La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 39 - 11 dicembre 1923

b LA RIVOLUZIONE LIBERALE Nel gior:n.a.li•mo ita.Ua.:no ~UCIANO Era., di tutti j giorualis.ti ilaliauj all'estero, quello che ave-va più stile, più li11ea..La sua barba prolis.."-1,tla mugik, lo guidava. Non dico ch'cgH avesse solta11to la barba: aveva a11c1Jeun nobile e11ore. Ma e.ra la barba che gli faceva scegliere g-li alberghi, i 111.ez,zdii locon1ozione, gli itiJ1erarii 1 le persone da intervistare: quella era più che tlllil barba, era un impegno mo1·ale alla bh.1..arria .ingenua. La barba dominava anche la F>\1asituazione fìn:11Y/i.1Yiai,n questo senso: che gli imponeva di affrontare lungbj réportages co11 a..."t--olut..aillcei:i.cu..a sul riforuimento dei fondi, a11a ventura, come w..1 pellegrino: ed economie ~tting:i.tc a fav01·e di una anuninistrazione che a Milano ttll.lule11eYa cento parassHi. Se Magrini ::ivcva in portafo~lio nn :issegno bancario, quell'o.~gno enJ immancabilmente in-isfolibilc: !,;e a,eYa una lettera ùi credito, l'a\'cya per banche distanti 111:ilJchilometri dalla sua destinaz.ionc: se a\'eva uuo cht'qnt..:, occorreva se1upre la conferma, tempo U..11 rn,ese, da Milano. La diffiden- ,.,a, agli sportelli de.Ile banche, uasceva istanta11cna veder la sua barba spazzolante il golettone di pelo aJTicciato del cappotto, in un amffio peloso tra 11ma110 e fe-dno: e si creava attorno al cdstianissimo 1\1agrini tm alone di giudafamo ·onorario e di :;upposto levantinisn10, che gli v3levano la sospensione, il riuYio o il netto rifiuto di ogni pagamento. Quindi, crisi. Crisi : ma anche servizio. MAGRINI ghi g-iti, si riserva di condLtrlo sui quais lungo I'.'\ lster, lr'lccbeggiando come i landò del buon l~mpo, riservali agi.i amanti che cerca.no sotto i hoflielli chi11si, di rimediare con l'acrobazia alla m.auca11za di un letto. Ebbene: è su questa jmpttdica, vettura che Magri.o.i girò per Zurigo, in una giornat:'l di neve, il gennaio scorso. Appena arrivalo, t....'lc,il vellu.1;11.0,la vettura e lui si incoulrarouo, si ricouobbero, del.la stessa patria, del lo s-lesso mondo: e ,.,i godctte1·0 u.11giorno recip-roca111c11le.Fu una cosa poetica, come le D.O'lr ze delle farfalie: l'tu1.ica vcllura pubbjjca di Zurigo :-1vcva atteso per J.unghj auui l'uom.o da11a barba bi,...aolio.a, che san:bhe giunto dal Sud con una valigia sbuzzata. Poi Mag-rin1 partì, e la vettura 1-imasc vedova. T,'ultim.a volta che passai per 1/.urig-o la vidi, sola e in disJXtrte; 11 vetturino hclleriano, appoggiato ai pilastri della sta• ;,,ione, ;avvolto nello spencer, aspettava. Aspct~ Magdni. J I curioso è poj questo: cbe in un ambiente clo,·e la sbarbiricatura, le ghette, i cappotti raglan e le valigie di cuoio contano 1noltissimo - com'è l'amb~ente de-i soliti trenta gion,alisti cbe si ritrovano sempre all'estero - Magrini sia riuscito ad imporsi, integrale: barba, cappotto con collo di pelo, valigia e cernecchi sulla fronte. Quelli che lo conoscono, sanno di avere di fronte un reporter internazionale di prima forza: e quelli che non lo conoscono, capiscono subito dalla barba ascetica e monaca.le •di aver da fare con uno che 110n si spaventa di fare a piedi 1a ritirata da Belgrado a Salonicco. Dietro quella barba ce stà nu/ penziere "· Io vidi M;t.grin.i mette~e- a posto tra truffaldino certo Kalcic, un goriziano che si spacciava per inviato speciale di giornali italiani, ti.rancio g:iù quattrini a destra e a sirUstra. Fu nella riunione dei giornalisti che YI. François Pon~et teneva aJ. quartier o-enerale di Dégoutte. Quando Magrini, pallido ; truce si alzò e disse: « Fai à faire u,ne petite déclaration », vi assicuro clie tutti allibirono, assolutamente ituttl. Il signor François Poncet, padrone di casa, che p.ure di barbe da carnefice ne ha vC<luto- basterebbe quella di Banèrc - aveva gli occbi sbarrati. ln q11.ella occasione, Magri,ii, con l'aiuto <1clla s.ua barba, procedette ad un'opcrn di , alta gitLslizia • : liquidò il suo uomo Qu.an(lo costui u5Cl, dietro suo onHn.e, daJJ.a sala, M. François Poncet, rbe aveva assic,tito alla !-cena rompl.etamc..-ntc::esautorato, ripigliò fiato e con 1111 debole sorriso disse a Nfagrinj : .-Monsieur, vou.s. é.tc..-<; impitoyable, vous l'avéz. execu~ li:! ... ,. Fra il siletnio morta.le dei presenti, Magrini lo degne) di un.a gwndata: po-i si 5(:(lette, e-abba.5sò g-li occhi sulla sua barba, c-he in quel momento era nera, nera, nera come il destino de] signor K..ak-ic. La. sc<luta crJnlinuò, con le soLite commiica;doni <.Unmaest.rate. Ilo riveduto, mesi dopo, qualcun.o dei giornalisti che vi avevano assistito: la prima domanda era questa: , OIJ est-il à present v/Jlre collcgue? M.ais oui, cet italicn avc--cla barbe noi re? ... •· Où est-il? Non essendo, lui, bestia notturna., non lo rividi più al Secolo~ prima della mtlla. Circa il suo passaggio aJ Corri.ere, mi sono statj riferiti due particolari impressionanti. 1°) In u.ua. mattina del passato settembre, Magriui fu trovato nel.la Segreteria del Corri.ere che pre,•:ndevaaccordi c-irca il modo ili procurarsi pun.- 1!uah11ente fondi in sterline - vi prego, in steriine! - presso I.e banche del I 'E.stremo Oriente. 2°) Magrini si ~ iatto accorc-iare, c::imare, ravviare la barba. Pare che ad.esso la porti ]X-1:tinata come gli ufficiali cli marina. O11el Corl'iere 1 che rovlnatore di uomini! Capa:;-issi1no di far trovare dei fondi a Magrini, anche a Tokio: e di larlo sorvegliare da qualche c011sole, che non si riduca ad avere cli nuovo la barba prolissa. Che maciu.llamento di originalità, là dentro! Vogliono avere un tipo unifonne di inviato speciale, come hanno l'elzeviro per ]a ter;,,a pagina. Chissà che differenza avranno trovato fra le ghette di Emanuel e la barba di ]Y,lagiini? Chissà perchè ],e ghette si adatteranno al « nero liberalismo, del Corriere, e la barba no ? Hanno preso .un uomo come Magrini, ricco, come ho eletto, di stile e di linea, e vogliono rid'urlo subito a11a loro misura, alla loro rispettabilità, al carattere elzeviro tondo. Sono cose che fanno pensare, e che spiegano molte peripezie del liberalismo del Corriere. G. A. Il cliligentis:,;i1110se.n:iz.io <li Magrini era anzi in diretta correlazione col clisord.:ine am.m.inistrativo del Secoli,. Se Pontremoli fosse stato ttn amministratoTe ragionevoJe e puntuale, l\'Iagi;ni 110n sarebbe dlYcntato un grande giorTtc-ilista, com'è. ~on si sarebbe 1e trovato». Si sarebbe comprato \UJa valigia di cuoio giallo, con le serrat~e di metallo bianco, come 1111inglese: figurarsi, :!vfagrini « come un iug.I.ese ! 11. lnvece no: girò ]'Europa con una valigia nera, da ,emigrante, tutta. bugne e buguoui. compressi dalle dnghie strette disperatamente ali 'ora della partenza: ciò lf]i accresceva le diffico]ta alle frontiere, perchè j doganieri e i poliziotti lo pigliavano subito d ·occhio: allè stazioni, percbè i fattorini si rifiut2vano di accettarla in depo&ito: agli hétels, perché immedjatamente i gaglioffi della hall. maltre d 'hétel, lift e compagnia, iniziavano contro •c]i ltU un tacito sabotaggio, come contro un \·iao-o-iatore und'esirable. Chi non ba udito gli sr~hi dj l\1agrini coutro la sua vecchia valigia, ha. perduto gli acc1;11ti di un uom.o moderno che più si avvidnassero agli accenti d~gli antichi contro il peso del fato .. Ma Ifigenia, pu.r sazia di .sveutu.re, gioiYa della propria bellezza: Magrini, oppresso dalla ,·aJigia, confidava nelJa propria barba. , LAPOLITICA S OLASTICA DELFASCISMO Ho acceunato allo « stile , di Magrini. Inconfond.ibi le. Tre particolari minimi, se vi piace. Magrini, a Colon'ia. Ha da scegliere uri albercro. Ce ne sono diecin.e, con soliti nomi banali, ;tereotipati, rispettabili. Magrini non· ce.rea. 1\1ao-r1lll va dove la sua barba lo guida. L'h0tel di Magri.Di 'si chiama così: HOtel ziim Ewige La:m• pe1 alla Lampada eterna. Egh si 1neravigliava che noi ne ridessimo. Magrini, a Diisseldorf. Il mll'lllcipio dell'inclita città renana aveva, da pochi giorni, concesso licenza di eserC11jo a certi trespoli aufomobilis·tki a tre ruote, senza. baricentro ben definito, <li estrema instabilità, destirui,t,i a far finire cli 1nala morte i Joro clienti. IVI,agrini scoprì quei tre6-poli, che tutti gli uomini riflessivi disdegna- ,-ano. Da allora in poi, non ci fu più verso di fargli prrendere u~ automobile normale, stabile, a quattro ruote. Egli n_cn voleva quattro ruot_e • vo)e\a « la ru.ota. n, com'eg]i chiamava, con infantile si11éddochc, i itrespoli di DUsselclorf. «· No, no: prendiamo ]a ruota. La ruota, la n1ota ». L_a testardaggine di l\.Ia.grini è tragica: la contracld1zi01Je gli scolora il viso, gli a1ltmga la ~arba. }3-is.ognava prendere 1t la ruota ) . Avvenne c1Qeh~ doveva a ,·-venire: ama sera, « 1a 171ota » ruzzolo in 1111 fossato, sulla strada da Essen a ~~sseldorf. I( La ruota ) restò fracassata, 1v.lagnn1 no. M.agrin:.i, a Zurigo. Città mod~ssllna, elegante, Zurigo ha praticamente abohto le vetture a cavalli. Per quella « pietà cantonale»,_ p~ quella reverenza provinciale verso li anttcb_1 , ornamenti e gli antichi servitori clelle com.unita, ~he in Sviz;,.era si mantiene, e che solo Gottfned KelJer espresse, la città di Zurigo cousent_e ancora ad un vecchi.o cocchie1e, ·pa.ctrone e gUida:ore <l~ 1111 vecchio landò p,1ù fru.s 1 to di uno sc1a.- becco algerino, eh far la posta al pi.az;,--:3-Jde lb 5t,. 1;,jo11e, e di cimentassi fi-a i ta.·•=d•srn .corsa. Ouel cocchiere t ,·eram.cute un personagg10 hel- ~rlaJlO cittadino ·01,orario dell:1.. città c}j Selclwila: ~ :---oloKeller riuscirebbe a darci la su~ fil06ofìa. Unico e abbandonatissimo ,·ettud110 d1 Zurigo, egli attende semp1-e, sellzà._gr~t'.:dj .speranze, l'arrivo di qualche suo couc1t~cfo110 1dcak:: ravYolto__iu. uno spencer. cap~ce d1 spre1ne1~e calderoni di brodo, è Ull.:'l. sfjda_ YlYen~e. alla puliz-ia eh·etica : ablt1wto a f~re t .conti tn rappe11 all'a.utica, e non in franch~, aggmngc _u_uaccentv di m-istero al dolore di ~g~t paga111~11to~n rnon~t~ s\·izzera, che è già un. 111t1m~~paJ·tic~la,.e clo1ote.' -e oi pnidente, si n:fiuta 01 porta.i':" 11 passcgp ' 1 t ultuose strade centrali: con h111- gero ne 1c n.m Riforma CrOCEE riforma D~ntilE Recentemerute quando la stabilità del sen/ Gentile nel ministero :iYiuSsolini, pareva - lllfl- non era'- infirmata dagli assalti combinati di •fascisti e cHantifascisti, scese in lizza, a difendere il ministro della P. I. e l'opera sua, anche-, Benedetto Croce. Noi crediamo c-he il Croce autore della nota lettera al Giornale d'Italia, anzichè il Croce ~innovatore fortunato della c~ltura ittaliana e dfonnatore meno fortunato della Scuola ita,.. liana, fosse l'uomo poli.tlCo che vota a favore», il liberale rassegnato 1 per timore. di peggio, alla odi'erna realtà fascista, fatale' fru.tto della so=a di « bestialità » commesse un po' da tutti e un po' dappertutto dopo la guerra. In guanto a noi che passammo per Crociani e che, a suo tempo'. della riforma Oroce fummo sostenitoli e non dei più tie.pidri, ma c.he ora non « facciamo » ~elJa politica, e non temiamo il peggio e non siamo nè i-a.sseo-s1atinè captati da riessu11a «realtà», se pure du:ante /\cc l'offensiva>> recente C~ si~ tenuti in disparte, non ci sentiamo, se c1 pomamo ad esaminare l'attività. scolastica del m,inistero Mussolini, cli confornc~re la riforma Gentile con la riforma Croce e di ,difendere in quella questa. Capisaldi di quella che si chiamò la riforma Croce era110 i seguenti : . _ rispetto del « groviglio-» di scuole e cli ordt11a.1nenti scolastic:i sorti in modo occasiona.le e contradclitorio - all'inglese anche - in Italia della legge Casati· in qua. . _ istituzi01Je: dell'esa1ne cosiclet:A:o« clt stato') lnteso come « ammissione » ai gradi superiori com.e sao-o-io d-i maturità e di abilità concreta ~ell'esamit~~clo (lettura di. testi, esposizione di opere, illnstrazio1le di documenti, con~ersa71011_e in li11gu.a.straniera, esercita_.zioui, classrficazio111, analisi). _ soppressione di istituti g-o,·enJativi spopolati sdcppiamen.to di. istituti pletorici e r~ora alla' creazione di nuove scuole re:gie e pa.reggiate. Per la~riforma Croce attuata sul serio si sarebbe trasformata la scuola, •da e< accademia» in « laboratol'lo " ; si sarebbe ridotto 1'inte:'7ento del~~ Stato nel campo scolastico e favonta, con cto solo 1 'attività dei privati in questo can1po; questa 1 ricluz:ione sarebbe avvelluta immediatrun~.tc e specialmente nel campo della scuola _classi~, cioè nel campo dove la scuola P\ivata 111 Italia era più preparata ad agir~ u_tib11eute e dove la reazione. di interessi offc.s1 s~ p:resumeva meno ,·asta ed era meno legittima; 11 nspetto alla realtà effettiva e stodca della scuola a.v:eb~e per111essocli far l'esperimento de11e « nov1ta. » _1~ concli,-..ionicli &tabilirtà e di relativa t.rnnqmllttà. * * * Il Fascio <l'l Educazione Nazionale, che -fu'de'hnito per dileggio, e gli era sommo onore, « il faet \., scio per l'esame di stato •, passato al fascismo ~ nel1e pf'rsone de' suoi capi - avanti Ja marcia su Roma, e assurto, dopo fu marcia, al governo della scuola. italiana, doveva, per difendere il _ suo passato e c.oonestare il suo « presente 11, attuare anzih1tto e sovratutto la riforma Croce, speçie in quello che aveva di più liberale e di m~no « <lemocratìco )>, cioè nella demolizione del 1110110-polisocola:sticc gO'Vemativo. E' risaputo che della riforma Croce questa fu appunto la parte che i suoi sec!icenti rea.lizzatori per primi buttru.Jono a mare. All'atto dell'approva7...ione della rifo,rma il Direttore Generale dell'Istruzione Media dichiarava pubblicamente « che il numero degli istituti governativi aumerut'erà non appena la riform:a avrà fatto sentire i suoi benefici effetti ». A riforma pienamente attuata, il 24 ottobre '23, La Corrente, ~iornaJe del.la scu.ola, secon.da-ria in un articolo reda7jo,JJale faceva qttesta. edificante' constatazione : « nè si- dica che le sc1tolego-vernati-vesono sta.te ridotte d-i' n·u.:.mero. Ormai· dopo gli u.1timi decreti dubi-tian10 assai che questa affermazione sia vera. Sono st<,ite soppres_se molte scuole normali, ma· sono stati aperti a cura del ~overno 5 nuovi istituti tecnici, 10 licei fen1minili, 37 licei scientifici, 50 istituti tecnici inferioli ... Le classi transito-rie m.e-ss~ a disposizioni degli allievi maestri, i cotsi d'integrazione delle complem.entari, i cors.i aggiunti di ruolo concessi dai decreti del 29 e del 30 sette·mbre porta.no- le 11:iwve scu,ofe a.à u.n numiero altisstm.d; perfino qualche sqwla norri-z.a/.eiche nel passato a--veva appena. u.n. corso, è sf,ata. cos{ilu.ita su.lle basi di. d:ue corsi inferiori, e lo stesso fatto si, è ri.pet·nlo· s-u p~ù larga scala nelle scuole classiche ». Ciirca lo stesso tempo• f..}lstrnzione iVIedia,, Gfor-n.ale del.la fede·razi'one degli i.nsegnanti medJi. notava che, per la riforma Gentile, il numero cle11e classi cli n10lo ne.l:le scuole medie era auu1e11tato e non diminuito. Il 15 nov~mbre u. s. !'on. Gentile, clifençlendo la sua riforma davanti al Consiglio Superiore della P. I. faceva nota.re con soddisfazione che (e i criteri di ricl1ujone qua.utita.tiva ermw stati in gen~re applicati con tale larghezza da' far q-uas1 sospettarn che f,e cose nor~ fossero m.u.tate gran che,;. Si capif;Ce che col sacrificio cli quel puuto_della 1-jfon1,a Croce, il parlare cli cc libetià e dj 1ncremcnto di scuol'l privata" diventa nn1irouia, per- ·chè ognnno intende che questo i11cren1ento e questa libertà non si possono a,·,·erare se non con l'abolizione effetti,;,-a del mouopolio scolastico governati,·o, cioè con la riduzione del 1ù1mero delle sc..uole di sta-to. 11 tracli-me-nto di questo caposaldo della 1;_ forma Croce avvenuto da paitc dei Gentiliani passati al i fascismo, se può adclolo1'are chi sinceramente credeva ..ùelle i.idee bandite nel .Manifesto del Fascio di Edncaz.ione Xnzionale, 109 non deve stupire chi ricorda la conce,,;ione Spavento-Gentiliana dello Stato Dio, dello Stato e che avvia alla ci-viltà , , dello Stato ~ che rea.- Ib:za se stesso neJla scuola ,, : come non df:ve stupire chi pe1.1.sirhe, in Italia, oggi come ieri, l'attuazione concreta di questo ideale teorico non può esS<,rc cbe lo Stato omnibus, lo Stato burocrati"'-', lo Stato , vacca da latte , , lo Stato dei JemOS(,ciali di ieri e dei fasci.sti <li oggi. . .. Butt:-Jta a mare, tlopo breve tSitazione e dopo wm Junga resistenza, qutSta parte es..Ge1.1.Ziale d lh, riforma Croce, I'ideaJ:ismo attuale, rea.liZ7..a.to nel fascismo' invece dj porre subito tutte le i;ue ,-ure nella ~eparàzicme e attuazÌ-ODe dcll'altro caposaldo del cosi eletto , esame di Stato , , si buttò lutto alla manipolazione di q_uella che è la parte più origina.le e nuova della. riÌorma Gentile: demolir.ione della scuola media ,sisrenJe " costruzione della. .- nuova scuola ,,. f'er ciò che riguarda 1a scuola media - e l'essc-nziak, della rifor::rua. t tuita qui - oramai tutti sanno che le 1urvità di questa riforma sono prinripalmen.te queste: riduzione dell'antica tecnica in e complementare > fine a se stessa - conservazione dell'attuale ginnasio immutato - abbinamenti 1 di vecchi insegnamenti e crea.ziane di nuovi insegnam!::nti 1Jel liceo cr€:27.ione dell'istituto tecnico inferiore a imma..- gi ne e somiglianza del ginnasio - creazione di licei scientifici autonomi in l1UY.JSO dell'antico liceo moderno e dell'antica sezione fisico-matematica. dell'istituto - trasfonna,-..ione del corso <complementare-normale» in ginn.2.sioliceo-magistrale - istituzione di licei femminili.. Quale sia l'idea inspiratrice di queste < novità • noi vedremo in appresso: per ora aw-..itutto notiamo come di tutte queste < novità • non vi sia traccia nè nei disegni di legge Croce e neanche, se non forse per le magistrali, nel manifesto del Fascio di E. N.; e poi vediamo in che stato queste ~ novità > 1 in tre mesi elaborate, in altri tre mesi esegu.ite, abb'ian ridotta la scuola media italiana, nell'anno in cui essa si prepara. ad affrontare la prova di qu.ell 'altra, da,-vero formidabile, .. novità ) che è fesa-rruz di Stato. • .. Nell'attuazione della riforma. le • formule > sono state due: « t-utto e subiio > la prima, e la seconda e dalla scuola al nwestro >. Per la prima si è voluto fare in modo c,he la riforma d~liberata il 23 aprile, fosse col primo ottobre attuata in pieno, di guisa che, p. es .., le scuole di nuovo tipo (istituto tecnico inferiore, liceo scientifico) anzichè incomincia.re, come sempre s'è v-isto fare, col primo anno, per andar poi gradatamente crescendo e compiendosi, funzionasse~o subito, in questo primo anno, integralmente, • in pieno•, su tre corsi, su quattro corsi ecc., secondo il di~ono preventivo completo: e per modo che, a lare un altro esempio, le discipline introdotte ex no-vv negli istituti riformati, poniamo il latino, anzicl.iè essere anche qui insegnate solamente nei primi ann.i, fossero di botto insegnate in tutto il corso, in tre, in quattro classi, contemporaneamente e nello stesso modo a .gente che è appena entrata e a gente che sta ~r andarsene 1 a gente che è digiuna di quella materia e a gente che l'ha già studiata magari per quattro anni. Delle quali singolarità di esecuzione e impazienze di indU;:,ois.e. quest'ultima riesce tutt'al più a rendere assolutamente buffo ed inutile l'insegnamento appunto di quelle materie che nella mente del legislatore do,;:evano esser più giovew,li e più serie, la prima, ponendo una quantità i=ensa di diffic,oltà tecniche ·e pratiche .di edifici, di anle, di gabinetti, di personale direttivé insegnante inserviente, di materiale didattico, bibliografico ecc., ha posto tutti o quasi i nuovi istituti nella condizione o di non funzionare affatto, o di funzionare, per quest'anno e per chissà quanti in av,.-enire, in modo precario e caotico e approssim.atiYo. ìn virtù della seconda formttla, quella del par~ tir dal.la scuola per ani·vare al maestro, sì capisce che il crite1;0 dell'esecuzione della riforma sia stato quello di considera.re come unica cosa viva e degna di riguardo! l'edificio della nuoya scuola disegnato negli articoli del decreto legge 6 maggio 19231 n. 1054, e come materia inerte e trattabile ad arbit1io le persone del maestro e dello scolaro, le quali doveYatio esse adattay5i al' tipo della ·11110-..;-a istitu:l-ione non quésto .:i.desse. Onde è successo quello che è successo; per esempio questo: che nelle complementari. popolru; son state poste a doruare quei diavoli ·scatenati di « tec1ùcottì » ed a legger loro... Omero, .Plutarco, Virgilio, le insegnanti « sin.e titnlo )) reiette dalle magistrali; che a insegnar latino nei ginnasi inferiori, negli istituti tecnici it)feriori, nelle magistrali inferiori e superiori, ne.i licei scientifici, a insegnar grec.o nei ginnasi supe.:riori, son stati manda.ti (stavo per dir « condannati ») inse.g11a11tidi tecniche, di istituti tecrtici, di complerne.ntari, d.i normali che da ~- 11011in::=.egna,·ano più, o elle non a,·evano mai tnse~to nè il latino nè tampoco ìl greco; nel lic~o, il 1 tn{:110 disturbato di tutti gli istituti sco- - lastici l'inseo-11an1ento di latino p. es. è privato cl.i un~ classe: mentre gratificato cli questa cla..~e l. l'insegnante d'italiano, il qttale, se, onestamente, si dichiara impreparato, è punjto ... con la nomina a .Preside iu 1111 ginnasio del 1n-e-a~<lì; e in tntti g-li :stituti, lnsomm~, sel.lZ.:'dl istiHgt1ere, dove;

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