La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 3 - 15 gennaio 1924

12 posta concederà la monta solo dietro .,rrandi concessioni nelle Co1onie francesL Quali nuov1 orjzzonti per ]a nootra politica squisitamente rea.Jjz,.. zatrice ! E i quaccheri adoratori del fa1r pla.ys sportivo 1 gli ru1glo-sassoni d1e: d1ffondono 1n tutte le stazioni dimatichc del mondo odore <li caucdù e di dentifricio, apprenderanno con tenore la. vera misura della nostra cupidjtà di dominio dallo sfavillare dei denti bianchi dcl gladiatore, che sorriderà dopo la villoria all'ondata de1J'ovazione. I tempi della diplomazia imbelle e dei mib ricostruttori, i tempi in etti Lloyd Georgc apprendeva i ruditn<:mti <lei JIOI/ ai ministr'] italiani, sono passati : Lloyd George sbalordl Dononti col passaggio di una palla di gotwna da una buca aJl.1aJtra: ebbe.ne, fl'Jussolini sbalordirà Lloyd George facendolo assistere dal podio presidenziale, al secolare gioco crueuto, che seppe le glorie dei Cesari. Certo, la ripreso. dei giochi gladialotii, con le forme e le regole del loro periodo di spleudore, non potrà essere esente dal sangue. Anche limj. tando il rifornimento dei bcsliarii, per la ri5trettezza del nostro impero africano don1la alla osce.ua diserzione dei governi liberali, anche ri• nunciando ai massacri di prigiouieii barbari, i giovani mruolati come glacliato1; do\·ranuo essere sempre pronti ad offrire la gola al ferro clell'aVYernario fra gli applausi de1la folla. Ma ciò non li arresterà. Il crudele amore della gloria è giunto a tal punto nel nostro paese, che tem.po fa, un insigi1e n1embro del Se.nato, cloYendosi fare operare di ernia, apostrofò il chirurgo che si preparava a clorofonnizzarlo con queste parole: « Ah, non è il vostro cloroformio che mi occorre: io non sentirei più dolore, se mi ricuciste l'en1ia in pubblico, sul Campidoglio, diua.11zi 3.lle rappresentanze delle associazi011i patriottiche con bandiera e faufara, sotto il sole di Roma li ! Tfuto sono oggi cupidi gli italiani di affermazioni imperiali. E se questo giunse ad invocare un senatore ernioso, con quale volttttà non si lascerà sgozzar~ nel l 'areua un giovine dall'inguine pubescente? Oh, siatene persuasi: essi si offri.ranno c011 l'ansia cli vittime consacrate. .-Il fascisnio ~ ha detto Paolo Orano - impone la concezione sacrificale d.ella. vita •- I giochi gladiatorii sono, per l'appunto, una ginnastica sacrificale, che la gioventù, illu.minata da Paolo Orano, affronterà magnanimamente. Essa vi cercherà ciò che lo stesso persp;cuo filosofo del fascismo chiama • ardore e certezza eroica di consensi civili e sociali ». Non solo : ma la folla latina, contem• piante la lotta mortale, si eserciterà nella identica ginnastica sacrificale, considerando i" giova.ni atleti come ostie propiziatorie, come una Specie • di_ cristi irrazionali, offerti a11a patria. ba scieltadelleoilllmeper il saeriiiciio Con questo, si eviterà anche un notevole inconveniente della vita tlèll 'Italia rigenerata:. Avviene infatti - evidentemente per inesperienza nella concezione sacrificale della vita - che gio. v;ni ardenti, indignati dalle malizie e da11e bestemmie dei nemici della patria, 1;solvano di purificare l'atmosfera con un rogo propiz.iaitorio, cvvero con l'abbatti.n:ren..to di u.na ,yittin1a. Risoluzioni, in se stesse, edificanti, e la cui brutale rudezza non può i111pressionare nessuno, perchè - come ben idisse Settime11i, ti:rso1 anzi tim4 pano o timballo dionisiaco della nuoYa generazione - , i! ,wtwrale wrso dJ!gli avvenime1,t1 non p1W essere _frenato neppure da, 1ln c1wre di Cesare,. Ma la efficacia di quelle purifica,,ioni s\·anisce, per la cattiya scelta della vittima. La concezione sacrificale de11a vita, il culto alla patria richiedono 1a immolazione di vittime pure; non certo quella di pessimi cittadini come Giovanni Ameudola. I deputati dell'oppo.sizione, i redattori dei giornali disfattisti, i metèci miserabili della terra nostra, non possono, a ragion v'ednta, forni.ire vittima degna. Essi sono fuori della storia 1 fuori del tempio, fuori dell 'arena: e i colpi ntenati su di essi n011,hanno bellezza e maestà sacr:ifìca1e, e perciò 11011 giovano. L'essere vittima immolata dev'essere priYilegio degli italiani intieri 1 dei giovanetti dalla. toga candida, e sopratutto della generaz.icne, che, per il contributo già cL-1. essa dato alla guerria vitto- • riosa, ·ben può chian1ars.i generazione dej fabbri· cato1; di sca!daranci. Orbene ,l'istituzione dei giochi gladiatori, incanalando l'ardore sacrificale de1la giovenhì ita• liana, farà sì che 1a nostra terra non sia conta- 'minata cli sangue antinazionale, come quel1o <lel1'on. AmendÙla: le autorità preposte sceglie· tanno i giovani atleti con la prudenza degli aD· tichi aruspici etrnschi, antichissimi maestri cH nostra gente; la integrità della ascendenza sarà indagata, co~e la purez1.a.. della passione: e l'arena accoglierà così 1 veramente, jJ fiore della stirpe, ed ogni caduto sarà degnrissim.o di a<lormnsi del suo sangue, raccogliendo su di se i Yoti espiatori di una moltitudine fra111ente di foia llnperiale. Con questa rigorosa scelta, e con tutte le n1i• stu-e che potraru10 corredare la legge, raccolte in apposito regolamento 1 l'istituzione dei gioLA RIVOLUZIONE LIBERALE chi gladialorii corrisponderà rerto al presagio che ne h:i an1to il generale Asdepia eandolfo. Il sottoscritto ~ orgoglioso di usare del suo diritto di pctir.ione, per perorarla dinanzi al Senato del Regno: e richiama 1'::i.ttcnzionc di tutU i Se:na• tori sul \·asto catnpo che si aprirebbe: all:1 loro attività pubblica, se i comballi111e11li <li gladiatori fossero davvero ripristinati ucllo splendore dovuto. Molti mC;Jnbri <H cotesto Conscsso hanno tutta la fierC:'n~'l e la insensibilità necessarie, per plaudire:, romanamente, alle belle morti dall'altr, riel podio: cosi Corradini, Cippico, MorelJ<.J, JJi Brazzà, Tamassh,, Carofalo, quanti, quanti altri! E forse al vostre., Consesso, o Senatori, non mane-ache questo, per ragguagJiare, proprio in tutto, il Senato <lclJ'antiea Roma. GI<A,\:-.sr ANSALDO. LA VITA REGIONALE Il probllOdBJill !nmministmlonB il lìBDDlla TI fuoco di fila delle riforme e degli , assalti, fascisti sta ora per cogliere in pie110 anche l<.: ammi11istrnz.ioni comunali e provinciali : non contenli <lei lungo e penetrante assedio (rovc.scia~ mento dei comuni, coHquisla dei comuni, dominio e signoria sui comuni non conquistati), i nuovi signori stanno per far crollare con l'ariete dei pieni poteri la vecchia legge comunale e provinciale, compiuta manifestrudone di stile politico e legislativo giolittiru10: dopo che alcuni • tratti di penna , hanno già profondamente trasformato la fisonomia cli provincie e comuni, a vantaggi() coutingente di satrapie e di avidi domjnatori, a duraturo Svantaggio cli una tradizione che si stava rinnovando quasi da st: L'intra11-sigenza fascista nella politica locale non pot<::,·a, cloYe le è stato concesso di svilup• parsi, arrestare per vero il suo cammino alla prrima fase di tumultuoso scardina.mento delle amministrazioni socialiste e popolari, e cli elezioni ad alta percentuale di elettori forzati. Fatti « sin. torn.atici 11, come il 12% di votanti nelle elezioni provinciali di Vene--L.ia,o la compattezza persistente della rninoranza socialista a Milano, in• vece di essere interpretati con 1uia. buoua dose di senso critico 1 sono diventatf lo stimolo a una estensione sistematica della « violenza » elettorale, e il movente di una successiva .-violenza> amministrativa. E tutto questo sarebbe niente, se 1wn si fosse poi avuta la pessima e definitiva esperienza delle amministrazioni fasciste, con i dissidii d; i\llilano e gii scandali rii Alessandria; se non fosse avvenuto l'assalto alle stesse aniministrazioni filofasciste e liberali (Tau,inu,n àocet), colpevoli di otturar l'orizzonte delle bramosie locali e della , più grande» Italia. Al momento e eroico b della conquista 1nunicipale e provinciale è susseguito il momento « politico :n : vale a dire che, raffr'.eddatosi U calore :iniziale, son comparse le crepe, si son snodati gl'intrighi, e si è volnto auche quello che non era conquistato. La coscienza della iuier.iorità di questo movi• mento di fr'onte alla stessa affermazione socialista. 1 e popolare, e di tutti i pericoli di un naturale rovesciar-si della situazione per l'insorgente scetticism~ degli amnùn-istrati, ha determinato jnfi1Je il ri.mpa!--to delle circoscrizioni e ]a leggei di fine novembre sulle amministrazioni comunali e provinciali, su.ne opere pie, sugli enti tutti che onnai si chiameranno m,.tarclz:ici solo per una delle consuete ironie. L'ipertrofia degli aggruppamenti cmnwiali, diretta a eliminare il predominio dei ceti medi liberali e democratici ; l'accentramento dei poteri a.mmi11isti~ativi e de-1la stessa pubblica beneficenza; la senipli.ficazione, a tutto vantaggio delle maggioranze consigJiari, delle procedure di controllo ci\·ico sulle \·Olontà municipali ; la classificazione dei comuni a danno dei piccoH ce11tri : tutto W1 sistema di prov. vedimeuti per combattere, con una grossolana oh1bta di C:oetellr..a,non più 1e gI'oSse fazioni av• Yersarie, che si terra.uno a posto con mezzi de* magogi.ci, ma le classi di1rig~ti, c:he sfuggono ancora., o stanno di uuovo sfugiendo alla presa fascista.· Esamiuiarno, in luogo cli una superflua discus. sione teorica, il problema amministratiyo al saggio concreto di una situazione regionale: in Li• guria. E prima. di tutto rispetto a Genova, <::be costituisce un caso 1w..ico fra le città dell'alta Italia per la sua sostanz;iale sordità polilt,ca così al « radiosomaggismo :n come al « radioso-otto· brismo }l' e più ancora a. questo che a quelio. A Gei10Ya il fascism.o non ha potuto avan.zaJ·e: non è Yalso il traYasamento ne' suoi quadri delle folle operaie, con relativa elevazione a potenza dei metodi cr sindacali }l, operatosi qui molto più facilmeu.te cnc nella vicina. Sampierdarcna: uoJ1 i 1 muiti forme frazionamentQ dei sindacati, non la sequela de1Ie Sagre e tanto meno il suo nuovo quotidiano. Anche l'istante critico del contJ:asto Roc:ca-Lantini si è risolto h1 un « come prima, peggio d-i prima», a11zichè in una chiarificazio• ne politica: il frutto della cosa è consistito sol• tanto in una rnppresentazioue tragicomica a be• neficio dei curiosi. lVla pure in proYiucia ci sono st..:1;li,gli a1101·:i e 1i ha tro\·att quel medesimo fascismo che a GenoYa rimane impacciato. Sì che nelle due Ri- ,·icre, sop1'a't'utto a Spezia, Sa:vcna e Sestri si era sentito molto cli più il vento sociaJconrn11ista; sì che nelle medesime Riviei·e ha potuto 1neglio esplicarsi la forma violenta. clel1a i-earjo11e e clc.11'assalt.o: ma 11011 è. che di qucsL:'1f.orma mancasse la Yolontà anche nella ((Superba ». Bisogna dire che la « Superba n ha resistito, e in particolar modo con la sua amministrazione. Qnesta :-1111mi11istrazio1.1aendò :11Comune, nel 1920, con la tipica bandiera di prevenzione dal socialismo di tnttc le maggioranze liberali riuscite elette in quel torno: come un blocco cli liberali, democratici e combattenti (questi ultimi occuparono, pu l'urgenza del loro aiuto, la metà della lista), appoggiato praticamente: alH.:h<:dagli , autonomj .1 delle oi·ganizzazioni op<:-raic. M.a frustra11do Je spenwzc reaziouaric della destra lihera1e, il sln* daco Ricci mostrò subito cbe questa era per lui una base di maggioran;,...a, più che una base di programma: e si appoggiò sulla sinistra, form.a.- t..'J in gran parte di giovani consiglieri portati dalla , Combattenti ,, che gli diede elementi di ottima volontà. 11 fascismo non aveva e non ha C'he un rappresentant.e nel Consiglio, Lantini: tquesto come combattente, non come fascista. Apparentemente, la politica <le:ll'amministrazione ha attraversato due fasi : una cli rigorismo Jiberale, con approvazione dei fascisti, contro ~ minoranza socialista, le organizzazioni dei dipen.denti dal Comune, e 1e organizzazioni sindacali del porto; la sc.-cond.adi rigorismo democratico, e di freddezza coi fascisti. Ma la realtà della sua storia i- nell'opera tecnica cla essa svolta., diretta 'a! risana.mento del Comune, abbas--tanza sgovernato dai c1erico.Jiberali: opera di indirizzo socialdem.ccratico (forte: tassazione dei contribuenti, febbrile espansione di lavori pubblici, assunzione e municipalizza• zione di grandi llnprese), ma condotta cou grande probità ed energia, con economie • ,fino all'osso, fatte sul serio: e di ottimi risultati. La minoranza, divisa fra unitari e cop:iunisti, si è, in sordina, riconciliata col sindaco: la destra, dopo aver tempestato contro Paumento delle tasse, si è rassegnata al suo imperio: ma è scoppiata in. vece la « crisi » coi fascisti, subito dopo i loro trionfi dell'estate e dlle'antunno '22. La battaglia. impegnata su.J refenndu,1n per ]'assunzione da parte del Comune dell'azienda dei gas, e per la definitiva municipal.iz,.<azione degli autobus, fu vinta da Ricci a grande maggioranza: ma col precipuo sostegno della piccola borghesia e dei socialisti. Era mancata un 'opposizione di princiP'io, veram.enté serena: i a liberali ,i l'avevano, sì, proclamata, ma fu troppo eYidente dietro a loro l'offensiva capitalistica; i fascisti Yolevano il sì per gli a:utobu.s, percbè i conducenti erano fascisti, e il no per il gas, in Yia di.. principi. Jnd.e 1irae; ma, non più per j sacrosanti principi, bensì per lo smacco toccato ai fascisti, per la scopert.1. che soltanto poche centinaiee di votanti avevano seguito il loro precetto del sì per un verso e del no l?er l'altro, per. il dispetto di vedere i socialisti trionfanti. Il fascio accusò pnbb1i~mente il Sin.<laco cli « freddo cinismo :&, Lan. tini coiuinciò ad agitare lo spettro delJe sue dimissioni; i « destri » che avevano attgmato la. caduta de11'amministrazione per un Yoto contrario della cittadinanza, gridarono allo scandalo. 1vl.a il sindaco rimase al suo posto, spiegando iro· nicamente che con i socialisti non si era punto affiatato: e si venne alla solita « riconéiliazio• ne )l. Il « cinismo » conti1mò a tenere le redini del Comune, immutato. Senonchè i fascisti, onnai fatti legione, non po. terono perdonare a Ricci la loro sconfitta, e sopratutto la sua resistenza al fìlofascismo. Hanno continuato ad avversarlo in tutti i modi: frustrandogli il suo grande prrogetto di impresa por tuaria, che pure era a tutto disgra.vio dello Stato, te11en<loGenova in quarantena davanti alla cri• .sniatica. grazia del Duce, non rispanniaudo nessuna circostanza per dar noia all 'amministrazio• ne (ancora due mesi fa, hanno gonfiato Yiolente1nente il dissidio fra l'assessore alla polizia urhaua e il sindacato i3.Scista dei conducenti di taxis). 1\1a f1on lJanno,potuto nemmeno tentare, non lJanno avuto jl coraggio di abbattere Ricci· con1e hanno abbattuto Cattaneo : perchè nessuno si sentiva di appoggiarli -in questo, pe.rchè h cittadinanza è quasi tutta fayore\·ole aJ sindaco, perchè si sa benissin10 che il Comune sta in forze e può a,1tre uua grande anuniuistrazionc 111.odernasolo per le garanzie di serietà che dànno i presenti a11uni11istratori. E non è detto che Ricci, o 111geuei-e la sua tendenza, sia per inerire al1e nuove elezioni. Ccrtan1ente, Ricci è 1111 I( cinico }l' un tecni~o che non vuol preoccuparsi altro che della tee· nica; a Torino, a Milano, a Bolog11asarebbe fuori cli po.sto. Ma nel suo fondamentale disinteresse teoretico, nella sua intima indifferenza alle <( squisitezze » della sensibilità politica, egli è I( ru01no » di Ge110,·a, e rispecchia a fondo la psjcl.1e di questa grande città seuza proletariato pau peri sta, senza americanismo, senza fasc_.mo ,·ero e proprio. Il dramma de11a sua sordità po• litica 1 della sna freddezza. tecnica ha i11 questi auni un pmticolare significato: poichè definisce la serietà mnministratiYa, poichè dimostra -il pro_ fondo valore delle auto1wmie 1nu11icipali, oggi conculcate. Un p1·ogran1.1ua che si 1iassU1.Uein questa parola: a111m·i11istrare, 11011può piacere ~i nnod Cesari : essi 11011 \·og1iouo che possa svilufJparsj in tal forma, percht vi sentono la -;ezrC;ta <jstilit.à a1 loro .. barocco li, \-i intuiscono if divenire <lc·Jleforze con cui do\"rapn<>fare i CfJ'.ll.ti rJ<fmani. La pr<.>k--stanon finisce qui. Biogna meltl-tT: in conlo al governo .-nazj<male " anche:: il :-i'mf».t...•,;<t,l.>elle::circoscrizioni lig-ud, <'Omunali e pr,;- , indali. Quanto alle r,ro1.:incia1i, Perc:zionc: dcli;,. Spezfo. a C'lpoluogb <li prodneia f>Ut:t:vaess<.·n_• Li ;anz.i,JJJ(: ,}j un \.·ccchir_, e: ragic,ne\'01e movimentJ.J locale;; m:1 quando :-;i fosse fatta davvero la pn..- incia rH Luni½'iana. Jn\·ecc ~bbiamo \.'(:duto cL1.r· c:.t.u.savinta ag-Ji onnipotenti .: ras " rH )Ia.e:;;,ae Carrara: Ja .. provincia" delJa SJ)C."&ia ~ rin .<. sdt un ridicolo aborto, pre<,c_-11tatcoome m1 'r,,ffa. ,]!e: ambizioni ~pe-/4zinr-,come: un premio per la ..;.ua <:ùndizione ùi piaz.;,....afortemarittima. fnvece de::1l'i:;tituziont:. dj una organica uuità rc.-gir.,n.alc ;;j ~ semplicemente raddoppiata la lustra ddl'ammiragliato c011 la lustra della r,refettura: anti6p,:, <li indennità per un eventuale bombardamento. ?Ifa la questione gravita sullo strazio I.atto ,!dia provincia di Porto :'lfaurizio. _\!l'oppostr, del C'asctto di Cavarrkre, spartitr.J fra tre comUlli <-r.1-u tanta premura che una quarta frazione era rim--tsta fuori senY..ache si sapesse: a chi dr.,-.-c\.·a. 1.1> - care 1 qui di 105 comuni se ne \.·or.,.;livnofa.re ~ :ntotto: e intanto si l: cominciato a mettere insieme la fam.osa Imperia, con Poru__, ).faudzio, Oneglia e non so quanti comune1li del C<".>trta.dr,. Lascio alle cronache l'allegra trornta di < Imr,eria pi, e , Imperia o•, e tutta la sequela dell<c imprese fasciste. ?Ifa importa rilevare l'assurdit.. delle arbitrarie fusioni, esclusivamente subordinate alla buona rnlontà (di far fortuna) di akc:ni nuclei fascisti che non possono farsi strada da si:. La proùncia di Porto Maurizio i: una delle più anziane nella storia del nostro socialismo regionale: ma :,::otto1'€.gi<ladi un marxismo campagnolo, conforme alle esigenze di una. JX>polazirr ne benestante, con proprietà largamente di..-isa, con larghe possibilità economiche: sulla base di w1 mo\"lmento democratico più che classista~ e di bonarie aspirazioni morali. A prender f:_ valsa sulJe \·aste correnti di sinistra quando rlec1inò il loro pott:re bastarono, qua e là, i partiti borghesi : socialisti e popolari tc.--ne, 4 ano 1a bilancia della situazione. qi capisce che di fascismo non era qui il caso di parlare, nemmeno sotto l'aspetto nazionalistico, per i grandi contatti economici e ciYili con la Francia. Ora si tratta di unità municipali stabilite fi::, dal regno di Sardegna, estremamente frazionattper evitare l'imbarazzo delle distanze, indi \idu.ate ciascuna da specifici bisogni, sorrette da una modesta ma sicura coscienza ci vjca, in un pae.--e che non ha analfabeti. In procincia fa tescto contro le fusioni l'esempio del comune di Ospedaletti e Coldirodi, doYe le due frazioni, una riYierasca e l'altra montana, sono in peré.Ilne contesa: ma adesso la cotDJUed.;a delle alternative vittorie di osped.alesi e colrodiesì di,enterà sistema e legge, dall'Arroscia alla Roja. E Comuni cli cento o duecen.to abitanti, come il Sas."-Q di Bord:ightra e Seborca, forti di una huiga tradizione storica, di,*entermno lontane e isolat..: appendici di un centro indifferente, se non ostile: senza dubbio, non potranno più concedersi il lusso di aYere un'amministrazione • son·ersi. va 11 di piccoli proprietari rurali e saggi mez.7..a- <lri, di floricoltori e di Yignaiuoli: senza dubbio, Yed.'ra.1111i01nmiserite, o addirittura soppres..-;e, le loro scuole - seminatrici di idee libertarie : e per disperazione si lascieranno, finalmente, «conquistare». Tutti poi, a&-:orbiti e as...i::orbe.nb, - questi comuni entreranno nella quarta class ... particoiarmente raccomandàta alla tutela prefettizia, o a quella del sottoprefetto, eleYato a maggior dignità per facilitare le sue funzioni di ~Or· veglianza locale. E' Yero che a Chiavari 1'an.no scorso il sottoprefetto fu aperto complice dei fascisti nella glo- ;iosa impresa di deporre, con ptigionia, il buon s111daco a popolare 11 Arnta, che regge,~a il com.une da quasi trenÌ'anni. Dopò ài che, si poteva benissimo affidare ai sottoprefetti 1a Liguria, in. Yece che ai sindaci : nessun sottoprefetto s.i chiamerà m.ai, certamente, Ricci o . \.rata. SAXTlXO CARA).IELL.\. O.G.E.B. - Corso Principe Oddone, 34 - Torino PIERO GoBETTI - Direttore-responsabile

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