La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 38-39 - 28 dicembre 1922

h1vero anche qui - non oslanle I 'opposLo giudizio comune che svaluta le autodisami,w alf'eriane - il segreto della tragedia e del proLA R J V O L U 1/, [ O :N J~ L J 13E R ,\ L 1'! STUDI SULLA CULTURA POLITICA FRANCESE. MAURICE BARRES togonista erano stati colti già dall'Alf,eri quando indicava come slalo (.l"ammo cent,rale la n perplessità •. &;greto del , ::laul , e cli lui la la vil'l alfieriana, se lo si mcl.te in rapporto con l'al tre elemento positivo del ·&uo romanlicisrno: Chiunque! IH,n ~\·ic1Lo rla1 plau6i ~!1 u11 largo sl:pcra,ntulo <ii'-'\"<: Jare1 sr.,,,pc:.Uareuna odgi11al'eroìcit,à - che ne sorge come forma pura tlel- Huolo di !-iCg-u,.1ci. o da llt1a fama. o-rrnai pil.1 <·hc rh slatic..:ila <' qw~ll'arnore del cla.~sicio.,mo:ippa l'agire e sbocca inesorabilmente, in un processo 11., 7ionalc., e neppure da una felicilà naliva di rirci nient,'a!Lro <·h<· 1',.~t,n•wa aspirazione di u11 lineare di solitudine e di coscienza, alla di6- serillorf', si dia a ripPn·oner, l'opera d1 :;\Jau ('{;Lrc1uo r0111anlico. La vita del Barrès è i1ifc:1ili soluzione di se rnedesimo e al crollo di ogni u- rice Barrès per lro\'arc il 11ud1·0 <li tllla J>C'L'tiOWl- piiva di u11 \'Ciroe proprio svolgurH•11to: progre 1nana debolezza, immolata al mito dell'assoluta litL sollo quegli indizi ancora esteriori, provt·dt di~<:e con u11rit,no tutto linc:ai·f~: e as.r,o]utamcn libertà. interiore, lineare e, per cosi. dire, istin- la u·i;tczzr1 che las.ria in 11oi 1111 .desliuo i11('0W te iucapac<• di qualsiasi rinnova,n,,nto. E ncp li\·a,. sino alla cecità.. piuto. pure! vi C nel Harrè·s, <·omr- (:gli vorrebbe far 8e questa è la Lragica sosl-a.nza spiriluale Dire il nome di .Mauricc Banb siguifìGa evo- crr<lerc, I<\ brama del nuove,, l'amore attento <· del sua ardoxc disperato, nessun dubbio che il l·ure a.lcu.oe pagine incanlalrici, il fascino un .wllecil,o per ogni na.c.<·cnleforma di vita: tut.t,o ), 8a1tl » sia « la più densa e la più ricca espres- poeo misLcrioso dei Lepi<li giardini \oinbanl-i O 1::ii riclu<'<., i11 lui a. una rie<'ua disperala rii una sioue di quel mondo eroico e lempestoso che della pianura di Aigucs-?Vlortes, le voci che si posizione a. C'Ui aggrapparsi: l'irlca vale in quan gh ribolliva nell'anima, di quella spirilualiUl lt,\ ano solitarie sulle acque immobili di Venezia LJ gli permette: di es,.c,,c.requalclwcof.a e J>''rciù gigantesca che fu la sua mira. costante e cl.te, (, la Lrionfale corsa di 11ubi sulle montagne della sempre e:-;tranco egli resta alle id<·c cht: profe~sa: spa.J:'Sain tutti ì suoi volumi, lrova la sua. rap- Grl'cia: tut Chateaubriand pill raffinalo, inso,n- i11vauo si cercherebbe in lui il calore di una presentazione in parte rifiessa in parte diretta ma, che abbia avulo in dono daila sort.e la fa.n• fode. E hignificati,·o il fallo che, uonosLantc nell'autobiografia., e si delinea qu.a e là anche losia r.nusicale di un discepolo di \Vagncr iuvcce ~vLti i suoi muta111enti, il Barrès non abbia mlii 11eJle tJ.~agedieminori, ia figurazioni fugaci che dtlla fantasia plastica di un contemporaneo del rinnovato le idee, accolte nella &ua prima giovi si ergono solitarie; come crea.ture di trn mondo ll<-o-classicìsmo. Ricordiamo quelìe poche pagine nezza: la sua forma.i'ionc mentale risale agli ansuperio1·c, in mezzo a uu paesaggio freddo e e- non i titoli dei libri, a. cui appartengono: i ni _intorno all'80: ciò che è stalo pensato dopo ,scoglioso,. :ruUavia l'aver vist-0 l'u11ltà del tiloli si presenteranno pili tardi alla nostra men- qL•egli anni, il Barrès lo ignora: lo stesso Kietzmondo aJfi.eriano solo nella e.reazione dei ca.rat- tf: sentiamo che i libri del Barrès sono O voglio· ~che, l'ultimo graude romantico, che lanta in. te:ri induce a un errore di staticità. e giustifica no essere allru, qualco•..ca.di pilt e quaicosa. di fh.:enza ebbe sui suoi coetanei e connazionali, illuooriamentc l'accusa di monotonia e di cal- nteno di quelle pagine. E gi~1 a una seconda Jet~ sia pure talora iut.e11)ret.ato c.lecadentisticamente, oolo, mossa dalla recente critica estetica. L'in- t.t~ra quelle !>agine stesse così felici fanno pre- gli ò completamente estraneo éosì che, quando dividualitiL alfì..eria.na è un'aspirazione ideale 6entire il vizio segreto che vieta loro di diventa- egli volle dare un fondamento teorico al suo fortiss.i.ma, non un risultato inconcusso; la sua r'J libro: uelle frasi, la cui magia ci aveva com• nazionalismo, non a1 Niet.zsche ricorse, come a]. precisa volontà, l'impulso cieco all'azione souo mosso, è possibile notar~ una (f15.. ,;ità, che 11011 so· trj spiriti negli stessi anni in altre nazioni ma u.1 atta iniziale di coscienza che si dispiega e dire di nuovo se non chateaubriandesca e che mi a.l Taine e non « adstocrazia » o «volontà di pos'invera. poi in una lotta, in un organismo di pure propria di un motivo lirico che si irrU!idi- tcnza.» fu il motto della dottrina politica, ma torbida complessità e di viventi contraddizioni. sce, ed è. tutt'altra cosa della cl.ivina immobilità «Le Nationalisme c'est l'acceptation d'un deterL, sua « anarchia • si nega politicamente e ar- della grande arte. Quelle pagine sono punto dT minisme "· List.icamente in un senso vivo del creare, e in ai-rivo piuttosto che punto di partenza: momen- Scettico e dogmatico, egli è nato per accettaun'esaltazione clell1organica spontaneità della ti, in cui il poeta ritrova il. fondo semplicissimo re le posizioni fatte, per ricercare al di fuori di storia. Egli non vive di soJe affermazioni, non c~ell1anirna sua, lasciate le sc0rie di molteplici sè l'appagamento di un intimo dissidio: gli stati si tempra solo nell'autocritica del soliloquio: ma· cumplicazioni. J.... d'animo che descrive nei suoi libri, i pensieri che della, solitudine dà, una drammatica espressio• v·è una .àpprossimativa somialianza di ambien- gli servono per la sua opera di politico e di mone _: e il tormento ideale rende oggettìvo in un to di fonnazion ee ,a.nche, in ce~t-0senso, d'ispira- ralista non possono. essere se no~ cos3: d'altri j c-ont.rast.o ove le volontà cozzanti trovano la z·ioue tra Barrèp e n1Annunzio: e questa somi- sentono il libro prima che la vita. Un secolo loro cat..arsi nell'annullamento. gl_iauza può pennettere a wi italian,o attraverso cli romanticismo gli ha legato la propria com- « S~ul » non è il dramfila della pazzia, per- un fuggevole pa.ragone, una certa conoscenza ple~a esperien~a: un Taine e uu. ~cn'~n g~i hauchè non è il dramma dell'autocritica, la per- dello scrittore francese. Dinanzi a Gabriele D' An- no ,usegua.to Il culto della storia, 11 rispetto plesaità de\ i-e è la misma che mett-e in rappor- nunzio proviamo talora l'ammirazione che c'im- per l'individualità dei popoli e del)e epoche pasto il suo chiuso eroismo Con la solitudine in- pene un fenonieno natui-ale: spirito quanto meno sate ma già in loro r1ntuizione storica del ro• compresa del mondo che vive con lui - non critico~ vossihile, egli può giungere coll'insistere manticismo, frutto di una possente fede, che diventa dubbio, non genera alt.ra azione che la su di un unico motivo a una meravigliosa libe- a,-eva sentito come nulla possa essere estraneo cosciente rinuncia ecelta come sola espressione l'élzione artistica e a una straordinaria ricchezza alla divinità, si era venuta txasformando in una perfetta della propria ooerenza. In questo sen- di toni: potrà concedere in maniera alquanto \·isione naturalistica o in dilettantismo e scetti. so « S-aul , è la tragedia della volontà; che nel- rozza la sua attenzione a questa O quella idea cismo storico. B la storia non sarà per il Barla solitudine si affern1a come dominio, e resta od obliarsi anche nell'azione: sempre, checcbè rès se non una fornitrice di emozioni: ai diversi i1.eompresa ed estranea mentre si estrinseca - oggi se ne voglia dire, egli rimarrà estraneo a po[)oli da lui visitati, alle loro peculiari indiviòuaa.,renamente vista dal poeta con storica pas- questa e a quelle. Ma il Barrès è stato fin· dai Jità, egli chiederà quegli « excitements •, quella sione - ma incapace cli suscitare consensi e di più giovani anni penetrato dallo spirito critico, «.fièvre}) di cui la sua «sécheresse » ha bisogno. temprarsi in una conciliazione - impenetra- e questo ha sconvolto il più semplice fondo del- l)agli artisti apprenderà a conoscere svariate si• bilt:;,di fronte ad altre solitudini impenetrabili, l'animo suo: niai egli scriverebbe le pagine di tu.azioni psicologiche, contrasti e lotte, in cui la. pe.rciò v-itt.ima di se stessa e tragica perchè coe- orribile bruttezza, che il D'Annunzio talvolta vita indiv-iduale colla sua infinita ricchezza fa rente. "- ci ha dat-0: maj uepptu·e egli conoscerà la per- valere le 5ue e.sigenze contro la morale uadizioLa religiosità di questa umana dissoluzione è fetta bellezza che piit d'una volta, il poeta italia- uale; ma le a.ugosce di quelle lotte il Barròs le nd eozzo degli individui, sac1; nella loro chiusa ll'.) ha. raggiunto. La prosa dannùn~iana l'ivela ha provate ben poco. Leggiamo la novella (< Un liricità, indomiti nel loro disfrenato uscire da spesso una ricerca di espedienti esteriori, che atr.ateur d'3.mes» e rileggiamo ancora una volta se si:ef:si. vogliono supplire una mancata interna c011si• « René », di cui quella. forse inconsciamente ri• La tragedia esiste a patto che tutti ne siano strnza: la prosa ciel Barròs trova_ molto piit fa- produce la te-ama. Dove era torbida ribellione, protagonisti, invasi da quel divino che Achi- cilmente il suo equilibrio e, contra.ria.mente a troviamo una meschina curiosità, un preziosism,elech sente in sè, e da cui son fatti « fulmine, quella del D'Annunzio, il quale è, come si sa, mo di nefandezze, che non lascia in noi alcuna turbo, tempesta». Uguali - non si compren- negato all'ironia e alla satira ,è ricca (e se ne ircpres.5ione. Sentiamo che quelle complicazio- • dono. Anche amandosi restano .estra.nei. Nel compiace) dl spunti ironici e satirici: indizio ni. psicologiche sono costruite a freddo: anche mondo alfì.eriano noi! c1è posto che per gli eroi aP.che questo di prevalente spirito critico. Il l'~mpurità non ci costringe più a ribellarci per- - appena individuati essi restano soli in mez- dU:siclio tra sensualità e intelligenza, che wia chè è un'impurità del tutto irreale. L'amore zo a una folla volgare evanescente e non espres- velleità teorica faceva scoprire i·ecentemente in per il bel delitto, per la singolarifa ad ogni costo sa. Il problema della comunicazione tra questi s(! a Gabriele D'Annunzio, può caratterizzare diventa in questo epigono del romanticismo uno giganti è il problema della tragedia alfieriana. molto meglio della sua ]a personalità dello scritto- stato d'animo così raffinato, si clissoh,e iu tal moFissi a.Ila coscienza di sè restano indecisi tra lo re fra1wese. L'arte del quale perciò non può riu- do in un gioco=-intellettuale, da diventare affatto schema e l'azione. Parve calcolo ai critici quel- scire schietta ed intera: quei motivi cl.i bellezza estra,,eo alla vita e trasformarsi in uu caso parlo che è lo spirito alfieriano: l'iniziale aridezza sono momenti fuggevoli di liberazione da un ticolare, che non può piìt destare interesse in della rigida volontà degli attori, inesorabile si. aspro t.ravaglio: gli schemi ideologici rimango-- una Cerchia di spi.riti. Il che, sia. detto b:a paIl·J a dominare e sconvolgere la serenità delhl no ogni volta visibili a testimoniare l'incapacità. r&ntesi, è un modo assai frequente di auto.difantasi~ realizzatrice. Di qui l'ineguale vali<l'Ìtà barresiana .. Gli schemi, per lui indispensabili, slruzione del romanticismo e iudizio implicito eapresS1va del teatro alfieriano, in cui trionfa la rusciranno .a dominare· e ad asservire a ,sè l'i- deJ suo superamento. E che altro è il Bal'rès Ji~ica nei momenti ~i- sviluppo lineare, ma do- spirazione 0 a,-:remo i« Romans de !'Energie Na- s0 non un Ohateaubriand privato di quell'alone n;ma la pausa dell mco":'prens10ne quando 1 ticnale, e i« Bastious de l'Est, (si ,~cardi il ro- di santo ribelle, che ancor oggi ci abbaglia se ci personaggi dovrebbero agire. «Saul> è il ca,.. manzo qLes Deracinés» costruito come un tea- rivolgiamo .a contemplare la figura del bretone1 polavoro,_ solo pe1:cbè in, questo gran quadro del-{j~rema di geometria!): prevarrà invece questa su Dal romanticismo europeo il Banès ba appre1~ fantasia alfienana s oppone chiaramente vo- di uno schema fittizio e avremo le descrizioni di so l'amore pei sistemi, la passione per la logica lo11tà a volontà, passione inesorabile a chiusa viaggi: 0 i due motivi si fonderanno senza riu• e per i grandi filosofi. ivla. anche qui la sua pas- _paaisione: e alla lotta presiede un criterio di scire in uno unico, la ctll'iosità psicologica si ac• sione diventa passione priva di scopo, passione arm~nia e di i~enti~ volitiva. Micol_, A:bner, compagnerà alla fantasia sensuale e avremo gli che brucia sè stessa «fièvre», possiamo dire, per Acbnnel_ec, DaVld, G10n_ata sono figh dt una se.ritti barresiani più incerti e sconcertanti. ripetere una espressione amata eia] nostro scritstessa d1spera.z1one che h conduce a d1ssolvers1~,-- Indoviniamo che la, ricchezza di esperienze la tore: «Les grandes métaphisiques, celles de Piavolontariamente e a rappresentare nella catarsi I molteplicità di vita che o-li ainici ciel Ba:·rè.s ton, de Dante, de Hegel, de Fichte et tous les della loro ,~nuncia quasi le fasi e gli elementi esaltano come sua c...:·atteri;tica è indizio di una systèmes du monde ne sont que des images poédell'~g1tata cosci€nza di Saul. Tutti 'restano itttima povertà: intravvediamo' una vena segre- tiques pour extérioriser et rendre logiques des. fedeh, al_loro fa.to, temprati d'uno stesso fuoco , ta. di aridità in tutta la sua vita. Il Barrès pas- swsations par elle-memes profondes et obscuche s alimenta della febbre di voler essere d1v1- •%, eia una forma di attività all'altra per trovare res '· L'amore dei sistemi non è se non un aspetn2menoo se stessi. Il nuovo criterio clell'ero.ico la. sua completa espressione: ma la mate1ia non to cli quello smodato desiderio di vita, dell'oralfiena~o non è più nell'aspirazione, ma nel cbiu- si lascia da lui mai vincere appieno: il pensa- rore del vuoto che il Barrès sente in sè: la passo s.pas1mo_della coerenza. Saul a tutti sovrasta tare, il poeta, il politico si intralciano a vicenda ~iene per la c;mprensione totaJe può essere uno e da la misura della legge tragica per l'intenso nel proprio operare anzicbò fornire l'uno all'al- di quegli «ex_citements" di cui ba bisogno. fervore della sua v?lontà, _per la serenità che tr,, oggetto di contemplazione O d'azione. «L'importaut ce n'est point les formules JJar dcmrna. n'.'l!a sua d~sgregazione, per la. perfetta Una tale vita non può offrire esempio di l•.equelles on e,q,rime son émotion, mais d'etrc sovruman1tà oon cu1 res_t~ fedele a se st~,;:,soan- LLnosvolgimento calmo e ordinato, di uua pro. un peu échauffé par la vie». E anche la contem:• C~l€ quando nel suo spll'~to la lotba s'è ogget. gressiva risoluzione degli elementi negativi e plazione dell'arte, che alt~·o può essere per lt~1 t,1vata e lo c~nsuma~ d?1~1nai1~ ~econdo ~~ le_g• pc:ssionali. L'ambizione del Barrès sarebbe, è s0 non uno di questi ccexc1Leme11ts ,i 1 Quando tl ge fa tal~ ~e1 co7..zaIJt1_1mpul~1_1nesorab1h; la vero, quella di apparire ai posteri come un ro- Ban·ès scrive: (< Les formes ]es plus parfaites nr s:ta paz':'-a e co:nposta, impasstbde percbè è in- mantico che ha trovato la sua pace nel classici- scnt que da symboles pour ma curiosité -~'idéoloSJeme disgregazione e consacraz10ne; è il dis• smo come un anarchico che si è conciliato co1la gue », noi, dopo quanto abbiamo letto ptu sopra! solversi _d~l:'indivi~uo nella y:1a realtà coomica. trad,izione: e la sua costanle ammirazione per cGmprendianio bene quale valore abbia per lu1 La tragi<:1-ta al_fìeriana conqu~sta ~a sua ~e.gge ~ il Grethe e alcune sue e~pressioni ci fanno iu. l'arte e non possiamo essere d'..accord~ col Cur• la. sua m1sura 11:,qu~ta rea.hzzaz1one mitica di tendere che il suo desiderio più segreto e pill tius lo studioso tedesco del nostro scnttore, che una sovrana soht.ud1ue. alto sarebbe quello di essèTe niente di meno che a1i dà lode di. aver iniziato presso i suoi connaPrERO GoBETTr. il Gc:cthe fra11eese. Ma questa st.essa ambizione ;icnali 1wa f•:>rn1adi critica, sollecita per i moFJNE. • deve renderci diffidenti: quel desiderio cli auto- tivi culturali• impliciti nelle opere d'arte. An- IO 145 'I uella sua critica <l·arte il Ba.rrcs, se pur r;c·r·(.,na. dirlo, e l erede de] romanticismo e •~l'<;hf~ qui egli porta il romanticismo fiJJo ali a.~- ~unlr.... L'o1~ra d'arte noll (:, pr~r lui che un pr<>- t 'sto (h v1b • per e;.iprimere la sua pa~siorn: uei g-!orni c1'~l&eecmdo proc~ 1Jrtyft.lh egli di:~. 111lou -.éjour a H~nn~ c:0-111pte parmi 1~. , instant::, J,,s plu~ dig-11~ d'étr~ vecu.'>que rna. rnémfJin::: nit r;,JJpPllc; rnp;, M·ubmr-nto 8t,ai<'11Lplr•ins, loun.i~ <'.(;lrt1111: lh~ du.~fa d'r1;uvr"~ de l'art"'. E, :;c ,:1J <·una fae<~:,,1-, qualr:he obi,-zi01Jr;:a quantù h<J ddto pr•, pada.rmi di. una rr-alr: ,.;-..,p,-ricnza.,;. dj ?In ~u~to del Barn:f, in fattù di UfJf~re d'arte, n<;n avn•i dw a ric.:<;-rdarglilo Y.:ritLo ill cui il Barrt~;. ,,,-:-..,trui.scùla fil<>sofia d<..lla ~U-Jriadf'.'ll'arte italiana: il &aggio fi11i."',l';t- <_;ùll'o.:-,altazioneÙ6l ;~,-i <'r nto italiano, uon come espr~siont di valDri 11~ovi, rna eDme f!SfJl'''b":iiVnE:: di una de<;ade1Jza, ,·h, pE::rrnettc al Ban i•s il bramaL<J g<.Jdimento df~lla di~soluzion"'. B del &ir~nt:o ilaJian<> r,n!- M".:nta '-'Ome rappre:;ent.ante tir,i<;o l'arti::ra più vuoto del tempo, il Domeniehino. Uno spirito, come quello che abhiamr> d~c.:rit~ to, ridurrà ogni sua pa&~ioneed ogni sua. idea ad esperime11to: J'~altazione del1a \'ita <; , p,j(J facto s ·aiutala quando la vita che si esalta viene r,rivata di ogni &c0po univerrale: e <lBlla.vila eh<! \·uole vi vere, non rimangono allo scrittore che glt schemi pedagogici, che dovrehbero renderne le sernbian;,.,e_ « TI ne s'agit poi11t d·F-xpérirnente1· la vie. Il fauL la vivre,. Queste parnle chc.la bonaria saggezza ciel France ,~volgeva al Barrès a p.!·oposito di un 5UO giovanile « romanzo ideologico,, sono una critica di tutta la .sua. attl\'ita.. • Uomo libero• egli- ha bisogno di codificare ,a propria libertà, organizz~re i propri 'esperimenti: mai è sembrato sospettare, che la vita viene a perdere ogni valore in quanto è ridotta ad esperienza. Ohe cosa è dunque l'evoluzione ideale del Barrès I Scopo dell'artista è il raggiungimento di ur:.'armoaia, in cui il sentimento individuale appaia sentimento del mondo: scopo del pensatore il riconoscimento di un ordine, in cui !individuo si colloca_o si annulla. Anche nella ricerca. più rudimentale è presente questo desiderio di un ordine, e anche il Barrès, per quanLo debole pensatore possa €$Sere, non può ignorarlo. E (Iove poteva trovare quest'ordine il giovane Barrè-s, dopo tanta tradizione romantica, se non nel proprio ioJ nell'individuo, che deve essere difeso dalla dispersione e dai bruta.li contatti esteriori e il cui valore sta nell'intensità e nella rie. chezza della passione! Ohe altro poleYa divinizzare se non il suo stesso sforzo di vivere e il fuoco distruttore del suo desiderio vano'? Ke naSC€va la formula: «Le culte du mai»: ne era conseguenza la. simpatia per tutte quelle forme cl! vita e per quegli individui che lncaruassero una qualsiasi aspirazione di autonomia o tendessero alla distruzione di ogni limite. • Di qui le simpatie per gli anarchici: di qui «L'Ennemi des Lois,. Ma l'anarchia del Barrès non è magnanima ribellione, disperata afferma• rione di libertà, cOGcienza irreducibile di una originalità che non vuole essere violentata. La sua anarchia è grettezza.: egli vuole costruire ripari al suo io: nuÌla gli è pili. lontano di U11a ribellione. E le sue simpatie per gli uomini, creatori di utopie rivoluzionarie sono tutte esteriori: egli non intende il loro travaglio: ciò che a lui interessa. di loro è la parte negativa: <<l'uomo libero» del Ba.rrès è l'uomo che è in• capace cl.i crearsi la sua libertà e tenta di rifugiarsi in un sogno di llll mondo irreale: la sua vita è in realtà una morte. Poteva il Ba1Tès con~ tinuare su questa strada 1 Da premesse così povere poteva. crèdere di cavaJ·e qualche cosa 1 Una coscienza della morte latente in quella vita appassionata doveva costringerlo a progredire, arice!~care un ordine più ampio. Uscire da. sè era una necessità : ma come può nn cieco imagina.rs • la luce 1 La straordinaria ottusità spirituale del Barrès gli fece cercare quell'ordine non in qualcosa che trascendesse a..<solutamente l'incl.ividuo empirico e la sua passione, ma nella semplice somma di individui, nel succedersi meccanico delle generazioni. Il maestro Taine gli venne in aiuto: e la «razza» parve al Barrès l'isola sah"atrice per il misero individuo sbattuto dai flutti. _ Egli che già aveva parlato di « acc.eptation » po• tè conoscere cosa l'individuo debba accetta.re, ia tradizione della propria razza. Egli aveva errato credendo che l'incl.ividuo dovesse difendere solo sè stesso « dai barbari»: qualcosa di superiore a lui aveva bisogno di essere difeso. Il Barrès ba sempre proibito che si parli <li una sua conversione e noi non possiamo non e&ere d1 accordo con hù. Conversione significa abbandono di una fede per un'altra: e non di fedi abhiamo visto trattarsi, ma di espedienti. Non si può parlare cli un passaggio da uno Stu'rm 'l1,nd Drang a un classicismo, quando uno Sturm ,md Drmig non c'è stato: la libertà, abbiamo visto, non era per il Barrès, qualcosa che l'individuo si ci-ea ed esiste solo in quanto lo crea, o con un attimo di ribellione o col lavoro di ogni giorno, La tradizione non può essei~ per lui qualcosa che dev'essere di generazione in generazione rinnovato, 1na condanna che l'individuo deve subire senza ricercarne le ragioni « Ciò che i padri ti diedero, conquistalo per possederlo,: ìVIaurice Barrès ba ancor molto d'apprendere dal suo maestro Grethe. E che converversione non sia stata la sua, ci versuadono alcune es-pressioni dei suoi romanzi e dei suoi ar• ticoli. Ohi aveva scritto: « Les morts ! ils nous eu•poisonnent· », uDq11ner des préjugés aux en-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==