La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 6 - 15 marzo 1923

bi 28 principio f<>10-da.mentalequello della liibe;r,tà di: -organizzazione, doversi •mantener !a conoorren- ,.. nel ='P<> operaio! Tanta strada per giùn. gere al p.unto d1 pr.ima ! E perchè, •di gra.zi.ia, la oonoorrenza tra le orgia.n,zza.zi(\Il.eÌ non tra gli ,indiv,idui 1 E quale grande diff<0renza.può oorrere tra, le due foi,me di ooncorrenza '! Si è dunque· profittato dell'intervento provvidenzi,a\e di un elemento polit;ico disgrega-tare nel giuoco delle forze si.ndacalri. per affermare areora una volta il prjnciipio della libertà di org,anizza.zione e per combattere il monopolio nel campo econ.o.Jnico.;Franca.mente non c'è mal&cio ! Se cotesti scr;ttori sà fossero limjtati a sostenere questa tesi dal punto d,i vi.sa .ogget. tivo ,dell 'mteresse della oollettività, quantunque ritenga errata anche questa tesi, tra-nseat; ma sono in assoluta contradd,[zione quando si sforzano d,i convinoere le 01:,ganizzazioni operane a muoversi i;{,]_t;;rreno della libertà d 'orga-ni'zzazione nel loro proprio unteresse. Nè :v:ale l'o. biettare che le loro <l!'itiche si rivol,gono solo alle organizza:zlionLattuali che ag_iscono troppo spes-_sosotto la sp,;nta di interessi po1itiQi; perchè: 1) essi sono giunti a queste conclusi<onur~ giona.ndo m astratto; ·2) l'affermar il pr.incipio della ~ncorrenza t-ra.oiigan.izzaz'..onidivise non dal fine economico che è unico, ma da etichette pclit-iche; significa sospingere le: organizza.z;on,i su· d~ :una-via che si è -ritenuta vioevers'} _siÌ.no allora profondamente erronea . In :conclusàone io affermo che dal .lato eco,nomico, una v(\].ta a.mm.esso che le -leghe operaie sorsero e sorgono cqll'intento preoipu<;>di e1'imina.re la concorrenza, -si. deve logicamente affermare che. è_naturale, . .giuSto, nec€SSario, ch'oose tendano al monopolio. ·-.Nulla d'!, ob:et¼re allorchè s.i• lotta contro questa o -quella politica sipdacale; ma da .respingersi senz'altro l',istrat- -t..,.' e dogmatica illazione antimonopolistica. Ogni strumento. ha le sue legg,i anderoga. bili, e un;,,. volta impupiato •sarebbe ridicolo il volersene servire per scopi diversi. ed opposti d,., a_uelli pei a_uali venne creato. _ In un altro articolo pa.rlerò. paù a lungo del monopolio,, sinda;c,a,le; ora Ill/i preme •cii passare ad un secondo capo d,i accusa._- Gli• ,economisti li9<>rali giiì. da più anni sono venuti denun.a'ando. in Italia, con una perseveranza certamente. le<levole, i,,colposi fenomeni di parassitismo di ceti ,capi¼listici ed opera.i ,sfruttatori .della collettivutà . attrayerso i dazi dqgru;ia1i, i· .premi' di prod~one, • ooncEeSioni grazi.ose, ecc. ecc. Ed, hanllP. anche deplorato vivaoemente,.gli., accordi e gli idilli che iµ tali occa&:icnisi sb~hilivano tra le organizµzioni sin~ dacali contrarie; a:ccord:i.ed id'il!i <,1}enon sta- '(ano a rappresentar.e ,:se non. una· delle tante volgari mascherature d.' intel'J:!SSi'Particolari: Però non si sono mai _chiara;mente doma,ndati, posto che acoottano iJ postulato edonistico secondo il quale ciascuno, tend~rebbe a far trionfare cil suo particolaxe interesse.: 1.) Se 'cotesti f€:llomeni parassit-a,ri;:non siano oonven!ientissimi per chi -li piratica; 2) Se cotesti aecordu colposi tra maestr-anze e ditte, tra leghe o.peralie e sind,;cati padronal-i, ,non si moltiplicherannQ grandemente allorquando,-in un giorno ch'essi han sempre· a.uspicato; ·ad .una teoria e sopratutto a una pra.tica.Ldel movim,ento operaio orientata fo base-abpostulato·de,!.la lotta di. classe, .si vada sostituendo -una teo:çia ed una pratica colliaborazionista (vedi organuzzazioni bianche- e tricolori). Ora gli economisii della scuola liberale, a meno di non oontr-addirsi, non riuscir.a= ma.i a dimostrare ehe•. non è interesse, putacaso, di una lega <lii oper~ siderurgici italiani che agisce in base ai suoi particolari interessi, infischiandosi di quelli generalr, di ~ersi dall.o sfruttamento delle colletti..vità, E' vero che a lungo andare la. situa~ione si rovescierà poichè essendo l'esistenza di una industria side=gica del tutto artificiale, è interesse degli opera, di proc-urarsu un impiego p~ù sicuro anche ee me·· redditizio. Ma quest,j son .ragionamenti .teorici che somigliano .a;;sa.i a quel1i che si falpl() per dimostrare agli- operai eseroenti di un da~mestiere che la sost,ituzione di macchine alla forza_ lav01'() .umana è per loro vantag-giosa. Tua. l'uovo di ogfqi e qualche pennuola, della. gallinetta di doma,niJ, nè io, nè gli operai, nè ta.mpo,:,o gli economisti liberali .esiteremmo un istante. Le stesse coruliderazioni si possono fare nei riguarl!i del princip'.o co!Tabor.azionista che la maggior parte degli econonùsti liberali sostiene debba applican,i nelle ·relazioni tra capotale e lavoro: Spero che una lega operaia siderurgica non si .accordi coi 6ignori Bondi e C. Diversamente si fìniS<>e per ada~arsi sui rugiadosi piani della =la. ,,0lidarista dell'ineffab-ile Bourgeds tanto cl.a. perdere ogni contatto colla fredda indagine sc:entiifìca. Gì-i economisti Jibe;rali negano, in sostanza i frutti ed aspirano al contatto, all'accordo che fatalmente li genera. Desiderano il contrasto (quante volte si sono lamentati e giustamente oontro orga.nizzazioni operaie che agiva.no di conserva agli imprendit-Ori) per poi negare non solo la lotta di classe, m.a financo resistenza di U1' d'ssiduo. Negano la lotta di classe per riconOGCereinvece quella assai Jl'ÌÙ pericolosa per g'i ini:,,.ressi generali, di categorie part-icolari. • Sono in patente oontrap<liz'one. LA RIV OLU ZI ON E LIBE-RALE Sembra invece che la « lotta di,. classe,., la lotta fr.a detentori d-i capitali e detentori di forza-lavoro t-sercm,i uµa tµll.Zlone utile e neces:. '1) aa.r,i;a nella econom,ia capita.Li,,;tica. Se effettiva, mente non e,,;i;tesse )a classe basqgnerebbe costruirla artifioia!.mente. Giacçhè d~ fronte a:lla 5) u:,negabile impotenza dei consumatori nel fenomeno dello .scamb·o, di fronte al progressivo rafforzarsi della posizione strategica dei_ vendipar fine· a.Ua concOI1renzanel campo della o,fferta di lavo,ro,. Protezionismo ad oltr.mza dei ceti capitalistici. mossll dal loro c.'eco interess,; particolare. • Contegno ed(\Il.Ìstico d'ogni indivuduo e gruppo. Egoismo d!i. singole categorie opera.ie e padron.ali. Anarohi·a nel ca:n~po del lavoro. • . tori attravers<;> monc,poli e sindaoa,ti, _l"ul,ti.ma trinoea che resta è .q llel1a .del corp<;>orgaJ'.11.zzatc dei produttori. Quanto più vasta ed unitarria sarà l'organi,zmzione dei produttoi;i, tanto più MANUALE DEL PERFETTO ORGANIZZATORE LIBERALE 1) Le leghe operaie debbo110 collabora.re fraternamente coi dator,i, di lavoro. L'accordo deve regnare tra capitale e lavoro. il suo ònterèsse si identificherà oon quepo della. rua,;i,a consumat.rùce. Per ..un giµoco che appare - dialettico si può affermare che 1-amigliiore di- 2) fesa.. dei consumatoci può esser raggiunta solo attraverso la loro ooal,izione .in veste di produtLe leghe operaàe debbono ribellarsi all'egoismo, de>idatori, impedi-r.e il taglieggiamento del mereato difendendo g1!i.interessi del proletariato tutto. tori, vale a dire nel lato positivo d'1_lra.ttività uman-a. I fenomeni di. parassitJismo e di accordi 3) co!posi ,col padronato. sono tant9 .p:IÙdifficili quanto più misera, debo~e, dùv·isa., è la .organizza.zione i:èneral<i dei p_roduttori. Bisogna comba.tbere !a tencJ,,nza unitaria e monopolistica delle o,rgani=zioni operaie. La libertà cli organnzzazione è principio fondamentale diellS:ecònomia luoorale. Nè ai creda con ciò. ·che io esca dia] campo 4; eC!onistico. Vaie a dire non ritengo che gli opeNon è vero che 1,;,a minClranza sfruttatrice pi..gb,i il Governò délla pubblica cosa a·suo vantaggiò. Ù>'ganizzazionn' operaìe, • tenete sempre presentè l'intei-ea;e generale d·elia rai· siderurgici si' astengono puta caso dall'ac. • oordo per.chè tanto nob>ili ed altruisti dia a.nte- • -porre l 'inte.e.sse genera,le al loro pa.rticolaTe ; rit~o oh'·essi lo faccia.no perchè urtano o,sa-n- 5) no di urtare ;nesorabilmente nella loro ;,.zione soci.età·. • Perchè hnteresse generale triorin è necessà.. r>io impecfi',:e con ogni mezzo i•l,rafforzarsi e l'estendersi .deJle ~ganizzazioni cen.tràli. Da resping(!rsi il collegamento in¼tnaz,o-- · contro la muragùia, •dei roduttori-CQnslhl!).atori organizzati. . ·Al oontral'ÌO gli, economisti libera]ii- si a.ffann•.no a· patrocinare la causa della li)>er~ di. organizzazione. Non s_ipuò fare a meno di rilevare le palesi e stridenti contraddizi<oni nelle qt1ali cadono continuamente i segu,aci dà questa scuola. Mentre H mondo corre ahimè ver-so il più esoso prote,;iQiliÌsmo,. mentre_ i monopoli si rwltiplicano, mentre i sindacati capitalisti ci si iir,gjgantiscono,' mentre poichi irndiv:idui domi, na.no la vita econdmiica del mondo, essi pontinuano bellamente a ~battere pèr la ·)i!:,ertà di O!l'g-anizzazione.Il male si è che il loro ..esempio è ccnta.gioso e 'trovate degli organizzatori che. attu,ano i loro .principiti al pari di coluJi.che ritenesse. utile e vaJoro,;o togliersi d·a.Jvolto la maschera di protemone in i.na, atmo~fera satura di ga,,; asfissianti. Non si chiedono costoro perch'è il protezionismo tronfi; o, se se lo chiedono, finiscono per confel;sare =amente ehe o1ò avviene perchè l'interesse particolare ed egcJi.stico di pochi ed ab\1i sfruttatori della collettività pi;-evale sul generale. Ma ormai sono passate dieoine di- ia.ruìi e il- prote~ioni..•m1<d:, ilaga e si fa ognora più . grave. Ma la.,Jotta di classe, quella no, non esiste. E si continua. a predicare a tutte le classi, a tutte le categorie, che loro dovere ed;interesse è di. mmraiared'amore e d1accordo. Se una organizzazione operaia ha il coragg>io di proclamai-suofassista affermando ch'essa si propqne di tutelare il particolare interesse dei ·suo{,.membri, l" denunciano all"opin•ione pubblioa .. Ma, net tempo stesi,o la- loro innegabile sincerità l;i obbliga sovente a denuncia.re all 1 medesima pubblicai. opinione .j casi ben più gravi cLi orgalll:zza1'ioni collaborazio.niste che sotto )a. SCUSl!- del l'interesse della patria. si ;nfischiano degl.i interessi genera.Li e taglieggia.no il mercat.o-. Gl!i. economisti liberali combattono sacrosante battaglie con armi spuntai:,,, o, se prefer~te, si illudono con un fusoellino di fora,e l'ep;der- ~,ide di un elefante. Credono, proprno· che J' ap. pello .agli interessi generali, all'onestà, all'amor di patria, produca un qualche effetto, sugli interessati delle due parti. E non si accorgono come ah!ìmè questo reale interesse generale, esclusa preventivamente questa diivisuone in classi-della società e relat:va solidarietà tra mel]lbri componenti, non commuova particolarmente alcun ceto. Ohi rappresenta dunque l'interesse generale 1 La colettività consumatrice, la Na. zione tutta, vi risponderanno cotesti iicrit~ri - Ma dov'è essa, qual.e organizzazione ,la ,r;,pprè6"1lta, quale voce si leva. a difenderla 1 Ne66uno, O.ioè,' pardon, il Governo. Ma. quale Governo, l'attuale, il precedente, o il futuro1 Neppure. I,; allora i Gli eco.nom!Ìsti IJiberaLi in questa occasione sonùglìano aasai a maravigliosi avvocati di un cliente che non esiste o che si polveruzza appena ,.e ne benti la co;ncreta?.Jion.e.Un oliente esisteva effettivamente e se vogliamo esiste in carne e l ossa e lo possiamo 11intracciare nella organizzi.zi.one dei produttori ; ma essi aJ contrario si affannano ad annich-'lirlo e be lo dividono in fette reclamandQ a gran voce la libertà di organizzazione,.. Ecco un quadretto riassuntivo delle loro conti a<l<lizioruinei riguardi del moto operaio: FATTI POSITIVI RILEVA TI DAGLI ECONOMISTI LIBERAL'f 1) Lotta tra imprenditori e lavoratori. Organi,,za,zioni che informano la loro azione al principie1 cle)la lotta di classe. 2) Accordi, ccllaborazion,i colpose tra categorie operaie e padronali onde sfruttare la 'colletti,vjtà. 3) Progressiva scadenza monopolistica, rpoltiplicazione dei sindacati capitalisti, fronte un,'<X1dei; datori di lavoro nella d01panda della merce-lavoro. Sorgere cli leghe operaie allo ";Po di nale·. • • • SI' domaltda: coine deve_coanpartarsi una org~izza.zrlo11e ope:r~-i~? CA_RLO RossELLI. POSTILLE Il materialismo storico. Il Mosca riassume in cLueproposliziorui:fondamentali la doLtriIÌa del materialismo storico. Secondo la prima tutta l'organizzazione poli.tici, giurid.ic·a·e r~ligi()Sa. di una società sareLbo subordinata· ar t-ipo prevalente d,i produzione e conomica e alla I>?,tum dei rapporti creati f,-_,_ -i detentori d~ 'mezzi"cfi ·pròd'ilzione ed i !avoca.- tori ·manual·i. La seci>nda proposizione affermerebbe che ogni epoca economica raccbiiude i gi>rmuche ma.tu'randosi, producono l'avvento di quella successiva. • Cominciamo da quest:u]timo punto. Una prop<;s.izione di questo genere, jn quanto non sia una génerica e piuttosto lapalissiana affermazione che dalla maturazione di ogrui epoca. storica sorge inevitabilmente l'avvento di .quella successiva, rientra ·J,èn piuttosto nel determini. SIDO economico che non nel materri-alismci storico, e da questo deve andar ben distinta. L'orig<i.nalità e l'importanza dei formulatori di quella proposàzi.one consiste nell'aver ricercato e dimostrato nello ~viluppo della sociera ca,.. pital<istl:cagli elemenhi ed i germi per la nascita della soc'età coUettivista. Una critica pertanto a questi ·parte della dottrina marxista e alla. conseguente visione mess;anica e (ammett'i.amolo pure) h·oppo ottimisti<ca ili un"èra definitiva di giusti~ia e di eguaglianza., sarà una critica ·va,- J.idn ad una delle formulazioni dòtiirinarje del comunismo; ma non lede e non t,occa. per nulla il sistema di idee che va. sotto il nome di m~ terlalismo storico. Per quanto. riguarda il primo assioma fondamentale. esso è conoepito dal :M-OSca 'in un mQ<Ìo piuttosto ingenuo e Elemplicistico e le obiezioni ad esso rivolte sono yecchi.e e poco valiide. Si è deto che il fattore economico ha una grande importanza nell'evol~- zione sociade, ma che è un errore ntenerlo 11 principale, la causa di cui i fattori gi_iuridico, religiòso, poluti.co, morale sar'1bbero gh effetti. Ora tutto ai•ò presuppone una conoez1one del matrialiamo storico meccanicistica e astrattista che merita davvero di essere superata e sepolta. Non vi sono già vari fattori ohe si svolgano distinti e concomitanti, che po!i <fubbano esser saldaui insàeme daà •so.<iologil, dando la prevalenza ti la priorità ad uno di essi, a quello economi.oc>o, a quello mil,tare, o a quello religioso, come è oggi di moda. Si sente l'eterno fluire della 'storia soltanto superando questi var>i pu.nti di viata partioolari e abbraccian<lb tutto il comple&sb mà unico tormento che travaglia la società degli uomini e la spinge innanz"i per v-ie sempre nuove, verso forme sempre diverse. Senonchè le forme di produzione e i rapporti di possessq e di dipendenza economica che .-i stabilliscono di volta in volta nella società e che rivestono corrispondenti forme gillridiche, c~ raterizzano meglio di qualunque altro fatto i rapport'i di cliipendenza e di potestà esistenti fra le classi sociali e quindi le forme della sovr~ nità pol,tica e le basi sostanziali delo stato. Formulato in tal modo, il materialismo storico non ha, malgrado il suo nome, nulla di mat.erialistioo. Ap]>aiono pure perfettamente inutili tutti quei vari eeempi storici in cu.i si dimostra che una mutazione politica della società non è stata causata <la una corrispondent,, mutazione economica; chè la prima 1,arà tanto meglio spiegata e lumeggiata in qua.nto si av:rà saputo cogliere e comprender·e anche la seconda. TULLIO LIEBMAN. Ricorsi. Passa la « Reale •· L'erta della Datar1.a, angusta e ingombra,, è piena d<itepore per l'ultimo raggio del sole ponente che barbaglia di i-osso e d'Qro la cupola lontana; all'in,prov\•iso ]-a fanfara rintrona e il cielo si sJ.arga: ecco nel verde, sopra la Consulta, il lume di luna. SOD Je. note do • Giovinezza >, forse per la prim-a volta echeggianti in tale parata e le su.on.ano, cor. quelle lorq trombe d'a.rgento, i Carabinieri; !a folla si accalca e ansa per la salita chè il ritmo guerriero, aleggiando ne.i cuori, non aiuta ),e gambe. Sbuca dalla c111rva, C"P,."rta )a sua voce d,al riltornellc, cadenzato che ora s'avventa verso il Quirinale, e li aocieca col suo fa~o acceso un'au.tomobile; ma .il conducente, tutto in~tq a non arrotare !i marcianti, non si scopre: un pugno gli a.I1rivasotto il n.aoo e un '·altra mano .gli ha preso il berretto gallonato e lo getta, con due pircette, alla sponda oppcsta. Non corrono parole, le note s'allontanano più. stridule. e un po' stoniate. . Quando il Papa usciva in carrozza, scortato dlli gendlarmi, O'gil<Ì altro ve,icolo sul suo passaggio doveva fermarsi e la gente soendere e porsi in ginocchio a rioevere la. benediZ:.,ne. Ma negli ultimi anni del suo, potere c'ers1, il pericolo ohe, deu ricchi scarrozzanti,' parecchi vo~ lessero ostentare sentimenti di libertà col se-- .guire .la loro strada e col negare l'atto d'ossequio. P.er questa, sali ba. della Dataria, non meno aspra allora e poco più polvernsa, dove ])€T la lentezza del cammino e la strettezza una sconvenienza di tal futta non potev-a rimani>re inosservata, un·a tur.ba di giovinaski dai ceffi o.<curi e dal fare arrogante soleva precedere di corsa il oonvoglio Papale ..calante al trotto fren1to e e urla.re « in ginocchio , e obbl;gare vetture e passanti a ·fa;r àla. e a seguir !'etichetta; e per h paura che i. cavalli s'impepnassero, oblied1vano, ,i ,:,iochà, attestando al Pontefice arguto, con le· ginocchia sul terriccio, la. loro devozione. ·' -,·Pensieri Romani. ~. N0;11è vero che 1e anime mutino. L'evento pr<'nde, sotto questo sole, una..figura corporea, ·li corteo e di full2lione, e tutti devono acco,;rere ai m&.rgini d 'unia strada per averne cosc.ienza; il fatto ~: concreta in cerimonia e én pompa semp.r~confc,rmata a uno stesso rito, che comincia e finisce coi maccheroni, e la foglietta, in casa. o all'osteria;· ~a so,J.ennità è famig1iare e la partecipazione estetioa; ,:isorge per ogni parata i•l ri. cordo secolare di cavaJcatè e tr;onfi, oi son, troppe ragioni di confronto·: le cose odierne pedono di novità e di forza persuasiva. Che vuol dire se mutano le forze 1 L'àugure sorridente ~he ~unecchia in ogni .Ronmnoi rompe la scorza u-gmoc- ·no fatidico, e rivela che ]a-marzialità è _bona.ria, ]a, crudeltà scherwsa, l'ira pirotecnica, lo ;forzo inutile, la volontà ,evanescente. E' un vero miracolo di collaborazione: il pa..<SantepugF.a il tono del dèspota, e il dèspota l'abito del passante. * * * Deve la gente s'adatta peggio alle regole, la regola già fissata trova più facili ragiono e consensi come quella che meno pesa e meno s'<im. pone'; e la critica .solita cuj soggiace non riesce neanohe a scalfirla, p.oichè è lo sfogo e quasi la ragion cJ;essere e ]a dignità degl'intemperanti che non chrieclononulla. oltre la libertà di questo quotidiano eserci.~io, ripetuto senza desiderio di variarlo, riconOE.Cendoin cuor loro che la. mia]!ior condizione della vita sta nell'immobiìità ·: nella continuità dell'oggetto del loro sdegno e nLalumore. La voglia di riformare si sconta, più che con la loro incomprensione, cc,n nna loro avvers>ione profonda e combattono e wn pronti a morire per quella causa. che ostilmente li nutre. Questo discor,;o è fatto per la burocrazia; che è l'ordine eletto del popolo Italiano oome capro espiatorio de' suoi difetti e delle su•!• ri,mpazienze. * * * L'etica del militare s'accompagna ad una rigidità formale che rifugge dalle ooroplica:z.ioni psichiche, <lai casi di coscienza. _L_ospm,to,. allo sc;uillq del dovere, p-ig!ia la pc31z10ne_d at.en~ e marcia ai passo per la via che quell araldo gli 9€-gll", Questa puemonbese sicurezza, trapiantat~ quj dove idee e tendenze non conoscono tenn1n1 c confini ,alligna ribelle, e frutta un' ostin.ata e a volte disperata volontà di salvare, con quelle fa= spese per l'eseroito ohe, riserva rebicolata dei tecnici, ·non S<lffrono a-ssal,t,idi discussioni, il palla.dio e quasi la premessa della Nazione. IL ,cervello degl-i U fficiaI,i ·è a--<>frattario .agli argomenti economici e alle osserva.zionri pohtiche perchè vi sottintende un'irrisione e un'nff•sa, sotto specie di superamento, a. quel m.)ndo mornJe organico e chfoso che g,i fa bella la vita; se poi vi riconosce una veste sgualcita e rutorioa dell'inganno pacchiano che si trama di solito tra corridoi e anticamere, la nonctu-anza si fa sdegno e forza insorgente, pronta alleata. cli qualunque interesse abbi.a l'avverten,,o, di sottoporsi alla sua band:iera prim.a di dar lascalata al potere. Per J,a poca serietà e circospez;ione con cui si custodisce lo Stato, e il facile marchio d'indegn<ità -0he ogni sootticismo richiama su di sè e impone, sottiene di suscitarl'aruimosiità, la gelOGia e forse la rivolta di un organo che sarebbe sano e vitale e non avrebbe, toltagli l'occasione d'esaltrursi, velleità di uredominio. U. 'M. di L.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==