La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 4 - 1 febbraio 1923

bi 16 L A R I V O L U Z l O N R LI B E R A L E cl.ere il cliaordine come lrut.to di una necessaria diffidenza reciprooa.. Le soluzioni più evidenti 30no, µ> tali frangenli, le più ,emphcistiche che mùla r:solvono e BOltanto int.roduoono s,emi di djBCOTdiaprioristici inaderenti ai reali interessi.: iI blocoo del I.e n~:oni proletarie dei progetlisti Don fa che conat..a.t.arel'esistenza di un mondo c.!ilaoerato con Russia, Germania, Ji:.a.lia in crisi di depreseione e America Inghilterra in cri~i di oooeseo di j>I'oduzione. Ora la lotta dei debitori contro i creditori sarebbe la 90Juzione estrema e disperata che riaffermerebbe la sci.ss:ione in :'lodo anche più dolor06o, mentre l""'lu'librio cleve m1.rar a oombinare nel modo più sapiente .-redit.ori e debitori. Una polilic-a wilsoruiana. da parte dell'Italia a Vernailles (nel senso chÒ la voleva Sa.lvemini ri.echeggiato qui dallo Spellanzon) avrebbe costituito fl:>rse uno dei termini fissi della riorga,.. .n.izzaziou.e,avrebbe offerto un punto d-i direzione e di convergen.z.a aUe nazioni deboli e lndeci,e (Piocola Intesa, Fon.isola balcanica, America del Sud) senza e,;cludere l'esigenza della laboriosa. dialett.ica. Perchè la mera aspira.rione n,ittiana a.li'unità del mondo, moesa, da intelligenti apprezzamenti rulla Gerrruuùa, trascura il terren.o reali.stico su cui gli avvenimenti si svolgono; l'impossibilità di <l.éstruggere certe naturali iliffe,renze. Per esempio è molto probabile che sia più democratica La Francia di Po1J1carr cho la. Fra.nei.a dell' 8re no·uvellr.. Qui non r;.i t•ret~nde .di condanna.re i popoli ma è evidecr.e che Francia. t" Germania sono ridotte irremi:,- diabihnent<> a delle poeiz:ioni statiche e precouc.:>tt.e l'Ameri<'.a.pare che ne vogtia seguire l'est n, pio, sicché- solo ali ·r nghi-lterra, ali· Italia, alla RILS6ia, fallito Wiloon, viene a apet.tare, per opposu, vie e secondo opposte esigenze, la fu11z:iooe rlelicat.a delle comunica.z.i.oni t" dei moviwenti in un mondo rigido. Versaill€6 è dunque una. tregua. nel sens<'più n.1rnµld.o e 09erei dire normale, dell.:\. pare la· noli eolo non è una pace, ma esclude la D3oe, clw dovrà esser preparata o realizz.ala a poco ,i poco iu un lavorio di doc-ennl dai diplomatici. :,.. non iulervengono decisioni avventate, nono ~t.,ntR i problemi int.ricat.i,ssimi delle riparJi.lo11: della peni.sola balcanica, della Russia, deila e1ec.l1tàdell°An.stria, l'Europa s'avvia. appunto a una: luag,\ parentffii di paoe duratura ( a p..rt<' i piccoli wntlilti locali). Di che la rag:ono non va ricerca.Lanelle sue stremate f,. .irz,!, mcl nell'estremo buon &eneo (non paia ironia) prevalso 111 qut-st1 anni di dopoguerra, nel\'asse11i.a cti vgn, posizione iutran.sigenU", nell't;fiettiva unità dell'Europa sentila uuiversalrulnto a.ucbe se ognuno dei governi credt', di fare una JJ<Jlit1canazionalista. ln effetto dal!a politica e- ::it(-..ra Ù(•I <lcpoguerra sono stati esclusi affatto :.:1:an·.cnlu.neri (ultimamente persino v~u:1.elw) ~ abbiamo a.ssisLitoper quattro anui a una ~go.I.are fe.rmcz.z.adi nervi_. a uno spinto '1.i a- ~i no.11venuto meno neanche attra\·ers,:, le inconclUH.ioni di d~ne cli conferenw interDh· :/.Ìnnali! Tutli son divenuti naturalmente diploma.t,ici, e chiusa la partita di una Jisouss'.oue 11-'l vogliono ape:-ta. un'illra: scopo esser.ziale 110n già. re.spandersi, ma il neut.ra11zza.rl'avversario. Veramente sotto il cin::smo <l<'idiplomatici bisogna riconoscere che uuo spirito di ca• 1·jtà cristiana nuovo ha pervaso tutt.a l'Europa, nè dovremo lamentarci se si mostra come fint-2.- 1.a e ta.U,0·invece che con dichiarazioni di :-;impatia: da qu.attro ann.i gli uomini di stato a;;i- ~cono ool più sublima disinter-asse e tanto è il i"axino di si.!Jatta atmosfera che pcraino il bd- ]11.X>SO Mussolini fu fatto mausueto a. Territt:l da poche parole di Lord Curzon e c!a un ~nr:i- <:odi Poinoa.ré. E' naturale che ognuno na- ::,oonda.gelosamente lii. buona volontà sotto il docoro del.l'occa.sione, ma in realtà chi osò (.;0- ,;liere una delle migliaia di occa.sion.i pe:r una 11uova guerra manifestatesi dopo Versailles 1La lentezza: queet.a è !"arma per cui la diploma1.ia del dopo guerra viene sp.iegan<lo i suoi diabolici disegni di pace m<>nlre i popoli non so- ~,nano cbe di uocidenù. Altro che politica eekra latta dai parlamenti I Solo gli aristocratici ~anno real:zzare la democrazia. Quest.e premesse offrono un.a base orgn11ica 1~~-ohi voglia €Sa.minare criticamente la. pcliti- •·a ...tera dell'Italia in queeti quattro anni. Nel ~iuoco comune noi avevamo per natura una delle posizioni più mobili e spregiudicate. Non si ooppe comprendere il fort.e nostro inlereaee a.l disinteresse. E' chiaro che le.-sicurezza del1'Italoa dipende dall-a su-a politica di al-loonze, dalle simpatie che riesce ad alimentare e non dalle... oonoearioni orienta.li; è chiaro che ancb,,, UllA politica nazionalista è arnmisaibik soltanto se noi Ii.usciamo a non t9!0r so1 i I ad inserirei a un aistema di forre. Oiò fu compreso soltanto da.Jlo Sforza che ree.lizzò ,prudentemente la politica d'accordo oon la l'iooola Intesa; rO\inata dal Della Torr8tta qllfflta che era. la cola politica organica, il me.no pegg.o è ~1ure sempre il piano di Schanzer, che si apMgin ,.;" \"Inghilterra., non potendo disporre d•lla enorme. riserva <li iniziative e di .imprevisti che ]a. Rt•SBia, per eeempio, pnò far agire in India. in Asfa Minore, in Europa centrale qud,ndo aBSUm,. un atteggi=ento antingleee. Noi man.-'bia1r.o, oltre tutto, di una tradizione di diplcms.-- 1ici: ef>bimo nel Roorgimento il Cavour ciella guerra, non abbi.amo e&puto produrre Ò!(g' aJ. ,~orr -mto ·opportuno il Cavour della paoe: Be.1v<"mini, Sfori.a capirono, ma &!vernini è UP -1.oorico, Sforz.a un diploma.tico, nè l'uno nè l'aJ. tre; un politico. Bisognava saper gùuoca.re. sul v, i!BOnismo: la polit:-ca delle nazionaEtà. opproobt:,che ci aveva fatto vincere la guerra ci avi ebb<>fatto vincere la pace. Riuscirà Muasouni ! si chiedono gli 1ng,,nu.i it.,h&ni. MU6SO!ini' è gi• falhto a Tcrritet, p;r vna questione di i,sioologi.a. 1l carattere de,) 1iriomatieo 110n è quello del oapo-pol'ùit". Cvme ben oompreso Lenin e Trotzchi che proferù-ono manda.re a Genova l'raperto Cicerin, capaoo <l, nascondere la politica. s ;tto i 'impenetrabile sorri.ao del domiurgo. MU88olini è pintlooto at1,,re che art:isl-a, piuttosto tribuno che st,at1,:ta: !,, sua inferiorità in un consesso int 1;rn.az.iùna!e di imptnetrab1H è pale!te poicbè egli rion s~ cbe specchi.arsi. nella propria enfasi; !a sua elo- ~uenza, la foga del polemista, uon sann_o Latt...rsi su.l terrt'-no delle ironie e dei sotl,inte,1, restanQ. smontale appena dal comizio e dalla sala J, scherma si passi all'a.rguta oonvenaz:ion, ed c·Jla snervante schermaglia insidiosa Je!le parole. (1). L'eeerci:z:io ootidiano di echerma pcepa rs -eooellenternem.e chi si dispoo.ga· a v'ÌD,cereal d,cimo assalto, ma oon oert." lord Curzon della politù::a europea aecade che non ai riesca a.d ic1pe,gnarli a fc..ndo neanche dopo oento rir,,.,,.., --- SaBSOneo Nadi non riescon più sufficienti mae;t.ri I L'Italia fa.rà. una politica Etltera quandu sapr1\-sost.jtuire a.ll'entusiasmo il cin-i9Illo. Pr&ao GoBETTJ. 7 grnnaio 1923. Gll ul\irni avvelllmenti provano: l) che la spavalda bravura. di chi vuol sot,. trarsi all"astuzia dei diplomatici non riesce ad U1Serirsi nella roaltà (M=lini); 2) che a. non capire le sfwn.a.ture • le neceuit.à. all'indecisione si possono correre per.:c0l06e a,venture: Bastò l"in,;e.nna enfasi di Mus- ,oliu.i per mettere in forse !"equilibrio e I• pace europea; 3) che l'Italia. deve destreggiarsi appog- ~~a.n.dosi almeno ali' Inghilterra; 4) che dopo tutto· noi contiamo poco, e ueppun i più grossi spropositi riUSC1rono a [.>€',rderci ; 5) che neanche il rigorismo fi.ntodi Poin_ca.- re, W1it.o allo rinunce mussoliniane riesce a, comprometl,ere la paoe di cui l'Europa ha bi sogno ad ogni coeto. (I) Ma.oca tra noi peroino una letteratura ccn5&.pevole dei valori e de-Ile caratteristiche che formano il p<r/etto diplomatico. I saggi più agili sull'argomento restano i qu&ltro artic~I; di Anaaldo da. fl<,nova pubblicati dalla R. L. Perchè Titto11i e Sforz,a rum scrnvono le loro ~emorie1 POSTILLE. Misticismi pericolosi. Caro Gobettr, non crHia che inte.nda. di mantenere aperta h discussione su quello che sigmfica. o non si. guifica. il fenomeno fascista. Oramai gli elemen ti concreti sono stati prffientati quasi tutti, e dalle ultime -Jéttere mi pa.re ,che siamo giunti a,JJ.: solite generalità, che sono oome lo saJ9e della C'Ucinafranoese. Ma a.nche. tra queste gert>ralit.àmi è parso di vedere aleggiare uno ~pi• rito che è troppo comun,;- oggi nell'opinione pubblica e, seoondo me, troppo pericolooo, perchè non senta il bisogno d.:i scriverle due parole aJla buona, lasciando lei completamente libero d' pubblicare o di non pubblicare. Lei non poteva defì.nire meglio che , storÌc1!-lmo di u.n mistico • l'adesione del Prezzolini al fascismo - adesione sia pure riservata, rnol- !e, quale si addice alla ment-alità poco volitiva od mlEtico. Ma il grave è che questo non è un c2s0 partioolare1 ma un fenomeno generale in ur largo strato di nostri intellettua.li - quelli che do~bbero guidare, si dice. E' un Ienomono, le cui origini - e,d è cosa cl.ameditare - le ritroviamo qua.si contemporanee a quelle della guerra; nella fùoaofia a base d'intuizione e di atti pu.ri, che, e.,sendo, malgrado le apparenze, una filosofia eroinenteryente diagregatrioe ecJ ana.rchi.r.a, va a finire-, per natura.le conseguenza, all'oesequio o al pulto del fatto oompiuto, che nella pratica del e-ran pubblico - che dovrebb'eesere educato al ,enso civico dagli intellettuali - si risolve nella tìlooofia spicciola del dottor Pangloee. Dioe un altro mistico dello el,,sso genere, il Soffici (nel n. del 28 dicembre): , L'idea. politica emerge da.I fatto: 11 quale è un prodotto ~ lo oonoedo - d'idee, ma non di una sola id-ea. D'idee cOmmlste a sentimenti, a interessi, eoc. Ora il Fascismo è uno di qu<esti fatti grandioei e spontanei. L'idea che }ei vi cerca senza. trov&rla è implicite. in esso, nel suo su.cc-esso•. Queeto vale oggi per MuBB<>limc, ome poteva valere ieri per Bomba.cci, come deve valere per L<enin, come· potrà valere domani per ... 1 Ai suoi tempi, il principe di Metternich, che ere, un uomo intinto dii filooofia, pregiava. molto i tìl080tì di queste tendenze, et po,ur ca-.ue. Simili tendenze, del r<esto, 9000 comwri e ca-- ratt.eri&ticbe delle epoche di colla.a.a.oo di rea- :z:ione. Appunto, giorni fa ho finito di Jeggere un libro del La.nzillo, Le rivoluzioni del dopog-uerra, libro non· privo di interet!8e. Que,,to libro, che è pai -una ra.ccolta. di a.rtico)i scritti nel turbinoeo periodo del dopo guerra, è preceduto V d4 lW& prefazione, in cui il La.nr.illo oerca di trarre· le linee genera.li dei fe11omeni, che sono esaminati n.el/Jibro. A un òe.rto punto egli dioe, a modo di oon.clu.oion.e: • Tutta la vita. socia.le prooente è priva di dialettica. O meglio, v'è la dioooluz.ione dei grandi principi dialettici che una volta dominavano ... Nelle grandi-lio.ee può dirsi che in tutta Europa si attravern-a una fa.se di reazione. Il, movimento operaio, e precisan..<entela grandiooa tendenza, che pareva spingere i popoli verno il sindacalismo, è arrestata; dOilllllAtrici aono ristrette classi plutocratiche e governano il mondo oon il più cinfro disprez.zo delle altre classi. Le sanzioni della forza banno le sanlaoni più estreme • Il Lanzillo, come si vede, dimostra. una •la.rga oomprensione ,degli avvenimenti; ma anche lui, quando poi ci ripensa f.opra, finisce pe•r rientrare nello spirito comune del tempo, e per di r~, in sostanza: - Non c'è che fare. lasciamo fare 04 destino ' Ecco: « Questa reazione è n.eoeararia al rias~Lto e- ·couomico del mondo. Per quanto grave debba eeaere il giudizio mora]~ che si voglia da.re del contegno della banda di plutocrati internazionali che dominano il mondo contemporaneo.. è certo che solo una reazione br11ta.lee spesso i.nurcana può nestituire l'equilibrio al mondo at,. tuale. La necusitù del male, si rivela oggidì in tutta I a sua potenz:i , . Il male - la. reazione brutale, disordiuatJ ecc. - è visto non solo· crune uu ffmomeno 1utrgru11te della. vita social€' in un dato momento storico) ma oome una. forza. poco meno che intrgrole, strapotente, a.Ilaquale non resta che incbi.narsi, lasciarla fare, perchè poi, chi sa quando e chi sa come, da Quel medesimo evolvert: del ma.J.espunt.erà fuori-il bene, il futuro ri-:i-.. ~etio della società.. Il malo lo si mdte sugli altari, come una specie di Moloch, lo si adora e gli si chiede la gra.z.ia, quando 3arà comodo, ,.L sorridere un poco alla misera umanità, (.;hepend,· dalle sue labbra e imputridisce nella propri miseria. Queste idee sono mo~to vicine aJle teorie rus,;c della • non resistenLa a.I male ,, che ebbero vo~ ga anche lì in un periodo di re.a:r.ione che andarono a finire nella predicazione e nella prop.gancla -- Dio sa quanto efficace! - di Rasput.in. Il riconcecimento del mAle intanto è eiT: • caoe e, tKccuario, in- quanto è attivo, anzi u, pungolo &1l'at.tivit.à, in quant.o provoca la rea. zione, la resistenza, la lotta contro di esso, e ir: quanto, per effetto di questa immediata. reazione, e solo per EEBa, fa sprigionare.nuove acintille ili bene. L'acquiescenza al fatto oornpiuto, l"aspettare che l'a.y-,.,renimentoei compia, per dire: Pro.-:it e sedersi è prima di tutto una ingenuità filoaofica - percbè quel fatto, per affe.nnarsi1 ha. dovuto negare un fatto p1-ecedente, e quindi dovrà. eooere fatalmente oogat.o a 3Ua ,-olta da un altro fatto che gli sorg,, di contro un minuto dopo che eeeo si è affermat-0 - , e poi, e sopratutto, è un conaiglio che tende aci addonuenta.re ed a snervare l'anima. di un popo!o. Non è consiglio da terra di liberi, ma da terra di morti. Mi creda, caro Gobetti, suo Aff.mo MARIO VINCIOUERRA. Voce del tempo. E' eucoema.una rivoluzione nel campo dell'esleti.ca. S'è acopert.o che l'artista, per es.sere la.- le, deve tuJfarei (;Omplelamenle nella vita del su,, tempo, per ritrarne tutte le vibrazioni; ogni vero opera d"arn eorge dal :ruo tempo e ne risolvo i problemi vivi•· Qucst.i po-stu.la.ticreano un nuovo • metodo, piu i.nt.uitivo, se non pi.ù solido e profondo, <liquello~] De ::ìanct.is e del Crooe; ii quale è aenz.'altro rivoluzionario u tende a capovolgere molti degli apprezzameuti fin qui ripttut.i con molto <JeB(·quio.La critica così operata riuscirebbe nel s110 intento, c:oè darebbe poste a ogni a.rtista prognessiva.mcnu, nel tempv e farebbe conoecerc la oontinuità dell'arte come soluzione del present~ in at.to,. COBÌsi esprime, commentando l'ultimo libro di Tilghe.r, F. Pao10 Giordani. 011, t,-ouve toujours un pl,us malin que sai. In vece di fare una critica d'i queet.a. nuova leorù - soomodando magari in luogo del filosofo Croce, Flaubert arti&t-a - sarebbe interessante indagarne la ragion d'eE5ere, e cioè la. legittimità. 1'ilghe.r l;ia s<;ritt.o pagine memorabilr t.ra il 1919 e il 20: quella fu l'ora. sua. Ha v:isauto ardentemente l'irroquietezz.a di ~uei giorni in cui parevano matura.re tutte lt>cooe po,,sibil~ e i:mpoesibili, sperate e insperate, sognate e aborrite; con q\lell'alta. lebbre ci si sentiva bene. Sembrava allora che le più di·1er.., tendenze si potemero pa.ragonare e conflui!l!ero. l,e.nin e Einstein oodevano in poltrona alle preniièree di Pirandiflo; perchè con l'alba prossima sarebbero stati triumviri a capo di un ordm,e nuovo. Non mai oome quando si è immersi nel, caoo punge il ·boogno di 'cr"1/" un sistema.. Sembra che la. materia, abbondi e a.spetti soltanto d'esser organata; perohè ·tutto è confuso e cvmmi,to, par che tutto si colleght e·si sintetizzi, e l'Mpett.o informe ""11lbra significare che molte forme ,e di.,t1ri1,ionieono cboht,e., cùe ci ~ono da sroprir~ tant'i insospettati upporti. Solfo l'aculeo· del bisogno lo spirito non è più libero, perciò non credo nelle SU<> libere _attivit..à; e immagina. di a.cquic:-tarWrztt ee tutv:.. .bono 11nite e insiem~ tendono a uno scopo. Le>S<"opce quella. medesima naateria calda e mutevole, che, i'imprigiona e non gi, lascia reep1ro. E' il tempo. E' logioo, anzi neceesa.rio, conchiudere che son op1bre quelli ohe-credono a una bro rita non ooggiogata da. quest'incubo, e le loro parole son vuote; vivi non possono far a. meno d'espriPoere il tormento che li rode. Quando si dioo che l'arte ha <la _. temporale, &i asswne come criterio quello st€eap biaogno int.ra.nsigente che e; sta in cuore; un imbroglio ps.iohico, elevandolo a norma., è dlpa.nato e gj ritorna. in paòe. E, se le cooe oon fatte a dovere, arricchendo il n:ond" à'un'ooprem,ione. c.ornpiuta, si ù oontril.1Uitor!on alla soienza.1 ma all'arte. U. M. di L. Un ,conslirlio Inascoltato, • Pa.ssa.t.o il primo periodo di polemica, i sindacati fascisti dovr.anno agire sul terreno della lotta. di cl,.,,..,,,, dinne è legge ineluttabile di vita di qualsiasi sindll<!ato operaio. Ed allora la conceziono antiaindll<!alc dell'attuale programma fascista. dovrà cedere il_camJX>ad una ootroczione che rispetti nel movimento opera.io non un fatto transitorio ed insignifi.cant.e, ma una. realtà iudislruttibile della vita ua.zionale. La quale realtà va. accettata per quella che è, e non va negai.a con la preleea antistorica di ~olerla ase.orbita in una concezione astratta e t..eorir::adi Nazione,. AGOSTINO L ....~.ZILLO. (Da Le rivolu,io11i dd dopogu.e.r-ra). Commenti. L episodio de-lla rivolta delle gu,rdie regie è u?1altra. prova della. incapac·t,à. tattica. e morale Ooi partiti eslrerrri. Dichiaravano di non aver Fot uto T€Sistere al fascismo perché inermi: la storia svela il ridicolo della loro difesa. Trot.ehi seppe sgomina.re -l'esercito di Kere11ski o il potere dominante con un pugno di ma.rinai, nè e< mt nisti, nè- eovversiv-i, ma sem·plicemente mal contenti. Il fatto è che in Italia oono Kornilov (Dùu) e Kcrenschi (MWJSOlini)- :na il nootro Trou.chi dorme anoora bambinello in alcuna aaccsa caverna delle Muse. B=gn.a render giuatiz:ia a Serrati Bioogna rileggere il ritratto cho ne ha fatt,, ,1.n.aaJdoin, R. L. qualche mese fa. Noi siamo ~lati ineeoral·ili nel critic-ar-lo. In verità egli dimoetrò nel eetlembre 1920 e a Livorno un'incapacità poli- •ica desolante. Ma oggi s'è riabilita.lo come figura. morale rivelandooi assai superiore alla ~ enlalità politica degli italian.i. Ci vuole un eot:~ggio morale poderoso peì condannarsi come I.i« fatto Serrali a una. pubblica P"ni"teu.za e confessione dei propri errori, rinunciando & tutto, a.miei, cariche, amor proprio, dan<lo ragione spontanea.mente a. quelli che gli erano ~ta.ti nemici impla.cabi1i e persino i1•giusti. Ser18.ti sarà. un inge!luo, un improparòl.to ma quandn 6i giunge a tali alt.exw di woe,<i, di d=sinteTEffie, "di sa.crificio si. ba diritto al risootio di tutti. Por mille arrivisti e demagoghi ii pa.rtito 90cial.ist.a. ci ha dato aJmeno un carattere e un esempio integerrimo di a.more per la verità. E' uscito: A. DI STASO Il problemit aliano L. l,~0 Forti pag-int polemiche e incisi11r. su qtullo clu. p<r l'm,tore è il problema fondamentale ;.,. [talio: l'agricol•·um. Spediro vaglia ad A. PI'ITA VINO e C. - PINEROLO (Torino) Q.!___proasimapubblicazione:. AUGUSTO MONTI Scuoclalassiecauilamoderna E' il testamento spiritual.e di un professore che ha dedicato ve.ntt nnni di la1.1oroa vivt>re la scuola clasRica come juttvrl! ,h modernità. Un libro che farà rimpiangere n, molti di non esurr. stati a i:mparare r,rcco t latino con A. Monti. Par/are poi delle doti di scrittore a1fguto e fi'.-n-e, che vi 81 manife,lano t wperfiuo p<r ·; lettori della • Rivoluzione. Liberale :t che bene le conouono. LIRE 8 - Al PRENOTATORI LlRE 6 Felice Casorati, Pittore Cinquanta optre che ri1,elano unçz individualità matura, un artida completo, Introduzione critica di Piero Gobetli, Edi,ione rilegata di 1t11era el,gan,a. Prezzo speciale per I prenotatorl L 20 G. B.- GO BETTI, (l'r_, re,1}0"Tl,abil, PINEROLO - TIPOGRAFIA SOCIALE.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==