La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 27 - 20 settembre 1922

La politica ecclesiastica del Nazionalismo. li nazionalismo, sorto in tempo di disperante aridità spirituale, quando la vila politica italiana <>rastremata, d'idee e soffocata tra 1e spire del clcrico~anticlericalismo, pa.n·e si inserisse con diritta volontà e robusta conscienza del bene rl'Itaiia tra le fazioni inanemente contendenti. Di ronte al clericalismo e alla Chiesa cattolica, il nazionalismo assw1se dapprima un atl.eggiamenu, di perfetto equilibrio, che ne segnava un carattere di compiuta originalità: da tm lato - contil'o la tradizione della politica dello spillo dei ma.soni - il rispetto assoluto ciel sentimento religi~c e il riconoscimento del valoTe uazioualo del caltolicismo; dall'altro, precisa volontà cli arginare le conquiste politiche dl,i cattolici o organizzàti I e cli cont,enere la Ch·iesa nei limiti della sua, spirit;uale potestà. II diffondersi delle organizzazioni clericali preoccupa.va il nazionalismo - duci e gregari _ non meno che la balda,nosa propaganda socialista e pacifista. Era.no temvi, quelli 1 in cui nella modestissima ~de dell 1 A.ssociazione Nazionalista di Roma, in via de Crociferi 1 una singolare carta d1ltalia pendeva dalle pareti, con su marcati segni speciali della penetrazione di conventi e organizzazioni ccnfessionali nel Regno. Eran tempi, in cui i leaders del nazionalismo non cele-vano il loro perfetto acattolicismo, se ncn proprie ateismo (Luigi Federzcni potrà poi cou compiuto decoro seguire 1a processione delTa.mabiiissimo santo Filippo de· Neri; ma non pvtrà a meno che it volto arguto di Giulio De Frenri s'insinui con irridente malizia a. moltega'Ì&!'edi sotto le falde della tuba austerissima!); ; il filo-cattolicismo, se pur di marca scettica, di Francesco Coppola turbaYa e talora inaspriva i coileghi de L'Idea Nazionale; cletermiuanclo ccnte~e, che solo un senso di squisita. opportuuit-à e di personale amicizia impediva trasmodassero in aperta. ostilità .. Or ecco gradatamente, per sottili pressochè indefinibili fili - che riuscirebbe oltremodo oppcrtu:nc rintracciare e riallacciare - all'iniziale austero' anticlericalislDo venir succedendo un timido. ambiguo filoclericalismo; fatto di amorevoli :risen·e, di benevoli condiscendenze, di esal. ta,:.ior,1 storiche. L'atteggiamento ciel Coppola, ncaicato su quello dei Barrés e dei Maurras, fu dai colleghi guardato con mutato a.nimo; poi con .si.mpa..:ia: infine apparve quale un provviclenziale punto di raccordo per ulteri01·i operazioni di s.:rategia polit.ico-elettorale. Fat-to ca.pitale pel nuovo orientamento del nazionalismo fu la lotta contro la massoneria., culinina.nt-e nella famosa inchiesta promossa da L 'ldta .A~ azionale, a1lora settimanale. La messa poteva apparire inspir-a.ta al crice1io de!l'c ec1uidistanza,, caro singolarmente a. uno degli spiriti più nobili e pensosi ciel nazionali- ,;mo: Luigi Valli, ~n, e.ra- na.turale che una volta impegnata ìa. partita, che andava man mano facendosi pilt accz..lo:rata e frizzante, riuscisse difficile conteneTe l'inchiesta nei limiti d'un oggettivo controllo. ~on è escluso che tra coloro che più v-eementement€ s-j scagliarono contro le malefatte dell'ordine massonico vi fosse qualche venerab;_:e fratello dolcemente dormiente, o pur in attiv;tà di serv-izio ! ma, questo non tolse che il re/e,rf1 1du.m non riuscisse davvero imponente per numero e qualità di collaboratori. E,ra. natura.le che la, lotta ,a viso aperto sostenuta contro la massoneria - ch'era, ed è, il pruno pit1 pungente agli occhi della Chiesa, sollevasse un'ondata cli stupita simpatia, nel campo cattolico, verso· cotali «laici», che, senza sottintesi e rispetti tunani, aveva.no arditamente afirontato il nemico più vero e massiccio dèl nome -cattolico. Codeet.o stato d'animo cli predisposta grazia non sfuggì agli occhi vigili dei dirigenti il nazionalismo. Ne seguì una affettuosa corrispondenza d'a.morosi sensi: e ormai non mancava che una occasione propizia perchè i) fidanzamento potesse annlmziarsi in forma ufficiale. L'occasione fu offerta dalle elezioni politiche àel 1913. Subendo, più per logica di eventi esteriori, che 1)€:r spontanea dinamica di principii, l1influsso perdurante cli elementi ormai costituitisi in sign-oria, il Nazionalismo andava rapidamente lirasfcrmandosi da associazione in partito. Invano, quegli che ne rappresentava il massimo valore - seuza che dell'alto significato della sua adesione i' dirigenti ufficiali si siano reso tua.i adeguato conto - Bernardino Varisco, ammoniva non d?versi fare del principio nazionale argom,mto cli parte, la corrente politicheggiante, fort€ del baluardo de L'Idea., s'impose. Orbene, affermandosi come partito; sostituendo cioè a quello che era il lievito passionale cli u11 1Ide-a che doveva i1npor-si come presuppooto iJ.eliminabile d'ogni partito, il contenuto specifico <l\m programma di parte, cui non poteva be,ata.re una generica esaltazione dell'ideale patrio e dell'espansione naziona.le, il Nazionalismo era pcrtato ad orientarsi, anzichè verso quella forma cli sindacalismo nazionale caldeggiata dal Corradini e poi ancora difesa dal Rocco, verso forme di borghesismo economico; alle quali - stranamento confondendo aristocrazia e plutocrazia conservatrice, statica, con la imperitura 11ecer.siià della conservazione nà.zionale e statale, che implica dinamismo, perenne ricreazione di aristocrazia, onde immanent-ernente si esprimono i pii, insigni valori della razza - volgevano ormai fatalmente 1., simpatie e gli interessi degli oligarchi ciel nazionalismo. Di qui, per il presupposto della santità della tradizione, della conservazione c. del solito o,·dine - cui la, religione avrebbe offerto ittsostituibile ausilio - il graduale disperdere il primo anticlericalismo nelle proteste di un devoto ossequio alle fonne cli un cattolicismo italùmo; il rammcrbiclirsi dei contatti tra ,nazionalisti e cattolici «organizzali•, il sempre più netto tendere a un franco u,;ufrutto delle forze cattoliche, avanzando e sostituendo nella politica degli accordi, i democratici e i liberali. Si stimava che la religicue avrebbe puntellato il traballante edificio borghese - opponendo la diga delle organizllazioni bianche alla irrompente marea socialista - ; e insieme, attenuati e repressi gli ultimi echi delle « rivendicazioni JJ (L'Idrn !(azionale non tralasciava occasione per affermare che La questione romana nella conscienza dei cattolici, e in ogni sua forma, era ormai definitivamente sepolta) si sarebbe potuto piegarn la forza della Chiesa alla potenza cle)lo Stato, e giungere ,a una sorta di cattolicismo nazionale; che, per l'inestimabile valore del suo apporto, avrnbbe costituito l'Italia in posizione privilegiata tra tutte le Nazioci Un secondo. motivo fu di carattere elettornle. Erano imminenti le elezioni: i capi eran decisi cli tentare il cimento nella capitale. Era assurdo contare esclusivamente, su forze proprie: bisognava riconere ai deploratissimi blocchi. E le pai·ticola'.ll/ coi,dizioui politiche della oapita.le consigliavano una sola alleanza: quella con i clericali! Forse in 1n:.essun altra. elezione e p€r uiun e.ltro futurn cauclidato « popolare, il clero secolare e ,regolare cli Roma combattè mai con tanto schietto entusiasmo, con tanto fervore di simpatia, come per Luigi Federzoni 1 I Na1ionalisti - a differenza dei demo-liberali ,soliti a gabbare lo santo non appena passata la festa - lealmente ripagarono l'alleanza clerira.le con esplicite dichiai-azioni, alla Camera e 11el Paese, in favore dell'ortodossia nazionale e monarchica dei cattolici «organizzati». Può diTsi, senza tema di errare, che la 1nassima responBabilità della valorizzazione delle forze clericali nella vita della Nazione spétti al Nazionalismo: e che l'on. Federzoni - e sia eletto senz'ombra cli equivoco o di doppio senso \-- sia stato il compare predestinato ciel nascituro Pa,rtito Popolare. L'opposto atteggiamento assunto dalle due parti di fronte alla guerra, doveva determinare un singolare disagio. Al fervente interventismo e al « fino in fondo» di nazionalisti, rispondeva il sottile e va.rie- .e-ato neutralismo e successivo pacifismo dei catt◊lic-i «organizzati». Neut,ralismo e pacifismo i che, per la passione nazionalista, in confronto 11011 solo dei socialisti a idioti e nefandi», ma cli quelli stessi che partendo da presupposti nazionali, li avessero di\·isi, equiYaleva a delitto esecrando di lesa patria. Ben ardua impresa, dovuta perseguire quasi auotidianamente, fu quella de L'Ideci 1Ta,io- ,;ialr!-: ccst.retta a salvare cavoli e capra, sottilizzando acutamente tra atteggiamenlc. della Santa Sede e dei cattolici et orga11izzati :o! Per luugD tempD codesta dnplic{l anima del nazionalismo - singolare Giano bifronte, oggi squillante guerra alla Chiesa, domani sollecito di ricruadaonarne il favore - esacerbò e disorientò l';nllno 0 dei capi e dei gregari. Non era difficile leggere ne L'Idea Na,zionale oggi un gratu: latorio commento a un atto pontificale, domam un'irata filippica contro un nuovo gesto di ambigua italia.nità cli un sacerdote o cli un gruppo di «organizzati». Pii:1 d1una volta, anzi, s'è dato il caso che le due anime coabitassero disinvoltamente nel corpo innocente de L'Ideai Ma difese ed assalti, tutta una, persisbente utilissima tattica di artifizii e compromessi doveva fatalmente disper~ersi contro la forza insopprimibile degli eventt. • Il costituirsi ciel Partito Popola.re !taliano rappresentò un ben rude colpo al filo-clericalismo dei nazionalisti, che nella tattica collaborazionista, - fatta specialmente a spese dei vecchi libera.li e conservatori - avevano, non senza fondamento, costrutto le più brillanti speranze cli futurn successo elettorale. Nondimeno, il ripiegamento sulle posizioni nazionali fu abile; e tale, da serbare un qualche camminamento per nuove eventuali operazioni cli collegamento. l\1a quali si pcssano esse.re i futuri componimenti e scomponimenbi politici e tattici - (e non occorre appellarsi affespt!rienza de' secoli per mostrru·e che -sotto il bel cielo d'Italia gli innesti più assm-di e i divorzi più stupefacenti son sempre graziosamente possibili) - sta di fatto che il Nazionalismo è venuto meno al compito, in che pa.reva dovesse più squisitamente spicca.re la sua originalità.: di promuovere e attuare una, politica ecclesiastica seevra di settari.o odio religioso e, insieme, auste~amente guardinga dei diritti assoluti dello Stato Sovrano, (1) Cfr. il mio • Clericalismoassoluto• in Bilychnis. L'en·ore massimo del nazionali;,mo, nei ri1,ruardi della politica ecclesia,,tica, h cli non aver compreso queho che solo esso tra i partiti italiani avrebbe poLuto e dovuto più facilmente comprendere: che, cioè, la uquest,ione romana• non consiste più nel mero fat,t,0 classicamente e tradizionalmente terrilorialislico; che essa non è distrutta dalle note papali, anche se esse fossero - e non sono e non avrebbcro potuto mai essere - di esplicita rinuncia_; che insomma non è sepolta; e va guardata con occhio vigile e nuovo1 come nucva e.:;.sa.si presenta; l'errore fu di non aver compreso che la Chiesa, liberatasi ormai dalle ultime vestigia del clispm:ato territorialismo, si è volta a una più proficua penetrazione ndlo Stato italiano. La Chiesa non misconosce, nè conclama pilt la sua condanna contro l'Unità italiana e lo Stato italiano; ma, pertinacemente s1 adopera perchè Stato e Unità siano compenetrati del suo volere, riflettano la super10re Autorità,; si sforza, insomma, a che lo Stato ridiventi il braccio secolare della Chiesa attraverso il partilo che se ne fa strumento po'. litico (I). L'errore fu nel voler ostinarsi a sperare un cattolicismo « nazionale 11, assurdamente devoto alle sorti d'Italia, contraddicendo insieme al dogmatismo cattolico - ch'è as...~luta universalità e supernazio11alità - e alla pill austera e inviclatn tradizione della Chiesa. Il fallimento della politica ecclesiastica del nazionalismo segna uno de.i fatti più significativi e ammonitori della politica italiana. Lo spirito de' giovani restò turbato e disorien. tato. La Chiesa, stupita di quell'insperato e prezioso ausilio, ne tolse impulso a meditare più vasti disegni. Il clericalismo si fece baldanzoso: e volle operare per proprio conto: chi avrnbbe più osato acc1:sarlo di covar spiriti antinazionali, od anco cli non meritar diritto, in quanto partito, di compiuta cittadinanza italiana, se quelli stes.si, che si vantavano d'essere·i più gelesi custodi àel sacrario italico, ne avevano garen,tito la perfetta ortodossia na.zionale 1 L'atteggiamento del nazionalismo rispetto alla politica ecclesiastica si riallaccia, cOm'è naturale, alla sua politica generale cli partito e di movimento nazionale. JYla,,i limiti inderogabili di spazi.o mi vietano cli approfondirne l'analisi. Basti notare, contro il parere recentemente espresso da Balbino Giuliano, che il nazionalismo non ha mai avuto un vero carattere spiri- . tuale (1). Esso non ha saputo in nessun modo assorbire e nemmeno comprendere, nelle sue intime radici, il mirabile rigoglio idealist,ico che ha germogliato in Italia sul pensiero gentiliano e crociano. Non ha saputo assorbire e nemmeno comprendere il profondo significato del nazion&- lismo ·umrrno di Bernardino Va.risco, nelle cui stupende pagine politiche avrebbe potuto e donito trova,·e il fondamento di una dottrina realmente costruttiva e italianamente origin,ale. Il suo ideale cli una • grande Italia, rifletteya sempre u11a grandezza estrinseca, territoriale, geografica, meglio che un intimo rigoglio di rinnovata spi.rituale pienezza. Kon riuscendo a suscitare valori originalmente proprii, smentendo praticamenfu i princip-ii su1 quali era sorto, il nazionalismo diventato conservatore, monarchico e cattolicizza.nte, non è più riuscito a farsi lievito di ringagliardita italianità; e nello stesso campo della propaganda naziomale s'è lasciato sopraff,a,·e da! suo fortunato rivale~ il fascismo. In codesto suo sostanziale materialismo sta il fo11dameuto primo della sua incomprensione det fatto religioso e, insieme, la sua pretesa cli soggioga.re il cattolicismo e cli ridurla, mancipio della sovranità statale. Il giuoco era troppo audace; e la partita s'è fatta minacciosa! Chi ha oi-ecchi da intendere, intenda. V JNCEXZO CENTO. (I) L'interno dissidio: tra il movimeoto de L'Idea ria%ionale (settimanale) che pure ebbe vita rigogliosa e battagliera, e quello Vociano fu appunto in questa ,alutazione dei fattori spirituali della vita della Nazione. Riescirebbe, io credo, oltremodo interessante uno studio in proposito. Ai prossimi numeri: G. PREZZOLINI: I.cli nostra azione. S. C.illAMELLA: JJerlrando S7x1uenta. E. Rossr: Legislazione sooiole. U. MORHA: In Occidente i/eresia dell'eresia. F. BuRzro e N. SAPEGNO: La monarchia. M. A. LEVI: lt J>rob/ema.dei contad-ini. E. CORDINO: Xote di economia.. 11.L \Tr,;crnuERRA: Postille. In preparazione: Un numero dedicato a Giorgio Sorel e al sill'- clacalismo Per rag·io-n,iamm·im-istratù:e cl1e ci lta:n,noconsigliato di stampa,re La Rivoluzione Liberale presso la 7'ipografìa. Sociale d-i Pùnerolo, questo nU,mero esce con qu-alche gionio d,,i ,ri:tardo. I lettori che ut-11no ·i nosf.r·i sac,rifici ci vorranno scu-sare. 101 UOMINI E IDEE CORRADINI .Bisc.gnercbbe vedere se il Corradini por..·cùb~ riu&eiro a darci qualche cosa <li più del ()ù1.fv; ('P11arP. Gli manca Ia cultura <lei libri e l'oJs~rvaz.icne della vita. La ~ua 1ogica e la sua arte ~;i.- ranno sempre un po' vuote, non metton mai piede nella realtà; e ciò contra.sta risibilmenv. col desiderio che egli ha di realismo e che si esprime nella frase, cbe tanco spe560 egli ha sulle labbra delle u leggi della vita,, Egli è, per eserupio, naziana]ista; e perciò crede di dover essere anche antifemminista, antiveget.aria.no, anti-pa.- cifista. E petchè mai I Keppur lui ve lo sa spiegare. E pure è chiaro che se veramente i vegetali dessero un nutri111enlo più sano e più potente della carne, un nazionalista dovre.bbe far s.ì che tutta la nazione fosse vegetariana (come ciel resto è in maggioranza l'Italia). E se le donne potes3t.ro compiere molte funzioni che ora sono <late ~gli uomini, la na.2ione avrebQe un aument1Jd'energia. E' o non è così? Xon spetta ad un lettffato ed a un incolto il dirlo. Prima è suo obbligo in fermarsi: dopo decidersi. E cc,;ì si elica per altri lati: da qualunque pane si con.;ideri i; nazionalismo di Corradini è tutto aereo e a.;- tratto. bgli non sa se l'emigr~zione sia buona o cattiva, percbè non studia l'emigrazione. Egii non sa se dev'eswre iibero-scambista o protezionista perchè di queste C{Y".-,.e non s'occupa. Egli non sa nnlla dei problemi reali e particolari. I: nazionalismo resta in lui parola. Tanto parola che egli ignora perfino la storia del no.stro risorgimento, che non ha idea della nostra tradizione, che non sa nulla del pensiero ita'.iano e delle sue relazioni coi pensatori stranieri. Xei suoi scritti non appare quasi mai l'epopea ciel Risorgimento. )fa. soltanto Roma, la romanità, Cesare, Yirgilio, ecc. ecc. Troppo poeo: un nazionalish non può eSSere romano, perchè romanità si- , gnifica forma universale di diritto e di dovere, di modo che l1unica e vera romanità d'oggi s~ in quel socialismo che il Corradini aborre: se pure si può aborrire ciò che non si conosce affatw. 1909. Gr usEPPE PREZZOLIXI. COPPOLAII re Ferrante aveva dato ma.no llbera a U!!. grosso bottegaio napolitano che si chiama·:a. Francesco Coppola. In nome cli re Ferrant<a, Francesco Coppola. accentrava in sè tutti i commerci, monopolizzava tutto. Un napolitano direbbe « si poppava tutto!,. Quel Francesco Coppola che rnrrebbe foJ.clare in Italia una scuola della Real-Polit:ik, d,,:• a. politica cioè che piglia le cose come sono senza badare troppo a sottigliezze idealistiche, è, :;'ic ncn sbaglio, un discendente diretto di quest-0 antico ministro degli Aragonesi. Come il Coppola quatt-rocentesco, anche il Coppola novecentesco vorrebbe papparsi tutto. Nelio stes.,o giorno, il Coppola novecent-esco vorrebbe minaccia.re, intimidire e asservire simultaneamente la Francia la Russia, la J ugoslada, l'Inghilterra, il Gia.ppone e l'America. hla tra il quattrocente..~o e il novecentesco c'è una piccola differenza ch'è, mi duole doverlo <lire, tutta a favorn del primo: il Coppola quattrocent.e.3co, mercante astuto, aveva il senso della reaU.à; il novecen1~- sco invece, pur avendo conservato l'appetito ,·,Jrace dei suoi antenati, non ha pill che un tern• peramento cli meridionale impulsi,·o e fancastico. Nel real-politico il sen,_so delta realtà è completamente svanito. E Dio ci salvi da questi romanzieri della Real Politik. Edizioni dela RiVDIUZiane lib rale UBALDO FORMENTINI Colla bora z ionismo L. 8 - ai prenotati L. 5 Esce in settimana, - I nostri a·mici si affret• tino a m.andarci la loro prenotaxio11e sevogliono app,·ofitta,,rcdel rantaggio che viene loro offerto. E' il libro di pensiero politico pùì im• portante appar!O in guesti anni. Nel mese di Ottobre pubblicheremo: PREZZO LINI XQ OR.EDO BANCA AGRICOLA ITALIANA SedeSotiale Dil'l!Ziane li neraleinTDRinD

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