La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 5 - 8 marzo 1923

bi , 20 - lA RIVOLUZIONE LIBERALE RASSEQNA ~INDACALE_ campo della cooperazione di consumo in speci-aJ• modo. Aggiungeremo però che se in ambedue i campi vano sàtebbe attendere rapidi progressi dell'sdea unitaria in quanto questa presuppene 1ma rigorosa discipli,na economica mentre i residui de1!a passata. predicazione catastrofica su ],. precarietà del!'OTdinamento sociale pr<senb e sulla possibilità di. rovesciarlo per virtù di movimenti· rivoluzionari permeano ancora profondam.ente I'.animo dei nostri lavora.tori, dobbiamo. ricorloscere oome nel secoado più che nel primo vi sia la possibili~-à di compiere azione proficua. Altre volte abbiamo detto come l'esi- ~tenza di 81liende cooperative risponda a fondate ragioni che invano si vorrebbero negar-e col pretesto specioso ch'esse fanno parte di un complesso di organismi sorti artificiosamente a scopi elettorali e pa.rtigiani. E' _·evideI_1taèllora che tali aziende debbano e._<i,eresalvale da rovina~se di ~rovina SO!Il·ominaccia.te per le vicende della lotta-politica. La loro caduta avrebbe sen2,1 dubbio una dannosa influenza presso larghe sch-iern,•di lavoratori anche e sopra tutto nei riguardi del! 'idea dell'utilità del risparmio, idea che è nostra convinzione b cooperazione sia capace d'i creare o meglio di sviluppare. Chi sappia quanta importanza assuma la difiusèone di idea siffatta ·nelle nostre attuali ·condizioni economiche non può non deprecarne l'improvvisocscuraJnento. U nific-aziòne sindacale e cooperativa. •La subordinazione o meglio l' asservimento, del' movimento si;1tl_acale <e di quello cooperativo alle organizzazioni di pa1 ti.to che ha caratterizzato la politica operaia nel tumultuoso periodo p-0stbcliico e che è stata gabellata come suprema nece,;sìtà e come prodotto di un fatale sviluppo del pensiero e dell'azione proletaria, ha ormai. generati i suoi eft',;,tti dannosi_ I drue movimenti ricordati SOl).O stati per la iidìltrazione di q,nsideraµoni politiche éhe non hanno tardato a. prevalere, ruÌ:zitutto allont:a,-- na.ti dalle· loro funzioni vitali e trattà ad agire fuori della realtà della vita economica. Mentre i sindw:ati lungi dal S<ll'0re di difesa 'dègli interessi economici dei lavoratori e nel contempo di agire pel lòro miglioramento tecnico e culturale, li trasformavano in 'inconsci sabotatori <J1,llaproduzione, dando luogo a un fenomeno di ri.torsi"!'e in virtù del qualf la posizione degli inter<!Saati veniva notevolmente peggiocrata, certo più di qua.rito avrebbe potuto ~sere in s,,guito alle vicende.della crisi generale,. il movi- _mento cooperativo, pet mezzo di: una supervalutazione del suo significato sociale rispetto a ·quello economico, cessava di esser ritenuto quale spontanea manifestazione delle •forze· econonì·iche di gruppi scelti, diveniva ·a!ll'opposto strumento per la loro formazione, pe,: l'educazione politàca della collettività, diveniva infine, nel pensiero dei sùoi dirigenti, arma per la. lottà di classe. In tal modo perduti di vis½!-i limiti e le necessità proprie della vita aziendale degli organismi costitutivi vedeva le aziende ste.se portat;a al fallim;anto dopo averle f.atte a lungo vivere quali parassiti dei pubblici bilanci, rendeva quindi nulla la )oro opera di riassestamento del mercato interno, opera che ad esse , ayrebbe _ntuto e,;,;er<;;>~ pa-rte ~ffica,çemente af; fid-.ta ... ,. , ; • Sindacati e cooperative inoltre posti in"balia degli avvenimentà pelitici sono stati 'messi in condizioni di subirne le peggiori vicende tumul-' tv-ose. Non appeni un partito con- un programm1 che ai fini delle nostre indagini è superfluo analizzare, ha raggiunto il potere ed· h'a mostrato di volervisi affermare con ogni mezzo, .le coop,;rative hanno visto cessare ogni possibilità di • aiQto .d'a parte del -~averno divenuto strumento di una determinai: corrente-- polit:_ca ed " €6S/l 1 affidate esclusivamente alle proprie·· forze, che per quanto -più sopra. dicerqfno erano e·. son? insufficienti a prospera viba per l' errato rndirjzzo loro impr-esso, sono mina~iate di estrema rovina; i sindacati si vedono cjisertati dagli ~re ganizzati corsi a rinforzare ~è file delle or~~mz-_ zazioni concorrenti da.Ue quah sperano pm energica dli.fesa perchè le SCOfgÒnoposte,, sotto il patronato del partito vincitore. • . E' vano forse suppone ~a) che gli sconfitti pieghino la testa senzà un tentativo di .opposizione alla sorte avversa ch'eesi però sono colpevoli di non aver saputo evitar;, 1,11a1;'tenendosi estranei al gioco delle influenze poht:che; ~) ch,,i yincitori sappiano far tesoro degli avvem- . mBnti P!"' evitare di dover seguir~ i priini nell'insucceeso. Ad ogni. modo si può cònstatare ccme tanto nel campo sindacale quan:to in quel- -lo cooperativo si vad-~o svolgendo due azioni analoghe dirette a salvare nei limiti del pOss1bile i vecchi organismi riportandoli alle loro tipic)Je tradizionali funzioni, sacrificando gran, parte ~ei1a bardatur~ ideologi"": postbellica_; sia .nell·uno come nell altro ,.nfatt, si parla oggi attivamente dell'utilità di un movimento unit&rio. Nel primo tenderebbe anzitutto "'d un raggruppamento dei sindac_ati ideologicamente . legati al fascismo per non far_ vemr meno 11 loro aiuto alle masse lavoratnci proprio quando il m<arca.to di la,,-or,; presenta le maggiori difficoltà; dovrebbe servire di poi per un_ tentativo di unificazione di tutti i sindacati italiani. II punto di contatto fra organ;zzazioni affini sta nel iicon06cimento d;,1 principio 11a- ;iona1e ammesso come Hmite imprescindibile e come presupposto necessario <lell'-attività e del j>€DE.ffi'O di ogni citt.a<lino e di ogni lavoratore'. n.élla ricerca infine di un adattamento fra gh séopi di rigenerazione . sociale. che si v?,gliono perseguiti dalle orgammaziom proletarie e la realtà presente, nell'abbandono quindi di bu0n;, parte delle river.dicazioni estreme pei· limitarsi a quelle che non poSBano dar occasione a' sorgere di irreducibili attriti nell'ordinamento capitalistico deila produzione che, '),Ccusalo di incapacità a risolvere le incognite della situazi'o.ne attua.le, ha mostrato di es,;ere dot.ato di una forza notevole che no!l potrebbt> essere improvvisamente schiacciata senza che il _danno r:cadesse specialmente sugli autori d1retb della 61.la rovlna. • Nel secondo il movimento unitario parte dalla seguenti premesse: constatato in forza della recente esperienza oome we singole aziende cooperative debbano rispond<are . a rigorosi concetti economici come la loro vita s1 debba svol- '• gere • su' basi r~ali, com'eSBe de~bano anzitutto bravare in sè stesse forza suffic,ente per affer- ,,;arsi al -valore reale 'del!' azienda, non agli intenti programmatici del eonsigli.o o dei -soci, poichè un ostina.mento parassitario le avvia fatalriwnte al fallimento, si vorrebbe esercitare una sèlézione fra le aziende esfst<anti allo scopo di. eliminare le incapac_i di florida vita, di fondei-e. le più mod~te onde sostituirle con prganismi di media potezna che dotati di sufficiente capacità ~an? conta.re su di un raziÒna'le giro d'a,ffari, rinunciando. ad una dannosa cOncor~ r<anza che è tale. poichè trae origi1ne soltanto da 'rivaliti). di natura politica. Il programma in ambedue i oasi è assai lusinghiero ma come tutti i progr,ammi nascenti, almeno in aJ>parenza, per ragioni oppo,-tunistiche e non d,alla profon4a e· sincera convinzione di. coloro che dovrebbero attuarli, è -destinato probabilmenté a non uscire da.ì limiti di una pura. aspirazione dei suoi autori. Già si è ve-- nuta delineando nel campo fascista una en<argica opposizione, all'idea di unific•azion<aspecia.1mente so3tenuta dal 1,'t-igola, opposizione che non è neppure vinta dal tat~o ohe ·detto,. pro- ·gramma si_sia volufu avalla.re ool nome di I)' Annunzio. Ed è chi.ai'<>così debba e..oSere.Qu~Ii ragioni infatti potrebbero spingere le Corporazioni Sindacali ad aderir.e al movimento unitario se le· Corperazioni stesse, ri,petendo l'errore qella C. G. L. sono strettamente dipendenti dal Partito Fascista,, del quale forma,no la miglior parte ,dielle forze attive, e quindi spinte a far prevalere nell'azione pratica politiche considerazioni ri~pondenti ..all'int<aresse cjel partito st<assocome tale 1 Ciò non-significa sia in noi il d\esiderio· di vedere continuato anche in niisura ridotta l'aiuto dello Stato ~ll;,· aziende cooperative. Esso deve assol1.ttdmenté. cessa,re poichè co6tituisce un privilegi.o creatore di forze apparenti e minat;, da malanni d'ogni sorta primo ka tutti l'inerzia .. E' necessario al centra.rio ohe la cooperazione si salvi in virtù dell;, sue proprie forze spontanee ,e nei limiti déi suoi m-eriti intrinseci. A I f.a,;cisti ved·rebbero una logica soluzione del '.problema. nel passaggi.o in massa degli or-, ganizzati fed'!<l"alialle CoIJ>?razioni, posto che gli ultimi _siano disposti ad accett,i,re il principio nazionale rioonosci'uto. dal Rigola -e, che già forma uno dei capisaldi dei prograrµma proprio delle Corporazioni. 'Essi necessariamente· ~itengdno çhe la, pregiudiziale nazionale degli unitari sia solò dettata da .oppor:tunisino od allo scopo: di evitare J. ·ostaco,!o çreato -dalle disposi: zioni _sulla registrazione dei sindacati, r~g,istrazione n~gata- a quelli di i,ssi che non dichiarino di voler ~gire i;iconoscendo quale sfera ,della loro azione..,e.conomica e sociale· la Nazioo~.• • tal fine potrebbe la cessazione di un antagonismo nascente da ragioni :di riva.Htà politica rivelarsi utile iniz;atfva qualora potesse, ripetiamo, aiutare la liquidazione di tante : aziende pericolanti, la revisione di altre passive, la fu- , sione' delle minori numeros'ssime esist;ant,i spesso in minuscole loca:lità .. Altrettanto si può dire pel m.ovimento• coop~rativo .anche pel quale nijSCe spontaneo nei vi'lléitori il. dubbio che l'unità debba. serv,ire a salva.re dallo sfacelo_aziende' pericolanti in modo da èons~r'!'are un i;tu~leo•d'azione sul quale ricostruire più tardi, a bufera passata, la complessa organizzazione cooperativa .a base poJitica socialis!,a. ::- Abbiamo esposta la questione n;alle gr;:-ndi sue linee quale è vista dagli estremi interessati, ma {,a co•~iderata, particolarmente l' esistenza di un altro importante el;amento dato dà{ sind~~ati e dalle cooperative facenti capo aL.Par1 tit,o Pcpolare. Dmcante il recenti avvenimenti politipi iÌ P. -p .. è rimasto spettatore neutrale ma solo: sino a,d un certo punto poichè 'la ·neut,-alità non gli hi impedito cli prender<> ,posto al governo di. fia_ncq.ai fa.scist:.. Ad ogni l)lodo va considerato che: a) il. passaggio degli organizzati bianchi alle Còrporazicni è 1quasi nullo; b) che le c'ooperative_ bianche si sono quasi per' tt..tto salv~te dal mov~mentp di· violenta distruzione che ha oolpito le ,:C/sse. In tali _condizioni è. da domanda.-si quale èonvenieoiza esista pei p~polari di abdica-re alle posizioni raggiunte, che almeno apparentemente sono siì.!dissime, e di i~quadrare i prapri organismi nel movimento ui1itario ta.n'.to più che questo pur· presen-. tendo la possibi1ità di ricondurre sindacalismo e cooperazione i1n ·uria sfera d'az~one sa.namente economica non potrebbe affatto sYiluppare .quel1'azione sociale propria deHe organizzazioni bianche· che, si distinguono dalle altre pe! loro carattere a J,ondo, confessionale. , L'unità sindacale e la cooperativa si attuano spontaneamente quandò i -due movimenti siano scevri da influenze wlitiche ed abbiallo abbandonato il pesante fardello delle ideologie palingenetiche. Queste variando pel finè e pel metodo da partito a part'to portano i divers_i organismi concorrenti su strade s·pesso divergenti creando recip:roci ostacoli per un'azione c\1e in ultima analisi dovreboo esercitarsi in UD senso solo. Mentre perdurano e si agitano tante pas-· s!oni è naturale che ogni tentativo di unificazione anche se fatto in buona fede, sia destinato' ad essere infirmato dal dubbio degli avversari, dal sospetto· di occulte manovre, ditacite intese. Parlare oggi di unificazione sindacale significa aver la pre~a di inizia.re. u11:3r0bile costruzione senza disporre ciel ueiess.ano materiale. Questo si va formando ma molto lentamente come si va nelle mass;, diffon<lendo 1..;naretta 1 conOGCenzadti fenomeni coonomici che tanto le interessano. Si può quindi preve-- dP-r<a che l'esperimento iniziato nel ln9 dovrà giungere alle sue estreme conseguenze; se ~:" h chiarificazione del problema forse è bene CIO sia, pure è dolorooo dover constatare come gli operai saran'l1o chiamati a dtuamente scontare l'errore cjella sua impostazione poichè la ]oro forza verrà meno quando più sarebbe neces- -sai:ia. Quanto abbiamo detto sin qui spiega le rag:oni per le quali ci sembra giustificato un oerto scetticismo sulle sorti dei tentati vi fatti per raggiungere l'unità di azione ,indacale e nel Si tratta di ·una azione di indole puramente teèn;ca che si esaurisce néll' ambito di ogni singola azienda che. non ha q~indi raf porti con .categorie o gr11pp1orgamzzati estranè1, rapport;. tali •da far ·nascere divergenze che possano, .èssere influenzate da particolari scopi di natura -e:xtraeconomica. E' 'bene però rico,:da:rn che risultati pratici ,potranno essere raggiunti _solo quandò, si_sa?- piano senza esitazione sacnficare· gli uomini 11i tifo delle istititz·ioni se il nome di quelli d_ovesse diu- appiglio al rincrudire delle lotte pa'l't1gi1ane. La condizione, per quanto più sopta dicemnio, appare senza dubbio grave '.e· l'immediato avVenire diri se le cagioni di degenerazione deÌla clioperazÌone italiana ne abbianò o meno di.sgrazia!'amente raggiunte ed intaccat<>·-)e radici. • RICCARDOBAUER. ·Premesse .. Caro;Bauer, L~ tua -diagn,osi-·della: -prese1).te situazione sindacale è acuta ·e persino, vorrei dire, inconfutabile. •Ma 'rinuncia al futuro. Non tiene conto cii eiò che non si vedé,. ·u, t;,,; critiche al movimento socialista presentwo tutta J,avalidità di una liqui~azione dei vlnti.~ Ma mi dici' quali esigenze li portavano· a combattere! Nel vinto d;,v~si pur riconoscere Ì-, -dignità d,el éombattente, e la consacrazione eh~ nasce dallo stesso, offrirsi alla morte. Anch'io credo à\!'unità sindacale, Jn quanto penso _al·movimento op-e_raio7o~e ..a. u'n ese~~ito schierato per la battaglia. L unita,_ quale _,o_la penso, non nasce da accordi_ ·am~1111:tra 1 tlv~ ? <l<~un ordinamento burocratlc~, ma e 1 unr,ta aderente alla sitilazion(ì, è un problema di ta_ttica., di collegamento naturale tra le a.van.guardie e il gross_o dell'esercito. Non sono messianico. Ma nel tuo liberismo c'è troppa economia e poca politica. Io non vedo_ l'individuàlisrrio e ;1 ]iberismo fuori, dalla valonzzaz10ne delle iniziative e dal trionfo· delle' for~ attraverso alla lotta politica. ' La vita economica è il presuppesto e il materiale che riceve una forma dalla vita politica. Appunto perchè l'una è autonoma rispetto ·:i]. l'alt11a un governo clii tecnici, il ricon~imento pubblico dei si,n<lacati ecc., rappresenterebbe';' 1,,, peggiori forme di rca-z.ionarismo e di illuminismo teçcratico. Dopo tutto l'ideale è sempre i, governo degli incompetenti (gli avvoeati). Per me dunque lo stato deve rimanere estr_aneo in un modo anoor più assoluto al mov1n,ento sindacale: nè si possono proporre in.ger.ue pregiudiziali id-eologiche, come il limite nazionale o la oonoscenza dei fenomeni economici, • perchè '1a,lotta si svolge sempre nei limiti della n&zione anche quando la si 11ega, e la conoscenz .. deii fenomeni economici non manca. mai alle rMsse, speci-almente qu_ando non hanno letto (come per fortuna non leggono) scritti di ec0- ;nomia, essendo conoscenza di nat,ura pratica e i.&iintiva. Il più bell'esempio di unità sindacale spontanea si ebbe a Torino negli anni 1919-1920, quando tutta la massa seguiv<> le .avanguardie comuniste, pur senza, hderirvi formalmenté, e ) . il fronte unico era agli avamposti. Le inizi:ati- ·ve I).OndevOIIlocoinci8ere ,c_on la._m~ima personalità e rey;ponsa.bi!Ìtà'.-n' el superamento-degli ostacoli! Ma ou;mio caro, Batier, tu potfesti. giustarr,;anté richiamarmi ·daJ:la storia alla cronaca, ' poichè di questa· si discute. E se tu accettassi le premesse che io ho posto qui oon la più indecorosa fretta., non avrei a)tro da aggiungere alle tue considerazioni. Per me il punto è· sempre lo stEssò: la lotta di classe. ·Come. puo.! P8.;- lare di movimento operaio senza partire d1 qm 1 La fine dell-a lotta di classe ha sempre significato l'aprirsi di un· periodo di decadenza, i1 fiorire del mecenatismo e la rinuncia all'eroicoIo sono troppo JJ€8Simista per avere qualche simpatia nella palingenesi del riformismo, e nei q.uieti idilli cortigiani dei governi· di Lo~ renzo id Magnifico e di Caterina II. Non so dimenticare che a Lorenzo segue Carlo VIII, 'a. Caterina Napoleone, ossia che alla paoe e a!lla •felicità della rinuncia tiene dietro la dominazione straniera. Si parli oggi àunquè dell'lllllità sindacale tenendo oonw· delle natu.ra.Ji condizioni collaborazionistiche ormai imprescindibili. Ma. vedendo il. tramonto lasciateci lavorare per le luci dell'alba -anche se nulla ci dovesse riuscire oltre }e co~Qlazioni di un tardivo crepuscolo. • • p. g. Q·ueSto n'lt,mero esce in, ri.tardo per ra.rioni ch,e il pubblico, conosce ormari esa":'rien.f.em.ente. L'Amministrazione , de La Rivoluzione Liberale resta fissata in Torino. Via XX Settembre 60- Preghiamo tutti gH amici di,ii,dirizzare al più presto a questo indirizzo la quota per il rin· novamento cielt'abbonamento, e di aiutarci· ··trovandoci • nuovi abbon~- menti. Mandiamo numeri' di saggio, gratis a .richiesta. -Compenseremo gli abbonati • dei 4 numer-i non usciti per colpa NON nostra con numeri doppi. il primo dei quali sarà dedicato allo studio della Francia. È garantita la più scrupolosa puntualità, allà quale del resto_ i nostri lettori sono già abbastanza abituati._ È uscito-: • A. /"\ONTI Scuola classica e vita· moderna -r Prezzo L. 8. ' Oli editori invieranno direttamente il libro s.enza aumenti di spese postali a chi invierà cartolina vaglia di Lire 8,- A. PITTA VINO & C. • PINEROLO E' uscito: A. DI STASO Il problema -it liano L. 1,50 Forti paqin, polemiche e incù-ive su quel/oc!«. per l' a-utore è il problema fond111mentale in Italia: l'agricol'ura. Di. prossima pubblicazione~ Felice Casoratit Pittore Cinquanta opere che. rivelano una indi• vidualità' matura, un artista completo, Introduzione critica di Piero Gobetti, Edizione rilegata di severa eleganza.· Prezzo speciale per i prenotatori L. 20 Prenotarsi pi"esso P. Gobetti - Torino. PiERO GoBETTJ, dùettore-re.vpm,~a.f;ile PINEROLO - TIPOGRAF'IA SOCIALE.

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