La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 17 - 11 giugno 1922

66 Questione adriatica, esame di Stata, e... rivoluzione Caro Gobetti, Hai mai posto mente, Gobetti, ad un curiosissimo fatto? Sempre, da quando è finita la guerra, nel momento che in Italia o fuori d'Italia si tratta di risolvere le nostre questioni internazionali, e particolarmente la questione adriatica, sempre, dico, si è avuta da noi una ripresa di agitazioni nazionaliste, da una parte, e operaie dall'altra. Pensaci, ripassa la cronaca di questi anni di passione e vedrai che sempre, puntualmente, quando fu di Bruxelles, di S. Remo, di Ginevra, di Pallanza, di Rapallo, e«., sempre, dico, in quei giorni, o poco prima, in Italia le acque dei nostri nazionalismi furono in piena, e sempre in quei giorni, o all'incirca, si ebbero movimenti operai, specie dei ferrovieri, marinai e metallurgici. E anche adesso che le trattative fra Italia e Jugoslavia sono alla conclusione, spirata la tregua di Geòova, non vedi che cosa ti succede? : fatti di Roma, di Bologna, ferrovieri in agitazione, metallurgici in fermento, colloquii fra organizzatori di operai e D'Annunzio. E non hai mai badato neanche ad nn 'altra curio.sa coincidenza? Tutte le volte che in Italia, al Parlamento si sta per discutere una legge sull'Esame di Stato, sempre ,sistematicamente, le acque di Montecitorio si intorbidiscono, e una crisi succede e un ministero si liquida e il disegno di legge è rimandato. Ripensaci. Quando fu del progetto Croce, che le commissioni ) 'avevano discusso, e le dispute fervevano, Giolitti fu costretto a sciogliere la Camera, e poi se ne dovette andare, e il progetto sul! 'Esame di Stato cadde, il ministero Bonomi, se ti ricordi, andò con le quali per aria appunto pochi giorni dqpo che il Corbino aveva presentato in Parlamento il suo disegno di legge sugli esami. Ed ora, che si sta per varare il disegno Anile per l'Esame di Stato mi pare che si torni alle solite. Mentre il disegno era in manipolazione avvenne la secessione della Democrazia Sociale che incominciò a sgretolare la maggioranza parlamentare impegnata ad approvar quella legge : appena il disegno fu presentato alla Camera, ecco di nnovo Montecitorio in agitazione: gruppo autonomo socialista collaborazionista, scissione tra le is:inlstre, pasticci, il cui primo risultato insomma sarebbe di riprovocare una crisi e di rimandare ancora una volta il progetto sul! 'Esame di Stato. Che cosa ne dici? Io non credo che queste coincidenze sian fortuite. Io credo che in Italia ci siano delle forze interessate a impedire le nostre buone relazioni coi vicini d'Oriente (consulta: industria pesante) e a impedire che si dia all'Italia quel tanto di libertà scolastica che è possibile e utile darle (Minerva - massoneria) e che queste forze occnlte e irresponsabili siano disposte, per ottenere i loro fini, a passare anche sul corpo del Paese. Si tratta ora di vedere se queste forze sono onnipotenti e se possono o meno essere debelJate per ,ie costituzionali. Queste forse sono minoranze nel Paese e nel Parlamento: se la Costituzione funziona deve essere possibile vincerle sul terreno della discussione, dell 1attività parlamentare, e, se mai, dei comizi elettorali riconvocati su questa piattaforma (questione adriatica, Esame di Stato, anti-protezionismo, smantellamento della burocrazia centrale). Chè se per vie costituzionali non si viene a capo di nulla, allora altro non ci resta che ricorrere ... alle altre vie ... I socialisti massimalisti (espulsi dal partito i Turati, i Treves, i Modigliani, senza mollare la Confederazione del Lavoro) si ricongiungano coi Comunisti; liberatisi dai collaborazionisti massoneggianti propongano essi ai Popolari di Don Sturw un patto di alleanza sulJe basi concrete a cui sopra ho accennato (pensino che anti-protezionism.o e soluzione delta questione adriatica signifi.ca,w antifascismo effettivo), e piantino su uno sciopero gell.f-ra1e di organizzazioni rosse e di organizzazioni bianche, il quale non cessi fincbè nn qualunque Comitato di governo provvisorio non abbia risolto con quattro de<:reti di quattro articoli l'uno i quattro problemi la cui soluzione è matura ed improrogabile. Che cosa? Sono sogni i miei? Queste coincidenze sono casuali, e del resto lutto va nel migliore dei modi, nel più libero e costituzionale Stato del mondo? E allora va bene. Quanto bo detto sia per non detto, e consideralo come uno sfogo del tuo At;GTJSTOMONTI. Caro Monti, Consulta, industria pesante e nazionalismo, - Minerva e mai;sone;ia hanno evidentemente ogni interesse e giocano tutte le carte per impedire l'assestamento del problema Adriatico - gli uni - per far naufragare la libertà scolastica - gli altri. Ed è nole,•ole il gioco che tu denunci altraverso cui l'industria pesante si serve, ai suoi fini, anche dello spauracchio operaio. :Ifa questa situazione non ha - oggi - a mio parere una via immediata e precisa di uscita. Credo che, dei quattro problemi che tu affacci, la soluzione sia bensl improrogabile, ma non ancora matura. Le forze irresponsabili che d si LA RIVOLUZIONE LIBERALE oppongono sono una minoranza che non conta nel mondo della nostra cultura : noi le possiamo sgominare ogni volta che si affacciano ed osano wia difesa o una professione d'idee ; ma ne siamo e saremo per buon tempo ancora domiuati, appena osiamo scendere in- terreno politico per la nostra inesperienza tecnica che francamente implica pnre una non perfett;,. maturità ideale. L'appello aUe ùrné ci darebbe come ci ha dato una maggioranza di incoscienti non certo favorevoli all'esame di stato, all'antiprotezionismo, allo smantellamento della burocrazia centrale, ad una politica estera non retorica e non cieca. Le rivoluzioni nascono da questi problemi, ma non in nome di essi : del resto anche il nostro ultimo tentativo rivoluzionario è fallito per l'immaturità dei dirigenti ed è fortunatamente fallito perchè si sarebbe risolto, riuscendo, in un socialismo di stato, burocratico, massonico, protezionista, (Serrati). Il nostro appello cadendo a vuoto non muterebbe nulla perchè avrebbe avuto il torto di sperare una soluzione da chi si è dimostrato incapace di darne. Dovremo dunque disperare? Accontentarci di una rinuncia? Dalla situazione stessa inesorabile viene un inesorabile ammaestramento. L'azione è della maturità e noi ci dobbiamo maturare, non come individui, ma come classe politica, a contatto con tutte le esperienze, proµti a superare in ogni istante i nostri limiti cli osservatori. E in realtà ogni nostro pensiero è un agire che non cade mai a vuoto anche se non provoca echi diretti, è l'affermazione di una spontaneità, è l'impulso perpetuamente alimentatore dell'iniziativa popolare. Di queste forze vedremo i frutti. p. g. Polemicà fascista Signor Direttore, La • Rivoluzione I,Jberale, del 28 Maggio, dedicata allo • studio del fascismo , , parlando del mio volumetto « Il fascismo: dati, impressioni, appunti , dice che io, pur volendo restare al disopra del)a mischia ho • grossolanamente messi insieme fatti inesplicati (sic!) o incompleti, cosicchè il libro che non ha pensiero è inutile anche come documento ». Ignorando la sta.tura di chi ha scritto questo giudizio di esecuz-ione, mi è difficile apprezzare tutta la mia piccolez,.a quale risulterebbe dal giudizio medesimo. Poichè però debbo ritenere che la • Rivolu- · zione Liberale » sia nn 'alta e nobile tribuna di studi e non una meschina cattedra di presunti superuomini raccoltisi per sopravalutarsi a vicenda, col dottorale vituperio dei dissenzienti dal loro credo, rilevo e denunzio la disonestà e l'ingiustificato veleno dell'anonimo critico. Potrà, la succinta monografia richiestami dal professor Mondolfo, essere modestissima cosa, ma il suo esame deVe, comunque, iSpirarsi a quella probità senza la quale le recensioni assumono il • ruolo , di spedizioni punitive sotto forma di « imboscata >. • Il mio studio sul fascismo si chiude al 23 agosto dello scorso anno, quando il fascismo era tuttavia un «movimento> e, sopratutto necessitava stabilirne il sorgere e lo svilupparsi in confronto dell'ambiente e dei fatti che l'avevano strettamente accompagnato. E cosi, io a fatica - perchè la vasta letteratura fascista è venuta dopo - ho allora cercato di ricostruire il • fenomeno > ricorrendo a fouti di diversa intonazione, con una obbettività che solo un risoluto settario è capace di contestare. Se il mio critico avesse aperto il fascicolo V, avrebbe visto con quale cura - nell'ambito del limitato spazio concessomi dal Mondolfo - ho téntato di coordinare gli elementi tornitimi da giornaliJ atti parlamentari, monografie, ecc., ecc.; cosicchè il fascicolo stesso contiene tanti dati quanti nessun altro lavoro - sul tema - ne contiene, neppure adesso, nel quotidiano dilagare di dissertazioni, di tutte le specie, intorno al fascismo. Dov'è mai la , grossolanità • in quest'opera compiuta come si poteva, postillata da scrupolose citazioni, lumeggiata dalJe osservazioni personali, di dentro e fuori il Parlame11to, cosicchè nell' orbita almeno del periodo del suo manifestarsi, il fascismo è sempre accostato alle condizioni del giorno? Certo che non ho dato fondo all'universo, e non ho composto una severa monografia storica impeccabile (e nell'opuscolo lo dico), ma certo, pure che nessuno ha riunito, pel momento un sl esteso ed organico materiale, di guisa che I 'affermare che l'opuscolo è inutile persino come , documento , è affermare cosa, che, essendo e-,,identemente non -vera, la si afferma sapendola falsa coli 'atteggiamento of!ensi ,o dei r,urbanzosi fatui e cattivi. Circa poi al difetto di pensiero, accetto la , frase • se si tratta del pensiero che sarebhc piaciuto al mio •Minosse• o di quel pensiero ultra -sociologico, prolisso che confonde le elucubrnzioni arti-ideologiche, filosoficbe 1 in sosta1w..a inconcludenti, coJJa spiegazione viva, reale, non scolastica 11è accademica dei falli. J richiam: sistt:matici a teorie generali ; gli imm.aginarii aclc1<:nt.e11ati esteriori con questa o quella dottrina, questa o quella sitnazione politica, sono, nel maggior numero dei casi, sforzi i11-tellettuali, o romanzi, locchè ci dà conto dell'insuccesso al di là degli articoli e dei libri, cli taluni scrittori eleganti, efficaci, acuti, magnifici espositori di strategia a tavolino, inetti a guidare quattro uomini ed un caporale sul terreno tattico! Il fascismo, sino al 23 agosto 1921 io l'ho capito ed illustrato nella sua genesi e nei suoi coefficienti, sebbene non abbia creato la dottrina scientifica o simili del fascismo ... , e sono orgoglioso cli non essermi smarrito in quel • pensiero • che il mio malevolo recensore, scambia pel ... « pensiero », e noi, vecchi piemontesi, battez-. ziamo con una locuzione non troppo signorile ma scultoria: • sòn tute baie ,. Dev. ADOLFOZERB0GLI0. Pisa, 31 maggio 1922. PS. - Nello stesso numero della Rivoluzione Liberale nel! 'articolo • Letture sul fascismo , , da Lei firmato, accennando a me, Ella scrive: « Anche per il caso letterario ( ?) di Adolfo Zerboglio, deputato al Parlamento, non occorrono speciali approssimazioni di psicologia p'erchè si resta nell'introduzione del problema ( ?) ,. Il mio volumetto è stato redatto quando io non ero, come non sono più • deputato • (ma è fir- ·mato con tanto di On. I). Anche questa sua imprecisione, ha, perdoni, qualche significato: ma ciò che mi preme notare è che io non comprendo il senso del suo periodo. Dipenderà da che son un ... senza pensiero ... , e qui si affaccerebbe un lungo discorso che svolgerò altrove, o, chissà le esporrò a voce, se a- "trò, come' spero, l'occasione prossima di venirla a conoscere personalmente. a. z. Adolfo Zerbog!io - per i/. qual.e noi continuia1m.o ad avere la stima che 1nerita u.n antico col.- 1.aboratore de La Voce - ci -viene abituando da qualche tempo a certi curiosi casi letterari che egli professa candidamente di non intendere. Adolfo Zerboglio in-vece è certo letterato di mestiere se ha potuto scrivere ne La Gazzetta del Popolo d.el 30 1narzo una recens-ione de! suo Fascismo intesa non a 11.1tovi rilievi o riconfer1nare ideali, ma ad una pacifica propaganda libraria. Come ncm pensare - per ind,ilgenza - a una figurazione retorica quando, egli scrive di sè : « Adolfo Zerhoglio è, in certo modo il cittadino itali8no, fuori rango, non cieco ed ignaro degli errori fascisti, ma grato al « fascismo » di aver contribuito a salvaguardare l'Italia dalla follia bolscevica, richiamando i partiti estremi sul terreno della realtà, e mettendo in maggior valore mate1iale e morale la Nazione e la Patria. Io resto assai contento· di quello che or ora ho battezzato modestamente e diario» ... le mie striminzite 45 pagine sono dense di citazioni e di richiami. Io non ho taciuto sugli eccessi fascisti, ma non ho dimenticato le giornate nelle quali i e saggi » che ora sentenziano dignitosamente su quegli eccessi, tremavano per la propreità e per la vita, e gridavano anch'essi: Eja, Eja, 1lla!à! Meno trascendentale filosofia, minori declamazioni, è meno oblio, questi mi paiono i titoli positivi dei miei Dati, impressioni ed a.ppunti »? Noi abbiamo per Adolfo Zerbog!io troppa a1nicizia per continuare su. questo terreno personale e chiedergli ragione e precisione nelle s,ie frettolose spedizioni antifilosofiche che non -vediamo perchè debbano dirigersi contro noi che ci professiamo modestamente storici e studiosi dei fatti contemporanei. Per giustificare la sua lettera egli dovrebbe dimostrarci: 1) che il s1w libro ha un -vafore docum,entario ossia p·uò e de'Ve essere docu·mento indispensabile e insostituibile per chi -voglia fare la storia de! fascismo. 2) che ne! suo lib·ro c'è un pensiero originai.e e pers0'1ale. Ma egli non può dimostrare nè L'-m,a cosa- nè l'altra. 1) perchè i documenti del fascismo sono in, finiti; neil'agosto 1921 non era possibile ordinarli in archivio e benchè A. Z. ne a.bbia cita.ti diligenteme·nte alcuni lo storico do-vrà ancora ri• salire ali.e origini (Popolo d'Italia, Ordine Nuovo, Avanti!, Critica sociale, ecc.) e non si potrà accontentare delle sue citazi011i necessaria,,n.ente (non gli -vog!-ia.mofare "" rimprovero) frellolose. Il s110 libro documenta i suoi atteggiamenti. Ma appunto perciò d·ice-van,o non essere necessarie S/>ecial-i approssimazioni di psicologia ('i>•- dagi-ni u.lteriori della .ma pe·rsonaliLà) perchè egi.i non ha av-z.t.tonel fascismo posizione dmJl,i- ,iante ed originale: è resi.alo "" episodio laterale di intetlett,wlismo borghese assai diff1tso. 2) perchè ;i pensiero del rno -vol1une è il risaputo concetto che il fascismo -valga pe-1·l'opera s11a patrioltica e per la co1npi·1tta difesa dello Slalo o della Nazione - concetto che era già un l.uogo co111-11neeU1agost.o 1921 - e che Zer~ bog/io ci de-ve ammettere trovarsi generalmente espresso in tutti i quolidiani democratici e pse1<- do liberali. Ma egli ha pwr -visto come nel nostro 111<.merosul fascismo noi abb'iamo tentato di questo concetto ,ma crilica rigorosa che era i,11,/i/e ripetere discorrendo di lui. Certo è che anche nel sintetico giudizio de La Rivoluzione Liberale si dimostra »1atematicamenle che A. Zerboglio ,ion pote-va, per la su.a preparazione e per i! "'°mento scelto, spiegare la genesi del fascismo ma do-ve-va scriverne appena in modo grossolano ( come accade di tutte o quasi le compilazioni, a1iche se son fatte da uno spirito fine} la cronaca 1nateriale. E._u un'anticipazione, un tentativo di /.a-voro; e ormai i fatti ne hanno limitata la -validità. E Zerbog!io ne è conscio e chiama i! suo libro diario, che è un termine ignorato dalla politica e classica"':ente lettera~o e psicologico. Egli sa, e lo ha scritto, che stona e pensiero nel senso -validissinw che noi -vi at,. tribuiamo si trovano per esempio, a proposito del Fascismo, più- in Missiroli, o in Grandi, o in Mondo!fo che nel s1to libro. Perchè dunque coltivare anacronismi pseudo au.toctoni e continuare il brcnu;-io all'innocente , pensiero•? p. g. AL PROSSIMO NUMERO: C. SPELLANZON: Caillaux. L. EMERY: Postille. ANTIGUELFO: Risposta a Un Unitario. Prossimamente : un numero dedicato al Partito Popolare. EDIZIONI DE LA RIVOLUZJON11, LIBERALE COLLABORAZIONISMO DI UBALDOFORMENTINI E' il primo saggio che si pubblica in Italia su questo argomento. E il Formentiui tratta ] 'argomento di attualità con una profonda preparazione teorica a cui la letteratura politica nostra non è abituata. Questo libro apparirà perciò ai più una vera rivelazione. Eccone il sommario: Introduzione. I. - La rivoluzione delle classi medie e le aristocrazie sindacali. II. - La catastrofe del diritto privato. III.· Le nuove istituzioni della sovranità. IV. - TI processo dialettico del riformismo. U vo1ume uscirà in settembre, ma ci occorre subito l'opera degli amici perchè sin d'ora sono aperte le prenotazioni : il prez7..o, moderatissimo, per i prenotatori è. di L. 5. Spedire le so=e raccolte alla nostra Direzione, Via XX Settembre, 6o, Torino. Nel prossimo volume pubblicheremo le condizioni di prenotazione al volume: Felice Casorati,. Pittore. G. B. GonETTr, gerente 1·esponsabile Officina Grafica Editrice Bodoniana - O. G. E. D.. Bf\NCf\ /\Ci RICOLf\ ITf\Llf\N/\ SedeSociale eDirezione Generale in TORINO G. B. PARAVIA & C. TORINO • MILANO - FIRENZE · ROMA- NAPOLI - GENOVA Libreria Treve• · TRIESTE - Libreria Cappelli · PALERMO BIBLIOTECA DICLASSICI TALIANI Alfieri V. -Saul. Agamennone, Orctlc, Bruto, Filippo: tragedie, con int,odu~oiic di A, ftrin~Ui, Ediziol\(;illuttrata. L. 8,50 - Saul, Filippo : lt:'lll:edie,con i.atroduzione di A. Farinelli. E.dizione il!u,ttat.i. . . . . . . . . L. 4, 50 Alichieri Dante. - La 'Dt.Ina Commedia, a cu,a di C. Steiner. 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In cor,o ao:':o.~~i:''d: _ Not1cl~e, _e.1:ma di G. ~ua Cfn PteJ)Oroz.ioneJ. ii!'Z:aù;- J. •~ejd~i~~ ~}:~~jj_ lnp~~tn~ · ;,~~te· di\~u?i!~ 8&hncno-C[l\"dli . · · L. 9 ,50 Leaoto in tela (uto icolutico) ,,. 12 - Lci:c.10In c,rta antica di V aresc > 13 - DelJ~g~~~n d~ 1 (Mo:'\ ~ Ga.loteo: a ~ut:1 di u:~ti!J;~J. nelli . . • • · • . , . L. 6Fioretti di S. France11co - Il cura di A. Della T one • 8 - Fo,colo U. - Dtt Sepolcti, carme a cura di M. Poren:i. » 1,50 Gioberti V. - PoRlne ,celle edile cd inedite, con prcfilfone e r.ote di Pier An~elo Mcnzio. (In cor,o di ,tamt,a), Goldo~i _c..- Lo Famislia dell'Antiquario, a cura di E. B->ahen. - Con,;.l,ani . . . . . . L. 4 - Lo Locondlero, a cura di C. T .i.mbara . , 6 - Leopardi C. - I Canti, a cura di V. Piccoli. . 9,50 Maehiavolli N. - l,to,lt fiorentine, a cura di A. Pippi > I 0,50 Manzoni A. - / P,omeul S1>0,i, con introd. di A. Faiv.i • 9leanlo in tela (uso scolutico) > 11.50 Leaa10 in catltl antica di V areu, . . . . > 12 50 kaato in tela e oro · . . . . . > 12;75 - Odi, Inni ,actl e tragedie, con ootedi C. Roui (In cor,o di ,tampa). Marino G. B. - L'.llJone, poema. a cura di Guttav:'> Bd~moMazzini G. - Scrllti, scelti ordin.iti ed annoloti con prefazione di R. Guastalla . . . . . . • • L 12 - Monti V. - 'Poule, i.celte ed annotate da G. Finti, > 8Parini G. - Le Odi a cura òi G. Finzi. • . > 7 - - Il Giorno, ,idotto e• annotato da G. F"un.i • . 4.50 Pellico S. - Le mie prisloni, con p1cfo.z.di A. Luzio 6 - Lcaato in t.el~(uso acolutico) . . . . » 8.50 Levato in carta antica di Vorcac . . . . • 9.50 Petr~~o/n_t.ete R~:e, • ~ura di S. Ì3cllorini (/;, co,;o di :tom~~J Tano T. - Ceru,olemme liberata. con prcfazion::di G. Mauoni e note di A. Della Torre . , . _. • L. 9- - L'Amlnfo, a cura di U. Scoti-Bc:rtinel\i, (In com, di ,tamt,a), Vuari C. - Le 'PIie dei più eccellenti t,lttorl, ,cultori, ed archllctll, 11. cura di G. U rbini . L. 8 -

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