La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 38 - 4 dicembre 1923

REVISIONE LIBERALE CONCLUSIONE Scriveva, or sono alcuni mesi, A. C. Jemolo Su d1 una rivista gentiliana e fascista, jJ cui redatto'.e _capo evitlentemcnl.e soffre <li gra,•i dislraz1orn : « );cssttu uomo di buon senso può credere che « la storia dell'umauità si arresti o s.ubisca devia- « z.ioni fondamentali in questi aru.ù turbinosi: ]e • idealità che uniscouo tutti i popoli, i valori moe rali e cultarali che superano le frontiere, quel- • l'aspirazione alla fratellanza. wna.na in cui tutti « 1obbiamocreduto, saranno domani come ftu:ono • Jeri. Quelle ir!calità supernaz.ionali possono ~'S- « .-;~reoggi disconosciute, come reazione al fatto • che esse coprirono in un ieri prossin10 nu crom- • pcre di odii scomposti, possono essere ctiscouo- « sciute perch(• le nazioni in w1a crisi di n:Uscria • e cli dolore credono di potersi salva.re sol col « più mostn.10&>egoismo e ripetono il gesto del u naufrago che immobilizza e. trae a morte il sa]- « ,·a.tore : nrn 11011 è che u11momento e la Chiesa « che si crede eterna. non può considerarlo che co- « me un attimo che vola. S)essa saprà dare la s1.w « zm..pron.ta a q1rnl sogno di fratellanza u1n.a11ache • è a"cora il più grande e il più bel-lo dei sogni « che passane illu1ninare il cuore degli uom..ini, « e di cu.i domani gli 1.unn'l/fii stanchi di guerra « senti-ranno ancora L)accornto bisogno che sem.- « pre sen.tfrono) lo Chiesa. sarà la trionfatrice i..; « domani; ma se non OSl!rà, allorchè l)ardire è la • 1:i.rtù dell'ora) se lascie1·à che altre ideologie ed « nitre dotirine tengano a battesimo la imm..an, « cabile rinascita deltimnore, essa sarà la gran- • de sconfitta del secolo, (La )/uova Politica Liberale, n. 2, .L C. ]emolo: Un anuo di Pontificato). Assai di lontano, geograficamente e spiritua:- mente, Heinrich 1Wann nella Neue Rtindschau. del luglio; dopo aver parlato delle miserie dei ~- zioualismi europei, della nostra paurosa impo: tenza a creare un nuovo ordine del dominio della. forz.a bruta, non illuminata da nessuua luce spirituale; si chiede : « In tale situazione molti che ne sono fuori • pe11sano alla Chiesa. Si domandano se essa « si ricordi della sua grandezza.. Si contano e si o: .spiano i segni della sua inquietudine per la de- . a: cadenza della nostra civiltà. Se ~ssa si 1nettessc « a capo àella lotta per la nostra unità ci si po- « trebbe domandare se le forze le sarebbero ba- « stMz.ti, ·ma non se nella. lotta essa diverrebbe « più. jorte di q1.Jel che è stata negli ulti1ni due • secoli. Pron'l.!..nci ·essa la s·ua --volontà e la sua « t,aroia contro il .Yazionalism.o) per la pace 1n.on- « dia le; le ma-sse guarderebbero a lei, presenten• , do la /,ice. • Essa avrebbe finalmente con sè - dopo tanto 1t tempo - 1'ideale, la segreta e confusa spera.11- « za dei !}iù; quella dichiarata dei migliori. « Essa che dominò ed asservì dovrebbe cli nuovo "'« lottare, ed anche - o quale ventura - soffrire, « per la sua antica missione : l1unità spirituale dell'Europa. Tale missione ie verrebbe offerta « una seconda volta in circostanze più difficili e<l "alte. I-la ancara fede in se stessa? E) ancora cci-- ' pace di p,-efer'ùre lo spirito delle tempeste alla « sua -vecch:ia saggezza. mondana f Non la in1Joca- « no amatori del passàto) co1ne 1m secolo fa, al- « l'iaizfo dell1era bMghese. A-more delfavven'itre è , quello che ci rende capaci o Chieso di sacr!fi- « ra.rti anche l)intelletto) e, Dio lo sa, questo sa- « crificio io riservianw per u,ltimo •. ·Voci come queste si colgono ormai ovunque !3piriti ansiosi dell'avvenire soffrano per quanl1..' accade intorno a noi_ Ed il. sacrificio della ragione appar lieve in cambio d'una certez.za morale. Il dogina non atterrisce più alcuno. li gesuitismo si, ed il lassis1no, tutte le concezioni cbe la saggezza 111 ondana ha. consigliato alla Chiesa per non sgomentare la nostra debolez.z.a, e le diplomatiche riserve verso lo stato erede dell 1eresia1 e la sconcertante politica della Curia di Roma, tutto questo sconforta e rende pensosi. Nello stesso numero della Neue Rundschau trovo un dialogo tra. nn saggio cinese ed André Gide sul! 'eterno tema europeo. Dice J 'orientale allo scrittore francese: , Non crede Lei che tutti i ~li- dell'odierua « Europa provengano da questo fatto, che essa , ha. scelto (tra la Religione e la Civiltj,.) la Ci- ' yiJtà, ed è tuttavia legata ad wia Religione che « nega questa Civiltà? Cou quali cavilli riuscite « a conciliarle? Ma in realtà non vi riuscite. V1- « Yete in un compromesso; la Chiesa stessa è , costretta a la.r comj)Tomessi per non perdere « contatto e potere; essa deYe adattarsi a fare « i conti con tutti « i progress.i dello s,pidto. )I poi- " chè si è sempre p;ù allontanata da.I puro spiri- « to del Vangelo. « Ilo Viaggiato molto. Ho visto :Maomettani e « Buddisti, ho Yisto dappertutto costumi, istitu- « zioni, il carattere stesso della civiltà iufonna- < ti dalle credenze religiose: dappertutto, meno , che presso i popoli cristiani. Prop~io la relj- « gione che dice agli uomini: «-Perchè vi affan- « nate? )I' che deta loro di possedere cosa alcuna « 1n terra, che ordin.:'t loro di amarsi e di aiutarsi u a Yicen.da, dl-nru1 voler aumentare la loro statu- « ra di un cubito, di porgere la guancia destra « a chi vi percosse La sinistra 1 propr'io questa re « 1igione irn, formato i popoli -più irrequi,eti, più « ~echi, pji't•dvili 1 più colt.i (tutte fon:ne, anche LA RIVOLUZIONE LIBERALE • qu ste, della ricchczw.), più acuti e più furbi • più _lrafficanti cd a.manti <!elle novità, più viC:. •lenti; popoli, che cercano di cstuiders1 e di ere- • scere ogni giorno più, popoh, il c-ui sentimento • cl 'onore voi definHc vi vissi mo e che perciò si • trova più di frequcute in contrasto con l'umiltà • e colla mitezza ... Non crede Lei che si celi r ~n q~takhc parte un errore, un equivoco, una " 11lus10ne, una contra.ddiz.icme non so , 1uale che vi conduce all'abisso?,. André Cide risponde al cinl'se col vecchio argomento che l'idealismo ha fatto suo per riconciliarsi col Cristiauesimo. Il Cristianesimo (Cattolice~m? e Protestantesimo in ugual misura) è la 1111gl!orscuola dcJl'individualismo. Ma a11a replica del Cinese cbe ciò appunto caratterizza gli Europei e gli distingue dagh Asiatici : la ricerca della personalità; lo sfor,o di formare degli individui, il francese riflette, si rie-orda della parola dell'Eucrate di Montesquieu nel colloquio con Silla: , La produziouc ne è troppo cara., e conclude dentro di sè (il perspicace Cinese non dcYe sentire certe confessioni) 4" La produzione degli iudividui è tJoppo cara ccl il titolo della triste connnedia, che si rappresenta in Europa, potrebbe essere appunto questo: l'aspirazione all'indi ,,idualità, ovvero il sacrificio della felicità. Di fronte alla tragedia del! 'uomo occidentale « il cui cuore è diviso• e che è « in.costante in ogni cammino> la Chiesa ha oggi al suo attivo tutta la parte più mistica, radicale e nega,tiva, del messaggio Cristiano, ha al passivo tutte le concessioni successive fatte a11a .-civiltà » ed ai u progressi dello spi rito :e. Ma in quest'ora di disperazione quelle transazioni e quei compromessi potrebbero essere agevolmente perdonati e dimenticati 1 se essa osasse e sapesse irrigidirsi sulle sue premesse iniziali. E' giunto per Essa. il momento di a.ffe~e di fronte al fallimento della libertà , liberale,, d~llo stato, della società moderna, il fonda.mento religioso della libertà, della società, l'eternità della sua missione divina in confronto all'effimera caducità dei regni della terra, che non sono fine a Solo a uomini, la cui azione sia sostc:-nuta.dalla fede del Vangelo, ì pos.;ibile oggi svolgere una ùurissima lotta L-<"on,,mic:aS<.'llzaspargimento di sangue, come pur avH:nne in que:,ti anni in una deile regioni più tormentate: d'Italia, f.olo a dei fra1 1,-csi e a dei tt.,-Jesc:hi; che sl sentano affrate11ati <lai]'amore di Cristo, è: k·dt:o riunirsi a con· vc·g1u, a brev<: <!istanza dalla Ruhr conksa per invocare la pac<: s11gli uomini di buona vol011tà. .Non sj S<.:orgain questi riconoscimenti obiettivj un 'indtùgc111...a a,l impulsi scntilnc..~taH, una debolezza spiegabile colla soffcren,.s e col travaglio dell'ora; lo ~tori<:o che ne r,rende atto può anzi esser consa1xvole de1l'i1lu.siùne che si cela dietro que:st.a rinata volontà d 'amore 1 può prefr,rire per suo coutrolio a1le visioni beate del mistidsmo, un pessimismo austero e sconsolato; ma in ogni caso rifugge dall'opposta e ben più ridicola ingenuità di celebrare, oggi, ~ le magnifiche sorti e progressi ve •. PI f..WJ B C.:RRESl. NOTA Il sc:ntimcnto che sta alla base del pensiero di Bun;,si è apprc--1,zabilee ricro di risouanz.e. C'è nella crisi presente un'irrazionalità cbe va al di sopra degli schemi facili del nazionalismo e del- ]'idealismo. Ma la parre più feconda. di questa crisi e di questi contrasti non si può ridurre ad una teoria mistica o a una riaffermazione cattolica. La Chiesa. rimane uno degli istituti dominanti della vita m.oderua : ma non abbandoruerà la sua legge e la sua ragion di vita che si riducono a esigenze conservatrici. La ragione è implicita nella 11atw·a stessa degli organismi nati come Chiese. Certo il Cattolicismo può oggi contare sulla delusione di tutti gli uomini stanchi <li lotta; come il fascismo esso può valersi delle ideologie cli amore e di collaborazione di classe. Ma queste sono le ideologie degli schiavi e la Chiesa. le ha sempre bandite per la sua complicità coi tfranni. DALTAC~UINO DI POCOCURANTE sè stessi ma strumenti dell'eterua salute. ' Calibano Non si tratta di d·ialettizzare con cautela l'anti• tesi coll'e,res'ia) ma di proclamarla risoluta.mente 1 di negare recisa.mente tutti i cosidetti valori della nostra civiltà; ed è facile impresa, poichè basta fare udire a.i popoli stanchi di lotta, ai delusi del Progresso, della Scienz.a, della Storia e della Filosofia, della Società e della Prassi, la parola rivoluz.iona.ria d'ell'wniltà e della carità. Avrà essa tanta fiducia in sè stessa? Ancor oggi 1 come alla vigilia di tutte le eresie, si invoca nella Chiesa dagli spiriti più vigili, un ritorno alle origini. E la sua secolare esperienza dovrebbe fa.ria avvertita di questo odierno i-iaccendersi del fascino mistico delle origini cristiane, lievito immancabile dell'eresia nascente. Non gioverà domani, se nuove forze si faranno interpreti di questo bisogno cli unità e di amore, la interna disciplina formale, l'aiuto esterno del braccio secolare. Il campo sarebbe .sgombro per il suo bionfo. Lo stato liberale e le società nazionali, questi nemici tenaci, nell'Occidente Europeo, della Chiesa Universale, sono vinti da niente altro che da loro stessi, per il loro stesso intimo svolgimento. E tale disfatta segna 1 come vedemmo, l'aspetto esteriore della. interiore sconfitta dell'tt0mo moderno che eresse , un tern,pio al proprio Io per a.dorarne tiessenza ,. Nè v'ha sconfitta più irreparabile e definitiva di una sconfitta interiore. Quale occasione per la Chiesa per torna.re ad essere, come nel Medio Evo, alla sua maniera « liberale , contro un potere tirannico ed arbitrario, per apparire ancora agli occhi delle moltitudini fedeli degli umili e dei deboli, l'a.ma.nte della giustizia e 1a nemica de.)J.'iniquità, secondo la parola cl uno de:i Papi più grandi? Anche la ragione umana ormai, clim.essala vana stoltezza di innalzarsi a religione, sta per to1:- nare Pancilla hiimil'i!s di w1a Rivelazione, come al tempo della Scolastica. L'illutuinismo nuovo che sorge contro i dogmi dello stato-Moloch creato dalla faziosità nazionalista, contro la degenerazi.0ne della società borghese come un tempo l'altro Illwninismo si levò contJ;o le religioni intristite nelle lotte, degenerate nei patteggiamenti politici - non minaccia la Ch.iesa trascendente, e il patrimonio intangibile del suo dogma. La ragione ha onnai coscienza dei suoi limiti e non avan7.a pretese contro 1e fedi tradizionali, ma se mai rivendica i diritti del criticismo contro una filosofia che cerca, nei suoi contorcimenti ,dialettici, di superare quei limiti. Ciò potrebbe paradossalmente· esprimersi dicendo che Hw11e e Kant lavorano, contro Hege11 per Sant' Agostino. La storia, lo sappiaino 1 non si chiude oggi; ma. lo stesso affacciarsi sul prim.o pia.no della ,;ta europea, de:i popoli slavi al cui spinto, dualista e m.istico, l'Imm.aueutism.o ripugna, ci assicura che le correnti spirituali dell'avvenire saranno sostanzialmente diverse da quelle che trionfarono negli ultimi secoli della Storia Europea, e che1 per una specie di illusione ottica, simile al persiste.re de1l1immagine visiva sul nervo, appaiono ancor oggi predominanti. :--lè d'altra parte appare possibile, dopo tanto infuri.are di odt tra nazioni, classi ed individiui, che le passioni scomposte possano essere plac~-· te cla ragi011evoli voci umane invece che dal mistic.o appe11o dell'amore. Kel forte delle polemiche sul cosidetto revisionismo fascista, l'Epoca domandò il parere di Agostino Lanzillo, che rispose tra l'altro : Il pa1iito è quello che è : un movimento alquanto_ <:ao~co di diverse origini, formato da r<?manhctsllll, da ~ari~aldinismi, da impulsi, da violenze.i da fanahs1lll ecc. ecc. E' un misto di bene e di male, di eroi::;mi e di aberrazioni. . Il fascismo non è dunque un movimento naz1onaJE:e non può essere compreso dagli intellettuali. Questo suo aspetto di forz.a irrazionale dà. al fasci_smo quasi il valore di un profondo _1,stmto nazionale. E' una forza organica, non è tu1. prodotto cerebrale, insomma. La C(!ntriaddizione fra questa ragion d'essere del fascismo e la ragione di Stato è evidente. IL governo deve agire su elementi razionali viver? della politica amministrativa, avere un'a linea di politica ... Il. fascismo di goYerno non può accettar_e. le man.1f~tazioni, le ~oncezioni e specie lo sp1nto aggress1 vo del fascismo nella vita nazionale. La legge è.. _al di fuori dell1istinto. Questo è il fondo del conflitto odierno. Al Lanz.illo, che è uno dei dott1ina.ri del partito, va reso merito per la su.a franchezza. Però occor're precisare un po' più. Il Lanzillo, il quale oppone Ja « forza irrazionale» al « prodotto' cerebrale » 1 non è meno intellettuale di coloro, ai quali nega la possibilità di comprendere il movimento fascista. Egli si appoggia sulla teoria dell)irrazionale) cbe è UJ1 e prodotto cerebrale :1 di moda oggigiorno, e nient'altro. Se il Lanzillo è arrivato a dire quello che ba detto, e se vuole uscire realmente.dalle formule intellettualistiche, deve riconoscere nel fascismo U11 fenomeno caratteristico di primitività e d'infantilismo tanto meno superabile in quanto che un orgoglio accecante gl1impedisce di vedete le proprie deficienze. La legge è uon solo al di fuori, ma al di sop.ra dell'istinto. La vita va dalla caverna al Partenone, da C.:1.inoa Crist~. E Calibano non p.revarrà. La crisi Un lato fondamentale, intimo, della crisi fu messo in iuce, in quei g-:iorn.i,dal La,1J01'0: I fatti mostJ·ano che dalla costituzione àel Gabinetto Mussolini ad oggi il Partito fascista è in cris1 e non trova una funzione da svolgere, a sostegno, a base, ad• jnritamento di quella del governo. La. ragione principale è nella nz.ancanza. in seno al Partito Jascisw di 11n'élite pol,itica. V'era una élite di capi squa<lra. militari e l'on. Mussolini momentaneamente li ha sistemati nella 1\1ilizia Nazionale. Ma la :Milizia Nazionale non offre la base ad un governo politico e parlamentare; i capi m.i1itari nel giuoco ordinario delle fone politiche rappresentano un elemento di debolezza -e l'on. Mussol:iui per la sua opera pratica di governo, per dare al moto che lo condusse al governo qttell'ampiezza e. quella profondità 1 che sperava di compie1·e 1 avrebbe avuto bisogno di elementi politici. Questi gli sono mancati, menfre, dopo i piimi mesi di governo, si è avuta la reazione difensiva dei vecchj quadri dello Stato italiano e delle vecchie caiuarille politiche. I capi fascisti possono, essere disposti a fare i deputati, carica a cui riuscirebbero ad adattare la loro mentalità e ]~ loro natura inguaribilmente i1Ieg<alistica 1 ma 1'alto funzionario dello Stato è una. persona per oui n.utrono un 'avversione innata. Essendo mancato all'on. Ivlussolini in seno al Partito fascista l'elemei1to capace da inquadrare nelle gerrurchie dello Stato, non solo i vecchi quadri dello Stato ita.liauo sono rimasti imm11tati, ma..... l'anno cli governo dell'on. Mussolini ne ha aumentato il potere, per l'inattività del Parlau!ento, nella sua pitt propria funz,ione: quella eh controllo. 155 . Chi fa la politica estera alla Consulta è ancora 11.sen. Contarini, alle Fina.nz.e impera il ragioniere generale dello Stato De P.,cl!is, cerbero di tutti i Gabinetti ; ed egual cosa avviene negli altri ministeri. • ·,:,]l'anno di governo MUS6olini la burocrazia italiana può c011 perfetta rispondenza della realtà dei fatti affermare: , Lo Stato sono io! , . Ed un m"nito perduto clava dall'oltre-tomba, in una pubblicazione postuma della Vita italiana, Vi J fredo Pareto : Vi w.mo grandi correnti di sentinu:nto che mai S<:r;mpai<,no,St;bb<:,nepo;sa.no apparire più o meno alla superfide. • TJi qu,:st,, g'('Tleresono la corrente della fede e qndla dello sc-ettiei,mo, dell'ideale e <lei materialismo, della religi011e positiva e ,lei libero P':nSK-ro (che è poi anch'esso una religione). S1 inganna chi crede di poterle sopprimere. Sotto l'ideologia democratica scorreva la corrente del fa- ,-_,ismo, eh!' <Hlagò poi alla superficie. Ora, sotto d:a E:S&a ,nrnane la corrente avversa. Attenti a eh<:/ a sua volta, n011 dilaghi! Attenti a non da.r e forz.a con il volerla ferma.re del tutto! Teatro simbolista Jn un giornale milanese si leggeva giorni fa Ja seguente graziosa storiella: E' cronaca abbastaw.,a rECente quella dell'iniziativa cli un g-ruppo di giovani i quali si pr<>- ponevano di spazz.ar Yia dall'ambiente teatrale, sopratutto nel re;:-arto lirico, i parassiti che lo . inquinavano. Eran" quattro o cinque arditi, e 1] loro gesto apparve simpatico. Banditi i v<:CChi claqueurs e col motivo di voler esercitare la necessaria sorveglianza, gli iniziatori, impiantato w1 regolare uilicio in via Agnello r5, chiesero alle direz.ioni dei teatri cittadini il libero accesso nei vari ritrovi. Le direzioni annuirono e 1a. nuova poliz.ia teatrale cominciò a funz.iona.re, in.ti• tolandosi come s'intitolava l'uilicio: • Protezione Artisti•· In principio parve che la cosa procedesse con regolarità, ma presto si determinarono inconvenienti e sorse il dubbio che la vECchia claque non fosse messa al bando come era stato proclamato. Taluno dei suoi rappresentanti più noti ricom• parve, infatti, all'iniz.io della stagione lirica che si sta svolgendo al Ca.rcauo; osò pure afferma.re <li essere in contatto con l' , ufficio Protezione Artisti , di Via Agruello. I dirigenti dell 'Cflicio smentirono la cosa ; si videro però poco dopo claqueurs e ant:i-claqueurs assistere agli spetta· coli lirici del Dal Verme, cosa che non mancò di produrre uno strano effetto al pubblico. . La consegueD7..aè stata una. crisi, anche qw.. Teatro simbolista! Determinismo elettorale La legge elettorale è passata naturalmente anche al Senato, è passata senz.a rumore di armi e senza neanche rumori di trombe. Cerimonia in famiglia. « Il disegno di legge non è certamente perfetto; ma la Commissione ha riferito che ogni sistema. elettorale ha pregi e difetti e vuol essere esaminato in relazione alle condizioni di tempo e di luogo nel quale de"\"eessere applicato • - Ecco il ,iatico offerto dal signor relatore. Kei giorni che il signor relatore correggeva probabibnente le boz.z.e di stampa il nuo,o goYe.rno bulgaro, succeduto nel mcxi.o che si sa a quello di Stambuliski, prepara-a le elezioni. Esso ha ro,·esciato tutto del regime di Stambuliski ,sals-o che il sistema elettorale. E perchè? Perchè Stambuliski fu in questo, come in qualche altra cosa, il '"'ero precursore di Mussolini, avendo preparata una legge elettorale che • nelle condizioni di tempo e cli luogo » gli dette una votazione press 1a poco plebiscitaria nelle elezicr ni della primaYera scorsa. Il nuoYo go,erno ha pensato giustamente e.be una legge cosi comcxla faceva parte del bottino di gue.-ra, ed ba indetto le nuove elezioni con la medesima legge imposta dall'av·Yersario. I risultati sono stati brillanti. L'agenzia ufficiosa bulgara annunziava il 19 novembre : e: Le elezioni sono a,venute ieri nel massimo ordine. Il risultato dà la ,ittoria al GoYerno, che si assicura duecento seggi in Parlamento contro cinquanta guadagnati dall'opposizione,. 1924 Nel 1924 Rivoluzione Liberale deYe raddoppiare gli abbonati. Perciò abbiamo disposto perchè tutti i nuovi abbonati per il i924 ricevano gratuitamente la rivista già in queste ultime settimane dell'anno vecchio. Preghiamo vivamente gli amici di rinnovare subito l'abbonamento ; chi lo rinnoverà pnma del i5 dicembre riceverà in dono il bel volumetto di E. Berth, La France au milieu du monde. Chi ci troYa un nuoYo abbonato può richiederci in dono, mentre ci spedisce la cartolina vaglia, Il problema italiano di A. Di Staso. \ PI ERO GOBETT! - Editore TORINO • Via XX Settembre, 60 I1n-niinente: LUIGI EINAUDI LE !..OTTE DEL LAVORO L. i0 Questo volume, e-01quale incominciamo,l'edizione delle opere e-0mplete di Luigi Einaudi, è uno dei più forti saggi del pensiero economico italiano. Data l'importanza eccezionale del libro bisognerebbe che gli amici ci mandassero subito la loro prenotazione e ne trovassero altre (si mandano schede di prenotazione a richiesta) perchè ci riesca più facile' deteirminare la tiratura. Chi ci trova 12 prenotazioni avrà una copia del libro in dono.

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