La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 35 - 13 novembre 1923

LA RIVOLUZIONE LIBERALE REVISIONE LlBERALE hll SCO~FITTDAIFAUST dal prore-~o cl 'i nclaginc: dello scie11'l,iatu, la cui scic11,-,aè vera, 11011per il sno cmpirko conte: nuto 1 ma per l'atto del pensiero che la \'iv1.fira. COSì anche ogni n~sultn.to storico, og11i esperie11za l0~ic..,1111ente :--i nbbassa ad empi1·ia. Curiosa <.:.J11clusio11pter 1111pensiero d1c id<.'ntifica la filosofia con la storia! Solo, sempre iclcnlko e sempre diverso, in fo11do r:<1og-ni rcalta c111pirica, ad c,gni JH0~. 'CSS0 spi1iln>llc.:, rimane l'alto clel pensiero, indistinto cd inaffcnabile. I•:• il tri011fo c.; la morte dell'Io, <..:oll'igrande o picc<Jhl poco importa. Fa11st aveva detto: a /Je, fia11ptc11 "il1il/ ic/1 111ci11stqrres lei, " 11 io ,·oglio affermare il 111ios1q>e:1·holo li cd og-gi, nel , 11oto che gli ~i fa attonio, nello !-=colorarsi di ogni realtà empirica ecl estetica, etjca e rei igiosa, sente che il sno io - si chiami esso pure l'.t\tto del Pensiero -- lo circ:011dada ogni fYJ.rtc, cacciando da tHtli g-li ogg-ctti, \Jn tempo dilcttosi, il loro r·o11tcn11to,pl:r riempir!; della su.a vacuita; C.'. ndlo s1,avcnto ('. 11c:1l'ùJ>prcssionc egli geme lamc11tosatiic.-1ite ~ Vacuo fa,nta.sma. tenebroso e macro « l'Jo mi ra,·w,lg-c sieeomc um.Lbt1.ra it. Xclla \'ita politfr-.a e sociale l'uomo mo<len101 1,er le :-;ue;conquisl<:, :,i era fog-giato lo stato na~ ;,,.jonalc e liberale, l'ullico che gli conSE-ntissc di -affcnnarsi pic:11amcnt.e. Oggi lo stato naz.io11alista e: non più li!Jc:rak, questa realtà c-ontradcHtoria, lo rini.,erra anch'esso come m1a bara. tluesto cn,llo della ,ma rcallà JX>!itica, ch'egli s'enL faticosamc:ntc co:,tr11ito, 11011 t che l'aspc.-tt<; estc:l'iore della 'sua i1Jtc:i-iore di.~fatta. .\vanzcrà come nel Faust di Goethe, il coro mh;tico a rico11ciliarlo coli.a Re:altà. 1'f'a.9cendente, o l'croc. morrà disperato, come nel JX>tma.dl Lc11,111 1 cd iil\·idi..indo la perfetta c·mpfr:tà di C&rg-? Prn1<0 Hu1rnP.sr. ;\Tolti nltri argomenti, e di carattere più reali- !--licu, 'polrebbcro co111p,ro,·are questa ckcade11;,.a delia 11azio11ce dello stato nazfonalc. <ìli innu~ mcxc\'oli r,1gio11amc11tieeonomici intorno alla in. Sll fficic11;,;:d1ei mcn::ati nor,io11a.li, le tenden;,;c co11ti 1112n1t.li l1n1C1·icai1eu forse asiatiche, l~l clebole-r.za t:r:z:-!nica delle così dette 11um·e nar,i(!lialità del J°E11rnpt1 cc11tro orientale, o,·e, per la. confusio11c et11l~•;:1, il .!{o,·en10 cleg-li ~lati viene risen·ato ad 11m1 111i11on1nza,taJora i11f-i111c.oame in Polonia, :-ì che- 1 rn10,·i ~tati, formalmente calcati sul modello :dcmocTatico-parlamcntare, 11011si rcgKono anche.- là che s111J'arbitrio e sulla compressione. ::\'la Uile n11r1\isi ,·e1111cfatln cs:H1.rie11tementc d,1 altd,' nè ci g-io,·,1 ;-ipctcrla .. Ci importa invece: accchnarè' nel una differe11;,.a cs~cnz..ialc tra i nazion'n1bmi dell'Europ-a occ.icle11tale e qttelli del~ l'Em .0. 1j:J orientale. l\.lcntrc in quella il ri.-;Ycglio e la fon11a1.io11clkgli :-tali 1H1r,io11alrion;spoSC-ro Hl5PÒ5nT1fCtRITInC1INAZIONnLFD5Cl5MO a mo111c1ilidi,·crsi clell,, 110:-tn1ci,·iltà, ccl ebbero ,_ !Jualched11110 Ila c1·cclnto di ~opi-ire che per come' ~ostralo storièo la cultura. e 1:1. form.azio11e :no I.a tia7~io11e :-.ia. prh·a di realtà concreta, e che ,di- interi pùpoli: Frnncia, Spagna, Inghilterra, :-u tale 11egaziol)e della realtà 1.1ar,io11alcio assi.da 1t:ili.1 e l~crm:111i:1: nell'oriente itn·ece la forma- ttttta la mia. critica del 11azio11alfascis1110S. at'ebbc ,-ic,nc Jci 11n<.wistati è nn fatto meramente poli- molto comodo per questo; ma chi mi ha letto, tiro, 'cìl<' là le forze operanti nella :-.toria e nella con 1111 minimo cli attenzione e di comprensione, cultm-:~ ,r.:.cno_tre e tnttc e tre snpcrna;,;ion:1.li: sa che· si tratta sc11l!plicemente d.:i \t,11 granchio ·pa1isl:'t,·ismo, ciltnra germal1ica 1 gimhli~mo. gro~solano. Qn.ando io parlo di u mitica Nazione», Che· co:-a p~sono opporre ad esse il 1nazio11a- e di " nazione-mito », intendo ~mplicc.mentc dire ili:.:.m~"-C le trac1iz.ioni, non diciamo letto11i od che è mitico, irreale, il concetto che della )Jazioe:--to 111: nrn polacche e r11melle? 11e si fanno 11,az..-ionaJ.iseti fascisti, come di « CllE 1 \·i~ fenomeno dclia decaden;,;a. <kl nazioua- tità astratta. e valore unico per se stante.,, (p. 18), li:.:.m~/n"pp:1.r·~intimam.ente cormess~ ad un feno- c01ne di " legge trascendente che· viene ad imporrnt.:rn;idi Diù Yasta portnta, on,rni ammeSSo CO- si, dal di fuori, alk1.società cd alla storia .,,(p. 19). me 1;\c0,iro,·en;o: la clecaclenz.a e l'isteritintcuto T(a r~al~à cl.e.Ilanaz.,ionc è m1 motivo costante della della -~idltà occidentale .. \ chi guanli· oltre le mia pole1_11-iccaont.r0 un certo socialismo; come :attna-Ù condi;,;ioni politiche cd economiche alle la rea-ltà della classe è un motivo costruite della :•· tnia 1>01emicacout1·0 il nazionalfascismo. ~on è re:1li ,(01-:1.e :-:.piritnali e materiali esistenti in Eu· rop<t, 'fl ppare molto probabile che il éentro inte1- poi colpa ,mia se il mio cerv~l.lo è capace di vedelettn:ai~ dell 'E,iropa si sposti verso 01;eute, re- re come- f)--iacomple~sa quella realtà zti cui de111a- ="ta.rn10alla Germania la funzione d-i,mediatrice. gogbi orecchi-an~, pfl.rtigiani fa1:3-tici e com.pk1.- (;Ji ì~tC'llcttnali tecle::;cld, come quelli che la se.on- cent.i sofisti ,·edono e nrettono. in mostra qn:alfitta, -~-1,iss.ipaucliofumi del· pa11germanesim.o, rese che brano isoi-ato. - ~ 2. B_e·1:_;tc.'r~t • 11011· nll rin1pro,·e1·a proprio f]i ne- .c!1iarsn·eggenti, appai0t,lo sempre più ~onsape. .,.. ,·oli ~l_iC' 111t:="ltoaro funzio_1;e di meclialoi·i tra la gare la t;ealtà na~io11ale, 1_1~c~li"non an~:r.ricono-. decaçlènte cr;lturn. occidentale e la uuo,·a cultura sciuto ché essa oggi costituisce nna. religi~~~,., s.la,·~. l'uniCT\ religione esistente. yeramente, quaùd~ io parlo di naz~one-mito, parmi che questo e~_çlu. :Occiclente si è troppo abituati a conside- mento relio-ioso sia già espresso chiriramente: rare i·l· nazioua1i:-.mo e 1a cnltura di. base e fo1:- .::- • ~· • • non è appunto., il m~to, un fatto. religiosp? ..E ma,,io1Je nazionale « sub specie aeten1.i » per ve- con questo ·è _già risposto aJJ'àltra critica, e;;-p.rC:5derli, qnali ~ono itn-ece, mn fenomeno stodco sa da !3erger.et ·con patetico &uSSiego: aver~ i9.; degli_ ultimi secoli della nostra civiltà. tlato del IL.1.zionalfascismo una irJ1-terpretazio11t:: C.0sl qnan(lo uno s.la,·p -_ si chiami egli Do- puramente eco110;,1i.ca,_proprio oggi cl;ie il 111,,~te-· ~toie,·ski o Lenin -- varia di una m.issio11e uni: rialismo sto'~ico è ,morto ~ se1?olto. •. - .... ~crsale della Rnssia e dello Slavismo, si e.lassi- Se il materialismo storico sia morto e sepoùto,. fic-D.--irtatto senz'altro per imperiaHsmo naziona- io 11011discuterò qni con Bergeret, sk1.. pe!ch.è 11sta..·~ 11011 si comn_rende iln·ece che etrli d,·ela ,. 1 .... • ..., 11011· è il luogo_, s~ p'e.rchè dalla sua sfuii-at..l -1•a~pin:i,_zio11oc l'ini7jata effettuazione cli quella antima1·xistica, questo solo si riciva cli sicuro: -realtà çultnrale, ch_e assimila e plasma sul pro- ch'egli parli ad orecchio. prio.:,110c.lellpgli indi~·idui ed i popoli. Kess~1110 l\'la che io abbi'a data del naziona.lfascismo uJ.1a ·nega .c!1e nua tale realtà spirituale possa costi:. interpretazione prffa~ente economica (come hanno tu ire una ba...o:.e s.aldiss.ima anche ~er un hnpe- detto, con lui, af"tri critici, nà'turaln1ente fa.scisti)' ·ria]is.1110politico. :Ma l'nua cosa ~ l'altra .sono è ll~ "granchio poco mel10 grosso ,di qttello che hen ,distinte e non procedono necessariamente io abbia ne<rata· la n~iltà della nazione. Io bo cH consen·a. Se 110,· tanto varrebbe gabellaue ricondott0 _il na;;ionaJfasciSmo ad un 'dato ceto per :imp~da1ismo politico 1 'EHenismo, il Catto- .. sociale ma ~;-on mi sono mUi s0gnato di caratte1ice...-;i11imo 1eclioe,·ale, _l'Umanesimo italia,no' del ~-izr,are,qitesto ceto~ e la sua attività politica. - Rinascimento. come m1 f;tto pu.ra!nente econon~iCo, anc_he se ta· Ri-pdemlo ques~ mnili Yerità, non ci con- sua costitnr:1cne economt'C.a ho preso c_omepunto fo1i.a..di certo la s.peranr..a cli conYinCere le pie- di partenza per caratterizzarne ·C spiegarne la cole--borghesie latine della sterilità, cui 3:.~io- -psicoiogla. Non es.-i~t0no fatti p{tran~cnte - econo- .110c0J1da1111ateper dece11Jti. Ci fn UJl momernto, miei, come non eslsi.ono - comprenda bene Ber• qnarnlo - sotto 1'incubo di una ca!-3-5trofe fun- gereb - fatti pt11·affiel1tereli&"iosi: .la realtà è cirmlnc.nte - la nostra borghesia ascoltava le pr<r colat·e, e si pttò ragioneYohnente •cei:c.c'Ud·ei _perfezi.e; re1a.tiviste sulla fine cl'e.ll'Occidente, che I corre're il'circolo'pa';tenclo da uil qnaltuiqne punto essi; nienò Yanto del proprio_,." sen?o storico,, cli questo, p\.{rchè {1011 lo si p· 1:e1\ 1cia f.)<:!irl _~_irc0lo ehe la: faceva andare incontro rassegnata se aon intei·o e ci si fermi lì. Che è, poi; l'insegn.amellto ~erenét, al p.rcpr·io tramonto. Ogg,i, sconglua-ato finale cli quei saggi marxist.içi di è.r0'ée che temporanea111e1ite il croilo mateiia.le, pare che' sl Beroeref. cita. alcJual1t0 a sp.i-opos-ito. sia ,1bbandonat..1. ad 1111 senile Ottimis1no,. ì\1a i1 .-:, , 1 - • 1 3 La m.ao-o-iorpa.i-te dei critici rn accettato a let:11:g:ocleg-Hcs~erl ,·i ,·enti non muta le Yicend'e iut~Tlpreta'.l.,i~~èpiccd1o-boi-gh'cie da ine data del delle stagioni ed i sog11i degli inconsci non scon- naz-iomi.lfasc-ismo. Fo\•el obbiètta; però, che il ca~ O"i11ranole clccaclen;,;e. rattere picc-olo boi·gli~se, P,ri111itiva.n1enteesisten, ;---l11t~nto es;; 11011 sente che per la vita percìette te- nel fascism1 0, è à:rìdato scCmparenclo inall ma.no 1e ra_gjoni' ste:=-.~~de11a Yita, che uell.a lotta al chc ..le. ·cl-assi abbienti, specialme 111 te agra,rie; ~i eoltc-llo per la propria esL-;t~11;,;ma ateriale lasciò sono 11,;pac.lt'oi1ifedel 111ovi1i1.entoi,l qua.le oggi 1n.· fede in quegli ideali e in quelle forze che ave- a,-rebbe carattere sOOtanZ-ialmeute conservatore, \":llll) dato· Ull senso alla sua affenna,.--1o'ne è al · - - 1 I 110-n risj)Oncl'ente -in a'.lcun modo a'gh 1nteress1 e e - .suo clon1i11io,·. 110ll s 'accon:re, la nostra bonrhesia, ' d' 11 ..., ..., la piC'cola borp:hesla ridotta a strumento 1 que e ch_e in:ide.11doalle ideoh~gie ed ,ii m-iti de1lo stn~ claSsi abbi'enb. Tùttd •que'sto è sostan 7ialmentc pJclo- secolo "XiX, rassomigli-a al vecchio che sor- vero, 11 ~,a è anche detto, 0 ahneno imp,licitam.ente i-icle degli -id~rl1idella sua giovinezza. Solo le contcn\tto in qnello che è detto <la me. Io ho, apborgJ,1~:-.ieanglo-::.assoni _ Loila 101~0fede, tanto - , i • - punto, sos.tei1uto che 1l't.entativo f-a...;cistad1 costi. derisa, nel pacifisn10 Leg~ çlelle :\"azioni ·ecc. - tu ire nna -forza .sol--i:aleintenned:ià; fra capita,lipaiono pe1· il 1110111en•tfoar~ cece-Lione, e pres~? :;mo e p~·olE'lariato _ anzi si.'t_f?erioi-aed ainbe(tne di es.se infatti si sah·ano a1111e11l0e forme poli- __ ·e?a t1top'istfco; che 11 fascismo era riuscito tiche della nostra civiltà. ,·iittofio:so contro wi-fo ,lèi due suoi nemici ideali E-.CprnJè appare la sorte tlell'incliv~dup, in que- perch~ a.\·e\'a antto l'appoggio cl.e-ll'altso, appogsto tra.monto? Come la filosofia idealista, non gio che uattn~llinctite cjnèsto 11011 m-rebbe d·ato rinseenclo a r,isolvere il suo proble-ma cent.ra1ef colil.é c0ntro ~ Stesso ( 1). Se però il Fo,·el volesse che é quello del rapporto tra l'Io, tras~enci~ute cifre ~ èome pa'.rrebbc cla qualche suo passo - e l'io enrpirfoo, sbocca nel relativismo ç nel ,.s...'1- che t·f fasci-.m•. Ò era iilirjalmentc •un 1110,·iJnento Hp!-,-i'-snw,così 11 t101i:10 n1oder110, perflu~. ogni democratico, divenuto reazionario solo per via, alfeclé' nella Rdgione 'O 1.1ella Sto-ri,a;, t)ella J..ibe1ià lorn uego; pe.rchè il caraJt~e rea,,iouario - e 0 nella Ginstf-zia, si trÙYa isolato, separatoi dai p,roprio. qui cnltÌtJna ,la m.ia tesi, che il Fovel in suoi simil'i clH Ullat ,mtlf',1glip. ·111s:np~rabile~Pare che sia spezr.,ata ;nche la conti11ni•tà co.lle.iene- (])~ ! _t~r~t~i:id antieàpitnJistfci, del 1~;:5to,Ùon ra;,;io11i p'nssate,' perChè onnai la storia, dopo i sono cessatì ai:icbe se faci'lni.ente si afTio·scim10, t,rfofi'fi cle'l1o storicismo, sembra non• abbia più· • per ,;0lont.à st':.essa'del Capo supre1;10. Ba.~ti ric011·- n11l1a'cla dire. Qwe-1p' i-òl:eSSOSt'ofico,· •Che si pensa • e.lare la. rece;1te \e,·ata df°iCudi~élei ~ii;cl'acali fiscine/,/'atto i-li_ cu.i .il pi·nsa.,. no·1r-c1ifferi~~~pet~ ~}1_1•Ha sti t~rineSi co11'tro-gl( inclw;tl·iali. sost.au;,.a. non oppui;na - (; contenuto precisa.mente nella sna posiz.io11eoriginale, ideale, eia<: nella sua pretesa di im.porre una legge traseendentc: agli i11di,·id1ti e al.le classi so..:iali in lotta fra loro. 4. Fqrsc la critica più acnta (! stata que11a fatta da Ansaldo. li quale, alla mia disti.nzion.e della piccola borghesia in • tecnica .,, e<l e u.m.ani!-;tica :e, e alla identificazione dcl1a seconda col na-- r.ionalfa.scismo, ha obbiettato che la piccola borghesia tecnica dell'Italia. settentrionale - • milanese,, la chiama egli, con sigla non arbitraria - entra p,ur 11elfascismo pe1· qualche cosa; e per assai più dell<i piccola borghesia meridionale, tipicamellte 1..: tunanistica •. La prima osservazione è verissima; badi, peròi l'AnsaWo, che le due categorie .da me stabilite (ed io ho avuto forse i1 torto di 11011 avvertirlo esp,ressmnente) erano assai più ideali che empiriche: tendevano a classificare d'ue- m_entalità, pii.1ttosto che due ceti sociali effettivamente distibti e c0ntrapposti nell'Italia odierna; e la. pi•ccola borghesia • tecnica " era posta cla me plù per chiarezza d'i caratterizzazzione e compiutezza scbernat-ica· che per una effettiva r€".altà·•da me attribu.1taJe presentemente. Con- , ;-eugo; ,d'unque, pienmùente con 1':\nsaklo sulla presenza •della ,picc-ola horghesia • « milanese.,, t!el nazfrmalfascis1no; ma forse per il fatto che essa è· con1iposta di impiegati inèlustriali, bancari, et.e. ·mancano nella sua mentalità i caratteri che io attribuivo aUa piécola borghesia « umanisti.ca.» ? Questi caratteri io li compendiavo d11 uno solo: retorica. Ora, certa esa.ltazjone dello sport, dell'auto, della velocità e via dice1ido, di cui parla Ans 4 klo a·proposito dell<t piccola borghesia milanese, è retorica tlelfa più sch·ietta: retorica fuftìrista, se ~i V'tt01e,ma che si ailea benissimo a quella « passatista », o piuttosto non ne è se non una nuova manifestazione. Tanto è vero c-he questi futuristi pseudotecnici sono poi gli stessi che portano i1 l fascio littorio e fanno il saluto romano, ecLiDJ1ieggia110a Roma iniperiale rediviva:· tutte c;ose che più « umanistiche » non potrebbero es.o.c.;èreS. 'intende che per fare della retorica o: umanistica » non c'è mica bisogno cli sapere vera1nente il latino e la. storia romana : al contrai;o, più se ne è cliginni e meglio è. ~cllo sdJuppo eco1101111.acno~tfr1to· clel nostro paese, anche il capitalismo e i fen0nieni con esso conllessi ais11mo110 un carattere -artificiale e « retorico J). In qllanto alla· piccola borghesia 1ne~iclionale non fasciSta, dissento cla.1'1Ansaldo. Che i meridionali siano entrati per, piccola parte nelle formazioni fascis,t.e sino alla marcia su RoIDa, è 1m fatto, che si spjega facilmente pe11,sa.ndocome tutto il c.ampo cl 'azione del fa.scismo fosse, e non potesse 11011 essere, nell'Italia setteut.rio.11ale e centra.le (1nericfiouali, clel restor cc n'è ormai moltiss:imi fu0ri del mezz0gio1110; e anche in quella pkcola bòrghe.sia n1.ilaneSe Hi cui parla Ansa.Ido). :Ma qn.anclo si stnd_iano la mentalità fascista., i suoi e1e1116ltt,i·,i suoi success.-i, 11011 bisogna gum·dare solta.nto ai fascisti iscritti; anzi, i simpatizzanti hai1110più importa,nza di loro (lo !--tesso era accaduto per il socia.Lisp10). Ora, se ne11'Italia settentrio11ale l'opinione sul 1131..ionalfaicis.mo era dh·isa, nella meridionale la compatte.u...a. a snq favoi;-e era dssai più cospicua. Nitti, Giolitti, il s0Cialis1no e la sociahlem.ocra;,;ia i11nessuua pa:1ie d '{t.alia sono stati cl'eprecati e-Yitup~ati con1e nel Mezzog-ion10: e in nessuna par_tc la demagogia pat1;ottarda ha avuto ed ha piit facili tdo'nfi. L'Italia settentrion.ale ha creato il fascismo; ma l'Italia meridionale ha dato il magg1ior co1{iinge11te eh filofasci-smo. E non è caratteri-stico che qna11do si è Yoluto argi11are, ne_i:i\1ez;,;ogon10,il fascismo dilagante, nou si è tro,·ato di meglio che farsi naz..ionalista? 5. Secondo A.ugnsto l\l[o11ti 1 nel mio libro tntto l'intern~-nti.smo in hlocco ('..osteg:giato a.ppnssio11atumentc, e clcnu11ciato c-ome mast,;imo respo11s-abile del fasci::;mo. Che cosa intende, il :Monti, per inten·euti:;m.o? J..,c- campa~rne ciecamente germa.nofobe e setYilmente i11tc..-.iste,bollanti da traditoti dE!lle patria chiu11q11e 11011 Yi ade1;Ya? I tumulti cli piat.za suscitati, co11 tra,:~?mnenti dernagoiici e t~1eschi11emcnzogì1c, contro la n1aggiora!i;,;a. dell~ Camera e il S\~O caJ)O,. g-ià r1·csidente del Consiglio, per quattro Yolte? il « fronte interno» e i tc11tatid di dittatul·e cidlc è m,ilitare? Se tutto qnC$to, e scltaiito questo, fossè ~tato 1'interYcntis.mo, _allora 11,011 ~ap•rei c-he far143 ci : io nun ho nulla da cambiare agli apprezzamenti pronunciati contro quei fe:J1omet1i.){a non scrive il ,\,fonti, a proposito clel • radiosarnaggi- ..,mo tripolino it, che OKgetto delle. :-,t1.e osservazioni i: • nc,n il fatto cl.ella guerra italo-turca e deil'impresa libica, e bu1to m.c-no la convinzione dcll;i ineluttabilità di quella impresa.,, ma piut.- to:;to il e modo con cui fu allora condotta la camJYagna interventfatica., e il prodursi, neJl'amb-fonlé creato. da quella campagna, di qu.ellc, spiritc,, ehe ora, edotti dalla più recente csperien.7_,a, pos-_ siamo c:hiamarc bernssimo spfrlto fasc·ista •? E perchi: <JU(::St,alistinzio11e, buona per lui, no-n dùv-rcbbc es~cr buona pc,-'7" mc? J 11 tutti i JY.,:tssj in cui io parlo rlci fenomeni intc.·-n·entisti, sc-mpre il mio dire si riferisce al « modo con cui fu condotta. la campagna interventistica" e aJ « prodursi di qncJJo sp1rito che ora possiamo chiamare spiri!:(, fascista,, e nc,n mai al , fatto della gu<:rra • o a « Ja convinzione de1Ja ineluttabilità• ùi <':Ssa. Che se poi il _\fonti dc,manda perchè i.o nc,11ho parlato anche d_i,I, rrulfosomaggismo triJX>lino • in quegli articoli sc.-ritti per l'attualità politic-a del dopc,guerra /pare che il )-fonti non Wnga affatto conto di questo: che 11 mio libro è una raccolta di articoli, sc..-ritti in un periodo di qu:,1ttro anni, e: riprodotti', per scrupolo, tali. e quali/, io potrò anche concedergli l'esistenza di tt1ia lacuna.. Pkcula, a parer mio, JX-'1'- chè dopo il 1915 il < radi.osomaggismo tripolino, era veramente una goccia caduta nel mare. .Yla, oltre il"<radiosomaggismo tripolino•, c'è il • neutralismo g101ittiano •- Che quec;to ah&ia commesso degli errori, non c'i::. dubbio, sebbene io non con.senta in una gran parte delle osservazioni fatte in proposito dai Monti. ;¼a se il ]\fonti pretende che io, mc.-ntre scriveYo per realb-.zare quella unione sociaipopolare-democratica, che eg!: dichiara, chi sa percht:, assurda e non clig.nitosa (ancora non ha capito, dunque, che proprio i! 11011 essersi realizzata quell'unione ha portato alia vittoria del fascis,mo ?), lavorassi a svalutare pre>- prio l'elemento costituzionale che io Sper\LVO potesse essere il perno dell'unione, allora gli dirò che io facern della politica e non del flagellaotismo. Per rilevare quegli errori del neutra1famo - <"ostituzionale, ce n'era più che a su.fficien.7..adel Corriere della Sera, del Giornale d'Jta.lia e di tutti _i giornali e gli sc:rittcri interventisti. )la allora, altra e più grave lacuna? E' questione di cpi11ioni. Riunendo quegli articoli in '\:'olurne, io ho mirato a lumeggiare due punti : la mentalità da eui è nato il fascismo, e la situazione poJitica i11cui si è sdluppato ed_è ~rrh·ato alla dt toria. Riguardo al primo, il neutralismo gjolittiano non è stato certo fra i suoi f-.,uiori (quanto cl.ice il lVfo.ntisopra il e: nazionalismo• di Giolitti ripooa sopra un equi,·oco: effetti i-amen.te, GioJitti si basò sulle condizioni specifiche de11'Ita1ia, mq questo era realismo politico_, e cioè, se ma.i, nn~inaZ-io1?3.lismo); per il secondo, occorre _tener presente che, COJne forza politica atth·-a, essq n~titra1ismo è stato sempre vinto: nel '15 da·ll 'inten:eutlfil!10, nel 119 dal massimalismo, nel '20 (cioè ;;-opriq quando _Giolitti è ,-enuto al potere) dai massimalismo ancora, e dalla ripresa interv~tistico-fascista. Ora, le responsabilità politi~h~ssenziali sollo dei ~-incitori, non dei dnti; ·e. Se iJ n;io libro è dedicato so.sfanzialm.ente a quelle, non cred0 _che ne Yenga, al quadro storico, un gran danno. Xon pretendo però, naturalmente, che tutti siano di questa opinione. Conclusione p-ratica : responsabilità ce ne sono state dtt tutte le parti ; ognuno insiste di più su· quelle che crede maggiori, e non si può pretendere dì e.ambiar la testa all<t gente. Ma se il Monti crede che nella raccolta clei miei articoli ci ~ia stato lo scopo_.di ris,u.scitare Yecchie polemiche, erra completamente; e in Yerità sarebbe il solo a crederlo. I f'.'5"isti per i primi hanno capito benissimo che il libro riguardava il fasdsm0, cosa Yiva ed attu-c"Ùe,non l'intenrentismo, cosa passata com.e il neutralismo. Questo supe;~ento di amb"éctue i fe1;on;eni è ~tatò da.. me enuneiato espressamente, fin dal dicembre '20, in un articolo (« Punt_ò di ,;volta,) scritto alla ;-ip,Iia della mia ,·enuta a.Ila Stmnpa. Allo spinto ed al programma cli qnell 'arti<:olo (i.n.,·ocante una concentrazione den1ocratica tra bolscedsD:lo e nazi<>- nallascismo), io s0l10 rimasto se~-pre fedele. Solta.Ilto, oggi che il f~ci~.1no -;iiè .~ntpiantato al potere, su11e rovi~~ 4-ei partiti dern.ocritici, crèdo che non tau.._tocli concentraz.ione e di « fronti unici J) sia i•l momc.nfo, q{iantò di re,·isioue, di ripiegamento intimo <.lei n1ri pàrtiti, per creàre Ulla Yita pofi.tica 111\o'i~a; ('l 1\1églio a'ncora che elci pm-titi, ,-~chi e fnL.:;ti, di Tiucl~i sociali, gruppi, llrdi,~id11i-singoli, capaci appunto di dntlo,~amellto. Kon io certo penso ad esdudere da questo rinno,·amcnto chicchessia, per reato cl 'i nterYen.tismo). 6. La magg-ior parte dei cri.tici non si è soffermata ad esaminare - per apprOvarlo o meno - 1'inquadra.m.ento eh\ me tentatò ae.1 na1ionalfascis.mo· 'nell;i stori:11 politica e spirituale europea.- Hanno in,·ecc in:-.:i:--titòsu qtlesto punto - che per mc è fondamentale, - clne scrittori non prrofc..;sionalmente po.litici, Tilghe.r e Le,; della Vicla., tratteggiando la concezione g!merale e la mentalità dell'autore di Nazionalfascisrn.o. Sulle loro nnalisi, e le sintesi ·conclns.iYe, 11011 J.10nu_lla da - ridire: mi felicito, piuttosto, (1i a,·er troYato ese. g-eti c0sì. fini e penetranti. (Ù1a1ito, 1;_eloro es.~.n1e critico, può a,·er apparenr .a. cl'obbiezione, è, p-iuttost.o, ca.rçttedzza.Zi011è, noichè carat.tertl.~are sig1nifica cl.elimib:tre, e, :per-ciò Stesso, Parz..ialméntc negare. J,t·1cr SAI.rA'fo•nÉr,1,r. ,

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