La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 40 - 18 dicembre 1923

162 LA RIVOLU,ZIONE LIBERALE mando minaccia di distruggerne l' opera. Percné l'equilibrio duri, bisogna che esso sia continuamente in forse. Bisogna che nessuna forza legale intervenga a cristallizzare le forze, ad impedire alle forze nuove di farsi innanzi contro alle forze antiche, contro ai beat.i possidentes. Perché gli industriali renda.no servigi effettivi alla collettività, fa d'uopo che lo Stato non dia ad essi il privilegio di servire la collettività, non li tuteli coi dazi protettori contro la concorrenza straniera; non li costituisca in consorzi a cui Ja gente nuova non possa aspirare. Perché gli operai si innalzino moralmente e materialmente, importa che ad ogni istante gli orga- ·' nizzalori rossi possano sfidare i bianchi t, questi i rossi ed i fascisti amendue e con essi i gialli e tutti siano sotto l'incubo del sorgère di altri miti organizzativi- E' diventato di moda oggi irridere alla pretesa di suscit-are la concorrenza nel mondo delle organizzazioni padronali ed operaie; e si addita l'esempio delle corporazioni fasciste, le quali nimicissime del monopolio sinchè questo era tenuto dai rossi, ora che ne hanno la forza, lo pretendono per sè. E si vuol dimostrare che ciò non é solo frutto di prepotenza politica, ma di esatto calcolo economico, poiché solo coll'unicità e col monopolio della organizzazione possono gli operai ottenere il massimo di guadagno. Su di che non occorre disputare; poiché di ciò non si tratta. siffatta, da repugnare alla lunga al vivere quieto e tranquillo. Se questo dura a lungo, è la quiete della schiavitù, è la mortificazione dello spirito. Alla quiete che è morte é preferibile il travaglio che è vita. LUIGI l!;JNAUDI. (Da.I rn!tune Le lotte de/. 1-avoro che esce adesso presso l'eclitore Gobetti e che tlttti devono affrettarsi ad ordina;e. - L. 10). Lettere da~'Inghilterra LEELEZIONI I 6LE51' LoHdra., 9 clice111bre. Le èlezion.i i11glesi del 1922 segnarono su 1quclle del 1918 un progresso nel senso che voleYano tlire la fine del coalizion.ismo reso necessario daÙa guerra e p,rot!"atto oltre il periodo in cui poteva p,.1.rergiusLifi5-'ahile e il ritrn.-no alla distinzione normale dei partiti; 111a erano più l'e]i1niuaz,.io1~ del coali.zionismo che non questo ritorno. Il cotpo elettorale cleside.ra,·a anzihttto uiia cosa neg~ti,·a, la tranquillità, e a quest.'uopo diede una maggiorru1Za di 8o seggi ai consetTatori guidati Llal Bouar Law, il quale s.i impegnò a non introdurre fondamentali mntamcnti nel regime fiscale senza un a1tro appello a\ paese. Fu in seiu:ito a questo impegno che Bonar Law ebbe l'appoggio morale pu.r di un ex-Canc-ellie.re li1Jerale e libeInstaurino pure, se ci riescono, operai ecl 1•istadeUo Scacchiere, il Yl:ac~euua; e questa soimprenditori, il mon'opolio del lavoro o del- ht2ione ft, pseferita ad altra pu.r da liberali come, l'impresa. Ciò che unican1ente si nega è che 1...ord Gray. Un go,·enw di tn1.nqu.illità non era lo Stat-0 ~anziani legalmente il monopolio possibile còn una 1naggiora.nza conservatrice; i medesimo, vietando ad altri di combatterlo liberali erano scissi, i lab1rristi agitavano lo e di distruggerlo, ove ad essi basti il corag- spauracchio d~lla leva SLtl capitale; i conservagio. Il punto fermo é questo, non quello tori erano il solo partito cli governo possibile della convenienza del monopolio. Finché il E non vi è dubbio che uu- sim;Ie P'!'rhunento amonopolio ,padronale od operaio, é libero, ,-Tebbe potuto durare ancora clu.e o tre anni; finchè é ]Pcito a chiunque di criticarlo e di nessuno desiderarn a così breve scru:leuzamwve tentare di abbatterJo, può esso reca.re qual- ele7ioni; Balclwin, sLLccessoa Bouar Law ,-;tiche danno; ma è danno forse non rileva.nw ratosi per motivi di salute, uon ebbe un solo e transitorio. La condizione necessaria di un rnto di sfiducia. M.a. Baldwin era un uomo di equilibrio duraturo, vantaggioso per la col- nessun intuito delle situazioni, che presto si leltività, vantaggioso non solo agli industrie- lasciò dom;na.re dall'elemento estremo, ultraproli e agli opèrai organizzati, non solo a quel- teziou.ista e militarista del Gabinetto; il quale li viventi oggi, ma. anche a quelli che vi- eleme11to credette cbe' si potesse sfruttare la vranno in av-venire, non è l'esistenza effet- Conferenza imperiale e la situaz.i011e interna per tiva della concorrenza. E' la possibilità giu- ottenere un voto capace cli autorizzare un ritorno ridica della concorrenza. Altro non si deve al protezionismo. chiedere allo Stato, se non che ponga per Non aveva il Bonar Law anni sono eletto che tutti le condizioni di farsi valere, che con- due inverni cli disoccu,pazione sarebbero bas-tati senta a tutti la possibilità di negare il mo- a rendere irresistibile ,la.conversione del paese al nopolio altrui. La possibilità giuridica della pr~zionismo? E uon :;.i era ora cli fronte fl negazione dà forza al. monqpoho. se utile quarto ln,·erno di disoceupozi011e? ~E per <~i ptf:1, davvero al gruppo e Jorse alla collettivi.là, non erano i liberali scissi tra Asquihani e Lloydpoiché la sua persistenza, contro alla libertà georgiani? )!on ',!"ano i liberali e i laburisti. più di ognuno di combatterlo, é la sola dimo- che mai ostili g'fi uni agli altri? Non era la strazione persuasiva della sua ragìone di v-i- massima parte del nuovo corpo elettorale compievere. Qual merito o qual virtù si può rico- tamente all'oscuro in materia cli questioni fiscali? nosc.ere invero a chi, pe-r vivere, là appetlo Chi non avrebbe abboccato all'idea che la proalla spada dal braccio ·secolare? tezione, con l'escludere la merce estera, avrebbe In verità poi,, le organizzazioni,-_ quando dato lavoro a tutti? Chi non avrebbe prefeiito, non siano rese obbligatorie dallo Stato, non alla peggio, il protezionismo alla leva del capiconservano a lungo il monopolio. La storia tale e al socialismo? Non sarebbe bastato un dei consorzi industriali e delle leghe operaie immediato appello al paese, con appena. il tenniè una storia caleidoscopi.ca di ascese, di de-- ne legale di l're settimane cli propaganda, affatto cadeaze, di trasformazioni incessanti. Ad insufficiente per la catechizzazione liberista dei ogni momento debbono dimostrare di meri- nuovi elettori cli fronte a un programma tariffitare l'appoggio dei loro associati. Ed è im- sta a bella posta formulato in tenmin.i incerti e possibile, non aiutando il braccio secolare, nebulooi, per carpire la necessaria maggioranza che questa dimostrazione sia data a lungo. in seggi, pur se non la necessaria maggioranza Gli uomini sono troppo· egoisti o cattivi o cli voti? Ecco le considerazioni cbe ll11 po' alla ignari perché Lrovandosi a capo di una or- volta, nonostante deboli resistenze di colleghi e di ganizzazione pot~n\e, non soccombano alla altri capi del partito conservatore, finirono con tentazione di trarne profitto per sè, a danno l'indurre il Balclwin a non attendere nemmeno dei proprii rappresentanti o non si addor- il 11uovoanno e a provocare le elezioni del 6 dimentino nella conseguita vilt-0ria o non ti- cembre; elezioni fino a poche settimane prima ranneg!a!;ino i reietti dal gruppo dominante. ritenute impossibili da tutti, certo non desiderate A rendere di nuovo l'org.anizzazione viva, dalle opposizioni; elezioni che ebbero per ,mico operante e vantaggiosa agìi associati ed agli scopo l'ottenere dal paese un verdetto, sotto forestranei, uopo é che essa sia di continuo as- m.a cli adeguata pur se ridotta maggioranza consillata e prE,muta da rivali di faLto o dal ti- serrntrice, r-he eso11eras6ei.I Goven10 cla.ll'impemore del loro nascere. L'equilibrio, di cui gno cli llonar Law e l'autorizzasse a introdune un parlano i libri di E:COnomia, la supremazia bilancio protezionista. della nazione a cui fa oggi appello non sono Le dezioni del 6 dicembre vanno quincli, sem,a ideali immobili. Essi snno ideali appunto possibilità cl:i conte.stazione veruna, considerate percht.- l'uomo vive nello sforzo contin ur, essc-nzia1méHtl: come un refen::ndu111se il probledi toccare una meta, la quale diventa, quan- ma cl.ella clisoccupazion,-,dovesse o 110risolvCT.si do pare di averla raggiunta, più alta e più con un ritorno al prote'l.ionismo. i,; in questo sta lontana. L'equilibrio consiste in una succes il carattere diffe1·enzialcdelle elezioni ,lei 1923 in sirme di c,0ntinui mai interr1Jtti perfeziona- confronto di quelle del 19 22: i partiti erano già mE'-nl1,attraverso ad oscillazioni, le quali at- distinti; ora si è già tornati am·hc alla trn.clizionc tribuiscono lrc vittr,ria ùra a questa, r,ra a degli appelli al JY.i0;esu una o due, questioni ben quella d(•lle fo1·ze r,ontrastanti. La gir,ia dr,I determinate,. &0101whèlo stato d'animo del publavoro, per l'operaio e della vittoria per l'im- b1ko, per quel che se ne poteva giu'.dicare, rimapr~ndiv,re. sta anr:he nel pericolr, di per- 11cm qudlo dd 1922; il pac,.sccontinuava a d0;iclerr le posizioni conquistate e nel piacere 1k4·arc ,--,;cmialmcs1t<ctranquillità; e quindi si deli<J sfrirzo che si deve compier<· fJ&r difen- ,cntl s11biu che la decisione ministeriale andava rlf:rle prima e per C/Jnquistare f->< 1i nuovo l-er- cr.,ntro que.-;ta aspirazione c:ol risol1c:vare una <lc:.llc: reno. Tolyasi il pericolo, cessi 11 combatti- qu~stinni piu contnm:.-rsc; il mondo degli affari mtnlr1 é la :zioia del vivere, dd pos.sr:d,·r-é, -.i rin·lù tosto perturbatissimo; da tutte k: parti deJ lavorare dh'"tnla diversa da quella ctrn c·<;mindò a s,,lk::v.ar"i 1m'o11<la rli-protesta contro è serr1brata gioia vera a::rli uornini da1la r·j.. l'id<=a ,li t::asarc: il c-iho f,<:r a(-<·1.·11hrnrela prcfe:- VfJliJZiom::rr-à:nc&se in po( ~on che la (( quie- renza ai prodotti dei Dominions; Haldwin dovétk te,, di chi non <Jesider" nulla fuorch1; ;roder(• tosto impcgnani a far t<'<OC'l.ionc per il grano, la quel r·he si possiede non possa. essere anche c-arn<:,le uo\·a1 il hurn,, il formagg-io <: co<;ìriduun ideale e che la sua attuazione non ·ia reva a hcn pr,co 1" l"·omc,sse di l"·dc-rcnza, che non potevanc, e...i.,(•re;~t.anzhli eh<; .,(:: si esclubella. Ho descritto in un capitr,Jr, di qu<,~t,, dernno la rnrne e il g-ra1westero. E d'altra parte libro la vita felice del lazzarone napoletano col far quc-ste eccezioni egli scontentava anche, i nel m€r:ivig-liù50 secolo XVHI eh<, fu dav- prnduttori ,!i f{rano in;.:I,-sie anche più allarmava vero l'età dell'oro della cr,ntentezza di vive- le ind11,trie di c.,port;,,,ionc, che ,i se1Yono di r~. del buon g-usf.o, della tolleranza e dell'a- molti manufatti esteri importati come cli loro mabihtà: PnrtToppp la natui-a umana e OO· (,maÙie prime. l': ad .\squith non c-ra difficile il mettere subito il dito st1l sofisma cli curar la disoccupazione col protezionismo; il 90 per cento dei disoccupati appartiene .ad inclttstrie che sono in cd.si pe,·chè il consumatore este.~·o uo11 può compmr,e ; la p1·otezione accreséerebbe ulteriormente la disoccupazione in queste industrie. Il lagnarsi' clell'iruportazione e della concorrenza estera era ricUco1o: nel r913, anno di massima importazione, la clisoccupa,done fu appena del due per -c~nto; e dal 1913 al 1922, uonosta.nte la crisi mondiale, la quota .. parte del comrrl'ercio inglese nel com.merci.o mondi.aie si era eleYata dal 13 al 17 per cento. Dunque la diagnosi protezionista era errone,a; dopo la guerra il libero scambio era non· menç ma più necessario alla Gran Brettagn.a. Con questo cliscor~o cli _-\squith a Dewsbury la lotta era ineluttabilmente ,·inta. Frattanto Lloy~ George arrivava dal1'America e la scissione tra i liberali spari va per inçanto. :\ Glasgow e a Londra vari giornali consei·vatori si pronu~ciavauo peL libero scambio; altri criticavano Baldwin perchè aYcva cli Jatto, con le conce..~ionj su111.menz.iona..te,ridotta a zero la preferenza imperi.:'1.le;altri chiedevano che d p'impeg11asse a non proporre un bilancio protezionista senza sottoporlo a.I refere11dw111. 111b.reve: la prote7,ione creò il caos nel campo conservatore; e subito apparve prevalente _i1 prognostico che il Governo non avrebbe ottenuta una 11rnggiora11z..:1. sufficiente per la riYolttzione fiscale o che 11011ne avrebbe antta affatto; che con ogni probabilità non si sarebbe avuto nel nuo- ,.-o Parlamento alcun partito in maggioranza assoìuta, indipendente, di governo, e che tr.a pochi mesi si sarebbe dovuto di bel 11uovo appellarsi al paese. Il risultato delle- clezio.ni ha più che confe·- mato questi prognostici nel senso eh-e anelò. di gra.11 lunga più lll là d'ogni ottimistica profe7.ia. Il lVIinistero ·che aveva So seggi cli maggioranza 11e 1.tSci in n1inora11za di 9S e con 7 dei suoi membri trombati. Lasciamo parlare le cifre : 1922 1923 Votanti 14.040.000 14. 186.òoo Conservat~ri 5.3Sq.ooo 5.35.9000 Liberali 4.1o6.ooo 4.251.000 Laburisti 4.~02.000 4.348.000 Sommando i voti liberali e labUJisti si ha l 'ammontare del Yoto antiprotezlonista, cioè 8.599.000, ossia una maggioranza assoluta cli 3.240.000 voti; maggioranza anche più eloquentemente commentata dal fatto che solo in 26 collegi si ebbero mag .. gi'oranze protezioniste assolute. D'altra pru:te som,maudo i voti liberali e conservatori si ha l'ammontare del voto avve.rso alla leva sul capitale propugnata da-i laburisti; ossia 9.610.000, cioè una maggiora117...a assoluta di , ::;.362.000.Il :verdetto eletlorale è quindi una condanna ad: un tempo del tariffismo e della panacea laburista e di questa anche. più di quello. Se si esru1tinailo i seggi parlamentari• toccati ai vari paa-titi, 1a risultanza è poco diversa e dovuta interamente a.1 fatto che l''assenza. nell'attuale legge· elettorale inglese del voto preferenziale o clell:a rappresentanza" proporzionale ba permesso che vi fossero circa 250 elezioni con tre candidati, in 1noltissi1ni dei quali è riuscito eletto llll candi.dato che rappresenta solo una illlnoranza dei ,·otanti. Composizio-ne del nuo'VO Pa:rlume,i.to. Seggi effottiw1ment". co.uquieto.t.i f• Conserva.ton 253 ' Liberali 151 Seggi spettanti a ogni partito se vigesse ,a rappr. proporzionule 226 179 Laburisti 192 183 Queste cifre non sono rigorosamente definitive, ma non possouo essere sostanzialmente modificate nella loro portata dai risultati ancor non giunti. Esse sono itnportanti perchè 'mostrano ' che da ogui 1 ifonna della legge elettorale in senso più razionale che si introdu~ prima delle nuove elezioni i liberali sono i destinati a trarre maggior vantaggio. ~elle attua.li elezioni essi hanno indubbiamente sofferto, cli fronte ai consen·atori p1-opugnanti la protezione e di fronte ai labw·isti pmpugnanti la leva sul capitale, dello svantag~ gio rli cui soffre un medieo onesto che raccomanda di stare a dieta di fronte a dtte ciarlatani che proclamano di avere la ricetta per tutti i mali. 11 combattere le illusioni prctezionisle e socialistei l'esporre cioè.-i diretti ùi sistemi cli ctL.iscnw a pri1n., vh,ta \'i:-;ibili solo i vantaggi immediati è opera molto più difficile e meno rimunerativn che il criticare il libero scan1bio, che non pretende d'essere il rimedio per tntti i mali, ma solo di esc;;ere migliore e mc:110 doloroso per la società, alla lunga, che le altre clu.e ricdte:. Queste: ('ifr<:. dicono chiaro che il paese ha detto <"hc·la solu7ione de:l prohlcm'.1 della disoccupazione: non pnò nò deve essere cercato in qunlsiasi varietà rli protezionismo - reciprocità, prcferc:n;,,a imperiale, protezione del merc-ato intc1·- no, e-e-e. e nemmeno in alcllna le,·a del C"apilalc:, ma 111 altre dirctth·c, ehe sono quelle che , liberali <· i 1.ahuristi hnnno i11 com111w in qll(.:- slio11i i11tl-r11c.·e in qm:lh., <·he hanno in com11n<.' in que:--tioni c..;,kre anche {·oi J:i1'1 i11klli_gd!l. e mo<lc.-•·rnitra i consc:rvato1·i. E~i <li<-onoche l '.:1ttuak- \'ilt.ori-1 lihcri-.t.:1. (.' anclH più dccisi\·a di quelle <lei 1906e ,I<-1 1910 perchè gli aumenti i11 ,·oti e: in scg-g-i dei laburisti, col dimostrare che v'l- una g-ra11 parte: del pa<;se eh<.:ha non paui-::t clella le:va 111capiLllc:1 pc1· quanto remota e problem..atica, ma, dc-1 pe:rkolo tariffista, mostrano anche che il t.-1lismnno tariffista ha cessato di f>OSSe<.krla \'irtù di scongiurn.rc il pr>:1'1cololahttrista. ed anzi dirctta1ncnt.c: lo pronx::a. l\!a le dfre da noi ri1,01i.atc richiamano la nostra atten:r,ione anche SLt .cli nn altro aspetto dèl verdetto elettorale : per la prima ,·olta nella storia parlamentare inglese non c'è un solo _partito che possegga una maggioranza.._ indipendente di governo, ognuno dei tre partiti, incluso il consen:atore cbe resta il più forte, non potrebbe comporre un. Gabinetto che se certo almeno dell'appoggio <li 1tno degli altri due; e nondin1e110 nessuno vu0le mia coalizione, ossia la _pa..r:tec-ipazione cli uoinini suo~ a un Gabinetto in cui entri.no uomini di altro partito. Il Te<:ente c6alizionis{uo irrita ancora le narici di tutti; si sente che presit.a.rsi al coalizion.ismo è commettere suicidio; chi più saprà resistere alla tentaz,ione e più saprà aspettare trionferà d~gli altri. Eppure occon·e bene che qualcuuo governi, rifonn.i la legge elettorale, facda apPro,·ase il bilancio e indica, forse in giugno o luglio, le nuove elezioni. Le cifre date dei seggi che aspetterebbero ad· ogni partito i Ili regime d-i rappresentanza proporzionale mostrauo che ancùe con questo regime il problema del come evitare una coalizione rimarrebbe tale e qu.ale. 11 cl.1Ssicodualismo dei partiti ha, almeno 'per un buon pezw, ceduto il posto al triadismo; non è solo la l.egge elettorale che va modificata; va mo•àificato pure il concetto dei rapporti ed obblighi reciproci tra' Governo eil opposizione. Intanto una cosa è 'certa: con la ehmi~ioue del prote,.jo11ismo dal progrn.mma del pa1-tito conservatore e con la sconfitta <leg'li elementi di questo che impedi\·ano a Lord Curzon di a...,;;.s.umere di fronte alla Francia. un atteggiamento più risoluto 1 la politica estera inglese, pur se fino alle future elezioni in mano ai conservatori., sarà anche priù di prim.a intesa· a fare de1la Lega delle Nazioni e delle idee cli cui questa è simbolo, il pernio -delle proprie operazioni in Europa. Poinc~ré e i suoi imitatori cou6uentali dev~ono prepararsi ad avere ossa più dure da rodere. E ciò sarà anche più vero nell'ipotesi cl \m Governo liberale. specie se tacitamente appoggiato dai labwristi e sopratutto se, come tutto fa prevedere probabilissimo, esso avesse a vi'I.1cere le future elezioni. Ora che il pericolo tariftista. è eliminato per una generazione afanen91 il problema delle pross-ime elezioni sarà quel1o di spacciare il partito laburista trovando una alternati va. al suo feticcio della leva sul capitale. Tale alternati,·a non può uon essere costosa, non può venire dai conservat6ri alle cui spese dovrà farsi; 11011 potrà venire che dai liberali! ~he sono in Inghilterra i più dotati di genialità finanziaria. Se essi avessero a proporre un bilancio, che fosse la sola alternativa, anche pei consen·atori, all'avvento al potere dei laburisti, essi avrebbero ogni probabilità di ridiventare il partito più forte. I laburisti hanno fatto il 1oro m.:,ssimo sforw; moltissimi tra i loro guadagni sono dovuti, come si accennò, all'imperfetta legge elettorale; molti sono dovuti al fascino che sempre esercita un partito che ancor non sa. le' responsabilità, le tentazi01ii 1 e le perversioni che vengono dal potere. Il loro partito è poverissimo di capacità cli governo; sru·ebbe facilmente alle prese con la burocrazia cli cui sarebbe facilmente la vittima; sarebbe il più timido e pruralitico dei partiti al governo; oscillerebbe tra la timidezza e l 'impulsh,ità e prestissimo si rivelerebbe Ul.1a coalizione di el~enti eterogenei che al primo urto con grn.- vi problemi si sfascierebbe in vari gruppi trascinando nella sua crisi il governo emerso dal suo seno. Un paese come l'Inghilterra, cui è essenziale un grande cotnmercio di esporta;:ione; cui è essenziale la più vigorosa ed elastica ini.zia.rtiva privata; cui (: essenziale il massimv credito nella sua vita conunercia.le e finanziaria, non potrebbe tollerare a lungo un governo di labttristi, a meno che in pratica sa:pesse funziouare non dh·ersameute da un go,·emo di liberali o cli conservat.cri; nel qual caso esso spegnerebbe gli entusiasmi che l 'a ,·rebbe.ro reso possibile. La bancarotta dei consen·atori, che, risolta ìa questione :irlandese, e l'eterogeneità, l 'iuespenenza, da parte dei laburisti dell'inacleguatc,,::za delle loro ricette ~tn_plicisle pei mali d'un.a complc.ssa e clelicala socict3 industriale moderna, cooperano egualmente a non lasciare altra ,ia d'uscita, oggi o fra sei mesi, che il ritorno alla tnu.lizionc liberale rin,·igorita dal 11110\·o pensiero ricostrutti,·o 11clr111anchesteria110. Qul·-.ta la portata clelle elezioni de:\ 6 dicemhn.:'. I 11 <.-c11lrnstol'OI l'Olltincute in cnì la realtà l· più che· mai c;1raUcrizzata dal ritorno al nazionalismo e al militaris1no pilt e.sa~perato e hrutale e iu cui le libere is.titttzioni crollaJ.10 c. :,;ono apc.-1t.amcntc dileggiate da legioni d'.i111.bedlli, l'lng-hilt.cn·a ha dato ancora ima YOlta l'e- ~mpio dc.·lla maturità politica e dell 'indipendenza cli spiiito clel sno popolo col respingere l'att.a.c.·copiù fo1miclabilc fin qui lancialo al libero sean_1bio, n<.:lmomento che fin qui fu più favorc.-\•olc alla riuscita dell'attacco m(•dcsimo. l'n p<,polo c-hc.:-;a -.u di una. questione complessa l'omc la fi:--cale, i11 un'ora tanto buia, infliggere al suo Co,·erno una. l<.:zio11c ome- quella inflitta :1 lfaldwin dà con <.'iù stesso la mig-liorc ·aelh: spic:g-.azioni e delle giustificazioni del post.o che <.:s:;oha tH:lla stoda e nel mondo e delle spe1·anzc c: cklle attese che in ogni part<· d'Etll"OJ¼'l si ripongono llcll'op~ra s11:i e nel suo l:Sempio per la re-st.aurnzione dello spi1·it.o cli pace tra le get1ti e clel se:-nso del dirilt.o nei loro rapporti reciprnci. lu Inghilterra almeno il 1.ibcrali.sm.o resta l'anima della vita pLtbblica. e nessuna cos<•ienza L· L.'1ntoabbi<:tt..a da bestemmiare la libertà. A~c1-:r,o CREsPr.

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