La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 4 - 22 gennaio 1924

14 no oggi assolutissimamente convinti che l'ordine più completo beatifica il paese: e tt,tte le notizio1e dei gion1a1i di opposizione non scuotono questo convincimento granitico. Gli Unitari dicono: « Le ele?.ioni saranno coatte e manga.nc1lcsche -.. Il governo dice o fa dire: , InYece, le elezioni saranno liberis~imc ». Chi deciderà fra le due profezie? Gli Unitari fanno appe11o, co111e giudice, a quello stesso pubblico, che crede di tron1rsi fi11d'ora i11regime perfcltameute legale, e che troverà che le elezioni - ca.c;o mai a\Venissero - si saranno svolte 111 perfetto ordiue, a11che sc1 per a,-vcntura, i camions della Milizia passassero a fare la raccolta obbligatoria degli elettori. Questo è il risultato che ottengono oggi gli stolti che fanno appello alla « pubblica opinione•, perchè ragioni. Dopo quell'infelicissimo ordine del giorno, g-1 l1nitari o decidono la pa1tecipazione alle urne, e allora riconosco110 un miglioramento dell' « ordine pubblico,, delle , libertà elementari,, cli lutto ciò cui essi annettono tanto interesse: riconoscono che in quindici giorni, l'ou. Mussolini è « riusaY-ito »,è« migliorato)) tanto, da merita.re ... quasi un voto di fiducia, consistente nel servirgli da opposizione ; o decidono l'astensione, e allora accusano l'on. :i\Iussolini di continuru·e ad essere un tiranno, di far legnare a destra e a sinistra, di governare col terrore; dovranno soste1.1ere, in particolare, che la situazione è peggiorata fra la data II dicembre, in cui essi hanno « prospettata 11 l'astensione, e la data in cui esse la avranno riconfermata. Aflenna.z.ioui, queste, che potranno anche 11011 essere del tutto esatte: e di cui, del resto, la « pubblica opinione :r, non si curerà affatto: e chi se ue curerà, non ci crederà. E così i poveri Unitari'-i_-dovranno caricarsi ancora di una odiosità <li più, e fornire gratis un argo-- mento pote!Ìtissimo ai giornali di opposizione, LA RIVOLUZIONE LIBERALE c·u11 argomento giustificativo per quegli atnmonitorii sacch~g-i di case private _ uso avYet1tura ~itti - che rneltouo c.omc una briosa accc..'tlttta7.io11e rom~n7..csca, • squisitamente italiana 11, nelle arti di maturazione artificiale, che 1'on. \Iussolini impiega verso il Parlamento. Sl)tto questa pressione e queste prcocctipaz.ioni, g1i Pnitari non rcsistera11110. Qnauclo ]'011. }fussoliui scioglierà la Ca.meni, c.<,si dichiareranno di prtrtcciparc alle elezioni. E qui li aspetta, probabilmente, l'ultimo e più ironico castig-o, per e~si c-he ironici non sanno essere mai. Ed è questo: che rra le tante girandole che ]'on. ~russolini ~i può pcrmetb.!re di acccnclerc, c'è anche quella della libertà di voto. l.'on .. Mussolini può scaraventare sulla testa agli Fuit.arii delle elezil.-tti ordinate, relativamente pacifiche, per chi sarà, com'essi, fuori delle rappresaglie dei fascisti esclusi dal listone contro i fascisti inclusi. L'ou. Mussolini può cavarsi il gusto, sol che voglia, di regalare agli Unitarii l' « ordine pubbJico , , le « libertà elementari» tlttto ciò ch'essi chiedono. RastignLLc l'ha già detto, sulla T1'ibwna.; che « l1 on,. Mit.ssolini, amche in fatto d elezùmi, potrà dare delle sorpre• se». La sorpresa più scaltra, l'ultimo toi,,r de main ali 'alta. scuola, sarebbe quello delle de- :;doni orcTiuatc e pacifiche: quello di « metfe giudizio» per quindici giorni : non ne occorrono di più. Impostando l'opposizione come la impostano gli Unitarii, questo è un pericolo cosi probabile, da vederlo calare giù per il naso. E allora, gradiremmo sapere con quale prestigio, con quale e::fficienza entreranno a Montecitorio i deputati del Partito Unitario; usciti pacificamente dalle utne, -dopo aver « prospettata" l'astensione : e che cosa in Montecitoiio, essi potrebbero sostenere, dinanzi a un prestidigiatore che rinfaccerebbe loro, prima la. prospettata astensione, poi la pacifica rielez-ioue. rle:lle altre organiz'l...azioni e ne1Ja "1.ldezza e pro- ~pt:-rità della Xazione JI. C;iuslizia -ociale ! Ahimè! i limiti della propria azioJ1c :ono ncJl'az.ione degli albi; l'iniziativa e i] contn.i:tv -;e.mo i soli giudici <'" i soli maestri antrJdu,,-iti. Si p(JS.-;ono migliorare i conflitti dc:Jk cb:;-;i : per cscmpjo i conflitti in Inghilterra si ~\olgùno su 1111 piano <lln.:rso dai conflitti italia111. :\la questo è; problema di stile e fo stile non si impara; si conqufata con gli esperi· menti .ciel 119 e del ':w, tanto aborriti dai nostri democratici, &nonch<\ que ·to ;. il punto, i dc:mocrntid cle:11'/J~tone pen-~ano tli an.,rc per il loro eroico buon senso il C.-<>mpito ,U supremi correttori e rli illuminati moderatori della lotta politica. Le loro simpatie sindacali? ,\bbiamo veduto all 'opcrn Be:ncduce, ministro del lavoro! L'idea.le d<:l socialist-1. Bonomi: educare le organizzazioni proletarie:, addomesticarle al sacrificio della libertà sull'altare della patria! « Nel campo spirituale valorizzare il sentimento di Patria e di sacrificio, che è il maggiore retaggio morale <lella grande guerra, educando nel popolo, con un indirizzo saggi.o e ponderato delJa scuola, il sentimento della solidarietà e del do- ,-erc ». Educare, educare! Per un socialista del secolo scorso è legittima questa paura cli essere creduto antipatriota. Certo a Bonomi il uazionalfascismo ha insegnato qualcosa: e invece rimane dubbio che qualcosa abbia. mai capito di marxismo, quando lo vediamo esaltare la patria con modi affatto garibaldini. Se la democrazia pretende cli distinguersi dagli altni partiti valoriz,..ando il sentimento della Patria 11011 siamo per l'appunto davanti a una pretesa di monopolio simile a quella del Fascis1no? Corpe se in politica si trattasse di Patria e non invece di Stato, e come se Io stesso Stato non fosse precisamente i1 presupposto e il termine di tutti i partiti nazionali o an.tinazi<mali, democratici o assolutist:i. LA FILOSOFIADI UNFASCISTAMANCATO Niente Stato; esiste la patria. e la patria tutti la ritrovano buona madre e saggia patrona nella scuola. Diam.o atto .a Bonomi della franchezza. Anche per lui come per i Gesuiti la scuola deve avere un fine: deve educare alla sol'td.a,yietà e al do-vere; posto il fine, chi penserà più alla libertà delle coscienze? Tutti i mezzi adatti saranno per ciò stesso santifica.ti. La democrazia. di Bonomi non assomiglia incantevolmente alle paterne teocrazie? Così è quando al la scuola si vogliono dare dei compiti oltre quello che le è proprio cli metter cervelli accanto a cervelli, persone r fronte a persone, e cli ~opor loro esercizi e imporre fatiche e suscitare difficoltà. La scuola eduI. E' sorta una Lega Denwcratica. E' sorta a Roma, Yicino a Montecitorio, dopo che si è chiusa la sessione parlamentare. I maligni vogliono che sia il tentativo di salvataggio di Bonomi per le prossime elezioni .. AJ.tri vedendc che della nuova Lega è diventato organo il giornale romano L'Azione, settimanale di politica e di teatro e in buona parte antologia di scritti già pubblicati, paxla addirittura del prolungamento di una azienda giorru.,listica. Queste malignità fanno sdegno: chi conosce l'animo nobile e sopratutto çandido p.i Qua.di;otta fa f~e çJ:ie egli ___è in:::3pace per natura di quaiuuque buon affare. No, la Lega Democratica di Bonomi e di Quadrotta e vuol raggruppare energie di' pensiero e di azione sorte nel paese :11, « è qualche cosa che assomiglia ad un movimento di idee, ad una corrente di pensiero». E noi siamo ingiusti a lamentarci che il fascismo non ci abbia almeno liberato da Bonomi e dagli alt1i politicanti. Noi non abbia.mo \Ìsto quale stoffa di teorico ci fosse in questo presidente fallito, in questo collaboratore mancato di :Mussolilti. Noi cinici crudeli constatavamo che BÒnomi dall'ottobre 1922 al luglio r923 non aveva detto una parola contro il fascismo; noi spi.nge,-amo la nostra malignità a credere che egli studiasse il tempo e i modi. di· .e:>ffrire la sua respinta collaborazione ai nuovi signori, dei quali, per i suoi meriti dal 6 luglio I921 al 26 febbraio 1922, lo considerammo benignamente padre putativo. Risulta che invece nella solitudine I. Bonomi studiava q·ualche cosa che assomiglia ad im. 1no·tdmento di idee. Eccoci costretti senza colpa nostra a sollevare il tono della discussione e a discorrere di idee per una materia che u~i credevamo riservata alle ironie. Ma tant'è, dopo la rivoluzione fascista, attualista, dinamica, anche i giocolieri sono diventati . filosofi. II. « La Democrazia - incomincia il progratlll.Da cli Bonorni - ricorda che essa volle l 1inten;ei1to italiano nella grande guerra non soltanto per com· piere l'unità della Patria, ma anche per sconfiggere la concezione imperiale di Stati militaristici che minacciavano le democrazie occidentali :r,. Q~i c'è tutta la filosofia della. storia di I. Bono1ni autore de11e Vii ·n.1iove del socialismo, ministr~ della guerra con Giolitti, interventista della guerra dei tre mesi. Ossia I. Bonomi dimeutica che la classe milita.rista in Genuania al momento della guerra si trovaYa in pieno 1)1'ocesso di decadenza) e non capisce come sia ora di smetterla coi più buffi luoghi comuni -dell'interventismo socialista e mussoliniano. La Germania che combatteva contro di noi era la Germania democratica.. Di u= democrazia ben più fine e matura che non quella. di Bo· nomi. E JJOU si possono fissare le ragioni e le cause della guerra in modo cosi tendenzioso e fi1isteo : chi oserà distinguere il mondo degli innocenti da quello dei colpevoli? La filosofia della storia di Bonomi partec-ipa della mentalità fa· ziosa cli quelli che voleYano processare Gugliel1110II. O non sarebbe inYece l'ora di recitare 11 mca culpa? Tutti colpevoli, tutti responsabili! Bonomi 11011 fondava prima della guei.Ta il partiÌo rifo11nista e non contribuiva, -indebolendo il socialismo, a scatenare le cieche forze del nazionalismo retore e infantile? Ed ecco infatti che la democrazia di Bonomi predica e promuove la peggiore tattica imperialista e guerraiola giustificando l'intervento armato negli affari inten1i di uno Stato nel caso .in cui si tratti di combatterv( le classi dirigenti militariste. Proprio la tattica reciproca. e identica. degli Junker spodestati! III. « Essa (democrazia) ricorda altre.sì che ntl t~r- ca l'anarchico é il monarchico; chi ha e chi non b~o ~opcguerra mant~~; ~tde con~o i ~~~a il senso_ <lella s_oli~ietà; nella scuo:~ non si menti •cti folle illuse, fil sent.uncnto e alla p;a- 1~se~ano 1 do-uer"', ~1 se n~ fa_ la cntica e a~ tica della Jibe.-tà combattendo o.-ni dittatura cli d1 sopra del credere st pone il d1scern1>re. J\Ia 1 classe, di partit~ e cli fazione e ripudiando os-ni. democratici hanno la loro verità in tasoa. e voappello alla ùolenza ,. gliono il potere per dettare le scomuniche e la Ecco il :Dascista mancato che vuol ricono- scuola per educare le docili" teste dei sudditi. sciuti i suoi meriti nella lotta contro il bolscedsmo ! E resti iutanto assodato che la democra7...iadi Bonomi non fa differenza tra il periodo della violeuza operaia e quello delle camicie nere; non distingue tra bolscevismo e fascisn10, secondo la tesi ufficiosa e prediletta d,i Mu.ssolini. Certo ia. democraz.ia di Bonomi è quella, caudida ed evangelica, dell'uomo naturalmente buono : la rivoiuzione francese è sq:t,ta per nulla; ed è troppo sottile distinguere tra la violenza in cui si realizza un'idea o trionfa una rivendicazione e ·la rivolta di u.na turba di reduci disoccupati. l3onomi mette sullo stesso piano la rivoluzione e il manganello. IV. Questa, ora detta, è la filosofia e la storia democratica. In pratica la Lega· si propone « nel campc della politica internaziouale di propugnare tutte quelle soluzioni elle possono 1idare tranquillità e continuità a.Ila grande opera di ricostruzione a cui i popoli, nessuno escluso, debb0110 collaborare con uno spirito di sincera. pacificazione 11. Dove vedete un wi lsonismo -che fa onore a colui che uel 1919 fece solenne sacrificio cli tutto il sue wilsonismo e di tutta la devota ami- • ,cizia a Bissoiati per la dura e disinteressata responsabilità dei ministero dei lavori pubblici. La pacificazione deve essere s'i11cera : è ammesso l'esame di coscienza con tutte le forme costritti- \,e che permettono di constatare lale sincerità! Con queste premesse la lega democrai..ica e l'Azione 1cl1c nel 1919 ave\"a come corriponclentc da Fi.!'.1h il nazionalista N. Fancello) si dichiareranno lautrid della politica, 1·icastruzion.Lsta e tanto più ortodossi quanto più esigeranno di sincerità. Com.e, ahimè, far intendere che lo. siuce• rità qui non entra per nulla e che la politica ricostn1z.ionista ha ltu senso per la sua nel'essità europea che s'impone a tutte le volontà dei siugoli e fa a mene di esami di coscienza? Il fatto è· che Bonomi scelse come suo ministro degli esteri la realcpoHtik in persona: il marchese Pinocchio, il diplomatico Della Torretta! V. Giova sperare che l 'e...xpresidente sia stato più felice negli affari della politica ip.tern.a. , ,el campo sociale difendere il diritto di tutte le classi e tutti i ceti alla libertà deUa loro organizzazione sinc.1?.cale, la quale, pur nella sua piern1. a11tonomia, deve educarsi a dconoscere i lim_iti della propria azioue ne11'egu-alc diritto VI. , Ultimo compito: « Nel campo politico difendere gli istituti rappresentativi e tutte le libertà garantite da.Ila nostra costituzione (libe1ià di stampa, dii. riunione, di associa1Jone) che sono il presupposto necessario dei regi1ui democratici nei quali il Governo è espresso, è controllato, è modificato dalla libera volontà dei cittacliui, non coercita da ~,:,rzearmate JI. I. Bouomi fu reazionario nel Paitito Socialista, quando ce.1:còdi frenarne la combattività col suo riformismo c.-onse.nratore. Fu reazionario nel 'r9 quando acç:onsentì, mentre ne usciva Bissolati, a far causa comune con un ministero nazionalista, cwinplice di Clemenceau a Versailles. Fu reazionario nel '21 quando protesse la iwria fascista contro le u1time resistenze che i suoi Yecchi compagni traditi u11 decennio prima op!)Onevano al terrore bianco. Oggi I. Bonomi, democratico, vuol tornare alle antiche concezioni della sana democrazia. Il sovversivo, il redattore-capo dell'A1.1anti/, lancia la parola d 'oi-dine : difendere I.o Sta~u,to ! Noi faremo nota.re sen?.,a malignità una piccola dim.enticanza : il nostro Statuto non è democratico, è albertino. E' del '48. Si dà propri.o il caso che 1a questione non sia di difendere, ma di areare. Che cosa succederà del costituz.ionalis-mo conservatore nei nostri neo-democratici? Come si regdleranno trovandosi spuntata in mano l'arma più implacabile con cui voleva110 persegnitare Michelino Bianchi? Altro che Statuto! Lo Statuto poteva essere invocato da Sonnino contro ì sovversivi! Il socialista ha imparato bene l'ru1:e dall'inglese! Questo è il parto laborioso del cervello di 8. ~ E. 13onomi, e.-....:-presidente,ex-sovversivo, exriformista, dopo 14 1nesi cli solitudine, di astinenza, di silenzio appena interrotti dalla fugace apparizione estiva di una relazione proporzionalista ~on dunque la nostra u:talignità, ma solo il nostro ingenuo ottimismo ci inducevano 2. cr..::• .dere che egli studiasse in quei mesi i1 tempo e i modi di offrire la stta re.'-pinta collaboraz.ìone ni nuovi :;ignori. Frainec1..111entl" il nostro candore è stato deluso. I. Bonomi non ha soltanto fa mentalità, ma auche l'impotenza del fa.Sc.-ista mancato. p_ g. AFFINITÀ ELETTIVE J,,i Stcf,mi trasmette regolarmente il testo dei telegrammi di devo-Lione e di omaggio che arrivano all'on . .'.llussolini. Sono metri e metri di quei lunghi fogli poiigrafati, che invadono i b:!- voli. di redazione. I giornali fascisti, neppure essi, li dànn<> rompleti: un po' per ragioni di .sp,nio, un )!<)' per un ultimo lucignolo di pu- <fon:, <·he cJeve ancor mantenersi negli umili pen,- naioli a,l<ldti alla bisogna. Eppure, si deve lcg-- g-crli. Come eserdzio cli umHtà, obbligatorio per chi si dichiara antifascista. ;A costoro - ogni tanto f.(:- ne scopre uno - io farei rc,--citare, come litanie, g-li elenchi della Stefani: • Persuaditi, fratello mio, della. solitudine che tu dovrai af. frontare, e ck.-1radicchi di cui converrà che tu ti cibi,! Vero è, che nella vastità di questi eienchi, pieni cli A lalà come cestinelli di fichi secchi affiorano quakhe volta delle cose grandi. Come questa: Da Milano. -- Prendendo possesso Parrocch ' , San Simpliciano in-via Duce ossequi deferen t1 pro·mette religione patria diffondere gi(Yl)ani e popolo. Sacerdote Adolfo Ribolla prevosto. F, quest'altra : Da Amantea. - G1o-ventù cattolica italiana anwnteana inaugurando circolo San Gabriele della .4dàolorata consacrando sw, ideale glOTia Dio bene Re patria pregiasi rendere anche omaggio V. E. grande assertore libertà eàuca:rione cri, stia,ia cattolica. Assistente ecclesiastico parroco Fuoco. E quest'altra: Da Troia. - Centc glY'uerni an,;he di Sicilia hanno da 30 anni pronr.esso costruzione secondarie Voi a-vete di già appaltato la-vori giunga-Ji Osanna questo popolo esultante. Il sindoco Polizzi. Ma di solito, gli. elenchi sono aridi come orarii di ferrovie: i nomi delle borgate, dei parroci e dei segretarli dei. fasci si distendono a perdita di vista: e un uomo normale di Parigi o di Zurigo, la prima domanda che si pone i, questa· « Q,uale vantaggio può a\ere il go,·erno dalla pubblicazione di tutte queste adesioni, che nessun giornale pu.hblica. : o che se pubblica., nessuno legge : o che se qualcuno legge, non lo persuadono, e subilo sospetta che siano estorte o carpite? JI. Ma le domande che riyolgono a se stessi gli uon1iui normali <li Parigi o di Zurigo, sono stolte, di fronte a queste trovate e: genialissime e ital.ianissime II della fervida Romagna. E dico Romagna a ragion Yeduta.. Oltre ::Il'oh. :Mussolini, io conosco un altro uomo, i:l Italia - uno solo - che faceYa stendere e pubblicare elenchi di adesioni lunghi come queJ:i dell'Agenzia Scefani. Ed è Capitan Giulictti. Il sistema è identico. Quando pare ali 'on. )11.L-;- solini di percepire una certa stanchezza negii applausi sagraioli, egli fa un cenno: e da tutte le prov-incie la pioggia dei telegrammi raddoppia, e i poligrafi della Stefani accelerano il loro ritmo plebiscitario. Quando accade a Capit :n Ginlietti cli constatare. l'esistenza di u.na pattuglia di. dissidenti, egli spedisce a bordo delle navi i raccoglitori di firme: per turno piroscafo per piroscafo, i nomi dello Stato maggiore in testa, le firme di intieri equipaggi, migliaia e migliaia, occupano pagine intiere dei giornali runici. E Giulietti raccomanda: a: Grosso, bello grosso! Molto titolarne! E che sia interlineato!. .. Giù interlinee, boia d'una madoua, giù interlinee, altrimenti stù borcE non se ne accorgono nemmeno! JI (Perchè Giulietti, oltre a tutto, è un grande impaginatore: Giulietti e Missiroli sono i due meglio impaginatori che abbia ,eduto: solo che iWissiro!i ama il titolo del primo articolo su una colonna, discreto, e pulito» ; Ciulietti vuole i piastroni, con il cliché di un uomo nudo che acchiappa un 'idra per i testicoli, ed è il lavoratore del mare). L\11rico interprete dei iunghi elenchi della Stefwni può essere dunque, il promotore degli elenchi marina1i. Solo la Romagna spiega la Romagna. I due si incontrano perfino nella loro concezione della propaganàa spicciola. Giùlietti capo dell'Ufficio Stampa di Palazzo Chigi : che dinamismo! La « Vita, di Ì\Iussoliui scritta da Giulietti : che documento! Chiniamo la fronte dinanzi a loro. Essi conoscono gli itr1liani meglio, assai meglio cli noi. Se continuano a dirama.re quei plebisciti a lungo metraggio 1 vuol dire che sru.1noquello che fauno. Gli uomini nonnali di Parigi e di Zurigo non vedono, ciò che questi due veggenti vedono. Gli elenchi delle adesioni impiegati dall'uno e dall'aL tro, all'identico fine, sono il segno c-omuue di una occulta, rabdomantica saggezza nel pascolare gli armenti, che noi non" possediamo. Romagna solatia 1 llolc-e paese ! * * "' PIERO GOBETTI Editore TORINO • Via XX Settembre, 60 Novità: LUIGI EINA ODI LE LOTTE DEL LAVORO I voi. cli quasi 300 pag. - L. 10,50 • Ind1ce : La beUezza della lotta . I. Psicologia e fonne delb lotta operaia - IL L'utopia socialistica. - llI. Govcmo sindacale - IV. Gli ideali clel lavoro. Il primo libro i-n cui un eco1101nista liberale a/• {ron.ti i problemi del lavoro tenendo prese-nti le esperienze {ieg/1 11lt1nii 1.1enti OJ1HI di lotta.

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