La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 30 - 9 ottobre 1923

b u firn[Rllrnttl o MANfiAN[lrn Mentre la generazione patema dirigeva mala.mente la. guerra, che al fronte combatte,a.no i giovani dai quarant'anni ai vent'anni, un'altra generazione è spinta ad agitarsi precocemente dall'atmosfera tormentosa e febbrile dei htnghi mesi di guerra. E' 11na generazi011e che, costretta a vivere la propria adolescc1v.,a nella grande disgregazione prodotta clansaccifici e dalle a.ngoscie, che la guerra h,i imposto anche all'interno ciel paese, abba.nclonala. a se stessa, torme11Lala.dai riflessi dei sacrifici, degli orgogli e clelie vau.ità degli eroismi, che la gul.èrra al fronte produce, e costretta alla vita triste e monoton" della famiglia priva dei suoi rn11i, è fiorita. senza sorriso, ed ha passalo gli anni· nrighori, sen7~~ conoscere nè ga1ezza uè sen~nità. Sorta alla comprensione, i.n tLn periodo in cui t11tti fanno, si agita.110, cd il ritmo della ,·ila è febbrile ed intenso, sarà tonneutata ccl ossc~sionala dalla febbre cli gettars>i nelb vita, come ;,e i momenti le fossero contati ed il campo di azione le sfuggi!'-se. Ccnerazione cli adolescenli, cupi, inchiodali al tormento di !!On pote;· fare e dti;non· s:q,e,· fare, in un periodo in cui tutti fanno; non più bambini, per non avvertire confosainente, come il fatto che si compie, sia dèstinalo ad un"im]X>r\aU7..ad.ecisiva, anche per la loro esistenza, su c1Liavrebbe pesato, non jY.lSSouoin aicun modo parteciparvi. ll tormento si riso! ve nella rottura dei doveri e delle consuetudini loro imposte. La famiglia, mancante del capo o de:i fratellii n1~ggiori è in piena di.sigregazio11ee li 1asCia in piena lib~rt"~, la scuola è ridotta ad tUl pa,<sctempo. ~fancaJJdo i fratelli maggiorti, questi adoiescenti sono spinti a sostituirli nella vita, occur,ancloae il posto nei divertimenti, in ctù non trovano però che nna maggiore e p1iù torturante insoddisfazione. L'adolescenza viene divorata nella cocsa tonnèntoc.<.a,nell'ansia febbrile, nella nevrastenia dell'atmosfera di guerra. • Più tardi, quando la guerra è finita, gli àdolescenti si trovano precocemente giovarui•, •~a respinti alle posizioni naturali àella loro età., dai fratelli che tornano; la guerra si è chiusa ed essi, che non vi ha.uno preso parte, devono ac<::ettarnei valori, subirne le vaniÌ,tà, gli orgogli, gli eroismi, l'esaltazione <)ella generazione che ,-i ha parteLipato ! Essi, che al finire della guerra si sentono p:recocemente giovani e disposti a fare, trovano « il gran fatto D risolto ed il non avervi mntribuito, ne anmenta nell'animo loro, con l'imr-0rtall7..a, il torn;iento e il ra.ncore. 11 periodo di agitazione, il fermento non si chiuderà, prima che gli adolescenti fac- .:iano qualcosa. • Dappa:-ima sarà il moto dannunziano a Funziona.re da leva dei giovanissimi. La maggior parte dei legions1ri fiumani 'èra- fonnata da. giova1Ussimi, che non avevano partecipato alla guerra, che volevano in- <iossare la divisa militare, mettersi l'elmetto, portare il fucile, avere i nastrini, fare qualcosa., magari monta,·e semplicemente di guardJia al Palazw del Coma.udo ed inebriars1 delle parole di D'Annunzio. In tutto il periodo dell'occupazione dan1Ju11z:iauai giova.uissimi furono :i più volonterosi e fattivi e, caduto D'Annunzio, si <lispersero per le città d'Italia, comunicando ai coetanei la loro agitazione. ·Saranno gli elementi più turbole.uti del fascismo, in cu1ie1sprimeranno, nei simboli tetri e nella violenza, il tormento, la febbre cli vita, !'in.soddisfazione che li tortura, li rende brutali, sanguinari, ciechi. Il fascismo ag.ita molte :idee confuse e contradditorie ma di chiaro vi è soltanto che vuole agir:e per continuare la guerra. I giovanissimi, che s01'.o torturati dalla vm1ità delusa di non averV1 partecipato, non chiedo.no altro e s1i .scaglieranno senza esitazione nella guerra civile, facendola con entusias1no e con violenza. Il «manganello» e la camicia nera saranno i loro simboli. -Simboli tristi cli tutti ;i rancori le insoddisfazioni e i tormenti della ·1oro ad~·lescen,(a mancata, di tutte le augoscie cliiiuna giovinezza ari<la, senza reqtùe e •senza sogni, agitata, corrotta dall'ambizione •e eia.Ilavanità precoci! • Il manganello : ecco la vendetta e la peno- ' sa illusione di nn'aclolescenza senza dolci : illusioni e senza sorrisi spontanei! ::-Jelpti,mo molo fasci~ta, diciottenni, sedicen.n:i, che non parteciparono alla guerra, hanno parte preponder·ante. La guerra cùrile. è la, guerra d.e!la !feneraz:ione de·i giovamssinn che 1-wnparteciparono all'altra o-u.erra iiltimo sfogo deUa generazione, oggi inq{iacl!ratasi riel/a funzione conserva.fri.ce di mw, 1wova generaz-ione pa.- terna. Le generazioni giovani ha.uno )>i~ogn.~di sfogare la loro ene1"gia per compiere po.1 la ·parte success-:ivadi padri. lé::t LA RIVOLUZIONE LIBERALE Se dal '20 al '22 la lotta politica. ita.lJ.ana si presenta come una vera gnerra civile, almeno da parte fascista, la responsabilità od il merito, a =onda dei punti cli vista, ne spetta ai giovanis-'ilÌmi, perchè sono essi sopratutto che l'hanno fatta, rappre.sentanclo• ne l'elemento entusiasta e più attivo. Le spedizioni rmnitive so.no in gran parte opera loro. 1 fratelli maggiori, reduci daJJ'a.ltra guerra, inquadrano ed istru.liscono, i giovanis-'i<Ìmi imparano subito e formano la. massa che agi.,ce .se.nzascrupoli. l reduci della trincea hanno del ritegno a fare La guerra civile, come facevano l'altra gue1Ta, a cui sopratutto si sentono legati, ma per i giovanissiiani la spedizione pu.n.itiva, l'incendio della Camern del Lavoro, le bastonatme e le schiopettate sono una. grande gioia. Il « manganello-», agitato contro tutti e contro tutto è il loro simbolo! Se l'entusiasmo, l'energia, la fede, le passicnù, quesLi poteri irrazionali, istintivi, che àetermiuano il moto della vita, si potessero dir-igere, quali miracoli non si sarebbero potuti compiere, quale magnifica. costruzione non si sarebbe ed,ificata, coll'entusiasmo, la energia, la passione, il sacrificio, con cui i giovanissimi fecero dal '20 al '22 la guerra civile! All'incendio delle Case del Popolo e delle CameTe del Lavoro, i giovanlissinù vaun.o con gioia, le bastonate le danno con piacere, le distruzioni appagano la sete che li brucia. e l'istinto .:he li tormenta, gli atti più brutali essi l,i compiono più facilmente perchè sono i più ciechi. No.n si cura110 di sapere chi sia veramente l'oggetto in cui si sfoga il loro furore e di che colpa sia responsabile : lo sanno ànvece i fratelli maggiori che li guidano e hanno col P. S. :il « fatto personale » della loro vita giovanile. Ma mentre usare le ann,i della gue1Ta nella, nuova guerra civile ripugna u.u po' ai reduci, per i. giovanissimi è la fo11te delle maggiori soddisfazioni. Agitarsi, bastonare, sopratutto sparare è il loro b.isogno, la loco passione, mettere l'elmetto, ,;tare in assetto di. guerra è la loro ambizione. I giovanissiimi si adattano facilmente, e.utusiasticameute alle gerarchie dello squadrismo, che li pareggia ai fratelli maggiori, che fecero la guerra,. Qualcnno di loto muore in una delle tante e facili spedizio~ punitive - colla fede di chi muore per crea.re un nuovo mondo, o nell'illusio.ne di salvare il proprio paese. Battaglia in verità non v'è stata, al più &lcombattimento è stato una rissa volgare; ma, qui quel che monta è lo spirito con cui i giovaniss{mi vi hanno partecipato. Essi ha.n_nofede e credono in quello che fan.no, sopratutto perchè hauno'"bisogn.o cli credere . Il contagio si propaga, in breve rari sono i giovarussimi che .uorusono fascisti e squadristi. Prima squadristi e poi fascisti, squadris,tzisopratutto. • Nella storia, fatta di folate, di suggestione, cli morbi collettivi, v'è un altro_ tipic_o esempio di mimetismo sociale tra g10vam, più giovani ancora dei giovanissimi fascisti, tra ragazzi. E' la famosa crociata dei fanciulli avvenuta traverso il 1212, tra la quarta e 1aquinta crociata, quando l'epidemia delle crociate si diffuse rapidamente tra i fanciulli. Da ogni parte accorrevano ragazzi di die- . ci e pers·ino di otto anni, che si proclamavano profeti, mandati da, un pastorello, certo Stefano, che pred.icava la crociata tra ragazzi e bambini. Questi « profeti » percorsero di,ttà e campagne. Come nna vera epidemia questa mania non risparm.iò nemmeno le fa.ncmlle, molte delle quali secondo le cornache d'allora, erano tra la moltitudine. dei bambini crociati. « Per consiglio delil membri accademici dell'università cli Pa,rigi, il Re Filippo Augusto promulgò un editto, col quale ingiu.ngeva ai fanciulli di far ritorno alle loro case, ma la s-uggestlione 1"eligiosa fu più forte che l'ordine del re e i fanciulli continuarono a tenere le loro riunioni. « I padri e le madri cercarono cli far valere tutta la loro a.utor'ità per p:ir fine a questa mania di pellegrinaggio, ma indarno. Esortazioni, minacce, castighi non ebbero maggiore effetto che l'editto reale; i fanciulli rinchiusi in casa, fuggivano dalle porte e 'dalle finestre e s;i, aggregava.no alla moltitudirte passante. « Se si impediva loco la fuga, essii ammalavano» (1). Con egual moto cresce e si propa&"a il fenomeno di agitazione della generazione fascista. Pochi giovani si salva.no dal conta.- o-iofascista, che ccsalva il Paese », rarissimi quelli che no.rusi fanno sguadristi. Le xuole vengono disertate per la spedizione punitiva, i campi di s.ports, a diciotto, diciasette annJi, abba11dona.ti per la politica, che diventa una vasta rissa., ed il colore delle .sanguinose passeggiate sportive dell.e squadre fasciste. Cosa sperano di raggiungere politicamente col moto fascista, que.,i.i giovanissima,? Natnralmente non lo sann.o, banno la febbre di agire ed agiscono ed a Napoli, udl'ottobre ciel 1922 men.tre l'on. Mll.';solini pro:nunziai il suo discorso sono i giovan:issimli che gridano con più passione: •Roma! Roma ! •. Che vogliono andare essi a. fare a Roma? Qual governo potrà mai servirsi di loro, utilàuirli per una funzione di .con.servazicnie? La Rcnna monarchica, la Roma Ita.liiana è piena di Ministeri, vasti com.e labirinti, L0 SVIRIT~ CANDIDO. - L'altro &riornopoi non mi spiegaste più pcrchè sembravate interessarvi dei modesti cd alquanto goffi conati del nostri improvvisati II Girondini •· Mi cliceste che a spiegare la cosa sareste andato per le lunghe. Ma io ho pensato: - Per spiegarsi le irrequiet.e-a..edi certi déclassés della politica non occorrono molte parole, e l'amico Pococtuante, per tradizione ata,. vica, è abbastanza fornito di quell'ccce1lente sedativo di scetticismo, che fa ta:tHo bene contro i calori di testa. Cosa potranno essere i lunghi t]jscorsi di Pococurante? Tutto ciò mi ha molto incuriosito. PococuRANn:. - Vi ringrazio del - diciamo così - voto di fiducia, e sono ccnftLso per aver sluzzicato la vostra cudosilà senza volere, credetelo· pure. E' difficile ora che possa soddisfa. re la vostra aspettazione, presentandovi alcune i<lee, cosl c0me mi sono venute in mente in din~rse occasioni, senza nessuna elaborazione. E comincerò col dirvi, per mettervi in pace col vostro « voto di :fiducia.• su di n1e, che non avevo preso eqtùvoco sui nostri· camuffati Girondini, bsciati meritatamente nella generale indifferenza; ma avevo avuto un semp1ice movimento di curiosità, in quanto che da alcuni mesi andavo studiando il fenomeno storico dei Girondini con uri modb di vedere alquanto diverso, e, secondo me, più complesso di quello che non avessi adoperato finora. CANDIDO-. Lo vedete du.nque che avevo ragione d'incuriosirmi. Perdonatemi, vedo che è necessario intervistarvi. Pococu1<ANTE-. No, per carità! Parlerò da me, se così volete. Allora togliamoci dalla folla. Andiamo versO i Frari, se nou vi dispiace. Bisogna dunque che vi parli ancora di me. Questa mia idea circa una comprensione più contemporanea <lel fenomeno girondino, e quindi sulla eventualità d'invocare una e rinascita gironrlina », è sorta in me come un corollario della sfiducia, accresciuta e consolidata dalla esperienza degli ultimi anni, per tutte le varie specie e sottospecie di regimi di socia1ismo di stato (patiiarcalismo, paten:ialismo, ecc.), .come per le varie specie e sottospecie di frantum..1.mentodello Stato (baronie mercantili, sindacati, dittature, ecc.) .. Una revisione non poteva tentarsi che risalendo da queste ultime esperienze alle origini comuui dei presenti regimi ... CANDlllO. - Permettete una breve interruzione, tanto per intenderci meglio. Voi sapete che alcuni si sforzano di, dare un grande valore di reazione anti-democratica a certi avvenimenti del dopo-guen-a e quindi di negare quella, a origine comune» riportata al 1789, alla quale mi pare che voi accennavate come un dattL1n storico. PococURANTE. - Non ho nessuna esitazione a dichiararvi più apertamente che tale resta la mia opinione anche dopo aver vagliato quei tentativi cla inte11ettuali cli terz'ordin~. E1 e.attiva letterat1trn, nutrita cli poche e conJuse conoscenze storiche. Prima della guena c1era l'impero dello Zar e per qualche aspetto lo stato tedesco,. ai quali si potevano attaccare certe nostalgie. La guerra (è una constatazione, non è una. frase tribunizia) ha fatto sparire g1i ultimi grandi regimi basati su principi contrari a quelli della Rivoluzione francese. Ci sono dappertutto, più o meno violenti e anarcoidi, ma tutti con una medesinrn atia cli famiglia, ristretti di numero e di mentalità, partiti reazionari e letternti che sentono influenze snobistiche, i quali di conserva f::nrnoprofessione di anti-democrazia; ma la costituzione statale dell'Europa cli oggi è tutta democ:ratiea, poichè si fonda dappertutto sul p1i11cipio della sovranità popolare stabilito nei Di. ritti dell1uomo. CANDIDO-. Bisogna però tener conto del fenomeno russo1 dove il regime reazionario dello Zar ha dato lnogo acl un altro regime, che può dirsi anche reazionario, nel senso che è fondato su cli un principio auti-democratico. E poi ci . sono i getJeraloni spagnuoli. PococuRANTE. - Sì, però bisogna anche ag· giw1gere che quell\tuico tentativo serio di reazione aut.i-democratica è oramai anch'esso fallito1 in qnan,to applicazione di un p1i11cipio politico. Lo lla riconosciuto anche Lenin. Quanto ai generaloni spagnoli, va dato loro il merito della coerenza. Appena al potere, hanno esautorato Re e Senato ed hanno chiuse le Cortes. Viva ln coe.ren.7a. . e la sincerità; ma per quanto? Perchè finanche la Spagna si mostra oggi diffidente 123 ove il ID(:{:canismo accentratore dello Stato si muove lentamente, faticosamen1e, sotto la spinta degli interessi eterogenci che deve armonizzare e soddisfare. Cosa c'entrano in quel mondo tetro i giovanis-simi? Raggiunta la mèta dovrebbere tornare alla famiglia ed alla scuola, all'oS<.'Uravita quotidiana. La costituzione cl.e! Ministero Mussolini porrà infatti un termine alle loro agitazioni. grilàrig. (1) B?.JU!P.&P.W. - !..A suggestione. - Bocca. 1 &litore, Torino. GIR0NOIN0 verso queste imprese. E dico , anche la Spagna•, perchè è il paese, che, insieme con la Russia, è stato il più refrattario ai prindpi della Ri voJuzione francese. Russia e Spagna furono i due scacchi cli Napoleone, Russia e Spagn:,,. hanno conservato caratteri spiccati dell' A ncient 7égime. !\on è stato abbastanr,a notato come la. Spagna prima della Russia ab.bia presentato Ull fenomeno di SO'uiet (SO'Jiet borghese invece che proletario, ma questo non muta il suo carattere essenziale) in queile juntas degli uflìdali, che sono Je vere padrone de1I'a1nministrazione mili tare e in parte della vita politica del paese. .-'.d ogni modo simili fenomeni sporadici nou costituiscono una seria obbiezione alla constatazione iniziale. Anche dove partiti reazionari (e per intenderci una volta per tutte, dico Teazionario per anti-democratico, di qualsiasi colore: cioè negatore dei principi della Rivoluzione francese, che reggono la nostra v;ta pubblicaj han. • no ragiunto il potere, si t visto che non avevano in testa nessWJ principio da sostituire a quello che YOlevano abbattere. E siccome essi hanno po~uto conquistare il potere solo in quei paesi, nei quali lo Stato (democra6co) attraversava un'ora di crisi; non essendo riusciti a risanare e rinvigorire lo Stato con un principio nuovo, si sono acconciati a vivere nella Yecchia casa, sfogando.si, indisr....ttiti e brontoloni 1 a mutare e rimutare posto ai medesimi mobili, a chiamar su una schiera di tappezzieri per ricoprirli di nuove stoffe vistose, per attaccare portieri ed arazzi sgargianti. .. Kon dico che sia tutto ma.le. Dovunque questo è avvenuto si tratta di paesi ancora agitati da complicate crisi economiche e morali del dopo-guerra. Coloro che hanno preso il potere iu tali circostanze, si sono dovuti addossare pesanti fardelli. Ciò non bisogna dimentic.arlo ed aiuta ad un sereno giudizio sull'opera svolta da questo o quel governo. Ma il giudizio analitico sui provvedimenti di governo è un altro discorso. Nel dare invece un giudizio sulle direttive, sui principi vitali di queste malcerte tendenze reazionarie sviluppatesi in Europa dopo la fine della guerra, bisogna riconoscere e.be esse o sono cadute nel v7.1oto,o, raggi unto il potere, non sono state in grado di indhiduarsi e di esprimere il loro intimo spirito di reazione, per cui si dicevano nate. Ora questa noi°:è l.lD:3circostanza trasc1uabile nella considerazione deli avvenimenti contemporanei in Europa, ma anzi sarà il fattore determinante del prossimo avYenire. Ci trodamo di fronte a casi tipici d; , pe<:ca.ti contro lo spirito», peccati che non hanno riYa1sa non solo in materia di fede, come insegua l'Evangelo, ma anche in quello che deve diventare materia di storia. Ad ogni modo non voglio soffermarmi nel giudizio. Tirando le somme dei fatti, che ho presentati alla Yostra attenzione, mi pare che si possa concludere che una conseguenza politica della rruerra è stata una definitfra affermaz.ioue delle forme democratiche i~ Ettropa (meno una pa.rziale riserva per la Russia) .. Se si fermano a questa constatazione pura e semplice i fautori della a: guerra democratica •, i wilsoniani anglo-sassoni, i bissolatiani fra noi, possono gioire di una vittoria. Essi per altro si àirnostrano osservatori troppo frettolosi, se -si ac· contentano di una prima constatazione formale, esteriore, da Alµianacco di Gotha. Per giungere a conclusioni apprezzabili bisopna mettere l1occhio più dentro, e si constaterà un fenomeno, probabilmente correlativo, dato il moto tumttltuario con cui le forme <lemocratic.besi sono af. fermate : e cioè che il primo fenomeno cli diffusione degli istit·uti democratici è stato accompagnato o immediatamente seguito da fenomeni cl'impo\·erimento1 cli confusione, di disotientamento dello sj)irito democratico. Bisogna pensare che uell 'ultimo ventennio, e con moto più celere negE anni di g·uerra, ]a crittogama del socialismo di stato si è diffusa dappertutto, e con essa il doppio sindacalismo, quello dei lmsts e quello tlei ·siudacati operai. Sopra situazioni così gravemente compromesse si sono dovute adattare a vivere le forme. democratiche. Si sono verificati i più strani connubi. Le generazioni giovanissime, che si sono slanciate nella lotta politica, nòn se ne avvedono, perchè (conseguenza di guerra anche questa) la inesperienza comune in tutti i giovani è resa pitì vaciJlante per enormi deficienze di ctlltura. Però quei connubi, quelle contraddizioni intime tolgono la possibilità di un consoli<lan1ento degli istituti dei11ocratici.

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