La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 23 - 24 luglio 1923

96 révolutio.quaire _pourta, à son toU!l",sculpter là sooefé à ·son image, 1ùi .€lui, jusqu'ici, ri'à été qu,e 1e bras et la 11ui!ière de Ja ,pi:-òdµotion càpilàliste, "il aniniera. de son 'esprit, de son ame "et de son cceur, tout charigés de so1:1cis hu.ma.ins_,moraux et cult.uie1s, cétte prodùc'tiòn qu·i semble aujoui-d'biii infernale ,et doi:it l'as.pect epom;ante, toò,s C~UJC' qui_ sont re~tés 'aftach'és à 'fidéà1 u:àmition-ne'làe la cu1ture classiqùe et h"ùmimsk Lè :proletariat a •la m'ission historùque de fonaer enfi.n urie iivilisdtion de ,p-rod.1u:teurs, une civ.ilisàt:i<mqui re.posera sur 1e fravail, et ào.nt la mora'!e, l'èsthétique et la .philosopbie seront des dér.;:ves du travai1. Cette civilisa"tion estelle .possible? Y a-t-il dans le travail (r) àe quoi fonder ùne morale, une esthétùqu<';,une m."€taphysiq_uÌelouve!les et ,profondément orig'inales? TeI!e est la questio.n esseìitielle. J e trouve daus ·uotre ·grand Proudhon d'admirables anticipatio-ns à ce poiut de vue; Proudhon a vu dans ce qu'il a appelé l'ascétisme industrie! le moteur d'une civilisiàtio.n qui serait une nouvelle civilisation classjque et apollinienne, fondée cette fois, non ·plus sur !es valeurs guerrières, mais sur ]es valeurs owvrières, qui enge_ndrerait une élite de travailleurs « industrieux artistes et chastes ». et qm, par conséquent, n'aurait plus à craindre ni le pullulemeut ni ce mercantilisme affreu_, qui désiionore la civilisation capita1iste. - E, BERTH, (1) Il va sans dire que par travail j'eutends aussi bien le travail agricole que le travail industrie! proprement <lit. L'agriculture, qui est devenue une technique exigeant desconnaissonces e...~tre.mement variées, est désormais Ulle industi;e qui peut meme offrir de beaus modèles de ce type du tra-iJailleu.r social, - producteur extraqualifié dont la ,-ie est toute concentrée sur un travail illum.iné d'une part par la science et d'autre part par une parfaite élucidation théorique des rapports socialL, - que le socialisme doit enfanter. Le prolétariat de la grande industrie joue év:idemment dans la conception marxiste de la RéYolution sociale un ròle central et initial; mais il est appelé à résoudre le vieil antagonisme d~ la ·dlle et de la campagne et à fondre dans c~ type du travailleu,r social 1 que je ca.ractérise plus haut, l'ouvrier des villes et le producteur des champs; je me perrnets ici de rappeler ce que j'écrivais à ce sujet dans mes ,Wéfaits des Intellectuels sur les deux types de ~Jie entre lesquels oscille 1'homme moderne, soit qu'il devienne plus spécia1ement un dé1nocrate} soit qu'il s'oriente davantage vers Wl socialisme vraiment révolutionnaire (p. 167). Programma editorpiaelre.l'annuovo firte: TOMMASO FIORE EROE SVEGLIATO ASCETA PERFETTO L. 4 TACCUL ;O "DIUr-A RECLUTA L_ IO TACCUINO DI GUERRA L. IO Fiore è uno di quei temperamenti nuovi, che hanno una propria sensibilità e un'attitudine autentica di scrittori, per i quali appunto è sorta la nostra casa editrice. :Son vi darà espressioni definiti,·e e arte perfetta. Ma qui c'è l'artista di domani. Xoi f&cciamo gli editori per fare i profeti. CURZIO SUCKERT VIAGGIO VERSO L'INFERNO L. IO Di Suckert stamperemo nella primavera 1924 anche un romanzo : questo viaggio è assai originale. Il tono è di certi autori inglesi del settecento, con in pill un sapore nostrano. E' una specie di romanzo setoc-centesco. ::S-ellaprima parte racconta le straordinarie avventure di ordine meta-fisico, di un viaggio attraverso l'Europa, da Cuma al Rrocken, alla ricerca della porta dd1'Jnferno p<:r entrare, viv•ente, nel regno dej morti. Un viaggio in tutti i luoghi dove la storia, la leggenda e la fantasia dei popoli e degli autori ha posto dei passaggi per andar sotterra. Xella seconda parte l'autore riesce a. penetrare, vivo, ne} regno dei morti e assiste a cose straord.in.arie, co11oqui, avventure, ecc. La seconda parte ha per titolo • Teseo e il toro> ed ~ un rifacimento laforguiano del mito di Teseo. Avventure ariostesche di questo eroe -innamorato, ironja di sapore moderno, anzi Je avventure di Teseo sono trattate con spirito assolutàmente moderno, traspositivo; gli eroi hanno sentimenti moderni. Chiude il IOma)lz0 la grande scena dell'uccisione del ::11:inotauro, specie di corrida mer.avigliosa, nella quale Teseo dà prova di uno spirito d'ironia aJtiss.imo e socprendente. J.Joi, il «ritorno" nel mondo, ritorno sconsolato e disincantato. F. :'>f. BO:>-"GIOVAXXI VENTI POESIE Xon vi diciamo neanche per Dongiovanni. EccoYi i1 grande poeta della nuova gc-uerazione. Ma in queste poesie si può cercare il primo tentativo metrico e lirico originale dopo Borgese. Anche per Bongiovànni ci ~ caro il mestiere del profeta; amd i documenti del poeta non sono poi tutti futuri. LA RIVOLUZIONE LIBERALE JlOIJAl ùhAG4t0fiA-GA CoutraPiamente a guanto egh stesso ama ·prospettarsi, i discorsi delf'on. Mussolini _piacciono a tut#, conte~1:a.J;J.otu-tti. Il bacio 17e'll'on. De Nicola riassume guesto consenso gehera'.Je: e cèrto l 'i.llustre Presidente Bella Camera, diètro çui stanno genera,zioni di servitori clella Corte bor:benica e ,di scaccini a.rìtenati, l'avrebbe volentieri deposto, anzkhè sulla guancia, suhla rnanQ, se I 'on ·MusSOlin~, con un cennb dèl capo, ili avesse fatto comp1~endere ,che i servito,r:i de• vono ,baciar B. Il contento della Camera era troppo grande, perchè il ,Presiclente dell'Assemblea potesse esitare. Conv-ien dire che anche ,da 1 pafte dei più ,fieri antiparlamentaiisti ,si abbonda in complimenti: e l'Impero, tutto ancora \librante dell'entusiasmo che agitò l'aula di Montecitorio, chied,eva bonariamente: « Ricon.c-Uiamoci? ». ·Domenica scorsa, in realtà, la Camera si è dimostrata soddisfattissima, perchè !'on. Mussolini ha, ,per la prima volta, rinunciato alle apparenze di atteggiamenti demonici, eroici, e ha presentato il suo metodo in •tutta la sua luce : governo paternalistico,plebiscitario, conforme alle abitudini delle plebi. < Io giro fra il popolo senza preoccupazioni di sorta e lo ascolto (11i11eappro11azioni). Ebbene, il popolo it3.Iiano, sino a questo momento, non mi chiede libertà (appro11azioni da Destra.; C<nlinienti.). A Messina la popolazione che circondava la mia vettura diceva: « Toglieteci dalle baracche , . L'altro giorno i Comuni della Basilicata chiedevano l 1acqua perchè 1 o signori 1 ci sono milioni d'italiani che non hanno racqua, non dico per il bagno ... ma nemmeno per levarsi la sete». (R·mnori -vivaci allJEstre1na Sinistra; commienti). In Sardegna accorsero a me degli uomini dalla faccia patita, vorrei quasi dire accartocciata; mi circondarono, mi mostrarono una distesa dove un fiume imputridiva fra le canne palustri e mi dissero : « La malaria ci uccide ». Non mi parlarono di libertà, di Statuto e di Costituzione ». Ecco il segreto del regime. Ecco quello che la popolazione italiana, da lunghi anni piegata sotto uua armatura di pubbliche libertà e di istituti politici che arieggiavru10 il moderno, ansiosamente attendeva. Ed oggi che I 'armatura le è tolta di dosso, si distende al sole di tutti i suoi bassi puorti, ed applaude, Alla luce della massima proclamata dall'on. Mussolini, tutto il Risorgimentq apparirebbe come un enorme errore. Che cosa premeva ai cafoni di Basilicata e ai pastori di Sardegua della , libertà», dello « Statuto » per cui si agitarono e combatterono ben poche migliaia di borghesi? Nulla impo1tava. Quando i principi di Borbon·e o i Cardinali Legati viaggiavano in berlina per il Regno di Napoli o per le Romagne, facendosi precedere dalla sbirraglia che gridava a squa.rci,agola: (( Leva berretta! L~vabe-rretta! », e get~ tando manciate di tarì e di carlini dagli sportelli, nessuno dei sudditi fedelissimi chiese mai libertà. In Roma papalina, l'elemosiniere di Sua Santità, nell'onomastico del Papa, sotto un bal. <lacchino di broccato, porgeva, con una paletta d'argento, una monetina di mezw baiocco a tutti coloro che si presentavano; nè mai - le cronache del Vaticano lo attestano - nè mai alcuno dei gloriosi trasteverini chiese libertà 1 statuto, costituzione. Queste domande non sono del popolo, nè ora, nè allora. Il popolo italiano, cli cui l'ou. ·Mussolini si compiace di raccogliere settimanalmente gli applausi, non le ha fatte 1rn1i. Esso si è sempre crogiolato nelle limosine e ,nelle processionj de1l1antico regime, e furono sempre gli esuli - i più tragici <li tutti gli esuli, gli esuli in patria - che gl'imposero questa fatica nuova: di costituire un9 Stato -moderno, di imparare a reggersi con il regime dei partiti, di crearsi una passione politica; necessità non meno imprescindibili delle baracche, o delle bonifiche, o delle manciate cli spiccioli gettati da una molle mano prelatizia alla plebaglia forlivese o faentina. E' innegabile che tutta la. opposizione al governo dell'on. Mussolini è stata fatta fin qui su una base assolutamente falsa. Sulla base che il popolo italiano si senta oppresso, aneli alla libertà, ecc. Un uomo di alto ingegno, come ]'on. A mendola, ha talmente indulto a. questo andazzo polemico, da affermare che l'Italia è patria di un popolo che vuol essere libero. Jrnpostanclo cosl la critica, si agevola enormemente la risposta ali 1011. Mussolini: « Ma questo popolo 11011 mi chiede mai libertà,. Bisogna invece avere il coraggio di affermare cbe il regime delle democrazie moderne de,·e essere -imposto agli italiru1i, i quali, abbandonali al loro umore e alle loro abitudini, ne farebbero a meno con grande letizia e sparo di mortaretti sulla pubblica piazza. L'on. Mussolini ha detto benissimo: • lo non sono un tiranno} io giro i-n ·mezzo al popolo ,. Continuando gli o[>posilori a dipingerlo e a combatterlo cOIDe tira.11110,si espongono a delle solen11fasime e patel1ti smentite. JJi tiranni, l'Halia moderna ne ha avuto uno solo: Carlo Alberto. Uomo cui la prcscllr.a della folla inspirava rcpulsioJJé fisica, uomo da gabinetti segreti e che aborriva dal girare fra il popolo. E tira11i10 due volte: quando, dopo essersi consigliato col suo confessore, ordinava a Calatesi le fucilazioni cli Alessandria, qua11do, dopo essersi consigliato col suo confessore, ordinava a Sclopis e a De ,\mbrcis la formulai,ione dello Statuto del Regno. llfa tiranno fiero più' J]a seconda che fa p'ttìna Volta. On. Amendola, voi non vi accorgete, quando brandite lo Statuto, che fate paura a -t-utta ~ qtaJia. cioc\asa con uno s°t1'll'Dlenl!;odi oppressione e ai tiTa'n"rl1a 1! -Messici su ·questo terreno di sinceri-tà e di spregiuilieate=, saremo anche meglio prepru•ati per di.scutere ·la polìtica ·estera ·ileWon /Mussolini, di cui preito egli èi parlerà. -~;,alunque possa essere l'apparfrto e '.J ti11scenatura nessun dtibbio che -t,ile •p'olitica, ben :1u-ngi èl~ll'essere imperialista o naz1tma1ista, sarà essenzidlme1ite quietista e alienissi-ma •da una attiva pa1•tecipa. zione •italiana alle ·grandi questioni -i-nterna:,,ionali. L'on. Mussolini, che gira ·fra f1 ,popolo, può interrogare ,a sa1.:ietà cafoni di Puglia -e •paStori di Sardegha: nessuno, lmai, gli chieaerà che l'Italia faccia ·udire la sua voce nel conflitto della Rtlhr, 'nessuno gli èlomanderà mai che •Roma prenda posizione contro 11'imperialismo dei 1nacros della 7uuova Cartagine, che pompano negri in un ·immenso ·impero africano ·per• guarnire i postriboli di Parigi e le guarn.igioni del •Reno. Queste sono cose, che - al pari della libertà - i cafoni e i pastori non conoscono : essi chiedono baracche, essi chiedo110 acqua: e se 1 'emigrazio-' ne 'in America è chiusa, sono pronti anche ad arruolarsi nella ·Legione Straniera. Regime paternalistico all'interno, equivale a ì-iuunéia a grandi piani di politica estera. Solo le graru:li democrazie, travagliate dai partiti, allenate a tutti i .contrasti di idee e di passioni, sono portatrici di imperialismo: gli antichi regimi erano pacifisti e iinunciatari. Chi è andato - come il Senatore Coùadini - a scuola da l\1aurras, può credere sul serio cbe si possa essere ancien régi1ne all'interno e imperialisti an:estero; ma chi guarda la vita, vede 1a più grande democrazia del mondo, l I America, muovere in guerra al cenno <li un mediocre profeta, con un entusiasmo mistico che nessun antico regime conobbe mai. Quella stessa passione, che non consente ai singoli' di starsene pnghi alle elargizioni del governo 1 ma 1i spinge a chiedere e a sostenere il peso della libertà nello Stato 1noderno: quella stessa passione si estrinseca fuori dei confini, con l'affermazione imperialistica e guerriera. Se dentro ai confini 11011 v'ha altro che una popolazione di pastori e di cafoni chiedenti al capo del governo, ieri la 111anciata di baiocchi, oggi le baracche e il pane: se i governanti e le classi dirigenti, lungi dal temere questa remissività umile di suddjti, la ammirano e se ne vantano, tutte le affermazioni di una grande politica estera rimangono cartacee, elucubraz~oni da letterati. Negli antichi regimi italiaui fiorirono sempre le accademie, dove con sonetti e composizioni varie si esaJ.ta.va il secolare primato degli italiani. :tvia tutto restava li. Tenendo presenti queste considerazioni, noi scongiuriamo gli oppositori <lelJ'on. l\'Iussolini a non commettere un nuovo errore tattico: a non volere, dopo averlo attaccat0 infonclatan1ente come un tiranno, criticarlo ora come autore e preparatore di una politica estera imperialista. Non è su quel binai-io che possono correre i regimi paternalisti, Se l'on. Mussolini meditasse davvero vasti piani di politica estera, egli si dorrebbe che tutti gli umili sudditi del regno siano così remissivi e supplichevoli nelle loro richieste. ìVIa egli invece se ne compiace. E' inutile : bisogna che i suoi oppositori si rassegnino : alla politica impe~ialista ci sono più vicini essi, sostenitori dello Statuto d!'l Regno, sostenitori della politica di partito, sostenitori della moderna democrazia. PIERO 6□BETTI - Editor~ TORINO - Uia XX Settembre, 60 Mentre Nazionalfascisnio cli Luigi Salvatorelli giw1ge al III migliaio annunciamo ai lettori che Il fascisnio di M. Vinciguen:a, Gerarchie sindacali di U. Formentini, Badoglio a Caporetto di N. Papafava, Dal bolsce11ismo al fascismo di P. Gobetti, Il problema italiano di A. Di Staso sono esauriti e non potremo soddisfare 1e molte richieste prima del settembre. Qualche copia ri1nane presso i libra.i. A chi ci manda cartolina 11ag/ia di Lire 16 spediremo: L. Salrntorelli: Naziona/Jascismo . G. Stolfi: La l3asilicata senza scuole P. Gobetti: La filosofia politica di Vittorio Alfier-i L. 7,50 L. 6,oo L. 6,°" ·" b'ECmDEhbA STFlffiP.A ,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste, fondalo nel 1901, ha sede llSCI,USlVAMENTE in Milano (12) Corso Porta Nuova, 24. Chiedete opuscoli esplicativi e tari:fle con semplice bigli etto da visita, RENZO JESU_RUl\1 fL DONO ,DJ LUCWE.RO L. 5 Una forte mentalità teosofico-semitica. VINCENZO CENTO '10 E M'E ALLA RIOER:CA B-I ,cmsq,.o L. 6 ,In un filosofo abbjamo scoperto insospettata-- mente un movimento lirico, cli quella 'lirica 'tutta intensa e -i-nterjo,e di cui ci par.lava :Papiui in Nlase,hili(à. 'Ceaito: Lw collezione teatra-le è a.,mun.cia.ta in. queste ste-sso 1-iu1nero. •Sono pure in. :Preparazion:e il Teatro completo di •E. Pea e di C. LodO'Vici. ,(;rilica.- ADRIANO TILG.HER GOLDO.NI E' il volume più atteso dal pubblico dei teatri italiani. GIUSEPPE PREZZOLINI PAPINI I,, 7 seconda edizione ri.jatta GIACOMO DE BEKEDETTI e .E Re A T o R I D I u MAN I T A' L. IO De Benedetti è una òelle rivelazioni della critica post-crociana. Filosofia:· ALESSANDRO D'ENTREVES IL FONDAMENTO DELLA FILOSOFIA GIURIDICA -HEGELIANA L. 8 A. D'Entrèves è già noto ai nostri lettori per· i suoi scritti filosofici pubblicati in R. L. In questo saggi0 fondamentale vengono comprese e sfiorate o sottintese molte incertezze e molti pro-- ble1n1 che tormentano la nuova generazione. GUIDO ZADEI L'ABATE LAMENNAIS E GLI ITALIANI DEL SUO TEMPO Il dotto e accurato studioso bresciano ci darà qui finalmente un saggio completo delle sue attitudini di storico. j>olifica ·ed economia. Opere di LUIGI EINAUDI I. LE LOTTE DEL LAVORO L. IO S 01nmario : Psicologia e forme della lotta operaia - L'utopia socialista - L'utopia s.indaca1ista. - Il lavoro e la gioia del laYoro. NOVELLO PAPAFA\-_-\ DOMANDE E LAMENTAZIONI DI UN LIBERALE L. IO Sarà una delle ope,·e fondamentali del pensiero liberale conservatore. ARCANGELO DI STASO PREGIUDIZI ECON0'.11ICI L. 6 Saggi precisi 1 chiai;, forti: un notevole modello di cultura economica. EDOUARD BERTH LA FRANCE AU MILIEU DU ,VIONDJJ: L. 3 Interessante siutesi sulb Francia contemporru.,ea. PIETRO MJGNOSI L' A N T I - R I V O L U Z I O N E e altre opere di Piero Jal,ie1·, M. Missiroli, N. Sapegn.o, ecc. O.G.E.B. - Corso Principe Oddone, 34 - Torino PIERO Gonnn - Direttore--responsabile RASSEGNA rP.lt COLORO CIIE 1 LEGGONO ~ 8UfrLP,'IIElìll'01llENSll,E A. TUTIII P.fJll.,DICI A. ·F. ,FOR.MIGG-LNI 'V•EDlTORE IN RO,MA È L.l ltlVJijTA HIULIOOHAPICA IT,\J,1,\NA rio \'l\'ACE t; pJ(j ,D.JFFU8A .U!UO~,IM>CNTO,L, 12.50 - l!ST>:110 I.. lo ..00 - SAGG\O A IUClllfBTA DELLO STESSO EDITORE: PROFILI - CLASSICI DEL RIDERE

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