimprovcrnudo ag-li amici dcli 'ordine che n.cssuuo ] 'aiutasse ucl suo duro travaglio. -~fa non ha.i un programma.. - Verissimo. ~\la forse l'ha l'opposizione? Io sarei prontissimo a farlo mjc, se l'avesse! Ma non mi si oppongono che q ltestioui e critiche di deU..ag-Uo. - E la tnilizia 11aziouale? - No11 la scioglierò. Per ragioni eddeuti e per altre meno evidenti, 111.a che tu., proprio lu. non potresti rimproveranTU se le sapessi. Cou queste lusinghe, il rep·ubblicano Facchinet. ti restò a bocca a-oerta. Chi co11osce Facchinetti, e l.a dcbole·n.a che ·è sotto la sua bontà, immagina facilmente il suo imbaraz;,.o da\~anti al dittatore che non mostrava la faccia fe1·oce, ma auzi un.a iudulgen7...a. disarmata, compiacente e mefistofelico come un ex-repubblicano tendenz-i~Je. Perchè Facchinetti si è recato a Palaz1.o Cbigi? Per la legalità, per la situazione tragica del paese? Ed eceo :Mussolini 111.ansueto,legalitario. Ecco Facchiuetti disarmato, sm.entito, vinto. Facchinetti ton1ò a Milano confuso, scosso nella sua -fede di presunto condottiero del blocco antifascista della libertà. E non nascondeva agli amici il suo disappunto perc.hè accanto a Mussolini, galantuomo romagnolo che si era commosso a parlare col -i:ecchio amico, cuore leale 1 capace <li battersi il petto per le eolpe passate, do,·essero trovarsi 1 inamovibili, le anime nere di Cesarino Rossi e di }Iichelino Bianchi! Faeehinetti si aeeorse cli essere stato ginocato solo dopo il discorso alle grandi assisi fasciste. Kel quale :Mussolini fu cosi insidioso ~ minacciare il piombo ai partiti socialisti, ma non ai4 repubblicani! Egli do,·eva credere di averli già addomesticati addomesticando Faccbinetti. Giova sperare che 0011 tutti i repubblicani siano ingenui C'Omeil romagnolo, che qualcuno abbia capito che la lotta deve esse.re eonclotta eontro Mussolini prima che contro il fascismo, contro il nuovo Giolitti che st1·onca e da-ide ogni coerenza, av,-elena i caratteri, corrode tutte le resistenze. A.\·Yi.cinarlo n.101 dire essere Yinti. Bisogna affermare la nostra opposiZJ.ione di ·razza, la nostra repugnanza, il nostro disgusto. Non. voglia1uo realizza.re, vogliamo distaccarciJ far rispettare le distanze. Chi non sente questo disprezza, chi non prorn tllla ribellione al pensiero del duce addomesticato e sorridente, non. merita la nostra stima, non ha dignità. Se Mussolini avesse offerto a Facchinetti, insieme al volto benigno, un posto nel listone, con. qMle diritto egli avrebbe ricusato, vista I.a situazione tragica in cui si tro-va il nostro paese f Cosl Mussolini sa addormentare gli uomini e ro- ,·inare le éoscienzc. Una ~Jasse dirigente , Si ha uf-ficialme11te da Mosca che è stato eletto il Preside11te dei Commissari del Popolo. Il successore di Leuin è Ricov, il quale ha già funzionato 'quale suppleute alla presidenza. del Commissariato dél Popolo• (s febbraio). Durante l'incerte7..za del successore i giornali borghesi ci dilettarono con le più allegre scemenze. TJna delle più belle tro\·atc del nostro provinci~dismo fu 1a storiella deUe disgrazie di 'frozchi. ~on si (: ancora capito che la Russia h.a una classe dirigente, che i bolscevichi ritengono nella loro superiorità il loro diritto di go- ,·eruare. ~on è lecito parlai e eh Trozchi o di Ricov o di Ciccriu come se si parlasse di Giunta. o di Massimo Rocc;:-i. E' ridicolo andar a scovare dissensi personali (che in quanto esistono hanno una natura specifica e necessaria) insospettata nelle deformazioni parigine e ro1na11e 111cutre fa storia russa. grandiosa di questi sei rum.i insegna la necessità della co~.sisle1~za dei protagonisti e attribn.i.::ce a ognuno il suo compito riconoscendone l'originalità. Trotzchi fu il tattico clell 'offensiva politica e ùell:t difesa militare. Egli ha realizzato la rivoluz.ir.ne in novembre con la teme.ra1;età disper:1Ll del ge11io. Si dc,·e alle sue qualità personali •di stratego"' impro'\viSato sc1 approfittando di una sommossa di marinai, i bolscevichi conquistarono Pietrogrado. Kegli anni successivi la sua opera di creatore dell 'csercito rosso che sgominò su lutti i fronti la reazione ba del p,rodigioso. Fu la prima volta che un esercito ali 'inizio esclLLc;h-1mc..•11t<: <J]>t-rai<>mostrò 1tnr, spirito gue::rn(;.ro. IA'11in;_.~lato il proft:t.1. L:1 <,tlJt ,1ta di <:~ulc :.L,;pctla nn J•l11tarc:,,. Vc-nuto al J)()t<..-re, qu<~-..ti'J nomo di biblir.A<:c...:1. <: di tk<>ric, d-i r•ojpirnzj,.,nj t· ili rMrni sr;einli, si ritr,,\·;1 11 cinquant'anni uJ1'a11im.a. reali ,tic:1 e s)J'C.-/4/,a il su<J mit.t, v:r dif1 ·nd,1c 11 suo popolo da ogni rx-ric,,!r, di ritJ,n10 rc.... .tz.ionario. Zinovic\ e Btwarin ~()110 il tribuno e iJ divuJ~ gat<Jrc dell'r,1>(-ra ri·:ol11ziùt1:1.ria. (. i puo ,. :.s<:n.· lll\.·dl<J<·ritàin e;;,-.i, JWt. (''{:- ,-,pirite, di fcdt:ltà Ckcrin, JJ('-1qua<lro d(:lla rivoluzione, presc.-nta un volt<J ir<mico e bdfo:-ciQ. L' l1m.111u., dél vt·cd1io regime, il rnffinat.o clcll'intrigo <; della s.otLiglie-a,.a, il m::ichiavellico minu1,i<;So e dissolvc11tc, nwsso a servizio cld nuovo or,Jjne. Pare crealo appo-;t.a per. r<·si-;tcrc e difc:ndc::rs.icontro la <lifficlenza di cui gli occidentali circondano la Rw~s.ia ri,·oluzio1utria. Ricov fu l'ombra di Lc.-nin fino al 1919, il discepolo, il luogotenente. Divenne l'uomo del gioruo, a1>pa.rvedi colpo in primo piano quando si trallò di provvedere alle csige117,e pratiche <lella nuo\'a politica economka. JJa allora Ricov è uno dei principali ispiratori della poJ.iti<:arussa. Don!va csst:re lui il su-:ce;sore di Lenin; perchi: è staw l'uomo dei problemi post-ri voluzionari più incal1.a.11ti. La scPlla ,Li Ricov prorn che lo spirito della Rh·oluzionc: Russa non si è spento. Altro che mauovre e ambizioni pcrsonaH ! Si può com.me· morarc Lenin. T,a. sua opera continua. I protagonisti deL periodo epico sanno fare l'ordinaria ·.tmministrazionc. Come i profeti seppero Wxentare statisti. E questa t la gran.<lez7,.aplù singolare della classe dirigente bolscevica. p. g. BONOMI Abbiamo cercato in Dieci anni di politica ita_ lia,ia cli J. Bonomi un libro originale di idee e di pratica 1 e in,·ece dopo il titolo, copiato da Papafava 1 ci siamo trovati a rileggere Yecc.hi discorsi, già pubblicati in tutti i quotidiani d'Italia " ritro,·abili in tutte le bibloteche. E anche la prefazio11e, nuova 1 del Rubbia11i1 ci ha deluso. Il !atto è che il pensiero politieo di Bonomi non è originale, e nella pratica non è uscito dai limiti angttsti della veeebia mentalità democratica corrente in Italia. Bonomi socialista scrisse Le -vie 1wo-ve del. socialismo che volevano costituire la teorizzazione della prassi socialdemocratica per diretta. ispirazione della criticà di Jaurès, mentre, in realtà, le sue teorie auspicavano! al trapiantamento fra noi dei sistemi del socialismo tedesco p-iù corporativista che ideale e poliitieo. Questa particolare concezione socialistica spiega due fenomeni : la predilezione di Bonomi per la democrazia, nel cui ampio ed equiYoco seno avrebbe preferito che operasse il socialismo italiano 1 - proprio qttando era facile intuire che ne sarebbe rimasto liquidato sel17;a possibilità di risorse ·immediate e -future; e la nascita e successiva aflerm:1.zione della tenden1..a riformista di sinistra, capeggiata da Tu-rati e da Treves. Il riformisino bouomiano con tale vizio di origine aifogò sem.pre più nel mare democratico borghese nel.la stessa misura e<l intensità con cui premuto dai fatti e dalle contraddizioni dottrinali, ripudiava il socialismo. Cosl av,·enne che gli eresiarchi di Reggio Emilia (1912) non riuscirono ad avere alcuua risonanza nel Paese, e non convinsero aleuno che essi fossero i depositari del 1iforn1ismo socialista. Questo esist.eva sl, ma in seuo al Partito tradizionale in lotta con la maggioran1,a massimalista capitanata da Mussolini prima e da Senati poi. Bonom.i rimase attaccato, definitivamente, a una. democrazia piccolo borghese 1 arieggiante un .giolittismo non rius.cito. Prodotto spurio 1 tipicamente italiano. Il Rubbiani lo spiega nella pre- ....fazione roa argomentazione claudicante e non poco lacunosa: ma ciò dipende dal doYer ricorrere ad acrobazie dialettiche tendenti ai colmare le deficicn7.e dell'attività governati,·a di Bonou1.1, le quali sano molte, ed alcune so.stanziali. Certo il Rubbiani sarebbe stato più serio se aYesse mostrato m.euo animosi~ e 1 più rispetto della obbietti,.;tà storica, nella valutazione del mo,·imcnto estremista dell'immediato dopoguerra.. Egli è un democratico che troYa co"todo conccclere a1la moda corrente . Particolannente audace. e nientJa.ffatto convincente (: la tentata giustificazione della permanenza cli Bonomi nel, ,Gabinetto Orlando-Sorui.ino ùopochè ~onida Dissolati :;i oppose fieramente alla politica estera delle sfere ltfficiali, invasate a perseguire il sogno cti un impetialismo irreali'.l~i' .abile che si esattri\·a in una Yerbosità petulante, pericolosissima per le sorti nostre. Xon può essere assoluta.mente passa"k"t per buona la a.ffennn.zione del Rubbiani : « che gli on. Bonon1i. e Berenini erano rimasti nel Gabinetto OrÌando a tntcla.rvi gli interessi democratici di un pace giusta». r,a pace giusta cli Rubbiaui fu V r-:·llllcs ! E Bonomi re.staYa complice delJa carn.:a reazionaria, feroce1 contro Bissolati; intesa a ricattare trioufalmente il Governo inetto che accettava allegr::i.meute - con quali ris1ùtati si è visto - -le clirctti,·e politiche dell'Idea Nazionale e de.I Giornale d'Ila·lia. 1otecg1nob1anco IJa. quf:'9t'er>:isod.io, la <leviaz1onc di P-onomi dalla rk,mocra7,ia si accentuò. Come ministro clel1:l f $utrra e:~li fu iJ dor;.ile strwncnto deJJe mire della politica giolittiana. Fu acèusato - attra- ·c.,-,,,,un'abbondante dix:urruc-nta.zionc della stampa <l'opposizione ,Jj aH.-re fa\orito l'organiu..az1one , ata dc:I fa<;(-ismo. l'c-r il candido Rnbbiani la dic<:Ti.a.sarebbe dovuta 1: ad uno strano equivoco in cui G"I'a caduto un genf-ral-e N;m;JJHlant.e in una zona dell'Italia Cc-nlrale, 11cll'interpretare la richiesta di informazioni hulJ'attività dei fasci <li combattimento•. }fa anch<:: a w.,lc.---ra ·cr..,gJiere cr.Jtne valida que- .-,.ta<HfC!>a- e ci \ttolt: molta buona \:Okmt:à - rc!-ifano inu.,nfuta.te due altre constatazioni, e ci<k: che n<>n un.,-i ma. pr.:1.recchiefurono le d.r- «1lan r<:Sedi pubblko dominio rlalla !,-lampa, e che gli squadristi del /ai;ci.-;mo R-nivano ahbon- '1antc.-'111enteriforniti ili armi, munizioni, elmetti, <Li proprieta spedfica dell'esercito. Che in s,egu.ito come Capo del Governo - sfrenata la belva fa.S<.ista - convenìs,;,;; a B<momi lc-ndcre alla restaurazione ddla legalità, divennta onn:-..J. un mito, non saremo noi a negarlo. ()hrni governo ha cs1gc.-n;,kparticolari r.,er assicurarsi la stabilità. In queste esigen7..e i:,artirolari l'ex socialista Bonomi precorreva ~1ussolini ! Ma sia pc.-r il passato di complicità, .-;ia per la debolezza instaurata a sistema di governo - diet:-o la quale si 11.ascon.deva un:; malcelata simp:ttia p,:,- il fascL~mo - la situazione interna anzkhè migliorare pc..-ggiorò,e l'azione di Bonorrti si esaurì nelle circolari e nelle ordinanze che pei dipendenti di polizia ebbc.-ro il valor<c delle grida di manzoniana memoria. L'atteso colpo di arr<Stc, ali.a marcia violenta del fascismo non veilllf:; e la cronaca pc..-rcon'-·er~o registrò j} primo tentativo di distruzione deUa se-de eentral<c delle fiorenti c.ooperati\·e del Ravenna.te, la dt:finiti,·a conquista nl,(lnu militari della regione rOtDP.gnola; l'assaBsinio del deputato socialista di Vag;:o ed il tremendo eccidio di Roccastrada. E' dunque buffo che il Rubbiani si meravigli percbè la politica int.erna di Bonomi, ri,·elatasi la qu.inte.ssetl7.a della impotenza equilibrista eon un sempre accentuato filofascismo scontentas.se a sinistra ed a destra e terminasse in un falli,- mento. E non ci resta che sorridere quando ci si dice che in politica estera Bonomi agi tenendo di mira i principi bissolatiani di < eonciliazione fra i popoli nella giustizia e nel diritto•· Della Torretta {Vilsoniano e democratico! Voler seoprire un fondo rettilineamente democratico nell1attività di Ilonomi è un voler frodare la Yerità e la. giustizia. Xon riusciamo a compre:D;dere pe:- quali ,irtù taumaturgiche non ancora ri\·elate, I. Bonom.i dovrebbe aspirare al titolo di rigeneratore della ,·ita politica italiana. E' orma.i acquisito alla storia nostra che egli fu un pessimo socialista, un democratieo delle coulisses parlamentari ed un men che mediocre uomo di go\·erno. Come, dunque, concedergli aneora credito? Xoi pensiamo - al disopra di ogni possibile ,·alutazioue del momento presente - che 1a dura proYa che ci impone il fascismo - epilogo tragico della com1zione dall'alto insta~- rata da Depretis e culminata nel giolittismo - \·alga a proporci la uec:essità e l'obbligo m~e di un riru1ovamento spirituale ab im.is, cont-o tutte le false soluzioni dei falsi democratici_ Per quest 1opera Bonomi non sen-e. COSI!lt:O GIO\'A~~CCCI. (*) IrANOE BosoMI, Dieci anni di Politica !tal iana - • A cura e con uno studio introdutfr,-o di Fem1ccio Rubbiani. - Soc. Editrice • "G11itas, , Milano - L. 8. G.:S.FARAVIA &, C. Editori • IAbrai- • Tipografi TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERMO Blblioleca di Filosofia e Pedagogia :\!CCOLO' TmDfASEO DEl.il.iAEDUCAZIONE DESIOERI E SAGGI PRATICI Nuova edizione ci.;rata da (11.tidoDella Valle Voi. I, L. iO - Val. Il, L. 12 E' l'opera celebre del Grande Dalmata che affrontò l'esilio, le persecuzioni, le strettezze della miseria fiuchè la Patria fu diYisa e soggetta allo strru1iero, che nella stessa Italia unificata rifiutò non solo onori, uffici pnbblici ed agi, e il seggio di Deputato al Parlamento e di Seuatore del Regno per non ripiegare anche un sol lembo della bandiera a cn.i serbava fede. l\falgrndo qualsiasi incomple,tezza di carattere personale, di talento artistico, di profondità :filosofica, l'opera del Tommaseo può ben. assurgere a simbolo d·i tu.tto u.n i)ldiriz:o ed u.cat·i-vo. PIETRO ROMANO Perunanuovacos~iEnza pEda~ogica Prezzo (in Torino) L. 9, (fuori Torino) L. 9,50

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