La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 6 - 5 febbraio 1924

bi vrebbe potuto diventare maestro di scuola: navigò pochissimo, non rlislinguenrlosi affalk> fWI.' virLù nautiche: egli è il vero rappresentante della genLe di mare raccogliLicma, messa insieme con tutti i pendagli che a terra non riescono a trovare un mesLiere. E' il vero capitano di mare del transaUuntico, l'ufficialo di bordo su cui il vecchio e veto marinaio lascia cadere le due parole « poco man no ": giudizio inappellabile e defii,itivo. Mfl. appunto perché così « poco marino,, egli Pi,bt, vivissimo in testa il modello sce'. nografìco del m~rinaio: e lo pensò, come un qualt111r1110piccolo borghese italiano, con la sua m~glia azzurra, e il suo pompon s11I berretto, e la sua fasciacca ai fianchi, salutare con un largo gesto eroico il litorale, ritto accant-0 all'asta della bandiera, non 1mp0rta ~e rossa o tricolore. Il marinaio, nella testa di GiulieLLi,è il marinaio come figura nei calPndari murali delle Compagnie cli NaYi~azione. La sua prima, grande, abilità di mancggial-0re della opinione pubblica italiana, fu ,tppunto di presentarsi come organizzalore di questo marinaio fantastico, di queslo mann('(JUÙ> marinaio. Egli si trovò dinanzi a una accozzaglia cii salariati, messa i.nsieme come abbiamo veduto, e la presentò come l'erede di una aristocrazia navale irrimediabilmente scomparsa: lo stesso nome, che egli escogitò, di « Gente di Mare " ha un accento arcaico: e di più, un largo respiro marino, un odor di alga e di largo, proprio conforme ai gusti dei borghesi,sedentarii e immaginifici, i quali ignorano che il vero odore che i naviganti di oggi respirano, ,anche jn pieno oceano, è quello della risciacquatura di stoviglie. Le adulazioni sistematiche alle virtù 0roiche e nautiche di una Gente di Mare rifatta sul modello di Marryat e di Jack la Bolina, Giulietti le usò sapientissimamente, per imporsi in nome della guerra e dell'avvenire d'Italia sul mare, precisamente ai ceti medii combattentistici, in perpetua crisi di orLicaria nazionalista e patriobtlica. Nessuno. come Giulietti, seppe rinfrescare il vecchio clichè del lupo di mare, -che sfida gli elementi scabenati, mena una rude vita, si ciba di mezza galletta con un po' d'aceto per non perdere l'abitudine di dominare i flutti, naviga per tradizione di famiglia, e muore di malinconia vedendo dalla sua casetta, passare i.e navi all'orizzonLe .. Nessuno seppe, come Giulietti, mettere a contribuzione tutti i fondi di magazzeno della letteratura navale uso Guido Milanesi, degli opu- ;s<:oUdi propag~.nda uso Lega Navale, tutti !"li stantii ricoi'di della· tradizione hiarinara velica, adattata per il milanes in mar, e per giunta per il milancs in mar incalorit-0 di Grande Italia. Questa adulterazione finissima del vero navigante di oggi, ebhe il più grande successo presso Gabriele D'Annunzio: perchè prima del sovventore; prima del soccorritore in Fiume, il poeta vide in Giulietti l'eroe della GenLe di Mare, cioè della « schietta gente di bordo, razza rude che sa di salsedine e di ostinatezza ,,. L'ultima lettera di D'Annunzio è un documento, di cui un tratt-0 bisogna riportarlo: « Saluta la Gente di Mare da parte di un marinaio che nella sua prima giovinezza servì a bordo dei trabaccoli, pescò con le paranze doppie, tirò la sciabica. Salutala da parte del capitano di piccolo cabotaggio a etti pel suo digiuno di tre ,qiorni bastavano tre carrubbe e tre bicchieri di acqua della Pescara. L'odore del catrame, l'odore del sevo e della pece, mi ritorna dalla più lontana infanzia e mi fanno ripalpitare il cuore e dilatare i polmoni smisuratamente. Non ho io anche un cuore di buon calafato? Non sono intento io a ristoppare, a impeciare, a spalmare la barca sdrucita dei federati ? E lo scalpello ! "E la malabestia ! E il mazzuolo, chiodi e bullette! Posso io avere fede in voi ? Aver fede in ni,c voi potete, certo, compagni. La salvezza non è-nel vento, ma nella buona e pronta manovra, nella disciplina sa,qace, nel coraggio vigilarite. Issa gabbie I Borda velacci pronti a randr e fiocchi! Poi ci abbraccieremo. Il vostro: Gabrie)e D'Annunzio,,. 20 gennaio 192.\.. TuUo questo frasario conispo_nde perfetleunente alla inscena,tura giuliettiana, e ai gusti della maggioranza assoluta degli italiani. Forse, il poeta non pensò mai alla reale composizione dell'equipaggio di un transatlantico. Forse, egli non pensò che sotto auesto lucente coperchio, della Gente di ifare, c'erano delle molto prosaiche ripartizioni di camerieri e di dolcieri, di sommeliers e di camerotti, di elettricisti ,e di carbonai. Vero f\ gr-ande italiano, se D'Annunzio avesse pensato a ciò, se ne sarebbe disgustato: Giulietti, che conosce gli italiani, pre- ,entò anche a lui il mannequin dei caleni:i\ l>i,l /,I<,~ r_ ; B ,, I \ l dari murali. Uunico modo di intcres<-0.re i pir<'oli bor;,hrs, italiani allr sorti dei lavoraton e alle lotte del lavoro, è quello di rirorrci·e agli espedienti della tricromia. r:onccpibilP pn qual,mque armatore in- ;:dese. l~ssi accrmsentirono perfettamente che il f½mandant, fac.;sse parte dell11 Fcderaz1<,- nP, perrh~, per conto loro, essi lo avevan" LE DEflGIEHZE DE6LI ffffMffTOffl _ gia ria lnnpr, l'f,tr<JreP-oal rango di un no6tromo, 11n po' più gallona[,, e un po' meCorrelativo all'imbastarrlimenlo della gen- glio pagalo. Cosi, per molte altre esigenze le rli mar,', fu quel lo dolio. classe armatoria- federali. La regolamentazione del turno d'imle, del personale dirigente delle grandi rom~ barchi e sbarchi, rerlarnato dal Giulietli per pag-nie di navigazione. la F'cder;,zirmc, toglir•va all'armak,re o~rni I~' ridicolo presenli1re i camerieri dei tran~ rontrnllo sulla composizione degli equipag- ,aUanlici c:,1megli eredi dei Dodero e dei- gi, ogni'sr:ella ùi per,;r,nalP adatto alle varie Cafiel'o, dell'aristocrazia di bass11prua rJell;k linee• f' allr, varie navi: rompeva quella remarina velica. E' egualmente ridicolo pre- lativa stabilil.à di imharc{), polverizzava senlare, o la~ciure che si auloprcsentino, r q,wlla idrale unita tra la nave e il navidireltori clri !Javarello e dei Rubatlino dei gank, che sola può fare la grandezza di f<'l,irio e dei Pierce. Una sola grande èom~ una marina: ma qnest-0 Pra ed è perfettapagnia cli Navigazione esisle oggi, che si mente inr!ifferenLe ai Commendatori Bruriannorli veramente nelle persone dei suoi nelli, Biancarrli o compagni, i quali hanno rapi, ari una grande tradizione famigliare:> già da tempo polverizzata tutta la flotta ed è il Llo11dTriPsti110, guidato dai Cosulich; della loro compagnia in azioni, e tutti gli e il comm. Oscar Cosulich è cerlamen-Le la equipaggi in gruppi di salariati, ch'essi pasmentc più solida e rpiaclrala dell'armament[, sano da una Compagnia all'altra, in proilaliano. '. -porzione dei trapassi dei pir"scafi, cioè delTn iwss11na innu&lria, come in quella del- le a7,ioni. l'armamento, lo stacco fra i rappresentantì "The Captain 's cigar,, del capitale (Consiglieri delegati, Ammini, Costretti a battersi con un avversario come st.ratori, ecc.) e il personale tecnico, è cos{ Giulielti, lo imitarono dove fu loro possicomplel0. :-/ella industria dell'armamento~ bile. Credettero di poter vincere d'astuzia tale stacco si aggrava di tutte le contracl- l'uomo forse più scaltro d'Italia. Posero dizioni psicologiche fra l'uomo di terra è , .,olennemenle delle pregiudiziali ad persoil marino, diventa un dramma cui il nav;, nam, e poi cercarono di venire a contatto gante apporta tutta la sua atavica avver 1 con lui, uno all'insaputa dell'altro. Più fasione al rappresentante dell'autorità a Ler- cile cli tutto, fu ad essi tenergli dietro nella ra. Di dieci Compagnie di Navigazione che esaltazione sistematica del marinaio italiahanno la loro sede in Genova, nove hanno no, della gente di mare: si gareggiò tra Direttori o Amministratori delegati che non Giulietti e gli armatori a dire il più gran hanno navigato mai, che provengono dallil'. bene del mondo di questo miracolo, di quecaniera bancaria, normalmente, e che sem- sto fenomeno ,a°i questo gloriosissimo eroe, pre sono fid'l.U:iari di qualche raggruppa'. che è il naviganLe. mento finanziario. Agli altri capitani di- L'eloquenza conviviale del senatore Roindustria si può - più o meno - attribui.rCa landi Ricci, per esempio, non conosce freni qualche cominciamento di asoosi e di pas- quando si tratta di adulare dinanzi allo sione capitalistica: perfino i Perrone, \che sciocco pubblico, i marinai d'Italia, tutti sono i rappresentanti più ·completi del ca~ eroi. Le tradizioni della marina mercantile pitalismo avventuriero, hanno certo una italiana, di cui il sen. Rolandi Ricci e gli forLe passione per la fortuna e per le tra- altri uomini dell'armament-0 non sanno asdizioni dell'azienda Ansaldo: sarebbe stol- solulamente niente, fioriscono sempre nei tezza il negarlo. I capi dell'armamento ila- loro programmi, nei memoriali a Ciano, liano ne sono completamente destituiti. Essi nelle proteste a D'Annunzio. del mondo, li sfruttano. Sensali d'i.mbarco ,, wnutani di ca...-edi alloggio furono i veri consolatori della g&nLeche naviga, per inUere generazioni: "consolatori" nel significato piu completo, perchè trattavano il poverr, gabbiere sbarcato come un signore, e lo circonrlavano di tutti quegli agi terrieri, che per un marino resteranno semprr• ,rn rnisterr,: e 1,, salvavano dalle rondr,, r, "li d11wrn dì mano nel contrabbando, e gli turavano il hucato, e gli trovavan l'i.mba.rrco. Ebbene: la Fedtrazione Giuliettiana fu una grande casa d'alloggio, una grande botte;rn da sensale <Ji i.mbarchi: si inquadro bene nella tradi.zione dei porti mediterranei, fu disordinata e sudicia, ma acco- ;!1ient1,: fu piena di risse, ma i carabinieri non ~-i mettevano piede: taglieggiava gli ;;tipi,r,di ,-,,n le ritenuv-, ma procurava imbarchi b110ni. Bisogna a.ver frequentato, non la nuova sede di Corso Ocidone, ma l'antica di San Marcellino a Genova, p1·r capire come la Federazione discendesse in linea retta dalle gargotte dei bassi porti, e eome Giulietti sia l'ultimo glorioso consolaton, della gente di mare. I suoi aiutanti, r·.he aspettavano l'arrivo dei • bordi " per raccogliere ritenute, finne e redarni, rar, presentavano un genere di intermediari a - fine ai sensali, ai tenutarii, ai fornitori d tutti gli oggetti inutili che il marinaio compra nei porti : e al disopra di essi, v'na il lr,ro principale, Giulietl:i, il più bravo d tutti, che faceva la senseria per amor della povera gente e non per lucro, il terriero che sapeva come va trattata ta gente che naviga: confessore cii infinite miserie, adulatore di una classe di spostati, confid,.nt, di vergogne nascoste, un tantino ricettatore: il più grande di tutti ,i sensali. Ed egli, come sensale, non li trarli mu.:. I suoi clienti ebbero sempr.e da lui più di quanto chiesero. Fu il più sottile di tutti i causidici, fu un abili.ssimo banchiere, fu avvocato principe: i suoi commenti al Contratt-0 di lavoro strappato alla Commissione paritetica presieduta dall'on. Bonomi n--l 1920 restano, a mio avviso, esempio mem<,- r-abile di sottigliezza curiale. :-Seppure le ribotte romagnole riuscivano a. sospendere la sua formidabile lucidità in materia ci°'affari. manovrano navi e equipaggi, vendono pi,- L'nltima, e la più bella, è questa. L'inroscafi e sciolgono o fondono Compagnie, vasione armata della Casa della Gente II precursore delle sagr2 barattano la "Veloce" contro il "Lloyd Sa, Mare - nella mente di parecchi armatori Poi, dopo settimane di discussioni a Sanbaudo" o viceversa, stabiliscono nuove J{: - avrebbe dovuto preludere al disgrega- tagostino o nelle Commissioni paritetiche nee o le aboliscono, esclusivamente dal pun- mento ci'ell'orgamzzazione. Ciò non toglie che sorgevano come funghi, arrivava an to di vista dell'u.omo di banca, _dal punto che pochi giorni dopo, !'on. Luigi Luiggi, che per lui la sua giornata di sole, di folla. di vista del capitale 01 spec]Jlazwne. legato precisamente agli armatori che han- di imbonimento. Yiardocheo e i suoi trionfi. Noosuno, più,<li .essi, è-a-ss;ol..utamente.~""'0- tirato. il ,colpp,ba:c.b.ino, c)::iiedaa/fanno- Ludro e la sua gran giornata, Giulietti e il sensibile a tutto quel mondo di sogni e cfl samente al Ministro Corbino se la· Stetrà al~ suò -comizìò èol megafono. -Fu ltii; credv. :; rimpianti, che è il mondo del marinaio. I merito del lavoro può essere conferita anche introdune il megafono nelle costumanze midirigenti dell'armamento di una ventina a lavoratori del mare, e tiri un sospiro di tingaie itali.ane. Egli ha una gueule fortisdi anni fa, come Raggio, il comm. Agostino sollievo quando Garbino gli risponde: sì, ,ima, resislenLe: e amava. convocare « sui Crespi, e qualchedun altro, per quant-0 an- può essere conferita! Dio sia lodato! Giu- bordi ,, la gente di mare, e dal ponte di ~h'essi non ma,rini, ne e_bberoqualche_ sen- lietti ottenne, per intieri equipaggi, in mas- comando mettere in movi.mento ta sua gueu10re: ed esseirclo pur av1d1ssum, rmscirono sa., la crore al merito di guerra: gli arma- le, e quanto più sole, più folla, più banluttavia a far scorrere l'ingranamento fra tori otterranno dozzine di croci al merito diere, più urlanti sirene, più fanfare erano i bordi e gli uffici di terra, con mino,re a- del lavoro! La gente di mare è, più eroica al.torno a lui, tanto più si esaltarn in lui la sprezza d'cgli attuali. Si_noU_: io. non im- che mai, anche. se gli armatori fan scioglie- generosa anima di Romagna. puto affatto a carico dei d1rigent1 dell'ar- re le sue assemblee a suon di legnale! Non crecio che quest-0 marinaio della Ter- .mamento tutte le resistenze opposte ai mi- Queste croci offerte all'eroismo dei navi- za Italia abhia mai provat-0 l'intima soddiglioramenti economici: le concedo senz'al- ganti fanno ricordare i Captain 's cigar ri- stazione dei pivetti che scendono da riva tro per giustificate e legittime, dal punto masti famosi nella marina britannica. Ogni dopo aver bene chiuso il loro primo velaceli vista armatoriale. No: l'accusa vera con- raccomandatario di vapori dei porti indiani cio: eirli non s'intende di raccogliere nelle cerne il loro « stile" di trattare gli affari teneva un tempo sulla scrivania, una sca- sue vele il vento degli oceani, ma era grandeill'armame_nto, stile aridamente bancario, tola piena di sigari grossolani e puzzoni, de nell'arte di raccogliere nelle ali del musprovv1sto cli tutta quella agilità e past-0s1ta, riservati espressamente per i capitani di lino a vento della sua eloquenza tutti i rutti direi, di ogni traccia di sentimenlali.tà, che mare in visit-a: Captain 's ci,qar, i sigari e le flatulenze, tutte le -arida e i sospiri sono indispensabili per trattare coi navi- buoni per le gole di cartone dei marinai. di una ciurma liberata dal remo, e appena ganti. Così, essi offesero i pochi ve1i mari- L'armamento italiano non ha saputo finora soLtratta a!l'aguzzino. Il ponte di comancl<J nai che restavano ancora a bordo delle navi: offrire altro alla gente di mare, che una della nave, per lui, era essenzialmente ql'ee si dimostrarono degnissimi mana,qers di grossolana e puzzona adulazione, le ciarle sto: il post-0 più acconcio per urlare col cruella turba di spostati, che diede l'arrem- sulle gloriose tradizioni marinare, San Gior- megafono. Tutte le altre destinazioni mabaggio ai piroscafi italiani. gio e San Marco, l'avvenire dell'I-balia sul rine, o le dimenticava, o più semplicemenLe Forni-Lidi prebende sicure e fortissime (i mare - t.utti sigari raschiagola che gli ar- le ignorava. due direttori della Nav. Gen. It. liquida- malori non fumano, ma che tengono in ser- Dall'alto del ponte, egli ebbe i suoi colrono ciascuno a quanto risulta dal bilancio bo, sulla 101:0 scrivania. loqui con le ciurme. prima, oh, assai prima sociale dell'ultimo anno, L. 450.000 circa; che D'Annunzio a Fiume inventasse le parnon hanno nessunissima passione per l'in- LE II EDH~TTEHISTltHE II m 61ULI TTI late dalla ringhiera, e Mussoli.ni rifaces,,e dustria deirli armamenti, e ignorano spesso la tattica oratoria dannunziana, come un la storia di que11e compagnie, in cui essi Alla infelicità dei naviganti italiani, sper- maestro di scuola può rifarla ad uso di una sono- stati insediati per ordini venuti da.I- duti in mezzo alla industria moderna del- folla di mangiapagnotte. Anche nèlla e-ìn l'alto. l'armamento, decàduti dall'antica dignità quenza, egli fu un precursore dell'Italia noPer comprendere tutta la bassezza di q11e- dell'equipaggio velico al nuovo avvilimento Yissima. sti cosidetti Lndustriali dell'armamento, ba- di ciurma del transatlantico, sovvenne dun- Dopo aver lasciai-O che il sole maturasse sta porre a Toro conJ;.onto, non diciamo i que GiulietLi. Per molti antichi marinai, ben bene il cranio ai suoi federati, egli chie- " vecchi,, della mari]ra italiana, ma qual- per esempio, il patriarcalismo famigliare deva con la voce rauca dei gargari;,,mi sache tipo di grande armatore estero: per e- con cui egli li trattava, le locuzioni mari- graioli o postribolari : "Federati, conferrnasempio Alberto Ballin, il grande arnburghe- nar-esche •- " sono in disarmo", «vado a te voi la vostra fìduci;i al Segretario fedese fondatore dcll' liapag. Il Ballin non fu riva,, -· con cui adombrava tutte le com- raie?" "Siii! "· Riconoscete per ben fatto nè un uomo di mare, nè un discendente di plicatissirne peripezie sindacali, ebbero il quello che ha fatto?" «Si.ii!"· « ApprovaLe famiglia di armatori: fu anch'egli legatis- profumo del vecchio buon tempo antico: ch'egli impieghi i vostri fondi come gli par~ simo al mondo bancario: ma quale impeto e salutarono la fondazione della Coopeirati-. più opportuno?" « Siii!. .. " «E se lo credesdi produtt-0i<e, quale larga concezione di va « Garibaldi " come un ritorno a~ siste- si opportuno, potrei seppellìrli in fondo al una marina moderna, quale coscienza ciel- mi tanto rimpianti della «paccottiglia", e ma1<e?... ,, "Siii! ... "· « E se la reazione l'unità della sua Hapaq, quale distanza dai mal sostituiti, a bordo dei transatlantici, arrnal0riale ci insidiasse, sareste pronti a vermi solitarii della Marina Mercantile I- con l'imbarco dei clandestini e il contrab- riprendere la IQtta fino allo schiacciarne:,to La.liana! bando dei liquori. delle luride canaglie cli palazzo Raggio?"· Disgregatori degli equipaggi K eh iaro, che costoro non opposero, nei tempi difficili, nessuna valida resistenza al Giu!iet.ti. Sopratutto nelle questioni più « marinare ", come quella della posizione degli Stati maggiori, e sopratutto dei Comandanti, essi furono cli una larghezza in- «Siii! " " .4p71lausi frenetici che durano ;orr II più grnnde e oneS!o più minuti", come dice la Ste;ani riferendo dei s1msali d'imbarco di identici « colloqui ,, tenuti dal Capo del I naviganti sono sempre ingenui: sottoposti a llordq ad una specie di disciplina militaresca, cercano a terra la baldoria, e sono molto larghi con le categorie di persone che, per lunga tradizione cli tutti i porti governo nazionale al popolo cli Firenze o alle Camicie Nere di Milano, dalla ringhiera di Palazzo Vecchio o dal ba.Icone di Piazza Belgioioso. Applausi frenetici. Giulietti . infatti, snlle cnlat.e, sui bordi, nella sua casa ag1noo1anco f

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